torna agli archivi del 2016
vai all'archivio generale
Home

Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Quando windows 10 ostacola le operazioni su disco ed attivazione dell'account administrator

Risolto problema con Jaws e menu Start di windows 10

Disco e partizioni dopo l'aggiornamento a windows 10

Cambiare partizione ai preferiti di internet explorer in windows 10 e modalità semplificata per le versioni precedenti

Quando usare wsus offline update al posto di windows update

Esposizione del problema

Uso di wsus offline update

Default di Jaws 17 e le maiuscole con la sintesi vocale

Ftran incompatibile con freedos

Rettifica e aggiunta sull'emulazione caratteri di controllo di mb408l con firmware che inizia con 9


Quando windows 10 ostacola le operazioni su disco e come attivare l'account administrator

Chi usa windows 10 avrà certamente notato che la copia e la cancellazione di file in radice del disco è un po' ostacolata visto che per farla bisogna dare conferma cliccando su
Continua con diritti di amministratore automatici.
Si tratta di una scocciatura in più rispetto a windows 7, l'8 non lo conosco, alla faccia del progresso! ma un clic in più non allunga di molto le operazioni e quindi fin qui poco male. Ciò che invece apparentemente non lascia fare è l'uso di Hd_speed per rilevare la velocità del disco nemmeno se adoperato in modalità sola lettura. Lanciando il programma, ah, no, aspetta, adesso, come pappagalli ammaestrati, bisogna dire app! ed invece io continuo a dire che lanciando il programma noti che può essere rilevata la velocità di tutti i dischi tranne quello in cui risiede il sistema, comprese eventuali partizioni aggiuntive primarie o logiche. Per poter rilevare la velocità del disco di sistema bisogna aprire Hd_speed scegliendo
esegui come amministratore
dal menu di contesto, cosa che in windows 7 non era necessario fare... sempre alla faccia del progresso! Per non dover dare conferma alla copia o rimonzione di file in radice del disco e per non dover eseguire Hd_speed come amministratore c'è anche la soluzione che segue. Tralasciando le postazioni di lavoro in cui le operazioni sul pc che puoi svolgere vengono concesse o meno dal gestore della ditta, anche se hai aggiornato il sistema da windows 7 a 10 come privato cittadino l'account utente che è stato creato non ti dà tutti i diritti, come se il pc non fosse tuo, e per averli bisogna usare un altro account già presente nel pc ma disattivato come spiegato di seguito. Un'altra cosa che forse avrai notato e presente anche in windows 7, in vista non lo so perché non l'ho mai adoperato, è che il prompt dei comandi può essere aperto nel modo "Normale", in cui l'applicazione in uso è prompt.exe, e come amministratore dove l'applicazione che va in esecuzione è amministratore.exe. Per chi usa lo screen reader Jaws è possibile verificare l'applicazione in uso con insert+q. Personalmente ho messo il collegamento al prompt dei comandi sul desktop e per aprirlo come amministratore scelgo la voce omonima dal menu di contesto ma ovviamente questo è solo un modo per farlo. Il motivo per cui parlo del prompt dei comandi è che per attivare l'account seguente dovrai usare la riga di comando a meno di non avere la versione pro di windows mentre con la versione pro e forse anche con la ultimate puoi usare l'interfaccia grafica. In pratica, per avere tutti i diritti di amministratore, e quindi anche quello di copiare e cancellare file in radice del disco senza conferma di diritti automatici e quello d'usare Hd_speed, bisogna attivare ed usare l'account administrator, al quale per comodità non daremo nessuna password, e lo si fa nei due modi seguenti:
    Dal prompt dei comandi:
  apri il prompt dei comandi come amministratore e scrivi:
net user administrator /active
Adesso l'account administrator è attivo ma ovviamente entrerà in funzione solo quando avvieremo il computer con tale account.
Per attivare l'account con la grafica di windows fai così:
  1)  da Esegui scrivi:
lusrmgr.msc
appare la finestra
lusrmgr - [Utenti e gruppi locali (locale)]
in cui, per chi non vede, con la freccia destra apri il gruppo utenti là dove la sintesi dice visualizzazione ad albero;
  2)  con tab raggiungi l'elenco degli account e quello che ci interessa, administrator, è il primo della lista;
  3)  il modo più semplice per visualizzarne le proprietà è di dare invio sopra di esso e, senza compilare gli altri campi, con tab raggiungi Account disabilitato. Da notare che è attivata la disabilitazione; quindi premi spazio e clicca su Ok ed esci con alt+f4.
Prima di mandare in esecuzione l'account administrator appena abilitato, per chi non vede è bene dire che Jaws deve essere settato in modo che legga la finestra di login; in alternativa basta avere installato NVDA che fa la stessa cosa perché si carica come servizio (cosa che naturalmente non fa la versione portable). Indipendentemente dal modo con cui l'hai attivato, per mandare in esecuzione l'account administrator fai così:
  1)  premi il tasto windows e con tab raggiungi il pulsante Immagine dell'account per Nome dell'account e una volta premuto scegli Disconnetti;
  2)  dopo qualche attimo appare la finestra di accesso a windows e la sintesi non dice nient'altro se prima non si preme un tasto, meglio il ctrl così sei sicuro di non scrivere niente. Da notare che se in quel momento qualcuno ti chiama al telefono, dopo un po' la finestra ritorna allo stato iniziale e dovrai nuovamente premere un tasto per accedere ai pulsanti. Sei su Accedi dell'account corrente ma visto che lo vogliamo cambiare, con tab raggiungi e seleziona con lo spazio administrator e poi clicca su Accedi. La prima volta che attivi administrator, Jaws ovviamente fa la configurazione guidata perché è come se ci fosse un altro utilizzatore. Adesso sul disco di sistema puoi fare tutto quello che facevi in windows 7 senza rottura di scatole. Per ritornare all'account precedente, cioè quello col nome utente con cui è stato installato windows 10, rifai i due passaggi scritti sopra scegliendo il nome apropriato. Se hai installato Classic shell presente anche nel mio sito, con il menu di avvio classico ad una colonna puoi passare da un account all'altro anche tramite il sottomenu Chiudi sessione... nel quale scegli Cambia utente. Non ho provato con Classic shell settata con il menu di avvio di windows 7. Entrambe gli account attivi non danno nessun fastidio e in caso di spegnimento il computer si riaccenderà con l'account da cui è stato spento. Ma se proprio vuoi tornare al default, ossia avere l'account administrator disattivato, con l'interfaccia grafica usa
lusrmgr.msc
come prima andando però a ad attivare la disabilitazione tramite il controllo che abbiamo usato in precedenza. Per disabilitarlo dal prompt dei comandi aperto come amministratore invece scrivi:
net user administrator /active:no
Fai attenzione che in certi siti mettono lo spazio dopo i due punti ma è un errore.

torna all'indice

Risolto problema con Jaws e menu start di windows 10

Nello scorso numero dicevo d'avere problemi con Jaws e il menu start di windows 10 e successivamente ho scoperto che non ero l'unico ad averlo. In una lista per non vedenti si faceva l'ipotesi che il cattivo accesso al menu start da parte di Jaws dipendesse dalla scheda grafica ma non è così. Per risolvere il problema ho fatto quanto segue:
   1)  disinstallato jaws (componenti condivisi compresi);
  2)  lanciato lo strumento di Freedom scientific per la preparazione all'installazione di Jaws scaricabile da:
ftp://ftp.freedomscientific.com/users/hj/private/WebFiles/Tools/FSPrepareWin10_enu.exe
  3)  come dicevo in una mail, lo strumento di Freedom scientific non è efficace o per lo meno non lo è al 100% e così, oltre a cancellare tutte le cartelle che si riferivano a Jaws e dintorni aiutandomi con il cerca di windows, ho ripulito il registro cercando la stringa
freedom scientific
e la stringa
jaws
ripetendo l'operazione più volte intervallata da riavvii fino a quando non ho più trovato nessun rimasuglio. Infatti a volte sembra d'aver tolto tutto ma, soprattutto se si riavvia la macchina, rifacendo la ricerca trovi ancora qualcosa da togliere;
  4)  poi ho aggiornato windows dalla versione 7 a 10 (sia a 32 che a 64 bit) ed installato jaws.0.2007 (l'ultima revisione all'11 luglio) e tutto è andato a posto.
Non so se le cose si sono aggiustate solo per non aver installato windows 10 con jaws inserito e per aver usato il tool di Fredom scientific o se invece l'aggiustamento dipende dalla pulizia radicale oppure per la revisione di Jaws, certo è che per utilizzare al meglio il menu start con Jaws non serve acquistare una nuova scheda grafica. Ma se hai il problema al menu Start e non puoi reinstallare windows 10, oltre ad usare il menu Start tramite l'assistente vocale oppure con NVDA, puoi anche usare classic shell che trovi anche nel mio sito e che permette di selezionare a scelta il menu di avvio di windows 7 oppure il menu di avvio classico a una o due colonne per i quali Jaws non dà problemi.

torna all'indice

Disco e partizioni dopo l'aggiornamento a windows 10

Ho l'abitudine di usare windows 7 in un'unica partizione, cioè senza la piccola partizione di sistema nascosta che si può omettere durante l'installazione come spiegato nel numero 88, ed è da tale situazione che ho fatto l'aggiornamento a windows 10. Una volta eseguito, il disco mi è rimasto in mbr (master boot record) senza passare a gpt (guid partition table) che, da quanto ho letto in rete, è il default per windows 8 e quindi dovrebbe esserlo anche per il 10. Sempre in rete si dice che l'uso di gpt è maggiormente indicato su dischi con capacità superiore ai due tera ma in realtà lo trovi anche in quelli di dimensioni più piccole come nel caso di un computer di un mio amico in cui però windows 10 è stato installato da zero. L'aggiornamento a windows 10 mi ha anche creato la piccola partizione di sistema in ntfs che in questa versione del sistema operativo è di 450 mega. Per vedere se il tuo disco è in mbr o in gpt e se c'è la partizione nascosta puoi usare Aomei partition assistant presente anche nel mio sito e a tale proposito segnalo che nella prima parte di schermata in cui le partizioni vengono mostrate con le loro dimensioni eccetera, quella nascosta è contrassegnata da un asterisco seguito dai due punti mentre un eventuale spazio non allocato è contrassegnato dal solo asterisco. Nella parte inferiore della schermata, là dove si fa il riepilogo dei dischi e delle partizioni,si fa il contrario: un asterisco per le partizioni nascoste, un asterisco con i due punti per lo spazio non allocato e non so se questo sia un errore della 5.5 o un qualcosa di strano voluto dai programmatori (non stavo usando la 5.8 che trovi nel mio sito). Con lo stesso programma puoi rendere accessibile la partizione nascosta tramite Questo computer assegnandole una lettera di unità e nasconderla nuovamente riportando la lettera di unità a Nessuno. Dalle proprietà della partizione ho notato una differenza tra le partizioni in ntfs comuni e quella nascosta di windows 10, non so se capita la stessa cosa con le versioni precedenti. Il file system è seguito da una sigla tra parentesi che suppongo sia un numero in esadecimale ma non so cosa s'intenda con tale valore anche perché non ho letto il manuale in inglese stramaledetto. Per le partizioni ntfs comuni questo valore è 0x07 mentre per quella nascosta è 0x027. Un'altra cosa è che il file system ntfs delle partizioni comuni viene riconosciuto dal vecchio Gdisk di Ghost 2003 mentre non succede altrettanto con l'ntfs di quella nascosta di windows 10. Basandomi sul primo settore fisico deduco che la partizione nascosta viene sempre inserita al termine della partizione di sistema e ciò significa che se il disco contiene solo il sistema, tale partizione sarà al termine di esso mentre quando il disco ha dellepartizioni di dati, la partizione nascosta si colloca in seconda posizione, ossia dopo la partizione di sistema e prima di quella o quelle per i dati. All'interno della partizione nascosta, oltre alla solita system volume information trovi la cartella recovery con sottocartella windowsre che contiene i file boot.sdi, reagent.xml e winre.wim. Ciò che mi ha lasciato perplesso è che cancellando questa benedetta partizione nascosta tramite Aomei partition assistant il sistema funziona ugualmente avviandosi senza errori.
attenzione: sto parlando sempre dell'aggiornamento a windows 10 e non di un sistema installato da zero.
Incuriosito da questa faccenda, ho azzerato tutto il disco cancellando anche l'mbr tramite il programma omonimo per dos di Terabyte e mi sono anche accertato che fosse azzerato completamente con il modo spiegato in passato. a questo punto con Image for dos ho ripristinato solo la partizione nascosta che, essendo l'unica partizione presente sul disco, era per forza di cose in prima posizione. Una volta riavviato il computer ho ottenuto il messaggio seguente stampabile anche in braille tramite parallela:
loading operating system ...
boot from cd/dvd :
impossibile trovare un sistema operativo, provare a disconnettere le unità che non contengono un sistema operativo.
ctrl+alt+canc per riavviare
Insomma il classico messaggio di boot quando il sistema operativo non c'è. sarà l'effetto della partizione nascosta o quello di Image for dos che m'inserisce l'mbr?

torna all'indice

Cambiare partizione ai preferiti di internet explorer in windows 10 e modalità semplificata per le versioni precedenti

Se durante l'aggiornamento a windows 10 hai scelto di mantenere le impostazioni di sistema, per avere ancora i preferiti di internet explorer nella partizione che avevi scelto in windows 7 non devi fare assolutamente niente. Tuttavia, a causa di prove che ho dovuto fare con dischi diversi e a causa della curiosità tecnica che mi ha fatto guardare il registro, ho scoperto un modo semplificato per mettere i preferiti in una partizione diversa che è valido per windows 10 e le versioni precedenti. A dire il vero ho fatto prove solo con il 10 ed xp ma presumo che nel 7 sia la stessa cosa. Quindi nel caso ti serva collocare i preferiti in un percorso o in una partizione diversa rispetto a quelli di default fai così:
  1)  dopo aver notato che per i preferiti di internet explorer l'aggiornamento a windows 10 mi ha inserito il percorso della cartella alternativa in soli due punti invece di quattro come scrivevo in passato, con la modalità spiegata nel numero 71 modifica il contenuto di favorites mettendoci il percorso e il nome di cartella desiderati solo nei due percorsi seguenti:
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Shell Folders
HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\MICROSOFT\WINDOWS\CURRENTVERSION\EXPLORER\USER SHELL FOLDERS
  2)  Salva le modifiche e riavvia. Windows 10 creerà automaticamente la cartella inserita nel percorso di registro la prima volta che vai in internet explorer mentre xp la crea al riavvio, windows 7 e 8 verificali tu.
Nota 1: in pratica abbiamo tralasciato di modificare shell folders e user shell folders che partono da hkey_user\.default e la cosa è anche abbastanza ovvia visto che le impostazioni che si vanno ad adoperare sono quelle per l'utente che sta adoperando il pc (current_user).
Nota 2: le istruzioni del numero 71 le avevo trovate in internet ma, come dovrebbe essere ormai chiaro, non faccio mai il copia ed incolla; le cose le spiego a modo mio basandomi sulle prove svolte realmente. Tuttavia osservando l'aggiornamento di Windows 10 ho capito, e successivamente provato, che potevo omettere di modificare due chiavi e anche di creare la nuova cartella per i preferiti che viene creata in automatico.

torna all'indice

Quando usare wsus offline update al posto di windows update

Esposizione del problema

Per ragioni che non mi dilungo a spiegare, durante lo scorso giugno volevo aggiornare windows 7 pro 64 bit proveniente da un'immagine/backup di circa due anni fa ma gli aggiornamenti non si scaricavano mai nemmeno cliccando su Controlla aggiornamenti in modo da forzare windows update a compiere il lavoro. Cliccando sulla voce citata non ottenevo nessun errore, semplicemente il download rimaneva perennemente a 0% e ci ho provato per diverso tempo e in giorni diversi ma sempre con lo stesso risultato. Se fai un giro in internet vedrai che oltre a scaricare ed installare gli aggiornamenti, windows update serve a creare problemi con lo stesso sintomo: quello di non scaricare un fico secco! In rete si dice che le cause sono le seguenti: un virus, un aggiornamento che blocca gli altri, la cartella software distribution con dei problemi, una copia pirata di windows a cui, dopo l'intercettamento da parte di Microsoft, vengono inibiti ulteriori aggiornamenti. L'ultimo problema l'ho subito escluso dato che stavo usando una copia originale di windows ma, pensando d'aver archiviato un'immagine con degli errori, mi sono messo a fare prove con altre immagini più vecchie con le quali capitava lo stesso problema. Una cosa che mi portava un po' fuori strada era che un non vedente diceva d'aver installato windows 7, però a 32 bit, e d'averlo aggiornato senza problemi. Per quanto dirò più avanti dubito fortemente di questa affermazione, spesso le persone parlano tanto per... Lasciamo perdere! Dal sito Microsoft ho scaricato due programmi che promettevano di mettere a posto le cose. Il primo era proprio ridicolo e l'ho abbandonato subito. Il secondo diagnostico non è tanto migliore del primo ma nel caso che in certe situazioni possa servire a qualcosa, l'ho inserito nella sezione programmi del mio sito in modo da facilitarne il download a chi non vede. Il diagnostico diceva che windows update aveva sei problemi e, usandolo in più sessioni di lavoro, a volte venivano risolti e a volte no mentre in altri casi ne risolveva solo uno. E tuttavia non solo windows update continuava a non funzionare ma i soliti sei problemi venivano ritrovati anche dopo la sessione di lavoro in cui erano stati risolti tutti. Guardando il log del diagnostico trovavo codici di errore che cercandone il significato nel sito Microsoft erano associati alla formattazione, al backup, addirittura ad xp o ad un errore sconosciuto. Praticamente il codice di errore riportato era fittizio ed inutile alla risoluzione del problema ma per quanto scriverò qui sotto vedrai che la cosa è un po' giustificabile. Invece non è giustificabile per niente il comportamento di WindowsupdateDiagnostic, così si chiama il diagnostico in prova, quando trova problemi anche quando windows update funziona regolarmente come spiegato di seguito. Oltre ad aver fatto prove con vecchi backup di windows 7 pro a 32 bit con i quali avevo lo stesso problema, gli aggiornamenti venivano scaricati ed installati regolarmente da windows update se li facevo con un sistema a 32 bit abbastanza aggiornato, ossia con l'ultimo aggiornamento risalente a qualche settimana o, forse, a qualche mese. Inoltre un mio amico, uno che non parla tanto per dar fiato alla bocca, aggiornava regolarmente windows 7 pro 64 bit e quindi il problema c'era solo quando si desiderava aggiornare un sistema i cui aggiornamenti risalivano a diverso tempo fa, due anni o giù di lì. Peccato che il diagnostico dicesse che c'erano problemi anche quando windows update funzionava regolarmente. A me trovava i soliti sei problemi mentre al mio amico ne trovava qualcuno di diverso e un altro uguale al mio. Un'altra prova che ho fatto è quella di dare dei comandi da riga di comando che ho trovato in rete che ovviamente non hanno risolto nulla. Alla fine ho reinstallato il sistema da zero tramite dvd scoprendo che l'unico programma che aggiornava era l'agente di windows update. Visto che due anni fa con lo stesso dvd il sistema si aggiornava benissimo, per quanto scritto fin qui ho avuto la conferma che il problema non dipende da un mio errore ma da Microsoft che con molta probabilità prima del 29 luglio ostacolava l'aggiornamento di windows 7 in modo che tutti passassero al 10, alla faccia della democrazia! Uno mi diceva che forse avevo problemi con internet: a parte il fatto che in internet ci andavo regolarmente, se clicchi su controlla aggiornamenti con il router scollegato vedrai che ottieni un errore, cosa che io non avevo. Inoltre anche altre due persone hanno avuto lo stesso problema. Ma visto che un bel giorno sono stato fortunato e ho trovato wsus offline update che permette di aggiornare il sistema anche quando windows update non lo fa, possiamo fregarcene della politica Microsoft usandolo come spiegato nel paragrafo seguente.

Uso di wsus offline update

La versione 10.7 aggiornata a luglio 2016 è scaricabile dalla sezione programmi del mio sito e, come la versione precedente, serve a scaricare aggiornamenti delle varie versioni di windows e office per poi installarli offline. Per usarlo fai così:
  1)  dopo aver scompattato lo zip, dalla cartella principale del programma clicca sull'eseguibile updategenerator.
  2)  appare una finestra con tre schede: nella prima ci sono le versioni di windows di cui si possono scaricare gli aggiornamenti con le relative opzioni; ad esempio puoi includere o meno le librerie c++, il service pack, l'antivirus, fare o non fare la verifica del download (cosa che ti consiglio di svolgere in modo da essere sicuro che non ci siano errori), fare o non fare l'immagine iso eccetera. La seconda scheda riguarda office mentre la terza, legacy product, riguarda windows vista e office 2007. Ho fatto prove solo con la prima scheda ma il concetto dovrebbe essere lo stesso anche per le altre due. Inoltre non ho provato a scegliere più di un prodotto; probabilmente scarica anche più prodotti nella stessa sessione di lavoro ma siccome la cosa è abbastanza lunga, ti consiglio di farne uno alla volta. E' vero che nel mio paese sgangherato arrivano solo i 7 mega, ma è altrettanto vero che se il sito da cui scarichi è lento, vai piano anche con una connessione velocissima;
  3)  Dalla scheda windows scegli il prodotto con le opzioni che t'interessano facendo attenzione che w61 si riferisce alla versione 6.1 di windows 7, quella che puoi notare se da Esegui scrivi:
winver
Fai anche attenzione che per i 64 bit va selezionato il prodotto privo della dicitura x86, il secondo della scheda, mentre per windows 7 32 bit devi attivare la prima voce;
  4)  fatte tutte le scelte, clicca su Start per iniziare il download e, se lasciata attiva come di default, successivamente la verifica di quanto scaricato. Se sei non vedente e non ti piace rimanere tre giorni ad ascoltare una sintesi vocale con il rischio concreto d'essere ricoverato in neurologia a causa dello stress, Possibilmente disattivala e usa la sola barra braille perché ci sono punti in cui la sintesi ha un sacco di cose da dire e rimane indietro rispetto al lavoro svolto. Se non ti è possibile, abbassa le casse e nel rialzare il volume di quando in quando per controllare lo stato di avanzamento, ricordati di zittire la sintesi in modo d'avere la percentuale del momento attuale. Al termine ti chiede se vuoi vedere il log del lavoro svolto che ti verrà mostrato tramite blocco note. Chiudi il log e anche il programma;
  5)  sono state aggiornate quasi tutte le cartelle del programma ma la quantità maggiore del materiale scaricato si trova nella sottocartella client in cui è stata fatta la sottocartella w61 per windows 7 32 bit oppure w61-x64 per lo stesso sistema a 64 bit. Adesso la connessione internet non serve più e per installare il sistema scelto ti basta cliccare su updateinstaller posto all'interno di client. Anche in questo caso ci sono degli elementi opzionali che puoi attivare o disattivare in modo che vengano installati o meno e tuttavia avendo usato il programma solo due volte, non so ancora se il numero di voci e lo stato di default dipende anche dalle opzioni usate per il download. Se updateinstaller non dovesse funzionare, vedi la nota sottostante, sempre dalla cartella client clicca su update.cmd (praticamente un file che usa la riga di comando). Update.cmd non offre opzioni per l'installazione. indipendentemente da come hai avviato il programma, durante l'aggiornamento windows update viene disattivato ed è ovvio che sia così perché se hai il router acceso e se per caso windows update decidesse di funzionare avresti una sovraposizione del lavoro.
Nota: la prima volta che o usato updateinstaller era con il 7 pro 64 bit e oltre alle scelte viste sopra mi ha fatto una domanda in inglese che non ho capito e non ho approfondito ma l'unica cosa che potevo fare era cliccare su Ok. Poi ha fatto un bel po' di lavoro e mi si è bloccato durante la verifica del kb3138612. Con il 7 pro 32 bit non mi ha fatto nessuna domanda e ha funzionato benissimo ma non penso che questa sia la regola, ossia non penso che per i 64 bit si debba sempre usare update.cmd.
  6)  dopo il lavoro dovrai riavviare facendo attenzione che il computer ci mette tanto a spegnersi e a riaccendersi proprio a causa degli aggiornamenti appena installati e potrebbe aver bisogno di un ulteriore riavvio che fa automaticamente. Andando in windows update puoi notare che la cronologia degli aggiornamenti non contempla quelli appena svolti proprio perché non sono stati scaricati da windows update. Al contrario trovi gli aggiornamenti effettuati se clicchi su Aggiornamenti installati.

torna all'indice

Default di jaws 17 e le maiuscole con la sintesi vocale

Per chi usa solo la sintesi vocale, un modo semplice e rapido per differenziare caratteri maiuscoli da quelli minuscoli è che vengano pronunciati con tono diverso (in genere le maiuscole con tono più acuto e le minuscole con tono più grave). A volte sembra che ce la mettano tutta per complicare le cose ed infatti per default Jaws 17 non dà alcuna differenza di tono tra caratteri maiuscoli e minuscoli ed agire sull'impostazione delle maiuscole non porta da nessuna parte. Questo succede perché per default in Schemi per sintesi e suoni è attivo lo schema Attributi e colori in cui non è stata settata la funzione scritta sopra. Un metodo per avere la lettura differenziata tra maiuscole e minuscole è quello di attivare lo schema classico e lo si fa nel modo seguente:
 1)  dal desktop dai invio su jaws 17.0 e vai al sottomenu Utility in cui scegli Centro impostazioni;
  2)  con la freccia in basso raggiungi Schemi per sintesi e suoni e se lo vuoi fare più rapidamente premi solo una volta freccia giù e successivamente la lettera s che non puoi premere immediatamente perché appena entrato sei su una casella di ricerca con la quale troveresti altre cose;
  3)  con freccia destra apri il menu di cui la prima voce è quella che ti dice lo schema attivo che per default è Attributi e colori e quindi premi spazio per selezionare quello Classico, clicca su Ok e riavvia il pc.
Il motivo per cui ti ho fatto riavviare la macchina è presto detto. Cliccando solo su Ok la sintesi non ti dà ancora le maiuscole con tono diverso; scaricando e riavviando solo Jaws le maiuscole vengono differenziate ma, almeno con windows 10, ci sono due difetti: non puoi leggere il contenuto del desktop in cursore jaws e non puoi controllare il tipo di carattere presente sul desktop che invece viene letto correttamente in cursore pc. Riavviando il pc questi difetti scompaiono.

torna all'indice

Ftran incompatibile con freedos

Ftran è il programma dos per trasferire file dal pc alla barra braille mb408l e viceversa. Per quanto ho provato finora il programma è incompatibile con freedos e nel trasferire un file da pc ad mb408l il notex scrive che c'è un errore nella sequenza dei pacchetti mentre il pc dice che il nome del file è sbagliato o che c'è un errore di lettura. Chiamando ftran con callver il programma non va in esecuzione. usando il dos 6.20 di Microsoft con gli stessi pc il problema non c'è.

torna all'indice

Rettifica e aggiunta sull'emulazione caratteri di controllo di mb408l con firmware che inizia con 9

Quanto segue è indirizzato non solo a chi possiede la barra braille in oggetto ma anche, e forse soprattutto, a chi si trovasse nella necessità di aiutare un non vedente che la possiede. Nell'articolo dedicato al collegamento della barra braille mb408l tramite bluetooth del numero 83, basandomi sulle istruzioni del modello di tale barra priva dei caratteri di controllo ho dato un'informazione incompleta e poco veritiera; cavoli, non ci si può fidare nemmeno di chi distribuisce l'apparecchio! Ecco come stanno le cose. Per default l'emulazione dei caratteri di controllo è già attiva e questa viene effettuata ad inizio riga con quattro caratteri: un primo carattere tutto pieno, due caratteri con l'informazione che leggeresti nei normali caratteri di controllo delle mb408l più vecchie, un carattere tutto pieno (ossia con gli otto punti alzati). Puoi renderti conto che l'emulazione dei caratteri di controllo è attiva di default resettando i parametri con shift+f1 lungo. L'emulazione dei caratteri di controllo può essere alternativamente disattivata e riattivata dalla modalità notex tramite la pressione di f9 lungo e disattivandola appare la scritta:
emulazione car. controllo disattiva
Naturalmente appare la scritta inversa se prima l'abbiamo disattivata. L'unico modo per togliere la scritta vista sopra dalla barra braille e proseguire il lavoro è quello di premere f0. Con la simulazione attiva, la prima cosa che ci viene mostrata entrando in un file posto nel notex sono appunto i caratteri di controllo con la percentuale del testo eventualmente già letto 00 se siamo all'inizio. Per togliere tale scritta basta premere un tasto qualsiasi della barra braille. Se per esempio cambiamo la modalità di visualizzazione del testo tramite f5, appaiono nuovamente i caratteri di controllo con la modalità di visualizzazione selezionata in quel momento. Un tasto qualsiasi, anche lo stesso f5, toglie i caratteri di controllo e la successiva pressione di f5 fa apparire sui caratteri di controllo la modalità di visualizzazione successiva prevista da tale comando la cui scritta verrà cancellata sempre con la pressione di un tasto qualsiasi. In pratica, rispetto al modello con caratteri di controllo, i comandi sono intervallati da un tasto qualsiasi per togliere l'emulazione dei caratteri di controllo anche se ci sono delle eccezioni perché altrimenti era troppo semplice! Siccome Fuori serie non segue le mode e si rivolge anche alle persone creative che non si vergognano d'usare il dos così come le persone vedenti non si vergognano d'usare ancora la matita in caso di necessità o voglia di farlo, ti dico che con il protocollo 1 adatto al dos l'emulazione dei caratteri di controllo si usa allo stesso modo anche se ho trovato un'eccezione e non so se ve ne siano altre. La forma del cursore, che si cambia con shif+f4, avviene immediatamente senza alcuna simulazione/scritta.
torna all'indice
torna agli archivi del 2016
vai all'archivio generale
Home