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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Ancora sul telefonino Nokia e55 in generale, errori nel manuale, Talks e differenze tra sintesi, tastiera estesa ibrida

Ripristino bakcup Nokia e55, pc suite e bluetooth, installazione del bt Ivt Bluesoleil, mettere la passkey senza i problemi di lettura con Jaws, invio di file ed installazione applicazioni

Prova della scheda audio Terratec aureon dual sub, bella ma non strabiliante

Ventole pwm, modi per montarle, adattatori molex-fan e nuovi esperimenti sulla rumorosità del pc

Hd tune ed esperimenti con la temperatura degli hard disk

Alimentatore per pc, approfondimento

Marea nera

progetto efesto


Ancora sul telefonino Nokia e55 in generale, errori nel manuale, Talks e differenze tra sintesi, tastiera estesa ibrida

Tutte le informazioni scritte in questo e nel numero precedente si riferiscono al modello Nokia e55 Tim. Erroneamente pensavo che la versione Tim differisse da quella "standard", o non brandizzata che dir si voglia, solo per la personalizzazione del software, come ad esempio i collelgamenti ai servizi Tim, e quindi non ritenevo fosse una cosa importante da specificare. Purtroppo, e me ne sono accorto quand'era troppo tardi, l'e55 Tim differisce dalla versione standard anche per la quantità di memoria interna che è di 60 mb invece di 100 mb. Secondo internet ci sono differenze anche nella batteria che per la versione Tim viene data con una quantità di corrente di 1000 Mah invece dei 1500 Mah della versione non brandizzata ma in realtà non è così. Sulla faccia superiore della batteria ci sono delle scritte che però non indicano la quantità di corrente che invece trovi sulla faccia inferiore e quindi dovrai toglierla dal telefono per poterne leggere il valore. Le scritte sono abbastanza acquisibili con lo scanner e comunque la quantità di corrente si legge bene e l'ho trovata a 1500 Mah come nella versione non brandizzata. Forse perché in passato tale batteria aveva una diversa capacità di corrente, in internet trovi lo stesso codice per entrambe le versioni ed è il BP-4L. La cosa più strana di internet è che per il Nokia e55 viene data la stessa durata per entrambe le versioni di batteria ed è ovvio che non può essere così visto che per avere la stessa durata con una minore capacità di corrente bisognerebbe che la versione di telefonino brandizzata assorbisse meno dell'altra, cosa ovviamente assai improbabile. Chi è esperto di telefonini sa bene che la stessa batteria, e quindi con lo stesso codice, viene usata anche in altri modelli di telefonino nei quali la durata è diversa dell'e55 perché ovviamente è diverso l'assorbimento dell'apparecchio. Al di là della batteria, per quanto scritto sopra quando si acquista un telefonino brandizzato è bene chiedersi se non ci siano anche delle differenze nell'hardware oltre che nel software. Quando mi è stata proposta la versione Tim, mi sono solo preoccupato di chiedere se potevo usare l'apparecchio con altre compagnie telefoniche come la Vodafone. Non saprò mai con certezza se il negoziante non mi ha detto della diversa quantità di memoria interna perché non lo sapeva o perché me lo voleva mettere nel posto menzionato un sacco di volte nella vecchia canzone di Marco masini! Con la versione 411 di Talks il Nokia e55 tim mi si è imballato più di una volta ed in modo particolare quando scadeva la licenza ed ho avuto l'impressione che fosse proprio tale scadenza a mandarlo in tilt. Una volta nel riaccenderlo dopo la licenza scaduta ho trovato la clonazione di Silvia: una leggeva correttamente la schermata iniziale mentre l'altra leggeva all'interno dell'applicazione in cui aveva terminato di parlare per l'effetto della licenza scaduta. A ricevere i comandi era solo quella che leggeva la schermata principale e quindi non potevo chiudere l'applicazione in cui si trovava l'altra Silvia. Spegnere e riaccendere l'apparecchio non serviva a niente e alla fine ho risolto il problema togliendo e reinserendo la batteria ma forse avrei fatto meglio a ripristinare il telefonino da un file di backup (sempre ammesso che le due Silvie me lo lasciassero fare). A volte queste benedette e sante donne fanno proprio un gran casino! Prima di proseguire con Talks, fermiamoci un attimo col dire una cosa che per molti potrà anche essere banale perché la sanno fare bene ma che non lo è per chi la deve svolgere per la prima volta e per chi, come noi, non può vedere le figure del manuale e magari non ha nessuno a cui farle guardare. Si tratta di come togliere correttamente la batteria, cosa che tra l'altro ho visto fare malamente anche da un vedente. Ovviamente se hai acquistato il telefonino con la batteria disinserita la questione non si pone visto che in quel caso ti sei reso conto di come è fatta, ma in caso contrario... Beh, prima di toglierla ci metterai parecchio perché tirare a caso non è mai stata una cosa saggia. La prima cosa da fare bene è quella di togliere la cover, cioè il coperchio posto sul retro dell'apparecchio. Sulla parte inferiore della cover, più o meno all'altezza in cui si trova lo 0 della tastiera, trovi una tacca. infila l'unghia al suo interno e premi leggermente verso il basso cioè verso il bordo inferiore dell'apparecchio. La cover si alzerà automaticamente da quel lato ma resterà ancora incastrata dalla parte della fotocamera. Tirala legermente verso il basso per toglierla. La batteria copre circa metà della superficie dell'apparecchio ed è liscia e posta tra l'alloggiamento della sim, che si trova nella parte inferiore dell'apparecchio, e la fotocamera. I contatti della batteria sono sulla parte inferiore e quindi per toglierla dovrai infilare un'unghia nella parte opposta cioè vicino alla fotocamera. Premi leggermente verso il basso e tira la batteria verso l'esterno dell'apparecchio. Per inserirla nuovamente non occorrono istruzioni, mentre l'inserimento della cover richiede un minimo di attenzione. Il bordo superiore della cover è zigrinato perché andrà infilato in appositi incastri e per tanto la parte superiore non va semplicemente appoggiata. Infila la parte superiore della cover sotto il bordo del vano batteria vicino alla fotocamera e spingila leggermente verso la fotocamera stessa. Premi leggermente la parte inferiore della cover per chiuderla. Se ciò non avviene, significa che non è stata incastrata correttamente la parte superiore. Visto che mi è stato chiesto, dirò che per rimuovere Talks, ed in particolare la versione 411, non c'è nessun problema. Ci si posiziona sopra l'applicazione, si preme il tasto di cancellazione e si dà conferma. In alternativa si può selezionare Elimina dalle opzioni e si dà conferma come sopra. E' anche possibile sovrainstallare talks ma non amo le sovrainstallazioni. Per installare Talks 5.0 ho usato pc suite dando cinque o sei invii come spiegato nel numero precedente. Potrebbero essere anche di meno ma non conoscendo i tempi che intercorrono tra un passaggio e l'altro e facendo le cose senza il supporto vocale è ovvio che non posso essere più preciso. La prima cosa che la sintesi mi ha detto è stata: "Licenza scaduta", e quindi ho spento e riacceso il telefonino. La versione 5 di Talks non mi ha mai imballato l'apparecchio anche se la demo di dieci minuti l'ho usata per poco tempo. Come molti sanno, con la versione 5 di Talks vengono meno molti limiti scritti nel numero precedente visto che l'elenco dei telefoni compatibili è notevolmente aumentato. Sono stati cambiati anche alcuni comandi ma tutte queste informazioni le puoi trovare nel sito:
cnt.uiciechi.it
il tiflotecnico non vende la licenza sim ma solo quella imei al prezzo di 114,40 euro con iva al 4% e quindi ad un costo minore rispetto al sito della pc-vox; quest'ultimo però viene aggiornato di rado e quindi ti conviene telefonare per esserne certo.
Nota: nel sito del tiflotecnico non ci sono i prezzi dei vari prodotti e ciò comporta l'impossibilità di confrontarli immediatamente con altri siti visto che dovrai richiederli al tiflotecnico stesso e sinceramente questa cosa non mi piace.
La versione 5 di Talks conferma un difetto noto da tempo in vari telefonini: se ti arriva un messaggio fin che la sintesi parla, sentirai solo un piccolo beep invece del normale suono di ricezione messaggio. Il comando talks+0 dovrebbe far apparire l'help anche nella versione 5 visto che tale comando non è nell'elenco di quelli cambiati e tuttavia non funziona. Alla pressione di talks+0 nel mio telefonino si sente un piccolo beep e la successiva pressione di un tasto farà svolgere la normale funzione assegnata senza darti l'help. Il motivo per cui per default l'e55 tim parla con la voce Silvia è che questa viene utilizzata dal lettore di messaggi del telefonino stesso anche se Talks pensa sia installata solo la normale sintesi Nokia maschile che con la versione 5 interviene molto più raramente rispetto alla versione 4 (vedi numero precedente). Esattamente come accade nelle ultime versioni di Omnipage in cui è inserita la sintesi per leggere un testo ma che non funziona come screen reader per gestire tutto il programma, la sintesi Silvia può leggere il testo di un messaggio presente nel telefonino ma non permette di gestirlo a meno che non sia stato installato Talks o altro programma di screen reader per il quale però non so se la sintesi Silvia sia supportata e se gli basti la versione preinstallata che è la 2.0. I file che riguardano Silvia si trovano nella micro sd e togliendoli comincia a parlare la voce maschile di Nokia. Con la sintesi preinstallata l'e55 risponde ai comandi molto lentamente tanto che il primo giorno in cui ho installato Talks ho avuto l'impressione di un programma fonfo. Installando la eloquence le cose vanno a posto e, come vedremo, l'apparecchio si comporta diversamente in fase di scrittura. Nel numero precedente non sapevo come inserire dei numeri e la punteggiatura in un testo tramite la tastiera estesa ibrida dell'e55. In pratica le cose stanno così: in un campo di editazione testo come ad esempio la scrittura di un messaggio, premendo un tasto si scrive la lettera ad esso associata, premendolo rapidamente due volte si scrive la seconda lettera associata allo stesso tasto mentre tenendolo premuto per circa un secondo si scrive il segno di punteggiatura o il numero di quel tasto (vedi la descrizione della tastiera scritta nello scorso numero). E tuttavia alcuni tasti possono essere premuti in rapida successione più di due volte come nel caso delle vocali accentate, che si scrivono con lo stesso tasto della vocale senza accento, e della n tilde. Nei campi numerici della rubrica o nella calcolatrice i numeri vanno digitati normalmente come quando si effettua una chiamata. Il tasto subito a destra del 9 è dedicato alla punteggiatura più comune e si adopera premendolo velocemente da una a quattro volte e scrive rispettivamente il punto, la virgola, i due punti ed il punto e virgola. Quindi per scrivere un punto e virgola bisogna premerlo quattro volte in rapida successione, per scrivere i due punti è necessario premerlo in rapida successione tre volte. Se in Talks sono attivati entrambi gli echi della tastiera la sintesi preinstallata pronuncia tutti i segni di punteggiatura per così dire toccati da quel tasto e quindi per il punto e virgola sentirai: punto, virgola, due punti, punto e virgola, ma in realtà nel testo è stato scritto solo il punto e virgola. Attivando l'eco per caratteri la pronuncia del punto viene saltata ma ti sorbisci comunque gli altri due che non c'entrano. Attivando l'eco a parole verrà pronunciata la stessa parola per quattro volte facendola seguire rispettivamente dal punto, dalla virgola, dai due punti e finalmente dal punto e virgola che è l'unico segno effettivamente scritto. Con la sintesi eloquence, proprio perché più scattante, con tutti gli echi di Talks attivati viene invece pronunciata la parola e il segno di punteggiatura per quattro volte fino ad arrivare al punto e virgola, non ho provato con i singoli echi. Un comportamento analogo al tasto della punteggiatura lo si ha con le lettere accentate. Per esempio, per scrivere la é acuta bisogna premere il tasto della e per quattro volte e la sintesi passa in rassegna i simboli come visto sopra toccando la e, la r (seconda lettera di quel tasto), la è grave ed infine la é acuta che sarà l'unico segno effettivamente scritto. Anche la eloquence ripete solo le lettere toccate per scrivere la é acuta ma velocemente. Se si scrive la è grave, proprio perché la eloquence risponde più velocemente, salta la pronuncia delle altre due (la e e la r), Sempre con la eloquence e con entrambi gli echi attivati, quando si scrive la seconda lettera associata ad un tasto, ad esempio la r, proprio perché risponde più velocemente verrà pronunciata sia la e che la r, cosa che con la sintesi preinstallata non avviene perché, essendo fonfa, non ce la fa ad acchiappare la prima lettera. Diverso è anche il comportamento delle due sintesi quando si inserisce un segno di punteggiatura premendo il tasto relativo per circa un secondo come nel caso del punto interrogativo che si effettua con lo stesso tasto con cui si scrivono la a e la s. Con tutti gli echi attivati, la sintesi preinstallata si limita a dire il punto interrogativo mentre la eloquence ripete anche la parola prima del punto interrogativo stesso e per più volte. Oltre ai due tasti di selezione posti alla base del display, l'e55 ne possiede un altro che si trova in basso a sinistra nella tastiera numerica. Non so se sia un problema di traduzione o meno, però nel manuale le spiegazioni che riguardano questo tasto sono errate e quindi ecco come stanno le cose. Durante la scrittura di un testo, premendo una sola volta il tasto di selezione della tastiera numerica si fa in modo che la successiva pressione di un tasto scriva il primo simbolo o numero ad esso associato; quindi potremmo scrivere il punto esclamativo senza tenere premuto il tasto della lettera q oppure il numero 5 senza tenerlo premuto. Il tasto della punteggiatura a destra del nove emetterà il punto e virgola con una sola pressione. Il tutto per una sola volta visto che alla successiva pressione dei tasti la tastiera scriverà nel modo visto sopra. Premendo invece due volte in rapida successione il tasto di selezione della tastiera numerica, la funzione vista sopra viene attivata in modo permanente e può essere utile per scrivere una sequenza di numeri in un testo senza tenere premuti i tasti per circa un secondo. Per tornare alla normale digitazione basta premere nuovamente il tasto di selezione della tastiera numerica per una sola volta. A destra di questo tasto troviamo quello dedicato ai simboli che permette di inserire in un testo anche quei segni che non sono presenti nella tastiera. Premendolo si accede ad un elenco da scorrere in tutte le direzioni. Per immettere nel testo il simbolo selezionato basta cliccare al centro del joystick tornando così all'editazione normale. Premendo nuovamente il tasto dei simboli, il cursore si troverà sul simbolo in cui l'abbiamo lasciato nella scorsa sessione. Se da questa finestra si continua a premere il tasto dei simboli, si passerà alternativamente tra gli ultimi due che abbiamo utilizzato. Il tasto delle maiuscole, che serve anche ad attivare la scrittura facilitata, nel manuale è descritto in modo diverso a seconda del paragrafo che si sta leggendo e quindi, semplificando le cose, la scrittura facilitata si attiva e disattiva premendo questo tasto due volte in rapida successione. La scrittura facilitata, che ho provato pochissimo, a mio avviso è scomoda per noi che usiamo la sintesi soprattutto con quella preinstallata che in questo telefono risponde molto lentamente. Una volta attivata, digitando una o più lettere il dispositivo cerca di completare la parola basandosi su un dizionario e mi pare sia anche possibile scegliere tra più parole e non so bene se le parole che verranno aggiunte al dizionario saranno quelle che scriverai effettivamente o solo quelle che scegli di aggiungere. Quando il dizionario è pieno, la prossima parola aggiunta andrà a sostituire la prima. Premendo una sola volta il tasto delle maiuscole si dovrebbe poter commutare il dispositivo tra lettere maiuscole e minuscole ma... La cosa avviene raramente e dopo aver provato tante volte per scoprirne il motivo... Mi sono scocciato! Sembra che ci siano tre stati: uno che scrive solo la prima parola con la prima lettera maiuscola, uno con lettere tutte minuscole e l'altro con lettere tutte maiuscole. Però mi sa tanto che c'è un bel forellino nel software! Visto che la commutazione dovrebbe mostrare sul display dei segni grafici come annunciato nel manuale, se avrò la possibilità mi farò dare un occhio. Se stai scrivendo un messaggio ed esegui le commutazioni con il tasto delle maiuscole, compresa quella per la scrittura facilitata, la sintesi si limita a dirti editazione. Per farti dire lo stato della finestra, devi spostarti sul campo dell'intestazione del messaggio e poi tornare sul testo che stai scrivendo. La sintesi Silvia preinstallata in questo telefono ha dei difetti di pronuncia: la n minuscola viene pronunciata non, digitando la v minuscola ascolti: /+v i/+ roba da matti! Se importi un testo nel telefonino, quando una parola a fine riga è spezzata dal trattino viene pronunciata carattere per carattere. Per non parlare poi delle stupide diciture presenti in molte sintesi con le quali il programmatore presume che uno debba per forza leggere una determinata parola o gruppo di parole ogni qual volta s'incontra una determinata abbreviazione. Così cv diventa cavallo vapore, mm diventa millimetri.

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Ripristino backup Nokia e55, pc suite e bluetooth, installazione del bt Ivt Bluesoleil, mettere la passkey senza i problemi di lettura con Jaws, invio di file ed installazione applicazioni

Il ripristino di un backup con pc suite 7.1.26.0 che nello scorso numero non avevo provato non presenta nessun problema tranne la solita impossibilità di leggere la finestra in cursore jaws. Come supponevo, la connessione del telefono Nokia e55 tramite bluetooth e pc suite non presenta i problemi di mtp descritti nello scorso numero e pensavo quindi di poter usare anche la vecchia versione 6.82 più accessibile con Jaws ma non è così. Il telefono si connette ma poi non si riesce a vederlo nella finestra in cui si installano le applicazioni ed allora... Sono sicuro che non si tratta di un problema di incompatibilità con il dispositivo bluetooth perché, anche se per caso, ne ho acquistato uno tra quelli consigliati nelle istruzioni di pc suite ossia l'Ivt bluesoleil con programma in italiano. Da notare che le marche menzionate nelle istruzioni di pc suite si riferiscono al software e non all'hardware del bluetooth che possiamo anche chiamare semplicemente bt. La prima volta che si usa il bluetooth con pc suite è necessario digitare un codice sia nel pc che nel telefonino e ne puoi inserire uno semplice come 123. Con pc suite 6.82 è necessario inserire anche un altro codice che rappresenta la passkey cosa che la 7.1.26.0 non richiede. Ho provato a fare un backup con il bluetooth e pc suite 7.1.26.0 che risulta però molto lento tanto che alla fine mi sono scocciato perché non sapevo più se proseguiva o meno. Così ho fatto solo il backup della rubrica che è andato a buon fine ma in definitiva per queste cose consiglio la connessione via cavo anche perché quando il bluetooth e pc suite 7.1.26.0 sono attivi il telefonino continua a chiedere se desidero ricevere un messaggio dal computer. Rispondendo sì ovviamente non si riceve nulla perché in quel momento non stai trasmettendo niente. Rispondendo no per un po' di volte ti chiede se vuoi bloccare quel dispositivo, cosa che non è utile fare. Inoltre, come consigliato da un amico, se hai uno screen reader installato nel telefonino non serve utilizzare pc suite per installare applicazioni provenienti dal computer visto che le puoi inviare al telefonino tramite bluetooth senza pc suite nel modo seguente. Assieme al bluetooth ti viene dato un programma, il bluesoleil della Ivt nel mio caso. Per installarlo non occorrono istruzioni particolari ed è in buona parte accessibile con Jaws. E tuttavia anche dopo aver letto parzialmente le istruzioni non riesco a fare la cosa più importante: quella di associare il telefonino al bluetooth. Praticamente il telefonino viene rilevato ma a quel punto, e solo per la prima volta, bisogna inserire una passkey in modo che i due apparecchi possano comunicare ma con quel programma proprio non si capisce dove andare a fargli fare questa operazione o forse sono io che sto diventando scemo e non lo capisco e quindi se qualcuno lo sa... Tra l'altro, una volta installato quel programma, le normali opzioni di windows per connettere un dispositivo bluetooth vengono inibite e quindi per poterle utilizzare nuovamente è necessario toglierlo. Quindi per installare il bluetooth ed associare il telefonino in modo semplice fai così. Inserisci il bt nella usb. Viene rilevato il nuovo hardware e nel system tray avrai il menu del bluetooth. In Connessioni di rete avrai una nuova voce e nella finestra principale del Panello di controllo avrai la voce Dispositivi bluetooth. Se riavvii il pc lasciando il bt inserito nella usb, il menu del system tray scompare. Per farlo riapparire togli e rieinserisci il bt nella porta usb. Ovviamente per installare il bluetooth bisogna che questo sia attivo nel telefonino. E' possibile associare il telefonino sia dal system tray che dal Pannello di controllo che useremo come segue. Clicca su Dispositivi bluetooth e successivamente su aggiungi. Poi attiva la casella con la quale dichiari che il telefonino è pronto per il rilevamento e quindi clicca su Avanti. Ha inizio la ricerca del dispositivo bluetooth che, salvo problemi, viene trovato dopo pochi secondi. Dalla stessa finestra lo si seleziona e si clicca su Avanti. Appare una finestra in cui si sceglie la modalità di inserimento della passkey. Scegliendo quella automatica il computer genera un numero piuttosto lungo che dovrai digitare sul telefonino ma che purtroppo risulta difficile se non addirittura impossibile rileggere con Jaws visto che per farlo devi andare in cursore jaws e districarti in mezzo a vari elementi della finestra e farlo in tempi brevi perché dopo un po' non potrai più connetterti. Se scegli la passkey impostata dall'utente devi connettere il telefonino agendo sulla finestra bluetooth nella tabella Dispositivi del telefonino stesso. E tuttavia una volta digitata la passkey nel telefonino il computer ti chiede di cliccare da qualche parte per proseguire, sì ma dove? Dopo aver provato due tre volte mi sono scocciato e ho risolto il problema scegliendo il pulsante radio Non utilizzare nessuna passkey, quindi ho cliccato su avanti e successivamente su Fine. Come puoi notare, il telefono risulta collegato senza passkey ma la cosa ovviamente non va bene perché se invii un file, il computer deve sapere in quale dispositivo scaraventarlo visto che potresti averne più di uno e che tra questi ci potrebbe essere un dispositivo in cui non è possibile inviare file come ad esempio una cuffia. Probabilmente il problema della passkey lo si poteva risolvere anche inviando un file tramite il menu del system tray ma io l'ho fatto più semplicemente usando il classico Invia a di windows. Dopo aver selezionato un file tramite i soliti comandi di risorse del computer, scegli Invia a e successivamente Dispositivo bluetooth e poi Sfoglia per cercare il dispositivo in cui inviare il file che verrà trovato immediatamente. Nella stessa finestra digita una passkey, bastano pochi numeri come ad esempio 123, che andranno digitati e confermati anche sul telefonino. Per trasmettere e ricevere file con il telefonino è sufficiente digitare la passkey una sola volta, nelle successive sessioni di lavoro i due dispositivi si riconosceranno automaticamente a meno che uno dei due non si guasti o non perda le impostazioni per problemi di software. Il file inviato al telefonino arriva come un sms e quando si tratta di un'applicazione symbian basta cliccare sul messaggio ricevuto per installarla guidati dalla sintesi del telefonino. E' in questo modo che ho installato la eloquence nel mio e55. Come accade per Windows, anche nei telefonini c'è il solito terrorizzante messaggio con il quale vieni avvertito di possibili danni all'apparecchio ma è falso. In realtà la Eloquence non ha dato i soldi a Nokia ma questo non significa che non possa funzionare. Fregatene e clicca di nuovo al centro del joystick per continuare. Se l'installazione non dovesse procedere, significa che nel telefonino è stata abilitata la funzione con la quale si accetta l'installazione del solo software firmato che tradotto in parole più veritiere significa quel software per cui Nokia ha ricevuto i quattrini. Disabilita tale funzione andando in Pannello di controllo, Impostazioni, applicazioni, gestione applic e seleziona Installazione software completa. Ovviamente puoi inviare o ricevere dal telefonino anche file di testo ed usare il menu del system tray.

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Prova della scheda audio Terratec aureon dual usb, bella ma non strabiliante

Ecco le mie prove e le mie considerazioni sulla scheda in oggetto di cui ho già inviato un messaggio a chi riceve Fuori serie. Ancor prima d'averla tra le mani avevo qualche dubbio perché quando i non vedenti si intusiasmano tanto è sempre bene averlo (il chapten, che non ho acquistato, ne è un valido esempio. Inoltre me ne era venuto un altro fin che leggevo la descrizione in internet ed in particolare là dove si parla del kernel di linux: se la scheda è in qualche modo legata al kernel, allora forse non è proprio vero che non usa nessun driver come diceva un mio amico. Ma andiamo con ordine. Si presenta come una pen drive un po' più grossa del solito o se preferisci come un adattatore wireless-usb con due jack sul frontale. Quello più sporgente è l'ingresso per il microfono, l'altro serve per l'uscita analogica e digitale. Per quest'ultima viene dato un adattatore che permette d'inviare l'uscita del computer ad un ingresso ottico di un dat, un minidisc, un cd recorder o qualsiasi altro dispositivo con presa ottica. In xp la scheda audio non richiede nessuna installazione, basta inserirla in una porta usb e, dopo pochi secondi, verrà rilevato il nuovo hardware e l'audio verrà commutato automaticamente alla porta usb. Per sentirlo dovrai collegare al jack visto sopra le casse o una cuffia oppure inviarlo ad un ingresso ottico di un altro apparecchio. Se vai nel mixer di windows noterai che la periferica audio è già selezionata e ne puoi regolare i volumi come al solito. Andando in Gestione periferiche puoi notare che i driver li usa eccome anche se adopera quelli di xp, esattamente come avveniva per le casse usb di cui ho già parlato nel numero 69. Analogamente a quanto avveniva per queste ultime, in windows 98 non è sufficiente inserire la scheda nella porta usb ma bisogna anche far cercare al sistema i driver nella cartella di windows e nel cd di windows 98. In particolare cerca ed installa: periferica usb composita, periferica usb human interface, periferica audio usb. Per tanto, anche se non ho provato, se installi windows 98 in un disco fisso bianco, non puoi inserire la scheda usb in oggetto e far uscire i suoni da questa senza armeggiare un po' esattamente come avveniva per le casse usb (vedi il numero 69). Facendo partire il cd live di linux con la distribuzione cnoppix Adriane e la scheda inserita nella porta ma con la scheda audio integrata nel pc attiva, l'audio viene indirizzato a quest'ultima. Non ho nessuna voglia d'andare nel bios a disattivare la scheda audio per provare quella usb con linux anche se con i passaggi che mi ha registrato un amico riesco a farlo ma si tratta sempre di un qualcosa di molto scomodo e da fare solo quando è strettamente necessario e magari quando fa un po' meno caldo. Quand'è che potremmo regolare il bios comodamente ed integralmente? Con il computer mac te la provi tu perché non ce l'ho. Conclusione: meccanicamente meno delicata e più compatta rispetto alle casse usb anche se deve essere comunque collegata a delle casse o ad una cuffia (vanno bene anche degli auricolari). Se collegata ad un impianto hi fi di buona qualità il suono è buono ma non ottimo anche utilizzando l'uscita digitale come del resto avviene con le normali schede audio di prezzo medio-basso. Con più possibilità rispetto alle casse usb, vedi uscita digitale ed ingresso microfonico, ma con la stessa necessità d'usare i driver di windows.

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Ventole pwm, modi per montarle, adattatori molex-fan e nuovi esperimenti sulla rumorosità del pc

In questo articolo non parlerò delle ventole per processore ma solo di quelle per cabinet ed alimentatori pc. Oltre alle ventole con tre fili che abbiamo già visto, oggi in commercio si trovano quelle con quattro fili con controllo pwm (pulse width modulation), adatte alle ultime generazioni di schede madri che lo utilizzano. Non spiego in dettaglio come funziona il controllo pwm perché ci sono degli aspetti che non ho capito e non mi piace dire stupidaggini, dico solo che si tratta di un altro modo per regolare la velocità di un motore in corrente continua come quello delle ventole in oggetto. In internet trovi comunque diversi siti in cui se ne parla dove potrai approfondire l'argomento, io mi limito a scrivere solo ciò che ho fatto veramente senza ripetere a pappagallo ciò che ho letto da un'altra parte. Una ventola pwm si presenta identica a quelle già viste tranne che per l'aggiunta del quarto filo e del connettore leggermente più largo per l'effetto dei 4 pin al posto dei soliti 3. A causa dell'incastro che lo fa entrare nella presa di una scheda madre con passo obbligato, il connettore di una ventola pwm è meccanicamente ed elettricamente compatibile anche con le prese fan a tre pin delle schede madri di vecchia generazione anche se in questo caso il quarto pin resterà libero e non sarà quindi possibile regolare la velocità della ventola con il metodo pwm, si continuerà a regolarla con il vecchio modo agendo sulla tensione ed il terzo filo. Entrambi i metodi di regolazione delle ventole sono regolabili ed impostabili da bios in modo, ad esempio, che la ventola giri più piano quando la temperatura è bassa e aumenti la velocità quando la temperatura sale. Anche le ventole pwm possono essere collegate ad un alimentatore per pc tramite un adattatore molex-fan ed in questo modo funzioneranno al massimo della loro velocità e verranno utilizzati solo i due fili che ricevono i 12 Volt. Conosco due tipi di adattatore molex-fan. Il primo, perfettamente compatibile anche con il connettore delle ventole pwm, è quello che abbiamo già visto e che ha la spina fan a 3 pin identica a quella delle vecchie schede madri. Il secondo tipo ha sempre la spina fan a 3 pin la quale però è, per così dire, a vaschetta per via dei bordi con cui è costituita. In questo tipo di spina ovviamente entrerà il vecchio connettore con tre fili ma non quello di una ventola pwm con 4 pin perché ne è impedito dai bordi della spina a vaschetta. In caso di estrema necessità, si può provare a tagliare i bordi della spina dell'adattatore ma non sarà un montaggio molto corretto. Non so se sia stato fatto un adattatore molex-fan specifico per il nuovo connettore a 4 pin. In passato mi è capitato d'acquistare delle ventole senza che ci fossero in dotazione le viti per fissarle e mi ero proccupato. A parte il fatto che, come vedremo, ci sono anche altri metodi per montarle, viti adatte alle ventole le puoi recuperare da vecchi alimentatori per pc smontandone la ventola. Come puoi notare, hanno la filettatura più larga rispetto alle normali viti che si usano nel resto del pc e le puoi trovare con filettatura che si restringe fino a terminare con una punta, cosa che facilita l'inserimento nella ventola, o con filetttatura con diametro omogeneo, sono un po' più critiche d'avvitare ma comunque adatte allo scopo. Invece delle viti, in dotazione alle ventole Nexus oggi vengono dati quattro spaghetti in gomma per il fissaggio. Sono abbastanza elasticizzati e un po' più lunghi delle viti perché, sempre sullo stesso angolo, dovranno passare sui due fori della ventola e cioè per tutto il suo spessore. Da un lato sono lisci mentre dall'altro sono un po' zigrinati e terminano con una rondella sempre in gomma. Per montare una ventola con questi spaghetti sulla parte superiore del cabinet fai così. Metti la ventola all'interno del cabinet e appoggiala, ovviamente tenendola, al punto in cui dovrà essere fissata. Dall'esterno del cabinet infila la parte liscia di uno spago in uno dei fori in modo da attraversare il cabinet e i due fori della ventola presenti sullo stesso angolo e tira lo spago verso il frontale anteriore del pc. Fai la stessa operazione con il foro in diagonale a quello utilizzato in precedenza e ripeti il lavoro per gli altri due fori. Al termine, se necessario, tira ancora gli spaghi verso il frontale anteriore del pc in modo che la ventola sia ben fissa e che la rondella in gomma sia ben appoggiata all'esterno del cabinet. Come puoi notare, per quanto uno tiri la ventola non sarà mai ben stretta come quando si adoperano le viti e un po' d'aria che aspira dal cabinet sarà persa all'interno del cabinet stesso invece di uscire all'esterno. Per questo motivo e per un altro che vedremo poi, preferisco montare le ventole con le viti anche se bisogna riconoscere che smontarne una con questo sistema richiede pochissimo tempo visto che basta tirare leggermente le rondelle in gomma all'esterno del cabinet per toglierla e ciò è conveniente quando si devono fare molte prove. Anche se molto vecchio, c'è un altro modo per montare le ventole senza l'uso delle viti. L'ho trovato in un cabinet da pavimento di undici anni fa. Per inserire una ventola sulla parte inferiore del cabinet, e quindi posta sul frontale anteriore, all'interno del pc trovi un supporto in plastica con quattro gambe piatte incastrate nel cabinet. Per toglierlo, premi le due gambe superiori e poi quelle inferiori come se le dovessi avvicinare. La ventola va montata sulla parte interna di questo supporto e se ne analizzi gli angoli noterai che, in diagonale tra loro, due hanno un cilindretto in plastica mentre gli altri due hanno un incastro/linguetta. Uno di questi ultimi è però leggermente discostato dalla gamba del supporto e sarà quello in cui andrà infilato il bordo della ventola sotto la linguetta. Poi tira la ventola in modo da coprire bene l'interno del supporto e poi premi con una certa forza gli altri tre angoli in modo che i cilindretti si infilino nei fori in cui andrebbero le viti e l'altro incastro si fissi un po' anche se malamente. Per incastrare il tutto nel cabinet, dovrai premere le gambe del supporto come prima ma con più forza perché lo spessore della ventola ne blocca la chiusura. In passato ho già parlato della rumorosità delle ventole e del pc in generale e anche della temperatura dell'hard disk, approfondisco le cose con altri dati e prove. Oltre al dato di rumorosità di una ventola espresso in db, puoi trovare anche il numero minimo e massimo di giri al minuto entro il quale è possibile regolarla. Per esempio, un modello di ventola pwm da 8 centimetri della Nexus ha 16,2 db di rumorosità ed è possibile regolarla da 1000 a 2800 rpm. Un altro modello Nexus pwm da 12 centimetri ha una rumorosità di 15,5 db e può essere regolato da 500 a 2000 rpm. Qui il numero di giri è minore perché, a parità di velocità, una ventola con diametro maggiore smuove una maggiore quantità d'aria. Il dato sul flusso d'aria, che trovavo nelle vecchie Nexus, si misura in cfm. Per esempio, una vecchia Nexus da 1500 rpm aveva un air flow (flusso d'aria) di 20.2 cfm. Più alto è questo numero e maggiore sarà il flusso d'aria che la ventola riesce a produrre. Non ho dati su come venga misurato il rumore di una ventola ma per quanto dirò di seguito a me viene da pensare che venga misurato solo il rumore del motore e addirittura senza l'elica. Infatti, facendo funzionare a vuoto e alla massima velocità due ventole Nexus di cui una a 1500 rpm ed un rumore di 17,6 db e l'altra a 2800 rpm ed una rumorosità di 16.2 db, noto che è più rumorosa quella con il maggior numero di giri ma che su carta ha una minore rumorosità. Naturalmente non ero così sciocco da pensare di poter notare ad orecchio la differenza di poco più di un db, mi aspettavo però di sentirle identiche ma non è così. Per sentirle identiche (o quasi), bisogna abbassare il numero di giri di quella con 2800 rpm cosa che ho fatto collegandola ad un alimentatore da banco dando una tensione di circa 7 Volt. Se abbassi ulteriormente la tensione, la ventola continuerà a girare se era già avviata ma, una volta spenta, non sarà in grado di riavviarsi anche con una buona quantità di corrente che, ricordo, si misura in ampere. Ma finora, per quel che riguarda la rumorosità, stiamo parlando di quisquiglie perché la differenza è minima e non dà alcun fastidio.
Nota: quando dico di far funzionare una ventola a vuoto, intendo tenerla in mano senza accostarla da nessuna parte e, naturalmente, senza farsi tranciare un dito dall'elica!
Le cose cambiano invece quando le ventole vengono montate sul cabinet. Un tempo c'erano ventole con 40 o addirittura 50 db di rumore ed è ovvio che una volta montate nel cabinet si facessero sentire! Un po' meno logico è che un computer diventi molto rumoroso usando una ventola con 16.2 db di rumore. Il fatto si spiega perché a far baccano non è tanto la ventola in sé ma l'aria che passa con una certa forza attraverso i fori del cabinet e la cosa diviene un po' più marcata quando i fori sono molto stretti oppure quando ci sono delle vibrazioni come avviene quando si monta una ventola con il supporto in plastica visto sopra. Ho parlato di aria che passa nei fori con una certa forza perché se la ventola è silenziosa e la facciamo girare piano, ad esempio a 1500 rpm, il livello sonoro del pc aumenterà in modo irrisorio. Ma se la stessa ventola la facciamo girare ad esempio a 2800 rpm, il baccano è assicurato e le cose non cambiano minimamente montandola con gli spaghi in gomma visti sopra anche se ufficialmente vengono dati proprio per attutire il rumore ma in realtà vengono messi in dotazione perché quattro pezzi di gomma costano meno di quattro viti di metallo e con migliaia di pezzi l'industria risparmia. Sarebbe utile poter collegare la ventola supplementare alla scheda madre e settare il bios in modo che la velocità aumenti solo quando è strettamente necessario, cosa che non possiamo fare da soli a meno di non farsi guardare i passaggi ma... In due computer con scheda madre senza pwm ho provato a collegare una ventola di questo tipo notando che per default funzionava alla massima velocità, (a dire il vero mi sembrava girasse leggermente più piano rispetto a quando era collegata direttamente all'alimentatore, però mi sa tanto che era solo un'impressione). Avevo sempre pensato che la seconda presa fan di una scheda madre si trovasse nella parte superiore della scheda stessa ed invece... Nella Asus p4p800-x la presa per la ventola supplementare si trova nella parte inferiore vicino ai contatti per l'accensione il reset eccetera e per trovarla... Mi sono incavolato come una bestia! Se una scheda del genere è montata in un cabinet da pavimento, non sarà possibile collegarvi la ventola montata sulla parte superiore del cabinet stesso perché i fili sono corti e penso non esistano prolunghe fan.
Nota del 2015: le prolunghe fan esistono ma all'epoca badavo ancora un pochino alle bagianate che dicevano certi negozianti che quando chiedevi un qualcosa sembrava che si domandasse la luna! Salvo poi lamentarsi per la crisi. Ma se quando qualcuno vi vuol far vendere qualcosa non lo volete fare, allora la crisi l'avete voluta voi.

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Hd tune ed esperimenti con la temperatura degli hard disk

In passato ho un po' parlato della temperatura del disco fisso ma le prove che ho fatto erano incomplete e molto empiriche perché eseguite senza strumenti e per tempi troppo brevi. Quelle illustrate di seguito non saranno il massimo ma sono certamente un po' più adeguate. Nella sezione software del sito:
www.umor.it/claudio/
puoi scaricare il programma Hd tune che oltre a fornire varie informazioni sull'hard dissk in uso ne rileva anche la temperatura a patto che il disco fisso lo preveda. Infatti il programma si limita a leggere ciò che il sensore del disco fisso invia alla scheda madre e quindi la precisione della temperatura rilevata non dipende dal programma ma dall'hardware. Per tanto non potrai rilevare la temperatura di certi vecchi hard disk privi del sensore a meno di non usare una sonda collegata a qualche strumento.
Nota: non so se ci possa essere il caso di una scheda madre che non permette la lettura della temperatura dell'hard disk.
Ho notato inoltre che il mio vecchio hard disk esterno della Lacie non fornisce la temperatura e non so se ciò avviene per la mancanza del sensore o perché tale dato non viene inviato alla porta usb. Ricordo che all'interno di un disco lacie c'è un Maxtor (almeno un tempo era così). In giro ci sono anche altri programmi che fanno le stesse cose di Hd tune e nel provarne uno Jaws mi leggeva tutto tranne il dato sulla temperatura che era l'unica cosa che mi interessava. Visto che non è il programma a determinare la precisione della temperatura rilevata, ho lasciato perdere continuando ad usare Hd tune anche se trafficando un po' magari si poteva farla leggere anche all'altro programma. Hd tune non va installato ma solo scompattato in una cartella a piacere. La finestra principale contiene dei pulsanti che Jaws interpreta solo come grafici che si possono però etichettare con l'etichettatore automatico tramite la combinazione di tasti ctrl+insert+g ma che non sono necessari per questo articolo. Sempre nella finestra principale trovi il dato della temperatura. Questa dipende da vari fattori come spiegato di seguito. A computer freddo, cioè quando viene lasciato spento per diverse ore come ad esempio la notte, la temperatura dell'hard disk è quasi pari a quella dell'ambiente in cui si trova. Dico quasi perché a volte per l'effetto raffreddante del metallo capita che la temperatura dell'hard disk sia di qualche grado inferiore rispetto all'ambiente in cui si trova il computer. Naturalmente qui entrano anche in gioco la precisione e l'inerzia termica del sensore dell'hard disk e del termometro ambiente. Ad esempio, se un termometro ambiente segna 20 gradi, non è detto che in quel momento nell'ambiente ci siano proprio 20 gradi e ciò sia per una certa imprecisione del termometro ma anche perché se la temperatura dell'ambiente è variabile, il termometro, che ha una certa inerzia termica, richiede un certo tempo per potersi adeguare e quindi per dartela in modo corretto. A mano a mano che il computer lavora, la temperatura dell'hard disk sale fino ad un massimo ed il tempo per arrivarci è variabile da un'ora, un'ora e mezza o anche due. Naturalmente anche in questo caso entrano in gioco vari fattori: la temperatura ambiente in cui si trova il computer, il sistema di ventilazione del pc, il modo con cui è montato l'hard disk e l'attività che l'hard disk svolge. Se fai un lavoro in cui il disco fisso scrive molto, come ad esempio una defframmentazione, è ovvio che si riscaldi più facilmente di quando leggi un messaggio di qualche cieco polemico che scrive in lista per avere un attimo di vana gloria. Un discorso un po' a parte andrebbe fatto per i computer portatili di cui non parlo perché non avendone esperienza non mi piace dire stupidaggini. Se usi l'hard disk con i cassetti, tieni presente che se dopo qualche ora di lavoro inserisci un altro disco, questo arriverà ad una temperatura piuttosto elevata in tempi brevi anche se proveniva dal fresco dell'armadio perché a riscaldarlo così velocemente è la temperatura già esistente nel computer. Se ho interpretato bene l'inglese, le istruzioni di Hd tune dicono che sarebbe bene che l'hard disk non superasse mai la temperatura di 50 gradi e di non superare mai i 60. Sembrano temperature molto alte soprattutto per quei non vedenti che pensano di rilevare la temperatura del pc semplicemente toccando esternamente il cabinet. Non solo un hard disk è decisamente più caldo ma la sua temperatura varia a seconda del punto in cui lo si tocca ed è più alta vicino ai contatti (vedi disco sata Maxtor di cinque anni fa e altri più o meno dello stesso tipo). Nell'estate del 2008 non avevo scaricato Hd tune ma, basandomi sul tatto che tra l'altro adesso ho affinato perché posso fare la controprova con il reale rilevamento della temperatura, quasi certamente il mio hard disk ha superato più di una volta i 60 gradi durante quelle lunghe ore di lavoro in cui mettevo in mp3 vecchie cassette con il computer scarsamente ventilato per la mancanza di una ventola supplementare (che da coglione come a volte sono non montavo anche se l'avevo in casa e ciò per paura che facesse troppo rumore), e per l'alimentatore che scalda abbastanza come vedremo poi. Così mi sono fatto due domande: sarà proprio vero che un disco fisso non può superare i 60 gradi? Al di là di ciò che afferma il programmatore di Hd tune e di ciò che si scrive in internet, il costruttore del disco fisso fornisce la temperatura fino a cui è possibile farlo lavorare? Alla prima domanda mi sono un po' risposto da solo. Se il mio disco fisso di cinque anni continua a funzionare nonostante le alte temperature a cui l'ho fatto lavorare, significa che queste non sono consigliabili ma che non sono poi così disastrose come invece si legge da qualche parte dove i 40 gradi di un hard disk sembrano la morte di qualcuno. Per quanto riguarda i dati del costruttore, che avrebbero messo fine a tutte le chiacchere, in internet non ho trovato niente ma la mia pazienza di cercare in rete è molto scarsa e dopo un po' mi sono scocciato e ho chiesto ad un tecnico il quale mi ha risposto che nelle caratteristiche degli hard disk non c'è alcun riferimento alla temperatura di lavoro. Sarà, ma i programmatore di Hd tune e gli altri che scrivono in internet questo dato se lo sono inventato? Mi sono fatto anche una terza domanda: che temperatura raggiunge un hard disk se viene fatto lavorare all'esterno del computer in un ambiente con temperatura media? Così il 6 aprile scorso che in questa stanza c'erano 19 gradi, ho tirato fuori dal pc il mio vecchio hard disk sata da 160 gb e l'ho posto vicino al computer appoggiandolo sulla scrivania con uno dei lati lunghi che ne costituiscono lo spessore in modo che la superficie a contatto con il legno fosse minima rendendo così minimo il riscaldamento dovuto al contatto con la scrivania stessa. Inoltre, essendo vicino al computer, i cavi sata sono corti, un po' d'aria proveniente dalle ventole lo raggiungeva e forse un po' lo raffreddava. Dopo un'ora di lavoro non molto intenso la temperatura era a 34 gradi. Naturalmente, a parità di temperatura ambiente, le cose possono cambiare a seconda del modello e dell'attività svolta con il disco, ma è ovvio che se in condizioni così ottimali dopo un'ora di lavoro il disco supera di 15 gradi la temperatura ambiente significa che è stato costruito per funzionare a temperature abbastanza elevate. Ecco altre prove per le quali bisogna tener conto che sono state fatte con un vecchio cabinet da pavimento in cui è montato un alimentatore a doppia ventola che non ha un gran flusso d'aria ed inoltre tende a scaldare. La ventola posteriore dell'alimentatore estrae l'aria calda dal pc e mi sta bene, ma quella che spruzza aria all'interno del computer ovviamente la spruzzerà un po' calda se l'alimentatore scalda e la cosa non mi sta bene per niente. Se nel prossimo autunno/inverno farò prove con un altro cabinet e con un altro alimentatore e se lo riterrò opportuno le inserirò in Fuori serie. In questo cabinet l'aggiunta di una ventola supplementare inferiore ha scarso effetto perché non ha il foro da cui aspirare aria dall'esterno e quindi lo fa solo in minima parte attraverso qualche fessura (vedi descrizione cabinet nei vecchi numeri). Dalle prove risulta che con la temperatura ambiente di 19 gradi e con un solo disco fisso montato all'interno del computer non si riesce a mantenere la temperatura del disco a 34 gradi come quando lo facevo funzionare al'esterno del pc e ciò nemmeno se si aggiunge al computer una ventola supplementare superiore che nel mio caso è decisamente più efficace. Non ho provato ad installare apposite ventoline per dischi fissi e non ho fatto prove con più dischi fissi installati all'interno del computer i quali, a mio avviso, si scaldano a vicenda. Usando cassetti sata metallici con due ventole frontali e sempre alla temperatura ambientale di 19 gradi, si riesce invece a mantenere la temperatura del disco ancor più bassa di quando viene fatto lavorare all'esterno del computer. Lo stesso hard disk visto sopra raggiunge infatti solo 29 gradi anche dopo un'ora e mezza di lavoro perché le due ventoline frontali lo raffreddano aspirando dall'esterno aria a 19 gradi. Peccato che emettano quella fastidiosa nota continua di cui ho già parlato e che dà veramente fastidio quando si lavora. Le cose cambiano di molto con cassetti di plastica con un'unica ventolina posta sulla parte posteriore della cornice del cassetto stesso. Fin che la temperatura ambiente non si è alzata molto, ho rilevato la temperatura dell'hard disk visto sopra posto in un cassetto del genere nelle diverse combinazioni: con o senza ventolina del cassetto e senza ventola supplementare del pc. Con o senza ventolina del cassetto con ventola supplementare del pc provando a montarla sia nella parte inferiore che in quella superiore del cabinet e, per entrambe le posizioni, provando con ventola da 1500 rpm e da 2800 rpm. Alla fine, oltre ad essere stanco di smontare e rimontare, sono arrivato alle conclusioni seguenti alle quali aggiungo anche le poche prove estive. In linea generale un hard disk posto in un cassetto del genere scalda un po' di più rispetto a quando è montato all'interno del computer nell'apposito supporto. Ciò avviene solo quando nel pc non è stata installata una ventola supplementare e mi riferisco a quando nel supporto del computer c'è un solo disco. Probabilmente ciò accade perché il disco nel cassetto viene a trovarsi compresso tra le unità. La ventolina posta nella parte posteriore dei cassetti, fa un lavoro irrisorio che diventa quasi nullo in estate. La cosa è ovvia visto che si limita a spostare un basso volume d'aria adoperando quella all'interno del pc che è già piuttosto calda. Infatti, montando un cassetto in plastica forellata senza la sua ventolina ed utilizando il disco per un tempo non molto lungo come un'ora o un'ora e mezza, ho notato che la temperatura non sale di molto rispetto a quando si adopera lo stesso cassetto con la ventolina. Continuando a lasciare il cassetto privo della ventolina ma inserendo una ventola supplementare nella parte superiore del cabinet, ho notato che dopo un'ora/un'ora e mezza di lavoro la temperatura del disco resta più bassa rispetto a quando si fa lavorare il disco per lo stesso tempo solo con la ventolina del cassetto e senza ventola supplementare del cabinet. Quindi la ventola supplementare svolge senza dubbio un lavoro maggiore rispetto a quello che invece fa la ventolina posteriore di quei cassetti. Lasciando montata la ventola supplementare del cabinet e montando anche la ventolina del cassetto, per gli stessi tempi di lavoro del disco indicati sopra forse si ha un grado in meno e, continuando a lavorare, la temperatura tende ad essere più stabile verso il basso. Ho detto forse perché nel fare i rilevamenti nel frattempo le condizioni ambientali erano cambiate e poi basta che l'attività del disco sia diversa perché si possa avere un maggiore o un minore riscaldamento. Riferendomi sempre agli stessi tempi di prima ma in estate (o per meglio dire primavera avanzata), aggiungere o meno il piccolo lavoro della ventolina del cassetto a quello della ventola supplementare non ha alcun effetto, la lascio solo perché spero che con tempi molto lunghi serva a qualcosa ma... Sempre riferendomi all'hard disk, non ho notato differenze tra il montare nella parte superiore del cabinet una ventola con 1500 rpm e una da 2800 rpm e quindi preferisco la prima perché svolge lo stesso lavoro senza far rumore inutile. Per quanto già detto a riguardo del cabinet, montare la ventola nella parte inferiore non ha portato grandi benefici

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Alimentatore per pc, approfondimento

Oltre a quelli già descritti, il mio amico "Io voglio tutto" che vuole tutto ma raramente accetta i soldi di ciò che mi dà, mi ha fornito un alimentatore con doppia ventola e fin qui nulla di strano. Però la seconda ventola non è montata sulla parte inferiore dell'alimentatore come avviene di solito ma bensì sul frontale che viene a trovarsi all'interno del pc. Quindi avremo due ventole montate su entrambi i frontali dell'apparecchio.

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Marea nera

Non mi metterò a discutere sulla marea nera che purtroppo in questi ultimi mesi sta versando in mare una quantità pazzesca di petrolio e non lo faccio sia perché ne parla già la televisione ma anche perché per parlarne bisognerebbe avere delle conoscenze tecniche che non ho. Segnalo invece ciò che segue. Più di una volta in Fuori serie mi sono scagliato contro chi accumula denaro e contro il profitto ad ogni costo. Questa volta dico che certe persone con tanti soldi sono anche tremendamente imbecilli. Al di là dell'incidente specifico di questi mesi, è ovvio che un guasto, una distrazione umana, un imprevisto eccetera possono sempre succedere. Poi se ciò avvenga per colpa o perché le disgrazie purtroppo capitano sarà da valutare di volta in volta. La cosa che fa impressione però è che la Bp, e gli altri non sono da meno, in realtà in caso d'incidente non sa come intervenire e, come si è visto, si va per tentativi. D'accordo, per fortuna certi incidenti non capitano tutti i giorni e quindi entro un certo limite è ovvio che non se ne abbia una grande esperienza. Ma se hai un sacco di soldi, se ne hai talmente tanti che pensi di risolvere tutto con essi pagando di qui e di là, non ti è mai passato per la testa di investirne una piccola parte in ricerche su come agire in caso d'incidente? Se vanno a tentoni evidentemente no. E sarebbe questa l'intelligenza e la superiorità di chi ha i soldi? Anche se ti interessano solo i soldi e degli altri e dell'ambiente te ne freghi, proprio per mantenere i tuoi dannati soldi avresti dovuto investirne una piccola parte per saper correre ai ripari in caso d'incidente senza spenderne un sacco andando per tentativi. Ma quando si hanno tanti soldi evidentemente non si riesce più a ragionare logicamente nemmeno per il proprio tornaconto.

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Progetto Efesto

Non è una novità ed ho già espresso la mia contrarietà in altri numeri. al di là della mia opinione, la cosa che proprio non mi lascia indifferente sono le persone che a volte ne fanno uso. Nel 2002 un signore con tre case che per avere il computer e altro materiale informatico si avvaleva del progetto efesto, dopo avergli espresso la mia contrarietà mi ha risposto che non sono in pace con me stesso e che se la legge glielo permette lo adopera perché ognuno fa ciò che vuole. Sono passati diversi anni e, grazie a Dio, non ho ancora raggiunto la pace con me stesso di cui parlava quel signore che confonde la pace con l'indifferenza, la libertà con il menefreghismo. Personalmente non ho mai visionato le clausole per cui uno può o non può aderire al progetto Efesto, ma certo è che se lo può fare uno con tre case allora si tratta di una delle tante leggi cretine. Penso si debba agevolare l'acquisto di beni chi si trova realmente in difficoltà. Vendendo una casa puoi comprarti non so quanti computer! Il fatto poi che la legge permetta di agire in un certo modo non significa a priori che quello sia il modo più giusto. Ad esempio, se fatto entro i termini stabiliti, l'aborto è perfettamente legale ma ciò non toglie che si tratti di un assassinio anche se votato in parlamento. Il tempo passa ma noi non vedenti rimaniamo sempre gli stessi. Nei mesi scorsi una persona che in passato aveva aderito al progetto Efesto l'ha rifatto di nuovo perché aveva la barra braille non più riparabile. Ma sarà proprio vero che non si poteva riparare o non sarà invece che certe ditte la danno per tale per poterne vendere una nuova? Già che c'era, oltre alla barra braille ha aggiunto al progetto Efesto il telefonino con l'ocr. La persona stessa mi ha raccontato che non le serviva ma tanto... Io aggiungo: tanto paga l'asl! Controlla quanto costa il Nokia n88, il programma Talks e l'ocr della Kurzweil e fai un po' di conti per vedere quanti soldi pubblici si spendono così per gioco e solo per un cieco e poi interroga la tua coscienza. Ognuno fa quello che vuole, ma con i soldi propri però! Non si può rimanere indifferenti e trincerarsi dietro la solita frase cretina che ognuno fa ciò che vuole quando da una parte c'è chi non sa come pagarsi le medicine, come arrivare ad un ospedale, come venirne a capo per i disservizi della sanità eccetera e dall'altra c'è chi, così, tanto per avere un giochino in più, usa soldi pubblici con una sfrontatezza da far acaponare la pelle. Non sono totalmente contrario alle agevolazioni, oltretutto ci possono essere situazioni in cui sono davvero necessarie, ma nell'adoperarle si dovrebbe usare un po' di buon senso ed interrogare la propria coscienza. Però ammiro tanto quel mio amico che le cose per orbi se le è sempre comprate e, nonostante siano parecchie e costose e nonostante non abbia la ricchezza di Berlusconi, non è ancora morto di fame! Credo sia un esempio da tenere in considerazione.

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