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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Quando windows 10 ostacola le operazioni su disco e come attivare l'account administrator
Chi usa windows 10 avrà certamente notato che la copia e la cancellazione di
file in radice del disco è un po' ostacolata visto che per farla bisogna dare
conferma cliccando su
Continua con diritti di amministratore automatici.
Si tratta di una scocciatura in più rispetto a windows 7, l'8 non lo conosco,
alla faccia del progresso! ma un clic in più non allunga di molto le operazioni e quindi fin qui poco male. Ciò che invece apparentemente non lascia fare è
l'uso di Hd_speed per rilevare la velocità del disco nemmeno se adoperato in
modalità sola lettura. Lanciando il programma, ah, no, aspetta, adesso, come
pappagalli ammaestrati, bisogna dire app! ed invece io continuo a dire che
lanciando il programma noti che può essere rilevata la velocità di tutti i
dischi tranne quello in cui risiede il sistema, comprese eventuali partizioni
aggiuntive primarie o logiche.
Per poter rilevare la velocità del disco di sistema
bisogna aprire Hd_speed scegliendo
esegui come amministratore
dal menu di contesto, cosa che in windows 7 non era necessario fare... sempre alla faccia del progresso!
Per non dover dare conferma alla copia o rimonzione di file in radice del disco e per non dover eseguire Hd_speed come amministratore c'è anche la soluzione che segue.
Tralasciando le postazioni di lavoro in cui le operazioni sul pc che puoi svolgere vengono concesse o
meno dal gestore della ditta, anche se hai aggiornato il sistema da windows 7
a 10 come privato cittadino l'account utente che è stato creato non ti dà
tutti i diritti, come se il pc non fosse tuo, e per averli bisogna usare un
altro account già presente nel pc ma disattivato come spiegato di seguito.
Un'altra cosa che forse avrai notato e presente anche in windows 7, in vista
non lo so perché non l'ho mai adoperato, è che il prompt dei comandi può
essere aperto nel modo "Normale", in cui l'applicazione in uso è prompt.exe, e
come amministratore dove l'applicazione che va in esecuzione è
amministratore.exe. Per chi usa lo screen reader Jaws è possibile verificare
l'applicazione in uso con insert+q. Personalmente ho messo il collegamento al
prompt dei comandi sul desktop e per aprirlo come amministratore scelgo la
voce omonima dal menu di contesto ma ovviamente questo è solo un modo per
farlo. Il motivo per cui parlo del prompt dei comandi è che per attivare
l'account seguente dovrai usare la riga di comando a meno di non avere la versione pro di windows mentre con la versione pro e forse anche con la ultimate puoi usare l'interfaccia grafica. In pratica, per avere tutti i diritti di amministratore, e
quindi anche quello di copiare e cancellare file in radice del disco senza
conferma di diritti automatici e quello d'usare Hd_speed, bisogna attivare ed
usare l'account administrator, al quale per comodità non daremo nessuna
password, e lo si fa nei due modi seguenti:
Dal prompt dei comandi:
apri il prompt dei comandi come amministratore e scrivi:
net user administrator /active
Adesso l'account administrator è attivo ma ovviamente entrerà in funzione solo
quando avvieremo il computer con tale account.
Per attivare l'account con la grafica di windows fai così:
1) da Esegui scrivi:
lusrmgr.msc
appare la finestra
lusrmgr - [Utenti e gruppi locali (locale)]
in cui, per chi non vede, con la freccia destra apri il gruppo utenti là dove
la sintesi dice visualizzazione ad albero;
2) con tab raggiungi l'elenco degli account e quello che ci interessa,
administrator, è il primo della lista;
3) il modo più semplice per visualizzarne le proprietà è di dare invio sopra
di esso e, senza compilare gli altri campi, con tab raggiungi Account disabilitato. Da notare che è attivata la disabilitazione; quindi premi spazio e
clicca su Ok ed esci con alt+f4.
Prima di mandare in esecuzione l'account administrator appena abilitato, per
chi non vede è bene dire che Jaws deve essere settato in modo che legga la
finestra di login; in alternativa basta avere installato NVDA che fa la stessa
cosa perché si carica come servizio (cosa che naturalmente non fa la versione
portable). Indipendentemente dal modo con cui l'hai attivato,
per mandare in esecuzione l'account administrator fai così:
1) premi il tasto windows e con tab raggiungi il pulsante Immagine dell'account per Nome dell'account e una volta premuto scegli Disconnetti;
2) dopo qualche attimo appare la finestra di accesso a windows e la sintesi
non dice nient'altro se prima non si preme un tasto, meglio il ctrl così sei
sicuro di non scrivere niente. Da notare che se in quel momento qualcuno ti
chiama al telefono, dopo un po' la finestra ritorna allo stato iniziale e
dovrai nuovamente premere un tasto per accedere ai pulsanti. Sei su Accedi
dell'account corrente ma visto che lo vogliamo cambiare, con tab raggiungi e
seleziona con lo spazio administrator e poi clicca su Accedi.
La prima volta che attivi administrator, Jaws ovviamente fa la configurazione
guidata perché è come se ci fosse un altro utilizzatore. Adesso sul disco di
sistema puoi fare tutto quello che facevi in windows 7 senza rottura di scatole.
Per ritornare all'account precedente, cioè quello col nome utente con cui è stato installato windows 10,
rifai i due passaggi scritti sopra scegliendo il
nome apropriato.
Se hai installato Classic shell presente anche nel mio sito, con il menu di avvio classico ad una colonna puoi passare da un account all'altro anche
tramite il sottomenu Chiudi sessione... nel quale scegli Cambia utente. Non ho
provato con Classic shell settata con il menu di avvio di windows 7.
Entrambe gli account attivi non danno nessun fastidio e in caso di spegnimento il computer si riaccenderà con l'account da cui è stato spento.
Ma se proprio vuoi tornare al default, ossia avere l'account administrator disattivato, con l'interfaccia grafica usa
lusrmgr.msc
come prima andando però a ad attivare la disabilitazione tramite il controllo
che abbiamo usato in precedenza. Per disabilitarlo dal prompt dei comandi aperto come
amministratore invece scrivi:
net user administrator /active:no
Fai attenzione che in certi siti mettono lo spazio dopo i due punti ma è un errore.
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Risolto problema con Jaws e menu start di windows 10
Nello scorso numero dicevo d'avere problemi con Jaws e il menu start di windows 10 e successivamente ho scoperto che non ero l'unico ad averlo. In una
lista per non vedenti si faceva l'ipotesi che il cattivo accesso al menu start
da parte di Jaws dipendesse dalla scheda grafica ma non è così. Per risolvere
il problema ho fatto quanto segue:
1) disinstallato jaws (componenti condivisi compresi);
2) lanciato lo strumento di Freedom scientific per la preparazione all'installazione di Jaws scaricabile da:
ftp://ftp.freedomscientific.com/users/hj/private/WebFiles/Tools/FSPrepareWin10_enu.exe
3) come dicevo in una mail, lo strumento di Freedom scientific non è efficace o per lo meno non lo è al 100% e così, oltre a cancellare tutte le cartelle
che si riferivano a Jaws e dintorni aiutandomi con il cerca di windows, ho
ripulito il registro cercando la stringa
freedom scientific
e la stringa
jaws
ripetendo l'operazione più volte intervallata da riavvii fino a quando non ho
più trovato nessun rimasuglio. Infatti a volte sembra d'aver tolto tutto ma,
soprattutto se si riavvia la macchina, rifacendo la ricerca trovi ancora
qualcosa da togliere;
4) poi ho aggiornato windows dalla versione 7 a 10 (sia a 32 che a 64 bit)
ed installato jaws.0.2007 (l'ultima revisione all'11 luglio) e tutto è andato
a posto.
Non so se le cose si sono aggiustate solo per non aver installato windows 10
con jaws inserito e per aver usato il tool di Fredom scientific o se invece
l'aggiustamento dipende dalla pulizia radicale oppure per la revisione di
Jaws, certo è che per utilizzare al meglio il menu start con Jaws non serve
acquistare una nuova scheda grafica. Ma se hai il problema al menu Start e non puoi reinstallare windows 10,
oltre ad usare il menu Start tramite l'assistente vocale oppure con NVDA, puoi anche usare
classic shell che trovi anche nel mio sito e che permette di selezionare a
scelta il menu di avvio di windows 7 oppure il menu di avvio classico a una o
due colonne per i quali Jaws non dà problemi.
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Disco e partizioni dopo l'aggiornamento a windows 10
Ho l'abitudine di usare windows 7 in un'unica partizione, cioè senza la piccola partizione di sistema nascosta che si può omettere durante l'installazione
come spiegato nel numero 88, ed è da tale situazione che ho fatto l'aggiornamento a windows 10. Una volta eseguito, il disco mi è rimasto in mbr (master
boot record) senza passare a gpt (guid partition table) che, da quanto ho
letto in rete, è il default per windows 8 e quindi dovrebbe esserlo anche per
il 10. Sempre in rete si dice che l'uso di gpt è maggiormente indicato su
dischi con capacità superiore ai due tera ma in realtà lo trovi anche in
quelli di dimensioni più piccole come nel caso di un computer di un mio amico
in cui però windows 10 è stato installato da zero. L'aggiornamento a windows
10 mi ha anche creato la piccola partizione di sistema in ntfs che in questa
versione del sistema operativo è di 450 mega. Per vedere se il tuo disco è in
mbr o in gpt e se c'è la partizione nascosta puoi usare Aomei partition assistant presente anche nel mio sito e a tale proposito segnalo che nella prima
parte di schermata in cui le partizioni vengono mostrate con le loro dimensioni eccetera, quella nascosta è contrassegnata da un asterisco seguito dai due
punti mentre un eventuale spazio non allocato è contrassegnato dal solo asterisco. Nella parte inferiore della schermata, là dove si fa il riepilogo dei
dischi e delle partizioni,si fa il contrario: un asterisco per le partizioni
nascoste, un asterisco con i due punti per lo spazio non allocato e non so se
questo sia un errore della 5.5 o un qualcosa di strano voluto dai programmatori (non stavo usando la 5.8 che trovi nel mio sito).
Con lo stesso programma puoi rendere accessibile la partizione nascosta
tramite Questo computer assegnandole una lettera di unità e nasconderla nuovamente riportando la lettera di unità a Nessuno. Dalle proprietà della partizione ho notato una differenza tra le partizioni in ntfs comuni e quella
nascosta di windows 10, non so se capita la stessa cosa con le versioni precedenti. Il file system è seguito da una sigla tra parentesi che suppongo sia un
numero in esadecimale ma non so cosa s'intenda con tale valore anche perché
non ho letto il manuale in inglese stramaledetto. Per le partizioni ntfs
comuni questo valore è 0x07 mentre per quella nascosta è 0x027. Un'altra cosa è che il
file system ntfs delle partizioni comuni viene riconosciuto dal vecchio Gdisk
di Ghost 2003 mentre non succede altrettanto con l'ntfs di quella nascosta di
windows 10. Basandomi sul primo settore fisico deduco che la partizione nascosta viene sempre inserita al termine della partizione di sistema e ciò significa che se il disco contiene solo il sistema, tale partizione sarà al termine
di esso mentre quando il disco ha dellepartizioni di dati, la partizione nascosta si colloca in seconda posizione, ossia dopo la partizione di sistema e
prima di quella o quelle per i dati. All'interno della partizione nascosta,
oltre alla solita system volume information trovi la cartella recovery con
sottocartella windowsre che contiene i file boot.sdi, reagent.xml e winre.wim.
Ciò che mi ha lasciato perplesso è che cancellando questa benedetta partizione
nascosta tramite Aomei partition assistant il sistema funziona ugualmente avviandosi senza errori.
attenzione: sto parlando sempre dell'aggiornamento a windows 10 e non di un
sistema installato da zero.
Incuriosito da questa faccenda, ho azzerato tutto
il disco cancellando anche l'mbr tramite il programma omonimo per dos di
Terabyte e mi sono anche accertato che fosse azzerato completamente con il
modo spiegato in passato. a questo punto con Image for dos ho ripristinato
solo la partizione nascosta che, essendo l'unica partizione presente sul
disco, era per forza di cose in prima posizione. Una volta riavviato il computer
ho ottenuto il messaggio seguente stampabile anche in braille tramite parallela:
loading operating system ...
boot from cd/dvd :
impossibile trovare un sistema operativo, provare a disconnettere le unità che
non contengono un sistema operativo.
ctrl+alt+canc per riavviare
Insomma il classico messaggio di boot quando il sistema operativo non c'è.
sarà l'effetto della partizione nascosta o quello di Image for dos che m'inserisce l'mbr?
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Cambiare partizione ai preferiti di internet explorer in windows 10 e modalità
semplificata per le versioni precedenti
Se durante l'aggiornamento a windows 10 hai scelto di mantenere le impostazioni di sistema, per avere ancora i preferiti di internet explorer nella partizione
che avevi scelto in windows 7 non devi fare assolutamente niente. Tuttavia, a
causa di prove che ho dovuto fare con dischi diversi e a causa della curiosità
tecnica che mi ha fatto guardare il registro, ho scoperto un modo semplificato
per mettere i preferiti in una partizione diversa che è valido per windows 10 e le
versioni precedenti. A dire il vero ho fatto prove solo con il 10 ed xp ma
presumo che nel 7 sia la stessa cosa. Quindi nel caso ti serva collocare i
preferiti in un percorso o in una partizione diversa rispetto a quelli di
default fai così:
1) dopo aver notato che per i preferiti di internet explorer l'aggiornamento a windows 10 mi ha inserito il percorso della cartella alternativa in soli
due punti invece di quattro come scrivevo in passato, con la modalità spiegata nel numero 71 modifica il contenuto di favorites mettendoci il percorso e il
nome di cartella desiderati solo nei due percorsi seguenti:
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Shell
Folders
HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\MICROSOFT\WINDOWS\CURRENTVERSION\EXPLORER\USER
SHELL FOLDERS
2) Salva le modifiche e riavvia. Windows 10 creerà automaticamente la
cartella inserita nel percorso di registro la prima volta che vai in internet
explorer mentre xp la crea al riavvio, windows 7 e 8 verificali tu.
Nota 1: in pratica abbiamo tralasciato di modificare shell folders e user
shell folders che partono da hkey_user\.default e la cosa è anche abbastanza
ovvia visto che le impostazioni che si vanno ad adoperare sono quelle per
l'utente che sta adoperando il pc (current_user).
Nota 2: le istruzioni del numero 71 le avevo trovate in internet ma, come
dovrebbe essere ormai chiaro, non faccio mai il copia ed incolla; le cose le
spiego a modo mio basandomi sulle prove svolte realmente. Tuttavia osservando
l'aggiornamento di Windows 10 ho capito, e successivamente provato, che potevo
omettere di modificare due chiavi e anche di creare la nuova cartella per i preferiti che viene creata in automatico.
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Quando usare wsus offline update al posto di windows update
Esposizione del problema
Per ragioni che non mi dilungo a spiegare, durante lo scorso giugno volevo
aggiornare windows 7 pro 64 bit proveniente da un'immagine/backup di circa due
anni fa ma gli aggiornamenti non si scaricavano mai nemmeno cliccando su
Controlla aggiornamenti in modo da forzare windows update a compiere il lavoro. Cliccando sulla voce citata non ottenevo nessun errore, semplicemente il
download rimaneva perennemente a 0% e ci ho provato per diverso tempo e in
giorni diversi ma sempre con lo stesso risultato. Se fai un giro in internet
vedrai che oltre a scaricare ed installare gli aggiornamenti,
windows update serve a creare problemi con lo stesso sintomo: quello di non
scaricare un fico secco! In rete si dice che le cause sono le seguenti: un
virus, un aggiornamento che blocca gli altri, la cartella software distribution con dei problemi, una copia pirata di windows a cui, dopo l'intercettamento da parte di Microsoft, vengono inibiti ulteriori aggiornamenti. L'ultimo
problema l'ho subito escluso dato che stavo usando una copia originale di
windows ma, pensando d'aver archiviato un'immagine con degli errori, mi sono
messo a fare prove con altre immagini più vecchie con le quali capitava lo stesso problema. Una cosa che mi portava un po' fuori strada era che un non vedente diceva d'aver installato windows 7, però a 32 bit, e d'averlo aggiornato
senza problemi. Per quanto dirò più avanti dubito fortemente di questa affermazione, spesso le persone parlano tanto per... Lasciamo perdere! Dal sito
Microsoft ho scaricato due programmi che promettevano di mettere a posto le
cose. Il primo era proprio ridicolo e l'ho abbandonato subito. Il secondo
diagnostico non è tanto migliore del primo ma nel caso che in certe situazioni
possa servire a qualcosa, l'ho inserito nella sezione programmi del mio sito in
modo da facilitarne il download a chi non vede. Il diagnostico diceva che
windows update aveva sei problemi e, usandolo in più sessioni di lavoro, a
volte venivano risolti e a volte no mentre in altri casi ne risolveva solo uno.
E tuttavia non solo windows update continuava a non funzionare ma i soliti sei
problemi venivano ritrovati anche dopo la sessione di lavoro in cui erano
stati risolti tutti. Guardando il log del diagnostico trovavo codici di errore
che cercandone il significato nel sito Microsoft erano associati alla formattazione, al backup, addirittura ad xp o ad un errore sconosciuto. Praticamente
il codice di errore riportato era fittizio ed inutile alla risoluzione del
problema ma per quanto scriverò qui sotto vedrai che la cosa è un po' giustificabile. Invece non è giustificabile per niente il comportamento di WindowsupdateDiagnostic, così si chiama il diagnostico in prova, quando trova problemi anche quando windows update funziona regolarmente come spiegato di
seguito. Oltre ad aver fatto prove con vecchi backup di windows 7 pro a 32 bit
con i quali avevo lo stesso problema, gli aggiornamenti venivano scaricati ed
installati regolarmente da windows update se li facevo con un sistema a 32 bit
abbastanza aggiornato, ossia con l'ultimo aggiornamento risalente a qualche
settimana o, forse, a qualche mese. Inoltre un mio amico, uno che non parla
tanto per dar fiato alla bocca, aggiornava regolarmente windows 7 pro 64 bit e
quindi il problema c'era solo quando si desiderava aggiornare un sistema i cui
aggiornamenti risalivano a diverso tempo fa, due anni o giù di lì. Peccato che
il diagnostico dicesse che c'erano problemi anche quando windows update funzionava regolarmente. A me trovava i soliti sei problemi mentre al mio amico ne
trovava qualcuno di diverso e un altro uguale al mio. Un'altra prova che ho
fatto è quella di dare dei comandi da riga di comando che ho trovato in rete
che ovviamente non hanno risolto nulla. Alla fine ho reinstallato il sistema da
zero tramite dvd scoprendo che l'unico programma che aggiornava era l'agente
di windows update. Visto che due anni fa con lo stesso dvd il sistema si
aggiornava benissimo, per quanto scritto fin qui ho avuto la conferma che il
problema non dipende da un mio errore ma da Microsoft che con molta probabilità prima del 29 luglio ostacolava
l'aggiornamento di windows 7 in modo che tutti passassero al 10, alla faccia della democrazia! Uno
mi diceva che forse avevo problemi con internet: a parte il fatto che in internet ci andavo regolarmente, se clicchi su controlla aggiornamenti con il router
scollegato vedrai che ottieni un errore, cosa che io non avevo. Inoltre anche
altre due persone hanno avuto lo stesso problema. Ma visto che un bel giorno
sono stato fortunato e ho trovato wsus offline update che permette di aggiornare il sistema anche quando windows update non lo fa, possiamo fregarcene della
politica Microsoft usandolo come spiegato nel paragrafo seguente.
Uso di wsus offline update
La versione 10.7 aggiornata a luglio 2016 è scaricabile dalla sezione programmi del mio sito e, come la versione precedente, serve a scaricare aggiornamenti
delle varie versioni di windows e office per poi installarli offline. Per usarlo fai così:
1) dopo aver scompattato lo zip, dalla cartella principale del programma
clicca sull'eseguibile updategenerator.
2) appare una finestra con tre schede: nella prima ci sono le versioni di
windows di cui si possono scaricare gli aggiornamenti con le relative opzioni;
ad esempio puoi includere o meno le librerie c++, il service pack, l'antivirus, fare o non fare la verifica del download (cosa che ti consiglio di svolgere in modo da essere sicuro che non ci siano errori), fare o non fare l'immagine iso eccetera. La seconda scheda riguarda office mentre la terza, legacy
product, riguarda windows vista e office 2007. Ho fatto prove solo con la
prima scheda ma il concetto dovrebbe essere lo stesso anche per le altre due.
Inoltre non ho provato a scegliere più di un prodotto; probabilmente scarica
anche più prodotti nella stessa sessione di lavoro ma siccome la cosa è abbastanza lunga, ti consiglio di farne uno alla volta. E' vero che nel mio paese
sgangherato arrivano solo i 7 mega, ma è altrettanto vero che se il sito da
cui scarichi è lento, vai piano anche con una connessione velocissima;
3) Dalla scheda windows scegli il prodotto con le opzioni che t'interessano
facendo attenzione che w61 si riferisce alla versione 6.1 di windows 7, quella
che puoi notare se da Esegui scrivi:
winver
Fai anche attenzione che per i 64 bit va selezionato il prodotto privo della
dicitura x86, il secondo della scheda, mentre per windows 7 32 bit devi attivare la prima voce;
4) fatte tutte le scelte, clicca su Start per iniziare il download e, se
lasciata attiva come di default, successivamente la verifica di quanto scaricato. Se sei non vedente e non ti piace rimanere tre giorni ad ascoltare una
sintesi vocale con il rischio concreto d'essere ricoverato in neurologia a
causa dello stress, Possibilmente disattivala e usa la sola barra braille
perché ci sono punti in cui la sintesi ha un sacco di cose da dire e rimane
indietro rispetto al lavoro svolto. Se non ti è possibile, abbassa le casse e
nel rialzare il volume di quando in quando per controllare lo stato di avanzamento, ricordati di zittire la sintesi in modo d'avere la percentuale del
momento attuale. Al termine ti chiede se vuoi vedere il log del lavoro svolto
che ti verrà mostrato tramite blocco note. Chiudi il log e anche il programma;
5) sono state aggiornate quasi tutte le cartelle del programma ma la quantità
maggiore del materiale scaricato si trova nella sottocartella client in cui è
stata fatta la sottocartella w61 per windows 7 32 bit oppure w61-x64 per lo
stesso sistema a 64 bit. Adesso la connessione internet non serve più e per
installare il sistema scelto ti basta cliccare su updateinstaller posto
all'interno di client. Anche in questo caso ci sono degli elementi opzionali
che puoi attivare o disattivare in modo che vengano installati o meno e tuttavia avendo usato il programma solo due volte, non so ancora se il numero di
voci e lo stato di default dipende anche dalle opzioni usate per il download.
Se updateinstaller non dovesse funzionare, vedi la nota sottostante, sempre
dalla cartella client clicca su update.cmd (praticamente un file che usa la
riga di comando). Update.cmd non offre opzioni per l'installazione.
indipendentemente da come hai avviato il programma, durante l'aggiornamento windows update viene disattivato
ed è ovvio che sia così perché se hai il router acceso e se per caso windows update decidesse di funzionare avresti una sovraposizione del lavoro.
Nota: la prima volta che o usato updateinstaller era con il 7 pro 64 bit e oltre
alle scelte viste sopra mi ha fatto una domanda in inglese che non ho capito e
non ho approfondito ma l'unica cosa che potevo fare era cliccare su Ok. Poi ha
fatto un bel po' di lavoro e mi si è bloccato durante la verifica del
kb3138612. Con il 7 pro 32 bit non mi ha fatto nessuna domanda e ha funzionato
benissimo ma non penso che questa sia la regola, ossia non penso che per i 64
bit si debba sempre usare update.cmd.
6) dopo il lavoro dovrai riavviare facendo attenzione che il computer ci
mette tanto a spegnersi e a riaccendersi proprio a causa degli aggiornamenti
appena installati e potrebbe aver bisogno di un ulteriore riavvio che fa
automaticamente. Andando in windows update puoi notare che la cronologia degli
aggiornamenti non contempla quelli appena svolti proprio perché non sono stati
scaricati da windows update. Al contrario trovi gli aggiornamenti effettuati se
clicchi su Aggiornamenti installati.
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Default di jaws 17 e le maiuscole con la sintesi vocale
Per chi usa solo la sintesi vocale, un modo semplice e rapido per differenziare caratteri maiuscoli da quelli minuscoli è che vengano pronunciati con tono
diverso (in genere le maiuscole con tono più acuto e le minuscole con tono più
grave). A volte sembra che ce la mettano tutta per complicare le cose ed
infatti per default Jaws 17 non dà alcuna differenza di tono tra caratteri
maiuscoli e minuscoli ed agire sull'impostazione delle maiuscole non porta da
nessuna parte. Questo succede perché per default in Schemi per sintesi e suoni
è attivo lo schema Attributi e colori in cui non è stata settata la funzione
scritta sopra. Un metodo per avere la lettura differenziata tra maiuscole e
minuscole è quello di attivare lo schema classico e lo si fa nel modo seguente:
1) dal desktop dai invio su jaws 17.0 e vai al sottomenu Utility in cui
scegli Centro impostazioni;
2) con la freccia in basso raggiungi Schemi per sintesi e suoni e se lo
vuoi fare più rapidamente premi solo una volta freccia giù e successivamente
la lettera s che non puoi premere immediatamente perché appena entrato sei su
una casella di ricerca con la quale troveresti altre cose;
3) con freccia destra apri il menu di cui la prima voce è quella che ti
dice lo schema attivo che per default è Attributi e colori e quindi premi
spazio per selezionare quello Classico, clicca su Ok e riavvia il pc.
Il motivo per cui ti ho fatto riavviare la macchina è presto detto. Cliccando
solo su Ok la sintesi non ti dà ancora le maiuscole con tono diverso; scaricando e riavviando solo Jaws le maiuscole vengono differenziate ma, almeno con
windows 10, ci sono due difetti: non puoi leggere il contenuto del desktop in
cursore jaws e non puoi controllare il tipo di carattere presente sul desktop
che invece viene letto correttamente in cursore pc. Riavviando il pc questi
difetti scompaiono.
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Ftran incompatibile con freedos
Ftran è il programma dos per trasferire file dal pc alla barra braille mb408l
e viceversa. Per quanto ho provato finora il programma è incompatibile con
freedos e nel trasferire un file da pc ad mb408l il notex scrive che c'è un
errore nella sequenza dei pacchetti mentre il pc dice che il nome del file è
sbagliato o che c'è un errore di lettura. Chiamando ftran con callver il
programma non va in esecuzione. usando il dos 6.20 di Microsoft con gli stessi pc il problema non c'è.
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Rettifica e aggiunta sull'emulazione caratteri di controllo di mb408l con
firmware che inizia con 9
Quanto segue è indirizzato non solo a chi possiede la barra braille in oggetto
ma anche, e forse soprattutto, a chi si trovasse nella necessità di aiutare un
non vedente che la possiede.
Nell'articolo dedicato al collegamento della barra braille mb408l tramite
bluetooth del numero 83, basandomi sulle istruzioni del modello di tale barra
priva dei caratteri di controllo ho dato un'informazione incompleta e poco
veritiera; cavoli, non ci si può fidare nemmeno di chi distribuisce l'apparecchio! Ecco come stanno le cose. Per default l'emulazione dei caratteri di
controllo è già attiva e questa viene effettuata ad inizio riga con quattro
caratteri: un primo carattere tutto pieno, due caratteri con l'informazione
che leggeresti nei normali caratteri di controllo delle mb408l più vecchie, un carattere tutto pieno (ossia con gli otto punti alzati).
Puoi renderti conto che l'emulazione dei caratteri di controllo è attiva di default resettando i parametri con shift+f1 lungo.
L'emulazione dei
caratteri di controllo può essere alternativamente disattivata e riattivata
dalla modalità notex tramite la pressione di f9 lungo e disattivandola appare la
scritta:
emulazione car. controllo disattiva
Naturalmente appare la scritta inversa se prima l'abbiamo disattivata. L'unico
modo per togliere la scritta vista sopra dalla barra braille e proseguire il
lavoro è quello di premere f0. Con la simulazione attiva, la prima cosa che ci
viene mostrata entrando in un file posto nel notex sono appunto i caratteri di
controllo con la percentuale del testo eventualmente già letto 00 se siamo
all'inizio. Per togliere tale scritta basta premere un tasto qualsiasi della
barra braille. Se per esempio cambiamo la modalità di visualizzazione del
testo tramite f5, appaiono nuovamente i caratteri di controllo con la modalità
di visualizzazione selezionata in quel momento. Un tasto qualsiasi,
anche lo stesso f5, toglie i caratteri di controllo e la successiva pressione
di f5 fa apparire sui caratteri di controllo la modalità di visualizzazione
successiva prevista da tale comando la cui scritta verrà cancellata sempre
con la pressione di un tasto qualsiasi. In pratica, rispetto al modello con
caratteri di controllo, i comandi sono intervallati da un tasto qualsiasi per
togliere l'emulazione dei caratteri di controllo anche se ci sono delle eccezioni perché altrimenti era troppo semplice! Siccome Fuori serie non segue le
mode e si rivolge anche alle persone creative che non si vergognano d'usare
il dos così come le persone vedenti non si vergognano d'usare ancora la matita
in caso di necessità o voglia di farlo, ti dico che con il protocollo 1 adatto
al dos l'emulazione dei caratteri di controllo si usa allo stesso modo anche
se ho trovato un'eccezione e non so se ve ne siano altre. La forma del cursore, che si cambia con shif+f4, avviene immediatamente senza alcuna simulazione/scritta.
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