torna agli archivi del 2019
vai all'archivio generale
Home
Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
tpplc utility per powerline assai poco accessibile con screen reader per non
vedenti
L'ho parzialmente provata solo in windows 10 64 bit in cui verrà installata
come applicazione a 32 bit e l'operazione, in lingua italiana, è perfettamente
compatibile con gli screen reader per non vedenti e non richiede accorgimenti
particolari.
L'utility è multilingue ma se scaricata dalla sezione italiana del sito tp-
link, per default parla in italiano anche dopo l'installazione.
La prima volta che ho avviato il programma non avevo il powerline collegato al
pc e non è successo niente; con il powerline connesso, windows defender firewall mi ha bloccato l'accesso ma, in cursore jaws o col mouse, basta cliccare
sull'apposito pulsante per consentirlo.
La finestra principale del programma viene letta in modo diverso a seconda che
si utilizzi jaws, NVDA o l'assistente vocale, nel senso che uno screen reader
dà alcune informazioni che gli altri o l'altro magari non dà o dà in maniera
diversa e viceversa. Soffermandomi su jaws, leggendo la finestra in cursore
jaws noti che la parola device è seguita da un numero esadecimale; è il nome
del dispositivo collegato che chi vede lo schermo può rinominare con un nome
meno tecnico mentre, per quanto provato finora, con gli screen reader per non
vedenti non si può fare. Tuttavia se fosse solo questa l'operazione che non si
può fare andrebbe già bene! Forse con un po' d'impegno e in cursore touch si
riesce a cambiare la lingua, cosa che non è il caso di fare. Per il resto,
finora non sono riuscito a farci nulla. Fermo restando che non ho letto completamente la guida in inglese e che per quel poco che ho letto non è che ci
ho capito molto, il obbiettivo era quello di vedere se tramite l'utility non
fosse possibile avere più informazioni sullo stato del powerline come ad
esempio la velocità di connessione quando, tramite led come abbiamo visto
nell'apposito articolo, la connessione avviene ma con prestazioni limitate.
L'utility prevede anche l'aggiornamento del firmware dei powerline, lo spegnimento dei led e altro.
Nel trafficare un po' a caso ed avendo due powerline connessi e la connessione
internet, ad un certo punto non avevo più la connessione alla rete ma non sono
sicuro che ciò sia avvenuto per il mio trafficare o per cause dovute all'inmpianto elettrico.
E visto che alla fine invece di agevolarmi la vita l'utility me la incasinava come se non l'avessi già abbastanza incasinata,
ci ho dedicato assai poco tempo e quindi lascio aperto uno spiraglio all'accessibilità per coloro che volessero provarla dedicandoci un tempo maggiore e quindi, anche per questo, la trovi nella sezione programmi del mio sito e
se trovi qualche soluzione, per favore, mettila come commento all'articolo nel blog.
torna all'indice
Giochi nel formato testo in windows e accessibilità per i non vedenti
Importante: sto guardando i giochi in oggetto solo da qualche giorno e non ne
ho svolto nemmeno uno ma solo guardato le prime schermate per curiosità tecnica; quindi in questo articolo trovi ciò che ho capito finora e potrebbe non
essere esaustivo.
Sono stato piacevolmente sorpreso nel constatare che negli anni 2000 c'è
ancora chi sviluppa giochi di avventura nel formato testo, un formato apparentemente del tutto accessibile anche a chi non vede ma che in realtà, per
motivi che vedremo, necessita di alcuni accorgimenti.
Innanzitutto, e lo dico soprattutto per chi non ha mai usato il dos, un gioco
di avventura nel formato testo è composto da una narrazione testuale con cui
il giocatore interagisce tramite appositi comandi rispondendo a varie domande,
svolgendo varie azioni come ad esempio quelle d'esaminare o prendere un oggetto ed andando nei vari luoghi tramite i punti cardinali. Questo è il modo
classico che si usava negli anni '80 e primi anni '90 e che troviamo ancora
negli anni 2000 nei giochi di Marco Vallarino. Oltre a questo modo classico
d'interagire, Paolo Lucchesi ne adopera anche un altro e cioè quello d'interagire
con il testo scegliendo una determinata opzione già presente su schermo da
selezionare con le frecce. Non mi soffermo sui comandi di entrambe i modi di
giocare perché questo articolo non sostituisce le istruzioni dei vari giochi
che t'invito a consultare, altrimenti per che cavolo le hanno scritte?
Visto che è lo screen reader maggiormente usato e anche quello che conosco un
po' meglio, vediamo perché non è possibile usare jaws per un gioco testuale che gira sotto windows. Innanzitutto, sembra strano ma è così, non sempre
jaws legge il testo, nemmeno andando in cursore jaws eccetera. E' il caso del
gioco "La pietra della Luna" in cui si legge bene l'introduzione ma poi ti
senti dire solo vuoto, vuoto, vuoto! Ma anche nel caso in cui il testo venga
letto per tutto il gioco, c'è comunque il problema seguente. Cominci il gioco
e dopo la presentazione ti viene chiesto di svolgere un'azione oppure se vuoi
aprire una partita salvata eccetera. Nei giochi provati finora, se, come
spesso accade, jaws è regolato per leggere solo le scritte evidenziate, le
informazioni scritte sopra le dovrai leggere in cursore jaws (quello che, per
chi vede, corrisponde al mouse). Dirai: poco male! Peccato però che una volta
scelta l'azione da svolgere con il conseguente aggiornamento della schermata,
dovrai andare a cercare il punto in cui cominciano le nuove informazioni
perché su schermo rimane anche una parte di quelle precedenti. Lo so, si può
fare, ma in questo modo il gioco non diventa più un passatempo ma un lavoro e
quindi la sua utilità va a farsi friggere. Naturalmente puoi regolare jaws
affinché legga automaticamente tutto il contenuto dello schermo, ma anche in
questo caso la cosa diventa scomoda perché ad ogni azione lo screen reader
comincia a leggere anche ciò che non serve.
Per quanto detto fin qui, è assai meglio se per giocare adoperi una sintesi
vocale gestita dall'interprete del gioco stesso che leggerà sicuramente tutto
il gioco, e non solo l'introduzione come abbiamo visto nel caso precedente, e
per ogni azione scelta leggerà solo ciò che serve.
Tuttavia anche la sintesi dedicata al gioco non è il massimo del confort come invece si poteva avere quando si adoperava
una sintesi vocale in dos come spiegato nell'esempio seguente:
la prima volta che ti trovi in un determinato luogo del gioco hai la necessità d'ascoltare tutte le informazioni e va bene anche la sintesi usata solo per il gioco.
Poi vai in un altro luogo ma poi ritorni nel primo. La sintesi usata dal gioco ripete tutte le informazioni di quel luogo che già conosci e non c'è modo di zittirla come si faceva con lo screen reader in dos in modo da velocizzare le mosse
rendendo il gioco più dinamico.
Oltre alla sintesi vocale dedicata al gioco, ti conviene lasciare attivo anche jaws perché in certi casi puoi
rileggere un qualcosa che magari non hai capito, oppure ti può essere d'aiuto quando salvi o carichi una situazione del gioco.
Il motivo per cui sopra ho parlato d'interprete del gioco è che i file di questi
giochi devono essere aperti con determinate applicazioni, gli interpreti
appunto, e uno dei motivi di questa necessità è che sono stati sviluppati per
più sistemi operativi. Gli interpreti provati finora non hanno un apropria
sintesi vocale, gestiscono quella o quelle installate nel pc e nel caso di
windows 10 gestiscono Elsa desktop che per fortuna parla italiano mentre in xp e windows 7 la sintesi fornita da Microsoft è in inglese e in windows 8 provaci tu perché non ce l'ho.
Tuttavbia non sei costretto ad usare sintesi fornite da Microsoft, un amico in xp ha potuto adoperare la sintesi Silvia.
Nel pacchetto del gioco puoi trovare gli interpreti windows frotz e windows
glulxe, ma ho notato che non tutte le versioni di windows frotz sono compatibili con gli screen reader per non vedenti
e quindi conviene installare uno o più interpreti a parte ed
aprire il gioco nei modi indicati nella pagina del mio sito.
Il motivo per cui un interprete deve essere compatibile con gli screen reader
per non vedenti è che, almeno per la prima volta che apri un gioco, devi andare ad attivare e regolare la sintesi vocale come
vedremo nell'apposito paragrafo ed è meglio se lo fai senza scocciare gli altri.
Oltre a quelli citati sopra, ho provato anche una versione dell'interprete
gargoyle che è risultata incompatibile con jaws ma non escludo che ve ne sia qualcuna che funziona.
Esempi
Per chiarirci le idee prendiamo come esempio i giochi ayon ed enigma di
Marco Vallarino. Una volta scompattato lo zip, oltre ai file
d'istruzioni/informazioni e di configurazione, lo stesso gioco è contenuto in
tre file come segue:
- *.exe=installer per windows,
- *.z5=per altri sistemi operativi,
- *.ulx=file da usare con windows glulxe.
Le prime cose da notare sono che l'installer per windows in realtà mette nella
cartella di destinazione il gioco nel formato z5 e che installa l'interprete
windows frotz il tutto come applicazione a 32 bit. Quindi, quando dal collegamento sul desktop andremo ad aprire il gioco, verrà aperto il file con estensione z5 gestito da windows frotz. Se nel computer avessimo avuto windows
frotz già installato, avremmo potuto tranquillamente aprire il file con estensione z5 senza usare l'installer. La versione di windows frotz presente nel
gioco ayon è compatibile con gli screen reader mentre non è così per la più
vecchia versione presente nel gioco enigma ed ecco perché consiglio d'installare gli interpreti a parte e d'aprire i giochi senza usare l'installer per
windows eventualmente presente nei pacchetti.
Analogamente, senza usare l'installer, avremmo potuto aprire ayon.ulx oppure
enigma.ulx tramite windows glulxe usando la versione installer o quella portable.
Interprete windows frotz
Lo trovi anche nel mio sito e durante la semplicissima installazione puoi lasciare attivati tutti i file che l'interprete può aprire che sono i
seguenti:
- *.z1 - *.z8,
- *.zlb,
- *.zblorb,
- *.dat.
Nota: nutro qualche dubbio sull'estensione dat, nel senso che non so se associandola a windows frotz ci possano essere dei problemi che finora non ho riscontrato.
Dopo aver cliccato su un tipo di file
associato, windows frotz si apre e come al solito con alt+f si va al menu file, alt+v porta al menu
visualizza che, stranamente, contiene anche le opzioni alle quali è anche
possibile accedere direttamente tramite ctrl+p. Per attivare e regolare la
sintesi vocale, dalle Opzioni scegli la scheda Voce. Se dopo aver cliccato su Ok la sintesi non
parla, chiudere con alt+f4 e riaprire il gioco.
Se prima d'installare windows frotz avevi usato l'installer di giochi che lo
contengono e, tramite windows frotz presente in essi, avevi impostato la
sintesi vocale, se non hai ripristinato il sistema le impostazioni di quest'ultima rimangono anche con il nuovo windows frotz anche
se hai disinstallato i giochi usati in precedenza.
Interprete windows glulxe
Nel mio sito lo trovi in entrambe le versioni, portable ed installer e per
default durante l'installazione di quest'ultima sono attivi tutti i tipi di
file che l'interprete può aprire che sono:
- *.ulx,
- *.blb,
- *.blorb,
- *.glb,
- *.gblorb.
Una volta aperto un gioco con questo interprete, per accedere alle opzioni basta premere alt e
scendere con le frecce. Come per l'interprete precedente, la sintesi vocale si
attiva e si regola tramite la scheda Voce presente nelle opzioni e se una volta
cliccato su Ok la sintesi non parla, chiudi
con alt+f4 e riapri il file.
torna all'indice
Casse per pc con volume instabile
Ecco un difetto che per quanto scriverò in seguito lascia un po' perplesso
e che ho incontrato per la prima volta diversi anni fa in un sistema di casse
5.1 della Creative. Era, ed è, un'instabilità di volume che si verifica soprattutto quando questo è piuttosto basso alla quale all'epoca non avevo dato
tanto peso perché avevo usato quelle casse per circa dodici anni e quindi
avevano fatto il loro tempo. Inoltre pensavo che fosse un difetto specifico di
quel modello o addirittura dell'esemplare in uso ed invece, l'anno scorso o
giù di lì e dopo circa quattro anni dall'acquisto, me lo sono ritrovato nel
sistema di casse 2.1 gigaworks t3 sempre di Creative. Cercando un pochino in
rete ho notato che altre persone hanno lo stesso problema ma nei pochi post
che ho letto non viene specificata la marca delle casse in uso.
All'inizio l'instabilità di volume, che come dicevo si verifica soprattutto
quando questo è piuttosto basso, è abbastanza saltuaria con periodi anche
piuttosto lunghi in cui non appare per niente. In seguito il difetto si verifica
sempre più frequentemente anche se non mancano periodi in cui il volume rimane
stabile tanto da chiedersi: si è messo a posto da solo? Contrariamente a
quando c'è un potenziometro sporco oppure quando i contatti d'ingresso o di
uscita dell'amplificatore o delle casse sono ossidati, l'instabilità di volume
avviene contemporaneamente e allo stesso modo su entrambe i canali, senza che
vi siano scariche quando si muove il potenziometro, senza che vi sia un canale
più alto e uno più basso e senza distorsione. Tuttavia per scrupolo ho provato
a pulire i contatti, compresi quelli della spina/presa del comando a filo, ma come prevedevo non ho ottenuto alcun risultato.
Un altro aspetto del difetto è che a volte l'instabilità di volume si accentua quando il computer è
particolarmente impegnato, ad esempio quando sta scaricando gli aggiornamenti, e ciò ti porta a pensare ad un problema con la scheda audio o altro componente del pc. Tuttavia collegando alle casse un registratore digitale ho
notato che l'instabilità di volume avviene ugualmente anche se con frequenza
minore e quindi ho escluso il guasto alla scheda audio.
Per quanto scritto fin qui, senz'altro il difetto è in uno dei componenti
interni all'amplificatore anche se la mancanza di distorsione non fa pensare
molto ad un guasto della parte finale di esso.
Infatti se per il mal funzionamento di qualche componente il segnale d'ingresso si abbassa, è ovvio che si abbassi anche il segnale in uscita.
Ho aperto il subwoofer/amplificatore delle Creative gigaworks t3 ma non ci ho capito molto.
Gli amplificatori professionali o semi professionali di un tempo per lo stadio finale usavano due transistor ma in questo caso non sono sicuro sia così.
Ma è inutile fare supposizioni, se qualcuno ne sa più di me, e ci vuol poco, metta un
commento nel blog in modo che possa servire anche ad altri.
Per aprire le gigaworks t3 devi svitare solo le viti che si trovano vicino al bordo del pannello posteriore, le altre tengono ferme la scheda al pannello stesso.
Una volta svitato il pannello, non tirare molto perché, ovviamente, la scheda è collegata al resto del subwoofer e lo fa tramite due connettori sfilabili facilmente e, credo, due fastom che non sono stato lì a togliere ed è per questo che sono nel dubbio. Una cosa che mi è saltata all'occhio, pardon, al tatto, è la presenza di un connettore libero sulla scheda e ciò mi fa pensare che questa sia stata
fatta per più modelli, magari è la stessa che viene adoperata nei sistemi 5.1 o 7.1 e quel connettore serve proprio al segnale degli altoparlanti aggiuntivi ma fare supposizioni non porta molto lontano.
Il difetto descritto qui sopra è scocciante per la musica ma ancor più fastidioso se usi la sintesi vocale soprattutto se non ami adoperare le cuffie. A
parte il fatto che in genere tengo la sintesi vocale a volume piuttosto basso
perché quella voce priva di armoniche alla fine dà fastidio, se hai delle
persone a letto e adoperi il pc ovviamente con volume basso per non disturbare, quando questo si abbassa ulteriormente non senti più un fico secco e se si
alza improvvisamente disturbi chi dormiva o cercava di dormire.
In passato abbiamo visto che sul comando a filo delle gigaworks t3 vi è
l'uscita per cuffia che, come dicevo, adopero pochissimo; tuttavia mi pare di
ricordare che nell'ascoltare un film in tarda serata il difetto si verificasse
anche con le cuffie ma non ne sono sicuro ed invece, con lo scopo di
localizzare il guasto all'interno dell'amplificatore, sarebbe il caso di fare
lunghe prove anche con quelle e per non scocciarti a tenerle in testa potresti
inviare il segnale ad un secondo amplificatore con casse.
torna all'indice
Speaker Logitech z533, descrizione e localizazione dei canali
E' un sistema di casse 2.1, e quindi con tre altoparlanti, con una potenza di
picco di 120 watt e 60 watt rms. I due piccoli satelliti per le frequenze
medie ed acute sono inseriti in due moduli di piccole dimensioni adatti a chi
ha poco spazio ed infatti hanno una larghezza di 100 mm, una profondità di 85 mm
e un'altezza di 170 mm. Il lato negativo di questi satelliti è che sono privi
della mascherina che copre l'altoparlante che invece sarebbe utile soprattutto
se in casa hai dei bambini o persone che si comportano come tali. Purtroppo
si tende sempre a risparmiare, risparmiare ed ancora risparmiare producendo
oggetti a cui manca sempre qualcosa di utile. Bello no?
Il subwoofer è ovviamente inserito nel modulo in cui vi è anche l'amplificatore e l'alimentazione.
La particolarità più interessante di questo sistema è che vi si possono collegare contemporaneamente tre dispositivi senza che l'uno influenzi il funzionamento dell'altro e lo si fa con due ingressi di tipo jack stereo da 3,5 mm e
un ingresso rca composto ovviamente da due spine. Questi dispositivi non
devono essere necessariamente tre computer ma, per esempio, possono essere un
televisore, un lettore mp3 ed un pc. E' anche possibile collegarvi un adattatore bluetooth in modo da inviare via radio il segnale audio ad esempio ad uno
smartphone ma va acquistato a parte e presumo si colleghi tramite l'ingresso
jack.
Oltre alle istruzioni cartacee che non ho consultato perché le caratteristiche erano già ben chiare nel sito logitech,
in dotazione vi è un unico cavo con jack stereo da 3,5 mm in entrambe i lati.
Dal retro del subwoofer/amplificatore escono direttamente, e quindi purtroppo
non staccabili, il cavo per l'alimentazione a 220 volt e quello che va direttamente ad un comando a filo. Proseguendo verso l'alto abbiamo due prese rca
che costituiscono rispettivamente l'uscita del canale destro e l'uscita per il
canale sinistro dove vengono collegati i satelliti visti in precedenza. Più su troviamo un ingresso jack stereo da 3,5 mm ed ancora
più in alto altre due rca rispettivamente per l'entrata del canale destro e
l'entrata del canale sinistro.
Il comando a filo visto in precedenza è tondeggiante ed il cerchio superiore
costituisce la manopola per accendere/spegnere e e regolare il volume dei
diffusori. Sotto ad esso troviamo una levetta per la regolazione dei bassi che
se spostata tutta in senso antiorario toglie completamente le frequenze basse
fino a non far più funzionare il subwoofer ma non ha uno scatto al centro e
per un ascolto abbastanza divertente puoi anche mettere tutti i bassi. Leggermente sotto, ma proprio leggermente, e dalla parte opposta alla levetta quando
questa ha tutti i bassi impostati, trovi il terzo ingresso di tipo jack stereo
da 3,5 mm e, proseguendo in senso orario, un jack identico per l'uscita cuffia
che non è influenzata dalla regolazione dei bassi.
Lasciando perdere la fedeltà del suono che per l'uscita di una scheda audio di
un pc e per sistemi così economici ovviamente lascia molto a desiderare, l'impressione personale all'ascolto è abbastanza buona ma non divertente come le
creative gigaworks t3 viste in passato che avevano fin troppi bassi con un
suono decisamente innaturale ma divertente. E del resto, la musica non è anche
divertimento?
Ad aprile 2019 nel sito logitech questo sistema costa poco più di 100 euro ma
lo trovi decisamente a meno, ad esempio su diginetstore dove costa poco più di
60 euro. Lo so, c'è chi fa acquisti solo su amazon, ma sei proprio sicuro di
trovarvi sempre il prezzo migliore? Più di una volta ho notato che non è così
ma naturalmente acquista dove ti pare che tanto io non ho un negozio e non ci
rimetto niente, semplicemente cerco di non lasciarmi abindolare dalla pubblicità e, per natura personale, tendo sempre a fare il contrario di ciò che fanno tutti.
In questo articolo ho messo la posizione delle prese in modo d'agevolare chi non vede scritte e figure; ma come ho fatto a trovarle da non vedente senza chiamare nessuno?
Le spine rca dei satelliti entrano correttamente sia nelle prese di output che di input; senza una logica precisa, ho supposto che quelle di output fossero vicine ai cavi di alimentazione e comando a filo ed ho avuto culo. Con il cavo in dotazione ho collegato alla presa jack un registratore digitale e così ho fatto la prima prova delle casse.
tuttavia se avessi invertito le prese rca non avrei bruciato niente, semplicemente mi sarebbe bastato provare in maniera inversa.
Per la localizzazione dei canali, valida per qualsiasi modello e marca di casse e disponibile allo stesso modo in windows 7 e 10 32 e 64 bit, procedi così:
1) collega le casse al pc tramite il cavo jack in dotazione e i satelliti nelle prese viste in precedenza;
2) vai in Pannello di controllo e scegli audio. Siamo nella scheda Riproduzione ed apparentemente è già selezionato il dispositivo predefinito ma, con jaws, bisogna selezionarlo ulteriormente con le frecce perché in caso contrario non avrai il pulsante che ci serve;
3) con tab scegli Configura e successivamente Prova. Per primo suonerà il canale sinistro con le note dicendenti mi bemolle, do, la bemolle; poi il destro con le note ascendenti di
la bemolle, do, mi bemolle. Fermo restando che nei test per casse acustiche usati finora il primo ad essere emesso è sempre il canale sinistro, se vuoi sincerartene puoi inserire una cuffia nell'apposito jack del pc scoprendo che a suonare
per primo è il lato in cui entra il filo che, salvo eccezioni da me non conosciute, è sempre il lato sinistro.
4) una volta conosciuto qual è il canale sinistro e destro per i satelliti, lasciandoli collegati correttamente
scollega invece il cavo che va al pc e al suo posto mettine uno con jack stereo dal lato del pc e due rca per il subwoofer/amplificatore e ripeti il test in modo da localizzare il canale sinistro e destro degli ingressi senza vedere scritte e colori.
Con suoni diversi ed uguali per entrambe i canali, in certi casi possiamo fare la localizzazione anche con Gestione audio realtek hd presente
sempre nel Pannello di controllo per chi adopera una scheda audio integrata di questo tipo. Tuttavia se i 32 bit che usano il file rthdvcpl.exe sono sempre accessibili con jaws, non è sempre così con i 64 bit. In particolare, con windows 7 64 bit e Gestione audio realtek hd che adopera
il file ravcpl64.exe l'accessibilità con jaws rimane buona. Invece diventa difficoltosa quando Gestione audio realtek hd usa il file RtkNGUI64.exe che
mi sono ritrovato in un altro computer con windows 10 64 bit tanto che finora non ho capito se il test si può fare o no.
Le differenze di file in uso di Gestione audio realtek hd le ho notate nei miei computer e, a parte i 32 bit che a quanto pare sono sempre gli stessi sia per windows 7 che 10, finora non so bene fino a che punto il file diverso dipenda dal sistema operativo, dalla versione del software Realtek o dalla versione hardware.
Quasi mi dimenticavo di dire che per conoscere qual è il jack d'ingresso e quello di output del comando a filo mi è bastato provare con una cuffia.
torna all'indice
Posticipare l'aggiornamento di maggio in windows 10 pro
Marzo e settembre sono i mesi in cui dovrebbero uscire gli aggiornamenti
completi di windows 10 con il cambio di versione. C'è stato un po' di ritardo
e l'aggiornamento di marzo comincerà ad essere distribuito durante il mese di
maggio. Ma se hai un pc che funziona bene e non hai voglia di scocciarti con
aggiornamenti che, in molti casi, danno solo problemi, lo puoi posticipare per
un determinato numero di giorni e qui trovi come farlo in windows 10 pro con
l'aggiunta di qualche accorgimento per chi usa la sintesi vocale. Nell'edizione home so che le cose sono un po' diverse ma non ho la possibilità di provare. Siccome per provare l'efficacia di quanto scritto dovrei aspettare qualche
mese in modo che passi il numero di giorni scelti per il posticipo, non sono
sicuro che la cosa funzioni così come la scrivo ma a provare non rovini niente, al massimo ti si aggiornerà il sistema come se non avessi fatto la regolazione.
Per compiere l'operazione seguente potremmo andare subito al punto usando la
casella di ricerca ricercando la seguente stringa:
opzioni avanzate windows update
ma se vuoi capire fino in fondo il concetto, almeno una volta fai questo
percorso.
1) dal desktop premi Windows+i per impostazioni e con tab vai sull'elenco
delle voci disponibili scegliendo, con le frecce, Aggiornamento e sicurezza;
2) con lo stesso metodo scegli Windows update ma senza dare invio e con
tab scegli Opzioni avanzate;
3) qui dobbiamo agire su quelle che la sintesi chiama caselle combinate e
che in rete vengono definite menu a tendina. Contengono messaggi lunghi e a
volte con jaws sembra che la regolazione non avvenga ma rileggi il tutto con
insert+freccia su per accertartene. Visto che è un qualcosa che non ho mai
provato, presumo si debba agire solo su una casella e non sulle altre regolazioni però... Infatti, proseguendo con tab incontriamo la possibilità di sospendere gli aggiornamenti per un massimo di 35 giorni ma non è quello che ci
serve. Poi incontriamo il canale semestrale mirato con la possibilità di
regolarlo sul semplice canale semestrale ma anche questo non fa al caso nostro. Quindi troviamo la casella con questo messaggio:
Un aggiornamento delle funzionalità include funzionalità e miglioramenti
nuovi. Può essere rimandato per il numero di giorni seguente
regola il numero di giorni per quello che ti serve usando le frecce o scrivendone il numero e accertati della regolazione. A mio avviso va lasciata a zero
la casella successiva che serve per gli aggiornamenti di sicurezza in modo che
windows possa scaricarli comunque. Infatti, anche se blocchi l'aggiornamento
di maggio 2019, con l'aggiornamento dello scorso ottobre windows 10 pro è
supportato fino al 12 maggio 2020.
torna all'indice
Tester di tensione Beha-amprobe serie 2100 alpha e beta
Introduzione e descrizione generale
Gli apparecchi descritti di seguito sono stati costruiti tenendo presente le norme di sicurezza; tuttavia consiglio di non usarli sotto gli effetti di alcool, droga, psicofarmaci o qualsiasi altra sostanza che altera l'attenzione e la consapevolezza.
Soprattutto da quando acquisto in internet dove c'è una maggior scelta e si ha
la possibilità di farlo con maggiore ponderatezza e accuratezza, mi capita
assai raramente di comprare qualcosa per poi lasciarlo lì; ma nella vita ci
sono anche le eccezioni e una di queste è rappresentata dallo strumento che
segue acquistato qualche anno fa quando mi sembrava un po' troppo ingombrante
e soprattutto non riuscivo a capire certe parti delle istruzioni cartacee che
contenevano varie lingue tranne l'italiano. Quindi è rimasto lì fino a qualche
settimana fa quando ho avuto la necessità di cercare la fase con uno strumento
diverso da quello che stavo adoperando e nel riprenderlo in mano sono andato a
cercarmi le istruzioni in rete trovando un pdf che contiene anche l'italiano.
Perché non ho provato a cercare le istruzioni in rete qualche anno fa?
Attualmente, guardando lo stesso sito in cui avevo fatto l'acquisto, con la
sigla 2100 alpha e 2100 beta di beha-amprobe ci sono varie versioni di tester
di cui alcune sono provviste anche di vibrazione (penso come quella dei telefonini) ma non c'è più la versione identica a quella che descriverò di seguito. Tuttavia i miei articoli non hanno lo scopo di pubblicizzare le novità di
una ditta ma bensì quello di scambiare esperienze ed è per questo che ti
consiglio di leggerlo ugualmente anche perché, con le dovute rettifiche, puoi
applicare le informazioni seguenti agli apparecchi simili. Ad esempio, le
versioni attuali dello strumento arrivano a 1000 volt piuttosto che fermarsi a
690 ma per altri aspetti sono simili. Inoltre potresti imbatterti nella versione descritta di seguito con il mercato dell'uisato oppure lavorando con chi
l'ha comprata anni fa o in qualche negozio che ha un rimasuglio di magazzino.
Le istruzioni lo chiamano tester di tensione ma forse la cosa è un po' riduttiva e io lo chiamerei multitester perché, oltre a rilevare la tensione, lo
strumento svolge le funzioni di cerca fase, prova continuità, test del salva-
vita e rilevamento campo di rotazione. Essendo dotato di segnalazione acustica, con qualche limitazione può essere usato anche da persone non vedenti.
L'output della versione alpha è costituito dalla segnalazione acustica e da
led; nella versione beta viene aggiunto un display e la possibilità di memorizzare la misura svolta.
Soprattutto per chi non può consultare le figure, lo strumento si presenta
grosso modo come un parallele pipedo la cui parte superiore termina con due
puntali ricoperti da un'apposita protezione in gomma. Analizzandolo, noti che
il parallele pipedo è costituito da due parti affiancate, una più stretta e
l'altra più larga, collegate tra loro tramite un filo. Per usare lo strumento
togli la protezione dai puntali che resterà comunque attaccata al filo tramite
l'apposito foro e poi tira verso l'alto la parte più stretta del tester di
tensione. Così lo strumento è diviso in due parti collegate sempre dal filo.
Quella più stretta, l1, costituisce il polo negativo mentre quella più larga,
l2, rappresenta il positivo. Sulla parte positiva abbiamo due tasti: quello
più piccolo, che nelle istruzioni viene indicato come tasto 12, accende una
lampada che ovviamente serve per quando si lavora in posti con poca luce; le
istruzioni dicono anche che accende l'apparecchio ma se la lampada non serve
non è necessario premere questo tasto perché lo strumento si accende quando
tra i puntali c'è continuità o arriva tensione. Sempre sulla parte positiva
troviamo un altro tasto leggermente più grosso che va utilizzato in combinazione col tasto presente sulla parte negativa e che le istruzioni indicano
come tasti 11.
In dotazione all'apparecchio ci sono due spinottini che, in caso di necessità, possono essere avvitati ai puntali rendendoli più spessi ed esattamente da
4 mm, più o meno lo spessore di una normale spina elettrica utilizzata per i
220 volt. Inoltre troviamo due cappucci forati da entrambe i lati che possono
essere posti sui puntali quando questi sono privi degli spinottini visti sopra.
In tal modo dei due puntali rimane scoperta una minima parte in punta e lo si
fa per ragioni di sicurezza nei luoghi pubblici in cui viene richiesto questo
accorgimento.
L'apparecchio è alimentato da due batterie ministilo poste nella parte positiva a cui si accede togliendo uno sportellino avvitato con due viti.
Chi non vede può usare le funzioni dell'apparecchio che hanno un segnale
sonoro, per esempio non potrà leggere i dati memorizzati come previsto
dall'apposita funzione della versione beta. A questo punto qualcuno potrebbe
obiettare che anche chi non vede può rilevare i led tramite led bip o led bip
colori di
tecnocreazioni
Con molta probabilità led bip colori riesce a vedere i led del beha-amprobe
2100 alpha e beta perché, pur non avendolo provato su questi tester, ho visto
che riesce a vedere led anche molto piccoli ed è senz'altro un bel strumento.
tuttavia in questo caso è necessario avere un riscontro immediato, cosa che non
puoi fare con led bip colori perché devi andare a centrare il led da rilevare
e la cosa richiede un po' di tempo soprattutto quando questo non è in rilievo
rispetto all'apparecchio in cui si trova come nel caso di questo tester.
Inoltre se usi l'apparecchio di rado, ben difficilmente ti ricordi la
posizione esatta in cui si trova il led da verificare.
Uso dell'apparecchio
Di seguito trovi la mia esperienza d'uso dell'apparecchio con annotazioni
varie e tra queste anche quello che non o capito che potrà essere integrato
tramite commento nel blog. Per tutte le istruzioni consiglio di leggere il
manuale.
Accensione e spegnimento
Abbiamo già visto che l'apparecchio si accende quando tra i puntali c'è continuità o tensione o quando si preme il tasto 12 che accende la lampada; questa resterà accesa
per 30 secondi e volendola spegnere prima del tempo previsto bisogna ripremere il tasto 12 per 5 secondi.
Dalle istruzioni non ho capito là dove scrivono che il ciclo di funzionamento spento è di 240 secondi. Come fa a funzionare se è spento? Non è nemmeno il tempo di attesa tra una misura e l'altra
e meno male che è così perché attendere tutti quei secondi sarebbe davvero
scomodo. Potrebbe essere il tempo massimo in cui l'apparecchio può effettuare
la misura.
tensione supportata ed emissione acustica
Le istruzioni dicono che le tensioni supportate sono da 12 a 690 v in corrente
continua ed alternata e che Suona con una tensione superiore ai 50 vac (volt
corrente alternata) e 120 vdc (volt corrente continua). Nella pratica, là dove
c'è continuità come ad esempio in un variac che è sostanzialmente un trasformatore variabile, suona anche con 2 volt emettendo il suono di corrente alternata che è più basso e leggermente discontinuo rispetto a quello che si sente
quando si usa l'apparecchio per trovare la continuità di un circuito.
In corrente continua, con le basse tensioni di un alimentatore da 2 a 24 volt
circa non suona e non lo fa nemmeno con una batteria da 9 volt. Con batterie
da 1,5, suona solo quando la parte negativa dell'apparecchio è sul negativo
della pila stessa ma questo le istruzioni non lo dicono e sembra essere una funzione
non prevista.
Cerca fase
Metti la parte positiva l2, quella più larga, sul polo da testare. Se si
tratta della fase si sente lo stesso suono che si ode quando le due parti dell'apparecchio rilevano la corrente alternata;
se il polo è il neutro l'apparecchio non suona.
Secondo le istruzioni il rilevamento di fase avviene da 180 a 690 volt ma non ho provato se è proprio così.
Prova continuità, resistenze e diodi
La prova di continuità deve essere svolta senza tensione e quando viene trovata l'apparecchio emette un suono continuo e piuttosto acuto.
Le istruzioni dicono che può dare la continuità fino a circa 500 chilo ohm.
Non avendo altro a disposizione, ho potuto provarla solo fino a 50 k.
Le istruzioni non lo dicono ma è possibile trovare la polarità di un diodo e
l'ho verificato col diodo 1n4148.
Prova del salvavita
Metti un polo sulla fase e l'altro sulla massa a terra; l'apparecchio suona
come quando si rileva la corrente alternata indipendentemente da quale parte
dell'apparecchio si è messo sulla fase. Premere contemporaneamente i due tasti
11; se il salvavita funziona, scatta immediatamente. Con un solo tasto 11 non
si fa niente. Mettendo i poli sul neutro e la massa a terra l'apparecchio non
suona e i due tasti 11 non hanno effetto.
Le istruzioni non lo dicono ma se nel fare questa prova il salva vita non scatta immediatamente, e te ne accorgi anche se sei molto lontano da esso perché lo strumento non suona più, consiglio di non insistere. Recati nel luogo in cui si trova il salva vita e premi il pulsante rosso che si trova su di esso per verificarne il funzionamento. Anche in questo caso, se non funziona, non insistere.
Rilevamento campo di rotazione
Non ho capito fino in fondo questa funzione di cui non ho esperienza e non ci
ho provato. >Le istruzioni dicono che Avviene con tensione da 340 a 440 volt.
torna all'indice
Problema di avvio anche con due dischi gpt
In passato ero portato a pensare che il problema di avvio con più dischi
collegati alla scheda madre Gigabyte ga-z270-hd3p avvenisse solo quando questi
erano configurati in modo diverso, ossia uno in gpt e l'altro in mbr, ma un
conto sono le supposizioni e tutt'altra cosa è invece la verifica che ho
svolto con la quale ho visto che il problema avviene anche con due dischi gpt.
Senza ripetere quanto scritto in passato sull'argomento analogo quando parlavo
appunto di un disco mbr e l'altro in gpt, cosa che comunque puoi andare a
leggere in Fuori serie n.104, ecco l'esempio pratico di quanto sto affermando.
Nel pc con la scheda madre scritta sopra attivo/alimento un disco alla
volta. Nel primo disco installo windows 10 in modalità uefi/gpt e terminata
l'installazione il sistema si avvia automaticamente senza problemi e continua
a farlo anche se inserisco chiavette avviabili sia in mbr che gpt. A questo
punto, tramite il front panel lian li bz-h06a, tolgo l'alimentazione al primo
disco gpt con windows e la do ad un secondo disco in cui andrò ad installare
linux sempre in modalità uefi/gpt. Attenzione che il fatto d'usare il front panel lian li non ha importanza per il problema descritto, succederebbe la
stessa cosa se scollegassi fisicamente il disco oppure se usassi dei cassetti
sata. Inoltre capita la stessa cosa anche installando una seconda copia di
windows 10 sul secondo disco e quindi i sistemi operativi differenti non c'entrano.
Una volta installato linux va tutto bene e il sistema parte automaticamente
come deve essere; ma tornando al primo disco con windows questo non parte più
automaticamente e lo devo avviare manualmente agendo sul menu di avvio per la
sessione di lavoro corrente che si attiva con f12. Andando nuovamente sul
secondo disco con linux succede la stessa cosa: non parte più automaticamente
e lo devo avviare con il menu di avvio tramite f12.
Praticamente un disco di sistema configurato con uefi/gpt parte automaticamente solo fino a quando non si tenta d'avviare il computer con un altro hard disk. Ma
possibile che non vi sia un modo per tornare a farlo partire automaticamente
senza intervenire ogni volta con il menu visto sopra?
torna all'indice
Dov'è andata a finire la libertà?
Nel leggere la seconda mail di citizengo in cui si parla dell’attacco al loro sito, per certi aspetti mi sembra d’essere tornato al 1983 quand’ero ancora in quel schifosissimo collegio.
Una sera siamo stati invitati ad un concerto che si teneva nella sala da concerti del collegio stesso e tutti, compreso l’assistente che lo propagandava, pensavamo si trattasse di musica leggera più o meno moderna. In realtà il gruppo cantava sì musica leggera ma religiosa e, quasi tutti, non essendo interessati, abbiamo abbandonato la sala e fin qui nulla di male. Peccato che la ragazza che mi piaceva all’epoca e altre persone si siano messe a bestemmiare, inveire e a far casino contro quel gruppo che in fin dei conti cosa faceva? Suonava e cantava proponendo un messaggio che non eravamo obbligati ne ad ascoltare e tanto meno a mettere in pratica. Ed allora perché inveire così tanto? Io che all’epoca avevo meno fede di oggi, (non crediate che oggi ne abbia molta, non è facile avere ancora fede in certe situazioni), comunque io che all’epoca andavo a messa solo per suonare ed essere pagato, che ne dicevo di tutti i colori contro il Papa e che tiravo un sacco di madonne, sono stato assai deluso dal comportamento della mia ragazza, talmente deluso che me lo ricordo ancora. Perché? Perché sono convinto che quando una persona o un gruppo propone un messaggio, un’idea, un’opinione, il proprio credo eccetera senza fare violenza lo si debba semplicemente rispettare anche quando questa persona o gruppo propone un qualcosa per cui non si è d’accordo. In caso contrario, dove va a finire la democrazia?
I tempi cambiano ma il concetto rimane lo stesso ed oggi citizengo è attaccato dai pirati informatici foraggiati da chi è pieno di soldi puzzolenti come la merda che caghiamo nei peggiori giorni di diarrea. Ma forse i tempi sono cambiati in peggio perché almeno la mia ragazza ci metteva la faccia e non era foraggiata da nessuno; oggi invece ci si nasconde dietro ad un computer protetti dalle sostanze economiche di chi detiene il potere. Naturalmente si può essere contrari a citizengo oppure essere d’accordo solo in certi casi; e tuttavia c’è una bella differenza tra il combattere le opinioni con altre opinioni rispetto ad impedirle con atti di sabotaggio. Pensateci.
torna all'indice
Unire file wav con il solo sistema operativo non è efficace
In passato abbiamo visto dei casi in cui l'unione di due o più file mp3 con il
solo sistema operativo non sono efficaci, ad esempio quando i frammenti hanno
bitrate differenti. L'unione di due file wav con il solo sistema operativo, ed in particolare con windows 7,
finora non mi è mai andata a buon fine e non me ne spiego il motivo visto che,
al di là di qualche differenza nelle dimensioni, i due frammenti erano praticamente identici. In particolare succede questo:
con goldwave produco il primo
file wav e lo salvo; poi con lo stesso programma produco il secondo frammento
e lo salvo sempre con le stesse caratteristiche (praticamente ho lasciato il
default). Successivamente unisco i due frammenti in un terzo file tramite il
comando copy /b del sistema operativo e apparentemente la copia va a buon fine
visto che le dimensioni del file prodotto sono adeguate. Tuttavia il file non
suona con winamp mentre con windows media player funziona solo la prima parte
di esso e viene ignorata la seconda, praticamente il secondo frammento copiato. Al momento non so se questo succede solo con goldwave o anche con file wav
prodotti da altri programmi. Da notare che se con lo stesso goldwave converto
i due frammenti in mp3 e poi li vado ad unire in un terzo file con il solo
sistema operativo, il file funziona benissimo.
torna all'indice
Processori Intel di ottava e nona generazione e scheda madre
Questo articolo scaturisce da una ricerca in rete fatta su più siti a cui ho
aggiunto delle osservazioni personali basate sulla mia esperienza tecnica.
Così come avviene per altri oggetti, per scopo commerciale basato sul profitto
di poche persone, le generazioni dei processori Intel cambiano assai velocemente ed attualmente siamo arrivati alla nona... Cosa accadrà quando arriveremo
alla centesima? Niente; dopo un po' avremo ancora i computer lenti a causa
delle aumentate dimensioni dei programmi e passeremo alla generazione 101.
Dalla sesta generazione in poi, Intel si è stufata di variare di poco il
numero di pin per il socket dei processori lasciandolo invariato a 1151
anche per quelli di ottava e nona generazione e, di primo achito, potresti
fare un bel salto sulla sedia per la contentezza pensando alla retrocompatibilità con le schede madri meno recenti ma... Non è proprio così e, come spesso
accade quando di mezzo ci sono i soldi, le ragioni non sono nemmeno chiare. Ma
andiamo con ordine.
AlL'ottava generazione dei processori Intel è stato dato il nome di coffee
lake, lago di caffè. Cosa c'entra il lago di caffè con i processori lo sanno
solo gli americani. Per la nona generazione viene adoperato lo stesso nome,
vedi il sito gigabyte, oppure coffee lake-s. Entrambe le generazioni usano il
socket lga1151 e, così come accadeva per le generazioni precedenti, abbiamo
processori celeron, pentium, i3, i5 ed i7 ai quali, solo per la nona generazione, è stato aggiunto l'i9. Come al solito, quando si acquista un processore
non si deve tener conto solo che sia un i3, i5 eccetera d'ottava o di nona
generazione ma bisogna sapere che, a parità di generazione, esistono più
processori i3, più processori i5 eccetera ognuno con caratteristiche diverse.
Sempre all'interno della stessa generazione e all'interno della stessa categoria, ad esempio i5, non è detto che un modello con numero superiore abbia per
forza maggiori prestazioni in tutte le sue caratteristiche: magari il numero
più alto prevede maggiori prestazioni per una determinata caratteristica a
scapito di un'altra e Quindi prima dell'acquisto leggi bene tutte le peculiarità e questo lo puoi fare se adoperi internet dove non sei costretto a
comprare ma puoi anche andare dal negoziante con le idee assai
chiare anche se per lui la cosa sarà fastidiosa più delle zanzare che mi scocciano in queste serate.
Come in passato, il primo dei quattro numeri che trovi dopo il trattino della
sigla i3, i5 eccetera indica la generazione del processore; ad esempio, la
sigla i7-8700k indica un processore d'ottava generazione perché dopo il trattino abbiamo il numero 8, la sigla i5-9600kf indica un processore di
nona generazione perché dopo il trattino abbiamo il nove. La lettera o le
lettere poste al termine dei numeri cambiano un po' il loro significato a
seconda della generazione di processore a cui sono applicate anche se qualcosa
resta in comune, ad esempio la K indica sbloccato. Tuttavia, invece di star lì
a ricordarsi tutte le lettere appartenenti alle singole generazioni, è assai meglio
leggere attentamente tutte le caratteristiche del processore che interessa.
Secondo un'informazione trovata in rete, a quanto scritto sopra fanno eccezione
i processori i3-8100 e i3-8350k con stepping B0 che appartengono alla famiglia
kaby lake-s.
Per me è assai meno chiara l'appartenenza ad una determinata generazione dei
celeron e dei pentium ed il sito Intel non mi ha chiarito le idee. Oltre che
dalle caratteristiche, personalmente mi baso sulla data di lancio e le date
delle recensioni e sui processori compatibili con una determinata scheda. Nei
pentium, la lettera g sta per gold e, basandomi sui dati scritti sopra, il
G5620 dovrebbe essere di nona generazione mentre il g540 dovrebbe essere
dell'ottava ma, ripeto, non ho le idee chiare. La stessa cosa vale per i
celeron, ad esempio con la sigla G4950.
I processori Intel coffee lake di ottava e nona generazione ufficialmente sono
compatibili solo con le schede che montano la serie di chipset 300; ad esempio
di queste fanno parte i chipset z370 oppure lo z390. Rispettivamente sono
invece di serie 100 e di serie 200 i chipset z170 e z270. Attenzione che non
ho riportato tutta la serie dei chipset, quelli scritti sopra sono solo esempi.
La mancata retrocompatibilità dei processori coffee lake con i chipset di
serie 100 e 200 trova conferma se, ad esempio, vai a verificare la compatibilità della scheda madre gigabyte z390 aourus pro wifi notando che è compatibile solo con processori di nona e ottava generazione. Ma è proprio così?
Nota: nel guardare la compatibilità con i processori, fai attenzione che per
gigabyte devi fare i conti anche con la versione di bios che, ricordo, è
numerato con f1, f2 f3 eccetera.
All'uscita dei processori coffee lake, Intel ha giustificato la mancata retrocompatibilità con la serie di chipset 100 e 200 dicendo che la disposizione
dei pin del processore non è elettricamente compatibile. Ditte come asus
l'hanno smentita e c'è anche chi propone una modifica al bios per far funzionare i coffee lake con le schede madri apparentemente non supportate e a
tale proposito puoi vedere
qui
Non avendo il materiale e, soprattutto, non avendo cognizioni tecniche così
elevate, non ho verificato se la cosa funziona; ma perché un sito dovrebbe
sputtanarsi così tanto fino al punto di far incasinare le schede madri agli
utenti? Non credo proprio! Tuttavia, tanto per ragionare con la nostra testa,
proviamo per un attimo a prendere per buono quanto asserito da Intel e chiederci: è necessario modificare la disposizione elettrica dei pin di un
processore? Se la cosa avviene, lo si fa solo per una necessità commerciale e non tecnica
come spiegato nell'esempio seguente basato su dati fittizzi perché non so cosa
esce dal singolo pin di un processore.
Esempio di soli cinque pin prima della modifica:
pin5=massa,
pin6=dati1,
pin7=dati2,
pin8=entrata cache,
pin9=uscita cache;
Dopo la modifica:
pin5=uscita cache,
pin6=entrata cache,
pin7=dati2,
pin8=dati1,
pin9=massa.
Abbiamo spostato fisicamente il collegamento elettrico di cinque pin mantenendone la disposizione meccanica e non serve essere
un ingegnere elettronico per capire che il risultato elettrico non cambia.
torna all'indice
Appunti linux
Per fare qualche prova e perché avevo la necessità di verificare una cosa con i
dischi gpt, recentemente ho installato ubuntu 18.4.2 lts e ubuntu 19.4 ricavandone alcuni appunti che t'inserisco dividendoli in più paragrafi.
Preparazione della chiavetta con rufus
Con rufus, nel preparare la chiavetta gpt per installare ubuntu, tieni presente che per default questa viene costruita in fat e che può funzionare anche
scegliendo fat32 ma non ntfs. Scegliendo ntfs la chiavetta viene costruita ma
non si avvia. attenzione che se fai delle prove con ntfs, può capitare che nel
tornare a fare la chiavetta in fat o fat32 rufus dice d'essere occupato con un
altro processo; probabilmente questa situazione non è legata tanto all'ntfs
ma a qualche aspetto del programma o a windows che ogni tanto fa i capricci.
Per ovviare basta riavviare il sistema.
Ubuntu 18.04.2 lts, installazione ed accessibilità
A quanto pare la versione 18.04 di ubuntu sarà supportata per 10 anni invece
dei soliti 5 e quindi forse vale la pena d'approfondirla.
Sostanzialmente l'installazione si svolge come per le versioni precedenti.
Tuttavia, contrariamente al passato, attivando l'installazione del software di
terze parti il passaggio in cui si svolge tale operazione è assai corto e
quindi non so se tale software venga effettivamente inserito.
Dopo l'installazione parte con l'interfaccia buntu e non con ubuntu su wayland
come ci si aspetterebbe e la cosa sarebbe da verificare.
Usa brltty 5.5, e quindi una versione più vecchia rispetto ad ubuntu 18.10 che
adopera la 5.6, e per quanto detto in passato le correzioni per mb408l
non ci sono. Da notare che brltty rimane alla versione 5.5 anche dopo gli
aggiornamenti del sistema e che provando ad aggiornarlo in modo specifico non
trova nulla nonostante che nel sito di brltty ci sia la nuova versione
6.0 del 22 febbraio 2019 ma non sapendola installare non so se in essa vi sono
le correzioni per mb408l di cui parlavo in passato. Inoltre per quel poco che
ne so nel sito ufficiale di brltty sembra non esserci un file con estensione adatta ad ubuntu/debian ma la mia esperienza in questo campo è assai
poca e quindi nessun problema se qualcuno mi smentisce.
Ho provato pochissimo questa versione e di primo achito mi sembra che per
l'accessibilità con gli screen reader non si sia fatto nulla.
Ubuntu 19.04, installazione ed accessibilità
Non è una versione lts e secondo un'informazione trovata in rete sarà supportata solo fino a gennaio 2020.
Salvo alcuni cambiamenti per i quali non potendo leggere lo schermo e non avendo
una persona che lo faccia al posto mio ho dovuto trafficare un sacco prima di
capirli, l'installazione avviene sostanzialmente come al solito e gli accorgimenti per l'installazione con una chiavetta gpt sono i seguenti:
1) durante l'avvio della chiavetta i bonghi non ci sono;
2) seleziona il boot da chiavetta tramite f12 o altro tasto a seconda del
bios e della scheda madre e premi invio sulla riga che avvia la chiavetta
stessa. Premi ripetutamente un tasto in modo che il caricamento si blocchi e
appaia l'apposito menu;
3) premi due volte freccia giù ed invio ed attendi il caricamento.
Nota: nelle versioni precedenti si premeva freccia giù una sola volta perché
la prima voce del menu in inglese era Prova ubuntu e la seconda era Installa
ubuntu. Non potendo leggere lo schermo, attualmente non so se hanno aggiunto
una voce o se semplicemente per default non è selezionato nulla e con la prima
pressione di freccia giù si seleziona la prima voce e così via. Per certo so
che dando solo invio senza premere le frecce oppure premendo una sola volta la
freccia giù, in entrambe i casi il sistema si comporta come se avessi selezionato Prova ubuntu.
4) dopo un po' da quando cominci a sentire il fruscio nelle casse ad indicare che l'audio è aperto, come al solito premi super+alt+s per attivare la
sintesi. Seleziona l'italiano e, contrariamente al passato, dai invio senza
disattivare la sintesi. Anche se parla con sintesi inglesizzata, con tab vai
fino al pulsante per rilevare la tastiera e disattiva e riattiva la sintesi in
modo che questa parli in italiano. Non compiere questa operazione là dove è
possibile digitare del testo per provare la tastiera perché in quel caso il
comando super+alt+s viene interpretato semplicemente come una s. Non abbiamo
disattivato e riattivato la sintesi nei punti in cui lo facevamo in passato
perché così facendo si blocca;
5) poi l'installazione prosegue come al solito ma sappi che se gli dici di
non richiedere la password all'avvio lui se ne frega e te la chiedelo stesso;
6) come al solito, per la prima sessione di lavoro la sintesi va attivata
manualmente sia prima che dopo aver dato la password e fin qui poco male.
Peccato che, indipendentemente dalla sessione di lavoro, oltre a non permettere di cambiare interfaccia che è settata su ubuntu, a volte la sintesi
non parte e s'imballa tutto e devo spegnere il pc con il tasto anteriore. anche in questo caso non so cosa scrive su schermo e se lo fa solo con
il mio pc. Dopo che si è imballato, per le prime volte si riesce a farlo
ripartire ma poi non parte più e non sapendo cosa farci, l'unica è reinstallare il sistema o ripristinarlo da un file immagine... Che palle!
7) Usa brltty 5.6 e tale versione rimane anche dopo gli aggiornamenti con la
conseguenza che non vi sono le correzioni per mb408l... ed ancora: che palle!
Per quel poco che ho provato, l'accessibilità con gli screen reader non ha
fatto nessun passo avanti ed ancora una volta, che palle!
torna all'indice
Dillo con la musica: Mio fratello è figlio unico, Rino Gaetano
Nato nel 1950 e scomparso prematuramente nel 1981 per un incidente
stradale, Rino Gaetano ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana
anche se, come spesso accade, certe canzoni sono state apprezzate maggiormente
dopo la sua morte. I suoi brani sono caratterizzati da pochi accordi che si
ripetono per tutta la canzone cantata con una voce inconfondibile e roca. Il
suo più grande successo l'ha ottenuto andando a san Remo nel 1978 con la canzone
Gianna, brano che personalmente non ho mai amato molto e che anche Rino Gaetano era un po' restio nel portarlo al festival perché troppo simile a Berta
filava del 1976.
Sempre nel 1976, Rino Gaetano ha pubblicato l'album e il 45 giri Mio fratello
è figlio unico, uno dei brani che amo maggiormente soprattutto per il testo
ancora molto attuale. Infatti la canzone affronta il tema dell'emarginazione
la quale, ovviamente, porta inevitabilmente alla solitudine, al disprezzo e
all'odio. Dall'uscita di quel brano sono passati più di quarant'anni durante i
quali la tecnologia ha fatto passi da gigante se si pensa che oggi possiamo
metterci in tasca un'enorme quantità di musica per la quale all'epoca occorrevano scaffali e scaffali per contenerla. Non telefoniamo più con le cabine a
gettoni ma con l'iphone che abbiamo sempre in tasca, pardon, in mano, e siamo
continuamente connessi, connessi, connessi a tutti i social e, con wathzap,
riceviamo audio e video dell'amico in bagno però... Spesso siamo soli ed emarginati. E' impressionante notare che ad essere emarginati non sono
i delinquenti, sono le persone che si comportano normalmente e che non fanno
del male a nessuno ma che desiderano e cercano d'essere se stesse senza seguire acriticamente la massa come se non si avesse l'uso della ragione. Per
essere emarginati basta una semplice e normale caratteristica, un handicap, un
modo di pensare diverso dalla massa, non fare quella determinata cosa che fanno
tutti, non acquistare l'oggetto che comprano tutti; insomma mille pretesti
banali per allontanare chi si discosta leggermente, molto leggermente, da ciò
che la grande massa anestetizzata dai signori del profitto e "dall'ignoranza
colta", citazione di Celentano, si aspetta.
Nella canzone Mio fratello è figlio unico Rino Gaetano elenca alcuni dei
motivi banali per cui si può essere emarginati e naturalmente rispecchiano
l'epoca in cui sono stati scritti, vedi ad esempio Chinaglia che non può
passare al Frosinone. Altri motivi sono invece ancora di estrema attualità,
vedi Freud, e rimane di estrema attualità il concetto generale della canzone e
cioè che per essere emarginati basta fare una vita normalissima senza dare
fastidio a nessuno.
Senza nulla togliere alla canzone di Rino Gaetano, aggiungo questo: ricordati
che chi ti emargina, e magari lo fa fino al punto di non accettare da te
nemmeno qualche contatto virtuale come quello di una mail che può leggere o
non leggere senza che tu vada a sbirciare ciò che mangia o cosa fa in camera
da letto, quando si troverà nel bisogno senz'altro si ricorderà di te ed in
modo particolare se sa che puoi risolvergli o comunque alleviargli la brutta
situazione in cui si trova. Fin qui si tratta solo di mancanza di coerenza
abbastanza giustificabile perché in caso di necessità tutti siamo pronti a
calare le braghe o comunque ad allentare un po' la cinghia. Ciò che invece dà
maggiormente fastidio, e personalmente me ne dà davvero tanto, è che chi ti
emargina, spesso si ricorda di te non tanto perché si trova nel bisogno ma
semplicemente perché in quel momento sei un valido strumento per la
sua gloria, per la sua bella figura, per i suoi comodi e semplicemente ti sfrutta come si fa con un oggetto qualsiasi per poi ributtarti via quando non gli servi più. E quando tu che hai
dentro di te un senso spiccato e profondo dell'ingiustizia giustamente ti
ribelli, sai cosa ti verrà detto? Che si sta facendo il tuo bene. Da notare
l'inlogicità dell'affermazione: se mi hai emarginato, significa che la mia
vita è andata avanti senza di te, e che, nel bene o nel male, sono diverso da ciò che ero, con la conseguenza che di me non sai un fico
secco. Ed allora come fai a fare del bene a qualcuno se non sai nemmeno quali
sono le sue esigenze, le sue aspettative, ciò che desidera eccetera?
L'ho fatta un po' più lunga del previsto, quindi, da youtube,
ecco il brano
torna all'indice
Lacey: un programma portable solo a metà che comincia a non funzionare
Lacey è un programma per cercare e scaricare musica che molto probabilmente
tra breve dovremo abbandonare perché sta facendo la stessa fine di songr e
altri programmi dello stesso genere e cioè quella di non scaricare più ciò che
serve. Per quanto mi riguarda è andato benissimo fino al 25 giugno 2019 quando
ho notato che non mi scaricava più ciò che avevo selezionato. Inizialmente ho
pensato ad un errore saltuario, a un momentaneo blocco del programma o del
server oppure ad un problema legato al brano che volevo scaricare ma le prove
che ho fatto in quel momento e in quelli successivi coinvolgendo anche un amico
mi dicono che attualmente lacey trova i brani che sono nel suo ambito di
ricerca ma poi riesce a scaricarne solo alcuni. In particolare sembra andare
ancora bene con i file mp3 mentre con gli mp4 fa le bizze e, salvo forse
qualche eccezione, invece di scaricarli si limita a creare la cartella in cui
dovrebbe collocarli. Naturalmente affinché il programma crei una subcartella
per ogni autore di brano e ogni utente che l'ha messo in rete bisogna che la
relativa opzione sia attiva. Oltre ad aver provato a riscaricare il programma
e a provarlo in in un altro computer ottenendo sempre gli stessi risultati, la
prova del nove di quanto ho scritto fin qui è che se vado a riscaricare un
grosso mp4 scaricato tempo fa, lo trova ancora ma poi non fa il download.
Nel fare prove per cercare la causa dell'errore, nel mettere lacey appena
scaricato in una nuova cartella sono stato stupito nel constatare che mi
vedeva le impostazioni del vecchio lacey. Quindi mi sono messo a cercare nel
disco per vedere dove venivano scritte le impostazioni ma tra i file e le cartelle non ho
trovato niente e alla fine ho scoperto che vengono inserite nel registro di
sistema e quindi che lacey è un programma portable solo a metà. In particolare
le impostazioni sono tra i valori della chiave lacey dove, ad esempio, trovi
la cartella in cui il programma colloca i file scaricati che personalmente ho
cambiato rispetto al default. Oltre a questa chiave, nel registro trovi altri
riferimenti a lacey per i quali però non sono stato lì ad approfondirne l'utilità. Quindi se hai già usato e variato le impostazioni di default di questo
programma e ne scarichi una nuova versione mettendola in un'altra cartella o
in una chiavetta, quando lo lanci va a leggere le impostazioni scritte nel
registro dal vecchio lacey. A quel punto per farlo partire con le opzioni di
default hai due possibilità:
1) regolarle dall'interno del programma anche se per farlo devi ricordarti
esattamente com'era il default perché non c'è un pulsante per le opzioni
predefinite;
2) pulire il registro. Forse basta togliere solo la chiave lacey ma personalmente ho tolto tutti i riferimenti del programma.
torna all'indice
Led bip colori
Tecnocreazioni produce prototipi non certificati di piccoli dispositivi sonori
e parlanti adatti all'uso di chi non vede e led bip colori è uno di questi.
Senza sostituire in alcun modo i manuali e le spiegazioni di tecnocreazioni,
di seguito trovi le mie impressioni e qualche consiglio e accorgimento per
l'uso; per le istruzioni complete e tutte le altre informazioni su questo e gli altri prototipi consulta il sito:
www.tecnocreazioni.it
oppure cerca su youtube.
Tra quelli provati finora, led bip colori è il prototipo di tecnocreazioni che
mi piace di più e che permette ad un non vedente di rilevare i led e i colori
rosso, verde, blu e bianco di quest'ultimi. L'output dello strumento è costituito da beep con frequenza diversa a seconda del colore rilevato e quindi per
riconoscere il colore il non vedente dovrà avere un minimo d'orecchio musicale
anche perché le note dei primi tre colori elencati sopra sono abbastanza
vicine ma forse con un po' d'esercizio ci possono arrivare tutti e magari sarà
un modo come un altro per allenare l'orecchio! Inoltre, in certi casi
non è importante sapere il colore del led ma semplicemente conoscere se è
acceso o spento e, in questo caso, basta sentire se l'apparecchio suona o
meno. A seconda di come viene acceso, ossia con il puntalino tappato o meno,
led bip colori funziona in modalità più o meno sensibile e, naturalmente, la
modalità maggiormente sensibile è adatta a rilevare i led più piccoli.
Come è ovvio che sia, led bip colori rileva la luce dell'ambiente e quindi,
volendo, lo si può utilizzare anche come un formidabile rilevatore di luce
anche se quella non è la funzione per cui è stato creato. A tale proposito, ai
normodotati che spesso non sanno o fanno confusione su queste cose, ricordo che
i ciechi veramente assoluti che non vedono nemmeno la luce sono una minoranza.
in molti casi, pur essendo legalmente un cieco assoluto, il non vedente vede la luce e se è una persona "sveglia", l'adopera per orientarsi. Personalmente la luce non la vedo e quindi lo strumento mi viene utile anche per rilevarla o per rendermi conto di quanta luce c'è in un determinato luogo con quelle determinate condizioni. In altri casi per sapere se una luce è accesa o spenta mi basta sentire il rumore della lampada al neon.
Ci sono led facilmente rilevabili al tatto per i quali sarà facile metterci il
puntalino sopra e sapere se sono accesi o spenti. Altri invece sono posti su
una superficie perfettamente liscia e quindi non sentendoli il non vedente
dovrà andare per tentativi ed in modo particolare la prima volta che va a
rilevare quel determinato led di cui non conosce la posizione. Beh, se sei un
non vedente che chiama una persona vedente ogni minuto il problema non si
pone, ma allora va a farsi friggere l'autonomia e l'utilità dell'apparecchio.
Ma se vuoi fare da solo, o comunque desideri provare a fare da solo prima di
chiamare sempre qualcuno, la prima volta che cerchi un led su una superficie
perfettamente liscia vai meglio a farlo in una stanza completamente buia
perché ciò ti dà la possibilità di staccare leggermente il puntalino dell'apparecchio dalla superficie che stai esplorando senza che lo strumento sia
influenzato dalla luce dell'ambiente e si metta a suonare.
Così come accade anche con i migliori programmi di ocr che in molti casi
funzionano benissimo ma che in altri il discernimento dei caratteri è poco
chiaro e devi far guardare il tutto da un vedente o comunque fare un sacco di
prove per vedere se trovi la soluzione, anche led bip colori ha i suoi limiti
e mi è capitato di non riuscire a rilevare i led del router Netgear dgn2200v4
oppure di non avere le idee molto chiare sui led del powerline tp-link tl-
pa8010p nel quale trovo un led rosso e un altro verde o giallo lampeggiante ed
il tutto non coincide con le istruzioni che già ritenevo poco chiare ancor
prima d'avere led bip colori come spiegato nell'apposito articolo. In ogni
caso, siccome le persone vedenti hanno sempre tanto da fare e al 90 95% si
scocciano quando un non vedente li chiama salvo poi ricordarsi di lui quando
hanno bisogno, è sempre meglio poter rilevare la stragrande maggioranza dei led e chiedere agli altri d'intervenire solo per qualcuno di essi.
Oltre che con la solita radiolina in onde medie, puoi provare i tasti di un
telecomando anche con led bip colori e siccome finora l'ho fatto con qualche
telecomando e non con cinquanta telecomandi, ovviamente non posso essere
sicuro che la cosa funzioni in tutti i casi ma al momento non vedo il motivo
per cui non dovrebbe funzionare.
Forse a questo punto qualcuno dirà: d'accordo, hai detto qui e là, ma il
prezzo... I prezzi dei prototipi di tecnocreazioni sono variabili perché non
fa magazzino del materiale e col tempo il costo cambia leggermente.
Tuttavia a me i prezzi sembrano bassi soprattutto se penso che per realizzare o modificare un determinato dispositivo c'è voluto del lavoro e del tempo. Certamente sono
assai più bassi rispetto alle solite ditte per non vedenti che, nella stragrande maggioranza dei casi, si limitano ad importare un prodotto già fatto e a fartelo pagare un sacco.
E' il caso della sveglia parlante a forma di mela che anni fa ho trovato su ebai a meno di 3 euro mentre la famosa ditta per ciechi la faceva pagare 15. Non sto facendo della pubblicità a tecnocreazioni, sto dicendo la realtà anche perché chi un po' mi conosce sa bene che non m'innamoro mai di una ditta o di un negozio e questo indipendentemente dal fatto che sia una ditta o un negozio per ciechi o meno. Questo significa che quando qualcosa non mi piace non ho nessuna remora nel dirlo.
torna all'indice
torna agli archivi del 2019
vai all'archivio generale
Home