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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Quando un motore di ricerca dice le bugie e quattro alternative a google
Nel cercare qualcosa in rete certamente ti sarà capitato di cliccare su uno
dei risultati e di sentirti dire che la pagina è stata rimossa. In certi casi
può essere vero ma in tanti altri il motore ti sta dicendo una bugia come
pinocchio perché non ha i dati aggiornati ed il bello è che non gli cresce
nemmeno il naso! Infatti, come forse saprai o immagini, quando dai il via ad
una ricerca, il motore non fa la scansione dell'intera rete per la quale, per
quanto veloci e numerosi possano essere i computer impiegati, ci vorrebbe un
sacco di tempo. Usa invece delle mappe che se non vengono aggiornate lo fanno
comportare come pinocchio faceva nei confronti del grillo parlante. Ecco un
esempio. Lo scorso dicembre ho pubblicato Fuori serie n.97 mettendolo nella
sezione del sito in cui ci sono i numeri dell'anno in corso dove ci è rimasto
per poco perché nei primi giorni di gennaio 2017 l'ho spostato negli archivi
degli anni precedenti. Verso la fine di gennaio ho cominciato a fare delle
prove con google e con lycos, un vecchio motore ancora presente in rete, prima
cercando qualche stringa presente nel mio sito e successivamente cercando
l'intero titolo del primo articolo del numero 97 di Fuori serie. I due motori
me lo trovavano ancora nella pagina dell'anno in corso con la conseguenza che
se ci cliccavo sopra il numero 97 di Fuori serie non si apriva e naturalmente
mi diceva che la pagina era stata rimossa. In realtà la pagina era stata
semplicemente spostata ma i due motori non se n'erano ancora accorti. Però è
anche ovvio che se i due motori trovavano il numero 97 di Fuori serie, senz'altro avevano aggiornato la loro mappa includendo quel frammento del mio sito
nell'ultima parte di dicembre o al massimo nei primissimi giorni di gennaio
perché se l'avessero fatto prima non avrebbero trovato il numero 97 che ho
messo quasi a fine mese di dicembre e se l'avessero fatto dopo l'avrebbero trovato nella
sezione dedicata agli archivi degli anni precedenti. Oggi siamo al 30 marzo e
google si comporta ancora come scritto sopra e quindi, almeno per ciò che
riguarda il mio sito poco frequentato e di scarsa importanza, non ha ancora
aggiornato la mappa. Non è così invece con lycos anche se non so da quanto
tempo si sia aggiornato perché era un pezzo che non lo adoperavo. Senza pretendere d'essere importante come lo possono essere i siti commerciali eccetera, certo è che non sempre con google si hanno le informazioni più aggiornate.
Tuttavia metto
www.lycos.com
come alternativa a google con un punto interrogativo perché è andato bene fino
a questa mattina mentre da oggi pomeriggio e per motivi che non sono riuscito
a capire, pur trovandomi la pagina giusta non la apre, salvo una volta che
sembra averlo fatto per caso, e non dà nessun errore; con computer e siti
differenti fa la stessa cosa. Cos'hanno cambiato oggi pomeriggio? Sarà una
cosa transitoria o per sempre? Errore di sintesi o altro?
Nota: a parte il problema con lycos, sulla priorità con cui vengono mostrate
le informazioni e sul tipo di siti maggiormente evidenziati e sul modo di
farsi trovare maggiormente dai motori c'è tutta una letteratura che esula da questo articolo.
Con le modalità scritte sopra, in questo mese di marzo ho provato altri tre
motori di cui, qwant e duckduckgo, mi hanno dato subito la pagina di fuori
serie n.97 mentre il terzo, ecosia, me l'ha mostrata solo oggi ma potrei aver
sbagliato qualcosa magari omettendo le virgolette che invece sono importanti
anche al di là di google.
www.qwant.com
e
www.duckduckgo.com
promettono di non tracciarti e quindi di rispettare la tua privacy; il primo è
nato in Francia mentre l'altro, duckduckgo, che tradotto dall'inglese potrebbe
essere anatra anatra vai, forse è nato in Germania. Al di là del mio sito, con
qwant ho trovato ai primi posti un'informazione che con google non era tra i
primi risultati e quindi anche la politica di priorità con cui vengono visualizzate le informazioni forse cambia da motore a motore.
www.ecosia.org
promette d'investire i soldi della sua pubblicità piantando alberi e credo sia
una buona cosa. Naturalmente non ho strumenti per sapere con certezza che sia
mantenuto quanto promettono i tre motori citati ma tanto vale provare ed
inoltre è meglio avere delle alternative a google sia per la ricerca e sia per
non agevolare con il nostro lavoro quotidiano sempre le solite persone. In fin
dei conti a provarli non costa niente. Naturalmente in rete ci sono altri
motori ma io ho provato solo questi.
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Funzioni scheda madre Gigabyte ga-z170-hd3p non inserite nel manuale
Introduzione
Consiglio la lettura di questo e altri articoli che riguardano la scheda madre
in oggetto anche a coloro che non la possiedono perché, oltre all'eventualità
d'incontrarla in lavori di riparazione, con le opportune rettifiche quanto
scritto di seguito può essere valido per l'uso di schede simili.
NelLe funzioni elencate di seguito ci sono cose per me ancora poco chiare sia perché non
sempre si capisce tutto subito ma soprattutto perché in questa situazione non
mi è possibile leggere o stampare le schermate autonomamente. Immagina quanto segue: chiami una persona vedente che ti dà un'occhiata allo schermo così
com'è capace (anche i vedenti hanno difficoltà con l'inglese e non capiscono
sempre tutto di primo achito come è ovvio che sia). comunque ti sembra d'aver
capito abbastanza ma quando il vedente se n'è andato ti accorgi che qualcosa
non torna e non potendo leggere lo schermo cominci a fare ipotesi ed esperimenti per confermarle e magari quando pensi d'aver capito dove sta l'inghippo
ti accorgi che in un'altra situazione le cose non sono come pensi. Ed allora
cosa fai? Chiami la persona vedente ancora per la stessa cosa? Eh, prima di
scocciare, almeno io, ci penso più di una volta! Un po' più semplice è la vita
di chi vive con una compagna o un compagno vedente in grado di guardare certe
cose perché a volte per capire dove sta l'inghippo bastano cinque minuti.
Certo, è ovvio che se chiami la moglie di notte fin che dorme, come minimo ti
manda a fanculo e ben ti sta! Ma con un minimo di buon senso chi vive con
qualcuno può risolvere assai più facilmente certi problemi. Ho scritto queste
note non per piangermi addosso ma semplicemente perché certe cose fanno parte
della mia vita e sarei sciocco se non me ne rendessi conto e Fuori serie non è
tecnica descritta asetticamente. Le prove svolte di seguito sono state fatte
con la versione di bios/uefi f5 della scheda, adesso c'è la versione f20 anche
se nel sito di Gigabyte si passa direttamente dalla pubblicazione del bios
versione f5 a f20 e quindi non so se hanno fatto le versioni intermedie o se
erano talmente schifose da non meritare d'essere pubblicate. Per quanto ne so,
la versione f20 del bios serve per i processori di settima generazione, naturalmente quelli che hanno il socket lga1151 che la scheda supporta (il processore visto nello scorso numero era della sesta generazione).
F9 all'avvio del pc
Premendo questo tasto allavvio del pc questa scheda dà informazioni in inglese
sul processore e la scheda stessa; non si leggono o stampano con gli strumenti
per non vedenti. Non so dirti molto di più anche perché chi mi ha guardato lo
schermo non andava molto d'accordo con l'inglese stramaledetto così come non
ci vado d'accordo io.
F12 all'avvio del pc, menu boot per la sessione di lavoro corrente
Con questo tasto si attiva il menu boot della scheda le cui regolazioni saranno valide solo per la sessione di lavoro corrente. E' una funzione assai utile
ad esempio per avviare il computer da chiavetta dos senza mettere le mani
sulla priorità di boot del bios con il rischio di mettere fuori posto qualcosa
soprattutto se sei non vedente con l'impossibilità di leggerlo. Tuttavia in
questa scheda si può entrare nel bios anche dal menu boot per la sessione di
lavoro corrente ma si tratta sempre dell'ultima riga tra le opzioni disponibili e quindi basta farci un po' di attenzione ed inoltre se pensi d'essere
entrato nel bios per sbaglio, basta spegnere o resettare senza salvare eventuali modifiche. Forse ricorderai che il menu boot per la sessione di lavoro
corrente della ga-p55a-ud3 di Gigabyte era stampabile in braille e conteneva
tutte le periferiche da cui era possibile avviare un pc anche se non erano
collegate. Quello della ga-z170-ud3p che sto sperimentando, oltre a non essere
stampabile in braille mostra solo alcune periferiche e, per quanto ho capito
finora, solo quelle collegate ma con una logica che non mi è del tutto chiara
e quindi Risulta un po' meno accessibile ma non impossibile da usare da chi
non vede. Non so se l'ordine in cui appaiono le periferiche di questo menu
tiene conto anche della priorità di boot settata nel bios, in ogni caso le
prove che ho svolto avevano sempre il masterizzatore come primo dispositivo e
non ho potuto fare prove con priorità diversa perché non posso stampare le
schermate.
Avvio da cd/dvd
Prima riga=masterizzatore con cd di avvio in modalità "classica",
seconda riga=hard disk,
terza riga=masterizzatore con cd di avvio per uefi.
Dando invio su avvio per uefi, il cd si carica ugualmente anche se non è stato
masterizzato per lui (provato con dos microsoft e freedos con cd preparati con
il vecchissimo easy cd 6). Se sei non vedente, nel fare un cd di avvio per dos
puoi aggiungere un segnale acustico all'avvio in modo da essere certo che si è
caricato e nel caso di freedos puoi usare il suo comando interno beep. Per
motivi che non mi spiego è capitato che il cd con avvio "classico" occupasse
sia la prima che la seconda riga mandando il cd per uefi alla quarta. Quando
il cd non c'è, dando invio sulla prima riga parte il disco fisso, forse perché
non potendo avviare da cd cerca la prima periferica disponibile, hard disk che
ovviamente parte anche dando invio sulla seconda riga. Dando invio sulla terza
riga, quella che servirebbe per cd per uefi, si va nel bios anche se per
alcune sessioni di lavoro mi partiva sempre il disco fisso ma potrei aver
sbagliato o forse c'è qualcosa che cambia nel tempo a seconda delle funzioni
svolte. Se oltre al cd inserisco una chiavetta, questa si posiziona dopo il
disco fisso ossia sulla terza riga e il cd per uefi passa alla quarta.
Avvio da chiavetta
Come si può intuire avendo letto qui sopra, l'avvio da chiavetta si fa dando
invio sulla terza riga mentre con le prime due righe parte il disco fisso. Ma
se al posto della prima chiavetta ne collego un'altra oppure collego un disco
esterno, l'avvio passa alla riga quattro e vi rimane anche se torno a collegare la prima chiavetta. Per due volte è tornata da sola alla riga tre, di
solito devo invece avviare il computer da cd o da lettore per floppy esterno
almeno una volta e successivamente avviarlo da chiavetta che sarà tornata alla
terza riga. Per quanto provato finora, l'anomalia scritta sopra non avviene
quando collego i dischi in ambiente windows. Insomma, per motivi che non ho
capito, la chiavetta si avvia dalla riga tre o dalla quattro e la cosa è
fastidiosa soprattutto per chi non vede ma bisogna abituarsi. Sì, lo so, era
tanto meglio quando si poteva avviare il computer da dos con il floppy interno, dispositivo piccolo e poco affidabile ma tanto comodo per chi non vede.
Avvio da floppy esterno
Dare invio sulla quarta riga, con le prime tre parte il disco fisso e per
quanto ho provato finora la situazione sembra stabile. Con il lettore con cui
ho fatto la prova, se il dischetto è inserito, all'avvio del computer senti
che si muove e un pochino si muove anche quando dai invio per avviare windows
da disco fisso.
print screen con f12 dall'interno del bios
Si tratta di una funzione scoperta per caso entrando nel bios quando c'era una
persona vedente ma che purtroppo non ho provato fin che c'era. Con f12 premuto
dall'interno del bios si attiva la funzione print screen, stampa schermo, su
una unità formattata in fat o fat32. La cosa mi incuriosiva molto perché
potendo inviare ad un file il contenuto delle schermate e riuscendo a leggerlo
con un secondo pc, con un po' di pazienza avrei potuto capirlo abbastanza bene
e magari anche fare qualche regolazione. Certo, la cosa sarebbe stata macchinosa e richieideva un bel po' di tempo ma tanto noi non vedenti di tempo ne
abbiamo da vendere. Ma ti sei già incavolato? Scherzavo! Semplicemente ripetevo la cavolata che certi normodotati dicono nei confronti di chi non vede
senza mai aver provato a fare certe cose ad occhi chiusi. Per provare la
funzione, all'inizio ho messo un floppy in un lettore esterno in modo d'avere
un riscontro acustico di ciò che facevo scoprendo che il dischetto veniva scritto
non appena premevo f12. Nel floppy trovavo file con estensione bmp di 0
byte e pensando che la cosa succedesse perché il file da scrivere era troppo grosso per stare nel dischetto e alla fine rimaneva a 0 byte, ho
inserito una chiavetta nella quale però certi file continuavano ad essere di 0 byte
mentre altri avevano una determinata lunghezza. Con omnipage e finereader non
sono riuscito a fare un'acquisizione decente per capire cosa c'era nell'immagine (naturalmente ho usato i file che la contenevano e non quelli di 0 byte),
e la stessa cosa succedeva stampandola ed acquisendo il foglio con lo scanner.
Inviando le immagini per email a chi le può osservare ho scoperto che contenevano solo il nome del disco ed il percorso del file il cui nome, come già
sapevo, è costituito dalla data e l'ora in cui è stato salvato. Ma che senso
può avere salvare un file per metterci dentro solo la data e l'ora in cui è
stato salvato? Così mi sono fatto guardare lo schermo e nel constatare che mi
chiedeva di selezionare dove salvare il file sono rimasto perplesso perché
sapevo che la scrittura avveniva non appena premevo f12. Ho provato a dargli
un nome ma il sistema ne usava uno suo e la persona non sapeva come selezionare ed inoltr io mi aspettavo che questo stramaledetto file venisse collocato
nella chiavetta ma non lo trovavo e quando la persona non c'era più, marameo
curucucù, ho trovato due file nella partizione in fat32 del disco interno i
quali però hanno un nome che in qualche modo si avvicina alla schermata da cui
provengono e sono un po' più grandi dei precedenti. Con l'ocr sono riuscito a
capire che erano senz'altro diversi e ne avrò conferma inviandoli per email
sapendo che contengono la schermata del bios da cui sono stati salvati. Nel
frattempo, visualizzandone le proprietà con paint, ho visto che hanno una
risoluzione molto bassa ed è per questo che l'ocr fa schifo. Inoltre, per
motivi che non mi spiego, non riesco più a mandare il salvataggio nel disco
interno e continuo invece ad avere quei file con il nome composto dalla data e
l'ora e dimensioni ridotte su una chiavetta che non servono ad un fico secco.
Alla fine mi domando questo: perché il salvataggio è avvenuto e si è comportato nel modo descritto sopra solo quando c'era la persona vedente? Sbaglio
qualcosa io o c'è un problema saltuario nel bios? Tra l'altro ho provato a
cercare questa funzione in rete senza trovare ciò che mi serve. Avrei potuto
scriverti i risultati delle prove in poche righe ma lascio l'articolo così
perché Fuori serie non è solo tecnica ed il mio scopo è anche quello di metterci un po' di umanità e di far sapere come arrivo o non arrivo a certe
conclusioni in modo che altri possano trarre vantaggio dalle mie esperienze. Inoltre ho anche lo
scopo di portare a conoscenza di quanto tempo ci vuole per arrivare a certi risultati che in questo caso sono scarsi e quindi se trovi qualcosa in merito a quanto scritto sopra fammi sapere.
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Approfondimento e rettifica su wsus offline update
Ho parlato abbastanza dettagliatamente di questo programma nel numero 96 e qui
approfondisco e rettifico quanto segue.
Se mi leggi da un pezzo sai bene che
io e l'inglese non andiamo d'accordo e, aggiungo, oltre a non saperlo non mi
piace con la conseguenza che quando imparo qualche termine spesso me lo dimentico. Con molta probabilità il blocco del programma segnalato nel numero 96
non c'era, semplicemente avevo capito male l'inglese stramaledetto anche se
attualmente ho trovato un altro errore: sarà reale o dovuto ancora alla mia
ignoranza rispetto alla lingua maggiormente usata nel mondo? Andando con
ordine, ecco come stanno le cose. Il mio dvd installa windows 7 con internet
explorer 8 come del resto suppongo facciano la stragrande maggioranza dei dvd
con tale sistema. Dopo aver installato windows 7 ed aver scaricato gli aggiornamenti con wsus offline update come spiegato nel numero 96, ho cliccato su
updateinstaller per installarli scoprendo che da questa situazione di base il
programma dà un avvertimento su internet explorer e, se non ho capito male,
sembra dire che verrà aggiornato ma di fatto al termine dell'installazione mi
rimane alla versione 8 pur avendoci provato più volte e in più modi. Inoltre
durante la prima fase d'installazione degli aggiornamenti ottengo degli avvertimenti e dei file che non trova e, una sola volta, sono riuscito ad ascoltare
anche la scritta internet explorer; ma perché non li scarica? Internet explorer verrà immediatamente aggiornato quando farai i normali aggiornamenti con
windowsupdate. se prevedi d'aggiornare altri computer partendo dalla stessa
situazione del pc appena aggiornato, per non perdere nuovamente il tempo del
download ti conviene salvare da qualche parte tutte le cartelle di wsus offline update in modo che per il prossimo pc cliccherai subito su updateinstaller.
Per l'installazione degli aggiornamenti, il programma può richiedere o meno
uno o più riavvii del computer che dipendono dallo stato di aggiornamento da
cui sei partito e dai componenti che hai deciso d'installare. Per farli automaticamente, prima di cliccare su Start per iniziare l'aggiornamento attiva
l'opzione
automatic reboot and recall
da quanto capisco dall'inglese, per usare questa opzione bisogna che uac, user
account control, sia a zero, ossia disattivata e siccome è una delle prime
cose che disattivo, nel mio caso era già disattivata e non ho provato ad
attivarla. Per chi non vede, l'attivazione di questa opzione offre anche il
vantaggio che la sintesi vocale NVDA parlerà come una pettegola solo fino al
primo riavvio mentre per il resto del lavoro e se è stata regolata per farlo,
parlerà solo nella finestra di logon anche se è stata attivata l'opzione
Esegui NVDA all'avvio di windows; ma non preoccuparti che ricomincerà a parlare non appena il lavoro è terminato. Nel frattempo sentirai un suono di windows prima del riavvio e il suono di avvio del sistema quando si ricarica. Se
non viene attivata l'opzione automatic reboot and recall, quando il computer
necessita di un riavvio si sente un beep e si ferma al prompt dei comandi con
la conseguenza che dovrai riavviarlo manualmente e sempre manualmente richiamare updateinstaller per continuare l'aggiornamento.
Se oltre al riavvio automatico vuoi che il computer si spenga quando l'aggiornamento è terminato, prima di cliccare su start attiva anche l'opzione
shut down on completion
Cosa può essere avvenuto quando nel numero 96 ho segnalato un blocco? Probabilmente dopo aver sentito il numero dell'aggiornamento che pensavo mi bloccasse il programma ho zittito la sintesi e non mi sono accorto che si era
fermato al prompt dei comandi per un riavvio dove senz'altro avrò fatto alt+f4
o qualcosa del genere per uscire, di sicuro non ho adoperato exit perché
altrimenti mi sarei accorto d'essere al prompt. Successivamente ho continuato
l'aggiornamento con update.cmd ma per quanto avevo fatto in precedenza il
computer non necessitava più di riavviarsi ed è andato dritto fino alla fine e
da questo ho pensato che per i 64 bit updateinstaller.exe avesse dei problemi
risolvibili usando update.cmd. Da notare che con update.cmd bisogna per forza
fare i riavvii manualmente a meno che non si possa modificare il file in tal
senso (ricordo che un cmd non è altro che un file di testo con righe di comando). Non mi vergogno a segnalare gli errori che faccio sia perché non mi
ritengo perfetto ma anche perché possono essere istruttivi e di avvertimento
per altri: spesso gli errori che si fanno sono i più banali e sciocchi e,
anche se spesso non lo dicono, avvengono anche tra le persone che si credono
super esperte.
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Installare windows 7 in computer con scheda madre recente
In questo articolo do per scontato che tu sappia o abbia letto quanto scritto
a riguardo dell'installazione di windows 7 nei numeri precedenti.
Non è detto che in un computer desktop con scheda madre recente si debba per
forza installare windows 10 e dei motivi per non farlo ce ne possono essere
tanti e uno tra tutti è che nel fare qualche prova con windos 10, al di là
dell'assistente vocale che tra l'altro, voce a parte, mi piace poco, non ho
trovato niente d'interessante ma solo ulteriori ostacoli all'accessibilità per
chi non vede. Inoltre in un computer desktop puoi fare il boot da più dischi e
nessuno ti vieta d'avere entrambe i sistemi operativi. Le prove scritte di
seguito sono state fatte con la scheda madre Gigabyte ga-z170-hd3p. Dopo aver
provato ad installare windows 7 in un'unica partizione usando diskpart come
spiegato nel numero 88, ho notato che qualcosa non quadra ma non ho approfondito la questione perché, a causa di quanto scritto di seguito, è meglio se da
non vedenti facciamo in un altro modo. Con la scheda citata, l'installazione
di windows 7 attiva l'audio ma non la rete come del resto avveniva con la
vecchia ga-p55a-ud3 e fin qui poco male. La cosa più scocciante è invece che
prima d'installare i driver della scheda madre, alle porte usb, comprese le 2.0, non si possono collegare chiavette o hard
disk esterni e quindi, a meno di non aver messo certi programmi in una seconda
partizione del disco di sistema, l'unico modo per attingere a software diversi
dal sistema operativo è il cd/dvd. Per chi non vede ciò costituisce un'ulteriore limitazione perché se è vero che si può masterizzare NVDA portable in un
cd/dvd, è altrettanto vero che se avviato da tale supporto questo screen
reader presenta i limiti seguenti:
1) il caricamento è molto lento soprattutto se si è adoperato un cd riscrivibile di vecchia generazione;
2) non potendo scrivere su disco, non permette di fare le impostazioni;
3) se con tale versione di NVDA portable decidi di copiare la medesima
nel disco fisso in modo che sia più performante, una volta fatta questa operazione non puoi scaricarla dalla memoria per caricare quella appena copiata nell'hard
disk e devi riavviare il sistema caricandola "Al buio". La cosa mi è andata
bene in un pc mentre in quello con la nuova scheda madre e per motivi che non
so ho dovuto fare un secondo riavvio.
Tornando alle porte usb della scheda, appena installato windows 7 è possibile
collegarvi solo una tastiera e, nella 3.1 di tipo A, nemmeno quella. Ironia
della sorte, con freedos tutte le usb funzionano perfettamente senza bisogno
di driver. Per quanto scritto fin qui è meglio se per l'installazione di
windows 7 procediamo in questo modo e la cosa può essere valida anche per
schede più datate:
1) prendi il disco in cui desideri installare il sistema e collegalo ad un
computer funzionante come secondo disco interno o esternamente tramite un
adattatore usb/sata o un box usb o ancora come esata;
2) con Aomei partition assistant fai due partizioni o anche più di due se lo
ritieni opportuno: la prima dovrà per forza essere in ntfs mentre la seconda
potrà anche essere in fat32. Per la prova io le ho fatte entrambe primarie. Se
il disco conteneva dati, nel cancellarli prima di fare le nuove partizioni fai
attenzione che il disco collegato può essere visto come primo o secondo hard
disk a seconda dei casi. Per motivi che non ho approfondito, con lo stesso
computer il disco collegato come esata mi viene visto come secondo hard disk
quando uso windows 7 e come primo disco se uso il maiale di windows 10. E'
vero che il cavo esata è collegato a sata2 e magari la cosa non capita in
schede più recenti in cui c'è solo sata3, però uomo avvisato mezzo salvato!;
3) Fatte le partizioni, nella seconda partizione mettici NVDA (magari entrambe le versioni, ossia quella installer e quella portable) e tutte quelle
utility che prevedi d'usare come ad esempio, se hai fatto la partizione in fat32, un programma dos per il salvataggio se fai ancora il backup con tale sistema, i programmi per vedere la temperatura e la velocità del disco ma soprattutto i driver della scheda madre se li
hai scaricati da internet e quindi non adoperi il dvd per installarli (vedi
l'articolo successivo per i dettagli);
4) riporta il disco nel nuovo computer e fai i passaggi d'installazione di
windows 7 riportati nel numero 88 saltando il 2 che riguarda diskpart. Contrariamente a quanto rilevato con le prove precedenti, con la nuova scheda il
passaggio 7 fa funzionare il dvd sempre alla stessa velocità ed esegue due
riavvii al posto di uno. Se non hai un residuo visivo che ti permette almeno
di vedere quando una schermata cambia, è importante che il piccolo altoparlante all'interno del case sia attivo e funzionante in modo da sentire il beep di
ok quando il computer si riavvia e a tale proposito ci sono delle schede madri
in cui il suono non viene emesso quando da bios è settato l'avvio veloce;
5) dopo l'installazione e le regolazioni necessarie per avere un computer
un po' più agevole come ad esempio la disattivazione di uac e la visualizzazione di tutti i file e tutte le estensioni, per l'aggiornamento del sistema
puoi usare il classico windowsupdate oppure wsus offline update come spiegato
nel numero 96 e come approfondito nel paragrafo precedente.
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installare i driver di una scheda madre recente
Il fatto d'aver acquistato una scheda madre abbastanza recente non significa a
priori che il programma che gestisce l'installazione dei driver e di altre
utility sia compatibile con windows 10. Infatti la ga-z170-hd3p di Gigabyte
che sto provando ha tale programma incompatibile con windows 10 anche se nel
dvd ci sono driver per tale sistema. Pur non avendo fatto l'installazione in
windows 10 ma solo provato il dvd in un computer in cui c'era, immagino che a
quel punto l'unico modo per installare i driver sia di farlo modulo per modulo
cliccando sull'eseguibile per l'installazione dei singoli driver come del
resto si fa quando li si scarica da internet. E visto che il software è in
continua evoluzione, prima di adoperare il dvd ti conviene guardare se nel
sito del produttore non vi siano driver più aggiornati per il tuo modello di
scheda anche se la vuoi installare in windows 7. Nel caso di Gigabyte, la
suddivisione del sito non è quella del dvd ed inoltre vi sono driver che
vanno bene da windows 7 in poi mentre altri sono specifici per un determinato
sistema, ad esempio windows 8.1 o windows 10. Inoltre ci sono driver che per
essere installati richiedono che in precedenza sia stato installato un aggiornamento di windows 7 chiamato hotfix mentre altri richiedono che sia
presente .net framework da una determinata versione in poi (programmi che pur
appartenendo a Microsoft trovi sia nel sito che nel dvd di Gigabyte). Per
quanto detto fin qui, oltre a scaricare i driver, ed eventualmente anche le
utility, ti conviene suddividerli in cartelle e in ognuna di queste mettere
degli appunti in un file leggimi in cui, ad esempio, scriverai se appartengono
al chipset, il percorso originale del dvd, se richiedono .net framework eccetera. Lo so, ci vuole tempo, ma scaricare come un'idrovora tanto per scaricare
serve solo a consumare il computer ed ad aumentare il conto della bolletta
elettrica perché con i nomi strani che hanno e le varie opzioni, se non prendi
appunti di qui a qualche mese sarà come non averli scaricati. Prima d'installare windows 7, metti tutti i driver nella seconda partizione del disco,
quella che abbiamo fatto nell'articolo precedente. Forse il modo usato per
l'installazione di windows 7 nel paragrafo precedente funziona anche per
windows 10 ma un conto è fare delle supposizioni e un altro è provare veramente. Tornando invece al dvd in dotazione alla ga-z170-hd3p di gigabyte, ho
notato che il programma per la gestione dell'installazione è assai instabile.
saltuariamente dice che c'è un modulo che non risponde, a volte vede non installato anche ciò che hai già installato dal dvd mentre quando installi i
driver scaricati da internet e poi lanci il programma del dvd vede la maggioranza dei moduli non installati e qualche volta addirittura tutti non installati
anche se hai perso un sacco di tempo ad installarli. Insomma, un programma di
gestione assai poco affidabile.
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Brltty per windows: installazione, configurazione e uso
Informazioni da sapere prima dell'installazione
Oltre alle versioni per linux incontrate nei vecchi numeri, di brltty esistono
varie versioni per windows di cui, per risolvere alcuni problemi, sono stato
costretto a provarne più di una. Brltty gestisce più di trenta barre braille
e, con gli accorgimenti e le limitazioni spiegate di seguito, può essere usato
da xp fino a windows 10 64 bit (non ho provato con windows 8 e nemmeno a
tornare a windows 98). Se adoperato singolarmente, in xp legge solo il prompt
dei comandi e la cosa non deve stupire visto che anche in linux brltty viene
utilizzato solo da riga di comando. A meno che non vi sia qualche accorgimento
che ancora non conosco, in windows 7 e 10 brltty adoperato da solo non legge
nemmeno il prompt dei comandi. Indipendentemente dalla versione del sistema
operativo, per utilizzare brltty in tutte le finestre di windows, o per lo
meno in quelle accessibili, bisogna abbinarlo a NVDA e lo si fa scegliendo
brltty nelle opzioni per il braille dello screen reader. In abbinamento con
NVDA le versioni 5.0 e 5.1 di brltty hanno il difetto di inibire completamente
il pannello frontale della barra braille mb408l, cosa che invece non succede
quando brltty viene adoperato da solo al prompt dei comandi di xp. Se non
riesci ad installare il programma, la cosa può dipendere dall'antivirus che la
blocca come succede con panda antivirus pro 2016 che in pratica si comporta
come segue: quando trova un'applicazione che non conosce chiede il consenso di
eseguire o annullare l'operazione tramite due pulsanti posti in una finestra
che in certe situazioni jaws riesce ad acchiappare e in altre no come nel
caso dell'installazione di brltty. Non potendo rispondere alla domanda di
panda, dopo qualche tempo si ritorna alla visualizzazione della cartella in
cui siamo e sembra non sia successo niente mentre in realtà l'applicazione è
rimasta in attesa e, in xp, me ne sono accorto andando a spegnere il pc perché
chiedeva di chiuderla, perdendo i dati, o di annullare. Chiudendo ovviamente il
computer si spegne ma, oltre a non aver mandato in esecuzione brltty, il
problema si ripresenterà la prossima volta che si spegne il pc. Cliccando su
Annulla, jaws riesce ad acchiappare la finestra di panda consentendomi di
cliccare sul pulsante per eseguire l'applicazione. Ma panda, che un tempo era
un bel programma, da qualche tempo è diventato proprio fetente perché, come
abbiamo visto per il router, la momentanea disattivazione dell'antivirus non
basta o o per lo meno non risolve tutti i problemi. Infatti con panda disattivato è possibile fare l'installazione di brltty la quale però avviene al
rallentatore tanto che nel frattempo puoi cantare "la bella tartaruga di Bruno
Lauzi, te la ricordi? No? Vai su youtube che la trovi! Oltre a brltty, l'installazione del programma attiva il servizio brlapi che in xp e prima di
riavviare il computer trovi al termine di tutti i servizi elencati nella
scheda omonima visibile tramite msconfig mentre nella prossima sessione di
lavoro il servizio brlapi sarà giustamente tra i servizi che cominciano con la
lettera b. In windows 7 e 10 il servizio viene caricato ma non è visibile
nella scheda servizi di msconfig; per vederlo, tramite Esegui digita:
services.msc
quando la finestra si apre spara un colpo di tab per andare nell'elenco alfabetico dei servizi dove trovi anche brlapi e puoi anche notare che il numero
di servizi elencati è maggiore rispetto alla scheda visibile in msconfig. A
parte l'aggiunta del servizio brlapi, il programma può considerarsi portable.
Con la barra braille mb408l non sono riuscito a far funzionare brltty con
l'emulazione di braille lite (protocollo 6). Inoltre non sono riuscito ad
installare la versione 3.8 di brltty; questa è priva del bat per l'installazione e la cosa sarebbe poco male se il bat presente nelle versioni successive
funzionasse anche per la 3.8. Ho provato i comandi presenti nell'help del
programma, che tra l'altro sono identici alla versione linux, ma non ho risolto niente. Nel mio sito trovi una versione di questo programma funzionante con
NVDA ed mb408l (e naturalmente, si spera, anche con altre barre braille).
Installazione in xp e windows 7 32 e 64 bit
1) scompatta il file in una cartella qualsiasi, entraci e clicca sul file
brlttycnf.exe per avviare la configurazione che puoi cambiare o fare anche
dopo l'installazione ma in questo modo hai la barra braille che funziona
immediatamente dopo l'installazione;
2) con le frecce scegli la barra braille, spara un colpo di tab, piano! e
con le frecce scegli la porta e poi clicca su Ok e conferma ancora con Ok. Il
risultato della configurazione è rappresentato dalle ultime due righe del file
brltty.conf che trovi nella sottocartella etc. Per default l'estensione .conf
non è associata a nessun programma e ti conviene associarla al blocconote. Il
cancelletto presente nel file serve a mettere commenti;
3) dalla cartella principale del programma clicca su install.bat; brltty
viene installato tramite la riga
.\bin\brltty -I
e il servizio brlapi viene attivato tramite l'ultima riga del bat
net start BRLAPI
Se stai usando jaws con la barra braille, scaricalo in modo che brltty vi si
possa collegare (con la mb408l devi anche selezionare il protocollo 5). In xp
si attivano i comandi e i suoni standard di brltty emessi dall'altoparlante
del pc, gli stessi usati in linux, che verranno inibiti quando brltty verrà
abbinato a NVDA;
4) carica NVDA e dalle opzioni per il braille scegli brltty magari regolando
anche qualche altra opzione per la barra braille, ad esempio io metto a zero
il lampeggio del cursore in modo che non sia intermittente, ed abbiamo finito.
Ovviamente per disinstallare brltty si clicca su uninstall presente nella
cartella principale del programma.
Installazione in windows 10 32 e 64 bit
1) Scompatta il file in una cartella qualsiasi ma siccome dovremo usare il
prompt dei comandi e lo zip che hai scaricato crea una cartella con nome
lungo, ti consiglio di di rinominarla con nome più semplice, ad esempio brl.
Entra nella cartella e clicca sul file brlttycnf.exe per avviare la configurazione che puoi cambiare o fare anche dopo l'installazione ma in questo modo
hai la barra braille che funziona immediatamente dopo l'installazione;
2) con le frecce scegli la barra braille, spara un colpo di tab, piano! e
con le frecce scegli la porta e poi clicca su Ok e conferma ancora con Ok. Il
risultato della configurazione è rappresentato dalle ultime due righe del file
brltty.conf che trovi nella sottocartella etc. Per default l'estensione .conf
non è associata a nessun programma e ti conviene associarla al blocconote. Il
cancelletto presente nel file serve a mettere commenti;
3) apri il prompt dei comandi eseguendolo come amministratore, vai nella
cartella in cui risiede brltty e digita:
install
brltty viene installato tramite la riga
.\bin\brltty -I
e il servizio brlapi viene attivato tramite l'ultima riga del bat
net start BRLAPI
esci dal prompt e se stai usando jaws con la barra braille, scaricalo in modo
che brltty vi si possa collegare (con la mb408l devi anche selezionare il
protocollo 5);
4) carica NVDA e dalle opzioni per il braille scegli brltty magari regolando
anche qualche altra opzione per la barra braille, ad esempio io metto a zero
il lampeggio del cursore in modo che non sia intermittente, ed abbiamo finito.
Ovviamente per disinstallare brltty devi aprire nuovamente il prompt dei
comandi come amministratore e nella cartella in cui risiede brltty digitare
uninstall
Nota 1: cliccando semplicemente su install o eseguendo il batch dal prompt dei
comandi aperto normalmente, quel maiale di windows 10 dà un errore e siccome è
proprio stracancaro, non ti lascia nemmeno installare il programma eseguendo
install come amministratore dal menu di contesto.
Nota 2: brltty può essere installato cliccando semplicemente sul file install
anche in windows 10 solo quando è attivo l'account administrator, vedi il
numero 96 se non sai come fare. Tuttavia in tale situazione bisogna riconfigurare jaws e altre cose di windows perché è come se ad usare il computer fosse
un altro utente e non so se ne vale la pena. Ad installare brltty con l'account administrator ho provato solo con windows 10 64 bit, non dovrebbero
esserci problemi con i 32 bit a meno che windows 10 non sia doppiamente maiale!
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Approfondimento sul programma rufus
Come già scritto, rufus serve a creare chiavette avviabili e a parità di
numero di versione, esistono due tipi di questo programma: quella "Normale" e
quella portable. Ho usato il termine "Normale" tra virgolette perché non
sapevo quale altro vocabolo adoperare visto che non si tratta di una versione
installer. Il nome di file della versione "normale" è costituito dalla parola
rufus, da un trattino ed il numero di versione; il software portable ha una p
dopo il numero di versione ed è presente nel mio sito. Anche se non necessita
dell'installazione, la versione "Normale" fa uso del registro e se la prima
volta che l'hai adoperata hai detto di non cercare gli aggiornamenti ma adesso
hai cambiato idea, l'unico modo che ho trovato per farglielo fare è quello di
ripulire il registro cercando la stringa:
akeo consulting
Una volta fatta la pulizia, all'avvio rufus ti chiederà nuovamente di acconsentire o meno agli aggiornamenti. La versione portable mette l'impostazione
in un file .ini che pone nella stessa cartella in cui risiede il programma e
ovviamente ti basterà cancellarlo per partire da zero. Fai però attenzione che
ciò nonostante anche la versione portable scrive qualcosa nel registro o, per
meglio dire, si tratta di quel maiale di windows che memorizza i file richiamati e se proprio vuoi lasciare una macchina che non è tua pulita al cento per
cento, ti basterà ripulire il registro cercando la stringa:
rufus
Nel piccolo file di rufus non ci sono tutte le lingue, semplicemente adopera
quella di sistema e se tutti i programmatori adottassero questo trucco, ognuno
avrebbe i programmi nella lingua del proprio sistema operativo; d'accordo che
in Italia c'è anche chi adopera il maiale di windows in inglese stramaledetto,
però... Rispetto a quanto abbiamo visto nel numero 91, le ultime versioni del
programma sono diventate più accessibili con la sintesi vocale anche se non
manca qualche problema. Adesso puoi tranquillamente selezionare le varie voci
con il tuo amico tab e le frecce senza andare in cursore jaws. Peccato che in
certi casi quando passeggi con tab, jaws e anche la versione vecchiotta di
NVDA con cui ho provato, dice opzioni formattazione o altre cose che non c'entrano e quindi per accertarti della voce in cui ti trovi premi insert+freccia
su in modo da leggere la riga corrente. L'assistente vocale di windows 10 non
ha questo difetto ma non mi piace per altri motivi. Accanto alla voce Nuova
etichetta volume, trovi quella per abilitare o disabilitare le opzioni avanzate che naturalmente aggiungono delle voci in più che variano però anche dalle
altre opzioni selezionate. In xp, erroneamente jaws identifica questo pulsante
pronunciando due volte opzioni formattazione. Lo stato delle opzioni avanzate
è determinato da due grafici che con lo stesso computer cambiano a seconda del
sistema operativo in uso e sono facilmente etichettabili in xp e windows 7
mentre con il maiale di windows 10 è un bel casino perché per far apparire il
grafico devi armeggiare entrando e uscendo dalle opzioni rapide di jaws; poi
quando pensi d'averlo acchiappato lo vai ad etichettare ma non ci riesci ed
inoltre a volte cambia e... insomma, c'è un'instabilità che non mi ha fatto
capire un fico secco e mi sono scocciato. Questa prova l'ho fatta nei mesi
scorsi e quindi non so se con jaws 18 le cose siano migliorate anche se nutro
dei dubbi. L'etichettatore automatico dei grafici etichetta uno o due grafici
a seconda del sistema in uso ma non quelli che ci servono. In xp e windows 7,
una volta etichettati i grafici che determinano lo stato delle opzioni avanzate, questo sarà visibile con la barra braille mentre la sintesi lo dice solo
in cursore jaws e non ne ho capito il motivo; siccome jaws è molto legato alla
scheda grafica, potrebbe anche capitare che nel tuo computer si comporti
diversamente. In xp il pulsante per aprire un file immagine viene chiamato
solo ... mentre non succede con windos 7 e 10. Ettichettando il grafico,
stranamente funziona solo con la barra braille mentre la sintesi continua a
dire ... ma ci ho provato solo una volta e non so se in qualche modo è possibile risolvere questo problema. Le opzioni disponibili nel programma dipendono
da quanto segue:
1: dal tipo di formattazione o tipo di mbr scelti per la destinazione (ad
esempio, ed ovviamente, non si può fare una pen drive avviabile in dos o
freedos formattandola in ntfs);
2: come dicevo prima, dal fatto che siano abilitate o meno le opzioni avanzate;
3: dal sistema operativo in uso (xp non dà lo schema partizione gpt).
La prima volta che fai una chiavetta per syslinux 6.03 oppure con grub4dos-
0.4.6am il programma scarica l'occorrente dalla rete e nella cartella in cui è
depositato crea la sottocartella rufus_files in cui mette un'ulteriore sottocartella per il sistema scelto in modo da non doverlo scaricare nuovamente se
decidi di fare lo stesso tipo di chiavetta. Quindi se devi fare questo tipo di
chiavette in una macchina che per qualsiasi motivo non può accedere alla rete,
ti basterà metterci rufus con le sottocartelle contenenti il materiale scritto sopra.
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Installare freedos 1.2 da chiavetta usb con accorgimenti per non vedenti
Introduzione e materiale occorrente
La versione di freedos 1.2 è del novembre 2016 anche se diversi programmi sono
stati lasciati com'erano in passato, vedi ad esempio l'interprete dei comandi command.com risalente al 2006. Contrariamente a quanto
pensavo in passato, c'è anche qualche programma in italiano come l'interprete
dei comandi command.com ma per l'installazione dobbiamo arrangiarci con le
altre lingue perché l'italiano non c'è. Probabilmente quello illustrato di
seguito non è l'unico modo per installare freedos da non vedente, però ho
visto che questa modalità funziona e per il momento mi basta. Il modo da me
sperimentato ha il limite che non può essere utilizzato in un vecchio computer
non avviabile da chiavetta usb, tuttavia una volta che hai installato
freedos in una macchina più moderna, ed in modo particolare per chi ha fatto i
primi passi con il computer tramite il dos, sarà un gioco da ragazzi trasferirlo in un altro computer. Infatti lo scopo della prima installazione è
quello di vedere come configura il sistema e quello di non star lì a scompattare i file uno per uno. Per il metodo d'installazione proposto occorre il
materiale seguente:
1) una chiavetta usb anche di piccole dimensioni perché tanto la sua capacità totale sarà adattata al file immagine da cui preleveremo i dati per un
totale di poco più di 500 mb che con windows 10 non riusciresti nemmeno a
fargli dire pio pio!;
2) un computer qualsiasi purché si avvii da chiavetta usb con un hard disk
anche di piccole dimensioni;
3) freedos 1.2 versione completa per chiavetta usb scaricabile anche dal mio
sito. Nel sito ufficiale trovi anche la versione di base ma non ne vale la pena
perché con quella completa puoi fare anche la sola installazione di base come
vedremo nell'apposito paragrafo;
4) il programma rufus, scaricabile anche dal mio sito, o qualsiasi altra
applicazione che permetta di creare una chiavetta di avvio partendo da un file
immagine;
5) Aomei partition assistant, scaricabile anche dal mio sito, o qualsiasi
altra applicazione che permetta di creare partizioni su un disco bianco;
6) un programma qualsiasi a 16 bit che faccia suonare l'altoparlante del pc
quando freedos si è avviato. Se ti basta un semplice beep puoi usare l'omonimo
comando interno di freedos facendo attenzione che questo ha la priorità sugli
eseguibili e per tanto se vuoi usare il programma beep.exe contenuto nel
pacchetto unighost dovrai rinominarlo ad esempio in suona.exe. Sono da escludere i tsr come file system beep che possono rallentare o interferire con
l'installazione. Personalmente ho usato il programma warble, che trovi sempre
all'interno di unighost, ed è a quello che mi riferirò nel seguito dell'articolo;
7) un programma dos per sintesi vocale o barra braille.
Prepariamo l'hard disk
Freedos può essere installato su un disco completamente "bianco" ossia privo di
partizioni ma noi non lo faremo per due motivi:
1) anche se adoperi un disco piccolino, ad esempio 500 giga che ai nostri
tempi sono pochi, freedos fa tante piccole partizioni da 2.1 gb spezzettando
il disco in troppe parti e non so se vi sia modo di fare altrimenti;
2) evitiamo che dopo il partizionamento, e se non ricordo male anche dopo la
formattazione, freedos ci chieda di riavviare o di tornare al dos facendoci
rifare più volte i primi passaggi.
Per tanto prendi il disco su cui vuoi installare freedos e portalo su un
computer in cui vi sia windows con aomei partition assistant collegandolo come
secondo hard disk interno, oppure tramite un adattatore usb o un box oppure
tramite esata. Fai una partizione primaria in fat32, senz'altro funziona anche
con la fat a 16 ma se il disco è un po' grande la fat32 lo ottimizza meglio.
Personalmente ho fatto la prova con una sola partizione ma non penso vi siano
problemi se ne fai più di una. Riporta il disco nel computer in cui desideri
installare freedos.
Prepariamo la chiavetta da cui installare freedos
Esegui i passaggi seguenti:
1) sempre da windows, per semplicità metti il programma rufus e il file
immagine con freedos 1.2 nella stessa cartella; non è necessario scompattare
lo zip, ma non danneggi niente e non comprometti niente se lo fai; ma perché
fare un qualcosa che non serve? Risparmia le energie per cose più utili!;
2) inserisci una chiavetta libera o che puoi cancellare e lancia il programma
rufus;
3) con il tuo grande amico tab, raggiungi la casella combinata Schema partizione e tipo sistema destinazione e scegli Immagine dd. Sempre con tab raggiungi e premi il pulsante Seleziona l'immagine e poi, come al solito, apri il file di freedos messo in precedenza nella stessa cartella di rufus e successivamente, sempre con tab, raggiungi e clicca su Avvia. Sarai avvisato che tutti i
dati della chiavetta saranno cancellati, dai il consenso e attendi fino al
completamento e poi clicca su Chiudi;
4) come puoi notare, la chiavetta non contiene il file config.sys che freedos
può comunque adoperare ma che viene sostituito da fdconfig.sys. In ogni caso
per il nostro lavoro i file fdconfig.sys e autoexec.bat non vanno bene e
quindi li puoi cancellare o semplicemente rinominare in .ori ad indicare che
erano quelli originali. Al loro posto creiamo due file con i dati seguenti:
autoexec.bat:
@echo off
\fdsetup\bin\keyb it,,\fdsetup\bin\keyboard.sys
break on
warble
fdconfig.sys:
device=fdsetup\bin\himemx.exe
dos=high
dos=umb
dosdata=umb
lastdrive=z
Country=039,850,\fdsetup\bin\country.sys
La x su himemx.sys non è un errore, si tratta di uno dei gestori di memoria di
freedos. Avrai anche notato che nei percorsi non ho specificato la lettera di
unità; nelle prove che ho svolto finora la chiavetta ha sempre preso la lettera di unità C, ma se non dovesse capitare, non avendo specificato una lettera
di unità il percorso rimarrà comunque valido. Al termine dell'autoexec ho
richiamato warble che farà suonare il pc quando il sistema si è caricato.
Naturalmente è possibile farne a meno e al suo posto far caricare il programma
di sintesi vocale o di barra braille che adoperi anche se non lo consiglio. Infatti, se per qualsiasi motivo l'avvio della chiavetta non dovesse funzionare e se non vedi nemmeno l'ombra delle scritte suschermo e non potendoti avvalere del rumore di un floppy e magari nemmeno della possibilità di stampare
la schermata, non sai in quale punto dell'avvio è avvenuto l'errore che potrebbe essere nell'avvio della chiavetta ma anche per un'incompatibilità o malfunzionamento della barra braille o sintesi collegata. Quindi ho preferito avere un segnale che mi avvisa del caricamento del sistema
e poi richiamare manualmente la sintesi o la barra braille in modo da cercare
l'errore solo in quelle periferiche se non si dovessero avviare.
Avvio da chiavetta ed installazione di freedos
Inserisci la chiavetta nel pc in cui vuoi installare freedos. La partizione
che abbiamo fatto con Aomei partition assistant è attiva e quindi quasi sicuramente il computer tenta di partire da quella. Nelle prove svolte finora, la
chiavetta avviabile viene riconosciuta dal bios come un disco esterno a cui
però bisogna dare la priorità e questo crea una qualche difficoltà per chi non
vede che puoi tentare di superare nei modi seguenti:
1) regolare il bios dando la priorità alla chiavetta/disco esterno, dopo
esserti fatto guardare ed appuntato i passaggi per farlo oppure, se ne hai la
possibilità e se il bios lo prevede, stampando le schermate in braille;
2) con le stesse modalità del punto 1, se la scheda madre lo prevede, puoi
usare il menu di boot valido solo per la sessione di lavoro corrente con le
modalità previste dalla scheda che adoperi (l'abbiamo incontrato in passato e
anche in questo numero e come hai potuto notare è un menu che cambia anche da
modello e modello di scheda della stessa marca);
3) in alternativa puoi adottare il seguente modo empirico ma che con un pc
ha funzionato benissimo: scollega l'hard disk interno e fai partire il computer con la chiavetta inserita che sarà l'unico dispositivo da cui può avviarsi. Così facendo, la priorità è andata per forza al disco esterno e rimarrà
tale anche quando ricolleghi quello interno fino a quando non farai ripartire
il computer solo con quello. Se funziona, hai trovato un bel modo per non
scocciare i normodotati che hanno sempre tanto da fare!
Una volta accertato che la chiavetta e la sintesi o barra braille si avviano,
puoi eseguire l'installazione leggendo lo schermo; ma visto che l'italiano non
c'è e anche per altri motivi, tra cui quello che quando non m'incavolo come
una peste sono tanto buono, ecco i passaggi da compiere.
1: digita
setup d:
o qualsiasi altra lettera associata alla partizione in cui vuoi installare il
programma;
2: chiede se si desidera cambiare la lingua dell'installazione, l'italiano
non c'è e per default è in inglese; premi invio per accettare.
Nota: la selezione di questa e altre voci dell'installazione fa uso di scritte
evidenziate con l'attributo 30 e la scritta marrone luminoso per ciò che
riguarda il programma parla, usa il soft cursor per la barra braille mb408l;
3: schermata di benvenuto in cui chiede se vogliamo installare il programma.
Per default è su sì, quindi premi invio;
4: scelta tastiera. Nella schermata la tastiera italiana non c'è e quindi,
basandoti sulle scritte evidenziate, scendi fino a more keyboard choices... e
premi invio. Appare un altro elenco di tastiere in cui si scende fino ad
italian e si dà invio;
5: tipo d'installazione. Ci sono quatrro tipi d'installazione e per default
è selezionata la terza. Esse sono:
- solo pacchetti di base,
- solo i pacchetti di base con l'aggiunta dei file sorgente (quelli non compilati),
- installazione completa,
- installazione completa con l'aggiunta dei file sorgente.
6: chiede conferma per l'installazione, digita y ed invio oppure freccia su
ed invio per procedere. Se non vuoi farti ricoverare in neurologia Zittisci la
sintesi. Al termine chiede se si vuole riavviare il sistema o tornare al dos e
per default è sul riavvio. Ma qui non siamo in windows con tutti i file aperti
e puoi tranquillamente spegnere, togliere la chiavetta e partire con il solo
freedos appena installato.
Se dopo l'installazione ti accorgi d'aver sbagliato qualcosa, è possibile fare
la sovrainstallazione (che non ho eseguito fino in fondo) con la quale prima
della schermata per il il tipo d'installazione s'inserisce quella in cui
chiede se fare o meno il backup dell'attuale sistema. Interrompendo la sovrainstallazione, sul disco rimane una directory vuota con estensione $$$.
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Fare il Backup del sistema da dos con scheda madre moderna
Il fatto che con la scheda madre ga-z170-hd3p di Gigabyte si riesca a fare il
backup da dos non significa che lo si possa svolgere con tutti i computer
moderni ed in particolare con i portatili che, tra l'altro, sono privi di
porta seriale a cui collegare un dispositivo per non vedenti per leggere in
dos. Negli anni 2000 c'era ancora un portatile con porta seriale ma penso
proprio che ormai non esistano più. Se posso ancora utilizzare i programmi dos
è evidente che nella scheda in oggetto hanno lasciato la compatibilità verso
il basso anche se il manuale non lo dice. Oltre che per il dos, la cosa succede anche con i controller sata che, a sentire il manuale, funzionano solo in
modalità ahci mentre nel caso di un masterizzatore dvd, e tra l'altro del
2011, devono per forza funzionare ancora anche nella modalità ide/atapi. Le
prove di backup e ripristino da dos le ho svolte nello stesso hard disk in cui
c'è il sistema operativo facendo una partizione in fat32 (vedi il paragrafo
relativo all'installazione di windows 7 con schede moderne). Per l'avvio da
dos ho escluso il floppy perché i lettori esterni non sono poi così affidabili
e per la scarsa capienza; ho anche escluso il cd perché non consente una
modifica immediata in caso di necessità. Ho scelto quindi una chiavetta a cui
ho inserito un segnale acustico all'avvio e che avvio come puoi leggere nel
paragrafo dedicato alle funzioni non documentate nel manuale della scheda in
oggetto. Nell'avviare il computer da chiavetta per fare il backup/ripristino
devi tenere conto che questa si comporta come un hard disk che nel mio caso
diventa il primo disco visibile da dos, vedi fdisk /status di freedos, e
associata alla lettera c. Per il backup ho adoperato la versione 2.90 di image
for dos che si comporta benissimo con la vecchissima difon2. Le cose invece
vanno peggio con la barra braille mb408l a causa dei rallentamenti che provoca
in dos in abbinamento con la scheda grafica integrata nella scheda madre di
cui ho parlato nello scorso numero e che non avvengono in ambiente windows.
Tuttavia, trafficando e quasi per caso, ho trovato un rimedio che risolve in
buona parte la faccenda e che mi ha lasciato perplesso. Senza star qui a raccontare tutte le prove, che tra l'altro nemmeno ricordo bene, ovviamente ho
notato che con il rallentamento scritto sopra il backup durava moltissimo
(addirittura più di un'ora per il semplice windows 7). successivamente ho
visto che spegnendo la barra braille e poi riaccendendola per andare a leggere
lo stato di avanzamento le cose miglioravano e quindi pensavo di spegnerla non
appena avviato il backup o il ripristino ma non basta. Per velocizzare il
backup/ripristino devo spegnerla dopo circa un minuto da quando è iniziato
altrimenti la cosa non funziona; passato il primo minuto, posso spegnere e
riaccendere fin che mi pare, naturalmente quando è accesa il flusso dei dati
va piano mentre riprende ad andare regolarmente, o comunque ad una velocità
accettabile, quando è spenta; l'importante però è che il primo spegnimento
avvenga dopo circa un minuto dall'inizio del lavoro. Lo so, è assurdo ma ho
fatto tante prove ed è proprio così e sarei felice se qualche programmatore mi
desse una spiegazione. Per il momento non ho fatto prove con un disco ssd.
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alimentatore/caricabatterie per rasoio
Capita che un alimentatore/caricabatterie per rasoio si scassi o semplicemente
che si tagli il cavo. Se il guasto è dalla parte dell'alimentatore, aprire
quest'ultimo è un casino perché non ci sono viti o incastri; se avviene dal
lato della spina, questa è confezionata e non si apre e anche a tagliarla poi non trovi quella da sostituire come nel caso del vecchio modello hq8000
della Philips la cui spina ha un incastro in modo da inserirla sempre nello
stesso senso. Naturalmente non conosco tutti i modelli di rasoio, ti posso
dire che molti vanno a 15 volt anche se nel caso dell'hq8000 nell'almentatore
c'erano scritti solo i 9 wat (per lo meno mi hanno letto così). Misurandolo a
vuoto dava 16 volt. In questi casi se vai in negozio e trovi un negoziante
sbrigativo ti dice che per quel vecchio modello non ci sono più i pezzi di
ricambio; su ebay, ma certamente anche in altri luoghi, trovi
alimentatori/caricabatterie per rasoio adatti a più modelli e se tra questi
c'è anche il tuo il gioco è fatto. Misurando a vuoto quello acquistato mi ha
dato 15 volt, quindi sembra più preciso dell'altro ma bisognerebbe misurarli quando hanno un carico collegato.
comunque il rasoio funziona e questo è l'importante.
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Preistoria informatica: un pentium 66 che non vuol morire e le password che
s'inseriscono da sole
Sarà che l'ho acquistato sabato 2 luglio 1994 ed erano altri tempi o sarà che
mi assomiglia, fatto sta che il mio vecchissimo pentium 66 è contro l'eutanasia e fa ogni sforzo per continuare a vivere nonostante le magagne. Per lui il
primo anno di vita è stato assai difficile perché aveva la scheda grafica che
di windows 3.1 ne voleva sapere solo fino ad un certo punto e poi bloccava
tutto e anche in questo mi assomiglia perché windows non mi è mai piaciuto
molto. Dopo aver patito le pene dell'inferno e speso soldi per portare il
computer a Padova e convincere Paolo a sostituire la scheda grafica, cosa che
oggi proprio non farei acquistandone immediatamente una da internet senza
rompermi l'anima con la garanzia e negozianti rompipalle, il computer è andato
benissimo fino agli anni 2000 quando ho dovuto sostituire il drive per floppy
e, sempre in quegli anni, riparare l'interruttore di accensione perché si era
scassato il supporto che lo sostiene. La batteria che secondo le istruzioni
doveva durare dieci anni ed invece è andata avanti fino al 2011 quando, come già scritto
in un altro numero, non l'ho potuta sostituire perché si trova all'interno di
un circuito (in caso contrario se non trovavo la pila avrei potuto metterci
quelle "normali" con un portabatterie opportunamente collegato). Così mi sono
rassegnato a dover aggiornare la data e l'ora all'accensione anche se è una
scocciatura ed è altrettanto scocciante che la ventolina del processore faccia
casino quando sta ferma per un po' e che per farla smettere si debba riacendere il pc. Più o meno fino al 2017, accendendo il computer più volte nell'arco
della giornata la batteria riusciva a mantenerne la data ma non l'ora. Poi non
ha mantenuto nemmeno quella e il primo sabato di febbraio il computer non
partiva più e sembrava proprio arrivata la sua fine. Tuttavia, dopo una lunga
telefonata con un amico, il computer è ripartito anche se nei giorni seguenti
il difetto si ripresentava spesso: quando non partiva lo dovevo spegnere,
aspettare un po' e riaccendere e in certi casi ripetere l'operazione più volte
e la cosa è assai scocciante quando ti serve un dato immediatamente. Da notare
che da quando la batteria si è scaricata, ossia dal 2011, dopo il beep di ok
devo premere esc affinché il computer si avvi e questo perché trova l'orologio
fuori posto ed è possibile premere f1 per entrare nel setup e rimediare oppure esc per
fare ugualmente il boot. Ma perché in molti casi nel 2017 la cosa non è più
valida? Così un bel giorno ho stampato la schermata in braille quando il
computer non partiva scoprendo che oltre a dirmi cmos battery failed e cmos
time & date not set, mi chiedeva la bellezza di tre password che ovviamente
non conoscevo perché non le avevo inserite. Chissà, magari bastava solo la
prima password, ma qualcuno mi dovrebbe spiegare come fa una batteria scarica
ad inventarsi e ad inserire delle password! Pensavo di portare il mio vecchio
pc "alla dolce morte" togliendo i pezzi con delicatezza ma, forse per quello
spirito di attaccamento alla vita che, anche se magari nascosto, abbiamo
tutti, ho aspettato ancora qualche giorno e, quel buon figlio di puttana, ha
cominciato a fare il difetto sempre meno, tanto che a volte passano giorni e
giorni senza che lo faccia. E così anche la bozza di Fuori serie n.98 è stata
scritta con il pentium 66 che di morire proprio non ne vuol sapere. A questo
punto qualcuno mi dirà che sono matto a tenere un computer così vecchio e
capriccioso: in effetti matto lo sono per davvero ma ho la pazzia dello sperimentatore perché per me ogni cosa è buona per fare un esperimento, compreso
quello di vedere fino a quando dura un vecchio pc. E se stai pensando che
così perdo tanto tempo, ti chiedo: con il tuo nuovissimo computer superveloce
e windows 10, ti è mai capitato d'avere una mezz'ora di tempo e di volerla in parte impiegare per scrivere una cosa che richiede cinque minuti ma di non poterlo fare
perché si riavvia, si blocca eccetera?
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