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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

mb408l, memoria flash impazzita e altro

Ancora sul registratore dat da-40 della Teac

Cdr

Jaws

Audiofili, lettori cd, variac


Mb408l, memoria flash impazzita e altro

Mb408l è un display braille per non vedenti. Spero non ti succeda mai ma purtroppo a me è capitato. La memoria flash di mb408l è impazzita (o quasi). Il guaio più grande è che non so come sia potuto accadere, posso fare solo una supposizione che leggerai in seguito. Non se lo spiegano nemmeno "i grandi dell'informatica" che per risolvere il problema mi hanno detto di rivolgermi all'assistenza dove controlleranno se c'è qualche saldatura rovinata oppure sostituiranno la flash. Sì, ma dopo che avrò speso un sacco di soldi come farò a evitare che la memoria flash si guasti nuovamente? Dico questo perché a mio modesto avviso non è un problema di saldature, se così fosse la memoria non verrebbe scritta e nemmeno letta, il circuito sarebbe interrotto; e poi la memoria flash di mb408l è davvero saldata? Io non ho mai aperto mb408l e tu? Magari per quei striminziti cinque mega di memoria dovrei spendere 150 o 200 euro; se sai fare i conti prova a immaginare con tali prezzi cosa verrebbero a costare le memorie di un pc oppure le schede flash di lettori mp3 o fotocamere digitali. D'accordo, un conto è il mercato comune e un altro è quello per i ciechi; ma perché nel mercato per i ciechi si utilizzano sempre materiali diversi da quelli normalmente in uso? Sì, lo so, non è possibile utilizare puntini braille che usano i vedenti, loro non li adoperano. Ma per le altre parti di un circuito si potrebbero usare componenti comuni e meno costosi. Il perché succede questo io lo so ma non te lo dico, puoi arrivarci da solo; se lo dicessi darei fastidio a qualcuno che pur di difendere associazioni, negozi e altre sedi per ciechi farebbe non so che cosa. I prezzi non li ho chiesti ma li deduco da quanto ho speso la volta precedente quando ho aggiornato mb408l da 1 a 5 mb. Ma basta con le chiacchiere, eccoti la descrizione del guasto. L'anno scorso ho messo nel notex di mb408l dei libri piuttosto grossi. Mi capita infatti di mettere un libro nel notex per poi leggerlo senza il ronzio del pc oppure stravaccato sul divano. Se in estate non ci fossero quelle stracancare di zanzare sarebbe una pacchia! Anche quest'anno ho fatto la stessa cosa e una sera (ma sarebbe meglio dire una notte) ne stavo leggendo uno quando ad un certo punto mi sono ritrovato il testo del libro che avevo letto l'anno scorso. Ho controllato il file che avevo sul pc perché volevo essere certo che l'originale fosse buono; infatti, non avendo acquisito io quel libro, magari pensavo che ci fosse stato qualche errore nell'incollare pezzi di file ma non era così. Ho cancellato il file dal notex e ho ritrasmesso quello posto nel pc. Tutto sembrava andare bene fino ad un'altra sera/notte quando l'errore si è ripetuto senza più risolversi. Ti risparmio tutte le varie prove e ti riassumo i risultati. In pratica i primi 800 k circa di memoria funzionano correttamente, gli altri non si scrivono più. Durante il trasferimento di un file più grosso di ottocento k non avrai nessun errore ma ti accorgi che la zona superiore della flash non viene scritta perché la velocità di trasferimento sembra aumentare (lo senti dal movimento dei puntini). Quando andrai a leggere il file trasferito avrai il testo nuovo per i primi 800 k circa e il testo vecchio proseguendo la lettura (senza cambiare file). Se ho già riempito i primi ottocento k e provo a editare un file questo si scrive correttamente e in fase di editazione posso scorrerlo a mio piacimento. Quando poi lo salvo si salverà solo il nome; aprendolo non avrò il testo appena scritto ma un pezzo di testo del libro dell'anno scorso. Se trasferisco tutto il contenuto del notex nel pc, avrò il nuovo testo per i primi 800 k circa e poi, oltre a quello dell'anno scorso, pezzi di altri libri che avevo trasferito in passato. Che bel casino! Prima di dirmi di rivolgermi al centro di assistenza, dai grandi dell'informatica mi è stato consigliato di mettere il codice 234 (l'ultima versione del programma che gestisce la parte interna di mb408l) e di cancellare tutti i file con shift+f8, cioè il comando che li cancella tutti. Non mi sembrava un'idea brillante ma per scrupolo ci ho provato tanto per non passare dalla parte del torto e per essere sicuro di quanto pensavo. In realtà io in precedenza avevo già inserito il codice 234 ma avevo cancellato solo un file alla volta. E del resto che cosa cambia? Se conosci un po' di tecnica informatica certamente saprai che quando cancelli un file oppure li cancelli tutti in un colpo solo (sia da dos che da windows) a cancellarsi non è tutto il contenuto del file ma solo il primo carattere di ognuno. Presumo che ciò avvenga anche nelle memorie flash, se ne sai qualcosa in più fammelo sapere. Presumo anche che il guasto che mi è capitato dipenda dal fatto che ho aggiornato più di qualche volta il codice di mb408l senza cancellare il contenuto del notex, magari questo ha causato qualche problema ma è solo una supposizione. Ti consiglio comunque di cancellare tutto il contenuto del notex prima di aggiornare il codice. Ciò che a mio parere manca nel programma interno del notex è la possibilità di formattare la flash e soprattutto di fare questa operazione in modo approfondito (l'equivalente del format /u del dos). In tal caso tutti i bit della flash si azzererebbero e, salvo guasti fisici, ritornerebbe come nuova. Un altro guaio è che non è possibile far vedere al pc il notex come se questo fosse una unità disco; se così fosse si potrebbe formattare la flash con i comandi dos o windows. Purtroppo questi dispositivi per orbi funzionano solo con il loro programma di trasferimento e quindi quando si ha un problema sono cavoli amari!!!!!!! Da notare che la possibilità di formattare una flash non è del tutto campata in aria, già negli anni scorsi c'era in giro un programma per formattare la flash di una fotocamera digitale (o qualcosa di simile, ora non ricordo bene, vedi il libro mp3 for dummies). Ti faccio anche notare che problemi simili accadevano con il vecchio braille mate. Non li ho spermentati direttamente ma me li ha fatti notare una persona fidata. Ti faccio anche notare che la memoria flash non perde i dati se si toglie l'alimentazione, questa è una cosa che mi è stata detta ma che non ho mai sperimentato direttamente.

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Ancora sul Registratore dat da-40 della Teac

Oltre a quanto già detto nel numero precedente a riguardo dei problemi d'inizio cassetta, per risolverli ho trovato un altro modo, un po' empirico ma efficace. Le istruzioni non lo dicono ma, ogni volta che accendi il registratore con una cassetta dentro oppure quando ne inserisci una, questo muove la meccanica in modo che il nastro non sia allentato. E' possibile sfruttare questa funzione per risolvere il taglio di dati registrati troppo all'inizio del nastro. Fai così: inserisci la cassetta e falla andare leggermente avanti (ma forse basta anche lasciarla all'inizio). Poi falla tornare indietro completamente con il pulsante di riavvolgimento. Senza toglierla spegni il registratore. Riaccendilo dopo qualche secondo e aspetta che la meccanica sia ferma, adesso premi play e vedrai che il nastro inizia correttamente anche se la registrazione era molto all'inizio.

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Cdr

In un negozio ho trovato dei cdr da novanta minuti. Ovviamente costano un po' di più di quelli da ottanta (anche per una questione commerciale). Per scrivere questi cdr dovrai avere un programma di masterizzazione che li supporti, in caso contrario potrai scriverli solo fino ad ottanta minuti ma allora tanto vale prendere direttamente quelli da ottanta. E se ci fosse qualche problema con i masterizzatori?

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Jaws

Se vuoi passare dalla versione di jaws 371 alla 401 o 402 e magari desideri portare nella nuova versione i file di configurazione di default perché li avevi personalizzati, purtroppo non lo potrai fare o comunque lo potrai fare con qualche problema. I file di configurazione di default di jaws sono quelli chiamati default.jcf, default.jgf eccetera. Nella versione 371 sono nove, nella 401 e 402 sono dieci. Anche sovrascrivendo solo i nove file avrai un problema. Se premi insert+f2 vedrai che così facendo hai ancora otto opzioni e non dieci come previsto dalla 401 e 402. Probabilmente è solo un file ad inibire le due opzioni aggiuntive ma non ho guardato quale sia. Comunque ti conviene lasciare i file di default creati dall'installazione di jaws 401 o 402 e poi modificare la configurazione a piacere.
Nota: probabilmente quanto appena detto in questo paragrafo è valido anche per la versione 4.00 che non ho mai provato.
Nota del 2015: senz'altro non avevo ancora scoperto l'utility per importare la configurazione di Jaws da una versione all'altra, ammesso che nelle vecchie versioni ci fosse questa possibilità.
Se hai installato Jaws 402, vedrai che parla fin troppo; ti consiglio di disattivare le prime due voci che si trovano nel menu Basi di jaws. Un'altra cosa che ho notato è che adesso i tasti che servono spesso per il multimediale, come ctrl+p, ctrl+s e ctrl+r, possono essere zittiti con notevoli vantaggi (vedi i vecchi numeri). In realtà non ho capito come questo avvenga visto che il tasto ctrl è uno che non si potrebbe zittire perché ha la stringa "sempre letto" (anche in questa versione). Siccome ho tolto tutti i tasti durante una sessione di lavoro in modo da lavorare più in fretta e di non sentirmi sempre dire: tab, shif-tab, freccia giù, freccia su, eccetera eccetera, non so dirti quale sia il tasto che zittisce anche le combinazioni con ctrl; ma potrebbe dipendere anche da qualche altra configurazione, questa versione l'ho installata da pochi giorni.

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Audiofili, lettori cd, variac

La scelta di un lettore cd è facile e difficile allo stesso tempo. Perché? Una mattina stavo facendo colazione e a casa mia c'era anche mio zio. Sul tavolo c'erano diverse merendine di marca differente. Mio zio ne apre una e io gli dico più o meno: "stai mangiando una del mulino bianco"! Lui mi risponde: "sì, ma come hai fatto a saperlo?" Gli dico che lo sento dal rumore della carta. Allora lui prova a toccare le varie merendine e dopo un po' dice: "in effetti fanno un suono leggermente diverso ma è quasi impercettibile, bisogna farci proprio caso, certo che hai un buon orecchio!" Questa storiella vera e banale, ti dimostra che spesso chi vede non fa molto caso ai rumori perché distratto da ciò che vede. Se te l'ho raccontata c'è però un motivo. Se leggi certi articoli sui lettori cd vedrai che sulle caratteristiche del suono di questa o quest'altra marca o di questo e quest'altro modello, ti scrivono un romanzo. D'accordo, si tratta di gente esperta, hanno le sale adatte per provare gli apparecchi, gli strumenti necessari eccetera eccetera. Ma quando la descrizione diventa paranoica mi domando se effettivamente le sentono certe differenze; mi domando se quel tecnico può sentire certe differenze così sottili quando nella vita pratica, magari come mio zio, non distingue le merendine dal suono della carta ma dal colore e dalle scritte che ci sono sopra di essa. Mi viene da pensare che certe persone che scrivono sui giornali siano come quelli di quell'esperimento che è stato fatto con il vino. A questi degustatori è stato dato da assaggiare del vino bianco e del vino rosso (o nero). Parlavano dei pregi e dei difetti di ognuno di questi vini dicendo che il bianco è bla bla bla bla, mentre il nero è bla bla bla bla, ma in realtà... era lo stesso vino colorato in modo diverso. Chissà perché i ciechi non si sono mai messi a scrivere articoli di alta fedeltà su giornali di alto livello, sarebbe stata un'opportunità di lavoro ed inoltre avrebbero avuto le possibilità di farlo meglio di altri visto che, anche nella vita quotidiana, sfruttano l'udito più di qualsiasi persona vedente. Comunque ormai l'alta fedeltà è in crisi e quindi avrebbero poco lavoro come sta succedendo per i centralinisti. La faccenda dei centralinisti ciechi io l'avevo prevista da molto tempo ma come al solito allo scemo di Franco si dà ragione sempre dopo (anzi non gli si dà nemmeno quella). Tutto il discorso appena fatto (escluso quello sui centralini) serve per dirti che, in certi casi, le differenze di suono tra un lettore cd ed un altro sono talmente minime che non sempre si sentono e non sarebbe possibile scriverci un romanzo sopra. Inoltre, come vedremo, se provi un lettore cd con della musica da discoteca, difficilmente riuscirai a cogliere le differenze tra uno e l'altro, tranne certi casi particolari che vedremo. Ma andiamo nel concreto. Nel scegliere un lettore cd ti conviene accertarti che legga anche i cdrw (riscrivibili) e magari anche i file mp3 (ormai cominciano ad esserci lettori cd che leggono anche mp3, li ho visti su radio portatili, non so se ne esistano anche di tipo piastra, cioè quelli da collegare in rac all'impianto hi fi). Un lettore cd molto economico avrà quasi sicuramente una meccanica meno robusta di uno più costoso. Inoltre, ciò che differenzia un lettore cd da un altro, è il convertitore da digitale ad analogico. Se colleghi il lettore cd all'amplificatore hi fi tramite le prese rca analogiche, è ovvio che il segnale del lettore cd che verrà immesso in esse sarà di tipo analogico e quindi sarà stato convertito da un apposito circuito. In certi lettori di cd-rom per computer (che costano poco) la differenza tra l'uscita digitale e quella analogica è molto evidente e la senti anche ascoltando musica da discoteca. In questo caso il convertitore da digitale ad analogico è davvero scadente. In situazioni meno drastiche la prova è più difficile ma non impossibile. Per farla prendi dei dischi di musica classica e di musica leggera un po' decente; tra questi dischi prendine alcuni che abbiano una dinamica molto variabile, cioè con dei pianissimo, dei fortissimo, molti crescendo e diminuendo. Ricordati che se il lettore cd non funziona bene, farà più fatica a restituirti i suoni deboli che quelli forti; fai anche attenzione ai crescendo e diminuendo che dovranno essere lineari e non a scatti (tipico problema del digitale). Non è per caso che un cd di prova in mio possesso oltre ad avere dei brani musicali di vario genere, canti degli uccelli, le frequenze per testare la risposta in frequenza, il rumore bianco e rosa, ha anche una sezione con dei segnali che partono da un volume di 0db e diminuiscono progressivamente (ora non ricordo fino a quale valore negativo). Questo serve a testare il lettore cd per i suoni deboli. Con questo tipo di test noti veramente le differenze tra un lettore cd molto economico e uno di prezzo medio.
Nota: se con un cd di prova controlli la risposta in frequenza del lettore cd, fallo con volumi bassi; in caso contrario con le cuffie ti scasserai l'udito, con le casse rischi di rompere i tweeter (l'alto parlante più piccolo di una cassa a tre vie); un conto è un picco di frequenza per qualche millisecondo, un altro è una frequenza continua. Ricorda anche che i risultati della prova che stai facendo dipendono anche dall'amplificatore e dalle casse; se uno di questi componenti è scadente è ovvio che il risultato sarà scadente anche se il lettore cd è ottimo.
Detto tutto questo e dopo aver fatto alcune prove potrai senz'altro notare che partendo da un lettore cd di prezzo medio fino ad uno costoso, le differenze di prestazioni sono minime. Anche la distorsione è praticamente nulla; già in quelli economici, se ascolti un segnale di frequenza a diecimila Hertz, non noti tutte quelle distorsioni e quelle armoniche che si sentono nei registratori a cassetta (a volte anche in quelli piuttosto costosi, vedi i vecchi numeri di Fuori serie).
Nota: questa è la mia opinione, molto diversa da quanto si scrive sui giornali.
Su giornali specializzati potrai trovare che per un buon lettore cd dovrai spendere mille euro, dovrai poi acquistare degli isolatori da metterci sotto per evitare le vibrazioni esterne, dovrai comprare dei cavi come minimo da duecento e cinquanta euro (anche per il digitale), dovrai prendere un cavo di alimentazione speciale perché, secondo loro, i 220 volt passano meglio se c'è un cavo costoso (manco fosse una saldatrice che assorbe un mucchio di corrente!). Magari ti consiglieranno di incartare il tuo lettore cd in modo che non passi la luce per le fessure in modo, secondo loro, da non disturbare il laser. Io invece ti consiglio di non farlo soprattutto in estate quando, ricoprire ulteriormente un apparecchio significa esporlo ad un ulteriore calore con una minore durata dei componenti. E poi? Dove collegherai questo lettore cd? Se sei fortunato ad un buon amplificatore e a delle buone casse, forse però non sarai altrettanto fortunato per quel che riguarda l'ambiente che, in molti casi, si tratta di una stanza d'appartamento; se sei un po' più fortunato si tratta di una sala di una casa singola nella quale però, oltre allo stereo, dovrai anche vivere e quindi non potrai avere tutti gli accorgimenti necessari a renderla una sala di solo ascolto della musica (che oltretutto, e questa è solo la mia opinione, non è poi così piacevole). Dico questo perché a volte, fin che si ascolta musica, è anche bello fare qualcos'altro. Magari puoi scrivere con un computer avvalendoti della lettura della riga braille. Ma allora quanto spendere per un lettore cd? In questi ultimi mesi non ho guardato i prezzi; negli anni scorsi si partiva da duecento/trecento mila fino a cinque milioni delle vecchie lire (quindi più di duemila e cinquecento euro). Un lettore cd molto costoso sarà certamente più affidabile (almeno si spera) di uno da duecento e cinquanta euro e questo sia per la meccanica e per la qualità dei circuiti. Come spesso accade io sono per le vie di mezzo; non lo faccio per non dire la mia opinione ma perché sono convinto che le esagerazioni siano sempre nocive (sia verso l'alto che verso il basso). Tanto per fare un esempio: oggi, anche i lettori cd economici sono abbastanza insensibili agli urti, cioè il cd non salta quando c'è una sollecitaxione meccanica di modesta entità. Quando è uscito il primo lettore cd della Sony (credo fine 1982 o inizi 1983) credo se ne parlasse abbastanza bene. In realtà, e lo dico per esperienza diretta, era sensibilissimo alle sollecitazioni meccaniche tanto che sul retro aveva un interruttore che, una volta acceso, diminuiva la sensibilità a tali sollecitazioni a scapito un po' della qualità (in realtà il suono era uguale salvo prove particolari che non ho fatto). Le istruzioni non spiegavano il procedimento di questa funzione, presumo che così facendo si andasse ad aumentare il tasso di correzione degli errori. In ogni lettore cd c'è un circuito che corregge gli errori dovuti alle sollecitazioni meccaniche del cd o altro disturbo. Più o meno questo circuito funziona immagazzinando dei dati prima del tempo in cui dovranno essere letti per essere riprodotti. Quando viene il momento di leggere il dato, se questo manca a causa di una sollecitazione meccanica, viene sostituito da quello precedentemente messo in memoria (questo più o meno, non ho mai approfondito il discorso). Comunque, anche azionando quell'interruttore, il primo lettore cd Sony rimaneva abbastanza sensibile agli urti, se era disattivato era sensibilissimo; bastava appoggiarci sopra una custodia di un cd un po' violentemente per perdere dei frammenti di segnale. Oggi se hai un lettore di prezzo medio per perdere del segnale a causa di una sollecitazione meccanica lo devi prendere a pugni (non mi sembra il caso di farlo). Quindi dico: a che cosa servono certi isolatori che ci propina il commercio? Non farò il discorso dei cavi perché ne ho già parlato in diverse occasioni nei vecchi numeri. Dico solo che mettersi a vendere dei cavi di alimentazione speciali (naturalmente costosissimi) è davvero ridicolo. Mi piacerebbe però vederne uno per capire se almeno ci hanno inserito qualche filtro o no. Infatti, se così non fosse, anche facendo un cavo in oro avresti comunque le variazioni di tensione al di là del cavo. La corrente che arriva alle prese domestiche è spesso variabile e non sarà un cavo di buona qualità a ridurre tale variabilità. Inoltre, se durante il percorso del cavo non c'è un filtro atto a togliere eventuali campi magnetici o altri disturbi che provocano ronzii, a che cosa servirebbe quel cavo speciale? D'altra parte, se paghi un lettore cd un occhio della testa (uno buono, non uno come i miei) si presume che tale apparecchio non sia così sensibile ai campi magnetici esterni e che si comporti abbastanza bene anche con piccole variazioni di tensione. Se hai un variac puoi rendertene conto facilmente. Ti raccomando però di fare la prova verso il basso e non verso l'alto. Il variac permette di variare la tensione alternata da 0 a 250 v.
Nota: non so se ne esistono che vanno oltre.
Mettilo a 220 V e collegaci un apparecchio. Adesso abbassalo a 210, 105, 200. Con molta probabilità non noterai differenze di funzionamento perché ogni apparecchio ha una certa tolleranza. Solo una volta il mio mixer si è lamentato ma aveva ragione lui, l'enel mi dava solo 180 V, un po' troppo pochi per un funzionamento corretto. Concludo chiedendoti: hai mai conosciuto un audiofilo, uno di quelli che se non hanno un giradischi da due tre milioni non ascolta la musica? Io sì ma non ti dico chi è perché è il titolare di un negozio (di sola hi fi). Quando avevo vent'anni credevo che un audiofilo del genere fosse anche un super esperto di tecnologia, uno che fa molte prove, insomma uno che sa il fatto suo. In realtà una volta ho acquistato una testina per giradischi da questo tale che me ne ha consigliata una davvero schifosa perché secondo lui era il piatto a contare parecchio ed essendo abbastanza economico... In realtà il piatto conta sì ma fino ad un certo punto; questo è un discorso che faremo assieme a quello dei microfoni. Ma a parte questo, i gusti sono gusti, gli ho chiesto di montarla sul portatestine tanto per non star lì a farmi guardare i colori dei quattro fili da attaccare. Non me l'ha fatto perché, sono più o meno le sue parole, per avvitare le viti ci vuole il tecnico, è troppo difficile, ci vuole troppa pazienza e tempo per un lavoro così; già! Ci riesco io da cieco e non ci riesce lui che si ritiene un esperto? Ma a parte questo c'è una domanda che mi sono fatto e che pongo anche a te. Come fa ad essere esperta una persona del genere? Per farsi le proprie esperienze bisogna provare e riprovare, scollegare questo e collegare l'altro apparecchio, spostare fili, avvitare eccetera eccetera. Se non riesci a fare tutto questo difficilmente potrai fare tanta esperienza anche avendo gli apparecchi adatti; ti ci vorrebbe una persona sempre lì a tua disposizione, sai che palle!!! E con questo non voglio dire che tutti gli audiofili siano così, dico però che bisogna stare attenti, che spesso, come del resto in altri argomenti, la gente parla solo perché ha la bocca; può anche succedere di vivere di impressioni indotte, esattamente come succede quando ci lasciamo influenzare dalla pubblicità; certi prodotti sono buoni per forza! Chi ha orecchie per intendere...

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