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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Jaws e Ghost
Nello scorso numero mi sono dimenticato di dire una cosa
molto importante; spero che l'uso dei file batch presentati non ti abbia
recato danno. Infatti, Ghost, almeno con le opzioni da me conosciute finora,
non ripristina la chiave di jaws e quindi dovrai regolarti di conseguenza.
Naturalmente questo problema non esiste per chi usa una chiave hardware.
Nota del 2015: questo problema si riferiva a Windows 98 con fat 32.
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Windowseyes
Anche il concorrente di jaws non è privo di difetti. Non
so con quale versione succeda e se avviene in tutte le macchine. Se stai
scrivendo un testo e vuoi digitare il codice di una lettera con il tastierino
numerico, ad esempio la ü con dieresi che è il 129, non ti sarà possibile
farlo perché i numeri con il tasto alt e il tastierino numerico sono perennemente disabilitati. Fermo restando che con word è sempre possibile andare nel
menu Inserisci e selezionare il simbolo da immettere nel testo, rimane comunque una limitazione soprattutto quando, per esempio, si sta usando il Blocco
note.
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Wave studio e file mp3
Abbiamo già visto che con Creative Wave studio
è possibile convertire un file wav in mp3 semplicemente salvandolo. Scegliendo
la qualità alta per quel che riguarda la codifica in mp3, il salvataggio è
molto lento anche con computer veloci. Provato con la versione 4.50.08.
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Norton antivirus 2003 professional edition, Office 2000 e Jaws 450/451
Quando installi questa
edizione di antivirus, nel computer il cestino diventa Cestino protetto da
Norton; da dos puoi vedere la sua directory che si chiama nprotect posta
all'interno della classica recycled di windows 98; non la vedi invece da
windows. se non hai esigenze particolari di protezione contro le cancellazioni
accidentali ti conviene disattivare questo tipo di cestino perché un po' meno
pratico all'uso. Inoltre, mantenendo le opzioni di default, ti occuperà diverso spazio su disco perché, ad esempio, metterà nel cestino all'interno di
nprotect anche i file non salvati con word, cioè quei file temporanei o di
supporto che word usa quando scrivi qualcosa senza salvarla. C'è però il
pulsante Esclusioni al quale si arriva tramite le proprietà del cestino protetto da Norton e nella scheda protezione norton. Con questo pulsante puoi
decidere quali file salvare nel cestino. Nella stessa scheda puoi disattivare
la protezione norton. Se vuoi tornare al cestino standard di windows, prima di
farlo ti raccomando di svuotare il cestino eliminando tutti i file presenti in
esso, lo si fa dalla scheda protezione norton. In caso contrario, una volta
tornati al cestino standard di windows 98, i file presenti nel cestino protetto da norton non saranno più visibili da windows ma comunque memorizzati su
disco. Tuttavia, anche se hai svuotato il cestino, ti conviene dare un'occhiata alla directory nprotect da dos ed eventualmente eliminare i file rimasti
tenendo presente che ce ne sono di nascosti; per eliminarli rapidamente senza
dover togliere l'attributo puoi usare ndos con il comando del /z. Per tornare
al cestino standard di windows 98 basta selezionarlo tramite il pulsante radio
posto nella scheda Cestino; qui puoi anche cambiare il titolo, cioè il nome, e
mettere cestino come al solito.
Un difetto banale concatenato a norton antivirus 2003 professional edition, office word e Jaws è il seguente.
Può capitare che
cliccando su un file .doc associato a winword.exe, ossia l'eseguibile di word
di office 2000, il documento non si apra, o per meglio dire sembra non aprirsi. In realtà basta premere una volta il tasto di jaws dedicato al clic sinistro del mouse e tutto va a posto. Da notare che questo non succede se l'antivirus non è installato; succede ugualmente però se lo togli semplicemente
dall'avvio del pc. Non succede con jaws scaricato e quindi questo problema non
sussiste per i vedenti. Quando succede questo difetto, ti viene letto solo
qualcosa del documento e jaws dice che non c'è nessun documento aperto. Non so
se capita con versioni inferiori alla 450 di jaws.
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Directcd
Di questo programma ho già parlato nei vecchi numeri che puoi
vedere per ulteriori informazioni. I vecchi programmi di masterizzazione non
vanno con i masterizzatori nuovi; Direct cd funziona solo in parte. La prova è
stata fatta con un masterizzatore Lg gce-8525B e la vecchia versione 3.01 di
directcd che veniva data assieme ad Easy cd 402D. Una volta installati entrambi
i programmi sopra citati si ha la spiacevole sorpresa di notare che Easy cd non
accetta il masterizzatore; la marca ed il modello vengono visti correttamente
ma quando si tratta di farlo lavorare non ne ha voglia. Directcd è più buono e
un po' ti accontenta facendoti leggere file già presenti in un vecchio disco
direct; puoi anche copiarli dal cd al disco fisso ma non viceversa perché
altrimenti si arrabbia e saltano fuori i classici errori fittizi di windows 98
che, come al solito, dice un sacco di falsità! Non puoi nemmeno cancellare i
file presenti in quel cd perché a quel punto, quel bastardo di windows, tira
in ballo persino il dos, roba da matti! E se poi provi a fare un nuovo disco
direct vedrai che non riconosce il masterizzatore collegato. Morale della
favola: con masterizzatori nuovi ci vogliono anche i programmi nuovi. Già lo
sapevo ma io sono come san Tommaso, anzi molto peggio di lui, ed allora...
Però rifletti un attimo: che cosa deve fare in fin dei conti un masterizzatore? Deve leggere e scrivere un cd con diverse modalità. Ora, che i vecchi
programmi non possano scrivere un cd da 90 o 100 minuti o non possano andare a
scrivere a determinate velocità mi può star bene, ma che proprio non vogliano
funzionare a me sembra una cosa puramente commerciale. Di questo parere è
anche un tecnico che ripara computer il quale un giorno mi ha detto che non
riesce a capire cosa possa avere un nuovo masterizzatore rispetto a quelli di
qualche anno fa ad eccezione di certe nuove funzioni che riguardano la velocità e la capacità di scrivere dischi più capienti.
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E nonostante tutto uso ancora il dos
A costo di essere ripetitivo lo dico ancora una volta. Chi mi conosce un pochino sa bene che io dicevo che i
ciechi dovevano usare windows ancora quando sembrava impossibile poterlo fare.
I motivi credo di averli abbastanza spiegati nei vecchi numeri e non li ripeto
anche perché sono ovvi. Ciò nonostante, oltre a windows, io uso ancora il dos
e non me ne pento. Perché? Perché mi piace usare il computer come se avessi
sottomano una dattilobraille o una macchina da scrivere evoluta, senza sintesi, solo con il braille; con il testo che resta sempre al suo posto come in un
foglio di carta senza essere variabile a seconda che la finestra sia grande o
piccola; con la possibilità di avere voci di menu e messaggi corti più facilmente accessibili con una barra braille senza dover sopportare il borbottio
della sintesi per ore; con la possibilità di ascoltare la radio fin che lavoro, di fare una lettura più personalizzata che non è possible fare con la
sintesi. La cosa è valida anche per la lettura di dati soprattutto quando si
tratta di sigle che devi interpretare. Insomma, se con windows per molti
aspetti siamo diventati più evoluti, abbiamo perso molto per quel che riguarda
la rilassatezza all'uso del computer; abbiamo perso la bellezza di poter usare
il computer come se fosse un quaderno, un libro eccetera. Tutte cose che si
fanno anche in windows, non dico di no, ma si fanno più facilmente se c'è la
sintesi, ed allora una parte dei miei sogni va a farsi friggere. So di essere
controcorrente ma non me ne frega un fico secco! Uno dei motivi per cui ho
detto questo, è che mi capita che qualcuno mi faccia domande specifiche su
programmi di videoscrittura per windows. Per quanto detto sopra, di video-
scrittura per windows ne so un po'; tuttavia mi manca invece tanto la pratica
perché la uso pochissimo. Quando vado a suonare e, tornato a casa prendo
appunti sul lavoro svolto, non ho bisogno di un word per windows per poterlo
fare, mi basta anche un editor per dos, e gli esempi potrebbero continuare.
Nota del 2015: tutto quanto scritto qui sopra resta valido anche in data odierna.
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Dischi serial ata
Per ulteriori informazioni vedi i numeri precedenti.
Se fai una doppia partizione con fdisk di windows 98 e un disco serial ata, a
causa del problema già scritto per il quale fdisk ti dice la metà (o quasi)
della capienza del disco, ti troverai nella condizione che la capacità totale
del disco sarà uguale (anzi un po' inferiore) alla capacità della partizione
che stai facendo. Infatti, se ad esempio suddividi il disco in parti uguali
scrivendo la percentuale di 50% in fdisk, la capacità della partizione verrà
vista giusta mentre la capacità totale del disco ti viene vista uguale e
addirittura un po' meno capiente della partizione che stai facendo. Tuttavia
il risultato è ottimo e funziona senza problemi.
Nota del 2015: forse il discorso non è molto chiaro e voglio dire questo: anche se il dos di windows 98 visualizza correttamente tutta la capacità del disco, alla fine questa c'è ugualmente e naturalmente la vedi correttamente da windows.
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Altre barzellette informatiche
La storia del coperchio
Nota del 2015: nel riportare la barzelletta qui sotto, preciso che in realtà il manuale dello scanner Hp IIc
aveva un fondo di verità anche se Marco, nome fittizio ma persona vedente realmente esistente con cui ho fatto la prova, non l'ha notato. Infatti, per evitare che un'immagine acquisita da scanner non si presenti con una riga nera ai bordi, è bene farla con il coperchio chiuso dell'apparecchio anche se questo non è sempre sufficiente ad evitarlo. Ai fini invece dell'ocr, che il coperchio sia aperto o chiuso non cambia un fico secco.
Nel manuale del vecchio scanner Hp IIc veniva
raccomandato di acquisire le pagine con il coperchio chiuso dell'apparecchio.
All'inizio anch'io seguivo queste istruzioni ma certamente puoi capire che non
era comodo soprattutto quando si doveva acquisire un libro e non un foglio
singolo. Forse già in quel periodo la cosa mi sembrava un po' fuori luogo. Un
giorno poi sono andato in un centro di produzione di cassette e libri per
ciechi e, con mia sorpresa, ho visto che lo scanner lo usavano addirittura con
il coperchio tolto dalla sua sede. A fare ciò era una persona vedente. Così ho
fatto anch'io e, contrariamente a quanto dicevano molti ciechi, non ho notato
differenze. Un giorno è venuto a casa mia Marco, il quale non aveva lo
scanner e quindi mi ha chiesto di poter acquisire un'immagine che gli serviva
per la composizione di un tabellone. Nel fare il lavoro gli dico di provare ad
acquisire la stessa immagine prima con il coperchio aperto e poi con il coperchio chiuso (o viceversa, non ricordo), mantenendo però gli stessi parametri
di acquisizione. Io non ci vedo ma forse penso che mi abbia guardato un po'
storto. Dal tono di voce si sentiva che per lui avevo detto una stupidaggine.
Ma Marco era troppo diplomatico (non solo con me) per dirlo apertamente e,
anche se di malavoglia mi ha accontentato. Alla fine mi dice che non ha notato
nessuna differenza. Morale della favola: come funziona l'acquisizione di un
testo? Lo scanner acquisisce l'immagine della pagina e poi l'ocr, analizzando
tale immagine, fa il riconoscimento dei caratteri. Ma se l'immagine rimane
uguale indipendentemente da come è messo il coperchio dello scanner, perché
l'ocr dovrebbe funzionare meglio con il coperchio chiuso? Oltretutto, se
acquisisci un libro con diverse pagine, quando lo appoggi sopra allo scanner
sono le pagine stesse ad impedire che la luce dell'ambiente colpisca il vetro.
d'accordo, il libro non prende mai tutto il vetro e quindi... Sì, ma sarà
proprio così sensibile? Oltretutto non è detto che tu abbia lo scanner proprio
vicino alla finestra dalla quale entrano i raggi del sole. Io la luce non la
vedo ma se un po' ci vedi o se prendi un rivelatore di luce capace di fare
suoni diversi a seconda dell'intensità luminosa e passeggi per una stanza,
potrai notare facilmente che l'intensità luminosa cambia a seconda della posizione in cui sei. Ho detto tutto questo perché anche negli anni 2000 c'è
ancora qualche cieco che forse crede a questa barzelletta; ma per carità,
liberissimo di farlo e di acquisire i libri in modo scomodo. E se stai pensando a quanto scritto nel manuale dell'Hp IIc sai cosa ti dico? Leggi la prossima barzelletta.
Metti sempre le viti
Quando si smonta e si rimonta un apparecchio, è doveroso rimettere a posto tutte le viti tolte in precedenza. su questo non ci piove, ma, come in tutte le cose, esistono delle eccezioni. Nel manuale del
vecchio computer Epson ax3/20, nei paragrafi in cui veniva spiegato come
inserire una nuova scheda in uno slot o comunque nei paragrafi in cui venivano
spiegate cose da fare all'interno del computer, si diceva che, una volta
montato l'accessorio in questione, prima di verificarne il funzionamento era
necessario riavvitare tutte le viti del coperchio (che oltretutto erano nove).
Ma tu ti immagini quanto tempo deve sprecare un tecnico se ad ogni prova di
una scheda, di un disco fisso eccetera sta lì a riavvitare tutte le viti del
coperchio per poi magari svitarle di nuovo solo perché si è dimenticato di
collegare il cavo di un led? I computer funzionano anche senza coperchio.
Certo bisogna starci attenti, non puoi buttarci dentro del caffè o mangiarci
sopra ed è bene che non ci siano bambini nelle vicinanze ma.... E soprattutto
funzionano anche se il coperchio è senza viti. Se, come il sottoscritto, in
casa non hai bambini e vuoi essere comodo ad intervenire nel tuo computer come
faccio spesso io, lo puoi lasciare tranquillamente senza viti; oltretutto, e
questa non è una barzelletta ma una realtà, se ti capita in casa uno di quei
ciechi rasponi, il computer te lo apre anche se ha le viti. A me è capitato;
era venuto a casa mia un orbo, sono andato in bagno perché grazie a Dio ho i
reni che funzionano e quando sono uscito era là che tentava di aprirmi il
computer, roba da matti! Sì d'accordo che sul tavolo c'era un cacciavite, ma
cosa fai? Se vai in casa di uno e sul fuoco trovi l'arrosto quasi pronto e la
cuoca si assenta un attimo glielo mangi prima che sia portato in tavola?
Tornando ai nostri manuali: perché scrivono certe stupidaggini? In realtà non
lo so ma faccio una supposizione. I manuali sono tradotti dall'inglese e
quindi nel tradurre le cose probabilmente non sempre le frasi vengono interpretate nel modo giusto. Oltretutto, quel maledetto inglese, con pochi termini
dice un sacco di cose ed allora...
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Slot agp e schede grafiche
Per verificare un guasto, a volte può essere necessario provare una determinata scheda grafica in un computer diverso da quello in cui è attualmente installata; in casa spesso si hanno computer di generazione diversa e quindi con
caratteristiche differenti. Naturalmente una scheda grafica per slot agp può
essere montata solo con quel tipo di slot. Ma, come spesso accade, le cose non
sono così semplici. La prima cosa da pensare quando devi provare una scheda
grafica su un altro computer è se ti basta provarla in dos o se hai la necessità di provarla in windows. Tale decisione dipende dal tipo di errore che
vuoi verificare. Se la scheda grafica dà dei problemi durante il test di
avvio, cioè prima dell'avvio di windows, oppure dei problemi con applicazioni
dos, allora non è strettamente necessario provarla in windows. Se la scheda ha
dei problemi soprattutto con la grafica ti conviene provarla in windows. Anni
fa avevo una scheda grafica con un guasto alla memoria (anche le schede grafiche ce l'hanno). In windows, quando evidentemente i programmi facevano
uso di quel segmento, il sistema si bloccava facendo una riga nera sullo
schermo. La cosa non succedeva in dos anche usando programmi grafici come i
giochi che i vedenti facevano all'epoca. A quei tempi le Norton utility erano
più efficaci e ti permettevano di fare dei test più accurati; con quelle ho
scoperto il problema alla memoria della scheda grafica. Se fai la prova della
scheda grafica in windows, prima di togliere la scheda grafica attualmente in
uso nel computer destinato ad accogliere quella da provare, vai in gestione
periferiche di windows 98 e disinstalla la scheda grafica attualmente installata. Adesso smonta il computer e togli la scheda svitando la vite posta sopra
il lamierino. Visto che adesso lo slot agp è libero, lo possiamo analizzare un
po'. Con la punta del dito indice o con l'unghia, percorri lo slot per tutta
la sua lunghezza nella fessura in cui andrà inserita la scheda. Ad un certo
punto noterai che tale fessura viene attraversata da un piccolo supporto che
collega tra loro le due file di contatti dello slot. questo piccolo supporto
cambia leggermente di posizione a seconda della generazione di slot agp;
probabilmente la cosa è legata alla velocità dell'agp che, come sai, può
essere di 2, 4 o 8x (non so se c'era anche l'1 e se ce ne siano di superiori a
8). Se avrò altre notizie te lo farò sapere. Ma perché è così importante quel
piccolo supporto? Analizza una scheda grafica di tipo agp percorrendone il
bordo che andrà infilato nello slot. Come puoi notare ci sono dei taglietti.
La scheda grafica Nvidia vista in un numero precedente ha tre taglietti sul
lato lungo dei contatti e uno sul lato corto. La vecchia Matrox millennium
invece ha due taglietti sul lato lungo dei contatti e uno nel lato corto. Per
quanto spiegato sopra, non posso mettere la scheda Matrox al posto della
Nvidia perché lo slot che contiene quest'ultima ha il piccolo supporto visto
prima dove la scheda Matrox non ha alcun taglietto, ostruendone così l'entrata. Per converso posso mettere la Nvidia là dove c'era la Matrox perché, con
tre taglietti, qualsiasi posizione del supporto dello slot va bene. Naturalmente, se metti una scheda veloce in uno slot agp lento questa andrà a bassa
velocità. Non so se a windows una configurazione del genere dia fastidio, non
credo; io ho provato solo in dos e non c'erano problemi. C'è poi un'altra
differenza tra gli slot agp, la quale però non pregiudica il funzionamento
delle schede grafiche. Alcuni sono provvisti di una linguetta che si trova
quasi al termine del lato lungo dello slot dalla parte interna del computer
(cioè verso il davanti). Tirando la linguetta verso il davanti del computer si
fa in modo che la scheda grafica entri nello slot senza dover fare tanta
pressione; una volta inserita la scheda, sarà necessario riportare la linguetta al posto di partenza in modo da bloccare la scheda grafica; dovrai comunque
mettere la solita vite sul lamierino. Una curiosità prima di terminare: con le
schede madri Asus il computer può essere caricato anche senza scheda grafica
(mi riferisco a schede madri senza la grafica integrata). Tuttavia, oltre a
non scrivere niente sullo schermo, la barra braille caricherà il programma ma
ti farà vedere tutti punti 7 o 8 (non ho guardato bene); se stampi con la
stampante braille si muoverà un po' la carta ma non stamperà nulla. Forse, se
la mettessi a otto punti magari mi farebbe qualche fila di punti 7 o 8 che
servirebbe solo a consumare carta. Il tutto naturalmente in dos; se provi ad
andare in windows 98, si arrabbia talmente tanto che ti spegne il computer.
Chissà, windows xp magari ti molla pure due ceffoni!
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Come installare una ventola supplementare al proprio pc
Nota del 2015: l'articolo si riferisce ad una ventola da 8 cm.
In un vecchio numero abbiamo già visto come localizzare sul cabinet i punti
dove è possibile installare una ventola supplementare. Di seguito trovi le
istruzioni per metterne una sulla parte superiore del case. Girando in internet ho visto che la rumorosità di una ventola supplementare di tipo comune ed
economico varia dai 25 ai 30 db. Quella che ho provato non aveva alcun riferimento a riguardo del rumore, mi è sembrata un po' rumorosa anche perché l'ho
provata al massimo delle possibilità di giri (vedremo poi come variare la
velocità). Una volta tolta dalla scatola, noterai che dalla ventola fuoriescono tre fili e non due come ci si aspetterebbe da un motorino elettrico del
genere. Noterai anche che è possibile metterci le viti su entrambe le facce e
di conseguenza può essere montata in due modi. Oltre a quattro viti, nella
scatola potresti avere un adattatore. Monteremo la ventola nella parte superiore del cabinet in modo che, girando, aspiri l'aria calda dall'interno del
computer buttandola all'esterno. Per fare ciò metti all'interno del computer
la ventola con l'elica girata verso l'interno del pc, cioè verso il davanti
(lo stesso modo in cui è montata quella dell'alimentatore la quale però non è
accessibile dalle tue dita a meno di non aprire l'alimentatore stesso). Le
quattro viti vanno inserite dall'esterno del computer; metti le viti avvitandole leggermente con la mano; adesso prendi un cacciavite adeguato e con una
mano avvita le viti mentre con l'altra, dall'interno del pc, tieni ferma la
ventola. Non avvitare subito tutta la prima vite, magari arriva fino a metà o
a tre quarti, poi passa a quella diagonalmente opposta, così la ventola sarà
montata dritta senza problemi; fai la stessa cosa con le altre due viti;
naturalmente al termine del lavoro le viti dovranno essere avvitate al massimo
della loro possibilità in modo che la ventola non vibri durante il funzionamento producendo così un ulteriore rumore. Il terzo filo che fuoriesce dalla
ventola è quello tachimetrico, cioè quello attraverso il quale è possibile
alterarne la velocità di rotazione. Tenendo il connettore della ventola con i
contatti verso la tua pancia, il filo tachimetrico è quello a destra, ma
questa è solo una curiosità. L'adattatore che potresti avere ha sicuramente
un'estremità che va collegata alla ventola; l'altro lato dell'adattatore
potrebbe essere costituito da uno sdoppiatore di alimentazione e quindi
un'estremità andrà ad un connettore dell'alimentatore del pc mentre l'altra,
se necessario, va ad alimentare una periferica dalla quale magari hai staccato
il cavo di alimentazione perché non ne avevi altri a disposizione. Così facendo però la ventola andrà al massimo della sua velocità perché il filo tachimetrico non può svolgere la sua funzione. Per sfruttare la funzione tachimetrica
dovrai collegare il connettore della ventola a un connettore fan della scheda
madre, (naturalmente senza l'adattatore). Attenzione: la ventola del processore del tuo pc è collegata a un connettore fan, non scollegare la ventola del
processore perché altrimenti bruci il componente. Sulla scheda madre un connettore fan si presenta con tre piedini e una linguetta (almeno quelli da me
conosciuti) e a volte trovi un secondo connettore fan vicino a quello della
ventola del processore. Collegando la ventola a un connettore fan questa può
cambiare la velocità di rotazione in relazione alla temperatura interna del
pc. Tuttavia, per fare ciò, potrebbe essere necessario regolare le opzioni
avanzate del menu power del bios. Questo succede con la scheda madr Asus vista
nel numero 39.
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Prime prove con Roxio Easy cd e dvd creator home 6 versione 6.2.0.???
I tre punti interrogativi nel titolo non sono un errore, li ho messi perché
gli ultimi tre numeri cambiano in relazione al singolo applicativo del pacchetto. Allo stato attuale variano da 130 a 133 (forse 134). L'installazione di
questo programma è totalmente accessibile a chi non vede, consiglio di fare
quella personalizzata in modo da installare solo gli applicativi che ti servono; se ad esempio non hai il dvd oppure non te ne frega un fico secco di
stampare le copertine dei cd, puoi non installare i programmi fatti per questi
scopi. Quando ti fai leggere il cd key, cioè il numero da inserire per l'installazione che in questo caso è posto sull'etichetta attaccata alla busta del
cd, è indifferente che tu digiti degli 0 o delle o; lo sanno che i vedenti
confondono queste lettere. Dopo l'installazione farai la registrazione del
prodotto che ti permette anche di aggiornare il programma. L'aggiornamento
dura parecchio se non hai una connessione veloce. Se dopo l'installazione ti
appare un messaggio in cui si dice che il programma non è adatto al masterizzatore in uso, la cosa si risolve con l'aggiornamento sopra citato (almeno
nella maggioranza dei casi, vedi le istruzioni per ulteriori informazioni). Se
sei uno di quei ciechi che usano il masterizzatore per duplicare cd a più non
posso, allora preparati a risolvere un problema di accessibilità con disc copier, cioè l'applicativo per duplicare i cd; io non l'ho ancora risolto e caso
mai te ne parlerò nei prossimi numeri. Se c'è qualcuno che invece ha dedicato
più tempo di me a tale scopo si faccia vivo, grazie. L'interfaccia di creator
classic, cioè il solito applicativo che ti consente di creare cd in vari
formati selezionando i file e cartelle da diversi supporti, è più o meno come
le precedenti versioni e non presenta problemi di accessibilità (per lo meno
per quel poco che ho provato). Al posto di directcd adesso troviamo drag-to-
disc che fa la stessa cosa. Con windows xp questo programma ha una maggiore
flessibilità per quel che riguarda il trascinamento dei file nel cd. I dischi
direct creati con le vecchie versioni di directcd sono compatibili anche se
non sono stati chiusi (ho provato con il directcd 3.01 presente nella versione
4.02d di Easy cd). Per usare drag-to-disc non è strettamente necessario entrare nell'applicazione esattamente come succedeva con directcd; tuttavia, la
prima volta che entri in drag-to-disc, spostandoti con tab o con le frecce,
jaws ti continuerà a dire solo la parola pulsante eventualmente associata ad
un numero di grafico se hai lasciato attivata la modalità che ti pronuncia
tutti i grafici. Siccome potresti trovarti in una situazione simile e siccome
a mio avviso è bene, quando è possibile, fare le cose in modo autonomo senza
farsi aiutare da un vedente, ti dirò come ho fatto a comprendere questa applicazione anche se qualcosa ancora non mi è chiaro. Spesso, troppo spesso, i non
vedenti si fanno aiutare da chi vede per l'uso del computer ed allora, invece
di essere uno strumento per l'autonomia, diventa un motivo di regressione.
Fatti aiutare solo quando non è proprio possibile fare in altro modo. Detto
questo, a volte uno sfogo ci vuole, passiamo alle cose tecniche. Drag-to-disc
può partire visualizzando lo schermo in due modi; siccome non mi aspettavo
questa cosa e all'inizio ho dovuto capire come stavano le cose, adesso non so
dirti se la prima volta che ci accedi parte visualizzando la finestra dell'applicazione (forse è la cosa più ovvia), o con Vista barra degli strumenti.
Come vedremo però, la cosa non è un problema. Tieni presente che il tempo
dedicato a drag-to-disc è stato davvero poco, quindi ti invio le cose così
come le ho capite, caso mai sarai tu ad integrare ciò che manca. La buona
notizia è che oltre ai pulsanti visti sopra, quasi tutti i comandi sono associati ad una combinazione di tasti che funziona sia che si stia visualizzando
il programma con Finestra dell'applicazione che con Vista barra degli strumenti. Per vedere i tasti di scelta rapida, che probabilmente sono descritti
anche nella guida, clicca sul grafico 301 che io ho etichettato menu. Guardando il menu e provando i grafici sono riuscito ad etichettarli quasi tutti; il
perché del quasi lo vediamo dopo. Ricordo che con jaws si etichettano i grafici con insert+g e che la funzione è disponibile solo quando il cursore jaws si
trova sul grafico da etichettare. Per facilitarti il lavoro ecco l'elenco dei
grafici con l'etichetta che gli ho dato,sono escluse le frasi tra parentesi.
101 menu
468 visualizza disco
10 vista barra degli strumenti (quando è attiva Finestra dell'applicazione)
950 nascondi drag-to-disc (praticamente esci dal programma)
270 guida (quando è attiva Finestra dell'applicazione)
546 espelli disco (quando è attiva Finestra dell'applicazione)
997 guida (quando Vista barra degli strumenti è attivata)
762 espelli disco (con Vista barra degli strumenti attivato)
233 finestra dell'applicazione (quando Vista degli strumenti è attiva).
Da questo elenco puoi capire che alcuni pulsanti, come ad esempio la guida,
cambiano di grafico a seconda che sia attiva la Finestra dell'applicazione o
Vista barra degli strumenti; tale commutazione, oltre che con i grafici visti
sopra, la si fa con alt+i. Una volta etichettati questi grafici, ne rimangono
alcuni visibili solo in cursore jaws e quando è attivato Vista barra degli
strumenti; ho provato a cliccare su due di essi e si è attivata l'espulsione
del disco, devo ancora capire il perché. Comunque, una volta regolato il
programma in questo modo, esso sarà totalmente accessibile perché quello che
non fai con tab e le frecce da cursore pc lo puoi fare con il menu diventato
accessibile in modo rapido dopo aver etichettato il grafico 301. La versione 6
di Easy cd e dvd creator contiene alcune utility per l'audio tra cui un sound
editor e Audio central player. Purtroppo, come ormai succede spesso, ci sono
finestre che jaws potrebbe non riconoscere. Per default i file mp3, wav e le
tracce audio dei cd (estensione cda), vengono aperti con Audio central player.
Per tornare ad associarli ai lettori di windows 98, dopo aver aperto Audio
central player devi andare su Strumenti, Opzioni, e disattivare le rispettive
caselle nella scheda Tipi di file. Come vedi, Audio central player per default
apre anche altri tipi di file, saranno le tue esigenze a decidere se continuare a farli aprire da lui o no. Non è possibile riassociare i file ai lettori
di windows utilizzando la finestra Apri con di windows 98 attivando la casella
Utilizza sempre questa applicazione per aprire questo tipo di file. Se la
attivi, il sistema se ne frega e continuerà ad aprire i file con audio central
player. Lasciando disattivata la casella vista sopra è possibile invece aprire
i file con il programma selezionato nella finestra Apri con anche se il tipo
di file è ancora associato aad Audio central player. Segnalo infine che Audio
central player per default viene caricato all'avvio del computer; pur togliendolo dall'avvio, tutti i file audio continueranno ad essere associati ad Audio
central Player; l'unico modo per renderlo un po' più umile è quello visto
sopra.
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I polli che mangiamo e ricordi d'infanzia
Nota del 2015: dal 2004 sono trascorsi undici anni e mangiamo ancora schifezze!
Un po' di tempo fa ho sentito un pezzo di trasmissione su radio 24 in cui si
parlava anche di come vengono allevati i polli che mangiamo. La cosa mi ha
incuriosito non tanto per l'argomento in sé ma perché mi ha riportato a galla
un ricordo di gioventù che scrivo qui di seguito. Prima però devo dirti che
rispetto a quanto leggerai qui sotto, le cose oggi non sono cambiate; è stata
proprio questa mancanza di cambiamento a farmi riaffiorare un ricordo a cui
non pensavo proprio in quel momento. Eravamo forse alla fine degli anni 70, al
massimo all'inizio degli anni 80. Un pomeriggio io e mio nonno Antonio, che
nonostante l'età continuava a guidare la fiat 127, siamo andati in un allevamento di galline forse perché doveva prendere delle uova o forse addirittura
delle galline. Quando ero piccolo io con le galline ci giocavo. Probabilmente
sono sempre stato attratto dalle cose più deboli nel senso che mi sono sempre
schierato dalla parte dei più deboli. Le galline forse erano così ai miei
occhi visto che bastava la decisione di qualcuno per tirargli il collo. Le
galline erano in un pollaio all'aria aperta, mangiavano granoturco e avanzi di
casa compresa la buccia di banana che magari mangiavo a merenda o la parte
interna della buccia di anguria. Era bello gettare loro da mangiare e sentirle
correre, io mi sono sempre divertito anche con poco. Avevo imparato a conoscerne qualcuna e, nonostante si dica che la gallina non è intelligente, con
me si lasciavano prendere facilmente senza svolazzare di qua e di là, io non
le uccidevo. Nel mio pollaio le galline non erano tutte uguali; quelle bianche
erano più grosse, quelle più vecchie avevano le gambe tachettate. Poi c'erano
quelle nane con i relativi galli più irrequieti; in quinta elementare uno mi
ha graffiato tutta una gamba e io avevo paura del sangue. Una delle cose che
osservavo era che quando prendevo una gallina e, tenendola leggermente la
facevo camminare, questa andava volentieri dalla parte del pollaio o comunque
sul retro della casa, non c'era verso che volesse andare dalle altre parti.
Sopra a una stanza della mia casa c'era una terrazza senza ringhiera perché
tanto non c'era una porta per accedervi e quindi di solito non ci si andava.
Io però, e a pensarci c'è da rabbrividire visto che potevo cadere giù, prendevo una gallina, la portavo in granaio e dal balcone di quest'ultimo accedevo
alla terrazza per poi far volare giù il volatile, roba da matti! Le galline
mangiavano anche l'uva e, quando era matura, bisognava stare attenti che non
scappassero dal pollaio e andassero nel campo. Ecco com'ero abituato io a
vedere le galline. Tornando invece al giorno in cui sono andato nell'allevamento, mi è stata fatta la proposta di entrarci e io ho accettato e mi sono
trovato nell'anticamera dell'inferno. Innanzitutto la puzza, era davvero
insopportabile. Penso che la pelle e la carne di quelle galline sia talmente
impregnata da quell'odore che non basta certo un rametto di rosmarino per far
cambiare il sapore. Le galline del mio pollaio non erano profumate ma di certo
potevi andarci dentro senza poi doverti cambiare i vestiti per stare in mezzo
agli altri. Dove dormivano le galline veniva pulito spesso e al giorno erano
all'aria aperta con il profumo dei campi, dell'uva, del granoturco e del verde
delle foglie delle barbabietole. La seconda cosa che ho sentito entrando
nell'allevamento è stato il frastuono.
Coooo-cooo-cooo-coooo-coooo-coooo-coooo-! Il verso delle galline a me non ha
mai dato fastidio, ma lì era qualcosa di innaturale, erano al chiuso, tante,
troppe, e poi, ma chissà se era un'impressione, sembrava che quel verso fosse
un po' esasperato, non rilassato. Così ho toccato quelle galline e l'impressione che ne ho riportato è stata quella di bestie artificiali, di qualcosa di
meccanico con le piume. Erano lì nella gabbia strette l'una all'altra, ma
davvero strette, tanto che se una avesse voluto girarsi su sé stessa non
avrebbe potuto farlo, e guarda che non sto esagerando, era proprio così e, a
quanto pare, continua ad essere così. Davanti a loro c'era il contenitore con
il mangiare, certamente sarà stato mangime. Loro allungavano un po' il collo e
beccavano. Era l'unico movimento che potevano fare e l'unica cosa che potevano
fare. Mi sembravano, e forse lo erano, tutte uguali, oggi direi che sono
clonate. Naturalmente dietro a loro si raccoglievano gli escrementi e le uova.
Pensando a quella scena, e te lo dice uno che quando in campagna si uccideva
un volatile ci stava malissimo, mi viene da pensare che è bene le uccidano
presto. Oltretutto, stando così ferme, si ammalano di osteoporosi ai piedi;
all'epoca non lo sapevo ma il fatto di dover lasciare una bestia sempre lì
ferma era davvero allucinante. E poi è ovvio che ingrassano presto. Oltre alla
mancanza di movimento, il beccare è l'unica attività che possono fare e penso
che lo facciano non per fame ma per combattere la noia, ammesso che una bestia
si possa annoiare. E se questo è il progresso...
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