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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Pen drive Sony 8gq e chiavette con interfaccia usb 3.0 in generale
Il prezzo di una chiavetta usb con interfaccia 3.0 è assai variabile, si parte
da modelli che costano meno di venti euro fino a quelli che ne valgono più di
quattrocento. Ciò dipende dalla capienza della memoria e da altre caratteristiche come ad esempio la velocità di lettura e scrittura che può variare di
molto tra un modello e l'altro. Quelle che ho visto finora hanno sempre la
velocità in lettura superiore a quella di scrittura ma non mi stupirei se
qualche modello facesse il contrario come accade per l'interfaccia usb 2.0 in
certi modelli Sandisk. Purtroppo non tutti i siti riportano la velocità di
lettura e scrittura, spesso si attira il cliente con l'esca della velocità
dell'interfaccia usb 3.0 e lo si acchiappa come un pesciolino da mettere in
padella perché, come ti potrai rendere conto se confronti diverse chiavette
usb 3.0, la velocità dell'interfaccia è abbastanza relativa e comunque non è
l'unico dato da tenere presente. Un sito che riporta la velocità di lettura e
scrittura delle chiavette è:
www.monclick.it
Forse non è del tutto adeguato ma tanto per capirci faccio l'esempio che
segue: un camion ti rovescia un mucchio di ghiaia sul ciglio della strada
davanti a casa. Con la pala e la cariola la porti dentro al cortile distendendola nei viali del giardino. Il camion ha fatto presto a rovesciare la ghiaia
mentre il tempo che impieghi a fare il lavoro è decisamente maggiore. L'interfaccia usb 3.0 è il camion che butta la ghiaia, tu sei il dispositivo che la
piglia (cioè quello che legge i dati) e la distende nei viali (ossia quello
che scrive i dati là dove devono essere inseriti). Quindi anche se l'interfaccia andasse alla massima velocità, cosa del tutto da verificare, bisognerà
sempre fare i conti con la velocità con cui il dispositivo è in grado di
leggere e scrivere. Per curiosità ho provato la Sony 8gq con interfaccia usb
3.0 ed una capienza di otto giga che costa meno di venti euro. E' ricoperta
quasi completamente in alluminio ed il meccanismo per far uscire la spina è
identico a quello di una penna: si preme il cappuccio per estrarla e lo si
ripreme per farla rientrare anche se per estrarla dal computer basta tirare
come al solito prendendola però per il corpo ricoperto in alluminio e non per
il cappuccio che si è premuto per estrarla. La velocità in lettura dichiarata
è di 60 mb/s mentre quella in scrittura è di 45 mb/s. Per una chiavetta usb
3.0 queste non sono velocità alte ma d'altra parte costa meno di venti euro...
Con il computer i5 e Hd_speed, di cui ho parlato nei numeri 77 e 79, ho testato solo la velocità in lettura ottenendo valori superiori a quelli dichiarati
e cioè di 62 o addirittura 63 mb/s. Mettendo la chiavetta nello stesso computer ma in una porta usb 2.0, ho ottenuto la velocità di 33 mb/s, quindi quasi
la metà rispetto alla usb 3.0, ma per la usb 2.0 non so quale sia il dato
fornito dal costruttore. Con lo stesso programma non ho testato la velocità in
scrittura perché, come forse ricorderai, va a distruggere la formattazione e
magari poi riformattandola non riesco più a vedere la chiavetta in dos (cosa
che mi scoccia, (vedi i vecchi numeri per questo argomento). Attenzione: sulla
possibilità di vedere o meno le chiavette in dos, oltre a quanto già scritto
sto notando altre cose ma non le scrivo perché ho ancora le idee abbastanza
confuse. Con Rmprepusb, un programma la cui funzione principale è quella di
preparare chiavette usb avviabili con vari sistemi operativi e che conosco
assai poco, ho potuto effettuare il test della velocità in lettura e anche
quello in scrittura perché, contrariamente ad Hd_speed, non distruttivo. Per
ogni test il programma fornisce due valori che probabilmente sono il minimo e
il massimo di velocità raggiunti nel periodo in cui si è fatta l'analisi e ho
ottenuto i valori seguenti:
lettura su porta usb 3.0=63,5 e 68,2;
scrittura su porta usb 3.0=solo 11,2 e 12,1;
Sullo stesso computer, lettura su usb 2.0=33,3 e 35,7;
scrittura su usb 2.0=11,3 e 12,1.
Le velocità in lettura confermano grosso modo i rilievi fatti con Hd_speed
mentre le velocità in scrittura sono assai basse e mi hanno lasciato basito e
rattristato. Per quanto poco preciso possa essere Rmprepusb, è chiaro che un
risultato così basso e quasi identico per entrambe i tipi di porta non dipende
da lui ma da altri fattori. Per prudenza ho fatto anche la prova di cronometrare il trasferimento di un file di circa un giga da disco fisso a chiavetta
e la durata del trasferimento mi ha confermato che, anche sulla usb 3.0, la
velocità in scrittura è di molto inferiore ai 45 mb/s dichiarati. Nel compiere
questa prova devi tener presente un certo margine perché, oltre alla scrittura, devi contare anche il tempo che il computer impiega a leggere da disco
fisso. Siccome le prove con il disco Lacie rikiki le avevo fatte con un altro
esemplare della stessa scheda madre, mi è venuto il dubbio che le porte della
scheda attuale avessero un problema in scrittura anche se la cosa mi sembrava
assai strana. Per sicurezza ho provato a ricronometrare i tempi con il Lacie
rikiki constatando che erano grosso modo quelli che avevo rilevato con l'esem-
plare precedente di scheda e quindi, almeno con il disco, le porte non hanno
problemi. Ho provato ad aggiornare xp e anche a cambiare il parametro del bios
che regola le usb 3.0 da ehci a xhci senza notare differenze. Non avendo
un'altra chiavetta con interfaccia usb 3.0 e una scheda madre differente per
fare le prove, tutti gli interrogativi restano aperti: la velocità in scrittura così bassa e praticamente identica tra i due tipi di porta dipende da
un'incompatibilità della chiavetta verso il controller o da uno sbaglio fatto
quando si è riportata la velocità in scrittura inserita su più siti? Ho anche
scannarizzato il cartoncino della confezione in cui si dice solo che la velocità varia a seconda del tipo di porta senza specificarne i valori. Ho anche
una schedina con le usb 3.0 che monta però lo stesso controller e quindi tanto
vale fare la prova. Nella chiavetta è presente il software Easylock che, come
dice il termine, serve a proteggere, o forse a criptare, i dati in modo facile. Il readme presente in varie lingue dice di lanciare questo programma dalla
chiavetta stessa e che funziona dal service pack 3 di xp in poi ma non dice
come usarlo. Ma ti pare che per criptare dei dati serva per forza il service
pack 3 di xp? Cavolo, lo si faceva già con il dos! Si tratta ovviamente di
un'operazione commerciale per costringere a poco a poco a far passare tutti a
windows 8. Una volta lanciato easylock, con Jaws si legge assai poco, solo il
pulsante per la guida (che forse non funziona perché quel computer non è
collegato ad internet) ed il pulsante chiudi. Qualche volta mi dà un errore ma
siccome la cosa non m'interessa non sono stato lì ad affaticarmi per capire se
in qualche modo si può usare il programma. So solo che una volta lanciato,
nella chiavetta avrai un file e una carrtella in più che attualmente ho anche
tolto. La Sony 8gq funziona anche con i vecchi computer nei quali però non ho
testato la velocità. Non è previsto però che funzioni con windows 98 con il
quale comunque non ho fatto prove. Nei computer in cui non serve il driver
aspi per far funzionare le periferiche usb in dos, viene vista correttamente
ad eccezione delle porte usb 3.0. Tuttavia per queste ultime potrebbe dipendere da una caratteristica dell'esemplare di scheda madre in uso visto che non
mi è mai capitato che le porte usb 3.0 di questa scheda funzionino in dos
mentre con l'altro esemplare avente lo stesso modello che avevo montato tempo
fa funzionavano saltuariamente. Con un pentiuim III che necessita di driver
aspi, non mi funziona con la porta 2.0 anche se ho provato con soli due driver. stranamente mi funziona invece con aspiuhci e la porta 1.1 integrata nel
pc.
Nota 1: se intendi usare il programma Rmprepusb visto sopra per fare il
test della velocità delle chiavette, fai attenzione a non confonderti con il
test dell'unità che distrugge la formattazione.
Nota 2: Nel sito
www.monclick.it
è possibile scrivere un'opinione sui prodotti e ho provato a farlo per questa
pen drive. Nel form che appare ci sono due campi: uno in cui inserire gli
aspetti positivi dove ho scritto che la velocità in lettura è addirittura
leggermente superiore a quella dichiarata, l'altro in cui scrivere gli aspetti
negativi in cui ho messo che la velocità in scrittura è decisamente inferiore
a quanto dichiarato. L'ho fatto sabato scorso e oggi siamo al venerdì successivo ma non è stato ancora pubblicato e quindi ormai nutro poche speranze che
ciò avvenga. Spero però che la mancata pubblicazione sia dovuta ad un problema
tecnico e non alla volontà di chiudere la bocca a chi desidera esprimere
un'opinione in parte negativa come tra l'altro viene data la possibilità di
fare anche se a me sembra che non ci siano stati errori durante l'invio ma
insomma...
Nota del 2015: dopo un periodo piuttosto lungo, da monclick ho ricevuto un messaggio in cui mi si invitava a cambiare le mie opinioni in modo da poterle inserire nel loro sito. Si diceva anche che i dati di lettura/scrittura della pen drive inseriti in esso erano quelli della Sony. Ed allora? Se devo scrivere ciò che vogliono, tanto vale che se lo scrivano da soli ed è per questo che non ho più inserito nessuna opinione sui prodotti. Naturalmente sono consapevole che i mezzi da me adoperati per le prove non sono altamente professionali e quindi contestabili e proprio per questo sarei stato del tutto aperto ad essere contestato se, con prove e dati alla mano, mi avessero detto che su un altro computer e con altri strumenti di misura la chiavetta dava la velocità di scrittura corretta. Ma chiedermi di cambiare opinione così tanto perché fa comodo a loro...
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Hard disk Western digital elements portable se usb 3.0 da 1 tb e alcuni comandi di Diskpart
Da windows e altri programmi questo disco viene rilevato come wd elements 1042
mentre quello riportato nel titolo è il modello presente nel sito da cui l'ho
acquistato. Ovviamente wd sta per Western digital, elements fa parte del
modello mentre non so se il numero 1042 è lo stesso per tutti gli esemplari ma
per certo so che non è il codice del componente specificato in fattura e nel
sito. Pur essendo da 2,5 pollici come il Lacie rikiki visto nel numero 79, è
un po' più spesso ed appena più largo ma un po' più corto di esso (forse lo
spessore dipende dal fatto che questo è da 1000 gb contro i 500 del Lacie). E'
autoalimentato ed ha un buffer di 32 mb e una velocità di rotazione di 5400
rpm. In dotazione c'è un cavo cortissimo con le stesse spine viste per il
Lacie rikiki. Contrariamente al Lacie, questo disco è già pronto all'uso e
formattato in ntfs. In esso ci sono file che servono solo a mostrare il logo
della ditta e quindi possono essere tranquillamente cancellati. I problemi
cominciano invece se lo vuoi partizionare con PartitionMagic 8.5 che ti
avverte d'aver trovato un errore 110 consistente nella lunghezza sbagliata
della partizione nella tabella delle partizioni di cui dà tutte le specifiche
con la possibilità di correggerlo. Se non lo correggi, il disco viene visto
malamente da PartitionMagic ma era una giornata in cui la notte prima non
avevo riposato e sono stato troppo precipitoso perché, almeno mi pare di
ricordare, non ho provato a svolgere qualche attività con il programma per
vedere, ad esempio, se mi lasciava creare ugualmente una partizione. Una volta
uscito e rientrato in Partitionmagic correggendo l'errore, potevo visualizzare l'unità ma non mi veniva mostrato il tipo di partizione e quando tentavo di
crearne una nuova il programma mi dava un errore. Inoltre non mi lasciava
cancellare la partizione corrente e nemmeno tutte le partizioni presenti sul
disco come avevo intenzione di fare per partire da zero in modo da configurarlo come volevo. A questo punto sarebbe stata mia intenzione cancellare tutto
il disco con Gdisk di Ghost 2003 ma nel computer in cui stavo operando questo
hard disk esterno non funziona in dos. Così ho utilizzato il Diskpart di xp ma
se lo vuoi adoperare fai molta attenzione a selezionare il disco giusto. Al di
là della grafica e dei comandi, la differenza principale tra PartitionMagic e
Diskpart di xp consiste nel fatto che con il primo puoi fare tutte le modifiche che vuoi vedendone l'effetto in anteprima e dare l'ok per scriverle effettivamente su disco solo se ti soddisfano. Con Diskpart quando dai il comando
di cancellazione il programma svolge subito l'operazione addirittura senza
chiedere conferma (a meno che non ci sia il modo di farglielo fare, è un
programma che ho adoperato e conosco assai poco). Se non hai mai usato Diskpart, la prima cosa da fare è di consultare l'help al suo interno come segue.
1) Da Esegui digita:
diskpart
sei quasi al prompt del dos ma all'interno del programma che si comporta come
un prompt dove digiterai dei comandi.
2) scrivi:
help
sullo schermo appare la lista dei comandi.
Non ho trovato un comando per
pulire lo schermo e la cosa può essere fastidiosa quando compi più di un'operazioni e devi rileggere lo schermo in cursore jaws. Quindi per ripartire da
zero scrivi exit per uscire e poi rientra nel programma. Digitando un comando
senza alcun parametro, hai l'elenco delle opzioni del comando stesso e puoi
notare che non sono precedute da altri segni come ad esempio la barra. Per
compiere un'operazione qualsiasi, prima bisogna sempre selezionare il disco e
la partizione su cui compierla e quando entri in Diskpart non è selezionato
niente. I dischi sono numerati e viene contato anche lo zero al quale, finora,
ho sempre trovato associato il disco interno. Nel caso di un computer configurato con un solo disco interno ed un disco esterno collegato alla usb, può
capitare che il disco esterno non abbia il numero uno come ci si aspetterebbe
ma il due. Ciò mi succede nel pentium IV dove il disco interno è regolarmente
associato allo zero, l'uno, chissà perché, viene saltato e il disco esterno
viene associato al due. Nel pentium III e nel computer i5 il disco esterno
viene regolarmente associato al numero uno. Da Diskpart, per sapere come i
dischi vengono numerati, scrivi:
list disk
Se l'hard disk interno e quello esterno hanno la stessa capacità, magari ti
stai chiedendo se veramente il disco zero è quello interno. Non disperare
perché lo verifichiamo subito. Di seguito faccio finta che i dischi del tuo
computer siano stati numerati con zero e uno. Se l'uno è stato saltato, digita
2 nei comandi che seguono. Sempre dall'interno di Diskpart scrivi:
select disk 1
se non ricevi errori digita:
detail disk
Il comando agisce solo sul disco selezionato in precedenza e avrai l'elenco
dettagliato delle caratteristiche del disco compreso il modello e dove è
collegato e quindi non avrai più dubbi sulla sua identità. Se desideri cancellare le partizioni del disco come ho fatto io, anche se l'hard disk ne contiene una sola bisogna selezionarla scrivendo:
select partition 1
Se il disco ha più di una partizione e vuoi essere sicuro d'aver selezionato
quella giusta scrivi:
detail partition 1
oppure
detail partition 2
a seconda del numero che hai selezionato in precedenza per vedere i dettagli
della partizione corrente. Se noti che è proprio quella da cancellare, digita:
delete partition
Fatto! Com'è andata? A me bene ed ho avuto il mio disco esterno completamente
bianco con la possibilità di tornare a lavorare con il più comodo e rassicurante PartitionMagic che non ha più dato problemi. Mi piacerebbe tanto sapere
con che cosa vengono preparati i dischi esterni ed il motivo per cui PartitionMagic dava un errore la cui correzione non consentiva di lavorare con il
programma. Una delle ragioni che mi ha spinto ad acquistare questo modello, è
stata che tra quelli da me analizzati era l'unico autoalimentato ad avere un
buffer di 32 mb mentre gli altri avevano un buffer di 8 mb. La cosa cambia con
i dischi esterni provvisti di alimentatore dove è molto più facile trovare
quelli con buffer a 32 mb se non addirittura a 64. Tuttavia un disco esterno
con alimentatore è abbastanza scomodo ed in modo particolare per chi utilizza
il pc portatile in viaggio. Contrariamente a quanto mi aspettavo, il buffer a
32 mb non costituisce di per sé un vantaggio o per lo meno non lo è in questo
modello. Collegando il disco ad una usb 3.0 del computer i5, misuro una velocità di scrittura e lettura leggermente superiore rispetto a quella rilevata
con il Lacie rikiki nelle stesse condizioni anche se questo dato è variabile
nel tempo e quindi direi che, grosso modo, siamo alla pari. Anche cronometrando il trasferimento dei dati tra pc e disco esterno viene confermata una
leggera superiorità del Western digital ma si tratta di pochi secondi che non
costituiscono una prova certa visto che, come abbiamo già visto, a parità di
condizioni il tempo impiegato per copiare gli stessi dati non è sempre lo
stesso. Quindi direi che il buffer a 32 mb non dà nessun vantaggio o, se c'è,
è davvero infimo. Anche in questo disco la velocità si abbassa quando si
lavora verso la fine di esso grosso modo come il Lacie rikiki. Ciò che invece
lascia molto a desiderare, è la velocità di questo hard disk quando viene
collegato alle porte usb 2.0. Misurandola in megabyte e con la formattazione
in ntfs, con il computer i5 ottengo una velocità media in lettura di 27,3
mentre quella del rikiki era di 33,4 che rimanevano più o meno tali anche in
scrittura che qui invece si abbassa a 24,2. Da notare che su un computer più
vecchio come il pentium IV, le velocità raggiunte sono ancora leggermente più
basse. Non è che le case costruttrici stanno abbassando di proposito la velocità di scrittura e lettura dei dischi quando questi vengono collegati alle
usb 2.0 per costringere gli utenti a dotarsi di computer con porte 3.0? Il
caricamento in dos di questo disco avviene regolarmente se fatto con il computer i5 che non ha bisogno di driver aspi come del resto non ne ha il mio
pentium IV il quale però non lo carica e si è imballato talmente tanto da
manomettermi il bios e farmi caricare il computer con le opzioni di default
che non soddisfano le mie esigenze. Cavoli, già l'estate scorsa erano andate
fuori posto e con il caldo che faceva ho perso mezzo pomeriggio per mettere a
posto due opzioni facendo le regolazioni al buio perché in questa macchina non
è possibile stampare le schermate e l'idea di rifarle proprio non mi piace
pperò... Così come avviene per la pen drive vista nell'articolo precedente,
stranamente nel pentium III il disco non si carica se uso le porte 2.0 mentre
funziona regolarmente con le 1.1 ed il driver aspiuhci, roba da matti! Sullo
stesso pentium III ma in xp le porte 2.0 e questo disco funzionano regolarmente. Contrariamente alle pen drive, finora non ho trovato nessun sito in cui
venga riportata la velocità di lettura e scrittura dei dischi esterni e questo
costituisce un problema in fase d'acquisto. In alcuni siti viene invece riportata la velocità di trasferimento relativa all'interfaccia che, come abbiamo
visto nell'articolo precedente, conta fino ad un certo punto.
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Come installare Linux ubuntu 12.04.1 lts in italiano e altre note
Oltre agli accorgimenti che un non vedente deve adottare per installare questo
sistema operativo usando la barra braille e la sintesi vocale, nel corso
dell'articolo trovi informazioni adatte a tutti. Quella proposta non è l'ultima versione di Linux ubuntu, ho scelto questa perché in italiano, facile da
installare e supportata per cinque anni (essendo uscita nell'aprile scorso ci
rimangono quattro anni e qualche mese). Ogni anno escono due versioni di Linux
ubuntu, una in aprile e l'altra in ottobre, da cui deriva la numerazione.
Infatti l'ultima versione è la 12.10, ossia le ultime due cifre dell'anno 2012
e il decimo mese dell'anno, che ho scartato perché provandola da cd e scrivendogli
asino
nella riga di comando mi rispondeva in inglese. Hai capito come si fa a provare i programmi? Tuttavia la prima schermata dell'installazione era in italiano, o almeno così mi pare di ricordare, però erano nella nostra lingua solo i
messaggi dell'installazione e non il resto. Un'altra cosa che a volte trovi
nelle distribuzioni Linux è che sono in italiano solo le icone dei programmi
mentre i menu all'interno di essi sono tutti in inglese stramaledetto! Purtroppo nemmeno la 12.04.1 che propongo è tutta in italiano, ad esempio le
impostazioni di brltty sono in inglese schifoso, ma ci dobbiamo accontentare.
Per scaricare ubuntu 12.04.1 vai su:
www.ubuntu.it
e scegli il link download. La pagina che appare contiene delle caselle combinate per scegliere cosa scaricare, ad esempio la versione a 32 o 64 bit, e il
pulsante arancione per far partire il download. Non so però se quello da me
adoperato sia proprio il pulsante proposto dal sito perché Jaws me lo classifica come bianco su bianco. Comunque chi non vede può fare il download in
questo modo: nelle opzioni di download, tramite la seconda casella combinata
scegli
ubuntu 12.04.1 lts - italiano
lasciando tutto il resto per default. Clicca sul pulsante che trovi subito
sotto la scritta
Avvia download
facendo attenzione che prima di dirti che c'è un pulsante, Jaws recita tutte
le scritte e le intestazioni e se anche a te la sintesi dà fastidio facendoti
avere poca pazienza nell'ascoltarla fino in fondo, rischi di non accorgerti
della presenza del pulsante.
Nota del 2015: in seguito nel sito cambierà qualcosa, in questi casi bisogna sempre un po' aggiustarsi di volta in volta.
Cliccando sul file che hai scaricato, andrà in
esecuzione il programma di masterizzazione a cui è associata l'estensione iso
permettendoti di costruire il cd che adopererai per l'installazione. I passaggi seguenti permettono d'installare il sistema su un disco bianco con la barra
braille e la sintesi. Siccome quando si fanno questi lavori la brevità è
importante, per ulteriori spiegazioni o se usi solo la sintesi vedi le note
dopo i passaggi stessi.
1) Inserisci il cd nel lettore e quando parte premi ripetutamente f5 per
entrare nella schermata dell'accessibilità. Basterebbe premere f5 una sola
volta ma non vedendo ciò che appare sullo schermo non puoi sapere esattamente
quando è il momento giusto per farlo.
2) Appare un menu in cui ci si muove con le frecce oppure, più semplicemente, con i numeri della tastiera alfanumerica e quindi premi il 4 seguito da
invio per installare la barra braille e la sintesi.
3) Siamo tornati nella schermata principale del cd, quella visibile prima
di premere f5, e, senza aspettare molto, premi una volta freccia giù ed invio
per installare il sistema.
4) Il cd gira un bel po' e potremmo dare i prossimi comandi prima che si
fermi ma non essendoci un avviso sonoro a dirci quando il computer è pronto a
riceverli, dobbiamo aspettare che il disco si fermi. Sullo schermo c'è il menu
seguente:
b=bluetooth,
s=seriale,
u=usb,
x=uscita (o forse exit).
quindi per installare la mb408l si preme la lettera s ed invio, lo 0 ed invio
per la porta seriale com1, la sigla md ed invio per il codice della marca Mdv.
5) Il cd girerà più lentamente di prima e dopo un po' sentirai un beep
nell'altoparlante del pc ad indicare che brltty, il gestore del braille in
modo testo, si è caricato e la barra
scriverà:
screen not in text mode
perché il pc sta lavorando in modo grafico. Dopo un bel po' la barra diventa
"bianca", poi scrive
preferenze
e successivamente appare la scritta
italiano
perché ci troviamo nella prima finestra dell'installazione. Attenzione che
questa sequenza potrebbe non verificarsi tutte le volte che fai l'installazione o su tutti i pc. In pratica però alla fine abbiamo due finestre aperte:
quella dell'installazione e quella di Orca, e la barra braille salta da una
all'altra. Con alt+tab vai nella finestra delle impostazioni di Orca (lo
screen reader in modo grafico) e premi spazio per entrare nelle preferenze. Se
stai facendo l'installazione con la sola sintesi come dirò nella nota 9, ci
capirai poco perché parla in italiano con i fonemi inglesi e la pressione di
tab provoca la pronuncia di tabulazione. Per fortuna la barra scrive in italiano ma se usi solo la sintesi stai fermo e leggi il passaggio successivo.
6) Premi una volta la freccia a destra per andare sulla scheda Voce,
quattro volte tab per posizionarti sulla stringa Persona dove c'è una casella
combinata in cui sembra già essere selezionato l'italiano ma non è vero e
quindi con la freccia giù vai fino ad it (non è possibile abbreviare l'operazione premendo la lettera i). Premi quindici volte tab per ritornare sopra la
stringa Voce (sarebbe più comodo usare shift+tab ma funziona solo in apparenza
perché quando si va a fare la regolazione successiva ci si accorge di non
essere al punto giusto). Premi una volta freccia a destra per selezionare la
scheda Sintesi vocale, una volta tab e spazio per abilitarla in modo che si
carichi all'avvio dopo l'installazione, sedici volte tab ed invio per Ok.
7) Adesso la sintesi parla italiano e quindi premi alt+tab per tornare
nella finestra dell'installazione dove per default è già selezionata la lingua
italiana e quindi con tab vai su Continua e premi invio.
8) Se sei collegato ad internet, in questa finestra puoi abilitare lo
scaricamento degli aggiornamenti durante l'installazione ma se non sei un po'
esperto di linux ti conviene lasciare disattivata questa opzione perché la
cosa non avviene in automatico e non so darti informazioni a riguardo. Se non
sei collegato ad internet, su schermo c'è la scritta di questa opzione ma non
la puoi attivare. Puoi invece abilitare l'installazione di software di terze
parti perché la cosa non comporta nessun problema durante i passaggi seguenti.
Dopo le scelte clicca su Continua.
9) Per default è già selezionato il pulsante radio per creare automaticamente una sola partizione per tutto il disco e la farà con file system ext4
con journaling (il default di questo sistema). Clicca su Continua.
10) Pur avendo un disco bianco, dice che verrà eliminata la partizione e
non ne conosco il motivo. Clicca su Installa.
11) Per default è selezionata la località di Roma e va bene così. Sentirai il cd girare perché probabilmente carica tutte le località, clicca su
Continua.
12) Per default è selezionata la tastiera italiana e c'è un campo dove
puoi provarla dove ti consiglio di digitare le lettere accentate e la punteggiatura in modo da verificare che siano giuste. Sentirai che il cd gira dando
anche delle percentuali forse perché sta caricando gli altri tipi di tastiera
o forse ancora per le località della schermata precedente. Ignoralo e clicca
su Continua.
13) Qui c'è da inserire il nome e cognome, il nome del computer che per
default viene costruito con il tuo nome, un trattino ed il modello della
scheda madre ma che puoi cambiare. Poi c'è il nome utente che per default sarà
il tuo nome ma che puoi sostituire. Successivamente trovi la password e la
conferma di quest'ultima e sono campi che sei costretto a compilare anche se
non vuoi la password perché altrimenti l'installazione non prosegue. Trovi poi
i pulsanti radio in cui decidi se vuoi la password per accedere al computer ma
scegliendo
Accedere automaticamente
dopo l'installazione succede questo: dalla riga di comando il layout di tastiera sarà in italiano mentre con l'interfaccia grafica verrà caricato quello
americano. Inoltre sarà comunque richiesta la password quando si accede alla
riga di comando. Quindi tanto vale lasciare che ti chieda la password anche
all'avvio e non avere il fastidio di dover reimpostare la tastiera. Trovi poi
il campo per cifrare la cartella personale che ho lasciato disattivato e
quindi clicca su Continua.
14) Qui devi solo aspettare che l'installazione finisca. Quando ti chiederà di riavviare, sappi che il cd verrà espulso ed il cassetto rimarrà aperto
senza avere la possibilità di chiuderlo (a meno di non forzarlo, ma non ne
vale la pena). Il computer non si spegne e dovrai compiere questa operazione
con l'interruttore dell'alimentatore e non appena lo riaccenderai il cassetto
del lettore cd si chiuderà. Come al solito il sistema sarà avviato quando
senti i bonghi e la sintesi che parla per fare il login.
Nota 1: Lo scorso inverno ho avuto l'opportunità di farmi guardare lo
schermo quando avevo ancora la versione 11.10 di ubuntu che parlava in inglese
anche quando si selezionava l'italiano e ho constatato che quelle informazioni
sono risultate valide anche per la 12.04.1. Tuttavia non posso escludere che
ci sia qualche differenza per quelle opzioni che non posso verificare senza
farmi guardare lo schermo.
Nota 2: Alla partenza del cd non abbiamo premuto f2 per scegliere la lingua
perché l'italiano è di default. F2 è comunque attivo e lo puoi usare se vuoi
una lingua diversa.
Nota 3: Prima di premere f5 per attivare l'accessibilità, siamo nella
schermata principale del cd con un suo menu che rimane per un po' di tempo
dopo il quale il cd si avvia in modalità di prova perché quella è l'opzione di
default. Infatti, ammesso che il menu della versione 12.04.1 sia identico alla
11.04, ci sono le opzioni seguenti:
prova ubuntu senza installarlo (default),
installa,
controlla difetto su disco,
test della memoria,
boot dal primo disco fisso,
f1 help,
f2 lingua,
f3 tastiera,
f4 modalità,
f5 accessibilità,
f6 altre opzioni.
Dal menu scritto sopra si capisce il motivo per cui, una volta regolata l'accessibilità e dato invio per tornare alla schermata principale del cd, abbiamo
premuto una volta la freccia in giù ed invio per installarlo.
Nota 4: E' possibile caricare il cd senza installare il sistema e poi
passare all'installazione. Per farlo, una volta usciti dall'accessibilità si
preme semplicemente invio eseguendo gli stessi passaggi riportati sopra con
l'eccezione del fatto che ovviamente non apparirà la finestra d'installazione
ma solo quella con le opzioni di Orca. Una volta regolata la sintesi, dalla
finestra di Orca bisogna premere alt+f1 per passare al desktop, una volta
freccia giù ed invio per avviare l'installazione.
Nota 5: Nelle versioni 11.10 e 12.10 la scelta dell'italiano si fa così: f2
dalla schermata principale, una volta freccia a destra, quattro volte freccia
su ed invio. L'invio ci ha riportato nella schermata principale e la regolazione nella versione 11.10 del sito ufficiale non ha effetto.
Nota 6: Non conosco l'ordine con cui appare l'elenco delle tastiere quando
si preme f3, ricordo però che per default era sempre selezionata la tastiera
italiana quando si era selezionata la stessa lingua con f2. Con la versione
che abbiamo installato non c'è problema visto che l'italiano è il default.
Nota 7: Se quella installata è identica alla precedente, il menu Modalità
che appare con f4 è il seguente:
Normale (default),
Usa disco di aggiornamento driver,
installazione oem per assemblatori.
Non ho provato le opzioni diverse dal default.
Nota 8: Se identica alla versione precedente, il menu di accessibilità a
cui si accede con f5 ha le caratteristiche e le opzioni seguenti:
1=contrasto elevato,
2=ingranditore,
3=lettore di schermo (sintesi vocale),
4=terminale braille,
5=modificatore di tastiera,
6=tastiera a schermo.
Nella versione 11.10 i numeri non erano visibili su schermo e quindi apparentemente era possibile usare solo le frecce ma in realtà i numeri funzionavano.
Non so se quando si entra nell'accessibilità è già selezionato qualcosa,
comunque ti basta premere il numero che ti serve. Come abbiamo visto durante
l'installazione, selezionando l'opzione della barra braille si può attivare
anche la sintesi ma non si può fare il contrario.
Nota 9: se nell'accessibilità hai selezionato il 3 per usare solo la sintesi, ovviamente verranno saltati i passaggi 4 e 5 dell'installazione e la
sintesi comincerà a parlare quando il cd è caricato. Non sono un esperto di
Linux ma per quel poco che ne so ti dico che con la sintesi non potrai usare
la console testuale ma solo l'interfaccia grafica e la finestra del terminale
che, per quanto ne so, può sostituire la console testuale.
Nota 10: Quando avviamo il sistema, la barra braille si carica automaticamente ma ciò che non mi piace è che carica la tabella italiana. Da riga di
comando, e quindi usando brltty, puoi fare le regolazioni togliendo, ad esempio, le righe bianche che sono una scocciatura e anche impostare la tabella
de.ttb per avere il classico eurobraille degli anni '90 (vedi gli articoli su
linux nei fuori serie n.67 e 68 se ti servono informazioni). E tuttavia al
prossimo riavvio verranno caricate tutte le impostazioni che abbiamo salvato
tranne la tabella braille che abbiamo scelto perché brltty si carica in automatico senza l'opzione -t nometabella. Certamente ci sarà un modo per ovviare
a questo problema ma per il momento non lo so fare.
Nota 11: Abbiamo visto come fare l'installazione con la barra braille
mb408l collegata alla porta seriale e ho provato ad usare la stessa barra con
il bluetooth senza riuscirci. Dovrei far guardare lo schermo ma... Da qualche
parte ho letto che i display usb vengono visti automaticamente anche se presumo che si debba comunque premere la u ed invio nella schermata vista sopra.
Nota 12: quando si comincia ad usare un sistema operativo, è facile combinare dei pasticci dovuti all'inesperienza e risulta difficile correre ai
ripari proprio perché non si conosce a fondo il sistema. Per non dover reinstallare tutto da zero ad ogni errore che si commette è bene avere la possibilità di salvare l'immagine del sistema in modo da salvare anche più di una
configurazione. siccome in Linux mi so muovere assai poco, ho adottato la
soluzione di fare la copia del sistema con Image for dos. La versione dell'ottobre 2012 di questo programma salva e ripristina correttamente la partizione
in ext4 con journaling, il default di ubuntu 12.04.1. Per fare il salvataggio
occorrono i seguenti strumenti:
Un drive per floppy (interno o esterno) oppure una chiavetta usb configurata per essere avviata in dos;>br>
un floppy con il dos di windows 98 e uno con il file image.exe, oppure un
solo floppy o una chiavetta usb avviabile in dos preparati entrambe con Makedisk per l'avvio in dos tramite il sistema di Image for dos (vedi l'articolo
inerente più avanti in questo numero per ulteriori informazioni);
un disco esterno con almeno una partizione in fat32.
Nota del 2015: successivamente noterò che in certi casi il dos di windows 98 dà problemi con i dischi esterni. Quindi, se il disco esterno non dovesse funzionare, usa freedos anche se in inglese.
Di seguito presumo che venga adottato l'uso del floppy e del dos presente in windows 98.
Collega il disco esterno ed accendi il computer avviandolo da floppy con il
dos di windows 98 opportunamente configurato in cui avrai anche inserito un
programma di sintesi o barra braille per dos. Per lavorare in tale ambiente
con gli screen reader per non vedenti devi avere un computer con una porta
seriale (con gli opportuni accorgimenti che vedremo in un prossimo numero va bene anche una su slot) o una parallela a seconda dei casi. Con il
secondo floppy carica il programma Image for dos scegliendo Backup e le altre
opzioni che il programma ti propone come, ad esempio, la sorgente del backup,
il file ed il percorso in cui lo vuoi salvare eccetera ed il gioco è fatto. Se
oltre ad ulteriori informazione su Image for dos hai bisogno anche di quelle
sui lettori esterni per floppy, puoi leggere gli articoli che trovi più avanti
in questo numero.
Nota 13: Capita che al riavvio la sintesi si disabiliti e rimanga solo la
riga braille perché evidentemente anche Linux ha le sue instabilità. Basta
riattivarla dalle preferenze come abbiamo fatto durante l'installazione.
Nota 14: Durante l'installazione avrai notato che sarebbe possibile creare
la o le partizioni manualmente. Ho provato un po' questa opzione ma ci sono
cose che non ho capito e quindi non l'ho descritta.
Nota 15: il numero di versione di questo sistema operativo aumenta ma la
sintesi che lo accompagna rimane assai brutta. Tanto tempo fa in internet
avevo letto che è possibile acquistare una sintesi migliore ma siccome l'oggetto della mia ricerca non era quello, non ho memorizzato il sito in cui l'ho
letto. Magari farò una ricerca e se ne so qualcosa te lo comunicherò.
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Come installare l'interfaccia grafica Gnome in ubuntu 12.04.1 lts
Per default questa versione di Linux usa l'interfaccia grafica Unity che mi è
sembrata poco accessibile con Orca, lo screen reader per l'interfaccia grafica
usato dai non vedenti. Con tre righe di comandi da immettere dalla finestra
del terminale o da una console testuale, è possibile installare tre tipi
d'interfaccia grafica Gnome: quella avanzata ed attuale, la classica e la
classica senza effetti. L'installazione di Gnome non preclude l'uso di Unity e
in seguito vedremo come scegliere l'interfaccia da utilizzare. L'installazione
di Gnome deve essere svolta con il computer collegato ad internet perché
verranno scaricati dei pacchetti che non abbiamo installato con il cd e se hai
un router basta collegarlo alla presa lan del pc. Non ho esperienza invece con
un modem adsl che probabilmente richiede la configurazione di un determinato
software visto che i dati per il collegamento ad internet non risiedono
nell'apparecchio come invece avviene per il router. Se non hai installato la
barra braille non puoi usare una console testuale ma solo la finestra del
terminale che si apre con i tasti ctrl+alt+t. Anche se meno rapido, un secondo
modo per compiere questa operazione è il seguente: dalla solita finestra di
Orca che appare quando il computer è avviato premi alt+f2 per aprire la dash,
una finestra speciale per effettuare la ricerca. Con freccia giù vai su Home e
premi Invio e successivamente digita:
terminale
seguito da Invio per aprire la finestra omonima. Non sono sicuro che questa
procedura sia didatticamente corretta, sono invece sicuro del risultato che si
ottiene. Naturalmente chi vede utilizza il mouse cliccando sulle icone!
Per installare Gnome, da una console di testo o dal terminale digita i seguenti comandi:
sudo add-apt-repository ppa:gnome3-team/gnome3
sudo apt-get update
sudo apt-get install gnome-shell
A seconda della posizione in cui ti trovi e di ciò che hai fatto prima di dare
la prima riga di comando, può essere necessario digitare la password dopo che
hai dato l'invio per la prima riga. E sempre per la stessa riga dovrai premere
invio per continuare o ctrl+c per interrompere l'operazione e avrai altre
informazioni su cui però non puoi interagire. La seconda riga fa ritornare
alla riga di comando quasi immediatamente. Dopo la terza riga dovrai aspettare
un pochino perché vengono scaricati ed installati i pacchetti. Finito il
lavoro, se riavvii il computer come al solito non succederà niente e continuerai ad usare Unity. Succede assai spesso che prima di pubblicare un qualcosa
in Fuori serie io faccia più di una prova in modo da essere abbastanza sicuro
di non scrivere cavolate anche se ciò non basta ad evitare completamente gli
errori. Comunque, in una di queste prove mi è capitato che al riavvio si è
disattivata Orca dicendomi... Arrivederci! Se non avessi avuto la barra braille da usare con brltty non avrei potuto spegnere il computer in modo corretto
anche perché non so come farlo tramite l'interfaccia Unity. Quando le cose
vanno bene, al riavvio non digitare subito la password come richiesto nella
schermata di accesso ma con Tab raggiungi ed attiva il pulsante Opzioni sessione. Qui decidiamo con quale interfaccia grafica lavorare nella sessione di
lavoro corrente e, se non viene cambiata la regolazione, anche nelle prossime
sessioni. Oltre al pulsante Indietro che ovviamente ti riporta alla schermata
in cui digitare la password senza cambiare nulla, trovi i pulsanti seguenti
che svolgono queste funzioni:
Gnome=interfaccia omonima avanzata ed attuale;
Gnome classic=interfaccia grafica omonima, praticamente quella che ubuntu
usava di default qualche anno fa;
Gnome classic (no effects)=Gnome senza effetti, sì, ma quali? Con questa
interfaccia non riesco a dare i comandi da tastiera, ad esempio alt+f1 per il
desktop;
Ubuntu=versione di Unity diversa dal default;
Ubuntu 2D=interfaccia Unity caricata per default.
Se non avessimo installato Gnome, in Opzioni sessione avresti trovato solo
ubuntu e Ubuntu 2D. Da notare inoltre che quando sei in questo ambiente la
sintesi ha la configurazione di default e quindi ti dirà sempre tabulazione
anche se, come si spera, l'hai tolto. Una volta cliccato su uno dei pulsanti
visti sopra, si ritorna alla schermata in cui dare la password come al solito.
La Gnome avanzata non mi sembra poi così accessibile come del resto mi sembra
la Ubuntu, ossia la versione diversa di Unity rispetto al default. Ma siccome
non ho fatto molte prove, non ti rimane che provare le varie interfacce e
decidere quale usare anche perché Gnome classic non è esente da problemi.
Nota: L'interfaccia Unity, e non so le altre, utilizza il tasto Super che
in una tastiera standard corrisponde al tasto Windows mentre in una tastiera
Apple equivale al tasto Cmd.
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Come e quando cambiare la data dei file con Sktimestamp
Ci sono situazioni in cui la data dei file è molto importante ed è altrettanto
importante e comodo poterli visualizzare in ordine cronologico. Per compiere
questa operazione con xp, dall'interno di una cartella vai sul menu Visualizza, con la freccia destra apri il sottomenu
Disponi icone per
e da questo seleziona Ultima modifica. Se da certe informazioni dei file, come
ad esempio il nome o il contenuto, ti accorgi che non vengono visualizzati con la cronologia che ti aspetteresti, una delle cause potrebbe essere quella
illustrata di seguito. Immagina di ricevere una serie di file tramite Skype.
Se il tuo corrispondente non li ha messi in un unico file compresso e te li ha
inviati in ordine sparso, arriveranno nel tuo computer nell'ordine in cui sono
stati inviati acquistando tutti la data odierna e l'ora in cui vengono salvati
sul tuo disco. Siccome nella modalità di visualizzazione vista sopra si tiene
conto anche dell'ora e i file sono stati inviati e salvati in ordine sparso,
con molta probabilità verranno visualizzati con una cronologia diversa rispetto ai file originali. E' possibile ovviare a questo problema cambiando la data
e l'ora dei file, in realtà basterebbe anche solo l'orario, tramite un apposito programma. Non importa che la data e l'ora siano proprio quelle originali,
basta che seguano l'andamento cronologico desiderato. In passato per fare
questa operazione si adoperava il programma delle Norton File date (fd),
adesso risulta molto più comodo utilizzarne uno con l'interfaccia per Windows
come Sktimestamp scaricabile da:
http://stexbar.googlecode.com/files/SKTimeStamp-1.3.3.msi
Il file ha l'estensione msi e basterà cliccarci sopra per fare l'installazione
che non richiede spiegazioni. Non avrai nessun collegamento sul desktop o sul
menu di avvio perché il programma si integra con il sistema tramite Risorse
del computer. Apri una cartella qualsiasi e visualizza le proprietà di un file
qualunque. Il numero ed il nome delle schede che costituiscono le proprietà di
un file varia a seconda del tipo di file. Ciò nonostante, noterai che tra
queste schede se ne è aggiunta una che prima non c'era e si chiama TimeStamps.
Non importa se in un tipo di file la trovi come ultima scheda a destra e in un
altro come penultima o terz'ultima, l'importante è che ci sia. Cambiare la
data e l'ora di un file è un gioco da ragazzi ma scrivo le note seguenti
soprattutto per chi usa solo la sintesi vocale che a volte recita ciò che non
dovrebbe dire. Vai nelle propietà di un file di cui hai la copia in modo da
potertene fregare se fai qualche errore. Con ctrl+tab seleziona la scheda
TimeStamps. Premendo una volta Tab sei sul pulsante Touch e se lo premi tramite l'invio o lo spazio, verrà modificata la data dell'ultima modifica e quella
dell'ultimo accesso al file ma non quella di creazione, ossia la data in cui
il file è stato posto su disco. Fai attenzione che se lo premi, le date sopra
citate verranno cambiate anche se poi clicchi su Annulla. Proseguendo con Tab,
la sintesi vocale ti dirà una data senza specificarne il tipo: è quella di
creazione che puoi cambiare come segue. Se scrivi lasciando tutto così com'è,
sentirai il suono d'errore di Windows perché il cursore non è proprio sul
primo campo della data ma bensì vicino ad esso e quindi premi una volta la
freccia a destra per essere proprio sopra la prima cifra che compone la data.
Ci sono quattro modi per cambiarla:
1) Scrivendola per esteso come si fa con il dos separando le cifre con il
segno meno (detto anche trattino). Ad esempio, per immettere la data di creazione del primo giugno 2010 scriverai:
01-06-2011
2) Scrivendo sempre per esteso la data ma separando i valori con la barra
(/).
3) Scrivere la prima cifra della data, freccia a destra per andare sul
secondo campo, scrivere le cifre relative al mese, freccia a destra per il
terzo campo, scrivere le cifre dell'anno.
4) Premere la freccia su o giù per selezionare il giorno desiderato,
freccia a destra per il campo mese, freccia su o giù per scegliere il mese,
freccia a destra per il campo anno, freccia su o giù per scegliere l'anno
desiderato.
Premendo ancora tab, la sintesi ti dirà: data creazione. In realtà siamo sul
campo che riguarda l'ora in cui il file è stato creato e la sintesi si comporterà così anche per gli altri tipi di data: quando non dice niente sei sul
campo data mentre quando ti dice il tipo di data sei sul campo dell'ora di
quel tipo di data. Per modificare l'orario non è necessario premere la freccia
a destra per essere proprio sopra la prima cifra e lo potrai scrivere per
esteso separando le cifre con i due punti immettendo le ore, i minuti e i
secondi. Puoi digitare il primo campo senza farlo seguire dai due punti e
premere la freccia a destra per il secondo e fare la stessa cosa per il terzo
oppure usare le frecce alto e basso per selezionare il numero e la freccia a
destra per il campo successivo come abbiamo fatto per la data. Premendo ancora
tab la sintesi ti dà un'altra data omettendo, come prima, il tipo di data. E'
quella dell'ultima modifica che puoi cambiare come sopra. Premendo ancora tab,
la sintesi ti dirà: Ultima modifica. Ma i numeri che seguono riguardano l'ora
dell'ultima modifica che puoi cambiare come sopra. Premendo nuovamente tab la
sintesi dà ancora una volta... I numeri! Senza dirti a cosa appartengono. E'
la data dell'ultimo accesso che puoi cambiare come prima. Premendo tab per
l'ennesima volta, la sintesi ti dice: Ultimo accesso. E' l'ora dell'ultimo
accesso che però è a zero per tutti i file e la potresti cambiare come sopra
ma è del tutto inutile almeno per la visualizzazione di xp. Infatti le proprietà di un file danno solo il giorno dell'ultimo accesso ma non l'orario. Se
dal menu Visualizza attivi i Dettagli e sempre dallo stesso menu vai in Scelta
dettagli... dove attiverai la visualizzazione della Data ultimo accesso, ti
verrà mostrata la data dell'ultimo accesso al file con l'orario sempre a zero
anche se l'hai modificato. Tornando alla scheda Timestamps, dopo questo campo
ne trovi uno di sola lettura con il percorso del file e poi finalmente l'Ok
per salvare.
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Come collegare la barra braille mb408l tramite bluetooth e un fenomeno che si verifica utilizzando le porte com del bluetooth stesso
introduzione
Per una consultazione facilitata, questo articolo è diviso in due parti e ne
consiglio la lettura anche a coloro che non adoperano la barra braille mb408l
ai quali segnalo soprattutto la seconda parte perché il fenomeno riscontrato
potrebbe accadere anche con dispositivi diversi rispetto ad una barra braille.
collegare al pc la barra braille mb408l tramite bluetooth
Scrivo le informazioni seguenti perché nel manuale e negli altri file che
accompagnano la barra braille mb408l non ci sono tutte le informazioni per
collegare questo dispositivo tramite bluetooth e la cosa potrebbe tornare
utile soprattutto a chi fa assistenza tecnica ai non vedenti. Tuttavia descriverò i passaggi dicendo come muoversi con la tastiera e non con il mouse, cosa
che ovviamente un vedente può fare senza problemi.
Per non farti sfogliare due manuali, riporto, non letteralmente, anche la
minima parte d'istruzioni che trovi nel manuale della mb408l. Per collegare la
barra braille tramite bluetooth procedi come segue.
1) Presumendo che la mb408l sia settata in modo da essere usata con il
protocollo 4 che serve a leggere windowws tramite Jaws, sul display premi
shift+f0 lungo per andare nelle funzioni interne, ossia il notex, e successivamente f2, sempre sul display, per attivare il bluetooth. Sui primi caratteri
a sinistra, quelli di controllo, appare la scritta:
b+
Premendo nuovamente f2 avremo la scritta
b-
ad indicare che il bluetooth è disattivato.
Nota: l'ultima versione di mb408l il cui firmware inizia con il 9, è priva dei
caratteri di controllo che vengono simulati tramite quattro caselle che normalmente si usano per la lettura del testo. Per far apparire i caratteri di
controllo premere f9 lungo. Avremo un carattere con tutti gli otto punti
alzati, la scritta b+ e un altro carattere con tutti i punti alzati. Attenzione: siccome non possiedo questo tipo di mb408l, non sono sicuro che il bluetooth si possa attivare e disattivare anche con l'ultima versione.
2) Una volta attivato il bluetooth, premi f0 per tornare al protocollo 4 e
dopo aver avviato il pc inserisci un bluetooth con connessione usb.
3) Con windows xp, non so se con windows 7 sia lo stesso ma vedrai che le
differenze, se ci sono, saranno minime, scegli Dispositivi bluetooth dal
system tray o dal pannello di controllo. Se hai selezionato il programma dal
system tray premi un'altra volta invio per selezionare Aggiungi dispositivo
bluetooth mentre dal pannello di controllo premi tab e dai invio su Aggiungi.
4) Nella schermata che ti appare, attiva il pulsante per dire al computer
che il dispositivo è pronto ad essere rilevato e passa alla successiva.
5) Qui attendi qualche istante e poi con tab spostati per verificare se la
barra braille è stata rilevata. Troverai la scritta mb408l-xxx dove xxx rappresenta il numero dell'esemplare in uso, ad esempio la mia ha la sigla
mb408l-237.
Se tutto è a posto passa alla schermata successiva altrimenti clicca su Nuova
ricerca ma non dovrebbe essere necessario.
6) Con freccia giù seleziona il pulsante radio che permette di digitare la
passkey contenuta nel manuale del prodotto e premi tab per andare nel campo di
editazione. In questa schermata la sintesi parla come cinque pettegole che si
trovano al supermercato e quindi dovrai aspettare un po' prima che ti dica ciò
che serve ma durante le prossime installazioni la potrai senz'altro zittire.
Sul campo di editazione scrivi la seguente passkey:
0000
e poi vai alla schermata successiva dove non ti rimane che attendere qualche
istante anche se apparentemente ti chiede nuovamente la passkey. Al termine ti
dirà che il dispositivo è pronto all'uso ma aspetta un attimo prima di cliccare su Fine. Anche in questo caso la sintesi parla molto e nelle prossime
installazioni la potrai senz'altro zittire anche perché ciò che ci serve
davvero conoscere non lo dice direttamente. Vai quindi in cursore jaws e leggi
il numero di porta com in ingresso e quello in uscita: quest'ultima sarà
quella che dovrai impostare in Jaws come scritto al passo successivo.
7) Una volta cliccato su Fine, la barra braille non funziona ancora tramite bluetooth perché in Jaws non è stata selezionata la porta seriale virtuale
per il bluetooth a cui collegarla. Dal desktop clicca sulla versione di Jaws
in uso e con freccia a destra apri il sottomenu che ti si presenta e con
freccia giù seleziona Braille. Se una volta dato l'invio su Braille non ti
trovi sopra alla scritta mb408sl, spostati con le frecce su e giù fino a
raggiungerla e poi con tab vai su
Modifica impostazioni...
e batti lo spazio per attivare questo pulsante e poi sposta le frecce alto e
basso per selezionare il numero di porta in uscita che hai letto nelle impostazioni bluetooth. Con tab vedrai che la velocità della porta è sbagliata ma
non serve modificarla così come non serve modificare gli altri parametri e
quindi vai su Ok. Jaws si arrabbia un po' dicendoti che le impostazioni saranno attive al prossimo caricamento del programma, clicca nuovamente su Ok e
ancora su Ok dopo aver saltato le altre opzioni della barra braille. Scarica e
ricarica Jaws per far partire la barra braille. Se funziona bene e se non
funziona... Possibilmente vai a farti un giro, a volte staccare un attimo fa
solo bene e ti fa trovare più facilmente errori banali che si compiono quando
si è stanchi.
Nota: nel caso si desideri riutilizzare il collegamento seriale reale, oltre a
modificare il numero di porta in Jaws dovrai spegnere il bluetooth della barra
braille con il comando interno f2 visto sopra.
un fenomeno che si verifica con il bluetooth e le porte
com virtuali
Ho notato che il bluetooth può essere usato in modi differenti che variano a
seconda del dispositivo che s'intende collegare e forse anche da ciò che si
desidera fare. Dico forse perché non so se ci siano dei dispositivi che possono essere collegati al bluetooth in più modi. Conosco la modalità modem che, a
quanto pare, è utilizzata dai telefonini o comunque è senz'altro usata dal
Nokia e55. C'è poi la modalità pan (personal area network) che equivale ad una
rete lan di cui però con il bluetooth non ho ancora fatto esperienza. Infine
conosco la modalità con le porte com seriali virtuali che ovviamente non è
stata fatta solo per collegare le barre braille anche se non conosco altri
dispositivi che la sfruttano ma che certamente ci sono perché di certo le
ditte dei bluetooth non sono state lì a mettere un'opzione in più solo per le
poche barre braille di chi non vede. In un articolo Microsoft ho letto che
quando s'installano i dispositivi con porta com seriale virtuale bisogna dare
il numero di porta previsto dalle istruzioni del dispositivo ma nel caso della
mb408l abbiamo visto che lo assegna automaticamente e non so se la cosa avviene anche per altri dispositivi. Un amico mi ha segnalato questo: usando lo
stesso bluetooth-usb su due computer, la mb408l non funziona quando si ritorna
ad adoperarlo sul primo pc e che per poterla riadoperare bisogna reinstallarla. Per evitare questa situazione il mio amico ha acquistato più di un bluetooth-usb in modo da poterne abbinare uno per ogni pc che adopera. Siccome mi
piace sperimentare, ho un po' approfondito la faccenda e per il momento ho
compreso quanto segue.
Prendi due computer in cui non sia mai stato installato il bluetooth con
connessione usb che intendi usare. Installa il bluetooth e la barra braille
mb408l sul primo computer e successivamente anche sul secondo come abbiamo
visto nella prima parte. Probabilmente tutto sarà andato a buon fine e, salvo
eccezioni che ci potrebbero essere, la porta in uscita assegnata è stata la
com 3 per entrambe i computer. Adesso se prendi il bluetooth e torni ad inserirlo nel primo computer, scoprirai che la mb408l non funziona più esattamente
come diceva il mio amico. Vediamo però di scoprirne il motivo. Le operazioni
che seguono potresti farle anche dal system tray ma, tanto per abituarci ad
usare il bluetooth in entrambe i modi, vai in pannello di controllo del primo computer e clicca
su Dispositivi bluetooth. Tralasciando la pagina principale, premi ctrl+tab
fino a raggiungere la scheda Porte COM e con tab raggiungi la lista delle
porte in uso dove scoprirai che dall'elenco manca quella in uscita, la com 3
nel nostro caso. Dà l'impressione che nell'hardware del bluetooth sia memorizzato qualche dato specifico della com 3 del secondo computer che non permetta
più di utilizzare la com 3 del primo computer. Se passeggi un po' per le
opzioni del programma, noterai che è possibile aggiungere e rimuovere porte
com ma se provi ad aggiungere quella in uscita vedrai che alla fine non trova
nulla da inserire. L'unico modo per far rifunzionare la porta in uscita è
quello di rimuovere la periferica e reinstallarla. A dire il vero, prima di
questa operazione rimuovevo sempre la porta in ingresso che era rimasta attiva
ma probabilmente non è necessario compiere questa operazione. Dalla scheda
Periferiche, ossia quella che viene visualizzata quando entri in Dispositivi
bluetooth dal pannello di controllo, con le frecce seleziona la mb408l e con
tab vai sul pulsante Rimuovi per disinstallarla. E tuttavia quando andrai ad
installarla nuovamente noterai che alle porte verrà assegnato un numero superiore a quello precedente e quindi dovrai anche reimpostare la porta in uscita
in Jaws (vedi il paragrafo precedente di questo articolo se ti serve sapere come fare).
Continuando a rimuovere e a reinstallare la mb408l su entrambe i computer, a
volte il numero assegnato alle porte sale e a volte no ma non torna più sulla
com 3 come in origine. Da notare che rimuovere l'hardware del bluetooth da
Gestione periferiche dove trovi la voce Radio bluetooth con due elementi e
quindi dovrai toglierne uno alla volta, non risolve il problema visto sopra
così come non lo risolvi rimuovendo le porte virtuali che sono presenti
all'interno della voce Porte (com e lpt) sempre in Gestione periferiche.
Evidentemente le disinstallazioni lasciano qualche riferimento da qualche
parte che poi viene riutilizzato e l'unico modo che finora ho trovato per far
sì che il bluetooth vada a riutilizzare la com 3 e la com 4 come in origine è
quello di ripristinare il sistema con Ghost.
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Lettori esterni per floppy Hamlet e Freecom
Ormai il floppy è praticamente in pensione e ciò nonostante durante la scorsa
estate e l'inizio dell'autunno si trovavano ancora sul mercato sia i lettori
ide interni che quelli esterni collegabili ad una usb. Il lettore per floppy
usb della Hamlet probabilmente adesso non si trova più o forse lo trovi solo
tramite ebay magari nel mercato dell'usato mentre per il Freecom c'è qualche
possibilità in più di acquistarlo. A proposito di quest'ultimo, lo scorso
settembre su monclick ne sono arrivati più di ottanta pezzi e dopo qualche
settimana ne rimanevano una quarantina ad indicare che in Italia c'è ancora
qualcuno con l'esigenza d'usare questo supporto. Nei siti capita che i lettori
per floppy vengano pomposamente descritti come compatibili con le porte usb
2.0, in realtà lo sono solo perché a queste porte possono essere collegati
anche dispositivi più lenti come i lettori per floppy che sono nati per le usb
1.1 e che nel caso del Freecom, ma l'Hamlet dovrebbe essere su per giù uguale,
ha una velocità di trasferimento di 12 mbits/sec, (attenzione che sono bit e
non byte). Ed è per la compatibilità verso il basso delle porte usb che non ho
riscontrato problemi nel collegare questi dispositivi alle usb 3.0. Se acquisti un lettore per floppy della Hamlet, quando lo colleghi al computer noterai
che in realtà, almeno per ciò che riguarda il componente principale, si tratta
di un Nec, cosa che abbiamo già notato con la scheda per porte usb 3.0 della
stessa marca. Se compri il lettore per floppy della Freecom vedrai che in
realtà hai acquistato un Teac. Chi usa il computer da tanti anni sa bene che
per l'instabilità del supporto provare un lettore per floppy è una cosa ardua.
Ad esempio, può capitare di non riuscire a leggere un floppy e di poterlo fare
dopo diversi tentativi ed inoltre la formattazione che un drive per floppy
esegue non è sempre perfettamente compatibile con tutti i lettori eccetera.
Ciò nonostante mi sembra di capire che anche i due lettori che ho provato
siano un po' imprecisi come avviene con i drive per floppy interni venduti
ormai da diversi anni che certamente costano poco ma che danno altrettanto
poco. Quelli risalenti alla fine degli anni '80 e degli anni '90 erano
senz'altro migliori anche se costavano di più e quindi se in qualche vecchio
pc ne hai uno che funziona ancora bene ti raccomando di non buttarlo via. A
volte per far rifunzionare un drive per floppy basta togliere la polvere che
si è accumulata al suo interno e lo si fa adoperando un floppy che al posto
del supporto magnetico ha una membrana "neutra" su cui si versa qualche goccia
di un liquido apposito che tuttavia non so se si trova ancora. S'inserisce
questo floppy neutro nel lettore e lo si fa girare per un po' in modo che le
parti interne a contatto con il liquido si puliscano. Forse avendo il floppy
"neutro" si può anche adoperare qualche altro detergente che non lascia residui ma non ho mai provato. Tanto per dare un'idea, questo liquido assomiglia a
quello che si adoperava per pulire le testine dei registratori a nastro della
Revox come il famoso b77. Tornando ai nostri lettori esterni, l'hamlet costa
più del Freecom e ciò nonostante mi sembra un po' meno preciso rispetto a
quest'ultimo. Per contro, l'Hamlet è compatibile anche con windows 98 se,
millennium e 2000 tramite dei driver che si trovano nel cd in dotazione, dove
ci sono anche le istruzioni, ma non ho provato a collegarlo con questi sistemi
operativi. Le istruzioni poste nel cd aggiungono che è compatibile con xp,
vista ed il mac con os 10.2.8 o superiore, sulla scatola dicono che è compatibile anche con windows 7 e che per il mac basta la versione 9... Vai a capire!
Il Freecom non è invece compatibile con i vecchi sistemi windows ma solo con
xp, Vista e il mac. Attenzione: siccome sono tanto peggio di san Tommaso e
siccome, come abbiamo visto e vedremo, le istruzioni di questi apparecchi non
sono poi così precise, non escludo che in qualche modo si possa adoperare
anche il Freecom con windows 98 e millennium. Con windows 7 anche il Freecom
non dovrebbe avere problemi così come non ci dovrebbero essere per entrambe i
lettori con windows 8. In dotazione al lettore Freecom ci sono due floppy
"bianchi", uno formattato e l'altro no, e un cd con le istruzioni e un antivirus in varie lingue ma non in italiano. Avrai notato che adopero sempre la
parola "lettori" così come vengono chiamati in internet i dispositivi per
floppy esterni ma in realtà questi apparecchi possono anche scrivere! Entrambe
però non leggono, e quindi non scrivono, i floppy da 720 kb nonostante che
nelle istruzioni del Freecom siano menzionati tra i formati compatibili.
Stranamente nelle istruzioni Freecom sono dati per compatibili anche i dischi
da 1,25 mb, ossia quei floppy flessibili da 5 pollici e un quarto e capacità
di un mega e duecento k che si usavano fino agli inizi degli anni '90 ma che
in realtà non potranno mai essere meccanicamente compatibili con questo lettore. Sulla scatola del Freecom si parla invece solo dei floppy da 720 kb e 1.44
mb ma anche in questo caso le istruzioni risultano sbagliate perché, come già
detto, quelli da 720 kb non vengono letti. Per molti il fatto di non poter
leggere i vecchissimi floppy da 720 kb può essere una cosa irrilevante ma
faccio notare che certe tastiere musicali degli anni '90 come la Korg i4s
oppure gli organi liturgici della Gem che si acquistavano nei primi anni 2000
usavano ancora quel supporto e siccome chi non vede non ha uno strumento
adatto alla lettura dei display dei vari apparecchi, a volte per fare certe
operazioni con una tastiera musicale risulta molto più comodo adoperare il
computer dove si può usare la sintesi e la barra braille. Inserendo un disco
da 720 kb nei lettori esterni Freecom ed Hamlet, xp dice che non è formattato
e propone di formattarlo anche se, come forse saprai, xp non prevede la formattazione dei floppy da 720 kb e quindi prova con la capacità di 1.44 mb che
ovviamente fallisce. Per provare un lettore floppy usb non è strettamente
necessario avere un computer portatile o una macchina in cui non c'è il drive
per floppy. Con xp, il drive interno mantiene la lettera A mentre quello
esterno assume la lettera B. Collegando un ulteriore lettore floppy, verrà
usata la prima lettera disponibile dopo tutte le unità presenti nel pc. Le
istruzioni non lo dicono ma questi lettori funzionano anche in dos e se la
macchina ha un drive per floppy interno, quello esterno assume la lettera B
mentre un ulteriore lettore non viene visto. Ciò accade con le porte usb
utilizzabili da dos, comprese le 3.0 integrate, ma ovviamente non con quelle
poste su slot o per quelle che pur essendo integrate necessitano di driver
aspi per le quali ho provato due driver ma senza successo. Se il bios lo
prevede, puoi avviare una macchina in dos tramite un lettore per floppy esterno anche quando il pc ha quello interno. Per farlo basta mettere come prima
periferica nella sequenza di boot la voce usb-fdd o una voce analoga che
indichi il floppy esterno. Quando è possibile, è meglio se questa operazione
la fai tramite la funzione che permette di variare la sequenza di boot solo
per la sessione di lavoro corrente senza alterare quella che usi di solito e a
proposito vedi l'articolo "Menu boot con f12 all'avvio" del numero 82 di Fuori
serie. Così facendo, il floppy esterno acquista la lettera A mentre quello
interno la B. Ovviamente i dischi da 720 kb non vengono letti nemmeno in dos e
nel tentativo di farli leggere o formattare ottengo il risultato di non riuscire più a leggere nemmeno quelli da 1.44 e per ripristinare la lettura devo
riavviare il computer. Per quanto scritto sopra, ero certo che le istruzioni
del Freecom contenevano almeno un errore visto che i floppy da 5 pollici non
sono fisicamente compatibili con il lettore; ma per quelli da 720 c'era una
minima possibilità che il lettore fosse difettoso e per accertarmene ho scritto alla Freecom tramite l'indirizzo email che ho trovato nelle istruzioni su
cd. Dopo qualche giorno Freecom mi ha gentilmente informato d'aver inoltrato
la mia richiesta al supporto tecnico, cavolo, l'indirizzo per il supporto
tecnico era solo nelle istruzioni cartacee che non avevo scannarizzato. Successivamente il supporto tecnico mi ha informato che per il mio problema
occorreva inviare il numero di serie e quello di partita che, m'informavano, è
abbreviato con p/n. Pensavo che il numero di partita si trovasse sulla scatola mentre invece l'ho trovato sull'apparecchio dove lo scanner non acquisisce
nemmeno il numero di serie posto su un'etichetta appiccicata sul retro del
lettore e senza indicazioni. Spesso, prima del numero di serie c'è scritto
Serial o qualcosa del genere mentre qui c'era solo il numero e sono andato ad
intuito. Alla fine Freecom mi ha detto che questo apparecchio legge solo
dischi da 1.44 mb, che le istruzioni erano errate e che potevo rivolgermi al
rivenditore per farmi dare qualcos'altro o avere i soldi di ritorno. Questa è
una cosa che non m'importa fare ma sono certo che un negoziante non lo farebbe
mai! In pratica i recenti lettori esterni per floppy di Hamlet e Freecom non
leggono i dischi da 720 kb e non so se altri lettori esterni lo fanno o meno
come non so se questa è una cosa che riguarda l'ultima generazione di lettori
o se succedeva anche con i primi drive usb per floppy. Il guaio è che si cerca
sempre di risparmiare... Per chi non ha mai utilizzato i dischi da 720 kb
spiego una cosa: prendendo in mano un floppy da 1.44 mb come se lo dovessi
inserire nel lettore, puoi notare che sulla destra c'è un foro che invece
manca in quelli da 720 kb. Quando inserisci il disco nel drive, un microinterruttore va ad incastrarsi nel foro senza abbassarsi mentre se inserisci un
disco in cui il foro non c'è, l'interruttore si abbassa abilitando la funzione
di lettura/scrittura per i floppy da 720 kb. Quindi hanno risparmiato il
microinterruttore e con migliaia di pezzi.... il risparmio è assicurato! ma è
sicura anche una funzione in meno perché, tanto, la maggioranza non se ne
accorge nemmeno e crede d'aver risparmiato per davvero.
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Altri appunti su Image for windows, dos e linux
Di questo programma ho già parlato abbastanza ampiamente nel numero 72, nelle
notizie in breve dei numeri 76 e 77 e nel numero 78 e quindi qui aggiungo solo
ciò che non ho scritto in precedenza senza tuttavia completare l'argomento che
richiederebbe ulteriori approfondimenti.
La versione 276 di Image for windows, dos e linux è dell'ottobre 2012 e se
l'acquisti tramite il sito
www.terabyteunlimited.com
ti vengono fornite anche le utility osd (os deploiment tol suite). Una volta
fatto l'ordine, ti arriveranno due email di cui una è in inglese che merita
qualche spiegazione soprattutto per chi, come il sottoscritto, non va d'accordo con questa lingua. In essa trovi il numero di licenza per Image for windows, quello per la versione dos e la versione linux con numeri identici,
quello per le utility osd e un link valido solo 24 ore per scaricare tutti i
pacchetti in inglese in un unico file zip. Il secondo link punta invece ad una
pagina in cui dovrai inserire il numero dell'ordine, il nome e l'email con cui
l'hai eseguito in modo da poter visualizzare tutto ciò che puoi scaricare. Non
è un'opzione banale perché immettendo i dati richiesti non verranno visualizzate le versioni trial (di prova) del programma ma esattamente ciò che puoi
scaricare con la tua licenza che viene anche visualizzata per ogni pacchetto.
Oltre al file visto sopra, trovi Image for dos e linux in più lingue, tra cui
l'italiano, e in due modalità: quella testuale e quella grafica. La prima
modalità è descritta con la dicitura cui, la modalità grafica, che non so da
quale versione sia stata introdotta, è invece contrassegnata dalla scritta gui
che trovi anche nel nome del file. Ed è per questo che all'interno del file
zip scaricato dal link "a tempo" ci sono due file che contengono entrambe
Image for windows e le utility: uno con la versione testuale e l'altro con la
grafica (naturalmente è ovvio che la parte windows sia grafica per entrambe i
file). Ma visto che negli anni 2000 i non vedenti non possono ancora leggere la
grafica in dos, ti conviene installare il file in modalità testuale ossia
senza la dicitura gui all'interno del nome del file. Il numero di licenza di
Image for windos servirà solo dopo l'installazione mentre quello per dos e
linux ti può servire se durante l'installazione usi Makedisk per creare un
disco o un'immagine iso con image for dos e image for linux ma non è strettamente necessario visto che l'esecuzione di makedisk prosegue anche se non
inserisci la licenza.
Nota: non inserisco informazioni complete sull'uso di Makedisk perché le ho
già scritte nel numero 72.
La versione grafica del programma contiene un Makedisk con più opzioni perché
chiede anche il tipo di scheda grafica, la risoluzione video e il numero di
colori. A differenza della versione trial, quella completa ha un'opzione in
più nella finestra dei tasks addizionali e cioè Create image for linux recovery disk che puoi disattivare come l'analoga per dos se non desideri eseguire
Makedisk durante l'installazione. Contrariamente a quando si adopera Makedisk
per un disco dos, per linux, dove trovi la modalità di default e la custom, il
programma non permette l'utilizzo di un floppy e quindi, se non fai un'immagine iso, tieni a portata di mano un cdr o un cdrw oppure una chiavetta usb. Dovrebbe funzionare anche con i dvd ma sono sprecati. Naturalmente il Makedisk
della versione con licenza ti chiederà anche il numero che, per il disco dos,
scriverà nell'apposita sezione del file ifd.ini. Se non viene inserito, il
file ifd.ini avrà comunque la sezione [license] e la stringa
productkey=
al suo interno e gli basta solo questa per non chiederti il numero di licenza
quando usi il programma da dos. Sempre a proposito di ifd.ini, mi pare di
capire che in tale file vengono inseriti tutti quei valori che non sono il
default del programma e quindi se lasci tutto per default avrai la sezione
[option] vuota. Dopo l'installazione di Image for windows, per mettere il
numero di licenza fai così:
1) dal desktop clicca su Image for windows. Per una ventina di secondi Jaws
non legge niente perché appare una finestra a tempo che non acchiappa nemmeno
se fai alt+tab. Per prenderla per la coda, digita la combinazione di tasti
Windows+m per andare al desktop e successivamente alt+tab.
2) Adesso sei sul pulsante Enter key su cui cliccherai per inserire il nome
ed incollare, nel'apposito campo, il numero di licenza. Una volta cliccato su
Enter key non ci sono limiti di tempo e ci puoi stare anche fino a domani! La
finestra a tempo vista qui sopra si chiama Reminder e contiene anche il pulsante buy now, compra adesso, che se hai già pagato non mi sembra proprio il
caso d'usare.
Se durante l'installazione hai installato tutti i componenti
lasciando l'opzione su full come visto nel numero 72, avrai anche le utility
osd di cui però non so come fare a mettere la licenza. Chiamandole dal menu di
avvio si apre una finestra dos anche se non è quella di windows e te ne puoi
convincere dando il comando Ver, quello che visualizza la versione dos. Se fai
una dir vedrai che la cartella in cui ti trovi non contiene eseguibili e non
ho guardato quelle più interne. Se desideri usare solo Image for dos ed Image
for linux, puoi scompattare solo i file con il programma in italiano senza
installare image for windows ma fai attenzione che il pacchetto di linux non
contiene Makedisk. Peccato che Makedisk e il menu per il settaggio di
image.exe per dos continuino a rimanere in inglese anche con la versione 276
dello scorso ottobre. Se hai la necessità di avviare image.exe e non hai a
portata di mano ifd.ini generato da Makedisk in cui c'è la licenza o comunque
la stringa productkey=, oltre a creare ifd.ini con un editor di testo puoi
avviare ugualmente l'eseguibile e inserire il numero di licenza come segue:
sei sul campo name che, contrariamente agli altri programmi, va lasciato in
bianco (ed infatti quando usi Makedisk il nome non lo chiede). Come dice
l'unione italiana ciechi, con un colpo di tab vai sul campo key dove digiterai
il numero di licenza avendo cura d'inserire anche i segni meno o trattino che
dir si voglia e poi dai un colpo d'invio... ma piano! Guarda che le tastiere
non sono poi così robuste! Se avessimo inserito anche il nome, il programma
non andrebbe al menu principale ma si arrabbierebbe dicendo che la chiave non
è valida. Se hai fatto un floppy dos con Makedisk, questo si avvia tramite i
file di sistema nascosti tbos.sys e tbosldr che contengono un dos che probabilmente appartiene a Terabyte. Appena caricato, il sistema va a leggere il
file tbos.str in cui c'è la stringa
image.exe
che permette di avviare il programma omonimo. Per fare in modo che anche un
non vedente possa leggere il menu di image.exe quando il programma viene
caricato da floppy con il suo sistema operativo, bisogna mettere nel file
tbos.str la stringa che va a chiamare un programma dos per sintesi vocale o
barra braille e nel caso del display mb408l il contenuto di tbos.str, modificabile con un editor di testo, si presenta così:
mb408l.exe
image.exe
Ricordati d'inserire l'estensione del file perché, almeno con xparla.com con
cui ho provato ad ometterla, non funziona. A proposito del programma di sintesi vocale Parla, c'è una cosa che non ho provato: quella d'installarlo nel
floppy tramite la procedura prevista dal file originale ed inserire poi il
percorso della cartella Parla nel file tbos.str. Come abbiamo visto in passato, installare il programma Parla nell'omonima cartella di un floppy è strettamente necessario quando devi far partire la sintesi senza che l'hard disk
sia formattato in fat o fat32 perché in caso contrario xparla.com va a scrivere e leggere sul disco fisso che, per ovvi motivi, risulta inacessibile e
quindi non funziona. Sarà anche da verificare se il tutto entra in un floppy
ed è ovvio che toglierai i file di configurazione e i manuali del Parla.
Attenzione: non ricordo se iniparla.cfg fa eccezione, questa è una cosa che ho
fatto nel 2003 e non ho preso appunti. Come abbiamo visto in passato, per
fortuna Makedisk prevede anche l'uso di una chiavetta usb che dal punto di
vista della capienza risulta più comoda ma con lo svantaggio di dover fare i
conti con certi bios che non prevedono l'avvio da tale supporto. Naturalmente
dovrai anche tener conto della sequenza di boot anche se, probabilmente, se ti
trovi ad operare in un computer con un disco "Bianco" e con nessun floppy o cd
inseriti nei lettori, presumo proprio che il pc si avvi con la chiavetta
perché è l'unico supporto da cui lo può fare. Per i bios che lo prevedono,
risulta più comodo l'avvio da chiavetta usb tramite il menu con f12, o uno
analogo, che abbiamo visto nel numero precedente di Fuori serie e che permette
di variare il dispositivo di boot solo per la sessione di lavoro corrente.
Quando con Makedisk si sceglie la chiavetta usb come supporto in cui memorizzare i file, nella finestra appare il controllo Usb mode costituito da quattro
pulsanti radio: Normal (default), No partition, Partition, Partition ex.
Lasciando tutto per default e cliccando quindi su Finish e successivamente su
Sì e Ok come risposta all'avvertimento che i dati della pendrive verranno
cancellati e poi su Close al termine del lavoro, otterremmo una chiavetta usb
in fat (ossia fat a 16) e con la capienza di un floppy e quindi poco adatta ad
inserirci altri programmi. Non so per quale ragione venga formattata una
chiavetta con quelle dimensioni, forse perché certi bios prevedono solo quelle
per potersi avviare da pendrive? Certo è che nel computer i5 in cui, come
visto in passato, ho un bios più accessibile a chi non vede e quindi adopero
per gli esperimenti, la pendrive mi si avvia sempre scegliendo usb-hdd indipendentemente dalla modalità scelta con Makedisk e non con usb-fdd (floppy
usb) come invece farebbe pensare la prima modalità vista qui sopra. In questa
e nelle altre modalità è possibile avviare un programma di sintesi vocale o di
display braille all'avvio del pc e prima di Image modificando tbos.str come
abbiamo fatto per il floppy. Quando si sceglie una delle altre tre modalità
viste sopra, nella finestra appare un ulteriore gruppo di cinque pulsanti
radio per il calcolo della "geometria" del disco e sono: Default, Lba, Large,
Normal, Bit-shift. Per le tre modalità rimanenti ho sempre usato il pulsante
Default e la formattazione della pendrive da 4 giga è avvenuta in fat (fat a
16) e non in fat 32 com'era formattata in fabbrica utilizzando comunque tutta
la capacità della chiavetta e quindi con maggiore possibilità d'inserirci
programmi addizionali. Ho notato che restando per lungo tempo nella finestra
delle modalità usb, ad un certo punto la pendrive si deseleziona e non so se
succede anche con gli altri supporti. Da segnalare inoltre che con questo
sistema operativo la barra braille mb408l non ha nessun problema ad installarsi nel computer i5 e non necessita quindi di accorgimenti particolari come
invece abbiamo visto in passato quando si carica il dos di windows 98 nello
stesso computer. Naturalmente puoi usare anche il dos di windows 98 per avviare il computer e poi usare Image con un altro floppy o su una partizione in
fat32. L'help di Image in modalità grafica che si ottiene scrivendo
image /?
viene visualizzato in modo testo. Usando Makedisk della versione 276 per
creare un disco linux e scegliendo la pendrive come supporto, non avremo la
prima modalità e la cosa è anche abbastanza ovvia visto che tale modalità è
fatta come un floppy, supporto non disponibile per la versione 276 quando si
crea un disco linux. Al termine della pagina da cui è possibile scaricare i
file con licenza ve ne sono due per linux in cui la licenza non è visualizzata: mi pare che l'ultimo sia quello per la rete mentre ho scaricato il penultimo che contiene vecchie versioni di Image per linux e Makedisk per windows
con il quale non è possibile mettere i file su pendrive ma si può creare il
floppy (ora non ricordo se ne basta solo uno). Chiede le dimensioni del video
e il tipo di tastiera: Qwerty, Azerty e Dvorak. In passato abbiamo visto però
che il comportamento di Makedisk non dipende dall'eseguibile ma da
Makedisk.cfg e qui mi fermo perché fuori serie non sostituisce i manuali che
tra l'altro non ho letto perché sono in inglese stramaledetto e la cosa mi
attira poco ma penso che un'occhiata sarò costretto a dargliela!
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Per usare internet più velocemente
La continua evoluzione delle pagine web con filmati, grafici e quant'altro di
certo non facilita l'uso di internet a chi non vede che spesso deve fare i
conti anche con l'incompatibilità dello screen reader nei confronti di certi
siti o parti di essi. Ma capita anche che il non vedente a queste difficoltà
ne aggiunga un'altra: quella di non utilizzare i comandi a lui dedicati che
gli permetterebbero di usare internet più velocemente. Quando un non vedente
entra in una pagina web, per default lo screen reader su computer windows fa la virtualizzazione
della pagina stessa (che non corrisponde alla disposizione vista su schermo)
facendo navigare il cieco tramite un cursore virtuale. E' vero, c'è la possibilità di disattivarlo ma, per semplicità, lasciamo perdere. Un normodotato
che si trova davanti ad una pagina web si sposta al suo interno basandosi sui
colori, sulla grandezza dei caratteri (intestazioni), sulle immagini eccetera
e per lui cliccare sul punto desiderato non comporta nessun problema e nessuna
perdita di tempo. Anche gli screen reader per non vedenti possono simulare il
mouse tramite la tastiera ma, sempre per semplicità, lasciamo perdere. Forse
la maggioranza dei non vedenti si sposta all'interno di una pagina web solo
con le frecce e con tab e con ctrl+home per partire dall'inizio. In tal modo
la navigazione diventa davvero snervante e terribilmente lenta. Infatti, come
è giusto che sia, a mano a mano che il cieco si sposta, lo screen reader
informa sul tipo di elemento o carattere in cui ci si trova dicendo "link"
seguito dal nome, il "livello di intestazione" la dimensione dei caratteri
cambia, "editazione" quando c'è un campo in cui immettere del testo (ad esempio una password) eccetera. Una volta trovato il link ed aperta la nuova
pagina, il cieco che non adopera i comandi dello screen reader ricomincia a
sorbirsi per buona parte la stessa solfa di prima perché spesso le pagine di
un sito contengono anche i link della pagina precedente ed è facile comprendere che nel consultare tante pagine sentendo sempre la stessa tiritera che io
chiamo titun-tabtab, titun-tabtab, titun-tabtab, uno oltre ad essere cieco
diventa anche rimbambito! Sentendo parlare di comandi, a molte persone viene
il mal di pancia forse perché pensano di doverli imparare tutti in una volta.
nemmeno io li uso tutti, ma ecco come ho fatto ad impararne alcuni e qualche
esempio pratico su come e dove usarli. Quando siamo in una pagina web, una
buona parte delle lettere della tastiera non svolge più la normale funzione ma
è associata ad un comando dello screen reader, (puoi premere insert+1 della
tastiera alfanumerica e successivamente una lettera per sapere che funzione
svolge senza mandare in esecuzione il comando). Quando all'inizio anch'io
usavo internet solo con le frecce e con tab, una cosa che mi dava fastidio
erano le intestazioni perché dovevo sorbirmi un ulteriore messaggio oltre alla
scritta su cui avevo messo il cursore virtuale. Poi però ho notato che servivano a contrassegnare un punto della pagina e che utilizzando un comando per
raggiungerle avrei potuto risparmiare tempo e mi sono cominciati a piacere i
siti che le adottavano e così ho cominciato ad utilizzare la lettera H (head,
ossia intestazione) per passare da una all'altra. Importante: quando impari
uno o due comandi, non impararne mai tanti alla volta, aspetta dai dieci ai
quindici giorni prima di impararne altri in modo che quanto hai appreso diventi un'abitudine, ossia che l'informazione imparata vada a finire in quella
zona del cervello in cui sono immagazzinate le abitudini e tutto ciò che si fa
automaticamente (questo la scuola non ce l'ha mai insegnato). Un esempio
pratico di questa affermazione lo noti quando impari della musica a memoria: i
primi giorni sei lì a pensare a quali note ci sono, poi suoni automaticamente
pensando ai fatti tuoi! Torniamo ad internet. Nei siti c'erano anche i frame,
ossia delle divisioni, delle cornici per suddividere le cose, e quindi, quando
c'erano, era giusto poterli raggiungere e passare da uno all'altro con facilità con la lettera m. E quando non c'erano intestazioni e frame, dovevo per
forza ascoltarmi tutti i link per raggiungere il testo che m'interessa? No.
Bastava premere la lettera n. E quando dovevo fare il login, perché non andare
subito o quasi subito sul campo in cui immettere del testo? Anche nel caso in
cui la pagina conteneva più di un campo in cui immettere del testo, bastava
premere due o tre volte la lettera e per raggiungere quello giusto. E quando
un sito aveva tanti link, perché ascoltarli tutti per raggiungere quello
desiderato? Soprattutto conoscendo il sito e sapendo quindi quale stringa
cercare, bastava premere ctrl+f per aprire la finestra di ricerca di Jaws in
cui cercare la stringa desiderata per raggiungere velocemente il link che mi
serviva. Ad esempio, se vai su:
www.monclick.it
raggiungere il link che porta alle chiavette usb è un po' snervante se li
ascolti tutti anche perché sono inframezzati da altre scritte che il cursore
virtuale va ad acchiappare. basta premere ctrl+f e nella finestra che si apre
cercare la stringa:
chiavette
per portarsi subito al link desiderato.
Nota del 2015: nel caso questo esempio si riferisse alla home page di monclick, nel frattempo è cambiata e per cercare un componente si fa in altro modo ma l'esempio è comunque valido perché applicabile ad altri siti.
Sempre a proposito di link, durante la
navigazione Jaws ti dice quelli che hai già visitato e quando dovevo tornare
su uno di loro ho capito che era possibile farlo tramite la lettera v. Questo
comando ha due limiti: non funziona quando torni in un sito e nel frattempo
hai ripulito il browser cancellando i file temporanei, il contenuto non in
linea e i kookies (cosa che per ragioni di sicurezza consiglio invece di fare
regolarmente soprattutto quando hai effettuato un pagamento o altre operazioni
riservate in modo da non lasciare nel computer dei ghiotti riferimenti per i
maiali del crimine). Capita inoltre, e non ho del tutto le idee chiare perché
succeda, di rientrare in un sito senza aver cancellato quanto scritto sopra ma
di non poter più richiamare i link visitati. Naturalmente viene da pensare che
tale sito sia stato aggiornato con la conseguenza che i link non corrispondono
più e senz'altro a volte è così. Però mi capita che il sito, almeno apparentemente, sia perfettamente identico e che tuttavia il comando dei link visitati
non funzioni. Solo per breve periodo ho utilizzato la funzione di "segnaposto"
che, come dice il termine, serve a contrassegnare un punto della pagina web
per poi richiamarlo facilmente e non importa se questo punto è un link o
qualsiasi altra cosa. Tuttavia anche i segnaposto sono legati ai file di
internet memorizzati nel computer e quindi quando li cancelli come visto sopra
perderai quelli che hai memorizzato (probabilmente vengono memorizzati nei
kookies, adesso mi scoccia fare la prova). Inoltre, se la pagina web di cui
hai memorizzato un segnaposto viene aggiornata, rischi che le coordinate non
corrispondano più all'elemento desiderato. Con i comandi visti fin qui è già
possibile spostarsi nelle pagine web con una certa velocità. Possiamo poi
aggiungere anche la c per andare alle caselle combinate, shift+h e shift+e per
andare rispettivamente all'intestazione precedente e al campo editazione
precedente senza scorrere questi elementi sempre in un sol senso. Insomma, a
poco a poco possiamo aggiungere ciò che ci serve rendendo la navigazione non
dico comoda come quella di un vedente ma senz'altro meno scocciante e snervante.
Nota: questo articolo non sostituisce il manuale di Jaws e nemmeno quello di
Giuliano Artico scritto, purtroppo senza che molti non vedenti lo mettano in
pratica, qualche anno fa. Qui hai letto solo la mia piccola esperienza.
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Alimentatori per pc, approfondimento
Quanto riportato di seguito potrebbe non essere valido
per tutte le marche e modelli di alimentatore di un certo livello. Soprattutto
d'estate o quando c'è cattivo tempo, nella zona in cui abito avvengono delle
micro interruzioni di corrente elettrica che tra l'altro, come mi ha spiegato
uno che lavora in quel settore, non sono visibili dai computer che gestiscono
la rete. Quando utilizzavo un alimentatore per pc economico, bastavano queste
micro interruzioni a farlo spegnere. Al contrario, con l'alimentatore Cooler
master dal prezzo decisamente più alto, il computer spesso non risente di
queste micro interruzioni di cui mi accorgo solo per il toc che avverto nelle
casse e dal router che, spegnendosi, si ripristina dopo un po'. Evidentemente
l'alimentatore in questione ha dei condensatori in cui è immagazzinata una
certa quantità di corrente che permette al computer di non spegnersi nonostante la micro interruzione della rete.
Oltre alla Cooler master, ormai puoi trovare la modularità degli alimentatori
anche in altre marche, come ad esempio la Silverstone, ma ovviamente in apparecchi di un certo prezzo. Ricordo che per alimentatore modulare s'intende la
possibilità di scollegare dall'apparecchio i cavi non utilizzati.
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Bios Award software e priorità di boot
Così come accade per il menu di
boot attivabile con f12 che abbiamo visto nello scorso numero, anche quando si
regola la priorità di boot tramite il menu First boot device all'interno del
bios bisogna tenere presente che con le frecce ci si sposta tra tutte le
periferiche che sarebbe possibile collegare e non solo tra quelle attualmente
collegate. Contrariamente ad altri bios in cui la priorità di una periferica
ne esclude automaticamente un'altra, nel senso che se, ad esempio, mettiamo il
cd-rom in prima posizione escludiamo automaticamente dalla prima riga il
floppy e viceversa, qui possiamo inavvertitamente dare la stessa priorità ad
una periferica su più righe. La cosa non comporta problemi per il pc ma solo
lo spreco d'aver occupato più righe per la stessa periferica. L'ho fatto
notare soprattutto per chi non vede in modo che si possa regolare quando cerca
di fare queste regolazioni "al buio" o tramite la stampa braille. Questo
naturalmente succede sulla mia scheda e non posso essere sicuro che la cosa
avvenga in tutte le versioni di bios Award software.
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Cavi sata III della Manhattan
Durante la scorsa estate tramite mail ho segnalato
che su:
www.eprice.it
capitava d'incontrare un cavo sata III che poi dalle caratteristiche esposte
nella scheda tecnica risultava essere un sata II. Per fortuna c'erano anche
cavi sata III che erano tali sia nel titolo che nella scheda tecnica e per
curiosità ne ho acquistato uno della Manhattan che tuttavia mi ha lasciato
molto dubbioso visto che al tatto è perfettamente identico ai classici cavi a
piattina sata I e sata II e mi viene da pensare che, in certi casi, le ditte
abbiano semplicemente cambiato l'etichetta ai vecchi cavi!
Differenze tra due esemplari della stessa scheda madre GA-P55A-UD3
Nello scorso numero mi sono dimenticato di dire che a differenza dell'esemplare di questa scheda acquistato in Italia, quello comprato in Germania aveva il
floppy attivato di default. Al primo avvio le ventole si sono bloccate due
volte ma dopo un bel po' rispetto al momento dell'accensione. Successivamente
si sono conmportate come spiegato nei numeri precedenti. Una volta avviato
windows che avevo installato con la stessa scheda acquistata in Italia, mi si
è disabilitato l'audio e ho dovuto utilizzare le casse usb con scheda audio
incorporata. La rete funzionava anche se la periferica era contrassegnata dal
numero 2 e dal cancelletto (#). L'audio è andato a posto solo quando ho reinstallato xp e successivamente i driver della scheda madre. Anche dopo aver
aggiornato il bios portandolo alla stessa versione dell'esemplare acquistato
in Italia, con la scheda arrivata dalla germania non riesco a rilevare la
temperatura del disco quando questo è collegato al sata III, cosa che facevo
regolarmente con l'altro esemplare. In internet ho letto che un problema del
genere capita quando il controller è settato nel modo raid ma controllando il
bios ho notato che il controller per il sata III è regolarmente settato nel
modo ide. Con l'esemplare comprato in italia, qualche volta riuscivo a caricare in dos una periferica collegata ad una usb 3.0 mentre in quello arrivato
dalla Germania non mi è mai capitato. Queste informazioni ti fanno capire come ci possano
essere delle differenze di comportamento anche tra un esemplare e l'altro
della stessa scheda e persino, chissà perché, con la stessa versione di bios.
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Dopo aver assemblato il pc
Un amico non vedente mi ha chiesto come
fare per avere un segnale acustico supplementare al beep di ok dopo aver
assemblato un pc in modo d'avere la conferma che tutto è andato a buon fine
soprattutto adesso che non ci sono più i floppy. La cosa non è strettamente
neccessaria ma fattibile. Una volta terminato l'assemblaggio, se quando si dà
corrente le ventole girano e all'avvio si sente un solo beep, questo è già un
buon indizio sul buon esito del lavoro svolto. Se il cd di linux o xp cominciano a caricarsi, e lo si sente chiaramente dal rumore, è ovvio che il computer funziona o che per lo meno non ha difetti molto gravi. Il fatto di caricare un cd con un determinato sistema operativo non significa doverlo installare
per forza! Comunque se vuoi un suono nell'altoparlante del pc, basta fare un
cd di avvio simulando un floppy dos come visto in passato avendo cura che nel
dischetto da cui prelevi i dati vi sia un programma che emette uno o più suoni
richiamato dall'autoexec. Ad esempio puoi usare il warble.exe scaricabile da:
www.digrande.it
ma basta anche il semplice beep che il programma per dos della barra braille
mb408l emette quando si carica o un qualsiasi file basic compilato in exe che
suona qualcosa.
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Hard disk ssd
Sono dischi fissi privi di parti meccaniche che memorizzano i dati su una memoria costituita da una o più celle. Per alcuni la sigla
ssd significa solid state disk mentre per wikipedia, e a mio avviso più giustamente perché all'interno di questi componenti non c'è un disco, li chiama
solid state drive. In internet li trovi nelle versioni: pata, sata, sata II,
sata III, sata - 600, come disco esterno da collegare alla porta usb 3.0 (mi
pare di ricordare che non ci siano quelli per usb 2.0 anche se puoi inserire
un 3.0 nella 2.0 a scapito ovviamente della velocità). Dato che l'interfaccia
sata III trasferisce i dati a 6 gb/s, ho chiesto la differenza tra un sata III
e un dispositivo sata - 600 e mi è stato risposto che la prima categoria
indica un sata III che non va alla massima velocità mentre il sata - 600 ha
l'interfaccia che funziona effettivamente a 6 gb/s. Come al solito raccomando
di non guardare molto alla velocità dell'interfaccia ma bensì alla velocità di
scrittura e lettura del dispositivo, cosa che in certi siti non viene evidenziata. Un sito in cui trovi questo parametro è:
www.monclick.it
Gli ssd sono in fase di perfezionamento e si dice durino meno di quelli meccanici a causa della memoria che si danneggia dopo un basso numero di scritture.
Per questo esiste il comando Trim introdotto da Linux e utilizzato anche negli
altri sistemi operativi attuali. Trim, avvalendosi del controller presente
nell'ssd, fa sì che le aree di memoria in cui sono stati cancellati dei file
non vengano riscritte immediatamente in modo da usurare in maniera omogenea
tutta la memoria. Il rapporto prezzo-capacità del disco è assai svantaggioso
rispetto agli altri hard disk mentre, almeno su carta, si hanno notevoli
vantaggi per la velocità di scrittura e lettura.
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Mb408l, approfondimento
A riguardo del problema all'orologio scritto nel numero precedente, il tecnico mi ha informato che a mantenerlo c'è una batteria tampone al
di fuori del pacco pile e che evidentemente è scarica. Ma dico io: quando ti
arriva una vecchia barra braille con il pacco pile da cambiare, non puoi
sostituire anche quella tampone che costa pochi euro evitando così di aprire
nuovamente l'apparecchio e, soprattutto, di non far spendere al'utente altri
soldi di corriere per inviartela nuovamente?
Abbiamo già visto che Mdv monitor braille è il programma che serve a far comunicare le barre braille della Mdv con le ultime versioni
di jaws che non le contemplano in fase d'installazione e precisamente dalla
versione 11 per 64 bit in poi. Sia che si adoperi il collegamento seriale tramite Mdv monitor braille o il
bluetooth per collegare al computer la barra braille mb408l, se una volta
collegata la si spegne e la si riaccende, non solo non comunicherà più con il
computer ma Jaws, con la sintesi, si bloccherà in diverse situazioni e una di
queste è quando si va nelle impostazioni di Jaws stesso. L'unico modo per
risolvere il problema è quello di riavviare il computer. Scaricare e riavviare
Jaws non serve perché, anche quando raramente ti permette di rilasciare il
programma, poi non te lo fa più partire.
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Mouse cordles
Avendone uno solo, e cioè quello in dotazione al desktop
Logitech mk300, non sono sicuro che quanto scritto di seguito sia valido per
tutti i modelli. Chi non vede usa assai poco il mouse e personalmente lo
adopero solo per delle verifiche che esulano da questo paragrafo oppure nelle
rare volte in cui ho un vedente che mi dà una mano anche se spesso in queste
rare occasioni preferisco privarlo del mouse perché quando un "Normodotato"
comincia a fare click click click i casini sono sicuri al 99% e quando li ha
combinati spesso ti dice: "Eh, sai, adesso devo andare perché ho tanto da
fare... Ci vedremo..." e spesso non lo vedi più. Quando il mouse cordles in
oggetto non funziona, la prima cosa da fare è controllare che lo switch presente sul retro sia su on e che le batterie siano sufficentemente cariche ed
inserite correttamente. Chi non ha un residuo visivo in questi casi deve
ricordarsi o aver scritto da qualche parte da che parte lo switch è su on,
cosa che spesso non si fa soprattutto per un componente che si usa poco. Ci
viene in aiuto la solita radiolina in onde medie da sintonizzare in una frequenza vuota. Avvicinando il mouse alla radio, sentiremo un disturbo anche
quando il mouse è spento perché evidentemente non lo è completamente. Tuttavia
quando lo si accende il disturbo aumenta e cambia suono e di lì a qualche
secondo sarà ancora diverso quando agiamo sui tasti o sulla rotellina. In
pratica: il disturbo a mouse spento e la variazione che si sente quando portiamo lo switch su on ci dicono che il mouse funziona e dopo qualche secondo
abbiamo la conferma che funzionano anche i comandi. Quindi il mancato funzionamento andrà cercato solo nel ricevitore collegato alla usb e nel software
del computer.
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Programmi scritti in Visualbasic 3.0
Nel far girare un vecchio programma, Windows potrebbe dirti che gli manca la libreria vbrun300.dll. Ciò
succede quando il programma è stato scritto in Visualbasic 3.0 e l'eseguibile,
il file exe, è stato compilato in modo d'avere la necessità di appoggiarsi a
tale libreria che puoi scaricare da:
http://xoomer.virgilio.it/gapware/download/vbrun300.zip
Una volta scompattato lo zip e messa la libreria nella stessa cartella in cui
si trova il programma, capita che Windows non sia ancora contento e si lamenti, ad esempio, di non trovare il file cmdialog.vbx. I file vbx sono estensioni del Visualbasic e ne troviamo diverse. Però per far funzionare un determinato programma basta inserire solo ciò che windows richiede copiandolo nella
cartella del programma stesso. Per scaricare varie estensioni del Visualbasic
vai su:
http://www.vbxfiles.com/
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Socket di schede e processori Intel
Il socket lga 1156 che abbiamo
visto nel numero 76 è in disuso ormai da qualche tempo ed oltretutto durante
la scorsa estate si trovavano più facilmente schede e processori con il più
vecchio socket Intel 775 piuttosto che l'lga 1156. Quindi se hai un processore
con socket lga 1156 e cerchi una scheda compatibile o viceversa, vedi di non
confonderti oppure di non pensare ad un errore di battitura se in internet
trovi il socket lga 1155 che può essere preceduto dalla sigla h2. Si tratta di
una carognata commerciale di Intel a cui, su 1156 pin, uno gli dava proprio
fastidio e l'ha tolto portando il socket a 1155. Da notare che se proprio era
così importante non utilizzare un pin dalle dimensioni di uno spillo sottilissimo, sarebbe bastato mandarlo a massa e dal punto di vista circuitale non ci
sarebbero stati problemi. Ma quando si lavora solo per il profitto non si fa
altro che sfruttare l'ignoranza della gente ed adorare il dio denaro.
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