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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Cronologia dei principali tipi di processore e socket Intel dal pentium IV in poi

Come installare un processore nel socket Intel lga1151

Togliere la ventola di un processore Intel dal socket lga1156 o simili

Memorie ddr4, scheda madre e processore

Connettori e altro delle nuove schede madri in riferimento alla Gigabyte ga-z170-hd3p

Il g-connector delle schede madri Gigabyte e racconto al di là della tecnica

Approccio a uefi, schede grafiche, dos e periferiche

I file immagine disco che windows 10 considera danneggiati

Guasti cassetti sata a cui non avrei mai pensato

Hard disk ibridi e hard disk per uso continuo

Togliere la ventolina ai cassetti sata3 Jou jye st-135

Approfondimento sul programma mbr di Terabyte

Approfondimento sui cavi per il collegamento della seriale integrata nelle schede madri


Cronologia dei principali tipi di processore e socket Intel dal pentium IV in poi

lga significa land grid array ed è il tipo di socket con i pin in cui s'inserisce il processore che invece ne è privo ed il primo ad usare questo sistema è stato l'lga775, assai longevo, ed arrivato come modifica più significativa dopo il il 478 del pentium IV. Analogo al 775 c'era anche il 771 ma non so se è stato usato per i computer desktop. Nel 2008 è nato il socket B con nome commerciale lga1366 e adatto ad ospitare i processori i7 rimasti più costosi rispetto ai processori i3 ed i5 anche nei formati di socket attuali. E qui bisogna correggere un errore che spesso si fa e cioè quello di credere che il processore i7 sia apparso in questi ultimi anni e magari non si acquista un i5 perché, oltre che meno potente, lo si ritiene superato. Nel 2009 è arrivato l'lga1156, il processore che ho montato nella Gigabyte ga-p55a-ud3 vista tante volte e che supportava i3, i5 ed i7 e quindi questo ti dice che l'i7 non era presente solo nel formato apparso nel 2008 visto sopra. Il socket H2 è nato nel 2011 con nome commerciale di lga1155, la bastardata commerciale di Intel nel mettere un pin in meno rispetto al socket precedente e di non renderlo più compatibile meccanicamente ed elettricamente (almeno così dicono, bisognerebbe provare ma se provi e bruci tutto...). Tuttavia ci hanno fatto la grazia di mantenere la compatibilità della ventola precedente che è rimasta compatibile anche con l'ultimo socket stando però attenti che quelle troppo pesanti o che immettono troppa forza tramite i punti di fissaggio potrebbero danneggiare il processore quando la scheda viene trasportata perché il componente attuale è più sottile. Ho usato il condizionale perché, come al solito, in internet si dice tutto ed il contrario di tutto con smentite di Intel, marche che garantiscono la compatibilità e bla, bla, bla, bla. Il socket 1155 è rimasto in produzione fino al 2014 quando è stato sostituito dall'lga1150. Il socket R è nato sempre nel 2011 ed è appunto l'lga2011 anche se non è dalla data che prende il nome ma dal numero di pin che sono infatti 2011; cosa se ne fa? E' la sostituzione dell'lga1366 ossia il socket B. In internet ho trovato più versioni del socket 2011 ma non conosco la data di nascita di ciascuna e le differenze. Praticamente il socket 2011 conviveva con il 1155 così come dal 2009 il 1366 è convissuto con il 1156. Per i processori di sesta generazione, nel 2015 Intel ha deciso un'altra bastardata commerciale aggiungendo un pin al socket che è diventato così lga1151. In ordine di prestazione e di prezzo dal basso verso l'alto, con questo socket trovi i processori seguenti: celeron, pentium, i3, i5 ed i7. Questo in linea generale perché, ad esempio e a parità di socket, i processori i5 non sono tutti uguali.

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Come installare un processore nel socket Intel lga1151

Per non ripetermi, in questo articolo do per scontato che tu conosca quanto scritto nei numeri 39 e 76 a proposito del montaggio dei processori Intel. La prova è stata fatta con il processore i5 6400 2.7ghz skylake box montandolo sulla scheda Gigabyte ga-z170-ud3p. Immagina d'avere la scheda madre con il lato corto inferiore davanti a te in modo che gli slot e i connettori esterni siano a sinistra. Così facendo il socket per il processore si trova sulla parte superiore della scheda e quando la leva per il montaggio è abbassata, la parte che andrai ad impugnare per alzarla sarà rivolta verso di te. Questo è il modo più classico in cui trovi il socket, ma in una vecchia scheda Asus l'ho trovato girato in altro modo e dovrai tenerne conto nel caso ti capiti. Contrariamente a quanto abbiamo visto nel numero 76, una volta alzata la leva per inserire il processore si alza anche la cover in plastica che protegge i pin del socket e se non ci vedi e non lo sai è facile andarli a toccare anche se raccomandano di non farlo. Infatti io non lo sapevo e credendo che la protezione fosse ancora al suo posto li ho toccati e ti assicuro che toccando leggermente non succede un fico secco! Ma adesso tu lo sai e quindi la prima cosa da fare dopo aver alzato la leva per l'inserimento del processore è quella d'andare a toccare se la cornice che abbiamo alzato si è portata dietro anche la cover in plastica che copre i pin. In caso affermativo, invece di togliere la cover dal socket come abbiamo visto nel numero 76, la toglierai dalla cornice a cui è fissata a pressione con quattro piccoli pin e per farlo basta tirare leggermente. Siccome non monto schede madri tutti i giorni, non ti so dire se questo è lo standard attuale o se è solo quello di alcuni modelli. Per sapere come montare il componente, in precedenza l'avevo esaminato abbastanza rimanendo un po' perplesso e spaesato perché i tagli sul bordo non erano posti allo stesso modo di quello per socket lga1156 che abbiamo visto nel numero 76. Quindi mi sono messo ad esaminare anche la plastica che copriva i pin del socket notando che sul bordo superiore c'erano due tagli e che uno veniva a trovarsi grosso modo alla base dello zif, ossia la base della leva del socket là dove s'innesta sulla scheda madre, e quello è stato un buon indizio su come montare il componente. Ma non ero ancora del tutto convinto perché i taglietti sul bordo del processore non erano sul lato superiore ma sui lati che poi si riveleranno sinistro e destro anche se assai prossimi al lato superiore, praticamente vicinissimi agli angoli superiori. Ma i dubbi cominciavano a dissiparsi visto che montando il processore con i taglietti a sinistra e a destra, quello di destra veniva proprio a trovarsi alla base dello zif che tra l'altro non era sul lato superiore del socket ma bensì sulla parte superiore del lato destro, praticamente vicinissimo all'angolo superiore destro. Certo è che Gigabyte avrebbe potuto mettere i taglietti della cover che copre i pin sui lati sinistro e destro e non su quello superiore! Ricordando quanto mi aveva detto nel 2011 una persona vedente, per dissipare l'ultimo dubbio mi bastava controllare il senso delle scritte sopra al processore le quali ovviamente sono in inglese stramaledetto ma che per controllarne la direzione mi sarebbe bastato chiamare mia madre. tuttavia la testardaggine di fare da solo ma allo stesso tempo la rabbia per non avere mai qualcuno che mi dia una mano e la voglia innata che ho sempre avuto di mandare a fanculo i soldi, mi hanno spinto a compiere un gesto che forse non si dovrebbe fare ma che ho fatto perché sono temerario e anche un po' mattarello! Ho messo il processore sullo scanner e, con Omnipage settato in modo da non raddrizzare l'immagine, ho controllato la direzione delle scritte avendo così la conferma che il componente va montato con un taglietto sul lato sinistro e l'altro sul lato destro del socket che viene così a trovarsi alla base dello zif. Nonostante il campo- magnetico del motorino e della luce dello scanner, quel processore funziona benissimo e quindi, come dicevo in passato, il componente non è poi così delicato come invece ci vogliono far credere. Pur mantenendo un taglietto alla base dello zif, sarebbe stato possibile montare il componente con il secondo taglietto in basso a destra; lo so, era inlogico ma volevo la conferma delle scritte e quando voglio una cosa... Poi analizzando ulteriormente il componente ho anche notato che sul lato sinistro e destro, adesso sappiamo con certezza quali sono, vicino al bordo c'erano due sporgenze che osservavo anche sulla cornice e così non c'erano proprio più dubbi e l'ho montato. Sarà stato perché ero stufo o semplicemente perché a volte le cose vanno così, però questa volta non sono riuscito a montare il componente a colpo sicuro ossia senza che necessitasse di un piccolo assestamento che ho provveduto ad eseguire spostandolo leggermente. E' stata un'ulteriore conferma che i pin non sono poi così delicati come dicono, basta stare leggeri e non succede niente. La ventola è meccanicamente identica a quella vista per il socket lga1156 descritta nel numero 76 e quindi si monta allo stesso modo. Questo tipo di ventola è perfettamente compatibile anche con i socket lga1150 e lga1155, nutro invece un piccolo dubbio per i socket lga1366 e lga2011. Forse perché così si risparmia, la pasta conduttrice posta sul culo della ventola di questo processore non è di materiale gommoso che poi diventa pasta conduttrice normale al primo riscaldamento, si tratta invece della semplice pasta conduttrice che sporca tantissimo le dita se toccata e quindi se ti capita di farlo come è capitato a me, lavati ripetutamente le mani con acqua e sapone prima di metterle sopra ad una barra braille perché in caso contrario è proprio un bel casino! Prima di montarla, ho provato la ventola di questo processore al di fuori della scheda madre collegandola ad un alimentatore tramite un adattatore molex-fan scoprendo che andava ad una velocità pazzesca facendo un baccano assai superiore rispetto alle ventole per processore provate in passato; per fortuna che poi il computer la fa girare piano e quindi diventa più silenziosa di quella montata sul processore precedente.

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Togliere la ventola di un processore Intel dal socket lga1156 o simili

Può capitare di dover sostituire una ventola per processore e forse chi ha letto come montarla nel numero 76 potrebbe pensare che basta tirare quattro piloncini posti agli angoli ed il gioco è fatto. Certo, si può fare anche così ma in tal modo tiri un bel po' e rischi di rovinare l'incastro. Se osservi, la testa dei piloncini non è omogenea ma c'è una scanalatura che quando la ventola viene venduta o la trovi già montata è rivolta verso la ventola stessa. Per togliere la ventola fai compiere un mezzo giro in senso antiorario ai piloncini in modo che la scanalatura si trovi verso l'esterno e poi tirali verso l'alto fermandoti quando senti un piccolo scatto e poi solleva il componente. Se rimonti la stessa ventola, ricordati di far fare ai piloncini questa volta un mezzo giro in senso orario in modo che la scanalatura guardi il componente e poi montala come visto nel numero 76.

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Memorie ram ddr4, scheda madre e processore

Successive alle ddr3, le memorie ram ddr4 si trovano in moduli di varie capacità anche se ormai si parla solo di giga e non di mega e forse i 2 giga non esistono o sono rari visto che finora le ho incontrate da 4, 8, 16 e 32 gb (non ho approfondito per vedere se c'era anche un modulo da 64 giga a cui arriva la memoria ram che si può montare nelle schede attuali o comunque una parte dei modelli attuali). Siccome Fuori serie non è solo tecnica, ti dico che si prova una sensazione... strana, indescrivibile e bella nello scrivere di memorie così giganti con un computer del 1994 con soli 16 mega di ram con cui windows 10 non fa nemmeno pio! Le ddr4 lavorano ad una tensione di 1,2 volt e quindi un po' più bassa con un leggero risparmio di energia rispetto alle ddr3 che necessitano di 1,5 v. Purtroppo la latenza, espressa con cl, è un po' più alta, più alto è questo valore e meno sono le prestazioni della memoria. Valori tipici sono quelli di cl14 o cl15 invece di cl9 delle ddr3. Le frequenze di lavoro che ho trovato finora sono le seguenti:
2133, 2400, 2666, 2800, 3000, 3100, 3400 mhz.
Se vai in un buon sito, nelle caratteristiche di un processore o di una scheda madre trovi anche le memorie compatibili, certo è che non vale la pena di mettere una memoria con frequenza di lavoro più alta rispetto a quella che il processore o la scheda madre supporta per la memoria. Ci sono processori compatibili sia con le ddr3 che con le ddr 4; al contrario, una scheda madre compatibile con le ddr3 non è compatibile con le ddr4 e viceversa sia elettricamente che meccanicamente. Non so se siano proprio tutte così, però nel guardare gli slot per ddr4 di una scheda madre salta subito all'occhio o al tatto che c'è un unico gancetto per il fissaggio, all'altro estremo trovi un semplice incastro. Finora ho avuto tra le mani un unico modello Kingston ddr4 da 8 gb nel quale non si sentono gli integrati come avveniva con le ddr3. Al di là dei contatti costituiti da 288 pin, il modulo ddr4 forse è leggermente più spesso delle ddr3 e dà l'impressione di una scatolina lunga e stretta. Entra in un sol senso forse anche a causa del ponticello presente nello slot che forse non è proprio al centro, e del taglietto in cui s'incastra presente sul lato dei contatti. Sul lato lungo superiore della memoria, quello opposto ai contatti, c'è una scanalatura che una volta montato il componente viene a trovarsi più vicina al lato dello slot senza gancetto ma non so se questo è uno standard.

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Connettori e altro delle nuove schede madri in riferimento alla Gigabyte ga- z170-hd3p

In questo articolo mi riferisco in particolare alla scheda madre Gigabyte ga- z170-ud3p ma, con le opportune rettifiche, quanto scritto di seguito è valido anche per altre schede.
Pur rimanendo nel formato atx, la scheda madre Gigabyte ga-z170-hd3p è un po' più stretta rispetto ad altre dello stesso formato ed infatti le sue dimensioni sono di 30,5 per 19,9 cm invece di 30,5 per 24,4 come accadeva per la ga- p55a-ud3 che abbiamo visto tante volte in passato. Quindi, rispetto ad un montaggio standard del formato atx, dovrai accertarti che sia possibile spostare i supporti di fissaggio del cabinet in modo che combacino con i fori di fissaggio della scheda e, sempre rispetto al montaggio standard atx, dovrai togliere il supporto che si trova a metà della parte destra e un altro del lato superiore del cabinet. Infatti la scheda è priva dei fori corrispondenti ai supporti che abbiamo tolto ed è meglio rimuoverli per evitare che il supporto metallico mandi indesideratamente a massa un componente con tutte le conseguenze che questo comporta. Il fatto che questa scheda sia un po' più stretta è vantaggioso perché permette di collegare agevolmente i connettori sata 3 e sata express che si trovano sul bordo destro girati verso la parte anteriore del cabinet, in caso contrario sarebbero troppo a ridosso del lato anteriore rendendo il collegamento assai scomodo. Il manuale dice solo che ci sono tre connettori sata express senza spiegarne il collegamento e per deduzione dovrebbero essere quelli più piccoli rispetto ai sata standard e servono per i dischi solidi di questo tipo. Leggendo in internet, trovo che un connettore sata express va collegato al dispositivo assieme ad altri due connettori di tipo standard e la cosa mi pare strana ma ho trovato la stessa cosa anche in un manuale di una scheda madre Msi anche se in quel caso dicono che il sata express può funzionare anche singolarmente. Il sata express raggiunge una velocità di 16gb/s ma non so se ciò avviene quando è adoperato singolarmente o solo quando si usa in combinazione con il sata standard. Sempre per i dischi allo stato solido di un certo tipo, trovi il connettore m.2 che si presenta quasi come un piccolo integrato però con il taglio sul lato lungo; anche in questo caso non ho fatto esperienza con periferiche adatte a questo connettore. Il manuale nomina questo connettore con m2a_32g (m.2 socket 3 connector) mentre nell'elenco di tutti i connettori dice socket 3, m key, tipo 2243/2260/2280 sata e pcie x4/x2 ssd support. Supporta m.2 ssds sata ssds e m.2 pcie ssds e raid. Ormai da anni esistono le periferiche thunderbolt, fulmine, e tra gli slot di questa scheda vi è un connettore a vaschetta con cinque pin che permette di portare all'esterno una presa per collegare le periferiche di questo tipo. Purtroppo non danno il bracket con cavo per farlo e quindi non ho visto il connettore da infilare all'interno del pc e nemmeno quello esterno a cui collegare questo tipo di periferica. Oltre a due connettori per usb 2.0, e quindi per un totale di quattro prese, la scheda ha altri due connettori maschi con 20 pin per usb 3.0. Anche se il pannello esterno della scheda prevede già un buon numero di porte usb, non è male averne così tante al suo interno perché, oltre a poterle collegare al pannello frontale del cabinet o aggiungerle alla parte posteriore tramite lamierino, possono servire se vuoi installare un lettore di schede interno. I cabinet un po' datati non hanno le prese usb 3.0 sul frontale anteriore, per inserirle ugualmente dovrai acquistare un frontalino usb 3.0 da porre su un alloggiamento anteriore (cosa che non ho ancora provato a fare). Esistono anche dei bracket con cavo e presa usb 3.0 da mettere quindi sulla parte posteriore del cabinet ma la cosa mi pare meno necessaria. Nel caso della ga-z160-ud3p, chi non vede si accorge subito di quali sono i due connettori usb 3.0 perché vicini e posti sul lato destro della scheda; attenzione però a non confondere un connettore per usb 3.0 con il connettore maschio tpm sempre a 20 pin che in questo caso si trova però sulla parte inferiore della scheda. Non avendo i cavi, non so se una spina per usb 3.0 entra nel tpm, speriamo di no! tpm significa trusted platform module e serve ad inserire un modulo per l'autenticazione dei dati e dei programmi; praticamente un qualcosa che ha a che fare con la sicurezza ma che limita la libertà del software libero ma non ci ho capito più di tanto e non ho fatto esperienza con questo modulo che a quanto pare serve solo a rompere le scatole. Da bios/uefi è possibile disabilitare la funzione di questo connettore e ci sono altre regolazioni che riguardano il modulo che vi si collega. Nonostante tutti questi nuovi connettori, la ga-z170-ud3p ha un connettore per porta seriale e addirittura quello per porta parallela alla faccia di quei negozianti che da anni vanno dicendo che seriali e parallele integrate non esistono più mentre le puoi trovare anche nelle schede madri Msi. Passando al pannello esterno, sono anni che per il video sento parlare della presa d-sub e adesso che l'ho trovata nella scheda grafica integrata di questa scheda madre posso dire che meccanicamente e forse anche elettricamente, è identica alla classica vga come del resto si dice in rete. A questa presa ho collegato il piccolo televisore Tlg con ingresso vga e, facendo guardare, ho constatato che funziona anche se la prova è stata molto relativa perché non ho ancora installato windows. La grafica integrata incorpora anche la presa dvi-d di cui non ho esperienza e la spina hdmi (quest'ultima con dolby). Oltre alle usb 2.0/1.1 e le usb 3.0 compatibili verso il basso fino alle 1.1, la scheda incorpora le usb 3.1 associate a due tipi di spine: il tipo A, ossia quello classico presente nei computer desktop, che oltre alla 3.1 supporta la 3.0, la 2.0 e addirittura la 1.1; il tipo C, fisicamente ma non elettricamente simile alla micro usb di tipo B, che per la compatibilità verso il basso si ferma alla 2.0. Purtroppo al momento non ho un cavo per descrivere al meglio queste spine che comunque sono più piccole rispetto alle classiche di tipo A. Dalla rete apprendo che con le usb 3.1 di tipo C, la velocità massima è di 10gps con una tensione di 20 volt 100 wat e una corrente di 5 amper; per essere usb sono potentissime! Per distinguerle dalle altre prese usb, il manuale dice che le usb 3.1 di tipo a sono contrassegnate in rosso e mi aspettavo di trovarne due mentre chi ha guardato ne trova una rossa affiancata ad una celeste. Oltre ai classici jack audio che non ho ancora provato ma che per quel poco che ho guardato mi sembrano con la stessa configurazione della ga-p55a-ud3, la scheda ha una lan con velocità di 1gbps e una presa ps2 per tastiere o mouse di questo tipo.

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Il g-connector delle schede madri gigabyte e racconto al di là della tecnica

Oltre all'aspetto tecnico del connettore/adattatore in oggetto, con questo articolo desidero mettere in risalto le difficoltà, le soluzioni ed il tempo che un non vedente a volte deve impiegare per fare una cosa che a vedere le scritte sarebbe semplicissima.
Con la serie z170, Gigabyte ha introdotto il g-connector che serve a facilitare il collegamento dei cavi al pannello frontale della scheda madre (evidentemente non sono solo i non vedenti a trovare scomodo questo tipo di collegamento). Il g-connector lo trovi nella scatola della scheda madre e si presenta come un piccolo connettore/coperchietto in plastica con un lato lungo forellato e l'altro lato lungo frastagliato perché provvisto di linguette che fanno sì che vi sia una scanalatura come la parte interna di un coperchietto. Chi non vede potrebbe confondere la parte forellata con una piccola scritta un po' in rilievo ma basta soffiarci sopra leggermente per sentire che l'aria fa il suono del passaggio nei fori. Non avendo mai usato un connettore del genere, pensavo che fosse un qualcosa per coprire un connettore maschio che non si adopera, pensavo cioè che andasse inserito dalla parte delle linguette e che ad inserimento completo i fori andassero ad incastrarsi sul connettore maschio. Tuttavia sulla scheda non trovavo niente che si adattasse e quando un amico è venuto a darmi un'occhiata per altre cose, io che la notte precedente avevo dormito pochissimo, del g-connector me ne sono completamente dimenticato. La cosa mi preoccupava parecchio visto che i "Normodotati" hanno sempre tanto da fare e prima d'avere un altro aiuto... Nel manuale il termine g-connector lo trovavo solo nell'elenco del contenuto della scatola senza altre spiegazioni ed inizialmente la cosa accadeva anche in internet fino a quando, con un colpo di fortuna, ho trovato che il g-connector serve a facilitare il collegamento del pannello frontale. Magari ci sarà stata anche la figura però... Provando sul pannello frontale della scheda era evidente che quel pezzo di plastica non andava incastrato come pensavo e quindi l'ho girato mettendo i fori sopra il pannello frontale e le linguette in alto ma ancora non entrava e quindi, sempre con le linguette all'insu, ho messo il lato sinistro al posto di quello destro e... Fatto! Ma perché mettere quel pezzo di plastica? Già sapevo com'era la disposizione dei contatti del pannello frontale che, tra parentesi, è rimasta identica alla vecchia ga-p55a-ud3, quindi nel guardare le linguette ho notato che la disposizione e il numero corrispondevano alla sequenza dei connettori collegabili. Attenzione che il numero di dispositivi collegabili non è necessariamente uguale al numero dei connettori, infatti nella ga-z170-hd3p il power led può essere collegato in due modi a seconda del cabinet in uso; il primo modo occupa i due contatti gialli della scheda mentre il secondo occupa i tre contatti porpora. Fai anche attenzione che nel guardare i colori, anche i "Normodotati" hanno i loro limiti e siccome i contatti sono piccoli e magari non ben definiti dal punto di vista del colore che forse stai guardando con una luce al neon che confonde chi vede, il giallo del power led possono dirtelo come verde più chiaro rispetto al verde del reset e il porpora che segnala il secondo modo per collegare il power led magari lo identificano come viola. Da notare anche che la figura nel manuale cartaceo della scheda in prova è in bianco e nero. Tornando all'adattatore in plastica, noti che le linguette corrispondenti all'altoparlante e al power led porpora sono più larghe come accade per i connettori corrispondenti del cabinet anche se una volta inserito, quello dell'altoparlante supera le dimensioni della linguetta corrispondente. Comunque, le dimensioni delle linguette, il loro numero e le dimensioni dei connettori e il fatto che l'adattatore entra in un sol senso sono indizi notevoli anche per un non vedente su come verranno collegati i piccoli spinottini. Le linguette indicano con chiarezza il punto in cui infilare il connettore, ossia accanto e in corrispondenza della linguetta stessa, ma, come scoprirò un giorno che nell'andare a suonare mi sono fatto guardare l'adattatore da una gentile signora, i vedenti hanno anche le scritte sopra di esse (ad esempio speaker eccetera). Hai capito come sono facilitati i vedenti? Se avessi visto le scritte mi sarebbe bastato un secondo per capire cos'era quel pezzo di plastica, ma naturalmente, secondo certe persone che pensano male, chi non vede ha sempre tanto tempo mentre i normodotati hanno sempre un sacco da fare! Puoi fare il collegamento in due modi:
  1) mettere l'adattatore sul pannello frontale e infilarci i connettori;
  2) appoggiare il g-connector da qualche parte e, dopo averci infilato tutti i connettori, infilare il blocchetto così ottenuto sul connettore del pannello frontale.
Forse sarà perché non ho ancora pratica, però ho notato che si fa un po' fatica a togliere gli spinottini dal g-connector e mi pare di capire che si facilita la cosa forzando leggermente verso l'esterno la linguetta corrispondente al connettore. Tuttavia, visto che il pannello frontale delle nuove Gigabyte rimane collegabile anche senza il g-connector, per non rimuovere i piccoli connettori puoi non usarlo se stai facendo un collegamento provvisorio. Nonostante che la sequenza dei collegamenti sia sostanzialmente identica, il g-connector non è meccanicamente compatibile con la vecchia ga-p55a-ud3 e forse non lo è con tutte le schede inferiori alla serie z170.

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Approccio a uefi, schede grafiche, dos e periferiche

Se leggi i titoli e una parte del secondo capitolo del manuale della scheda madre Gigabyte ga-z170-ud3p, noti che si parla semplicemente di bios e non di uefi e ti domandi se quanto hai visto nel sito ufficiale di Gigabyte, ossia che la scheda adopera uefi, te lo sei sognato; finalmente uefi appare in certe regolazioni e ti rassereni pensando che la tua mente non è ancora andata a farsi friggere anche se non è chiaro il motivo per cui non si parli direttamente di uefi; una mezza idea ce l'ho ma lasciamo perdere perché non voglio fare ipotesi azzardate. Inoltre il manuale, ovviamente in inglese stramaledetto, per certe regolazioni si limita a dirti qual è il default e l'ulteriore modo in cui puoi settarle senza dirti il motivo per cui lo devi fare; ad esempio, c'è una voce che riguarda i sistemi operativi che per default è settata su windows 8/10 e la si può regolare su altri sistemi operativi ma il manuale non ti dice quali sono e nemmeno cosa succede se la regolazione è sbagliata. Non ho ancora provato ad installare windows e non so se per il 7 va bene il default o se bisogna settarlo su altri sistemi operativi. La numerazione del capitolo 2 che riguarda il bios/uefi è sbagliata perché si passa dal paragrafo 2-5 a 2-7 e siccome da quanto ho capito i paragrafi riguardano le voci di menu della schermata principale del bios, spero si tratti solo di un errore di numerazione senza che sia stata tralasciata una voce di menu. Per quanto sto scrivendo forse avrai capito che nonostante la parallela integrata con questa scheda non è possibile stampare il bios come facevo con l'altra Gigabyte e non so dirti se questa è una brutta prerogativa di tutte le schede con uefi o solo di alcune come accadeva in passato con il bios. Certo è che la cosa mi ha molto rammaricato perché trovare qualcuno disposto a darmi una mano è assai difficile e se anche trovi qualcuno, dopo aver guardato per qualche minuto sbotta: "Ah, ma tanto a te queste cose non servono", oppure: "Non c'è niente da regolare". come se le regolazioni le avessero messe per giocare! Ed intanto non ho potuto settarmi la sequenza di boot anche se ne avevo l'esigenza. Nonostante che per default la scheda non sia settata su ultra fast, avvio molto veloce, rispetto alla vecchia Gigabyte il post, ossia il tempo che intercorre da quando accendi il computer al beep di ok e la visualizzazione su schermo, è assai veloce ma ciò nonostante nel bios/uefi si entra tranquilamente con canc. All'avvio la scheda entra da qualche parte anche con f9 oppure f12, tasti che non sono documentati nel manuale e che dovrò farmi guardare dove portano. Contrariamente all'opinione che mi ero fatto leggendo in internet, la scheda funziona in dos nonostante uefi e per me questa è una bella cosa anche se a qualcuno farà ridere. Che il dos mi sia sempre piaciuto è fuor di dubbio, ma è altrettanto vero che per chi non vede è comodo poter fare il ripristino del sistema da tale ambiente. Lo so che si può ripristinare il sistema anche da windows, ma per uno sperimentatore come me ci sono situazioni in cui è necessario mettere un'immagine di una partizione senza avviare windows. E visto che Fuori serie non è solo tecnica ma ti offre anche un po' di umanità/amicizia, ti dirò che per il momento non avevo bisogno di una nuova scheda madre ma una delle molle che me l'ha fatta acquistare è stata proprio quella di poter provarla con il dos. E forse qualcuno dirà che per una prova del genere avrei potuto interpellare qualcuno e per certi aspetti ha anche ragione. Oltre al fatto che mi piace fare le mie esperienze, quando ho prospettato la cosa a una persona ho subito sentito che non aveva nessuna voglia d'accontentarmi nonostante avesse le possibilità di farlo ed allora... Il dos 6.20 di Microsoft si carica sia da floppy inserito in un lettore usb che da cd ma poi ci sono problemi di accesso al disco fisso quando vai a fare una dir o una copia con la quale ti dà un errore in scrittura. Tralasciandolo ottieni: Errore in scrittura su int 24. Di positivo c'è che nella ga-z170-ud3p non c'è più l'inversione di tasti che avveniva con il keyb italiano e francese (e forse anche altri) con le tastiere usb. Il problema dell'accesso al disco si risolve usando freedos (non importa quale versione). Indipendentemente dal computer in uso, i due lettori per floppy usb che abbiamo visto in un vecchio numero, se vanno abbastanza bene con windows, in dos fanno schifo: il caricamento è più lento rispetto ad un floppy interno, all'inizio il caricamento di freedos è lento e sembra non trovare il settore mentre il caricamento del dos microsoft avviene solo con certi dischi; se poi ti metti a formattare i floppy sono dolori perché per questi lettori non ne va bene uno! Forse i lettori di floppy usb di un tempo erano più precisi ma non ne ho esperienza e forse per queste cose si va meglio con le pen drive con le quali però con l'avvio in dos ho fatto pochissima esperienza e quindi non mi pronuncio. Mi ha dato una certa emozione far funzionare in questa scheda nata nel 2015 la vecchissima sintesi vocale difon2 progettata nel 1987, e magari per qualcuno sarà anche un'emozione da poco come cantava Anna oxa però... Fermo restando che il dos mi piace anche perché posso usare solo la barra braille, la sintesi difon2 non ha dato nessun problema mentre me ne ha dati la barra braille mb408l la quale, indipendentemente dal firmware, inizialmente funzionava in maniera fonfa, ossia faceva fatica ad aggioonarsi e, cosa ancor più scocciante, rallentava tantissimo la copia dei file. Dopo aver provato a cambiare i parametri di avvio del programma, le versioni di dos compresa la 1.2 di freedos che ha il kernel del 2016, a mettere una porta seriale su slot invece di utilizzare quella integrata e a cambiare porta sata al disco (anche se quest'ultima prova era un po' sciocca visto che il problema dell'aggiornamento me lo faceva anche con il solo floppy usb), alla fine ho scoperto che a darle fastidio è la scheda grafica integrata. Prima di ora non ho mai avuto schede madri con scheda grafica integrata ma ormai sono tutte così, o forse quasi tutte? Fatto sta che anche Gigabyte, un tempo poco incline a questa faccenda, ormai mette la grafica integrata su tutte o comunque quasi tutte. Mi è sempre stato detto che la grafica integrata crea problemi e forse questo è uno di quei casi; mi rimane però un po' di dubbio perché la mb408l potrebbe avere problemi anche con schede grafiche su slot moderne con cui non l'ho provata e non l'ho ancora provata in windows. Ho visto che funziona con la scheda grafica Asus engt520 sl/di/1gd3/v2 (lp) che ho lì grosso modo da quattro anni e che non mi piace molto per il grosso radiatore ma insomma... Una volta che la barra braille non è più fonfa, anche la copia dei file diventa veloce. E' sorprendente però come il programma xparla.com del 1999 funzioni benissimo con qualsiasi scheda grafica! Brutte notizie invece per chi usa il sistema unighost con i suoni perché file system beep, fsb, di Giuseppe di Grande rallenta e blocca la copia dei file (e quindi senz'altro anche il ripristino con Ghost) indipendentemente dalla scheda grafica installata. Praticamente durante la copia fa delle note lunghe oppure lascia degli spazi senza suonare in cui blocca tutto per poi riprendersi per un po' e fare la stessa cosa. Una volta in cui oltre a file system beep avevo installato anche la sintesi ha bloccato il sistema tanto da doverlo spegnere. Nel fare le prove con la scheda grafica su slot citata sopra sarebbe stato meglio poter disabilitare da bios/uefi la grafica integrata ma non potendolo stampare in braille... Le ho fatte ugualmente perché per default l'impostazione è su auto e ciò significa che se il sistema trova una scheda su slot fa andare quella, mentre in caso contrario fa funzionare quella integrata.

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I file immagine disco che windows 10 considera danneggiati

Chi usa windows 10, e da quanto mi è stato riferito anche windows 8.1, forse ha notato che selezionando un file iso oppure un file con estensione img, e forse anche altri tipi di file immagine disco, nel menu di contesto appare la voce Monta con la quale si fa la virtualizzazione del cd/dvd presente nel file selezionato. Una volta cliccato su Monta sei subito all'interno del cd/dvd virtuale che puoi esplorare come se fosse un supporto fisico. Chiudendolo con alt+f4 ti accorgi che il disco virtuale ha preso la prima lettera di unità disponibile superiore a quelle usate in precedenza dal sistema e che puoi entrarci come faresti con qualsiasi altro dispositivo. Quando non ti serve più, seleziona il disco virtuale e, senza entrarci, dal menu di contesto clicca su Espelli. Ci sono però dei file con estensione img che windows 10 non gradisce valutandoli come danneggiati e che non apre: sono quelli provenienti da un'immagine di un floppy e te ne puoi rendere conto scaricando l'immagine floppy di freedos dal sito
www.freedos.org
In alternativa puoi provare creando l'immagine di un floppy con All image o un eventuale altro programma che svolge questo lavoro.
Nota: la prova l'ho fatta prima di novembre 2016 quando è uscita la versione 1.2 di freedos il cui file per floppy penso si comporti allo stesso modo.

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Guasti cassetti sata a cui non avrei mai pensato

    Primo guasto
a volte in meno di un secondo accade ciò che non succede per anni e, in questo caso, con un componente usato solo per pochi mesi. Un giorno vado ad aprire il cassetto sata3 jou jye st-135 ma la chiave, che fa anche da interruttore, gira a vuoto. Provo e riprovo ma nulla da fare. La tolgo e nell'osservare la serratura mi accorgo che la parte centrale in cui s'innesta la chiave non c'è più. Presumo sia rientrata nel foro perché non ho sentito pezzi cadere e non ne ho trovati da nessuna parte. Siccome il disco all'interno era più importante del cassetto, ho pensato di smontare il computer e di togliere la cornice con il cassetto e poi, in qualche modo, di estrarre l'hard disk. Per farla breve, ho armeggiato tanto ma il cassetto non si è aperto nemmeno dopo aver tolto delle viti e, purtroppo, ho danneggiato la maniglia. Come spesso accade, le cose più semplici vengono in mente sempre dopo: senza smontare ed armeggiare tanto, bastava mettere nella serratura un cacciavite a taglio un po' più grosso rispetto a quello con cui avevo provato inizialmente e girarlo come se fosse la chiave. Eh, era la prima volta che mi capitava una cosa del genere e poi non sono il dio dell'informatica! E mi viene in mente il mio amico "Io voglio tutto" che una sera di parecchi anni fa aveva il computer che non partiva e dopo averlo smontato si è accorto che era solamente il floppy inserito nel drive! Comunque adesso lo sai, se la serratura di un cassetto per hard disk si rovina, prova ad aprirla con alcuni cacciaviti a taglio. Certo è che rovinarsi così presto e tenendo presente che non è una serratura esposta alle intemperie, bisogna proprio dire che oggi abbiamo del materiale scadente.
    Secondo guasto
gli errori saltuari sono sempre i più difficili da scoprire e in certi casi a determinare un guasto concorrono più fattori come del resto accade per noi esseri umani. Immagina di non aver dormito a causa del mal di denti. La mattina ti alzi e, alla faccia della tua buona volontà di affrontare la giornata nonostante tutto, la prima cosa che ti aspetta è un'incavolatura tremenda. In una giornata senza mal di denti e priva della stanchezza dovuta alla mancanza di riposo la stessa cosa per cui ti sei arrabbiato non ti avrebbe fatto incavolare o al massimo ti avrebbe fatto dire qualche imprecazione, ma quando ci sono più fattori a rompere le scatole... A volte capita la stessa cosa con i computer come vedremo in conclusione.
Nel ripristinare il sistema con Image for dos, avevo un errore in scrittura che capitava saltuariamente con i dischi da un tera e sempre con un disco da 500 gb. Pur pensando al disco da 500 giga danneggiato, mi chiedevo come mai lo stesso errore capitava saltuariamente anche in quelli da un tera e pensando a qualche incompatibilità con il programma o a qualche cosa che dava fastidio mi sono messo a fare diverse prove senza risolvere niente. Poi ho scoperto che un secondo esemplare dello stesso disco da 500 giga faceva lo stesso errore. Possibile che improvvisamente Image for dos non funzionasse più con quel modello di disco con cui era sempre andato? Facendo altre prove ho scoperto che in windows c'erano dei rallentamenti e, in xp, anche dei blocchi del sistema nel copiare cose lunghe. Stranamente con i dischi da un tera, di cui ho vari modelli e marche, la cosa non succedeva. Inoltre con il disco da 500 giga xp faceva fatica a partire e a volte non partiva per niente; tutti i problemi sparivano collegando il disco ad un controller sata2. Controller sata3 guasto o problema con i driver di windows? Già nei primi anni duemila ho avuto un disco che si bloccava a causa della mancata installazione dei driver sata. Per eliminare i problemi relativi ai driver di windows mi sono messo a fare prove di copia in dos reale a 16 bit che andavano sempre bene con il sata2 mentre con il sata3 a volte andava tutto liscio mentre in altri casi avevo un blocco del flusso dei dati che durava per circa un minuto e poi riprendeva e certe volte capitava anche più volte durante la copia. sembrava proprio che l'unico controller sata3 di questa scheda se ne stesse andando anche se non mi spiegavo il motivo per cui con i dischi da un tera i problemi non c'erano. Controllare che i dischi da 500 giga non avessero errori,disossidare le spine del controller sata3 e quelle dei dischi e sostituire il cavo sata non è servito a niente. Alla fine però mi accorgo che i problemi scritti sopra non avvenivano mai quando il disco da 500 giga era collegato al controller senza cassetto; possibile che fosse proprio il cassetto a dare problemi? In effetti i problemi sono sorti maggiormente da quando avevo sostituito la cornice del cassetto a causa del primo guasto e facendo mente locale ho pensato che l'unico punto di contatto che non avevo disossidato e l'unico punto in cui ci potevano essere dei problemi era dove il disco s'innesta nella cornice, ossia dove il disco fornisce i dati alla cornice del cassetto che a sua volta li trasferisce al cavo e al controller. Una volta spruzzato dello spray disossidante a secco nel punto indicato, xp è partito subito così come nelle sessioni sucessive e non ho più avuto blocchi con la copia di file lunghi.
Conclusione: il controller sata3 di questo esemplare di scheda madre è sempre stato delicato e gli basta un nulla per fare i capricci; probabilmente i dischi da 500 giga sono un po' più delicati rispetto ai modelli da un tera che possiedo e vanno in crisi prim a di questi ultimi. Ma a parte questo, è ovvio che la cornice del cassetto era un po' ossidata perché in caso contrario il problema non si sarebbe risolto. Probabilmente i controller sata2 sono meno delicati e funzionavano ugualmente ma penso che ciò dipenda soprattutto per la velocità minore che richiede meno precisione.
Nota 1: dopo aver adoperato spray disossidante, ricordati di lavarti accuratamente e più volte le mani con il sapone e la cosa è particolarmente indicata a chi non vede che magari per dirigere al meglio dove spruzzare lo spray si bagna le dita.
Nota 2: a fare tutte le prove ci ho impiegato tante ore, cosa che un tecnico non può fare se non altro perché ti dovrebbe mettere in conto tanta di quella manodopera... Se fortunatamente buttando l'occhio nei contatti della cornice avesse notato un po' di ossido forse l'avrebbe disossidata; ma dato che il problema c'era solo con un tipo di disco, più concretamente l'avrebbe sostituito con un altro modello e per lui il guasto era risolto e tu avresti pagato felice e contento con la cosa risolta solo a metà e questo è un buon motivo per tentare ad arraggiarsi da soli.


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Hard disk ibridi e hard disk per uso continuo

In commercio ci sono hard disk assai adatti al mio amico "Io voglio tutto" che nel tentativo di "fotocopiare" la rete, tiene acceso il computer 24 ore su 24 per scaricare. Infatti ci sono hard disk costruiti per funzionare continuamente, (ovviamente non all'infinito ma fino a quando il componente si deteriora) e questo non per mettersi a scaricare di continuo ma per tutte quelle situazioni in cui i computer devono rimanere sempre accesi come le banche, le radio eccetera. Di questi dischi ne puoi trovare della Western digital e costano un po' di più ma, si spera, durino anche maggiormente. Nei mesi scorsi per curiosità ne ho provato uno constatando che è un pochino più veloce rispetto a quelli più economici da me provati ma non è detto che questa sia la regola. Inoltre sto provando un hard disk ibrido della Seagate, ossia un hard disk elettromeccanico con un piccolo ssd da 8 gb incorporato che costituisce però solo un supporto di memoria ma non un disco a cui associare una lettera di unità. Ed infatti esternamente un hard disk ibrido è identico a qualsiasi altro hard disk elettromeccanico e si collega come al solito. Cronometrando la copia di file ho notato un leggero aumento di velocità rispetto agli hard disk standard che tuttavia nell'uso quotidiano del pc non si nota. Invece non mi è stato possibile verificare bene la velocità con hd_speed perché in presenza di un hard disk ibrido fornisce un risultato assai variabile probabilmente per incompatibilità del programma e quando nei meisi scorsi ho controllato non ho trovato una versione più recente in cui fosse stata implementato il controllo di questi dischi. Controllando lo stesso disco con hd tune, ottengo una velocità massima decisamente superiore ai dischi elettromeccanici e cioè fino a 220 mb/sec ma anche una velocità minima assai bassa. Se ne avrò voglia approfondirò l'argomento facendo prove con un'altra scheda e la più apropriata modalità ahci invece di ide con cui ho fatto le prove.

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Togliere la ventolina ai cassetti sata3 jou jye st-135

In passato facevo notare che la ventola di questi cassetti è più silenziosa di altre montate su componenti simili, e tuttavia un po' di rumore lo fa e quando stai al computer per ore la cosa dà fastidio soprattutto quando hai le finestre chiuse che non ci sono altri rumori a mitigare il ronzio continuo. Soprattutto se hai un computer ben areato e con le ventole supplementari poste in modo che l'hard disk posto nel cassetto venga raffreddato, puoi tranquillamente eliminare, senza tuttavia toglierla definitivamente, la ventolina di questi cassetti. Certo, la temperatura dell'hard disk non rimane più a 24 25 gradi ma sale un po' come quando hai un disco fisso montato all'interno del pc ma chi se ne frega! Per raffreddare bene il computer ho fatto così: la ventola che in precedenza raffreddava i dischi nel gladiator 600 della cooler master l'ho montata posteriormente al cabinet perché con i cassetti non ha tanto senso mettere una ventola sulla parte anteriore ed inferiore del cabinet. Come in precedenza ho però lasciato la ventola superiore del cabinet che va a bassa velocità tramite l'apposito adattatore in dotazione. In tal modo il cabinet è ben areato nei punti giusti. Per togliere la ventolina dai cassetti in oggetto fai così:
  1: svita e togli l'hard disk dal cassetto;
  2: vicino al frontale trovi un cavetto che dovrai tirare leggermente in modo da poterlo prendere in mano e seguilo fino a trovare un piccolo connettore che sfilerai;
  3: metti i cavi in modo che non diano fastidio per rimontare l'hard disk ed il gioco è fatto.
La ventola è rimasta al suo posto e in caso di necessità la puoi ricollegare.

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Approfondimento sul programma mbr di Terabyte

Il programma non funziona con i sistemi operativi a 64 bit e nemmeno con i 32 bit di windows 7 e 10 con cui dà dei problemi come dirò oltre. In dos il numero di dischi su cui è possibile operare va da 0 a 15. Per sapere con certezza quali numeri dare, lanciare mbr con un numero disco sicuramente superiore a quelli installati nel computer; ad esempio, se si hanno due dischi digitare:
mbr 5 /zero
(zero in lettere per chi usa solo la sintesi). il programma dirà il campo di numeri entro i quali è possibile operare; 0-0 se abbiamo un solo disco, 0-1 se ne abiamo due, 0-2 se ne abbiamo tre e così via. Usando il programma mbr per windows, in realtà lo si adopera al prompt dei comandi di xp, stranamente i dischi partono da 1 (almeno con la macchina con cui l'ho usato in cui il secondo disco era collegato tramite un adattatore sata-usb). Mettendo un numero superiore a quello dei dischi presenti nel pc si ottiene il messaggio:
unable to access hard drive.
Per tanto ho notato che il primo disco è l'1 perché digitando 2 ho cancellato il secondo disco ed è da notare che una volta cancellato, le sue cartelle rimangono visibili fino a quando non si riavvia il pc esattamente come avviene con fdisk del dos. Se lavori con una macchina vecchiotta in cui sono presenti connettori sata2 e sata3, fai attenzione che, indipendentemente dalla priorità di boot settata nel bios, il primo disco potrebbe essere sempre quello collegato a sata2. Per evitare danni, personalmente sono più propenso ad usare questo programma in dos con il solo disco da cancellare collegato.
In windows 7 e 10 a 32 bit in certi casi ho ottenuto il messaggio accesso negato ma non ricordo bene come e quando. Inoltre in windows 10 in un primo tempo come numero di dischi in cui è possibile operare mi dava lo stesso numero fasullo che si ottiene in windows 7 32 bit, ossia 0-65535. In un secondo tempo con windows 10 32 bit avevo un problema con ntvdm che, una volta installato come richiesto dal sistema, non ha risolto niente e l'applicazione ha continuato a non funzionare.

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Approfondimento sui cavi per il collegamento della seriale integrata delle schede madri

Per il collegamento della porta seriale integrata, nella nuova scheda madre Gigabyte ga-z170-hd3p continua ad andare bene il tipo di cavo seriale adoperato per le schede viste in precedenza (finora infatti ho incontrato due tipi di cavi, vedi il numero 58 se ti serve approfondire l'argomento). Il guaio è che si trova facilmente il tipo di cavo che a me non è mai servito e che nell'acquistare questi cavi non sai mai qual è il tipo giusto visto che non sempre danno la piedinatura e, anche quando la danno, ti puoi confondere o avere dei dubbi nel senso che l'assegnazione del numero di pin di una spina può essere fatta in più modi e se non vedi la figura... Il tipo di cavo che a me non ha mai funzionato in un'inserzione ebay lo davano adatto per la serie di schede madri S1836 e S2054. D'accordo, ma quali sono queste cavolo di schede che non riesco a trovare in rete? Magari prova a cercarle tu perché io ho perso la pazienza e ti sarei grato se mi fai sapere qualcosa. Dopo due acquisti errati, con relative incazzature non per i soldi ma perché mi scoccia non poter fare ciò che mi pare, alla fine ci ho messo il cavo della schedina pci express con una parallela e due seriali su lamierino Digitus ds-39949-2 perché tanto l'avevo lì a far niente. Non ha molto senso acquistare una schedina seriale per utilizzarne i cavi, ma se ne hai una da parte oppure ne recuperi una guasta, sappi che quei cavi potrebbero essere proprio quelli adatti alla scheda madre in uso anche se non sempre è così visto che l'altra schedina pci express per porta seriale che possiedo, ossia l'Atlantis- land p007-cpeo1s1p, oltre ad avere un cavo assai corto, ha una configurazione strana dei pin che non ho guardato fino in fondo ma che non corrisponde a nessuna delle due configurazioni viste nel numero 58. Nell'acquistare questi stramaledetti cavi non puoi nemmeno basarti sulla marca dato che a volte secondo me le marche le mettono un po' tanto per inserire qualcosa. Quelli del primo acquisto li vendevano come Digitus e nel sacchettino c'era scritto Assmann electronic (a quanto pare Assmann e Digitus sono la stessa cosa o comunque collaborano). Solo che quelli del secondo acquisto errato erano senza marca ma con lo stesso numero di partita dell'acquisto precedente marchiato Digitus; ed allora come la mettiamo? Del resto già in passato abbiamo visto come la marca dei lettori interni di floppy fosse messa tanto al chilo! Questi cavi sono chiamati serial slot bracket cable, D-Sub9-IDC, poi c'è un'altra sigla che riguarda il numero di pin che lo scanner sbaglia. idc significa insulation displacement connectors, ossia il tipo di cavo nato negli anni '50 del secolo scorso consistente in una piattina inserita in un connettore pressato su di essa fino a spellare la guaina del cavo e crearne così il contatto e il fissaggio (come tipico esempio vedi i famosi cavi ide). Con beneficio d'inventario, ecco la piedinatura dei cavi che finora non mi sono serviti recuperata dalla rete e non controllata completamente.
    femmina interna     maschio esterno
1-1;
6-2;
2-3;
7-4;
3-5;
8-6;
4-7;
9-8;
5-9.
Soprattutto per chi non vede, ho notato che per trovare con una certa facilità la continuità di questi cavi si può fare così:
  1) sulla spina maschio del lamierino metti un adattatore femmina-femmina da 9 pin (si trovavano negli anni '90, chissà se qualcuno ne ha ancora da parte);   2) prendi del filo non isolato per cablaggio e mettine un pezzo nella femmina collegata al lamierino e un altro pezzo nella femmina collegata alla piattina. Se hai scelto il filo con diametro giusto, resta perfettamente incastrato e abbastanza fermo nella spina e ti ssarà facile metterci i puntali del provacontinuità per vedere se c'è continuità tra i pin che hai scelto. avendolo acquistato tanto tempo fa, se me l'hanno detto non ricordo che diametro ha; il fatto di non essere isolato ti permette di mettere i puntali in un punto qualsiasi del filo ed è anche comodo perché costituito da un solo conduttore invece di tanti piccoli fili in rame che nel metterli più volte nelle spine si sgualcirebbero.

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