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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Avast antivirus, approfondimento

Estrazione dei file di Jaws

Mb408l, approfondimento

Windows xp home edition: da service pack 1 a 2, Jaws 620, aggiornamenti automatici, registro di sistema e considerazioni varie

Si recognizer: un programma tutto da finire e da assemblare, prove e considerazioni

Adattatore usb-ide/sata

La solitudine per la mancata condivisione


Avast antivirus, approfondimento

Forse ormai lo sanno tutti ma... C'è stato un periodo in cui la registrazione di Avast non era accessibile ai non vedenti a causa del solito box di sicurezza. Grazie anche a l'interessamento del sito
www.ilgerone.net
adesso la Blufile, la ditta che importa il programma, ha risolto il problema. Quando sei vicino al box in cui andrai a digitare il codice, ti appaiono dei numeri che la sintesi fa precedere dalla dicitura grafico. Saranno quelli che digiterai nel box. Forse è anche possibile selezionarli e copiarli negli appunti ed incollarli nel punto prestabilito ma per provare dovrei fare un'altra registrazione. Prima di compiere la registrazione ho chiesto informazioni ad un cieco il quale mi dice: "sì, ma tanto adesso c'è l'Avast che non scade, io ce l'ho". Naturalmente non è vero ma per certe persone ogni occasione è buona per essere superbe. A non scadere, come al solito, è il programma; scade invece la possibilità d'avere gli aggiornamenti del database dei virus che è la cosa più importante e per i quali va fatta la registrazione dopo un anno e qualche mese. Così un giorno ho chiamato il cieco scritto sopra e l'ho guidato a vedere la data di scadenza del suo Avast che non aveva nemmeno notato perché, come al solito, parla solo e sempre per sentito dire e dice ciò che gli permette di sentirsi superiore anche per delle banalità che fanno ridere i polli.

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Estrazione dei file di Jaws

Nello scorso numero segnalavo dei problemi per l'estrazione dei file contenuti nel pacchetto di Jaws 7 e davo la colpa alla vecchia versione di winrar. Ho provato con la nuova versione 370 rilasciata il 30 maggio 2007 ma il problema persiste e capita anche con jaws 8.

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Mb408l, approfondimento

Adesso questa barra braille, oltre al collegamento seriale, prevede anche il bluetooth. Se è installato il codice/firmware 562 (o 262 per la stessa barra braille con punti piezzoelettrici di vecchio tipo), per far funzionare il collegamento seriale con jaws 620, (e forse anche con le versioni successive), dovrai modificare manualmente il file jfw.ini. Allo scopo va bene Blocco note o un altro editor che possa salvare il file in formato testo. Vai nella sezione
[BrailleDisplays]
e, nell'apposita riga, modifica la velocità della porta, attualmente impostata a 19200, in 38400 lasciando invariati gli altri parametri. Se reinstalli un vecchio codice, ossia un vecchio firmware, dovrai riportare la porta alla velocità di 19200. Una cosa invece che non mi spiego è la seguente: trasferendo il codice/firmware da mb408l a pc e confrontando il contenuto del file prodotto con il file originale del codice tramite il programma fc del dos, si notano parecchie differenze che a mio avviso non dovrebbero esserci visto che il firmware immesso nella barra dovrebbe essere restituito nel modo identico. Credevo fosse un guasto della mia ma ho fatto fare una prova ad un amico con lo stesso risultato.

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Windows xp home edition: da service pack 1 a 2, Jaws 620, aggiornamenti automatici, registro di sistema e considerazioni varie

Ormai da parecchio tempo il cd di windows xp contiene il service pack 2 e quindi se lo installi in un disco bianco occorre fare solo qualche aggiornamento tramite le utility di windows. Tuttavia, se hai un computer con xp installato da molto tempo e ti scoccia reinstallare windows e tutti i programmi, allora il metodo più semplice per aggiornare il sistema è quello di scaricare il service pack 2 ed installarlo. Se hai letto i vecchi numeri di Fuori serie, forse ricorderai che con windows 98 era anche possibile fare la sovrainstallazione del sistema. Non ho provato a sovrainstallare un vecchio xp con un nuovo cd, tuttavia mi viene da pensare che si comporterà più o meno come quando si fa l'aggiornamento da service pack 1 a 2. Non so dirti se ci sono varie versioni di service pack 2, quella che ho usato è la 5.5.105.0 che contiene file del 2004 e quindi il sistema andrebbe ulteriormente aggiornato. Sembra che venga utilizzato lo stesso service pack per aggiornare windows xp home e professional ma non ne sono sicuro al 100%; durante l'aggiornamento questa cosa non viene segnalata. Chi ha l'adsl, tramite gli aggiornamenti automatici di xp può passare facilmente dal service pack 1 al 2; se invece non sei in queste condizioni o se magari devi aggiornare un computer privo di modem o di connessione veloce, dovrai farti dare il file in un cd perché sono poco più di 273 mega. Si tratta di un eseguibile compresso dal quale è anche possibile estrarre i file manualmente tramite winrar o con un altro scompattatore. Così facendo, otterrai la cartella i386 identica a quella del cd di xp (non ho controllato tutti i file ma sembra uguale), cosa che invece non succede quando gli stessi file vengono estratti dal programma di installazione del service pack 2. Infatti, quando si lancia l'eseguibile compresso, prima di procedere all'installazione il programma scompatta i file nella cartella:
\windows\servicepackfiles\i386.
Da notare che il programma di installazione visualizza solo l'ultima parte del percorso scritto sopra. Questa cartella non viene cancellata al termine dell'installazione del service pack 2 e potrai notare che contiene quasi tutti i file della cartella i386 del cd di xp ma già scompattati, mentre la cartella i386 del cd di xp o quella che si ottiene estraendo i file manualmente ha pochi file pronti all'uso e molti ancora compressi. Ad esempio, nella cartella i386 del cd sono compressi i file notepad.ex_ e setup.ex_ che invece risultano pronti all'uso in quella creata dal programma di installazione del service pack 2. In quest'ultima cartella mancano, ad esempio, i file winnt.exe e winnt32.exe che, come abbiamo già visto, servono rispettivamente ad installare xp da dos e per fare la stessa cosa a 32 bit.
nota: prima ho parlato del file setup.ex_ presente nella cartella i386 del cd che non va confuso con setup.exe presente in radice dello stesso disco.
Per installare il service pack 2 di xp occorrono pochi passaggi che per la loro semplicità e per la completa gestibilità con Jaws non richiedono nessuna spiegazione. Al termine si dovrà riavviare il sistema che impiegherà un po' più del normale ad eseguire l'operazione. Nel mio computer Jaws 620 non è ripartito nemmeno chiamandolo manualmente. Sarebbe stato interessante vedere cosa scriveva sullo schermo visto che non dava alcun suono di arresto, questo lo potranno fare senz'altro quei non vedenti che lavorano sempre con un vedente accanto che, sia chiaro, sono liberi di fare ma sarebbe opportuno che alcuni di loro poi non vantassero una piena autonomia che non hanno. Così non mi è restato altro da fare che reinstallare jaws. Dopo aver lanciato il file di installazione, a parlare era la voce femminile come quando si installa jaws per la prima volta. Come sai, ti chiede di riavviare il computer cosa che ho fatto. Al riavvio, la vecchia copia di jaws presente nel disco fisso tenta di partire ma l'installazione iniziata prima ha il sopravvento. A questo punto potresti fare la manutenzione del vecchio jaws che infatti viene trovato. Durante la prima prova ho fatto così ma nel fare la seconda, Fuori serie propone spesso cose provate più volte, ho trovato un sistema migliore per ripristinare jaws. Al riavvio del sistema, quando jaws ti propone la manutenzione eccetera, clicca su Annulla, la vecchia installazione partirà regolarmente. Per le ragioni scritte in coda a questo articolo, la prima prova da fare con il service pack 2 è quella di verificare il funzionamento degli aggiornamenti automatici di windows. Non è necessario che tu li scarichi veramente, l'importante è che ti venga data la possibilità di farlo senza incontrare errori fittizi di windows stramaledetto. Se un po' hai studiato il vecchio basic, immagina di usare una sola if per cento errori o comunque di associare dei numeri a questi cento errori ai quali però viene associato un unico ed ambiguo messaggio. Così hanno programmato il sistema windows i programmatori di Bill, non perché non sapessero fare di meglio ma per lasciare nell'ignoranza la gente, alla faccia della libertà! L'installazione del service pack 2 ti ha tolto un bel po' di spazio dal disco fisso, la cosa è particolarmente fastidiosa se hai un vecchio computer. Come al solito windows mette cose inutili o poco utili. Se ti servono, puoi estrarre i file di windows dal file compresso del service pack 2 oppure prelevarli da un cd con lo stesso service pack. quindi non ha senso avere una riserva dei file nella cartella
\windows\servicepackfiles\i386
che ho provveduto a togliere. Windows ha fatto anche il backup dei file del service pack 1 che non ti serviranno mai se non desideri tornare al service pack precedente o se usi Ghost per ripristinare il sistema. A mio avviso è sempre meglio ripristinare il computer con Ghost perché ripulisce tutto il disco senza lasciare rimasugli o creare altri problemi. Comunque, per tornare al service pack 1, basta andare in Installazione applicazioni e rimuovere il service pack 2 tramite l'apposita voce come si fa con qualsiasi altro programma. Ovviamente ci metterà un bel po' a ripristinare il tutto a causa delle dimensioni del sistema e alla fine chiederà di riavviare. Nel mio computer, oltre alla musica di windows, all'avvio c'è anche quella della sound blaster audigy2 che non sono mai stato capace di togliere. questa musica è ripartita solo dopo il terzo riavvio dal ripristino del service pack 1. Anche nel passare al 2 a volte la musica scritta sopra non parte al primo riavvio ma la cosa non crea problemi. Anche nel tornare al service pack 1, Jaws non è mai ripartito. Avendo i punti della barra braille a riposo, ho notato che apriva la porta seriale attivando il protocollo 4 della mb408l senza tuttavia riuscire ad avviare completamente Jaws che ho dovuto ripristinare con le manovre già descritte per il service pack 2. Come vedi, per ripristinare il sistema è meglio usare Ghost e quindi tanto vale togliere dal computer il backup del service pack 1 che se non hai cambiato il default durante l'installazione del 2 si trova nella cartella:
\windows\$ntservicepackuninstall$
Ti rimane comunque la voce in Installazione applicazioni che non dà fastidio ma che è bene rimuovere per avere un computer ordinato. Dal menu Esegui apri il registro con il comando Regedit; Se l'hai usato in precedenza, a differenza di quanto avveniva con windows 98, Regedit visualizzerà il registro nel punto in cui l'hai lasciato. Vai all'inizio del registro con la freccia sinistra e attiva la funzione di Trova con ctrl+f per cercare la stringa:
windows xp service pack 2
digitando anche gli spazi. La prima volta che la trovi non cancellare niente perché fa parte della descrizione del service pack 2. Cercala ancora premendo f3; una volta trovata, visto che si tratta di un valore, con tab passa alla chiave che lo contiene che si chiama: windows xp service pack
(quindi senza il 2 finale) e premi canc per rimuoverla. Esci dal registro e vedrai che in Installazione applicazioni non c'è più la voce per tornare al service pack 1. La chiave vista qui sopra è una sottochiave di uninstall che contiene le chiavi per disinstallare gli altri programmi presenti nel computer. A questo punto, un po' per sfizio, ho provato a fare l'aggiornamento di windows che tuttavia non c'era verso di fargli fare a causa di un errore. Dopo diverse prove mi è venuto da pensare che la cosa dipendesse dalle cartelle o dalla voce di registro che avevo tolto. Così, avendo dei salvataggi fatti con ghost, ne ho ripristinato uno di vecchio e ho rifatto l'installazione del service pack 2. Continuando ad andare in internet per vedere se gli aggiornamenti automatici funzionavano, ho tolto la cartella i386 e poi quella del backup ed infine la voce del registro. Funzionava ancora tutto bene. Non ancora contento, ho anche tolto i file temporanei di internet, i cookies e il contenuto non in linea in modo che non ci fosse alcun riferimento di quando avevo fatto l'aggiornamento con le cartelle inserite. E tuttavia il sito continuava a funzionare. Così ho pensato che magari era solo un errore momentaneo del sito microsoft e allora ho rimesso nel pc il vecchio pack 2 che avevo salvato (sempre con Ghost, che Dio benedica l'autore). Con quel salvataggio gli aggiornamenti non funzionavano più ma non ti so dire quale errore sia avvenuto nell'installazione del service pack 2 di quella sessione di lavoro. Ecco perché è bene verificare subito se gli aggiornamenti automatici funzionano o meno. Come avviene per l'installazione del service pack 2, anche gli aggiornamenti automatici di windows archiviano i vecchi file in cartelle il cui nome inizia e termina con il segno del dollaro e sempre nella cartella windows. In certi casi per rimuovere l'aggiornamento hai la voce relativa in Installazione applicazioni, in altri no.
Nota del 2015: non si può sapere tutto. In seguito scoprirò che per avere la possibilità di disinstallare tutti gli aggiornamenti da Installazione applicazioni bisogna attivare la casella Mostra aggiornamenti. Avrai una pappardella che non finisce più, vedi il numero 86 per questa e altre aggiunte.
Le cartelle di backup con il segno del dollaro, compresa quella del vecchio service pack 1, hanno al loro interno la cartella spuninst che, oltre a qualche altro file contiene un eseguibile, un file inf e un txt con lo stesso nome. Leggendo spuninst.txt puoi vedere i file che sono stati cancellati e copiati. L'eseguibile spuninst.exe serve per disinstallare l'aggiornamento e da quanto ho potuto notare guardando il registro, viene eseguito anche quando lo disinstalli da Installazione applicazioni. Non ho provato ad eseguire spuninst.exe manualmente. La scocciatura del service pack 2 è che se disattivi gli aggiornamenti automatici prima d'averli scaricati, ogni volta che accendi il computer vieni avvertito che può essere a rischio manco dovesse scoppiare una bomba da un momento all'altro. Basta riattivare gli aggiornamenti automatici perché il computer non sia più in pericolo ed il programma è stato fatto talmente male che non gliene frega niente se tu gli aggiornamenti li hai fatti davvero oppure no. Se ti accorgi che il computer tarda a spegnersi, la causa potrebbe derivare dagli aggiornamenti che hai scaricato durante una sessione di internet. Non ho ancora ben capito come e quando ma a volte l'installazione degli aggiornamenti avviene in background. Il computer non sarà spento immediatamente perché prima deve terminare l'installazione in corso. In aggiornamenti automatici c'è il pulsante radio Scarica automaticamente gli aggiornamenti, ma lascia decidere all'utente quando installarli che a mio avviso non funziona molto bene; questa però è una cosa che ho sperimentato poco e da prendere con beneficio d'inventario.

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Si recognizer: un programma tutto da finire e da assemblare, prove e considerazioni

Contrariamente a quanto scritto nei numeri precedenti, il nome di questo programma contiene uno spazio. Non vorrei sbagliare ma a me sembrava che nel sito non ci fosse, non ho guardato ultimamente. Una persona mi ha prestato le versioni 1.0 e 2.0 di Si recognizer e la chiave usb per farle funzionare; ne ho approfittato per fare delle prove per le quali volevo impiegare poco tempo visto che il programma non è mio e che prima o poi dovrò restituirlo ma alla fine ce ne ho messo molto a causa di una contestazione che ho avuto che leggerai nel corso di questo articolo. Fino a quando ho io la chiave usb la persona in questione non può usare il programma ma penso che la cosa le importi molto poco. Infatti, non ho persone che mi vogliono particolarmente bene tanto da prestarmi un programma dal prezzo attuale di 569,00 euro cubo escluso. Questa persona ha poca voglia di usare Si recognizer che ha comprato per non sentirsi inferiore agli altri e poter dire: "Io ce l'ho". E così, come per altri programmi, lo dà a qualcuno da provare in modo da carpirne il funzionamento e potersi vantare con altri non vedenti d'aver provato questo e quello senza averlo fatto e senza contare che non tutti sono stupidi e che ci si accorge benissimo quando uno parla solo per sentito dire. Qualcuno si starà chiedendo perché mai allora ho accettato di fare questa prova. Si recognizer mi incuriosiva e allo stesso tempo, con le contromisure che ho preso, il provarlo mi ha dato l'occasione per cercare di scalfire il piedistallo in cui è salita questa persona. Una delle cose che mi piace fare è proprio quella di cercare di far scendere dal piedistallo quelle persone che si sentono superiori agli altri per delle cazzate. Si recognizer funziona solo con windows xp ed il service pack 2; ho provato con il service pack 1 ma non c'è stato verso di farlo andare. Se non desideri installare il programma ma vuoi solo visualizzare il contenuto del disco, appena inserito il cd tieni premuto shift perché l'installazione inizia senza chiederti conferma come invece succede con la maggior parte dei programmi che ti permettono di annullare l'operazione scelta per errore. Quando si avvia l'installazione, per prima cosa mette nel computer l'utility Microsoft .net framework 2.0 che poi troverai in Installazione applicazioni ma che non ho capito dove metta i files del programma. Trovi una versione di questa utility anche in quasi tutti i cd di xp nella cartella dotnetfx (in radice del disco) o nel sito internet di Microsoft dove ce n'è più di una. Ho detto quasi in tutti i cd di xp perché ne ho uno con files del 2001 che non la possiede. L'installazione di Si recognizer prosegue con i soliti passaggi, ti chiederà anche se vuoi far usare il programma a tutti gli utenti del computer o no. Al termine installerà il software per la protezione dalle copie pirata sentinel protection installer 7.3.2 che non è stato scritto dalla ditta di Roma. Per vederne l'autore ed il sito internet vai in Installazione applicazioni, seleziona il nome scritto sopra e fai clic su Fare clic qui per informazioni sul supporto. Ti si aprirà una finestra con le informazioni del caso. Oltre al collegamento del menu di avvio, il programma ne crea uno sul desktop che tuttavia, per la versione 1.0, non funziona e dà un errore fittizio di windows. Quando chiami Si recognizer dal desktop, non viene trovata la libreria atl71.dll che invece esiste proprio nella cartella in cui si è installato il programma. Le proprietà del collegamento sono perfette ma... non funziona. Questo problema, risolto con la versione 2.0, capitava con la versione del file sirecog.exe 1.0.2643.35517 che è l'eseguibile principale del programma, uno dei pochi file (o forse il solo?) che sia stato scritto dalla ditta di Roma.
Nota: oltre che dalle proprietà di windows, puoi vedere la versione del file attualmente caricato con il comando jaws ctrl+insert+v.
La finestra principale del programma è una di quelle che jaws potrebbe non riconoscere (insert+f1 per sentirtelo dire). Succede in diversi programmi ma è particolarmente spiacevole notarlo in uno che viene publicizzato e venduto come software scritto appositamente per i non vedenti e dal prezzo così elevato (569,00 euro per un cd rapezzato alla meglio). Esplorando la finestra principale del programma in cursore jaws o con la barra braille in modalità in linea, troverai pezzi di desktop, scritte smozzicate che non servono a niente. Se da cursore pc ti sposti sempre con la freccia in basso, ad un certo punto, se decidi di tornare in su, jaws non ti leggerà più niente. Per ripristinare la situazione, oltre che uscire e rientrare, prova a premere il clic sinistro oppure tab. Con tab infatti si passeggia per i pulsanti del programma che puoi anche leggere con la barra braille se impostata in modalità strutturata. Ci sono dei comandi rapidi per accedere direttamente ad un determinato pulsante che, a parte la X per uscire, non vengono annunciati e non sono scritti da nessuna parte visto che il programma è privo di manuale e di help in linea. O te li fai dare dalla ditta di Roma oppure li scopri da solo giocherellando con i tasti trovando, ad esempio, che alt+s è lo scatto della fotocamera, alt+n acquisisce da scanner eccetera.
Nota del 2015: proprio a causa dell'assenza di un manuale o di un avvertimento quando avvii il programma, non mi ero accorto e non sapevo che per far funzionare meglio l'interfaccia, non gli ocr, necessitava della risoluzione 1024 per 768 pixel che all'epoca non usavo perché non mi servivano in alcun programma da me adoperato.
Ulteriori pulsanti li trovi premendo solo alt; sei sul primo pulsante anche se jaws non lo recita direttamente. Con le frecce su e giù scorri quella determinata lista di pulsanti, ad esempio quella dei prefiltri. Con la freccia destra o sinistra vai alla lista accanto, con invio attivi o disattivi un pulsante. Ho parlato di pulsanti e di liste perché, contrariamente a quanto sarebbe logico che fosse, quella attivata con alt non è una barra dei menu vera e propria nonostante il messaggio di jaws. Se vai in cursore jaws vedrai che questa barra dei menu non la trovi o per lo meno non si legge. Sempre esplorando la finestra principale del programma, vedrai che non serve a niente ingrandirla o provare ad etichettare i grafici. Inoltre, contrariamente a quanto avviene con le normali barre dei menu, le voci vengono lette dalla barra braille solo in modalità strutturata. L'installazione guidata dello scanner avviene in lingua inglese tramite il programma della Scansoft presente nelle ultime versioni di Omnipage come annunciato spudoratamente dal titolo della finestra. Mi dà tre possibilità di installazione dello scanner. Se non scelgo la prima, ogni volta che faccio una scansione mi chiede se la desidero a colori eccetera e lo scanner muove il carrello come se fosse ad una risoluzione molto bassa. La prima è la stessa usata da omnipage che si appoggia al programma nativo dello scanner, in questo caso dell'hp. Con la terza possibilità di scanner, ad ogni scansione perde il focus della finestra ma anche con le altre ci sono punti in cui jaws legge male oppure cose che sembrano servire ad una regolazione che in realtà non avviene. Una volta fatta la scansione, se attivo, nelle casse del pc sentirai un crepitio che sta ad indicare l'elaborazione in corso da parte dell'ocr. Al termine, un suono e un messaggio ti avvertono che ha finito. Uno script per jaws fa in modo che la sintesi cominci a recitare il testo, se non è stato installato, premi alt per attivare la barra dei menu fittizia e ancora alt per uscire; jaws comincerà a leggere. Sono stati fatti due script per jaws, uno per far leggere il testo e l'altro, che in realtà non migliora la situazione, per accedere in maniera più comoda ai menu di salvataggio. Si trovano solo nel cd della versione 2.0 ma ho notato che quello per leggere direttamente il testo funziona anche con la versione 1.0. Se il testo appena acquisito ha le righe piuttosto lunghe e lo vuoi rileggere riga per riga o parola per parola eccetera, la parte finale delle righe verrà tagliata sia dalla sintesi che dalla barra braille con o senza script installati. Non ho contato il numero dei caratteri che compongono una riga del genere ma faccio ugualmente un esempio tanto per capirci. Immagina d'avere delle righe di cento caratteri. Supponi che sullo schermo ti appaiano solo i primi ottanta; ingrandendo la finestra non risolvi nulla e faccio anche notare che nelle opzioni è attivo l'acapo automatico. Se con ctrl+freccia destra leggi parola per parola, quando arrivi all'ottantesimo carattere e premi ancora la combinazione di tasti, la sintesi continuerà a rileggere la stessa parola per un po' di volte, poi passerà alla riga successiva tagliando gli ultimi venti caratteri. Il pulsante auto servirebbe a far prendere al programma la decisione di quale ocr usare e tuttavia, almeno con lo scanner, non funziona. Quando esegui la scansione, Si recognizer parte ad acquisire l'immagine con il primo ocr. Se il riconoscimento non ti piace, clicchi sul pulsante Elabora (alt+e) per rifarlo. Al termine della seconda elaborazione, in un apposito punto della finestra raggiungibile con tab, adesso ti viene detto che hai elaborato due pagine. Fisicamente si tratta comunque della stessa pagina acquisita con lo scanner. Se il risultato dell'elaborazione ancora non ti piace, puoi proseguire così fino a trovare quello che ti soddisfa (ammesso che ci sia). Hai otto possibilità e non dieci come si dice da qualche parte. Terminate queste otto possibili elaborazioni, se premi ancora alt+e un segnale acustico di windows ti avverte che non puoi più proseguire. Se per caso la quinta elaborazione ti piaceva più delle altre, puoi tornare a quella posizionandoti con tab nel punto della finestra in cui trovi il numero di pagine acquisite e spostandoti con le frecce su quella voluta per poterla salvare. Immagina di eseguire la scansione di un libro e che l'ocr più adatto sia il settimo, (per essere un po' buoni facciamo finta che non sia proprio l'ottavo). Tutto felice acquisisci con lo scanner la seconda pagina del romanzo tanto atteso ma... Quell'imbranato di Si recognizer riparte dal primo ocr e tu lì, come un salame, a dire: "questo no, il 2 no, il 3 niente, il 4 nemmeno, il 5 nieanche, il sei neppure, il sette.... Tombola"! Tu capisci che dopo aver acquisito un libro in questo modo l'unica cosa che puoi fare è quella di farti ricoverare al reparto psichiatrico più quotato, dire dieci rosari al giorno e sperare nella bravura di qualche medico.
Nota importante: questo e altri difetti da me trovati mi sono stati contestati da una persona la quale sostiene che non ho provato il programma con la dovuta attenzione. La stessa persona mi ha anche detto come ovviare al problema scritto qui sopra. Siccome non mi ritengo infallibile e nemmeno un genio, oggi 17 luglio 2007 per scrupolo ho rifatto la prova scritta qui sopra mettendo in pratica la soluzione che mi è stata data ottenendo però lo stesso risultato. Visto che l'ho appena finita, per dovere di onestà te la racconto nei minimi particolari. Ho preso una vecchia lettera del 1988 che Dalla carta mi sembra una fotocopia. Non ho preso un libro perché quelli spesso si acquisiscono bene e tra un'impostazione e l'altra spesso ci sono differenze minime. Il mio scopo era quello di trovare un ocr che funzionasse male in modo da essere sicuro che nel fare la seconda scansione si attivasse ancora quello. Ho acquisito la pagina e le prime cinque elaborazioni che ho fatto andavano abbastanza bene mentre la sesta faceva schifo e impiegava un sacco di tempo. A questo punto, per far sì che il programma continuasse ad usare il sesto ocr, ho attivato il sesto prefiltro come suggerito dalla persona, prefiltro che servirebbe per l'acquisizione di oggetti solidi e si chiama cilindro e quindi non adatto ad una pagina. Tuttavia alla scansione successiva la pagina si è acquisita abbastanza bene e in tempi più brevi, forse il programma è ripartito dal primo ocr come scritto sopra con l'aggiunta del sesto prefiltro. Ho detto forse perché le prove scritte di seguito non mi convincono, anzi mi fanno solo venire altri dubbi.
18 luglio 2007: sarà che sto diventando cretino o che la persona in questione dice delle cazzate perché i conti a me non tornano proprio. La persona che mi ha dato il suggerimento dice che ci ho dedicato poco tempo, io invece affermo che ci sto dedicando più tempo di quanto avrei immaginato e che mi sto rompendo le palle. Facciamo finta che il suggerimento che mi è stato dato sia buono: se bastasse attivare il prefiltro con lo stesso numero delle elaborazioni svolte per continuare ad avere le stesse impostazioni, significherebbe che Si recognizer ne usa uno per ogni elaborazione. Se le cose stanno così, allora il programma non usa ocr differenti per le elaborazioni ma solo impostazioni diverse, impostazioni che tra l'altro nella versione 2.0 sono 9 mentre le elaborazioni possibili rimangono otto. Inoltre non servirebbe a niente star lì ad elaborare più volte la stessa pagina visto che i prefiltri si possono attivare e disattivare manualmente con la possibilità di inserirne più di uno alla volta. Quindi, tanto vale attivare le impostazioni che si desidera e poi provare a fare la scansione come si fa con qualsiasi ocr. Avevo anche ipotizzato una teoria che poteva risolvere questo enigma ma le prove che ho fatto oggi me l'hanno distrutta. Ho preso la stessa pagina di ieri e prima di acquisirla ho attivato il sesto prefiltro per vedere se avrei ottenuto lo stesso risultato scadente della sesta elaborazione, ma questa volta la pagina si è acquisita abbastanza bene e in tempi ragionevoli. Non ancora contento ho rifatto la stessa prova di ieri. Per default tutti i prefiltri sono disattivati. Ho eseguito la scansione della stessa pagina, le prime cinque elaborazioni andavano bene mentre la sesta si comportava come ieri. Poi ho fatto anche qualche altra prova ma alla fine mi sono scocciato. Facciamo finta che sia il caldo o se quella persona preferisce facciamo finta che io sia un deficente, però per chi lo desidera sono disposto a fargli sentire i risultati in diretta telefonica senza fargli spendere un euro e naturalmente solo fino a quando mi viene lasciato in prestito il programma. I prefiltri di cui parlavo sopra inseriscono le impostazioni seguenti:
1: incremento risoluzione,
2: bianco e nero,
3: inversione,
4: ottimizza luminosità,
5: extra contrasto,
6: cilindro,
7: grassetto,
8: libro,
9: display.
E non ditemi che questi sono ocr! Si recognizer non prevede la regolazione dell'orientamento della pagina e quindi è ovvio che usa quello automatico. Se la pagina è rovescia, a volte il testo non viene riconosciuto, prova fatta con un vecchio numero di elettronica 2000. Il salvataggio del testo avviene in una finestra in lingua inglese che per la grafica e per i controlli proposti sembra quella di Omnipage 15 solo che quella di Omnipage viene letta direttamente da jaws anche senza script mentre quella di Si recognizer no nonostante lo script. La finestra di salvataggio si appoggia alla libreria di windows comdlg32.dll. Si recognizer non memorizza nessuna impostazione ad eccezione delle proprietà dello scanner che vengono salvate solo con la versione 2.0. Così, ogni volta, dovrai riconfigurare il programma, cercare un ocr che vada bene e riselezionare le opzioni di salvataggio; che palle! La qualità degli ocr, ammesso che siano davvero otto e che non si tratti invece di impostazioni diverse di alcuni, è buona e in certi casi leggermente superiore ad omnipage 15. Tuttavia, ciò che non riesco a leggere con Omnipage non lo leggo nemmeno con Si recognizer a meno che non si migliori di molto la situazione usando i prefiltri, cosa che ho provato poco e a caso visto che non c'è il manuale. Nel provarli però ho peggiorato la situazione. La versione 2.0 ha il pulsante display che forse serve per acquisire l'immagine di qualche lcd tramite la fotocamera ma, ovviamente, è solo una supposizione; chiedi spiegazioni alla ditta. Si recognizer possiede lo stesso file italian.lng della versione 15 di Omnipage (vedi data dell'ultima modifica). Si appoggia a librerie della Nuance comunication e della Intel. Insomma io ho l'impressione che di questo programma sia stata scritta solo quella brutta interfaccia della finestra principale e forse i prefiltri e qualche altro dettaglio per la fotocamera ma il resto... Come dicevo in un vecchio numero, ormai non c'è più nessuno che scriva un programma dall'inizio alla fine, però è anche vero che quando si pretende di fare un programma per non vedenti questo dovrebbe avere un'interfaccia migliore visto che è soprattutto quella che è stata scritta. Inoltre il prezzo è troppo alto se paragonato ad altri ocr con l'interfaccia migliore e la documentazione a corredo. Mi si dirà che il programma è in costante aggiornamento. Io invece affermo che il programma è in fase di scrittura e assemblaggio, cioè non è finito anche se lo si paga come un prodotto terminato e che la ditta potrebbe anche decidere di smettere di farlo. Gli aggiornamenti di un programma sono un'altra cosa. Quando acquisti un ocr, a volte per la stessa versione puoi scaricare degli aggiornamenti che vanno a tappare qualche errore ma per il resto il programma è perfettamente funzionante, non come Si recognizer che, soprattutto per la versione 1.0, non ha un minimo di possibilità di salvataggio delle configurazioni e completamente privo di documentazione. Non ho potuto fare prove con la fotocamera e tuttavia mi preme dire una cosa che forse mi sono dimenticato di scrivere nei vecchi numeri. Non c'è nessuna fotocamera che acquisisca l'immagine in tondo. Quindi, se vuoi leggere le scritte di una bottiglia, dovrai eseguire diversi scatti girandola un pochino ad ognuno di essi; esattamente quello che fa un vedente quando legge le scritte su di essa. In questi ultimi giorni pensavo anche che non c'è nulla di meglio dello scanner per acquisire un libro. Un volume appoggiato su di esso sarà sempre alla stessa distanza dal lettore ottico e non ci saranno interferenze di luce dell'ambiente o comunque saranno irrisorie. Chi mi ha prestato Si recognizer dice che con lo scanner certi libri li rompi perché non stanno ben aperti a causa della rilegatura. In minima parte questo è vero perché per mantenere ben appoggiati e aperti sullo scanner certi libretti devi fare una certa pressione. Ma è altrettanto vero che se le pagine di un libro non rimangono aperte da sole, nello scattare la foto non potrai metterci niente per farle restare aperte perché altrimenti fotografi anche l'oggetto che copre in parte la pagina. Inoltre, per posizionare la fotocamera, devi avere anche il computer in una posizione favorevole; a meno di non usare una prolunga usb (ne esistono da 3 e da 5 metri) o un portatile. Ed allora... Per i libri è meglio lo scanner.
Nota importante: nel provare il software ho cercato di metterci la massima cura e ci ho dedicato più tempo di quanto avrei voluto. Come accennavo, una persona mi ha già contestato i difetti scritti sopra anche se, come abbiamo visto, non è valso a nulla il suo suggerimento per ovviare a quello che forse è il difetto principale. Non ho nessun interesse a parlar male di Si recognizer, io non vendo altri ocr e nemmeno materiale per ciechi. Siccome anch'io come tutti posso sbagliare, sarei lieto che qualcuno mi facesse notare gli sbagli facendomi però sentire i risultati al telefono. Non preoccupatevi, se lo volete sarò io a chiamarvi. Il motivo di questa contestazione forse l'ho capito e se sarà opportuno ne parlerò nei prossimi numeri.
Nota del 2015: dal 2007 sono passati otto anni e tuttavia nessuno mi ha mai fatto sentire Si recognizer 2.0 che funzioni al meglio.

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Adattatore usb-ide/sata

Un adattatore del genere serve a collegare alla porta usb dispositivi ide e sata, come dischi o lettori di cd-rom, senza l'ausilio di un box. All''estremità di un cavo usb trovi una scatolina sottile grande solo quanto basta per contenere una spina femmina ide, una presa sata uguale a quelle che trovi nelle schede madri dei pc e una spina femmina ide per dischi adatti ai notebook che non ho potuto provare perché non ho un hard disc del genere. Nella confezione c'era un cavo dei dati e un adattatore di alimentazione per disco sata, un piccolo alimentatore con cavo con spina molex, il cavo per i 220 V da attaccare all'alimentatore e un cd di piccole dimensioni con software per windows 98 e due cartine di istruzioni in inglese e dal contenuto identico (non so perché). L'alimentatore si usa solo quando devi collegare alla porta usb un disco che richiede l'alimentazione, cioè uno di quelli che non la prende dalla porta usb. L'adattatore di alimentazione sata si userà con i dischi di questo tipo e privi della presa di alimentazione molex e andrà congiunto alla spina molex dell'alimentatore. Per alimentare i dischi ide andrebbe bene la spina molex dell'alimentatore ma per la sua conformazione meccanica non entra molto nel dispositivo, almeno con i dischi Maxtor. Quindi conviene metterci un adattatore molex maschio femmina (anche uno sdoppiatore va bene, userai solo una spina). Con windows xp non ci sono problemi e i dischi o i lettori cd-rom vengono visti senza problemi. Non sono riuscito invece a far funzionare l'adattatore con windows 98. Sul cd ci sono diversi programmi e dopo averne provato uno senza successo, me ne sono fatto consigliare uno da un tecnico senza tuttavia risolvere il problema. L'anno scorso, o addirittura l'anno prima, anche il mio amico "Io voglio tutto" aveva un adattatore per soli dispositivi ide che dopo ore di telefono non siamo riusciti a far funzionare ma pensavo fosse un problema del suo pc visto che con un altro adattatore identico il difetto persisteva. Così gli ho chiesto se nel frattempo avesse risolto il problema. A dire la verità non mi aspettavo grandi risposte, so che senza l'aiuto di qualcuno non fa mai nulla. Siccome adesso anche lui ha l'adattatore con le tre spine viste sopra, si sentiva dalla voce che era rammaricato perché io avevo altrettanto; non poteva più sentirsi superiore per una cazzata, roba da matti! Si è affrettato a dire che il suo adattatore non ha problemi salvo poi il parlare ancora un po' per scoprire che non aveva provato nulla. Sono questi gli amici? Il vero amico è contento quando anche tu puoi avere le tue cose e non ti racconta che le sue funzionano meglio delle tue solo per sentirsi superiore. In dos reale vengono visti correttamente i dischi ide con i computer che hanno le porte usb adatte a farlo senza l'ausilio di driver aspi (vedi i vecchi numeri di Fuori serie). Con lo stesso tipo di porta ma con dischi sata, il dispositivo viene visto solo dopo essere stati in windows xp e dopo aver spento il computer senza tuttavia spegnere l'alimentatore ed averlo riavviato in dos reale. Spegnendo l'alimentazione e ricaricando il pc in dos reale, il disco sata non viene più visto. Sembra che xp imposti qualcosa nella scheda madre che comunque si azzera quando viene tolta l'alimentazione. Questa è una cosa che non mi spiego perché, anche se andasse a modificare il bios, le impostazioni di quest'ultimo dovrebbero rimanere configurate per l'effetto della pila tampone che funziona ancora egregiamente. Con porte che richiedono il driver, che in questo caso si tratta di aspiehci.sys e sono le Ali, con dischi ide e sata si installa regolarmente ma poi non copia i file da disco fisso a disco esterno. Funziona invece copiando da disco esterno a pc. Fa la stessa cosa con le porte 1.1 Intel del pentium III (naturalmente usando aspiuhci), con le quali forse ho provato solo con disco ide. Con una porta Via e disco ide non funziona. Quando in un vecchio numero di fuori serie ho parlato del box usb da 5,25 pollici, ho detto che a determinare il funzionamento in dos di una periferica era solo il dispositivo collegato e il tipo di porta ma non il box, cioè l'interfaccia tra la usb e la periferica. da quanto scritto sopra, almeno per i dispositivi ide, si capisce benissimo che la mia era una convinzione errata. Il box in questione non aveva problemi in windows 98 e funzionava egregiamente anche in dos reale anche quando è necessario installare un driver per farlo andare. Con lo stesso hardware, ad eccezione ovviamente dell'adattatore, ciò non succede. Questo, ovviamente con il mio adattatore, certamente invece funzionerà benissimo quello del mio amico!

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La solitudine per la mancata condivisione

Ecco una storia vera. Un brutto giorno ad una donna viene a mancare il marito e le persone a lei vicine tentano di consolarla con le solite frasi di circostanza. Ad un certo punto sale da lei una bambina di sette o otto anni. Quando la bimba torna a casa il padre viene a sapere che era stata dalla donna che aveva perso il marito e le dice: "tu, ma cosa vuoi fare tu che sei una bambina! Cos'hai detto alla signora"? La bimba risponde: "Niente, lei mi ha vista e mi ha preso in braccio; piangeva e così mi sono messa a piangere anch'io e abbiamo pianto insieme". La bambina, come spesso accade, ha fatto la cosa migliore; magari l'avrà fatta senza ragionarci tanto e si sarà lasciata prendere dall'emotività, d'accordo. Ma è stata comunque la cosa migliore che si poteva fare, cioè ha condiviso il dolore di quella donna; l'ha aiutata, anche se in minima parte, a sopportarlo. Quando si soffre veramente, quando si sta male da cani (ma sarebbe meglio dire molto peggio dei cani perché questi oggi sono trattati da Re), quando si ha una sofferenza che ti schiaccia, molte parole non servono soprattutto quando dette solo come frasi di circostanza senza che queste frasi partano dal cuore. Non si ha nemmeno bisogno di sentirsi dire che col tempo il dolore passerà, tu stai male in quel momento ed è in quell'istante che hai bisogno d'aiuto. Inoltre, ogni persona e ogni dolore hanno il proprio tempo per passare che va rispettato e non deriso o comunque infarcito di frasi del tipo: "massì, non ci pensare", che non servono a nulla. In quel momento stai portando un fardello molto pesante che quasi ti schiaccia e l'unica cosa di cui hai bisogno è di trovare qualcuno che ti aiuti a portarlo, magari che ti alleggerisca il peso solo di un poco o solo per qualche attimo, quel poco e quell'attimo che ti permettono di respirare e di tirare avanti in qualche modo. Quella bambina ha fatto proprio questo. Per qualche attimo e solo togliendo qualche grammo, ha condiviso il peso di quel fardello. Infatti, quando stai male, anche se solo tu puoi sentire il peso del dolore che hai e gli altri lo possono al massimo immaginare, è di notevole aiuto sapere che qualcuno è in sintonia con te, che è dalla tua parte. E' di notevole aiuto constatare che una persona non è indifferente al tuo dolore. Se oggi nonostante i mille mezzi per comunicare spesso ci si sente soli, è proprio perché mancano queste persone: quelle disposte a condividere e prendere un pizzico di quel fardello, di condividerlo magari in malomodo o solo per poco ma di condividerlo; oggi va di moda il motto "Ognuno si arrangi"; le persone ci servono solo a soddisfare le nostre esigenze. Senza arrivare ad un così triste evento come la perdita di una persona cara, se non vivi in modo superficiale anche a te, come al sottoscritto, sarà capitato qualche giorno o qualche periodo in cui ti sei sentito triste, demoralizzato eccetera. Quei periodi potrebbero essere superati meglio e prima se ci fosse qualcuno disposto a condividere il dolore. Siccome non tutto il male viene per nuocere, in quei momenti scopri tre cose fondamentali:
1: chi ti è veramente amico o no. Spesso, nonostante le belle parole che ci vengono dette, quando stai male le persone si dileguano perché la sofferenza fa paura; perché, visto che il tuo malessere ti rende meno attivo, sei meno sfruttabile per gli interessi della gente. Il vero amico non ha bisogno di dire tante parole, lo vedi dai fatti, il vero amico non ti sfrutta.
2: scopri chi vive in modo superficiale magari facendo finta che tutto va bene. In questo periodo molte persone vivono solo in superficie e proprio per questo quando stai male seriamente è difficile trovare qualcuno con cui parlare, una persona che ti ascolti non solo con le orecchie ma anche con il cuore. Se hai problemi in famiglia, se stai male perché hai subito delle ingiustizie, o perché hai incontrato persone disoneste che ti hanno ingannato eccetera, serve a poco parlarne con chi non cerca questi valori o comunque con chi li mette in secondo piano che invece a mio avviso sono importantissimi per poter star bene. Se oggi ci si sente soli è proprio perché non si hanno più certi valori al posto dei quali abbiamo messo delle stupidaggini. Per esempio giova a poco parlare di un problema di onestà con chi ritiene che la cosa più importante della sua vita sia la cura del gatto, i soldi, il computer eccetera. Quando stai male veramente, se il gatto ha mal di pancia o se il computer dice A al posto di B non te ne importa nulla. D'altra parte, per un vero ateo è molto più semplice arrivare a riempire la vita di falsi valori. L'uomo viene considerato una cosa, un animale un po' più intelligente delle scimmie. Se non si tiene in considerazione che esso è fatto sì di materia e di intelligenza ma anche di spirito, e cioè che c'è l'anima, allora è facile trattarlo come qualsiasi altro animale (anzi peggio) al quale diamo un po' d'amore egoistico fin che ci fa comodo. L'uomo soffre per la mancanza di certi valori proprio perché ha l'anima e quando fa finta che questa non ci sia non gli resta altro di vivere in modo superficiale come in una telenovela facendo finta che il vuoto che sente dentro (ma che non ammetterà mai di sentire), si possa riempire con le carezze ad un cane, con i soldi, con il computer eccetera.
3: se mettendo in pratica i punti precedenti purtroppo hai scoperto di non avere amici, allora stai vivendo la vera solitudine. Essere soli non significa per forza assenza di contatti; volendo, oggi ci sono mille possibilità per avere contatti con gli altri. La solitudine deriva invece dalla superficialità dei rapporti. Parlare di computer è bello, ma se ne parli con una persona disonesta, oltre a darti delle informazioni solo per interesse o magari sbagliate per mettertelo in culo, con una persona del genere non costruisci nulla e anche continuando a conoscerla non potrai mai sentirla amica. Oggi siamo soli perché si fa fatica a trovare persone "vere", persone che si battano per un ideale. Ognuno vive per sé stesso contattando gli altri per arraffare più che può. Se in mezzo a tanto squallore hai trovato un vero amico, ti raccomando di tenertelo stretto. Forse non mi sono spiegato al 100% ma ti assicuro che scrivere con ventotto gradi umidi è una cosa assai ardua.

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