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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Windows 7 professional 32 bit installato quasi per caso
Nota del 2015: avendo acquistato windows 7 professional 32 bit come esposto nel sito, in origine pensavo che i due dvd del programma contenessero appunto uno windows 7 32 bit e l'altro l'aggiornamento da un sistema operativo all'altro. In realtà uno era windows 7 professional 32 bit mentre il secondo era windows 7 professional 64 bit acquistato per caso (vedi i dettagli nel numero 88). Per non dare informazioni errate, là dove serve correggo l'articolo mettendo il nome giusto delle versioni windows.
Se navighi in internet senza badare a certi dettagli soffermandoti quasi
esclusivamente sui prezzi, apparentemente la stessa versione di Windows 7
sembra sia venduta a cifre assai diverse ma non è così. Il fatto è che spesso
viene venduta la versione oem perché costa meno ma è ovviamente più limitata
come abbiamo visto nel numero precedente. Oltre a ciò,
fai attenzione che vi sono pacchetti solo in inglese.
Nel mio caso, windows 7 professional viene fornito con due dvd, uno con i 32 e l'altro con i 64 bit.
La productkey si trova all'interno della confezione su uno
dei due cartoncini riconoscibile dall'etichetta incollata sopra che tra l'altro si acquisisce bene con lo scanner. Il breve e quasi inutile manuale a
corredo si acquisisce invece assai male perché pieno di figure che mostrano le
finestre del programma. Di solito preferisco installare i sistemi operativi su
un disco bianco in modo d'essere sicuro di non portarmi dietro eventuali
problemi della versione precedente. Tuttavia tenendo conto delle difficoltà
che i non vedenti hanno nell'istallare un sistema operativo, ho voluto verificare se la strada dell'aggiornamento era più semplice ed ecco cosa ne ho
ricavato. Sono partito da xp professional 32 bit ma, come vedremo, non si dovrebbe
fare anche se c'è comunque una possibilità d'installare Windows 7 anche da lì
e forse le istruzioni Microsoft non lo dicono. Se inserisci il dvd sbagliato
ti verrà chiesto di sostituirlo con quello per i 32 bit e nelle schermate ci si muove come al solito con Tab e le frecce. Nella prima schermata
trovi il pulsante per verificare la compatibilità che non ho studiato fino in
fondo perché ti fa scaricare Windows 7 advisor e invia le informazioni a
Microsoft e bisognerebbe collegare anche tutte le periferiche che si usano
abitualmente. Trovi poi il pulsante per installare il sistema e quello per le
importanti informazioni preliminari fatte nello stile Microsoft che non avevo
voglia di leggere fino in fondo perché, a parte quelle per il dos che erano
fatte bene, le successive istruzioni Microsoft sono fatte in modo da tenere
l'utente ignorante e fargli fare confusione e la cosa mi fa venire il mal di
pancia. Una volta cliccato su installa, il dvd gira abbastanza e la sintesi dà
un messaggio in inglese che non ho capito ma non preoccuparti perché, se hai
acquistato la versione giusta, tutto il resto sarà in italiano come del resto
erano le schermate precedenti. Nella schermata successiva trovi il pulsante
per installare il sistema connettendoti ad internet in modo da scaricare gli
aggiornamenti durante l'installazione. Pur essendo la scelta consigliata ti
invito a non seguirla perché l'installazione diventa più complicata e prolissa
aggiungendo difficoltà inutili per chi non vede visto che tanto gli aggiornamenti li puoi fare tranquillamente al termine dell'installazione e, se non
diversamente specificato, Windows li farà in automatico. Quindi scegli il
pulsante per fare l'installazione senza collegarti ad internet ma prima di
proseguire vediamo gli altri pulsanti della schermata. C'è quello che ti
spiega il motivo per cui vanno scaricati gli aggiornamenti, quello per partecipare al miglioramento del programma d'installazione che per fortuna è disattivato e non lo attiverò mai visto che Microsoft non tiene minimamente conto
di chi non vede. Trovi poi un pulsante che riguarda le informazioni che verranno inviate a Microsoft e una volta cliccato ti dice che se non partecipi al
programma di miglioramento non verranno raccolte informazioni sull'hardware e
altre cose che sono tutte da verificare visto che non possiamo controllare
cosa effettivamente viene inviato. Una volta cliccato sul pulsante per installare il sistema senza collegarsi ad internet, il dvd gira un po' e la sintesi
dà qualche messaggio e alla fine ti ritrovi nella schermata in cui devi accettare la licenza e cliccare su Avanti. In quella successiva c'è il pulsante
Aggiornamento che aggiorna il sistema mantenendo i programmi ma per farlo
bisogna partire con Windows vista. Nella stessa schermata c'è anche il pulsante Personalizzata che useremo più avanti, c'è quello per aiutarti a decidere
cosa fare che non ho consultato perché mi piace fare di testa mia e quello per
tornare indietro che hanno lasciato in inglese. Se nonostante xp clicchi
sull'aggiornamento, ti verrà detto che non lo puoi fare e la cosa verrà salvata anche in un file e hai solo la possibilità di cliccare su Chiudi che ti
riporta alla prima schermata del dvd. Cliccando invece su Personalizata, xp
viene sostituito da Windows 7 e praticamente è quasi come se si facesse un'installazione su un disco bianco ad eccezione che il vecchio Windows viene
salvato nella cartella windows.old e, oltre a qualche vecchio file e cartella,
in radice viene lasciata la cartella programmi di xp. Windows 7 ha la capacità
di memorizzare file e cartelle con lo stesso nome allo stesso livello e quindi
con la nuova installazione avrai la cartella programmi di xp, che riconosci
dalla data e dal contenuto, e la cartella programmi di windows 7. Pur avendo
sbloccato certe restrizioni in opzioni cartella in modo da poter visualizzare
i file nascosti e tutte le estensioni dei file, non ho ancora capito come fa a
distinguere file e cartelle con nome identico che si trovano allo stesso
livello di percorso. Dopo aver cliccato su Personalizzata, appare la schermata
in cui scegliere il disco e la partizione in cui installare il sistema. Inoltre vi è un Aggiorna che, se non ricordo male, serve ad aggiornare la lista
delle partizioni e un Carica driver che serve a caricare un driver per il
disco fisso nei casi in cui ciò sia necessario. Qui ho scelto la partizione in
cui c'era xp e cliccato su Avanti e dopo un po' sono stato avvisato che il
disco "potrebbe" contenere i file di windows che verranno salvati in
windows.old: mai una volta che Microsoft faccia i programmi in modo decente
tanto da non dover usare il condizionale! Possibile che programmatori esperti
non siano in grado di fare un programma che determini con certezza se in un
determinato percorso esistono i file di un determinato sistema operativo?
Naturalmente il problema non è questo ma il fatto d'usare messaggi generici
che sembrano quasi prendere in giro l'utente. Se avessi l'opportunità d'incontrare un programmatore Microsoft gli darei un cazzotto in pancia e poi, sorridendo, gli direi: "Potrei averti colpito!". Ma ritorniamo seri. Una volta
cliccato su Ok, l'installazione continuerà automaticamente fino al riavvio che
si può anticipare di qualche secondo quando ti avvisa che di lì a tot secondi
il computer verrà riavviato ma non ho toccato nulla. Naturalmente una volta
riavviato Jaws non parla più perché non stai più usando xp ma Windows 7 in cui
non c'è ancora uno screen reader. Dopo il riavvio appena eseguito si sente
girare il dvd mentre in seguito sentirai solo l'hard disc e dopo un bel po' il
computer si riavvia nuovamente. A questo punto speravo di poter usare le
istruzioni di Luigi Russo partendo ovviamente dal secondo riavvio là dove c'è
da inserire il nome utente eccetera ma dalle due prove che ho fatto non è
così. Naturalmente la colpa non è di chi ha gentilmente messo a disposizione
le istruzioni fatte per partire con un disco bianco, è solo che i passaggi
sono diversi a seconda della situazione da cui si parte. Anche la seconda
volta che ho provato, in un primo tempo non riuscivo più ad andare avanti ed
ho spento il computer malamente. Ma siccome sono testardo, poi l'ho riacceso e
armeggiato, armeggiato, armeggiato ed ancora armeggiato fino a quando... Le
casse usb che avevo inserito hanno fatto un suono che, scoprirò più tardi, era
il segnale d'avvio di quel maiale di Windows 7! E scoprirò anche che per la
scheda audio Realtek incorporata nella scheda madre Gigabyte GA-P55A-UD3 non
era necessario collegare le casse usb perché Windows 7 la fa partire subito
anche se non è installata al meglio come vedremo negli articoli successivi. Se
durante l'installazione ti sei distratto e non hai sentito il suono d'avvio,
per verificare che la scheda audio funzioni premi Windows+d per andare al
desktop e premi delle lettere. quelle che non rappresentano la lettera iniziale di un collegamento faranno emettere un suono alla scheda audio. Una volta
caricata NVDA, puoi cancellare la cartella windows.old e la vecchia cartella
programmi facendo però molta attenzione a non cancellare quella di windows 7.
Proprio perché i passaggi per l'installazione non coincidono con quelli che si
fanno quando si parte da un disco bianco, il nome utente che ho trovato non
era quello che volevo ma bensì una sequenza di tasti premuti a caso quando non
sapevo cosa fare e che per puro caso sono finiti nella casella relativa al
nome utente. Conclusione: questo modo d'installare Windos 7 non è quello che
mi piace di più ma potrebbe essere una strada facilmente percorribile se
qualcuno trovasse una persona che gli guarda lo schermo soprattutto dopo il
secondo riavvio (infatti dopo il primo riavvio il computer va avanti da solo
fino al secondo senza chiedere nulla). La cosa bella di questo modo d'installare Windows 7 è che ti permette di selezionare il disco e la partizione
tramite la sintesi ed è già qualcosa... E sarebbe altrettanto qualcosa se le
zanzare mi lasciassero in pace!
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Primi passi con Windows 7, disattivare uac ed installare i programmi
Un'installazione portata a termine in qualche modo come quella che abbiamo
visto nel paragrafo precedente non mi piace ed è per questo che non l'ho
voluta attivare. Ma visto che era la prima volta che adoperavo Windows 7,
sarebbe stato sciocco non sfruttare i 30 giorni di prova per fare qualche
esperienza e di seguito riporto solo le cose di cui mi sento abbastanza sicuro
e le dedico in modo particolare a chi non ha mai usato Windows 7 oppure a chi
se l'è trovato installato su un computer configurato dal tecnico e non ha mai
avuto l'opportunità o la voglia d'approfondire certi argomenti.
Nota del 2015: come già segnalato tramite mail ad un gruppo di persone, una volta superati i 30 giorni di prova
è comunque possibile continuare ad adoperare l'installazione
di windows 7 professional 32 bit senza attivare il programma.
all'avvio di windows basta premere Esc per annullare la richiesta di attivazione e non fare gli aggiornamenti
che del resto non ti lascia più portare a termine.
La mia prima
impressione su questo sistema operativo è che contiene certamente delle innovazioni che a volte sono belle e sostanziali mentre in altri casi sono solo
innovazioni di facciata che tra l'altro fanno perdere del tempo soprattutto a
chi deve usare uno screen reader. Personalmente ho la curiosità tecnica ma non
sento molto l'esigenza d'usarlo. La prima cosa che un non vedente deve fare
dopo l'installazione è quella di caricare una sintesi vocale e a tale proposito è utile sapere quanto segue:
1) non è proprio la stessa cosa adoperare la NVDA portable o quella installata nel computer;
2) per default Windows 7 attiva uac e bisogna tenerne conto se s'installa
Jaws o NVDA. Non serve tenerne conto se con il pacchetto di NVDA si crea la
versione portable o se si adopera NVDA portable inserita precedentemente in
una chiavetta o in una partizione del disco fisso.
Uac è l'acronimo di user account control e cioè controllo account utente ed è
stata introdotta con Windows vista. Al di là di complicate spiegazioni tecniche che magari puoi leggere in internet, uac fa in modo che ad ogni modifica
del sistema venga chiesto il permesso dell'amministratore ed è ovviamente una
protezione contro i malware ma anche una scocciatura quando devi installare un
programma, che fa appunto delle modifiche al sistema, oppure quando devi
entrare nel registro eccetera. Prima d'installare i programmi carichiamo NVDA
portable come segue:
1) Premi Windows+r per aprire la finestra in cui eseguire un comando;
2) digita il percorso e il nome del file per avviare NVDA, ad esempio
f:\nvda\nvda.
L'installazione che abbiamo visto al paragrafo precedente mi ha lasciato il
desktop quasi vuoto e non avendo il collegamento Computer, ossia l'equivalente
Risorse del computer di xp, per accedere alle unità o ad altri elementi come
il Pannello di controllo la maniera più semplice è quella d'usare la combinazione di tasti Windows+e. Appare la visualizzazione di Windows 7 in cui ci si
sposta con le frecce e con Tab come al solito. Naturalmente, come accadeva per
le altre versioni di Windows, non vi è un'unica strada per raggiungere un
determinato punto e quindi, ad esempio, partendo dal desktop puoi raggiungere
le unità anche nel modo seguente:
1) premi il tasto Windows e una volta Tab per andare al punto in cui la
sintesi ti dice il nome utente;
2) freccia giù fino a Computer ed invio. Appariranno le unità e selezionerai quella di tuo interesse.
Adesso sai un po' muoverti anche in Windows 7 ed è già una bella cosa. Volendo
potresti installare Jaws anche dal desktop visto che basterebbe premere Windows+r e digitare il nome del file il quale però, se non l'hai rinominato, è
abbastanza lungo e con numeri difficili da ricordare e quindi tanto vale
selezionare l'unità ed il file desiderato sfruttando NVDA portable. A questo
punto la cosa logica che viene spontaneo fare è quella di scaricare NVDA con
Insert+q e successivamente dare invio sul file di Jaws selezionato in precedenza. Una volta premuto Invio le casse del pc emetteranno un beep ma l'installazione non verrà avviata. Pensavo d'aver sbagliato file o di non aver
cliccato sul punto giusto ed invece... Ho ricaricato la versione portable di
NVDA e, senza scaricarla, cliccato nuovamente sul file di Jaws ottenendo lo
stesso beep e la sintesi che diceva:
desktop sicuro.
A questo punto se ti
sposti con tab o con le frecce la NVDA portable non dice niente mentre, per
motivi a me ignoti, quella installata sul pc legge regolarmente. Ma quando le
cose non si sanno... Una volta che hai sentito il beep ed il messaggio desktop
sicuro, puoi ritornare alla visualizzazione della cartella in cui ti trovavi
semplicemente premendo nuovamente Invio o lo spazio e la cosa si spiega come
segue. Quando clicchi per installare un programma, interviene uac ed il desktop sicuro e ti viene chiesto il permesso di apportare le modifiche al sistema. Per default sei sul pulsante No ed è ovvio che dando nuovamente Invio o
premendo spazio ritorni alla cartella da cui sei partito. Per cliccare su Sì e
quindi permettere le modifiche al sistema devi premere tre volte Tab e lo
spazio o invio. Se ti sembra più semplice puoi anche premere Shift+tab lo
spazio o invio come del resto potrai notare una volta che hai installato Jaws
o la NVDA permanente. Ma che ne dici di disattivare questa scocciatura di uac?
In fin dei conti la puoi sempre riattivare in qualsiasi momento! si procede
come segue:
1) dal desktop premi il tasto Windows e nella casella di ricerca che ti
appare scrivi:
uac
(senza invio);
2) dopo qualche secondo appare la scritta:
Modifica le impostazioni di controllo dell'account utente.
Dai invio sopra a questa scritta per aprire la
finestra delle impostazioni;
3) con Tab vai fino a Livello di notifica che sarà al 100% e con freccia
giù o freccia destra spostalo fino a 0 e clicca su Ok;
4) Riavvia il sistema per rendere effettive le modifiche.
Nota 1: dopo aver ripristinato completamente il sistema con Image for dos ed
aver digitato uac nell'apposita casella per accedere alla scritta Modifica le
impostazioni di controllo dell'account utente, mi è capitato che l'invio non
mi aprisse la finestra delle impostazioni e alla fine ho fatto le stesse
operazioni scritte sopra partendo però dal pannello di controllo dove, come
spiegato in internet, puoi premere il tasto Windows per far apparire la casella di ricerca e per il resto è tutto uguale a quanto scritto sopra. Probabilmente c'è stato un problema di screen reader che non selezionava correttamente
la scritta su cui dare invio perché dopo aver rifatto Image for dos per essere
sicuro di partire dalla stessa situazione non me l'ha più fatto. Comunque se
vuoi partire dal pannello di controllo fai così: dal desktop premi il tasto
Windows e una volta tab per portarti sul nome utente e la freccia in basso
fino a Pannello di controllo ed invio. Appare la casella di ricerca su cui
scriverai uac.
Nota 2: con NVDA portable non è possibile disattivare uac perché oltre a non
dirti Livello di notifica, spostando le frecce là dove trova la percentuale al
100% non accade niente. Infatti, se dopo aver agito con le frecce torni indietro con Shift+tab e vai nuovamente sul punto da regolare lo trovi ancora al
100%. Se uac è disattivata è possibile però riattivarla anche con la versione
portable. La versione permanente di NVDA non ha il problema scritto sopra. Da
notare che la percentuale di notifica fornita da NVDA e Jaws è diversa: 0, 33,
66 e 100% per Jaws, 0, 34, 67 e 100% per NVDA.
Nota 3: è possibile disattivare desktop sicuro senza tuttavia disattivare
uac agendo sui criteri di gruppo ma questa è una cosa che devo ancora capire
fino in fondo e ho lasciato perdere. Se ci vuoi provare, dal desktop premi
Windows+r e digita il comando:
secpol.msc
seguito da invio e dai un'occhiata alle impostazioni che appaiono e... buona
fortuna! Un amico che ha una versione di Windows 7 diversa dalla professional
mi ha detto che il comando secpol.msc non funziona ma potrebbe anche averlo
digitato male.
Nota 4: non ti racconto tutte le prove e le supposizioni che ho fatto per
capire il motivo per cui sentivo il beep e il messaggio desktop sicuro eccetera e se non fossi testardo... Certo è che quando faccio queste cose, e sono
contento di farle perché ho deciso io di svolgerle, penso sempre a quei non
vedenti che pur usando il computer quasi sempre con uno a fianco che gli
guarda il monitor ad ogni minuto sono sempre lì a lamentarsi di non avere
nessuno che li aiuta.
Adesso che possiamo installare i programmi senza la scocciatura di uac, ti
conviene verificare che il software della scheda grafica e quello della scheda
madre siano a posto. Nel mio caso Windows 7 si è arrangiato ad installare il
software per la scheda grafica Zotac Nvidia 8400 gs ed è stato un bene perché
il cd in dotazione arrivava solo fino a Vista. Lo puoi verificare visualizzando il Pannello di controllo dove potresti avere una voce relativa alla tua
scheda grafica e anche visualizzando le impostazioni dello schermo che dovranno essere adeguate al tuo monitor. Per quanto riguarda la scheda madre, ad
esempio potresti avere le porte usb 3.0 che non funzionano come nel mio caso.
Con xp quando tali porte erano prive di driver funzionavano comunque come 2.0,
in Windows 7 si limitano solo a fornire l'alimentazione ma non a trasferire i
dati. Il fatto poi che l'audio funzioni non significa a priori che per esso
siano installate tutte le funzionalità. Nel mio caso c'è differenza tra il
software per l'audio che Windows 7 ha installato, forse anche tramite i lunghi
e noiosi aggiornamenti, rispetto a quello che s'installa con il dvd della
scheda madre. Per queste ed altre ragioni se il software della tua scheda
madre lo prevede ti conviene fare l'installazione manuale. Come spiegato in
passato, con il dvd della mia Gigabyte non solo ho la possibilità di scegliere
cosa installare ma per ogni programma che vado a selezionare mi viene anche
detto se questo è presente nel pc e quindi posso agire di conseguenza. Possibilmente non fare mai l'installazione di tutto il dvd, mette cose inutili che
appesantiscono il sistema. Lo so che i dischi fissi sono enormi ma è anche
vero che l'essenzialità dà la possibilità di meno errori. Con Windows 7 non ho
avuto i problemi d'installazione della scheda audio descritti in passato che
dipendevano dalla mancanza del software per l'hdmi. Evidentemente tale software era già stato installato tramite la scheda grafica.
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Mixer di Windows 7 e scheda audio Realtek
Le prove illustrate di seguito sono state svolte con la solita scheda madre
Gigabyte, la scheda audio integrata Realtek e Goldwave 568 e costituiscono
solo un esempio al quale dovrai apportare eventuali rettifiche per adattarlo
al tuo hardware e software. Nello scorso numero abbiamo visto che Goldwave
installato su xp fa solo finta di regolare le schede audio Realtek, con Windows 7 non ci sono equivoci: le proprietà di Goldwave non mostrano più la
scheda Volume e quindi è ovvio che non potrai svolgere le regolazioni al suo
interno. Come accadeva per xp, non c'è un unico modo per accedere al mixer e
non è la stessa cosa usare il mixer di Windows o il programma della scheda
audio anche se, ovviamente, il mixer di windows in qualche modo vi si appoggia. Si può accedere al mixer di windows dal Pannello di controllo, dal system
tray o tramite un semplice comando magari digitato dal desktop. Se poi ci sono
altri modi, ho installato Windows 7 solo lo scorso 20 agosto... Forse a causa
dell'installazione fatta male, quando accedo al mixer dal system tray spesso
non riesco più a chiuderlo. Mi appare una finestra in cui è possibile scegliere l'icona da associare, ne seleziono una e vado su Ok ma non si chiude e non
lo fa nemmeno cliccando su Annulla e alla fine devo spegnere il pc. Per tanto
accederemo al mixer dal system tray solo quando è necessario e faremo sostanzialmente due prove di registrazione: una con il microfono e l'altra con
l'ingresso linea con qualche cenno ad altre cose. Il numero di controlli
visualizzati nella finestra Mixer Volume (realtek High Definition Audio) che
andremo a richiamare, dipende dalle periferiche collegate e dal fatto che sia
stato installato o meno il software per l'audio presente nel dvd della scheda
madre. Capita infatti che l'installazione di Windows 7 attivi l'audio senza
usare il disco della scheda madre ma che i controlli disponibili non siano
completi. Per facilitare la comprensione di quanto spiegato di seguito e anche
perché è la periferica che non mi ha dato problemi, per prima cosa collega il
microfono utilizzando la presa jack frontale del cabinet o la presa posteriore
di colore rosa (non ho esperienza con portatili, forse ve ne saranno alcuni
che usano l'audio Realtek).
Nota: capita che tecnici poco accorti non colleghino in modo adeguato le prese
per cuffia e microfono del pannello frontale di un determinato cabinet e una
possibilità per comprenderne il motivo è quella di leggere il numero 76 di
fuori serie.
Quando inserisci il jack puoi avere un messaggio ma nella mia scheda audio non
è possibile cambiare la destinazione della presa jack rosa (non ricordo bene
se per la presa microfono frontale sia lo stesso). Dal desktop premi Windows+r
e digita:
sndvol
ed Invio. Appare la finestra Mixer Volume (Realtek High Definition audio) in
cui ci si sposta come al solito con Tab e dove Jaws continua a dire barra
degli strumenti. Se fai Insert+q vedrai che è caricato il file sndvol.exe.
Appena entrato ti trovi sul controllo che regola il volume generale ma senza
che stia qui a spiegarti tutte le voci passeggia un po' con Tab in modo da
prendere visione di come è fatta l'applicazione. Al di là del controllo generale e del pulsante per disattivare l'audio, salta subito all'occhio, pardon,
all'orecchio, la possibilità di regolare in modo indipendente i suoni di
sistema e quelli di Jaws. Infatti potresti settare il mixer in modo d'avere
Jaws a basso volume e i suoni di avvertimento al 100%. Se mandassimo in esecuzione un'altra applicazione, ad esempio Windows media player, nella finestra
avremmo i controlli anche per quello e saranno indipendenti da Jaws e dai
suoni di sistema. Adesso che hai preso un po' di confidenza, con Tab vai fino
all'ingannevole pulsante
Ascolto microfono (Realtek High Definition audio).
Apparentemente sembra un pulsante adatto solo a regolare l'ascolto del microfono ma in realtà è solo con esso che puoi accedere al volume di registrazione
e, guarda caso, non al volume d'ascolto anche se per l'ascolto ci sono altre
regolazioni che si possono fare dalla finestra che apparirà una volta premuto
il pulsante. Non dovrebbe accadere ma se nella finestra Mixer Volume (Realtek
High Definition audio) non hai il pulsante Ascolto microfono (Realtek High
Definition Audio), togli e e infila nuovamente il jack e se ancora il pulsante
non appare esci e attiva il system tray con Insert+f11 e con le frecce vai su
Altoparlanti (seguito dalla percentuale di volume impostata) e premi Invio.
Per ragioni ignote, dopo un po' che ho fatto questa operazione invece di darmi
Altoparlanti mi ha dato solo il numero degli altoparlanti collegati seguito
dalla percentuale di volume e così potresti avere: 2 : 100%. In ogni caso ti
si apre un menu di contesto, l'applicazione caricata è sndvolsso.dll e con le
frecce ed Invio scegli
Dispositivi di registrazione.
Adesso l'aplicazione caricata è la generica rundll32.exe. Dall'elenco che
appare, tramite le frecce scegli microfono e con Tab vai su Proprietà e dai
Invio. Con Ctrl+tab vai nella scheda Ascolto, con Tab vai sulla casella Ascolta il dispositivo e se non è attivata premi Spazio per attivarla e poi vai su
Ok lasciando il resto inalterato ed ancora su Ok.
Nota: se non è stato installato il software della scheda audio, vi sono due
voci per il microfono perché viene fatta la distinzione tra il jack frontale e
quello posteriore.
Ritorniamo a sndvol e al pulsante Ascolto microfono (Realtek High Definition
audio) e premi spazio o Invio per attivarlo in modo da far apparire la finestra Proprietà - Microfono. Ti trovi sulla scheda Ascolto che tuttavia non è
la prima perché a sinistra di essa vi è la solita Generale che a volte mi dà
dei problemi che vedremo in seguito e l'applicazione caricata è rundll32.exe.
Nella scheda Generale puoi solo accertarti che sia attivata la casella che ti
fa ascoltare il dispositivo, mentre per il resto e per le nostre prove lascia
il dispositivo di riproduzione settato di default. Con Ctrl+tab vai alla
scheda Livelli dove trovi solo i controlli per il microfono che hanno effetto
nella registrazione: volume di registrazione, bilanciamento e preamplificazione. Le schede audio integrate hanno un ingresso microfono schifoso e quindi ti
consiglio di mettere il volume di registrazione al 100% e la preamplificazione
al 66% (nel mio caso i valori di preamplificazione possibili sono solo 0, 33,
66 e 100%). Lo so, la preamplificazione aumenta il fruscio ma lasciandola a 0
devi parlare con il microfono in bocca! Fatta la regolazione vai su Ok e poi
premi una volta Tab in modo da trovarti sul controllo: Volume per Microfono
(Realtek High Definition Audio). E' un volume d'ascolto che non influisce sul
livello di registrazione e ciò nonostante è strettamente legato ad esso.
Infatti con questo cursore mandi alle casse la percentuale desiderata del
segnale impostato nella scheda Livelli vista qui sopra, cioè quella in cui si
regola il livello di registrazione. L'abbiamo messo al 100% e di questo 100%
puoi mandare alle casse tutto il segnale, 100%, oppure solo una parte, ad
esempio il 25%, lasciando che vada comunque alla registrazione il 100% del
segnale. Ovviamente se il volume di registrazione della scheda Livelli fosse a
0% non potresti mandare alle casse nessuna percentuale di quel segnale nemmeno
regolando il cursore Volume per Microfono (realtek High Definition Audio) al
100% e ciò nonostante, per il motivo spiegato più avanti, potresti sentire
ugualmente l'amplificazione del microfono. Da notare che questo Volume per
microfono lo si porta a 0 tramite il tasto Fine e al 100% con il tasto Home,
esattamente il contrario di quanto avveniva per il livello di registrazione
visto nella scheda Livelli. Per la prova che faremo con Goldwave ti consiglio
di mettere il volume abbastanza basso, ad esempio il 25%, in modo che se farai
più di una prova con i cursori ti sarà chiaro qual'è il controllo che influisce nel livello di registrazione. Se portando il volume visto qui sopra a 0%
continui ad ascoltare il microfono, significa che non è a 0% un altro volume
che serve solo per l'ascolto e che non è legato in alcun modo a quello di
registrazione. Spostati con Tab fino al pulsante (Realtek High Definition
audio) e attivalo con Spazio o Invio e con Ctrl+tab vai alla scheda Livelli
che ha lo stesso nome ma è diversa da quella vista in precedenza ed infatti
non solo vengono mostrati tutti i controlli della scheda audio e il nome della
maggioranza di essi fa riferimento al colore del jack a cui appartengono anche
se in inglese ed il titolo della finestra è Proprietà -, ma ogni controllo
influisce solo nell'ascolto senza essere legato al volume di registrazione.
Con Tab vai fino al controllo Rear Pink In oppure su Front Pink In a seconda
di quale presa jack hai usato per collegare il microfono e porta il volume a
0%. Già che ci sei, porta a 0% anche Rear Blue In che ci servirà in seguito e
poi vai su Ok. Adesso il volume del microfono rispecchia solo le impostazioni
fatte nella scheda Livelli della finestra proprietà - Microfono e la percentuale di volume di registrazione che si vuole mandare alle casse tramite
Volume per Microfono (Realtek High Definition Audio) della finestra Mixer
Volume (Realtek High Definition Audio) che appare quando chiami sndvol e
finalmente puoi procedere alla registrazione con Goldwave. Se risultasse
troppo alta, naturalmente regolerai il volume o la preamplificazione del
microfono come visto sopra. Per evitare l'effetto larsen, il classico fischio
che si sente nelle casse, nelle schede audio moderne c'è un certo ritardo tra
il momento in cui parli davanti al microfono e quello in cui senti la voce
amplificata e per tanto con il microfono risulta meno evidente quanto dirò
ora. In pratica abbiamo visto che per il microfono ci sono tre volumi ed è la
stessa cosa per l'ingresso linea. Quando questi volumi sono tutti ad una
determinata percentuale, si ha un effetto eco perché alle casse vanno due
segnali: quello regolato con il volume d'ascolto vero e proprio e la
percentuale di segnale del volume di registrazione che abbiamo deciso di
mandare alle casse. L'eco non influisce sulla registrazione ma è fastidioso.
Personalmente ho lasciato a 0% sia l'ascolto vero e proprio del microfono che
l'ingresso linea sfruttando la percentuale di volume da mandare alle casse
tramite il cursore della finestra Mixer volume (Realtek High Definition
Audio).
Nota: quasi mi dimenticavo di scriverla! Mi è capitato di trafficare con la
scheda Generale delle Proprietà - Microfono e alla fine la finestra Mixer
Volume non mi dava più il pulsante Ascolto Microfono (Realtek High Definition
Audio) ma solo Ascolto (Realtek eccetera) anche se al suo interno trovavo
comunque le proprietà del microfono. Ho ripristinato il sistema!
Passiamo a provare l'ingresso linea, la presa blu, a cui collegherai un
registratore o qualsiasi altra sorgente con uscita analogica. Qui si rischia
di fare confusione perché la finestra Mixer Volume (Realtek High Definition
Audio) avrà due pulsanti quasi uguali e dal nome sembra non esserci la possibilità di regolare l'ingresso linea. Il pulsante Ascolto (Realtek High Definition audio) regola alcune cose per l'ascolto dell'ingresso linea e, tramite la
solita scheda Livelli, il volume di registrazione dell'ingresso linea esattamente come aveniva per il microfono anche se ovviamente non c'è da regolare la
preamplificazione. Una volta tornati alla finestra Mixer Volume (Realtek High
Definition audio), premendo Tab abbiamo il controllo che decide quanto volume
di registrazione mandare alle casse senza influire sulla registrazione. purtroppo questo controllo non viene chiamato come converrebbe ma solo (Realtek
High Definition audio) come del resto avviene per il pulsante Disattiva audio
subito accanto. Il pulsante ((Realtek High Definition audio), quindi quello
privo della parola Ascolto, apre la finestra in cui si regolano tuttti i
controlli d'ascolto della scheda audio come visto in precedenza. Se nella
finestra Mixer Volume (Realtek High Definition Audio) non hai il pulsante
Ascolto (Realtek High Definition audio), sfila e infila nuovamente il jack e
se ancora il pulsante non appare fai le regolazioni dal system tray come in
precedenza solo che invece di scegliere microfono sceglierai Realtek High
Definition audio che questa volta non è tra parentesi, purtroppo l'ingresso
linea non viene chiamato con il suo vero nome. Nel fare le regolazioni che
abbiamo svolto fin qui forse avrai notato che accanto alla scheda Livelli vi è
la pagina Miglioramenti che tra l'altro è diversa a seconda dell'ambiente da
cui viene richiamata. Quella con più controlli l'abbiamo quando dalla finestra
Mixer Volume (Realtek High Definition Audio) clicchiamo sul pulsante (Realtek
High Definition Audio) visualizzando tutti i controlli della scheda e possiamo
cambiare l'ambiente d'ascolto con effetti che in verità lasciano abbastanza a
desiderare e l'equalizzazione anche questa con equalizzazioni molto discutibili. Si tratta di un aspetto positivo di Windows 7 che permette d'accedere a
certe funzioni tramite il mixer di Windows senza dover usare il programma
della scheda audio con una buona accessibilità per chi non vede. Inoltre, pur
avendo fatto poco, ho notato che con Windows 7 il programma Gestione Audio
Realtek HD, il programma della scheda audio visto nello scorso numero, è
diventato assai più accessibile rispetto a quando lo adoperavo con xp anche se
mi rimane il dubbio che la cosa non dipenda da Jaws 13 che in passato non
adoperavo ma tenendo presente che i miglioramenti di Jaws sono spesso assai
fittizi... Spero che gli ingarbugliamenti che ho notato quando accedo all'audio dal system tray o quando adopero la scheda Generale di un determinato
dispositivo audio dipendano dall'installazione fatta quasi per caso e non da
problemi di Windows 7. Mi dimenticavo di dire che se dopo aver chiamato sndvol
non hai il pulsante (Realtek High Definition Audio) ma un qualcosa di simile
che ora non ricordo che ti fa accedere solo all'impostazione degli altoparlanti o forse qualcosa in più, significa che non è stato installato il software
della scheda audio presente nel dvd della scheda madre. Una cosa che non ho
trovato e che mi dispiacerebbe se davvero non ci fosse è la possibilità di
registrare tutto l'audio che va alle casse, un'opzione che con xp e con la
scheda che sto usando viene chiamata Mixaggio stereo mentre in altre schede si
chiama Ciò che senti o frasi analoghe. E' un'opzione in certi casi assai utile
per fare una registrazione al volo anche se un po' scomoda per chi adopera la
sintesi visto che viene registrata anche quella. Immagina ad esempio di dover
imparare un brano musicale di cui hai il link di youtube. Registrando tutto
l'audio che va alle casse con xp era possibile accedere al link, zittire la
sintesi e registrare il brano in modo da poterlo poi riascoltare off line con
la possibilità di scorrerlo avanti e indietro a seconda delle necessità necessarie per impararlo. Se davvero Windows 7 non ofrre questa possibilità e
magari per fare una registrazione al volo da internet devi usare per forza un
programma particolare, sarebbe proprio una scocciatura.
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Jaws 13 e 14 con mb408l, xp e Windows 7
Da queste note sono esclusi i sistemi operativi e Jaws a 64 bit con i quali
non ho esperienza.
In Jaws 13 la barra braille mb408l può essere installata come in Jaws 12 e in
tutti i modi che abbiamo visto ampiamente nel numero 80 validi anche per
windows 7. Nel caso si adoperi un'emulazione, ad esempio quella del braille
lite 40, spegnendo la mb408l quando ci si sposta con le frecce la sintesi
vocale riesce a dire solo qualche mezza sillaba ma basta riaccendere la barra
braille per mettere a posto le cose. Forse questo comportamento si verifica
anche in Jaws 12 ma probabilmente non l'ho notato perché non mi sono mai
trovato nella situazione di spegnere la barra braille. Con Jaws 14 non possiamo più usare le emulazioni di altre barre braille ma solo il driver
mb408sl.jlb
oppure
mdv monitor braille
ed il motivo è che Jaws 14 non legge più il file jfw.ini. Nelle ultime versioni di Jaws il file jfw.ini veniva adoperato sempre meno frequentemente visto
che non serviva alle barre braille bluetooth e usb e nemmeno in certi casi in
cui si adoperava la porta seriale. Infatti ultimamente era possibile lasciare
che il settaggio della porta seriale in jfw.ini fosse a 19200 anche se gli
ultimi firmware della mb408l la desideravano a 38400 perché il driver
mb408sl.jlb si arrangiava a settare la porta senza leggere jfw.ini. Questo
file veniva invece adoperato quando si facevano le simulazioni ed in modo
particolare per settare la porta a 38400. Sono propenso a credere che venisse
anche utilizzato dal driver della braille lite 40 quando questa era collegata
fisicamente e che, a quanto pare, per default voleva la porta seriale settata
a 9600 come inserito in jfw.ini al momento dell'installazione. La braille lite
40 è ancora presente in Jaws 14 ma, rispetto alla versione 13 di Jaws, il
driver è stato aggiornato probabilmente proprio per non utilizzare jfw.ini.
Per default Jaws 14 non inserisce jfw.ini ma per dire quanto ho scritto sopra
ho provato ad inserire quello della versione 13 badando che il settaggio al
suo interno fosse corretto.
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Differenze tra le porte seriali e parallele su slot pci express e quelle integrate e altro
Introduzione
Se nonostante il computer moderno una persona desidera avere delle porte
parallele e seriali, è ovvio che lo fa perché desidera collegarvi delle vecchie periferiche e, nel caso di chi non vede, magari una barra braille, una
sintesi vocale o una stampante braille da usare in dos. Per tanto non stupitevi se nella prima parte dell'articolo parlerò del bios e di questo sistema
operativo con solo qualche cenno a Windows e Linux anche se apparentemente la
cosa può interessare a pochissimi. Ciò nonostante consiglio a tutti la lettura
di questa prima parte perché con essa si possono avere molte informazioni
tecniche, ad esempio quelle per fare il test di una scheda Digitus pci express, che si svolge proprio con il dos. Ma se proprio non ce la fai a leggere
certi argomenti, a malincuore ti dico di passare alla seconda parte dove entra
in campo Windows.
Prima parte: seriali e parallele integrate e su slot pci express in generale, bios, dos, prompt dei comandi, Esegui di windows e Linux
Analogamente alle usb, è assai più vantaggioso quando le porte parallele e
seriali sono integrate nella scheda madre piuttosto che inserite in uno slot
che nel nostro caso è di tipo pci express 1x e cioè il tipo di slot assai
corto che trovi nelle schede madri moderne. Certamente troverai qualche tecnico che ti dirà che la cosa è indifferente e nonostante di solito io non sia
tenero con i tecnici, questa volta non lo biasimo: così come chi non vede non
ha l'esigenza di una scheda grafica perfetta nella visualizzazione dei filmati
e certe sfumature delle schede grafiche le conosce solo per sentito dire,
analogamente il tecnico vedente non ha, ad esempio, l'esigenza di stampare il
bios in braille per poterlo consultare e quindi certe differenze tra porte
integrate e quelle su slot sarà ben difficile che le possa notare. L'anno
scorso un non vedente desiderava adoperare una barra braille in dos sul nuovo
computer ma non gli funzionava e ho dato i consigli che mi sono venuti in
mente in quel momento dimenticandomi di chiedere la cosa più importante: la
porta seriale era integrata o su slot? Purtroppo non riesco a ricordare tutto
anche se spesso, come in questo caso, certe informazioni le ho scritte in
fuori serie n.30. Se non avete gettato i vecchi numeri, che tra l'altro per
una ricerca più veloce consiglio di mettere tutti in un unico file, magari
prima di chiedere a destra e a sinistra provate a darci un'occhiata perché
spesso sono una miniera d'informazioni e questo non perché li ho scritti io ma
perché scaturiscono da esigenze ed esperienze realmente vissute. Cominciamo
dalle porte parallele integrate. sarà che non sono più quelle di un tempo o
dipenderà dal tipo di scheda in cui sono montate, in questo caso la solita
GA-P55A-UD3 della Gigabyte di cui ho parlato tante volte, fatto sta che con la
stampante braille ho notato quanto segue. Nel numero 25 di fuori serie abbiamo
visto come sia possibile inviare un file di testo ad una stampante braille
parallela utilizzando il comando copy del dos preceduto da command /c quando
lo si adopera da Esegui di windows con la sintassi:
command /c copy /b pippo.txt lpt1
al posto di /b è possibile usare l'opzione /a per i file ascii o addirittura
niente come già visto nel numero 25 ed è possibile utilizzare il comando copy
senza command /c dal prompt dei comandi di xp (non ho provato con il 7) o dal
dos a 16 bit. Per ragioni ignote, il comando non mi funziona usando la scheda
Gigabyte GA-P55A-UD3 e quando lo eseguo non dà errori e dice d'aver copiato un
file senza però far partire la stampante la quale tuttavia funziona se ridirigo l'output di una dir o se stampo la schermata con l'apposito tasto o se
adopero il comando print. Forse qualche esperto del dos dirà: perché nella
sintassi del comando copy non aggiungi il segno del maggiore in modo da ridirigere l'optput? Si può fare ma oltre al contenuto del file, al termine del
testo verrà scritto che il file non può essere copiato su se stesso 0 file
copiati ed è una scocciatura. Siccome la mia parallela è settata su
ecp+epp,
da bios ho provato a regolarla su
ecp
e anche su
ssp (standard parallel port, quelle che si usavano prima del 1994)
ed inoltre, sempre da bios, l'ho settata con un altro indirizzo di base (che
viene dato in esadecimale) e anche cambiato l'irq (ossia l'interrupt) senza
tuttavia risolvere il problema. Sono certo che non dipende dalla stampante
perché in un altro computer la sintassi con il copy funziona ancora perfettamente come tanti anni fa e ciò significa che dipende dalla parallela o, per
quanto vedremo poi, più probabilmente dalla scheda in cui è integrata. Nonostante questo piccolo difetto, in fin dei conti posso sempre usare print con
l'aiuto di setver come spiegato in passato, come non vedente la parallela
integrata mi è stata indispensabile per fare tante prove con il bios come
scritto nei numeri precedenti, prove che non avrei potuto fare se avessi
adoperato una parallela su slot pci o pci express. Infatti la prima differenza tra una porta parallela o seriale integrata e una analoga su slot è che
quest'ultima non viene riconosciuta e gestita dal bios e ciò determina l'impossibilità di usare il tasto Stamp per stampare le schermate del bios stesso
anche quando la parallela su slot è settata come lpt1 ed è l'unica ad essere
attiva nel computer. Per fare questa prova, da bios ho temporaneamente disattivato la parallela integrata in modo che quella su slot fosse l'unica disponibile. Se sei non vedente, prima di compiere questa operazione accertati di
conoscere bene i passaggi che ti dovranno portare a riattivare la parallela
perché una volta disattivata non stamperai più niente e dovrai fare l'operazione di riatttivazione "al buio".
Nota: non ho provato cinquanta bios e, anche se mi sembra quasi impossibile,
non escludo del tutto che ve ne sia qualcuno in grado di vedere e gestire le
porte su slot. Se lo trovi fammi sapere.
La seconda differenza tra le porte integrate e quelle su slot è che queste
ultime per poter funzionare necessitano di un programma anche in dos. Non
essendo gestite dal bios è ovvio che ci debba essere un programma caricato dal
sistema operativo che assegni loro l'indirizzo di base e l'irq. La terza
differenza è che non sempre le seriali su slot, e forse anche le parallele,
sono compatibili con le periferiche da collegare. Inoltre non tutte le schede
parallele e seriali hanno in dotazione il programma dos e, per quanto ho
provato finora, non può essere utilizzato il programma di un'altra scheda
nemmeno quando questa è della stessa marca. Riassumendo: quando una periferica
dos non funziona con le porte aggiuntive i motivi sono essenzialmente tre:
1: la scheda acquistata non prevede il programma dos;
2: il programma dos per la parallela o la porta seriale non è stato caricato;
3: vi è un'incompatibilità tra la periferica e la porta (finora mi è capitato
solo con le seriali).
Un esempio di scheda pci express priva del programma dos è l'Atlantis land
p007-pceo1s1p con una seriale e una parallela.
Per quanto detto fin qui, un'analoga differenza tra le porte integrate e
quelle su slot riguarda Linux: le schede pci express con seriale e parallela
che ho provato possono essere installate in tale ambiente tramite i driver in
dotazione. Tuttavia se, ad esempio, carichi il cd live di ubuntu 12.4.1,
certamente quei driver non vengono caricati e la scheda su slot con seriale
aggiuntiva, non gestita da bios, è come se non ci fosse. Per tanto non potrai
usare il cd live tramite una barra braille seriale collegata ad una porta su
slot, lo potrai fare quando Linux è installato nel disco fisso e avrai installato anche i driver della scheda (cosa che non ho provato e non so se ci siano
problemi con brltty, il gestore del braille in modo testo, oppure con Orca, lo
screenreader dell'interfaccia grafica). Soprattutto in passato vi erano molte
combinazioni di schede con porta parallela e seriale ma quelle che ho visto
hanno sempre una sola parallela e più seriali. Addirittura vi era una scheda
con 28 porte seriali, dove le mettono? La Digitus ds30040 con una parallela e
due seriali prevede il programma dos e quindi vediamo alcuni dettagli. Il
modello scritto sopra è quello riportato in internet ad esempio su
www.yeppon.it
mentre il cd, il pdf e le cartine all'interno della confezione hanno una
grafia diversa forse per la continua e spesso inutile evoluzione dei componenti e per tanto in internet potresti trovare la scheda anche con il modello
ds30040-2. La porta parallela è sul lamierino della scheda che va infilata in
uno slot pci express 1x mentre le prese seriali sono su un secondo lamierino,
più precisamente chiamato bracket, provvisto di due cavi a piattina e relativi
connettori che andranno collegati alla scheda. Per i cabinet di piccole dimensioni vengono forniti due lamierini corti. I due connettori femmina con 10 pin
da collegare alla scheda hanno la tacca centrale di riferimento che tuttavia
meccanicamente non serve a niente perché i connettori maschi sulla scheda sono
privi del bordo, e quindi dell'incastro per la tacca, ed inoltre essendo a 10
pin come quelli posti sul cavo fanno entrare il connettore in entrambe i
sensi. Il manuale non scrive niente a riguardo e non so se da qualche parte vi
sia una figura. Anni fa mi hanno detto che la piattina che collega le seriali
ha il pin 1 contrassegnato da un filo rosso e certamente chi vede ha un contrassegno anche sulla scheda in modo da sapere come infilare il connettore.
Purtroppo sono rarissime le occasioni in cui ho l'opportunità di farmi guardare qualcosa e quindi non ti so dire il contrassegno posto sulla scheda. Se sei
non vedente e capovolgi i connettori, come già visto in passato non succede
niente anche se rimane la scocciatura di provare a girarli se le seriali non
funzionano e siccome qualche volta sono tanto buono, ti dirò che in questa
scheda la tacca di riferimento deve essere rivolta verso l'interno di essa. Da
quanto ho capito, nel nome delle cartelle che contengono i driver per i vari
sistemi operativi, dal dos fino a windows 7 mac e linux, viene riportato il
chipset mcs9901 mentre il manuale del programma dos parla dell'mcs9000. In
realtà la versione presente nella scheda è l'mcs9912 della Moschip semiconductor come dice il programma dos ed in particolare per le seriali viene usato
l'mcs9912 1000a000 mentre per la parallela si adopera l'mcs9912 2000a000. Le
diverse versioni del chipset e altre discrepanze trovate tra i manuali della
stessa scheda dipendono dal continuo aggiornamento del componente senza che
vengano aggiornati i cd e i manuali come visto in passato per altri componenti. Tra le cartelle dei driver ce n'è una chiamata mcs9901_whql in cui ci sono
sottocartelle per xp, vista, windows 7 e altro. La sigla whql significa windows hardware quality labs ed è la certificazione Microsoft dei driver che di
certo non viene rilasciata a Digitus gratuitamente. Nei requisiti di sistema
riportati dal manuale, dos e linux sono ignorati e, non vorrei sbagliare,
forse anche al mac è toccata la stessa sorte. Il programma dos della scheda è
del 22 aprile 2010 e non essendo un tsr non occupa memoria. E' composto
dall'eseguibile stndosin.exe e da un eventuale stconfig.cfg che trovi sempre
nel cd. Lanciando il programma senza parametri vengono visualizzate, se ci
sono, le porte seriali e parallele presenti nel pc con il loro indirizzo di
base ma non l'irq. Per aggiungere le porte presenti nella scheda su slot
scrivi:
stndosin -a
Siccome ho fatto la prova su un computer in cui c'è già una seriale e una
parallela, mi si sono aggiunte una com2, una com3 e una lpt2 con indirizzi ed
irq non standard esattamente come avveniva con le porte pci provate nel numero
30. Per disattivare le porte della scheda su slot digita:
stndosin -d
Attivando e disattivando per più volte le porte, viene erroneamente aggiunta
la com1 anche se già presente nel computer. Questa porta viene visualizzata
all'indirizzo standard senza che sia specificato l'irq e quindi è chiaro che
si tratta solo di un buco del programma. Per ripristinare le cose basta resettare il computer. L'opzione -c configura le porte ed è possibile cambiare la
modalità della parallela, cioè settarla su spp, ecp eccetera, e forse è anche
possibile cambiare i parametri della seriale. Il file di configurazione
stconfig.cfg presente nel cd, che per adoperarlo copierai nella stessa directory del'eseguibile, contiene quattro righe identiche su ognuna delle quali è
riportata per più volte la scritta
0xdef
Tale file, opportunamente modificato con un editor di testo, serve a cambiare
gli indirizzi di base delle porte e mi pare non sia previsto il cambiamento
dell'irq. E tuttavia sono riuscito a cambiare un solo indirizzo perché succede
una cosa assai strana che non mi spiego. Credevo di poter mettere nel file di
configurazione i tre indirizzi per le porte, due seriali e una parallela, e
sono rimasto basito quando ho scoperto che venivano ignorati nonostante avessi
provato a scriverli con più sintassi. L'opzione che va a leggere il file di
configurazione è -f e quindi per poterlo usare quando si aggiungono le porte
bisogna scrivere:
stndosin -a -f
a questo punto la com2 va all'indirizzo di base 2f8 irq 11, la com3 su 3e8
irq10 e la lpt2 su 278 irq 12 indipendentemente dal contenuto del file in cui
ci posso scrivere anche asino. Praticamente basta usare l'opzione -f e che ci
sia il file di configurazione perché le porte non si settino più con gli
indirizzi di default ma con quelli riportati sopra che tuttavia non sono
quelli che avevo inserito nel file di configurazione. A forza di prove sono
riuscito ad assegnare un solo indirizzo che verrà utilizzato dalla com2 perché
è la prima porta che viene aggiunta. L'indirizzo, che in questo caso era 1f8,
deve essere scritto su una riga vuota all'inizio del file lasciando però tutte
le altre righe del file originale con la dicitura 0xdef. Non è indispensabile
scrivere l'indirizzo con la sintassi proposta dal file e cioè
0x1f8
basta anche solo
1f8
l'importante è che sia all'inizio del file e su una riga vuota. Aggiungendo
altri indirizzi su altrettante righe vuote oppure separandoli da virgole o
altri segni si ha l'effetto scritto sopra e quindi viene ignorato anche il
primo indirizzo della com2. E si ha lo stesso effetto se l'indirizzo viene
scritto alla fine del file oppure se dopo di esso si tenta d'inserire l'irq
con uno spazio di separazione, con una virgola oppure con i due punti. Lo
stesso effetto visto sopra lo si ha scrivendo un singolo indirizzo su un file
stconfig.cfg vuoto. Insomma: gira che ti rigira, (come diceva Baglioni nel
'73), lui vuole il suo stconfig.cfg e solo un nuovo indirizzo da aggiungere su
una riga vuota all'inizio del file. E se io volessi cambiare anche gli altri
due indirizzi? Con l'indirizzo di default, quindi senza usare l'opzione -f, mi
funziona la difon2 che invece non si caricava con le porte pci provate nel
numero 30 ma al contrario non mi funziona la mb408l che invece funzionava con
le porte pci. Questo capovolgimento di cose smentisce quanto pensavo in passato e cioè che la mb408l funzionava sulle porte pci perché era possibile specificarne l'indirizzo e l'irq durante il caricamento mentre la cosa non si può
fare con xparla. In realtà con questa scheda pci express della Digitus xparla
va a prelevare l'indirizzo e l'irq anche se non sono standard mentre mb408l
non riesce ad aprire la porta anche se gli si dà l'indirizzo e l'irq per
poterlo fare e a questo punto non ho capito da cosa dipende l'incompatibilità
di certe seriali con determinate periferiche. Con mb408l ho provato anche
altri indirizzi ma senza successo. Sempre con gli indirizzi di default, la
stampante in nero funziona bene (bisogna usare print e non il copy come del
resto si fa con le parallele integrate). La stampante braille funziona bene
con il print mentre con il copy fa lo stesso difetto riscontrato con la parallela integrata del computer i5 come abbiamo visto sopra e siccome le porte
erano proprio in quel computer, forse la cosa dipende dalla scheda madre e non
dalla parallela.
Connettori per effettuare il test delle porte
A pagina 7 del pdf che illustra il programma dos della scheda
pci express con due porte seriali e una parallela della Digitus vi è l'immagine delle connessioni per costruire i connettori di loop back per il test delle
porte e dopo averla fatta guardare ho constatato che i contatti di questi sono
ponticellati in modo un po' diverso rispetto ai connettori delle Norton utility 8.0 che si adoperavano negli anni '90 ed è per questo che riporto la descrizione dell'immagine. Per costruire i connettori di loop back occorrono due
connettori femmina da 9 pin per le seriali e un connettore maschio da 25 pin
per la parallela in cui andranno fatti dei ponticelli come spiegato qui sotto.
E' un'operazione difficile se non addirittura impossibile da fare per chi non
vede perché bisogna usare un saldatore sempre caldo con punta sottile e saldare più fili a distanza ravvicinata, ossia quella esistente tra un pin e l'altro di queste spine. Quindi quasi sicuramente farai fare la cosa ad un tecnico
a cui mostrerai la figura che ti descrivo ugualmente perché è bene essere
consapevoli di ciò che si fa fare. Per questo lavoro scegli un tecnico o un
amico sveglio perché ho incontrato più di una persona in difficoltà a saldare
queste spine schifose. Per ovvie ragioni i pin sono numerati in senso inverso
tra il maschio e la femmina e in alcuni pin s'incontrano due fili e quindi
capita che elettricamente un ponticello non venga fatto solo tra due contatti
ma bensì su tre. Tuttavia per semplicità descrivo le connessioni sempre a due
a due come segue:
Seriale:
2 con 3,
1 con 7,
7 con 8,
4 con 9,
6 con 9.
Parallela:
1 con 13,
2 con 15,
10 con 16,
11 con 17,
12 con 14.
Non avendo fatto fare i connettori non ho provato il test che comunque, dopo
aver inserito le spine nelle porte, si lancia scrivendo:
stndosin -t
Praticamente i ponticelli presenti nel connettore servono a far uscire e
rientrare i dati nella stessa porta e il programma controlla che la cosa
avvenga correttamente.
Seconda parte: seriali e parallele pci express in windows, come e quando cambiare la lingua delle proprietà delle porte
Le schede pci express Atlantis land e Digitus che abbiamo visto nella prima
parte funzionano fino a windows 7 tralasciando però windows 95, 98 e millennium. La cosa dà un po' da pensare visto che proprio un adattatore usb-seriale
della Digitus funziona fino a windows 7 senza tralasciare windows 98 e millennium includendo anche windows ce che serve, ad esempio, per i palmari e gli
smartphone. E visto che con xp è assai semplice usare un adattatore usb-seriale oppure un adattatore usb-parallela, finora non ho trovato nessuna ragione
che giustifichi l'utilizzo di schede seriali e parallele in tale ambiente. Il
cd della scheda Atlantis land p007-pceo1s1p con una seriale e una parallela
contiene il software per altre tre schede, tra cui un controller sata, e da
una delle due cartine d'istruzioni in inglese presenti nella confezione si
capisce che la cartella da usare per il modello sopra citato è ch38x ma non mi
è chiaro se il nome rappresenta il chipset. Per installarla basta lanciare un
programma che prevede anche l'autoidentificazione che avviene però solo con
schede della stessa generazione, penso con lo stesso chipset, e che serve a
determinare la combinazione di scheda che stai adoperando ossia una parallela,
una parallela e una seriale, una parallela e due seriali e così via. Nel mio
caso non ha funzionato correttamente visto che mi ha installato una parallela
e due seriali e quindi, dopo aver fatto il Ghost, ho ripetuto l'installazione
scegliendo la scheda manualmente come previsto dal programma. Non è strettamente necessario ripristinare il sistema prima di reinstallare una scheda,
basterebbe rimuovere la periferica e poi reinstallarla. Sapendo però che
windows rimuove le periferiche come un cieco ubriaco che corre su una strada
piena di curve, quando voglio fare delle prove serie preferisco sempre ripristinare il sistema. In fase d'installazione bisogna ignorare la mancata certificazione del software da parte di Microsoft e per il resto si procede come al
solito. Se nel computer hai una parallela e una seriale integrate, quelle su
slot vengono installate come lpt3 e com3 ma è possibile portarle a lpt2 e com2
tramite le proprietà della porta che si trovano in Gestione periferiche e che
per effetto del programma installato sono parzialmente in inglese. Non si
capisce com'è settata la parallela ma dovrebbe essere su ecp e in Gestione
periferiche mette anche una voce che riguarda le schede multifunzionali che
non ci sarà invece con la scheda Digitus. Nei programmi mette una cartella
vuota per il dos, per il quale questo modello non ha nessun programma, e la
cartella tool in cui c'è un programma che mi sembra serva ad aggiornare il
firmware. Non è possibile installare questa scheda facendo la ricerca dei
driver all'avvio di windows. Se hai la necessità di scaricare il programma da
internet vai su:
www.atlantis-land.com
e nell'apposita casella cerca il modello del componente che in questo caso è
p007-cpeo1s1p
e Poi vai su Supporto e successivamente su download. Il primo pacchetto di
driver proposto è il più grosso e corrisponde alla cartella oxe952 del cd in
dotazione di cui poi dirò due parole. La seconda versione dei driver con
la dicitura cd contens corrisponde ad una versione ridotta della cartella
ch38x, cioè quella presente nel cd e che ho adoperato per l'installazione.
Selezionato il file da scaricare, si clicca là dove jaws dice:
link grafico immagini/icona_download_20x20
e successivamente si compilano i campi della tabella successiva con la propria
email, azienda o privato, ed accettando l'invio di informazioni commerciali.
Ho accettato le condizioni più o meno al'inizio dell'estate e finora non ho
ricevuto messaggi e quindi la ditta non è invadente oppure si rivolge in
prevalenza alle aziende. La compilazione fa in modo che ti venga inviato un
messaggio con il link diretto da cui scaricare il file selezionato. A volte
però la finestra di download si apre ugualmente e scarichi il programma selezionato senza attendere l'email. Non ho provato a contrassegnare entrambe i
file nella stessa sessione di lavoro per vedere se mi mandano un'unica email
con entrambe i link. A proposito del file che contiene la cartella oxe952, non
mi è chiaro perché viene associato a questo modello visto che dalle prove
svolte il software non è adatto per la scheda in uso. Ammesso che il nome
delle cartelle rappresenti il chipset, sembra abbiano fatto lo stesso modello
di scheda con chipset diversi e la cosa sarebbe assai poco probabile. Con il
comando copy usato dal prompt dei comandi per inviare testo ad una stampante
braille la parallela Atlantis land fa lo stesso difetto della Digitus e della
parallela integrata che abbiamo visto nella prima parte dell'articolo.
Passiamo alla digitus ds30040. Probabilmente a causa del solito problema che
le schede vengono aggiornate mentre non succede altrettanto per i cd in dotazione, la prima cosa da fare per installarla in windows è quella di non seguire le istruzioni che risultano errate. All'avvio xp chiede il software per una
seriale, poi per la seconda seriale ed infine per la parallela ma non trova
niente da metterci (non l'ho fatto andare in internet). In Gestione periferiche ci saranno due seriali e una parallela non installate. Lanciando il programma d'installazione dalla cartella di xp come proposto dal manuale digitus,
compresa la versione whql che probabilmente è identica all'altra, non s'installa niente e trova già i driver delle porte forse perché vede quelle integrate. Se scelgo di fare l'update previsto dal programma, alla fine non installa niente. Se all'avvio di xp scelgo:
Installa da un elenco o percorso specifico
in modo da evitare che l'installazione automatica mi proponga tutta una serie
di driver, (elenco da cui naturalmente se ne sceglie solo uno), una volta
selezionato il software, magari attraverso Sfoglia, l'installazione non va a
buon fine perché non mi dà mai la disponibilità del pulsante Ok e la cosa
succede sia con la versione del programma per xp "normale" che con quella per
xp whql. Se all'avvio del computer scelgo:
Installa il software automaticamente
e cioè la cosa più semplice, posso installare i driver come segue. Me ne
propone 12 e, nel mio caso, basta scegliere una sola volta quello per xp a 32
bit e sembra installi una sola seriale ma invece l'installazione sarà completa
ed è meglio riavviare il sistema prima d'usare le porte. Quindi la scheda
s'installa nella maniera più semplice che non è quella scritta nelle istruzioni. Se il computer ha già una seriale e una parallela, per default installa
una com3, una com4 e una lpt2 senza mettere in Gestione periferiche la voce
delle schede multifunzionali. Il produttore è quasi identico al dos (praticamente uguale ma rilevato in maniera diversa). A causa del programma installato, una parte delle proprietà delle seriali è in inglese e tali porte possono
essere settate come rs 232 (default), rs 422 o rs 485 (le ultime due modalità
vengono usate in ambito industriale). Guardando i dettagli del driver tramite
le proprietà delle porte puoi notare che in
\windows\system32
viene usato il file
stnlang.ini
in cui ci sono i messaggi in inglese che il programma visualizza durante
l'installazione della scheda ma che nel nostro caso non sono serviti a nulla
visto che l'unico modo per poterla installare è stato quello di usare l'installazione automatica di xp e quindi i messaggi che abbiamo avuto sono quelli
di windows. Sempre nello stesso file ci sono i messaggi assai più utili usati
nelle proprietà delle seriali che possono essere tradotti in modo che le
proprietà diventino completamente in italiano. Il file stnlang.ini è di sola
lettura e quindi per poterlo modificare bisogna togliere l'attributo di sola
lettura dalle proprietà del file stesso. All'interno del file trovi le istruzioni in inglese su come cambiare la lingua e siccome le ho capite solo parzialmente proprio a causa dell'inglese, più che altro ho capito abbastanza
come procedere facendo delle prove. ogni lingua ha un numero e l'italiano è
abbinato a
0x0410
La sezione in inglese da tradurre ha il numero:
[0x0409]
che ovviamente andrà sostituito con quello dell'italiano. Possiamo anche ricopiare questa sezione al termine del file e, una volta modificata, inibire la
sezione originale con un punto e virgola per ogni riga che la compone. In
pratica la sezione in italiano dovrà cominciare così:
[0x0410]
0x0410=italian
poi, come per quick windows sequencer visto nello scorso numero, si tradurranno i messaggi posti dopo il segno di uguale facendo attenzione alle & (e
commerciale). Dato che il programma d'installazione non funziona, o per lo
meno in xp non funziona, possiamo limitarci a tradurre la parte che riguarda
le proprietà delle seriali magari aiutandoci con le proprietà analoghe di
altre porte seriali che parlano in italiano.
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Possibili guasti dei registratori minidisc ed il kit pulizia lente mini disc ottica laser lens cleaner
Dal 2011 la Sony ha smesso di produrre i registratori minidisc e quindi quasi
sicuramente quelli che puoi acquistare sono nel mercato dell'usato o, se sei
molto fortunato, in qualche rimasuglio di magazzino. Vista la scarsa diffusione e la progressiva estinzione di questi apparecchi, l'argomento può sembrare
di scarso interesse mentre a mio avviso è sempre bene soddisfare una sana
curiosità tecnica ed inoltre qualora ti dovessi imbattere in un apparecchio
del genere certe informazioni, difficili da reperire proprio perché si tratta
di un apparecchio adoperato da pochi, ti potranno essere assai utili. Dei
registratori minidisc ho già parlato nei vecchi numeri di Fuori serie e qui
aggiungo solo quanto segue. Uno dei miei registratori minidisc ha cominciato a
fare le bizze, all'inizio in modo saltuario e successivamente sempre più
frequentemente. Il guasto era quello tipico dei lettori/registratori con laser
e cioè l'incapacità temporanea di leggere certi dischi che poi magari venivano
letti benissimo in un secondo momento e la difficoltà nel cambio traccia o
negli spostamenti all'interno di essa. Lente sporca o testina laser esaurita?
In questi casi si dovrebbe andare per esclusione e la prima cosa da fare
sarebbe quella di pulire la lente. Peccato che per quanto dirò di seguito tale
operazione non sia facile nemmeno per chi ha una discreta manualità e quindi
nella stragrande maggioranza dei casi con un guasto del genere ti rivolgerai
al tecnico che non potendo star lì a provare e riprovare ti cambierà il pezzo.
In questo caso il tecnico non è del tutto da biasimare perché soprattutto
quando il difetto si presenta saltuariamente, una volta pulita la lente è
necessario provare e riprovare il registratore con dischi diversi e per un
lungo periodo e la cosa farebbe talmente salire la manodopera che alla fine si
fa prima e meglio a sostituire il pezzo. Per quanto detto fin qui, prima di
portare a riparare l'apparecchio ho cercato qualcosa per poterlo pulire
dall'esterno tramite un minidisc di pulizia che pensavo esistesse così come un
tempo c'erano i floppy per la pulizia dei drive visti in passato. Su ebay ho
trovato il kit pulizia lente mini disc ottica laser lens cleaner che a parte
lo spazio superfluo nella parola minidisc e altrettanto superflua la dicitura
in inglese, apparentemente serve proprio per pulire la lente dei registratori
minidisc. Questi kit sono ormai quasi introvabili e vista l'apparente disponibilità ne volevo acquistare due proprio perché in seguito magari non li avrei
più trovati ma alla fine ne risulterà disponibile solo uno. In questi casi, a
causa della scarsa flessibilità di ebay il rivenditore, se onesto, ti rimborsa
tutti i soldi e rimetterà in vendita un solo esemplare dell'oggetto che dovrai
riordinare. Nell'aprire la confezione ho visto subito che quel disco non
serviva a pulire perché non c'era nessun liquido a corredo e nessun spazzolino
incorporato nel minidisc per poterlo fare. Sia per intuito che per aver letto
le istruzioni in inglese ho capito che quel disco serviva solo a fare il test
del registratore minidisc dopo aver pulito manualmente la lente con un liquido
non abrasivo in modo da togliere la polvere e le cariche statiche. Nei giorni
successivi, e purtroppo le cose vengono in mente sempre dopo, mi sono ricordato che anni fa avevo letto la stessa cosa in internet e se me lo fossi ricordato prima dell'acquisto... Quello che non potevo sapere sono i guai che
questo stramaledetto disco di test può provocare. Per prima cosa l'ho inserito
nel registratore guasto scoprendo che ci sono delle tracce audio in inglese,
tra cui una con della musica per localizzare il canale destro e sinistro, e
che non c'era la prova della risposta in frequenza o della sensibilità del
lettore come avviene con certi cd di prova. Insomma, come test audio era
un'autentica puttanata! Tra queste tracce ve ne era una priva di segnale audio
in cui il lettore esegue il test di lettura, almeno penso sia così perché le
istruzioni non dicono niente. Facendo play su questa traccia vuota, come non
vedente senti solo il normale e lieve rumore che il minidisc fa quando legge
una traccia e, purtroppo, anche qualche rumore di meccanica indesiderato che
pensavo dipendesse dal registratore guasto. Dopo circa 8 minuti si è bloccato
tutto senza che l'apparecchio passasse alla traccia successiva dove c'è un
campanello e l'avviso in inglese che il test è stato superato e anche a questo
malfunzionamento ho dato la colpa al registratore guasto. A volte sarebbe bene
non avere certe curiosità tecniche ma d'altra parte... Per vedere quanto
durava la traccia con il test ho inserito quel disco stramaledetto nell'altra
piastra minidisc scoprendo che anche lì ogni tanto si sentivano dei rumori
meccanici indesiderati e la cosa cominciava ad insospettirmi. Altrettanto
strana era la durata del test che dopo un'ora non era ancora terminato e
quindi ho premuto il pulsante per l'espulsione del disco scoprendo che l'apparecchio faceva dei rumori insoliti e non mi dava il minidisc. Dopo aver provato a spegnere e riaccendere l'apparecchio forse anche per più di una volta
senza risolvere il problema, non mi è rimasto altro da fare che aprire la
piastra e spingere delicatamente il carrellino del disco verso il frontale
dell'apparecchio facendo espellere meccanicamente e senza sforzi il minidisc.
A questo punto ho preso un minidisc normale e dopo aver dato corrente l'ho
inserito scoprendo che l'apparecchio faceva dei rumori inconsueti e che alla
fine mi ridava il disco senza leggerlo. Non ho mai riparato meccaniche di
minidisc ma in seguito, guardandoci un po', ho capito che qualcosa si era
rotto e non avendo pezzi da metterci non mi sono messo a smontare ulteriormente l'apparecchio ma se l'avessi fatto forse avrei le idee più chiare su
quanto dirò più avanti. Prima però c'è da chiedersi questo: il registratore
minidisc si è rotto a causa dell'usura o a causa del disco di test? Quando ho
acquistato i registratori minidisc vi erano solo dischi da 74 minuti esattamente come avveniva con i primi cdr e non ho mai provato a mettere in quegli
apparecchi i più recenti minidisc da 80 minuti. Mi domando se la causa del
guasto non sia proprio da imputare al fatto che il test era per dischi e registratori da 80 minuti. Ho fatto guardare se nel minidisc di test vi era la
durata ma non c'è scritto un fico secco. E siccome ho fatto riparare entrambe
i registratori e mi scoccia fare le prove, forse questi interrogativi rimarranno aperti per un bel po' o forse per sempre. L'interno della piastra minidisc Sony mds-je520 che ho aperto è molto spartano: il classico trasformatore
sulla sinistra, una scheda principale avvitata sul fondo con viti assai accessibili che quasi quasi viene la tentazione di togliere e componenti ben distanziati, una piccola meccanica avvitata con quattro viti assai accessibili e
una schedina sul pannello frontale con i comandi e il display. Per pulire la
lente di un registratore minidisc formato piastra non è sufficente togliere il
coperchio di quest'ultima perché la lente è ricoperta da una piastrina che si
discosta quando il minidisc viene inserito nell'apposita fessura posta sul
frontale dell'apparecchio. Quando il minidisc è inserito, la lente viene
ricoperta da quest'ultimo e con le mani tocchi il disco vero e proprio che si
trova all'interno del guscio del minidisc. apro una parentesi per spiegare
brevemente com'è fatto questo supporto soprattutto a chi non l'ha mai utilizzato. Per certi aspetti la parte esterna di un minidisc può essere considerata
un floppy in miniatura. Vi è infatti un guscio che protegge il disco, una
linguetta sul bordo per proteggerlo da scrittura e una piastrina che si discosta quando il disco viene inserito nel registratore. Contrariamente ai floppy,
questa piastrina sembra bloccata perché tirandola leggermente di lato non si
scosta e non è il caso di sforzare. Per farla scostare e poter toccare il
disco di materiale rigido presente sotto di essa fai così: appoggia il minidisc sul tavolo con i due angoli retti rivolti verso di te e i due angoli
smussati rivolti dalla parte opposta come se lo dovessi inserire nel registratore. Sul bordo di un minidisc ci sono alcune scanalature, a noi interessa
quella sul lato destro vicina all'angolo smussato e posta sulla parte superiore del bordo. Infilandovi un oggetto apuntito come una penna o un punteruolo
per la scrittura braille e premendo leggermente la linguetta che tuttavia non
comprende tutta la scanalatura ma solo la superficie più vicina al lato anteriore del minidisc, ossia quello rivolto verso di noi, si sbloccherà il fermo
che mantiene la piastrina e saremo liberi di spostarla per toccare il disco
vero e proprio. Basterà poi riaccompagnare la piastrina al suo posto perché
venga nuovamente bloccata. Naturalmente quando infiliamo il disco nel registratore c'è un qualcosa che sblocca il fermo e quando lo togliamo la molla
della piastrina e forse anche il registratore fanno sì che ritorni al suo
posto. Mi sono pentito di non aver tolto la meccanica perché forse, e sottolineo forse, armeggiando un po' sul frontale di essa, là dove andrebbe infilato
il disco, magari è possibile far spostare la protezione della lente in modo da
potervi accedere per la pulizia. Il registratore minidisc più recente che ho
risale al 1999 e successivamente sono apparsi i minidisc da 80 minuti, i
registratori minidisc con porta usb e, da quanto ho letto su
www.puntoinformatico.it
i registratori minidisc in grado di leggere file mp3. Una cosa che non so è se
con la porta usb è possibile fare il trasferimento da minidisc a pc a velocità
elevata ossia copiando un file come se lo facessimo da un disco esterno al
disco fisso. La cosa non è affatto scontata visto che la porta usb si trova
anche in certi registratori a cassetta ma serve solo ad evitare l'uso dei cavi
audio ma per il trasferimento del materiale occorre il tempo della durata di
un nastro e la cosa è anche ovvia visto che una cassetta tradizionale è nel
formato analogico. Con il minidisc la cosa sarebbe molto più fattibile visto
che si tratta comunque di trasferire dei file ma non ne ho esperienza.
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Sbloccare un disco zip Iomega rimasto all'interno del drive
Perfettamente consapevole dell'argomento assai anacronistico e che il 99%
delle persone non sono pazze come me da usare ancora certi apparecchi, scrivo
quanto segue perché Fuori serie, come dice il suo nome, è un po' fuori dalle
solite cose ed inoltre se un giorno dovessi imbatterti in un drive zip Iomega
e ti servissero informazioni, sarebbe difficile trovarle proprio perché non
l'adopera più nessuno. Per chi non ha mai usato questi apparecchi dirò subito
che se non sono alimentati non è possibile espellere il disco nel modo normale. Tanti anni fa nelle istruzioni avevo letto dell'esistenza di un foro in
cui introdurre un qualcosa di appuntito per far espellere il disco in caso di
guasto come avviene per i lettori/masterizzatori cd/dvd ma il negoziante a cui
avevo chiesto maggiori chiarimenti mi ha detto che il foro non c'era. Un drive
zip Iomega da 250 mb mi si è fermato con il disco dentro e dopo essermi accertato che non era un problema di alimentazione e che l'apparecchio era totalmente privo di vita perché non funzionava nemmeno al di fuori del computer e
con un alimentatore diverso, mi sono messo lì a toccarlo e ritoccarlo per
cercare il famoso foro che le istruzioni indicavano sul retro (avrai senz'altro capito che ai negozianti credo assai poco). Finalmente ne ho trovato uno
proprio sul retro in cui un normale punteruolo per la scrittura braille s'infilava solo in parte e quindi con quell'oggetto non ci ho fatto niente e non
ero nemmeno sicuro che il foro fosse quello. Visto che l'apparecchio era da
buttare non mi sono fatto scrupoli ad aprirlo in modo da... vederci chiaro!
Per aprire un drive zip interno da 250 mb non occorre svitare viti, il coperchio è solo incastrato e basta tirarlo con una certa cautela. All'interno ho
notato che premendo leggermente una linguetta posta proprio all'altezza in cui
avevo trovato il foro, il disco veniva espulso senza l'uso dell'alimentazione.
Così ho richiuso l'apparecchio constatando che il coperchio s'incastrava
ancora perfettamente e ho fatto la prova d'espulsione del disco utilizzando un
oggetto più sottile del punteruolo ed in pratica si fa così: prendi un ago
oppure uno spillo o qualsiasi altra cosa molto sottile un po' lunga e rigida
(io ho adoperato un pezzo di filo rigido a conduttore unico che si adopera nei
cablaggi dei circuiti ma non sono molti ad averlo). Avendo il frontale posteriore dell'apparecchio davanti a te, il foro si trova sulla destra sopra al
connettore di alimentazione, circa a metà spina. In un drive zip da 100 mb
esterno il foro si trova grosso modo nella stessa posizione anche se in quel
caso non c'è il connettore visto sopra. L'oggetto appuntito va infilato nel
foro per un bel pezzo fino ad incontrare la linguetta che deve essere spinta
in modo da far scattare il meccanismo a molla che fa uscire il disco automaticamente. Di solito i drive o i lettori/masterizzatori si guastano perché non
leggono o leggono malamente i dischi oppure per un problema meccanico. E' la
prima volta che mi si guasta un drive per dischi zip ed è anche la prima volta
che un drive si guasta così tanto ed improvvisamente da non dare più nessun
segno di vita. E siccome al suo interno non ho trovato nessun filo staccato,
senz'altro il guasto è in un componente della scheda. Se ti servono altre
informazioni sui dischi e drive zip Iomega puoi leggere i vecchi numeri di
Fuori serie.
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Errori inspiegabili di Internet explorer 8
Forse qualcuno ricorderà che in una mail chiedevo come leggere i messaggi
della bacheca del sito poste italiane. In quel tardo pomeriggio non avevo
voglia di trafficare ma anche in seguito non riuscivo a leggerli nonostante le
indicazioni di un vedente e di due persone non vedenti. Possibile che non
riuscissi a fare una cosa così semplice? Alla fine ho scoperto che con Firefox
e con lo stesso Internet explorer 8 installato però su un altro computer i
messaggi si leggevano benissimo. Un altro errore strano che avveniva sempre
nello stesso computer in cui non riuscivo a leggere i messaggi era che andando
su Google e cliccando sul messaggio
"Gli utenti che usano lettori di schermo..."
alla prima ricerca fatta con parole tra virgolette il computer s'imballava
talmente tanto da doverlo spegnere. Una volta riavviato, per ripristinare la
ricerca con google dovevo cancellare i cookies anche se forse era possibile
cancellare solo quello o quelli relativi a google ma non stavo lì a sottilizzare. Fatto questo dovevo fare le ricerche con google senza cliccare preventivamente sul messaggio dedicato a chi usa lettori di schermo. Possibile che una
facilitazione divenisse per me un impiccio? Ho l'abitudine di tenere varie
immagini del sistema in modo da poterlo ripristinare in diverse situazioni
precedenti facilitando così la ricerca dei guasti. Dopo varie prove a me è
sembrato che il problema non dipendesse da Jaws o da una qualche incompatibilità di Jaws con la scheda grafica ma proprio da Internet explorer. Desideravo
però capire qual'era il parametro o i parametri settati diversamente dal
default che creavano il problema e così con tanta pazienza, si fa per dire
perché le imprecazioni erano assicurate, mi sono messo a confrontarli con
quelli del computer in cui le cose andavano bene e quando nel computer guasto
ne trovavo uno settato in altro modo lo regolavo come nel computer funzionante
e andavo a fare le prove ma... Alla fine tutti i parametri dei due computer
erano settati allo stesso modo ma il problema continuava perché evidentemente
si era danneggiato qualche file o non so nemmeno io che cosa di quel maiale di
Internet explorer 8 e non ho fatto altro che ripristinare il tutto senza
capire dove stava il problema. Del resto questa è la politica di Microsoft e,
da quanto sento in giro, Apple è ancora peggio anche se dicono funzioni sempre. Ma sarà proprio vero o sarà invece una delle tante leggende metropolitane?
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Adattatori usb-seriali, approfondimento
Oltre alla versione con una sola porta seriale,
esistono adattatori Digitus che da un lato si collegano ad una porta usb
mentre all'altro estremo hanno due o addirittura quattro porte seriali e naturalmente costano un po' di più rispetto all'adattatore con una sola porta.
Visti su:
www.yeppon.it
Al di là del numero di porte e della marca fai attenzione che non tutti gli
adattatori usb-seriali escono con la porta rs-232 (quella usata comunemente in
ambito domestico). Ci sono adattatori usb-seriali con porta rs-485 di cui non
ho esperienza e che vengono adoperati in ambito industriale.
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Formattazione e floppy di avvio in Windows 7
Questo sistema operativo
fa un floppy di avvio con uno scarno dos di Windows millennium anche se i file
hanno la data del 2005. Non mette Himem per mandare una parte di dos nella
memoria alta e quindi ho provato a metterci himem.sys che trovo comunque in
Windows 7 ma non è compatibile. L'interfaccia grafica di Windows 7 non prevede
più la formattazione dei floppy a 720 kb ma se qualcuno li deve ancora adoperare in un vecchio strumento musicale li può comunque formattare dal prompt
dei comandi con la solita sintassi dos:
format a: /f:720
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Wftran, approfondimento
Ne ho già parlato in passato ed è la versione windows del
programma per trasferire file dal pc alla barra braille mb408l e viceversa. Se
desideri disinstallare la versione 323 di questo programma e nel computer hai
la versione 8 di Avast antivirus, dovrai disabilitare quest'ultimo per poter
compiere l'operazione. In caso contrario il computer darà un errore e con la
tastiera non riuscirai più a chiudere le applicazioni e lo dovrai spegnere
tramite il pulsante del cabinet. Contrariamente a quanto capitava con la
versione 7 di Avast antivirus, la versione 8 permette d'installare Wftran
versione 325 senza problemi. Non ho provato a rimuovere la versione 325 di
wftran per vedere se l'antivirus gli dà fastidio come avviene con la 323.
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Iphone
Nello scorso numero mi sono dimenticato di scrivere l'impressione che ho avuto nel provare per la prima volta la gestione del'iphone con
sintesi vocale. La voce è buona ed è utile il tic che indica il passaggio tra
un elemento e l'altro quando si striscia sullo schermo e penso che con un po'
di pratica la selezione delle applicazioni diventi abbastanza veloce anche
perché più o meno ci si ricorda la posizione in cui si trovavano e quindi non
si deve esplorare tutto lo schermo per ogni selezione. Quando adopero apparecchi con tastiera, compresi quelli con tasti molto piccoli o poco sporgenti,
non ho l'abitudine di strisciare su di essi per trovare un determinato tasto
ma bensì quella di saltare da un tasto all'altro anche perché, inconsciamente,
ho memorizzato le distanze esattamente come quando camminiamo per la nostra
abitazione. Per tanto a me veniva spontaneo staccare il dito dallo schermo
cosa che, almeno credo, non si dovrebbe fare ma anche in questo caso è una
questione d'abitudine. Purtroppo le cose vengono in mente sempre dopo e nonostante la disponibilità di Oscar mi sono scordato di provare a scrivere qualcosa e con il senno di poi mi sono dato del cretino perché penso che la difficoltà nella gestione dell'iphone sia proprio lì: selezionare un carattere,
toccarlo due volte velocemente per confermarlo e ripetere l'operazione per
tutti i caratteri che si vogliono scrivere o correggere diventa assai noioso
soprattutto per chi, come me, la sintesi la usa solo perché costretto e ne
farebbe volentieri a meno. Per fortuna l'iphone contempla anche il riconoscimento vocale ma qui mi fermo perché non è giusto parlare di cose di cui non si
ha esperienza.
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Jaws
Nell'elenco delle applicazioni installate di questo programma trovi anche:
Installazione vocale di Freedom scientific
spesso seguita dal numero di versione. E'
l'applicazione che Jaws utilizza per gran parte dei messaggi in fase di installazione e disinstallazione e e se te ne è rimasta una vecchia versione che
non adoperi la puoi togliere tranquillamente facendo attenzione che quella
senza il numero di versione appartiene a Jaws 9 (non mi pare vi siano altre
versioni senza numero). Se Installazione vocale viene rimossa e poi vai a
disinstallare la versione corrispondente di Jaws, dovrai fare la disinstallazione quasi completamente "Al buio" ma, consolati, almeno con la 9 alla fine
avrai ugualmente il messaggio che Jaws è stato disinstallato.
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Mp3DirectCut versione 2.18
Come molti già sapranno, oltre che per
tagliare i file mp3 questo programma può essere utilizzato per registrarli ed
unirli. Per compiere quest'ultima operazione si apre il primo file e lo si
copia negli appunti con il solito ctrl+c o con il solito comando Copia dal
menu Modifica; si apre il secondo file e s'incolla il primo con il solito
ctrl+v o il comando Incolla dal menu Modifica. L'operazione non avviene se i
file non hanno le stesse caratteristiche e cioè la stessa frequenza di campionamento, lo stesso bitrate e la stessa modalità (stereo o mono). Nell'unire
due vecchi archivi mi sono accorto però che a volte questa operazione non
avviene nonostante le caratteristiche dei due file siano identiche. Così mi
sono messo a fare delle prove scoprendo che non possono essere uniti due file
quando uno è stato prodotto con Tapinradio e l'altro con Goldwave 568 e che un
mp3 salvato con Goldwave 568 non può essere unito ad uno salvato con Creative
wave studio. sarà colpa della libreria con cui viene fatta la codifica in mp3?
Comunque una qualche differenza tra i file ci dovrà pur essere anche se non ci
viene svelata dalle proprietà di xp.
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NVDA
Al di là della velocità impostata, per default lo screenreader
NVDA risponde ai comandi più lentamente di Jaws. Non è il programma a comportarsi così ma la sintesi installata e basta installare la eloquence per risolvere il problema. Del resto ho già notato la stessa cosa con il telefonino che
per default una volta installato Talks parlava con la sintesi Silvia che
rispondeva ai comandi peggio di quando mia nonna aveva novant'anni ed è bastato installare Eloquence per renderlo più agile.
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Porta seriale isa
Oggi 25 luglio 2013 fa un caldo bestia e l'umidità
mi sembra assai alta (non ho nulla per misurarla) e tuttavia non sono ancora
diventato matto a causa del caldo e se parlo di porte isa è perché su
www.yeppon.it
le puoi ancora trovare di marca Digitus e al prezzo di 3 euro e 42 centesimi.
Probabilmente vengono ancora usate in qualche marchingegno in ambito industriale.
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