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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Programmi di benchmark: Hd tune, Hd tune pro, Hd_speed e Crystaldiskinfo

Avast free antivirus versione 5 e 6 ed un problema con Jaws

Alimentatore modulare Cooler master silent pro 500w rs-500-amba-d3

Altri dettagli sulla scheda madre Gigabyte ga-p55a-ud3 ed informazioni generali su altri modelli

Qualche altra nota sul cabinet Cooler master Centurion 5

Cavi rotondi per floppy ed ide, cavi sata in generale e sata3

Quando un cavo audio non entra bene

Cavo caricabatterie usb

Drive per macchina da maglieria

Ghost 2003 e computer i5

Image for windows, dos e linux, approfondimento

Mb408l, nuovi computer e vecchio dos

Mettere olio in un forellino

Modifica cassetti sata

Temperatura hard disk, approfondimento


Programmi di benchmark Hd tune, Hd tune pro, Hd_speed e Crystaldiskinfo

In giro ci sono diversi programmi per il benchmark dell'hard disk, cioè del software che permette di visualizzare e testare svariate caratteristiche del disco fisso, dei dischi esterni e delle pen drive e anche, in certi casi, di floppy e cdrom. Sono programmi assai utili perché permettono di constatare se quanto dichiarato dal costruttore corrisponde alla realtà e se queste caratteristiche si mantengono nel tempo. Ad esempio, pur non avendo avuto modo di controllare se quanto scritto in internet corrisponde veramente alla realtà, ho trovato la notizia secondo cui un modello di hard disk da un terabyte della Western digital venduto come sata III, ha prestazioni quasi identiche ad un buon sata II e forse anche il mio Western digital sata III da 500 gb è così. Ho letto inoltre che nel passaggio da sata I a sata II, in un modello Maxtor è stato solo cambiata la stringa del firmware portandola a sata II mantenendo però le caratteristiche elettromeccaniche del sata I. Ma al di là di ciò che scrive internet, in caso di problemi con un determinato disco, con questi programmi puoi fare delle prove con dischi e computer diversi in modo da stabilire se il difetto risiede nel disco o nel controller a cui è collegato che magari necessita solo d'essere settato da bios. In caso di sostituzione del disco, puoi comprendere se il tecnico te ne ha messo veramente uno di nuovo o se te ne ha appioppato uno di recupero. Per non parlare poi di chi ti vende un computer usato spacciandolo per nuovo! Con alcuni programmi di benchmarch è infatti possibile sapere quante volte il disco è stato acceso e per quante ore. Qualche programma del genere potrebbe non essere preciso al 100% e sarà su questa imprecisione che i negozianti si appiglieranno in caso di contestazione. E tuttavia, oltre a poter usare più di un programma, con l'andare del tempo avrai anche una certa pratica che ti permetterà di stabilire il tasso di imprecisione del programma. E' un po' la stessa cosa che capita a chi usa frequentemente un multimetro per le misure elettriche: in diversi casi dopo qualche tempo riesce a valutare le cose anche con uno strumento non molto preciso. Questi programmi, oltre a fare dei test in tempo reale come quello della velocità del disco fisso, ricavano le informazioni leggendo il firmware dell'hard disk stesso che dovrà quindi contenerle. Capita inoltre che un determinato programma di benchmark sia stato sviluppato per dare determinate informazioni e non altre che, pur essendo presenti nel firmware, ovviamente non potranno essere lette. La terza cosa da tener presente è che usando una vecchia versione di un programma su un hard disk con caratteristiche recenti, con molta probabilità non potrai ottenere informazioni corrette al cento per cento. E' il caso ad esempio della versione gratuita di hd tune 2.5.5.0 con file del 2008 e copyright del 2007 quando i dischi sata III non c'erano, che ovviamente li continua a vedere come sata II. Non è così invece con le versioni 4.60 e 4.61 di hd tune pro che vanno però acquistate ma che puoi provare scaricando la versione trial (di prova). Fin qui le considerazioni generiche adatte a tutti. C'è poi un'altra faccenda con cui dovrà fare i conti solo chi non vede e cioè l'output di questi programmi che in diverse situazioni è costituito solo da un grafico oppure da finestre poco accessibili. Fino a quando gli screen reader per ciechi non avranno al loro interno un programma di ocr in tempo reale e magari un descrittore sintetico dei disegni, le immagini saranno sempre un problema per chi non vede. Quanto poi alla piena accessibilità delle finestre... Il discorso sarebbe troppo lungo per farlo in questa sede. Anche se a me non piace usare tanti programmi, per quanto detto fin qui è bene avere più di un programma di benchmark in modo da poter integrare le informazioni che, per qualsiasi ragione, non si riesce ad ottenere con un altro. Magari a causa dell'handicap non arriveremo ad avere il 100% però... Sempre meglio poco che niente! In internet ho trovato un link che promette le istruzioni in italiano di hd tune ma si è rivelato falso visto che in realtà le fornisce in inglese e della cosa si è lamentato anche un altro utente. La finestra principale di hd tune è chiamata appunto benchmark ed in passato ho già scritto della possibilità di etichettarne i grafici tramite l'etichettatore automatico di jaws che si attiva con ctrl+insert+g. Questa operazione viene svolta anche con la versione pro di hd tune 4.60 ma al termine, anche se jaws dice d'aver etichettato un determinato numero di grafici, in realtà si comporta come se non l'avesse fatto. Non solo. Pur attivando la pronuncia di tutti i grafici, quando passeggi sui pulsanti con il tuo amico tab, si limita a pronunciare pulsante senza il numero del grafico. Poco male visto che quelli che ci servono sono comunque pronunciati e che le altre opzioni sono state inserite nel menu File che non è presente nella versione gratuita. Inoltre, il pulsante Copy information to clipboard, cioè copia negli appunti che useremo dopo, si trova nella stessa posizione della versione gratuita, cioè subito dopo il nome del disco, e quindi del fatto che jaws dica solo pulsante ce ne possiamo anche fregare oppure usare la stessa funzione del menu File che viene chiamata però Copy information. Un'altra cosa da tener presente per chi volesse usare la versione 4.60 per effettuare il test dell'hard disk come spiegato di seguito, è che jaws perde la finestra e non è possibile rimetterla a fuoco solo con Alt+tab. Per riacchiapparla bisogna tornare al desktop con il tasto Windows+m e successivamente premere Alt+tab. La cosa non succede con la versione gratuita ed ha proprio ragione quel mio amico quando dice che i programmi gratuiti vanno meglio! La versione pro 4.60 contiene più opzioni anche nella finestra principale dove trovi un pulsante radio che per default è settato su read, lettura. Lo puoi mettere su Write in modo da fare i test anche in scrittura ma fai attenzione che potrebbero essere distruttivi come avviene con altri programmi del genere e siccome non ho fatto prove in merito, in questo articolo lo lasceremo su Read. Leggendo la finestra benchmark con il cursore jaws, puoi notare che contiene dei numeri che a quanto ho capito servono come riferimento ma che possono confondere ed intralciare quando si legge il risultato del test. Per leggerlo senza i numeri di riferimento fai così: con tab vai sul pulsante Start e cliccaci sopra. Adesso quel pulsante è diventato Stop che ovviamente andrà premuto per fermare il test. Nella versione 4.60 pro, oltre a riacchiappare la finestra come spiegato sopra, dovrai scorrere nuovamente i pulsanti con tab fino a trovare Stop. Con la versione gratuita di hd tune jaws rimane sopra a Stop che puoi premere dopo pochi secondi. Adesso clicca su Copy information to clipboard per scaraventare il risultato del test dentro gli appunti. Vai in un'applicazione qualsiasi di videoscrittura, ad esempio word- pad, ed incolla il contenuto degli appunti su un documento vuoto in modo da leggerne comodamente il risultato. Puoi avere delle voci che non sono state compilate e ciò dipende da quanto scritto nell'introduzione dell'articolo e forse, in certi casi come quello della cpu, dal fatto che magari sono state visualizzate tramite un grafico. Ma su questo punto dovrei farmi guardare lo schermo per saperlo con certezza, cosa che per me non è semplice fare.
Nota del 2016: pur non avendo fatto guardare lo schermo, in seguito ho capito come stanno le cose. Affinché il test sia completo e vengano anche copiate negli apunti tutte le informazioni come ad esempio l'uso della cpu, una volta cliccato su Start attendi qualche minuto fino a quando il pulsante Stop Ridiventa automaticamente Start.
Torniamo ad hd tune. A destra di benchmark troviamo la scheda Info con le informazioni del nostro hard disk dove, tra l'altro possiamo sapere se si tratta di un sata I, II o III (ricordo che il sata III non viene rilevato dalla versione gratuita vista sopra). Si leggono in cursore jaws o scendendo con la barra braille. A destra di Info troviamo la scheda Health che ci mostra lo stato di salute del nostro hard disk e che per il momento per me è abbastanza astrusa. Non ho provato la scheda Error Scan subito a fianco di Health e nemmeno quelle successive presenti però solo nella versione pro. Un programma assai semplice per testare la velocità dell'hard disk e molto accessibile con jaws è hd_speed versione 1.7..1.90 dal sito:
www.steelbytes.com
Non va installato, basta metterlo in una cartella a piacere. Ancora una volta ti ricordo che l'inglese stracancaro e stramaledetto non lo so e quindi se trovi qualche errore... Non fai altro che tradurre meglio le cose ed insegnarmele, grazie. Una volta cliccato sull'eseguibile, per qualche attimo viene eseguita la scansione dei drive presenti nel pc che puoi anche rifare tramite il pulsante Reset in cui ti trovi posizionato. Spostandoti sempre con il tuo caro amico tab, trovi il pulsante About con cui ottieni le informazioni del programma da cui uscirai con Ok. Riprendendo la passeggiata con il tuo amico tab, trovi Quit per uscire e la casella combinata Average dove puoi decidere se la velocità media ti verrà fornita in bytes al secondo o in bits al secondo. Ho notato però che questo cambiamento è valido anche per la velocità corrente. Poi trovi la voce Current (cioè la velocità corrente) che è a 0 perché non abbiamo ancora fatto il test come del resto è a 0 la voce successiva, average, che rappresenta la velocità media. Successivamente trovi la voce Errors, che si spera resti sempre senza dati, e un'altra casella combinata dove scegli il drive da testare. In questa casella le periferiche sono elencate sia come drive fisico che come lettera di unità e quindi il numero totale sarà superiore di quelle realmente presenti. Il cdrom, il masterizzatore ed il floppy sono contati solo come lettera di unità mentre i dischi fissi, i dischi zip e le pen drive vengono elencati in entrambe i modi. Fai attenzione che se un disco ha più di una partizione, ovviamente avrà un numero di lettere corrispondenti al numero di partizioni ed un solo drive fisico. Personalmente preferisco fare il test selezionando sempre la lettera di unità. Se ti interessa fare il test di una periferica che al momento dell'avvio del programma non era collegata o era priva del supporto magnetico, rifai la scansione dei drive tramite il pulsante Reset in modo che venga vista. Proseguendo la passeggiata con il tuo caro amico petulante tab, abbiamo la voce Position che penso d'aver capito a cosa serve basandomi sul file di log. Se lasciata a 0, il test partirà dall'inizio del disco mentre mettendo una percentuale, ad esempio 10 senza aggiungere il segno di per cento, penso che il test parta dal 10% del disco tralasciando quindi la fettina iniziale. Infatti nel file di log viene usato il termine offset, scostamento o termini simili. Da notare che se oltre al numero digiti qualche altro carattere, vieni rimproverato in... italiano!
Nota del 2015: in effetti, scegliendo il 10 per cento o qualsiasi altra percentuale, il test parte e viene eseguito in quella zona del disco.
Spostandoci ancora con tab troviamo la casella combinata Block size che per default è settata su Auto. E' possibile variare il numero di kb e di mb di un blocco letto e scritto durante il test ma non sono proprio sicuro e quindi spesso la lascio su auto e poi magari faccio qualche altra prova con valori differenti. La casella combinata successiva decide se fare il test in sola lettura, read, in scrittura, write, scrittura+lettura, write+read, o scrittura+lettura+verifica, write+read+verify. Il test in sola lettura non distrugge niente mentre quelli che includono la scrittura distruggono i dati. Desideravo capire se l'opera di devastazione si limita ad una sola cartella o se include tutta la partizione ma con un floppy e con uno zip in cui non avevo nulla da perdere non sono riuscito a farlo. Una volta avviato il test in scrittura, mi dà un primo avvertimento di cui me ne frego e rispondo sì per proseguire. Appare un ulteriore avvertimento con un box su cui scrivere qualcosa per confermare il test. Ho provato a scriverci il percorso nel modo classico includendo o meno una cartella, a scriverlo come lo scrive lui nell'avvertimento come segue:
"\\.\a:"
addirittura una volta ho incluso anche la virgola che segue pur sapendo bene che non faceva parte del testo da digitare. Ho provato a metterci l'etichetta del volume e tuttavia... Mi ritorna sempre al pulsante Start da cui sono partito. Insomma: se hai un floppy, uno zip o una pen drive in cuin non hai nulla da perdere, provaci tu e fammi sapere perché ho perso la pazienza visto che in due computer non son riuscito a farlo. Quindi i test che ho fatto sono solo in lettura.
Nota del 2015: per la soluzione di questo problema, che non mi è arrrivata da nessuno e come accade assai spesso mi sono dovuto arrangiare da solo, leggi l'approfondimento nel numero 79 che contiene anche un aprofondimento sul controllo successivo.
Proseguendo la nostra passeggiata con tab, troviamo la voce Test burst rate che per default è disattivata e che dalla documentazione mi sembra di capire che vada attivata solo con vecchi dischi. Visto che un floppy fa rumore e posso sentire come si comporta, ho provato ad attivarla e sembra leggere sempre nello stesso punto e quindi l'ho lasciata disattivata. Poi troviamo la voce Duration in cui è possibile scrivere i minuti e i secondi della durata del test separati dai due punti. Lasciando a 0 questa voce dovrai fermare il test manualmente. Come insegna l'unione italiana ciechi, con un altro colpo di tab, piano! Non tanto forte da spezzare la tastiera! Comunque, sparando un altro colpo di tab ti trovi nel punto in cui puoi attivare il file di log dei risultati che verrà creato nella stessa cartella in cui risiede il programma. Finalmente, sparando un altro colpo di tab, ti trovi su Start per avviare il test. Una volta premuto, questo pulsante diventa Stop per fermare il test. Una volta fermato, sullo schermo rimangono gli ultimi valori della velocità corrente e della velocità media rilevati. Ma soprattutto se hai una barra braille, durante il test puoi spostarti sulle voci Current ed Average per vedere l'andamento della velocità in tempo reale notando così i cambiamenti che avvengono durante il test. Un altro programma utile soprattutto perché tra le varie cose fornisce il numero di accensioni e le ore di lavoro del disco, è crystaldiskinfo scaricabile da:
http://crystalmark.info
Lo trovi in modalità installer, di cui ho un po' provato la versione 3.10.0, e la versione portable, che consiglio per chi deve testare macchine non sue, di cui ho provato, anche se molto poco, la 4.0.1. Contrariamente a quanto farebbe pensare il nome del file, il programma parla inglese solo durante l'installazione che tra l'altro è molto semplice. Poi, senza settare niente, comincia a visualizzare quasi tutte le informazioni in italiano e quindi presumo che l'eseguibile vada ad analizzare la lingua del sistema operativo in uso visto che anche la versione portable fa la stessa cosa e che di certo un sito in inglese non ti dà un programma settato per l'Italia che viene sempre per ultima. Peccato che il manuale sia solo in inglese o in giapponese. A parte la solita e stupida cosa di accettare la licenza, stupida nel senso che tanto se lo vuoi usare la devi per forza accettare e tanto varrebbe non mettere quell'opzione, durante l'installazione puoi lasciare tutto per default cliccando su Next ed Install. Ad esempio, per default l'opzione quick launch è disattivata ma attivarla serve solo a far partire il programma al termine dell'installazione. Visto che i menu sono in italiano, non sto qui a spiegare il programma, che tra l'altro non conosco in tutti i particolari, e faccio solo alcune considerazioni. Una volta avviato, appare una schermata con valori per me ancora poco chiari. Sparando un colpo di tab, vai alla finestra in cui trovi i dati del tuo disco fisso e qui jaws attiva il cursore virtuale. I dati si leggono ma la sintesi li mette un po' in disordine. Puoi aggiustare un po' le cose usando il comando per la lettura della tabella che trovi un po' sotto e, come prolissità, puoi mettere Presentazionedocumento, Layout dello schermo. Ma la visualizzazione non è un problema visto che possiamo usare la stessa tecnica adoperata per hd tune, cioè quella di copiare le informazioni negli appunti e di scaraventarle in qualsiasi applicazione di videoscrittura, ad esempio in Wordpad. La cosa è prevista dal programma e lo noti analizzando il menu Modifica dove trovi anche il sottomenu Opzioni di copia in cui decidi quali informazioni copiare, le puoi anche attivare tutte. Nonostante mi pare sia previsto, non sono mai riuscito a fargli vedere un disco esterno. Secondo questo programma, uno dei miei dischi fissi è a rischio. Non so se la valutazione si basi sul numero di ore o sull'analisi effettiva della salute del disco, health, che con hd tune trovo perfetta. Staremo a vedere. Se mi senti imprecare fino alla tua città, significa che il disco è andato a farsi friggere!
Nota del 2015: sono passati anni e con quel disco ho lavorato molto e, per fortuna, funziona ancora.
Ma ho un'altra curiosità che probabilmente non potrò soddisfare a causa dell'incompatibilità del firmware con il programma odierno e anche perché dovrei riuscire a fargli vedere i dischi esterni visto che non posso installare questo programma nel vecchio pentium 66 del 1994 di cui vorrei fargli vedere il disco collegandolo ad una usb e un adattatore. L'ho usato e continuo ad usarlo tantissimo e quindi il numero di accensioni e le ore di lavoro saranno davvero tante. Sì, ma quante? Penso che i dischi odierni arrivino a lasciarci le penne a meno di un quarto delle ore che ha lavorato quel disco!

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Avast free antivirus versione 5 e 6 ed un problema con Jaws

Potrei scrivere questo articolo con poche parole ma ne inserisco qualcuna in più perché il mio intento è anche quello di far capire ai normodotati come sia possibile arrivare a determinate soluzioni senza adoperare la vista. Lo scorso autunno sono passato dalla versione 4 alla 5 di Avast antivirus constatando che con quest'ultima bisognava lavorare maggiormente di cursore jaws rispetto alla precedente. Nei giorni scorsi, e non per mia volontà ma perché l'aggiornamento del programma me l'ha fatto fare, sono passato alla 6 che, di primo achito, mi sembra più accessibile con Jaws, uno degli screen reader usato dagli orbi, anche se durante l'installazione mi ha dato un problema proprio a causa di quest'ultimo. Durante l'aggiornamento puoi leggere la percentuale del lavoro svolto tramite l'apposita barra che raggiungi con tab. Fai attenzione però che se la rileggi con insert+freccia su, lo screen reader diventa falso visto che continua a darti sempre il numero che hai letto in precedenza anche se il lavoro prosegue. Per avere quello corretto, torna indietro con shift+tab e poi vai nuovamente sopra la barra per rileggerla. Succede con la versione 8 di Jaws ma, visto che spesso le nuove versioni non correggono nessun buco, penso che la cosa capiti anche con quelle successive. E tuttavia il problema annunciato non è questo, sarebbe troppo semplice! Al termine dell'aggiornamento mi ha chiesto di riavviare ed ho risposto sì. Il pc è ripartito ma dopo il solito suono di avvio si fermava in una finestra che jaws non leggeva nonostante fosse settato per caricarsi automaticamente. A volte le cose più semplici non mi passano subito per la testa perché se avessi dato immediatamente invio in quella stramaledetta finestra... Avrei sentito il disco ripartire e, dopo un po', jaws che chiacchera in modo petulante come sempre! Ed avrei anche visto la nuova finestra di Avast 6. Finalmente ho pensato di dare un invio potendo così terminare l'installazione di Avast 6 ma senza tuttavia risolvere il problema definitivamente. Pensando che fosse l'attivazione automatica di Jaws a creare il problema, l'ho disattivata ma il computer mi si bloccava ugualmente ad ogni riavvio. D'accordo, bastava dare un invio per risolvere la questione. Ma cosa c'era a bloccarlo? E cosa appariva in quella stramaledetta finestra? L'ideale sarebbe stato avere qualcuno che mi guardasse lo schermo ma questo è un lusso che posso permettermi assai di rado visto che i vedenti hanno sempre tanto da fare e non sto lì a scocciarli quando non è strettamente necessario e prima d'aver provato a risolvere la faccenda perdendo anche molte ore per farlo. Poi c'è anche chi ti promette di venire ma tra il dire ed il fare... Per essere sicuro che il problema non fosse un errore casuale avvenuto in fase di aggiornamento, ho ripristinato il computer con Ghost e l'ho rifatto constatando che il blocco continuava. Se caricavo Jaws dalla finestra in cui avveniva il blocco, il computer si imballava e dovevo spegnerlo brutalmente dall'alimentatore. Se caricavo jaws dopo aver dato l'invio per superare quella stramaledetta finestra, tutto andava bene ma non avevo nessun messaggio di errore. invece di caricare Jaws, dalla finestra in cui il computer si fermava ho provato a farlo parlare con nvda, un altro screen reader usato dagli orbi, ma non mi veniva focalizzato niente e dando l'invio tutto andava a posto senza nessun messaggio d'errore. Finalmente in serata Dio ha voluto che l'errore accadesse anche durante lo spegnimento del computer facendomi capire dov'era il problema. Veramente l'errore in fase di spegnimento l'avevo avuto anche prima ma ero al telefono e non l'avevo capito. Ma andiamo per ordine e fai così. Se nel passare dalla versione 5 alla 6 di Avast il computer si blocca durante il riavvio, premi invio per superare l'ostacolo e Jaws si caricherà dopo un po' (naturalmente se è stato settato per farlo automaticamente). Il blocco di cui parlo non può capitare con Nvda che non usa un componente che vedremo poi. A questo punto ti appare la nuova finestra di Avast 6 con titolo:
Avast! webrep
dove decidi se attivare la funzione per valutare la reputazione dei siti internet che andrai a visitare. Non so con quale criterio vengano valutati perché non ho letto le istruzioni e per il momento l'ho lasciata disabilitata cliccando sull'apposito pulsante che trovi in basso. la si può attivare anche in un secondo momento dalle Impostazioni. Fatto questo, tutto sembra a posto a patto di non riavviare il pc. Forse durante lo spegnimento il problema non si verifica sempre ma quando lo fa, Avast ti chiede se vuoi aprire un programma sospetto in un apposito spazio chiamato sandbox in modo da non infettare eventualmente tutto il computer. Il programma ritenuto sospetto è quel maiale di sentinel.sys, componente di Jaws atto alla protezione, che si trova in: \windows\system32\drivers e che viene aperto da logonui.exe che si trova nello stesso percorso. Contrariamente ai consigli del programma, tramite l'apposita casella combinata fai aprire il programma normalmente e con i touch della barra braille o con il tasto sinistro del mouse di Jaws attiva il pulsante che ricorda ad Avast la scelta che hai fatto. La cosa la potresti fare anche in un secondo momento ma non ne vale la pena. Fatto questo, il computer si è spento e riavviato regolarmente perché evidentemente il problema con il sentinel.sys avveniva anche in fase di avvio e la finestra in cui il computer si fermava serviva proprio a chiedermi cosa volevo fare. Sì, ma quando non si vede lo schermo e non lo si può leggere in altro modo... Quanto scritto fin qui potrebbe anche non capitarti mai perché Avast viene continuamente aggiornato. E tuttavia dopo un primo aggiornamento della versione 6, le cose per il sentinel.sys non dovrebbero essere cambiate dato che questa versione 6 è molto sospettosa e mi va a bloccare anche un programma di benchmark dell'hard disk come del resto faceva prima dell'ultimo aggiornamento. Ho anche notato che in caso di file sospetti, a causa di una certa inaccessibilità con Jaws che non ho capito fino in fondo, non è sempre facile accedere alla finestra in cui scegliere le azioni da fare come visto sopra. Mi pare di capire che un clic del tasto sinistro del mouse di Jaws serva a focalizzare la finestra ma non so se la cosa è valida in tutti i casi.

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Alimentatore modulare Cooler master silent pro 500w rs-500-amba-d3

Descrivere un alimentatore per pc non avrebbe molto senso se quello illustrato non avesse alcune peculiarità che meritano attenzione e che non si trovano in apparecchi da quattro soldi. In internet puoi trovare lo stesso modello annunciato nel titolo privo dei trattini e preceduto dalle lettere cm, che presumo vogliano dire Cooler Master, come segue:
Cmrs500ambad3.
Nell'aprire la confezione di questo apparecchio si incontrano subito due cornici in gomma non perfettamente identiche tra loro che vedremo poi. Troviamo inoltre dei cavi staccati dall'alimentatore, le istruzioni che in certe confezioni sono su carta e su cd. Quest'ultimo, che contiene tre file pdf perché include anche i modelli da 600 e 700 Wat, non è presente in tutti gli esemplari e non so se l'abbiano incluso nelle confezioni più recenti o se ci fosse un tempo e poi l'abbiano tolto. Poi troviamo le viti, una bustina di sale antiumidità e ovviamente l'alimentatore a cui sono collegati in modo permanente solo i due cavi per alimentare la scheda madre che, contrariamente a quanto accade in apparecchi economici, sono entrambe ricoperti da una guaina evitando così quel fastidioso mazzo di fili singoli a cui a volte si iimpigliano i componenti e che impedisce il passaggio ottimale dell'aria all'interno del cabinet. Ad uno di questi cavi è collegato il connettore p1 da 20+4 pin, gli ultimi quattro pin possono essere divisi dal resto del connettore che diventerà quindi compatibile con le vecchie schede alimentate con i soli 20 pin. La stessa cosa succede con il secondo cavo a cui sono collegati i connettori p2 e p3 4+4 pin cpu pin. Infatti le schede madri moderne hanno quest'ultimo connettore di alimentazione a 8 pin invece dei 4 pin che si utilizzavano in precedenza, ma il fatto che il connettore si possa dividere rende l'alimentatore compatibile anche con le schede di un tempo. Se le istruzioni che ho letto non dicono baggianate, sembra che il connettore ad 8 pin della scheda madre alimenti quasi esclusivamente la cpu. Le cornici in gomma, che servono ad evitare vibrazioni, vanno inserite sul frontale anteriore e posteriore dell'apparecchio tenendo conto che una è sagomata in modo da adattarsi ai cavi che escono dall'alimentatore. Per fissarle, sono dotate di piccoli pin sempre in gomma che vanno infilati nei fori presenti sul bordo dell'alimentatore. Appoggia l'alimentatore sul tavolo in modo d'avere davanti a te il frontale da cui escono i cavi di alimentazione. Noterai che oltre ad essi, il frontale ha due file di fori per ospitare gli altri cavi in dotazione. L'alimentatore infatti si chiama modulare proprio perché certi cavi possono essere collegati solo all'occorrenza. Le prese sul frontale sono sei e le puoi identificare facilmente perché sopra ad ognuna c'è il foro in cui andrà ad infilarsi la linguetta che permette il fissaggio del connettore che inserirai. Per quanto detto fin qui, i cavi entrano in un sol senso e, contrariamente a quanto avviene negli alimentatori economici, non sono costituiti da fili singoli ma da una piattina come segue. Un cavo con tre molex e piattina a quattro fili, un secondo cavo con tre molex di cui però uno è tipo floppy, due cavi sata con piattina a cinque fili e con tre sata ciascuno, due cavi pci-e per l'alimentazione delle schede grafiche con piattina ad otto fili. Non ho capito il motivo per cui i cavi sata hanno cinque fili al posto di quattro visto che questi dispositivi spesso vengono alimentati tramite un adattatore molex-sata costituito appunto dai soliti quattro fili. Le istruzioni contengono tutte le tabelle dei connettori ma non le ho capite bene e visto che il pdf non è leggibile con adobe e che bisogna quindi acquisirlo con un ocr, non sono sicuro che vengano acquisite correttamente. Le istruzioni hanno anche tante immagini, a vederle... Ad eccezione dei cavi per scheda grafica che hanno connettori specifici e che andranno infilati nelle prese dell'alimentatore che si trovano, una sopra all'altra, all'estrema destra del frontale e leggermente distanziate dalle altre, gli altri cavi possono essere infilati in qualsiasi presa dell'apparecchio. Il secondo estremo dei cavi pc-e per schede grafiche è costituito da due connettori: in uno entrano sei fili mentre nell'altro entrano gli altri due. Pur non avendo fatto esperienza con le schede grafiche alimentate in questo modo, presumo che la cosa sia stata fatta per una ragione di compatibilità visto che ci potrebbero essere schede grafiche alimentate con sei pin e altre con otto. Sulla piattina c'è anche una plastica adesiva per contrassegnare l'estremità del cavo che va collegata alla scheda grafica. L'apparecchio ha una sola ventola da 135 mm assai silenziosa e posta sulla parte inferiore dell'apparecchio. Peccato che non sia da 12 o 14 cm, una misura standard, in modo da essere sostituita in caso di guasto. La velocità della ventola varia in base alla temperatura e può emettere un flusso d'aria da 80 a 120 cfm. Purtroppo a tale riguardo le istruzioni fanno riferimento all'immagine di un circuito ma testualmente non è spiegato se questo appartiene alla scheda madre o se si deve utilizzare un dispositivo aggiuntivo, ma suppongo che si stia parlando del circuito presente sulla scheda madre. Comunque, finora la ventola credo stia andando a bassa velocità perché non produce tanta aria e ciò nonostante l'alimentatore non scalda come invece accadeva con quello economico a cui avevo fatto fare la modifica alle ventole per renderlo silenzioso (vedi l'articolo sulla silenziosità del pc nel numero 58 per i dettagli). L'apparecchio eroga 500 wat e 620 wat di picco e ha un'efficienza dell'85%. Ci sono poi tanti dati sulla protezione di cui non parlo per non dire fesserie e anche la ripartizione dei wat in base ai vari pin ma anche in questo caso le tabelle non mi sono del tutto chiare. La Cooler Master garantisce questo apparecchio per cinque anni ma vorrei proprio vedere se, magari dopo quattro anni, il negoziante è ancora disposto a sostituirlo o a ripararlo gratis! Concludo con una considerazione del tutto personale: questo apparecchio non ha fori per l'aria sul frontale anteriore e cioè in quello da cui escono i cavi. Ne consegue che se viene montato nei cabinet di nuova generazione con alimentatore in basso, la ventola serve solo a raffreddare l'alimentatore e non il resto del pc. Visto che in tali cabinet si possono installare un sacco di ventole, la cosa non è un problema. Quanto scritto qui sopra è valido soprattutto per quei cabinet, come il cooler master gladiator 600 di cui però non ho esperienza diretta, che hanno fori sul fondo inferiore in modo da non dover montare l'alimentatore a pancia all'aria come invece si fa con altri cabinet che hanno l'alimentatore in basso ma che sono sprovvisti di fori.

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Altri dettagli sulla scheda madre Gigabyte ga-p55a-ud3 ed informazioni generali su altri modelli

nota del 2015: la scheda in oggetto è stata parzialmente presa in esame negli articoli del numero precedente.
Almeno fino agli inizi di quest'anno, in alcuni modelli delle schede madri Gigabyte era presente "il vecchio" ed "il nuovo" con la possibilità di trovare floppy, seriale e parallela magari assieme al sata3. Come al solito però non mancano le strategie commerciali atte a farti scegliere qualcosa per farti subito pentire d'averlo fatto e comprare un'altro modello. Si inserisce la cosa x in una scheda privandola però di y che trovi invece in un altro modello al quale però hanno tolto x. E quando questa strategia viene fatta giocando con più accessori e con più combinazioni c'è da impazzire! Il sito della Gigabyte è molto accessibile per chi non vede e ben fatto perché di ogni modello permette di vedere in dettaglio le caratteristiche, la compatibilità di un determinato modello di scheda madre con processori e memorie, d'avere le utility ed i driver e anche i manuali in pdf accessibile. Peccato che di questi ultimi, per lo meno quelli che ho verificato, sia stato tradotto in italiano solo il primo capitolo e quindi se lo vuoi completo dovrai scaricarlo in inglese stramaledetto! Ma se non ci fosse qualche problema, le cose sarebbero troppo semplici! Dalla home page del sito ufficiale della Gigabyte, non so perché ma non riesco ad arrivare ai vari modelli di schede madri. Inoltre, capita di salvare un link che di lì a pochi giorni non ti porterà più da nessuna parte. Per evitare tutto questo io faccio così. Vado su un sito in cui si vende materiale informatico, ad esempio su: www.chl.it
scelgo e metto negli appunti un modello qualsiasi di scheda madre gigabyte e lo incollo nella ricerca con google che tra i vari siti mi trova ovviamente anche quello della Gigabyte con il link in cui si trova il modello che ho incollato. Da tale pagina ci si può muovere come si vuole andando a scegliere qualsiasi modello e qualsiasi caratteristica di esso. Non sempre le descrizioni testuali corrispondono alla figura della scheda e alla realtà. Mi è capitato con il modello Ga-p55a-ud4 che veniva descritto testualmente con la parallela che invece non era presente in figura e tanto meno fisicamente sulla scheda. Tale porta veniva riportata anche nel manuale dello stesso modello il quale però, ad onor del vero, all'inizio riportava anche il modello ga-p55a- ud4p e forse quella p stava proprio per parallela e avevano fatto un unico manuale per i due modelli. Siccome il sito è in continua evuluzione, non è detto che adesso le cose siano proprio così. Nello scorso numero abbiamo in parte già analizzato la scheda madre Gigabyte ga-p55a-ud3 per l'installazione del processore e per il cavo usb atto ad identificare i colori dei fili senza vederli. E' una scheda che contempla il vecchio ed il nuovo visto che possiede il floppy, la seriale, la parallela ed il controller ide e che allo stesso tempo, oltre alle porte usb 2.0 e ai sei connettori sata2, incorpora anche le usb 3.0 ed il sata3. La ga-p55a-ud4, più costosa, differisce per la mancanza della parallela ma con l'aggiunta di porte firewire ed esata. Quando ci sono, le porte seriali e parallele presenti nelle schede madri non sono incorporate come un tempo ma vengono collegate tramite un cavo con un connettore da una parte ed una presa su lamierino dall'altra che purtroppo non viene dato in dotazione. Nel vecchissimo computer Epson ax3/20 avevo un lamierino con una seriale da 9 e una da 25 pin che ho utilizzato per il nuovo computer in questo modo. Visto che la seriale da 25 pin ha la stessa grandezza di una presa parallela, ho tolto dal lamierino la seriale da 25 ed al suo posto ho inserito la presa parallela che mi sono fatto dare da un tecnico in modo da occupare un solo slot per le porte. Per togliere le prese da un lamierino basta svitare le due viti in cui si avvita il cavo seriale o parallelo. Per individuare i collegamenti della scheda madre ga-p55a-ud3 mi sono fatto aiutare pochissimo e mi sono basato sulla grandezza e sulla posizione dei connettori. Ad esempio, quello audio era ovvio che fosse vicino ai jack esterni dell'audio stesso e quando vedi che per forma e grandezza si incastra con quello del cabinet... Spesso hai fatto centro. Siccome non ero sicuro che ci fossero quattro prese per le ventole e mi ero scocciato di cercare, me ne sono fatta trovare una che... avevo sotto il naso proprio al termine dello slot per memoria. In pratica ci sono quattro ventole: la cpu fan a 4 pin e quindi, pur non essendo specificato ma comprensibile dal numero dei pin e la loro descrizione, di tipo pwm (vedi il numero 74 di fuori serie per i dettagli). Una seconda ventola a 4 pin che speravo fosse pwm ed invece il quarto pin è riservato, e poi due ventole a 3 pin di cui una pwr di alimentazione di cui non ho capito la differenza tra la ventola a 3 pin di sistema. I due slot pci express 2.0 per scheda grafica sono fisicamente identici anche se uno funziona fino a 4x mentre l'altro, quello superiore come avevo intuito ma che ho fatto guardare per esserne sicuro, va fino a 16x. Visto che due schede grafiche non mi servono, in corrispondenza di quello a 4 ho messo la porta seriale e parallela in modo da lasciare liberi gli altri slot. A differenza degli slot per scheda grafica agp visti in passato, i pci express non hanno una levetta per il fissaggio della scheda ma un pulsante posto allo stesso estremo e da premere quando la togli. Gli slot pci expres a 1x presenti in questa e altre schede sono riconoscibili perché assai corti. Per fortuna ci sono anche tre slot pci classici. Per l'installazione del processore mi sono arrangiato col manuale ed ho fatto centro. Oltre alla piedinatura del connettore audio e delle usb che abbiamo utilizzato lo scorso numero, mi sono fatto descrivere la numerazione dei connettori sata e i contatti del pannello frontale che riporto di seguito visto che potrebbero essere utili anche per altri modelli della stessa marca. Abbiamo otto connettori sata di cui: sei connettori sata2 e quindi funzionanti a 3gb/s ma compatibili con sata1 a 1,5gb/s, numerati da 0 a 5. Per averli sottomano da sinistra a destra come se stessi leggendo un foglio, poni la scheda con il pannello posteriore davanti alla tua bella pancetta come abbiamo fatto lo scorso numero per le usb in modo d'averli così:
Prima riga:
0, 1, 2;
seconda riga:
3, 4, 5.
Localizzare i due connettori sata3 da 6gb/s e tuttavia compatibili con sata2 e sata1 sarebbe stato facile visto che sono posti sul bordo della scheda ma ovviamente non ne conoscevo la numerazione. Quello che viene a trovarsi più vicino al fondo del pc, cioè vicino al pannello destro del cabinet, è il sei mentre l'altro è il 7. Questi connettori vengono chiamati gsata e da una breve ricerca in internet ho dedotto che la g indica che quei sata sono controllati da un controller Gigabyte.
Nota importante: quando si parla della velocità delle interfacce sata, è facile cadere in un errore banale così come a volte si fa quando si parla della velocità dell'adsl. Stiamo parlando di bit al secondo e non di byte. Se fossero quest'ultimi e se un disco andasse davvero alla velocità dell'interfaccia, un disco sata2 da 500 giga verrebbe copiato in un altro in meno di tre minuti! Insomma: di certo non sposti 3 giga al secondo! Tieni anche presente che un conto è la velocità dell'interfaccia ed un altro è quella che un dispositivo elettromeccanico come i dischi fissi riescono effettivamente ad arrivare.
Per i contatti del pannello frontale, metti la scheda con il lato corto davanti a te ed il pannello posteriore a sinistra. I contatti del pannello frontale si trovano in basso a destra come al solito e hanno una colorazione diversa rispetto a quella che abbiamo visto per la scheda Asus p4pe. I numeri uniti dal trattino indicano che i pin sono associati allo stesso connettore. Purtroppo quel 17 gennaio mi sono dimenticato di chiedere al vedente qual'era il positivo dei led ma se non funzionano basta girare il connettore, non bruci niente.
Prima riga (da sinistra a destra:
1-2=msg (led, giallo),
3-4=power (rosso),
5-8 dopo un piccolo spazio=speaker (arancione);
Seconda riga:
1-2=led hd ide (blu),
3-4-reset (verde),
5-6 =ci, case intrusion (grigio),
7-9=power led (viola).
Nota: forse il led msg è presente solo in certi cabinet e comunque, da quanto dicono le istruzioni, è di colore diverso e lampeggiante a seconda del messaggio che dà e dovrebbe essere in qualche modo collegato con power led.
[Nota del 2016: la seconda riga ha un numero maggiore di pin perché priva dello spazio annunciato nella prima. guardando un'altra scheda e un altro manuale Gigabyte con l'aiuto di un vedente ho potuto correggere due piccoli errori nell'illustrazione del pannello frontale qui sopra. Per quanto riguarda power led ed msg led, sembra si tratti dello stesso led con collegamento diverso a seconda del case in uso. Uno usa due contatti mentre il secondo, pur avendo due fili, ne occupa tre.
Per facilitare le cose a chi non vede in modo d'avere un punto di riferimento, è bene collegare i connettori in questo ordine: prima l'altoparlante che è il più grosso e che verrà a trovarsi in alto a destra della prima riga di contatti. Subito a sinistra di questo metti il power ed esattamente sotto a questo il reset. Così la scheda già funziona e se vuoi collegare anche i led... Il connettore ci, case intrusion, è da tempo che non lo trovo nei cabinet visto che dovrebbe essere, grosso modo, la chiave che un tempo c'era nei computer e che andava a bloccare la tastiera in modo che qualche bastardo non andasse a leggerti le lettere che hai inviato a quella schifosa di fidanzata o fidanzato a seconda dei casi che se la faceva con il tuo miglior amico! Sono stato piacevolmente sorpreso nel constatare che le schermate del bios award software del 2010 presente in questa scheda sono stampabili con una stampante braille parallela tramite la pressione del tasto Stamp. Visto che anche stampando solo a sei punti ogni schermata occupa due fogli braille, che con tale configurazione a volte i numeri si confondono con i segni grafici dello schermo anche se fatti con la tabella germanica che li fa con il punto sei e che non sempre è ben chiaro cos'è evidenziato e come sono incolonnate le cose per evidenti problemi di impaginazione braille la quale ha le righe lunghe circa la metà di quelle che appaiono su schermo, questa funzione ci aiuta ma non al 100%. Forse stampando a 8 punti è possibile migliorare un po' le cose aumentando però il consumo di carta. Come al solito, si entra nel bios con Canc e si salva ed esce con f10. Se all'avvio del computer invece di premere Canc premiamo f12, il pc entra solo nel menu del bios che riguarda la sequenza di boot, stampabile anche questo come sopra. Purtroppo è circolare e le periferiche si selezionano con freccia su e giù ed invio; esc esce dal menu. Anche per chi non desidera o non ha la possibilità di stampare questo menu e pur essendo circolare, questa opzione è comoda per chi non vede perché in caso di errore, al massimo si dà la priorità sbagliata ad una determinata unità senza toccare per errore altri parametri più difficili da mettere a posto e di cui ci si accorge meno immediatamente se sono stati cambiati. Dall'interno del bios, la pressione di f9 dà informazioni sul sistema anche se assai scarne e tale funzione non viene riportata su schermo come invece avviene per altri tasti di cui ho capito solo in minima parte l'utilità e quindi non ne parlo. Lo stesso menu boot visto sopra presenta qualche lato per me oscuro. Ho notato la possibilità di salvare il contenuto del bios, che forse avviene su disco, ma quando ci ho provato non ci sono riuscito ma penso che la causa dipenda dal fatto che tale funzione è disattivata. C'è anche la possibilità di fare più profili del bios da caricare all'occorrenza. Questo la dice lunga a chi pensa che il bios non vada mai toccato: se c'è la possibilità di salvare e caricare più configurazioni, è ovvio che a qualcuno serve poter cambiare le impostazioni del bios abbastanza frequentemente senza star lì a ripetere le regolazioni ogni volta o addirittura a chiamare un tecnico come vorrebbero farci credere certe persone che parlano solo per opportunismo o tanto per parlare. Purtroppo la traduzione del primo capitolo del manuale riguarda solo l'installazione e la descrizione dei connettori della scheda mentre sarebbe stato molto utile avere in italiano la spiegazione del bios visto che tradurre dall'inglese e allo stesso tempo capire concetti nuovi non è facile nemmeno per chi lo mastica bene. E per chi non lo sa come il sottoscritto è proprio un bel casino. Per chi desidera avviare questa scheda in dos a 16 bit, segnalo che non occorrono driver aspi per gestire un disco esterno e la cosa è valida anche con le usb 3.0 che del resto sono compatibili con gli standard 2.0 e 1.1. Capita la stessa cosa con le pen drive a patto che abbiano ancora la formattazione fatta in fabbrica. Come abbiamo già visto con la scheda Asus p4p800-x, basta che la pen drive sia stata formattata con windows per non essere più vista da dos a 16 bit. Attenzione: intendo vista come unità e non come un supporto avviabile con relativo mbr. Non so se la faccenda della formattazione scritta sopra sia valida anche per i dischi esterni. Leggendo il manuale di questa scheda ho notato che per far lavorare un disco in dos collegato alla usb, bisogna che nel bios sia attiva la funzione:
usb storage function
che non ho provato a disattivare per verificare se veramente in quel caso il disco non funziona più e non ho nemmeno capito che senso abbia il poterla disattivare visto che per non usare un disco esterno in dos basta semplicemente non utilizzare quel sistema operativo e non collegarlo. Con molta probabilità tale funzione, che in questa scheda è attivata per default, è presente anche in altri bios e schede madri e quindi ti conviene guardare il bios prima di dire che nella tua scheda un disco esterno non funziona in dos a 16 bit. Per default il floppy di questa scheda non è attivato ma ero preparato a tale evenienza e quindi, per fare una prova veloce tanto per vedere se la scheda funziona, avevo fatto un cd avviabile con il dos e la barra braille che non c'era verso di caricare a causa del motivo che trovi nel paragrafo dedicato alla mb408l. Tanto per complicare ulteriormente le cose, ecco un altro problema della cui causa sono ancora incerto visto che non so se dipenda da un guasto della scheda o dal bios che andrebbe settato in altro modo. Ma visto che è un qualcosa che capita e che potrebbe verificarsi anche in altri modelli, eccone la descrizione. Dopo aver collegato il disco sata III western digital caviar da 500 gb WDC wd5000AAKX-001CA0, (in internet questo modello di disco è dato in forma abbreviata e rispetto ad xp nel bios l'ultimo 0 è sostituito da un punto), le ventole del pc si spegnevano dopo circa un secondo dall'avvio. Credendo vi fosse un corto, naturalmente ho spento immediatamente perché se è vero che il computer è protetto, è altrettanto vero che non si sa per quanto tempo la protezione possa tenere. Per determinare il guasto, in questi casi è bene collegare una periferica alla volta. Dopo qualche prova ho notato che a produrre questo problema era proprio il disco sata III ma che non era un problema di alimentazione visto che il difetto si verificava solo quando il cavo dei dati era collegato. Collegando il disco al controller sata II non c'era nessun problema come del resto non c'era nessun problema nel collegare al controller sata III un disco sata I (purtroppo non avevo in casa un sata II). Inoltre, mettendo il disco sata III in un computer in cui ho il sata I, il disco non dava problemi. Una sera mi sono detto: ma insomma. L'alimentazione è a posto e quindi se non spengo subito il pc quando le ventole si fermano non dovrebbe scoppiare. Massì, vaffanculo! Ci provo! Ed infatti, dopo circa 4 secondi dal blocco, il computer ripartiva senza problemi a parte due piccolissimi beep prima del beep di ok. Siccome sono assai corti, non si tratta di beep veri e propri. Sono come due leggerissimi tic a cui i vedenti non baderebbero proprio. E' lo stesso piccolo tic che questa scheda emette quando la si accende oppure nel momento in cui si preme il tasto reset anche se in questi casi il tic è uno solo. Da notare inoltre che il blocco avviene solo quando l'alimentatore del pc è spento mentre si carica senza fermarsi se lo si resetta o lo si spegne solo col pulsante anteriore lasciando alimentata la scheda madre. Il 27 marzo ho avuto la possibilità di far guardare inutilmente lo schermo durante il blocco delle ventole. Inutilmente perché le scritte appaiono solo dopo il beep di ok quando l'errore è stato superato e quindi non scrive niente a riguardo di esso. Nel bios sembrerebbe tutto a posto ed ho fatto attivare anche l'allarme per il surriscaldamento della cpu e per le ventole ma, a parte quei leggerissimi tic di cui sopra, non ho avuto nessun segnale sonoro di avvertimento durante il boostrap. e quindi nei giorni successivi ho installato windows abbastanza tranquillamente constatando che il disco sata III era sì veloce ma non veloce come pensavo. Non avevo in casa un altro disco Sata III che ho comprato identico di lì a diversi giorni constatando che si comportava proprio allo stesso modo. Quindi, a meno che non ci sia un'incompatibilità proprio tra quel modello di disco e quel modello di scheda, il problema dipende dalla scheda stessa ed in particolare dal controller sata III. Di una cosa sono certo: che quel blocco non va a bruciare niente perché con tutte le volte che l'ho acceso, a quest'ora sarebbe già scoppiato! Successivamente ho anche constatato che collegando quel modello di disco a sata II, mi funziona alla stessa velocità di quando è collegato a sata III. D'accordo che in internet dicono che un disco sata III della Western digital da un tera va ad una velocità di un vuon sata II, però... Penso proprio che ci sia un problema con il controller sata III.
Nota del 2015: qui mi sbagliavo perché in seguito scoprirò che in un altro esemplare della stessa scheda le cose sono identiche.
Oltre alle cose tecniche, il problema mi ha insegnato anche un'altra cosa che già sapevo ma che non mi decido mai ad impormi e metterla in pratica. Quando si va ad acquistare qualcosa, sarebbe sempre bene acquistarla doppia soprattutto se sei uno che desidera fare esperimenti. A frenarmi un po' in questa cosa sono anche certi negozianti che, strano a dirsi, sembra non abbiano voglia di vendere e a volte invece d'andare a comprare del materiale mi sembra quasi d'andare a chiedere la carità di vendermelo. Lo so anch'io che a volte il negoziante fa di tutto per venderti qualcosa ed in modo particolare quando ha del ciarpame, però è vero anche il contrario visto che l'ho constatato diverse volte e che, ad esempio, ad un mio amico il negoziante non ha voluto vendergli un computer mac perché avrebbe dovuto imparare un nuovo sistema operativo ed iniziare ad usarlo con la sintesi settata in inglese. Ma al negoziante cosa gliene frega? Naturalmente ha comprato il mac da un'altra parte ma il problema c'è e ne ha parlato anche Luciana Littizzetto in uno dei suoi sproloqui. intendiamoci: non è che il problema ci sia perché ne ha parlato lei, intendo dire che è diffuso. A volte i negozianti ti squadrano e, in base ai loro criteri, decidono che a te certe cose non vanno vendute. Ma torniamo alla tecnica. C'è poi un problema per l'installazione del software di questa scheda in ambiente windows se non utilizzi una barra braille seriale. Per chi usa solo la sintesi, visto che l'audio della scheda integrata non è ancora attivo per la mancanza del software, l'unico modo per far parlare il computer è quello d'usare una scheda audio collegata alla porta usb che utilizza i driver di windows come le casse usb e la scheda su pen drive che abbiamo visto in passato. E tuttavia, almeno con l'installazione completa del software, ad un certo punto la scheda usb viene disattivata perché vengono installati i nuovi driver per tale porta e... Rimani senza mutande! Se hai una barra braille seriale qualcosa continui a leggere ma altrimenti... Inoltre, al termine dell'installazione appare per più volte la finestra Installazione nuovo hardware di windows che ti propone di cercare dei driver che non trova anche se non li ho fatti cercare in internet perché non ero collegato. Così in Gestione periferiche c'è qualcosa che riguarda l'audio che non è stato installato ma la scheda suona ugualmente e questa è una cosa che dovrò aprofondire come del resto altri dettagli che se lo riterrò opportuno scriverò in un prossimo numero.

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Qualche altra nota sul cabinet Cooler master centurion 5

Dopo aver esaminato più a fondo il fissaggio delle schede e dei vari componenti in questo cabinet, scrivo quanto segue. Ogni alloggiamento per scheda su slot possiede un foro, posto vicino al bordo superiore dell'alloggiamento stesso, dove è infilato un supporto in plastica la cui estremità all'interno del cabinet serve a fissare i lamierini in dotazione mentre un'apposita scanalatura serve ad incastrare la sommità superiore di lamierini con scheda o prese che sono diversi e un po' più lunghi rispetto a quelli in dotazione al cabinet. Fin che si tratta di mettere una scheda su slot, tale fissaggio va abbastanza bene dato che è proprio lo slot a tenere ferma la scheda. E tuttavia può essere indispensabile fissare la scheda con la vite quando una delle prese poste sul lamierino di essa è molto vicina al bordo superiore impedendone così l'incastro. Ciò avviene con le schede grafiche che hanno tre prese: vga, hdmi e dvi, che per forza di cose vengono a trovarsi vicino al bordo. Il fissaggio senza viti degli alloggiamenti posteriori non è per nulla adatto nemmeno quando si tratta di fissare un lamierino senza scheda in cui ci sono fissate però delle prese come una seriale o altro. Nello scorso numero abbiamo visto che l'estremità inferiore dei lamierini di questo cabinet rimane all'esterno di esso, cosa che invece non è possibile fare con quelli comuni, (almeno con quelli che ho provato). Per tanto, mettendo nell'alloggiamento un normale lamierino, basterà spingerlo leggermente per mandarlo fuori sede e quindi è doveroso utilizzare le viti e per farlo bisogna togliere il supporto in plastica. Sul supporto, ma all'esterno del cabinet, ci sono due gancetti che vanno premuti come se li si volesse ravvicinare e contemporaneamente si manda il supporto verso l'interno del case visto che si toglie solo da quella parte. Adesso l'alloggiamento potrà essere usato come nei cabinet comuni. Anche se in misura assai minore rispetto a quanto detto per i lamierini, ho notato che il fissaggio senza viti dei componenti posti negli alloggiamenti anteriori non è sempre stabile al 100%. Ho poi osservato un difetto che non so se sia presente solo nel componente in uso o in tutti i cabinet con questo modello. Almeno con il masterizzatore che ho provato, l'alloggiamento superiore non permette di spingere fino in fondo la leva di fissaggio e quindi di abbassare il tasto che la blocca. Il componente viene fissato ugualmente però...

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Cavi rotondi per floppy ed ide, cavi sata in generale e sata3

Ormai il floppy drive è un dispositivo che si usa assai poco ma che può essere comodo avere anche in un computer desktop moderno ad esempio per installare automaticamente xp tramite un file di risposta su floppy piuttosto che star lì a fare un cd magari solo per mettere ad un conoscente una productkey diversa da quella che usi tu. Ed è altrettanto comodo per riavviare il pc in dos a 16 bit ed usare una partizione dell'hard disk in fat 32 così da leggere, scrivere e catalogare comodamente con la sola barra braille. A tale proposito molti non vedenti si vergognano a farlo non rendendosi conto che, per analogia, il vedente che utilizza l'ipad non fa a meno d'usare la penna quando questa gli è più comoda e che chi fa un lungo viaggio in autostrada con una bella macchina può usare anche la bicicletta quando risulta più comodo farlo. Ma visto che il floppy si usa poco, quando è installato è bene che non scocci più di tanto andando a bloccare l'areazione del pc con un cavo a piattina. Ci vengono in aiuto i cavi rotondi che, soprattutto un tempo, venivano utilizzati in buona parte per il modding. Si fa un po' fatica a trovarli ma ne esistono di varie misure, da 25 cm fino ad un metro, misura troppo abbondante anche per un cabinet tower. A parte quest'ultima misura, li puoi trovare nel sito:
www.chl.it
ne puoi trovare con tre spine e quindi adatti a collegare due floppy drive (configurazione che non si usa da tantissimo tempo), e con due spine e quindi con la possibilità di collegarvi una sola periferica. Visto che venivano utilizzati per il modding, ne puoi trovare con la proprietà di illuminarsi quando vengono usati e penso che la cosa avvenga solo quando il floppy lavora e non ho capito se a farlo è la superficie esterna del cavo, che al tatto sembra una guaina qualsiasi, o l'interno di esso ed in tal caso con la guaina trasparente per lasciar filtrare la luce. A Causa di questa proprietà, oltre al connettore, da un lato il cavo ha un altro filo un po' piatto che termina con un capocorda da fissare in un punto di massa del pc, cosa che non ho fatto e che ho messo dal lato del floppy in modo da non andare a fare contatti con la scheda madre anche se la cosa è poco probabile. Vista l'inutilità d'illuminare un cavo, non ho fatto prove in merito. Visti i cabinet attuali e la posizione in cui si trova il modulo da tre pollici e quella in cui si trova il controller delle poche schede madri che hanno ancora il floppy, consiglio la misura di 45 o 50 cm, non troppo ingombrante ma allo stesso tempo comoda. Siccome non volevo avere l'impiccio della spina per il secondo floppy e anche per non prenderne una confezione di quattro pezzi, storcendo un po' il naso ne ho presi due di molto economici della Takei che funzionano ma che, come è ovvio che possa essere, hanno qualche problema forse proprio a causa della loro economicità che consiste nell'essere abbastanza rigidi rendendo il loro posizionamento nel cabinet ed il collegamento alla scheda madre un po' difficoltosi.
Dei cavi ide rotondi ho già parlato in passato e qui aggiungo d'averne trovati di più corti rispetto a quelli descritti e quindi forse più consoni ai cabinet midi. Dico forse perché non li ho ancora provati praticamente e c'è una bella differenza tra la teoria e la pratica. Sono della Infomaniak, misurano 45 cm e più malleabili rispetto a quelli per floppy descritti sopra.
Con certi vecchi dischi, la clips che blocca il cavo sata non ha effetto. Cominciano a circolare cavi sata3 e l'unico modello che ho avuto modo di toccare con mano è lungo un metro e quindi troppo abbondante anche per un cabinet tower ma comodo quando devi collegare momentaneamente un hard disk all'esterno del pc. Una delle spine è ad angolo, come quella presente in un cavo in dotazione alla scheda madre descritta in questi ultimi due numeri, e ha la clips. L'altra spina, quella che andrà alla scheda madre non tanto per una questione elettrica ma di estetica e di praticità, è dritta e senza clips. Pur essendo molto lungo, lo puoi posizionare comodamente anche in un cabinet midi perché rotondo e manleabile come un cavo usb che puoi piegare comodamente. Probabilmente, e per saperlo con certezza bisognerebbe scassarlo, contiene la schermatura come i cavi usb.

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Quando un cavo audio non entra bene

Può capitare di acquistare un cavo audio con jack maschio stereo da entrambe i lati adatto, per esempio, a collegare l'uscita del pc con l'ingresso delle casse e di scoprire che uno dei jack in certe prese non entra bene. La causa potrebbe essere la guaina troppo lunga che ricopre il jack come è capitato a me con un cavo acquistato in fiera. Basta tagliarne una briciola, meno di un centimetro, là dove si appoggia al pannello dell'apparecchio perché le cose vadano a posto.

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Cavo caricabatterie usb

In commercio ci sono dei caricabatterie per stilo e ministilo che oltre a poter essere collegati alla rete domestica tramite un alimentatore, che tra l'altro sembra un trasformatore, possono essere collegati ad una porta usb del pc tramite un cavo in dotazione. In un primo tempo, per trovare i fili delle porte usb come abbiamo visto nello scorso numero, mi era balenata l'idea di utilizzare quel cavo anche se, contenendo ovviamente solo i fili dell'alimentazione, avrei trovato solo quelli ma pensavo che era comunque facile invertire gli altri due fili se i dati non funzionavano. Fermo restando che la soluzione illustrata nello scorso numero è più completa, il cavo per caricabatterie visto sopra non è adatto nemmeno a trovare i fili dell'alimentazione perché all'interno della spina usb ci sono dei componenti che, dando continuità, rendono impossibile individuare i fili come abbiamo visto nello scorso numero.

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Drive per macchina da maglieria

Scrivo quanto segue non per esperienza diretta ma per averlo sentito da una persona che spero sia affidabile; prendere con beneficio d'inventario. Nello scorso numero riportavo il prezzo astronomico che i negozi per ciechi fanno pagare il bluetooth per la barra braille mb408l ma a quanto pare, in fatto di prezzi, anche il mondo dei "Normodotati" non scherza. Parlavo appunto del prezzo astronomico del bluetooth con una persona vedente la quale ad un certo punto mi dice: "Sì, ma sai quanto costa un drive per floppy di una macchina da maglie?" Sono caduto dalle nuvole perché non ne ho mai vista una e gli ho detto che più o meno sarà come quello di un pc e che costerà grosso modo lo stesso prezzo. E lui: "Hai presente quei drive che si usavano una volta per i dischi da cinque pollici e un quarto?" Gli ho detto di sì visto che sono i primi floppy che ho usato anche se ormai non li adopero da tanti anni ma che potrei benissimo utilizzare visto che un drive ce l'ho addirittura nel pentium 66 con il quale ho scritto tutti i numeri di fuori serie e che altri drive del genere ce li ho là da qualche parte inutilizzati. Per farla breve, mi ha detto che un drive del genere, proprio perché introvabile e proprio perché una fabbrica deve avere la documentazione delle riparazioni e quindi non posso andarci io a regalarglielo e ad inserirglielo nella macchina, costa la bellezza di cinquecento euro. Grosso modo il doppio di quanto si faceva pagare l'Olivetti nel 1989 per un drive del genere ma esterno. Roba da matti!

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Ghost 2003 e computer i5

Con i parametri usati di solito, la versione dos di questo programma non mi funziona nel computer citato e non ne ho capito il motivo. Visto che la schermata grafica non la posso leggere, basandomi sul file txt in cui vengono elencati gli errori noto che apparentemente non ne fa. Semplicemente resta fermo lì e non scrive nessun file, nemmeno di 0 bit, sia facendolo su un disco esterno che su una partizione fat 32 del disco di cui desidero fare il backup. Da notare che in quella scheda madre il disco esterno sembra funzionare correttamente con il dos a 16 bit senza l'aggiunta di driver aspi. Per il disco interno invece ho qualche dubbio perché ho anche altri problemi. Saranno proprio quelli ad impedire l'esecuzione di Ghost?

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Image for windows, dos, e linux, approfondimento

Nel gennaio 2010 ho pubblicato le prime prove svolte con la versione 2.52 del programma in oggetto e adesso sto provando la 2.62a ed in modo particolare quella per dos aggiornata all'aprile 2011 in cui non trovo particolari differenze rispetto a quanto già scritto se non il fatto d'essere un po' più grossa, forse hanno aggiunto qualche opzione da riga di comando ma non ho fatto confronti, e d'aver corretto l'errore per cui non si poteva uscire dal programma senza spegnere il pc anche se, visto che non ho provato le versioni intermedie, non so da quale versione sia stato corretto. Le regolazioni rimangono in inglese come del resto makedisk che si usa da windows. Come la 2.55, la versione dos 2.62a di questo programma mi funziona in modo assai lento nel computer i5 e ne devo ancora scoprire il motivo. Nel pentium 4 invece va velocissima visto che, usando in disco interno sata1, un file immagine di più di due giga viene scritto in circa 3 minuti. E tuttavia in quel computer la pressione di f12 per annullare l'operazione in corso non funziona e devo interrompere brutalmente con ctrl+c. Non so se ciò accadesse anche con la versione 2.55, certo è che contrariamente al pentium 4 la pressione di f12 funziona benissimo nel computer i5 e questo almeno con la versione 2.62a che sto provando.

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mb408l, nuovi computer e vecchio dos

In passato ho già reso noto un problema della barra braille mb408l quando viene adoperata con il disco di avvio di windows millennium e pensavo che la cosa non succedesse con quello di windows 98 ma non è sempre così. Probabilmente, più che dal processore e dalla scheda madre in uso, penso che quanto scritto di seguito dipenda dalla scheda grafica che in questo caso è una Zotac con chipset grafico Nvidia 8400gs. Caricando il computer in dos a 16 bit, dopo qualche secondo dal lancio di mb408l.exe si bloccava tutto tanto da dover resettare. Il programma non arrivava ad installarsi completamente visto che il floppy girava assai poco e che non si sentiva il beep che dà quando ha terminato il caricamento. Dopo aver constatato che la sintesi difon2 non aveva nessun problema a funzionare sulla stessa porta seriale, ho pensato che probabilmente il programma xparla va a fare qualcosa sulla grafica che mb408l non fa. Per farla breve, prima di dire che mb408l non funziona in dos a 16 bit su un computer moderno, prova ad aggiungere al config e all'autoexec del disco di avvio le istruzioni seguenti:
config.sys:
device=display.sys con=(ega,,1)
Autoexec.bat:
mode con codepage prepare=((850) a:\ega.cpi)
mode con codepage select=850

Naturalmente nel floppy di avvio deve essere presente il file ega.cpi e dovrai aggiungere eventuali percorsi se necessario. Con queste istruzioni la barra braille mi funziona anche nel nuovo computer anche se non ho capito perché il programma è legato al display e alla tabella codici del dos solo in certi casi. Peccato perché, per risparmiare tempo e memoria, usavo sempre i floppy di avvio senza le istruzioni viste sopra.

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Mettere olio in un forellino

Così come accade per la colla, anche l'uso dell'olio lubrificante può rappresentare un problema per noi non vedenti perché, al contrario di altri liquidi, non fa rumore quando scende e si rischia di metterne troppo sporcando dappertutto e toccandolo si andrà poi a sporcare tutto ciò che si tocca. La soluzione me l'ha data un amico quando dovevo tentare di riparare un motorino quasi bloccato di un registratore a cassetta facendogli entrare dal retro una goccia d'olio per macchina da cucire. L'amico mi ha suggerito di prendere un ago oppure un chiodino sottile e di intingerlo nella boccetta d'olio e successivamente di farlo penetrare nel foro del motorino senza sporcare dappertutto. Invece dell'ago ho adoperato un punteruolo ballù che ha la punta sottile e l'impugnatura che non entra nella boccetta e sono andato benissimo.

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Modifica cassetti sata

Avevo due cassetti sata metallici con ventole assai rumorose che non usavo mai proprio per il casino che facevano. Un giorno ho pensato che se avessi tolto le ventole e messo il disco fisso all'interno del cassetto senza mettere il coperchio, avrei ottenuto grosso modo lo stesso surriscaldamento di quando il disco è nell'alloggiamento del cabinet visto che in entrambi i casi si appoggia a del metallo. Ed è stato proprio così visto che rilevando la temperatura con Hd tune ho, grado più grado meno, gli stessi gradi che avevo quando lo stesso disco era installato all'interno dello stesso cabinet. Ho detto grado più grado meno perché, come abbiamo visto, la temperatura del disco fisso rilevata dopo un determinato periodo di funzionamento fluttua un po' a seconda dell'attività svolta (vedi il numero 74 per ulteriori dettagli). Certamente non ho la bassa temperatura che avrei se le due ventoline del cassetto fossero installate ma non m'importa. Adesso che si devono vendere le schede madri con porte esata, i box esata ed il kit per ricavare tale porta quando non c'è, i negozianti ovviamente parlano malissimo dei cassetti che ritengo invece molto comodi soprattutto quando li si può usare con la modifica appena esposta. Un negoziante mi consigliava di mettere il disco fisso con i dati ed un sistema operativo all'interno del cabinet e un altro con un secondo sistema operativo all'esterno del cabinet collegato ad una porta esata ma è una soluzione che non mi piace. Innanzitutto non ha senso avere un cabinet per poi mettere le periferiche esterne ad esso come se si avesse un portatile. Inoltre, quando i due dischi sono collegati, devo dire al computer quale deve avviare e quindi devo usare un programma di boot che può sempre essere una fonte di guasto. Non mi pare che nel boot del bios ci sia la possibilità di partire con un disco esata, ma anche se ci fosse sarebbe una scocciatura cambiare la priorità d'avvio ogni volta.

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Temperatura hard disk, approfondimento

Dischi della stessa marca e della stessa capacità ma con modello leggermente diverso possono avere una temperatura molto differente anche se montati, alternativamente, allo stesso modo e nella stessa posizione sullo stesso computer. Dopo molte ore in cui il computer è rimasto spento, i vecchi dischi Maxtor tendono a partire ad una temperatura leggermente inferiore a quella ambientale probabilmente per l'effetto metallo. Il nuovo western digital di cui ho parlato in questo numero parte sempre da un grado in più rispetto alla temperatura ambientale. Sarà perché montato diversamente o per la diversa posizione del sensore che rileva la temperatura?

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