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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Piccoli consigli per l'uso di windows 98 e dintorni
Nota del 2015: titolo cambiato.
A partire da questo numero non scriverò più tante cose su windows 98. Puoi
trovare molte informazioni sul libro "i segreti di Windows 98" che ormai è a
disposizione dei non vedenti (per il momento solo in parte). Tuttavia, quando
parlerò di windows 98, terrò conto dei problemi che un non vedente ha nell'uso
di tale sistema e quindi ti consiglio di leggere anche quelle cose che magari
già sai o che puoi trovare nei libri.
Il programma Extract
Il programma Extract.exe si trova nella directory win98 del cd-rom di
windows 98 e serve, come dice il nome, ad estrarre dei file, in particolare
quelli con estensione .cab. Se ti si è rovinato un file di windows e non vuoi
rifare l'installazione o non vuoi ripristinare un backup, puoi cercare, e
successivamente estrarre, il file da un cab. Extract funziona da dos e anche
con il dos 6.20 e l'interprete dei comandi Ndos delle norton utility 8.0,
quindi puoi copiare extract.exe in un disco fisso di un computer che magari
non ha windows 98 e guardare il cd-rom di windows anche da quel computer
(meglio se lo copi in una directory servita da path). Funziona anche da cd-rom
ma è più lento. Non è detto che ci si ricordi in quale file cab è contenuto il
file che cerchiamo, con il comando che segue è possibile localizzare il file
cercato perché extract cercherà per tutti i file cab della directory specificata. Esempio:
extract /a /d d:\win98\win98_21.cab sysdm.cpl >c:\pippo.txt
In questo esempio si presume che extract sia in una directory servita da path,
/a cerca in tutti i file cab della directory specificata, /d dovrebbe servire
ad identificare eventuali directory all'interno del file cab (non l'ho capita
bene); poi si presume che il cd-rom sia in d: e si guarda la directory win98 a
partire dal file win98_21.cab e successivi; sysdm.cpl è il file che stiamo
cercando (si tratta di un file che serve al pannello di controllo di windows
ed in particolare per la finestra sistema e nuovo hardware; esso si trova in
\windows\system.
L'output della nostra ricerca va al file pippo.txt in radice
del disco c tramite il segno di maggiore.
Opzione non documentata di scanreg
Di scanreg.exe abbiamo già parlato nei vecchi numeri di "fuori serie".
Di questo programma, che si usa in dos reale e non dalla finestra dos, c'è
un'opzione non documentata da /?. Questa opzione va usata dopo scanreg /fix ed
è:
scanreg /opt
serve a togliere dal registro di configurazione eventuali rami non più utilizzati; non so se sia efficace perché quando l'ho provata non avevo stringhe o
chiavi indesiderate nel registro.
Eliminare un componente all'avvio
Se windows ha dei problemi e vuoi eliminare un determinato componente
dal caricamento in modo da verificare se è proprio lui a creare i disguidi,
fai come segue. Innanzitutto vai a vedere se la cartella Esecuzione automatica
contiene elementi o se è vuota (tasto Windows, P per programmi freccia in
basso/alto o la lettera E per selezionare Esecuzione automatica). Se questa
cartella contiene degli elementi e c'è quello che ti crea problemi toglilo. Se
è vuota devi fare in modo che la macchina abbia la configurazione con avvio
selettivo. Ci sono due modi per eseguire tale operazione. Il primo, più lungo,
è usato soprattutto dai vedenti mentre il secondo modo a volte non è conosciuto da una persona che vede e viene confuso con altri programmi. A me è capitato quanto appena detto con una persona esperta di computer e se leggi il
seguito capirai anche il perché. Primo modo:
Dal desktop, tasto Windows, P
per Programmi, selezionare Accessori, Utilità di sistema, Microsoft system
information; da tale finestra attivare la barra dei menu e scegliere Strumenti
e da qui scegliere Utilità di configurazione di sistema; ti troverai nella
scheda Generale della finestra Utilità di configurazione di sistema e, a meno
che non sia stato cambiato in precedenza, avrai attivo il pulsante su Avvio
normale. A questo punto devi selezionare Esecuzione automatica e lo puoi fare
in due modi: con il tasto Tab (o Shift+tab) e le frecce fino a trovare la
scheda sopra citata; più semplicemente puoi cliccare su esecuzione automatica
scritta sulla parte superiore della scheda Generale tramite i pulsanti dedicati a mouse della barra braille oppure, se usi la sintesi, da cursore jaws
cliccando sopra Esecuzione automatica con il tasto dedicato a mouse. A questo
punto avrai un elenco nel quale ti sposterai con le frecce. Deseleziona con
Ctrl+spazio l'elemento indesiderato e vai subito su ok. Sì, devi andarci
subito perché se continui a passeggiare con le frecce anche dopo la deselezione, il lavoro svolto non avrà effetto. Non so se questo sia un buco di Windows
o di jaws e non so se lo fa in tutte le macchine, in due computer sicuramente
è così, nel mio e in quello di un mio amico. A questo punto ti verrà chiesto
di riavviare il sistema (almeno se non ricordo male dovrebbe chiedertelo).
Comunque, una volta riavviato il sistema, se torni nella finestra vista in
precedenza, il pulsante non sarà più su avvio normale ma su avvio selettivo.
Il secondo modo consiste nello scrivere msconfig dal menu Esegui, ti troverai
nella finestra vista prima e tutto il resto è uguale a quanto detto in precedenza. Ovviamente, puoi ripristinare le condizioni di default.
Voce di un programma disinstallato male
Se hai un programma che è stato disinstallato male e ti trovi sempre
tra i piedi la voce di quel programma fai come segue. Innanzitutto, un programma può avere problemi nella disinstallazione quando, per qualsiasi ragione, è stato tolto il file che contiene la routine di disinstallazione. In
altri casi magari qualcuno ha tolto dal tuo computer degli elementi in maniera
errata senza seguire le procedure di disinstallazione.
Nota: i programmi non
espressamente progettati per windows 95/98 non compaiono nell'elenco di disinstallazione (almeno così dicono), per questi bisogna fare la disinstallazione
manuale.
Tornando al nostro problema, devi togliere dalla cartella
\windows\menu avvio\programmi eventuali file .lnk o eventuali cartelle che
fanno riferimento a quel programma, lo comprendi dai nomi, dalle date e dal
campo Destinazione del collegamento. Poi vai in windows\system e togli eventuali file .cpl che rappresentano le voci nel pannello di controllo (ammesso
che il programma le abbia messe, anche qui ti regoli con i nomi e la data).
Poi togli le directory in cui è stato installato il programma. A questo punto
non è detto che tu ti sia liberato completamente del rompiscatole. Vai sul
pannello di controllo e su installa/rimuovi. Se trovi la voce nell'elenco dei
programmi da rimuovere, annotati esattamente come è scritta. La stringa appena
annotata è scritta nel registro di configurazione. Chiudi il pannello di
controllo e, dal menu Esegui scrivi regedit. Si apre il registro di configurazione. Anche in questo caso puoi scegliere una strada diversa per arrivare
allo stesso risultato. La prima è didatticamente corretta ma io, anticonformista come sempre, non l'ho praticata. Come al solito, prima faccio di testa mia
e poi magari scopro la via didatticamente corretta. La seconda è un po' empirica ma molto efficace e veloce. Il primo modo consiste nell'andare sulla
chiave:
hkey_local_machine\software\microsoft\windows\currentversion\uninstall
Da qui selezionare l'elemento da togliere e, dalla barra dei menu, menu Modifica ed Elimina. Il secondo modo l'ho trovato ancor prima di leggere quello
appena riportato e si fa come segue. Una volta entrato nel registro, con la
macro Ctrl+T attiva il menu Trova di regedit e scrivi la stringa annotata in
precedenza.
Nota: facendo fare questa operazione ad un amico, sono dovuto
ricorrere alla barra dei menu per attivare Trova ma si trattava di windows 95;
non so se con il 95 tale macro non funziona o se era un problema di computer.
Comunque, che il menu Trova venga attivato in un modo o in un altro il risultato non cambia.
Una volta trovata la stringa, probabilmente dovrai premere
una volta il tasto Tab per trovarti nella visualizzazione ad albero (se usi
jaws). Con la barra dei menu e dal menu Modifica seleziona Elimina per eliminare la chiave selezionata. Ripeti la ricerca per vedere se ci sono altre voci
uguali a quella cercata prima ed eventualmente toglile. Esci da Regedit ovviamente con Esci. Per completezza di informazione bisogna dire che, sia che si
usi il primo o il secondo modo, all'avvio di windows potrebbe esserci qualche
problema anche se a me non è mai successo. Si dice comunque che windows potrebbe andare a cercare dei driver con estensione .386 oppure dei file vxd.
Sarà bene quindi mettere jaws che si carichi automaticamente all'avvio di
windows in modo da poter sentire il messaggio di errore e cercare poi il nome
del file. In altri casi windows dà errori senza scrivere il nome del file a
cui si riferiscono. Nel caso di un errore con file avente estensione .386 si
apre system.ini e si cerca il nome di file che ha generato l'errore. A questo
punto si cancella la riga o la si inibisce mettendoci un punto e virgola
all'inizio. Per il secondo caso (file vdx) non ho ancora compreso fino in
fondo la faccenda e quindi dico quel poco che so; puoi leggere ulteriori
informazioni nel capitolo 16 del libro "i segreti di windows 98". Se l'errore
si riferisce ad un certo file con estensione .vdx forse è possibile cancellarlo per risolvere il problema. Nel caso di un errore non definito, aprire il
registro di windows e andare alla chiave:
hkey_local_machine\system\currentcontrolset\services\vxd
qui dovrai analizzare le varie voci e cercare se trovi un nome di file vxd al
quale non è accostato nessun valore o comunque al quale sono accostati dei
caratteri senza significato. Dovrai togliere tali voci, però io di questo non
ne ho esperienza e ho inserito queste due ultime possibilità solo per dare
un'informazione completa, ripeto, a me non è mai capitato nulla del genere.
Registro prima di windows 95
Ma il registro di windows c'è solo nel 95 e nel 98? Certo che no. In
windows 3.1 il registro è costituito dal file reg.dat. C'è anche il programma
Regedit ma ti sfido a trovarne le istruzioni. Certamente su qualche libro ci
saranno ma sui due volumi da me esaminati che rappresentano la guida di windows 3.1 Regedit non c'è proprio.
Lock e Unlock e altri comandi nascosti
Ci sono dei comandi un po' nascosti. Lock e unlock sono comandi
interni del dos 7.1 (posti in command.com) e vanno usati prima e dopo il
recupero di file con il vecchio undelete (versione 6.x del dos, forse può
essere usata anche la versione 5). Non ho capito bene il motivo di questa
faccenda e non so se servono anche per altri scopi. Poi ci sono dei comandi
windows un po' nascosti perché non sono totalmente di windows e nemmeno totalmente dos. Infatti vanno usati dalla finestra dos di windows; un esempio è il
comando ping.exe ma ce ne sono molti altri. Da notare che questi comandi, se
usati in dos reale, ti dicono che devono essere adoperati in windows ma non
specificano che questo avverrà in finestra dos.
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Problemi con Creative launcher
Il programma launcher è un desktop fornito con le schede della Creative.
Probabilmente ce ne sono diverse versioni ma, da quello che sento dire in
giro, con jaws si gestisce male. Chi aveva installato il software nel mio
computer aveva fatto in modo che questo desktop venisse caricato ad ogni avvio
del pc (anche se è possibile lasciarlo chiuso). Purtroppo però a forza di
trafficare con il computer mi è rimasto aperto e con jaws riuscivo a chiuderlo
solo momentaneamente ma non definitivamente, mi riappariva aperto all'avvio
successivo. La cosa mi scocciava e così avevo tolto dall'avvio il Creative
launcher tramite l'avvio selettivo (vedi il primo articolo di questo "fuori
serie"). Ma non ero ancora contento. Dal pannello di controllo e da
installa/rimuovi sono andato sulla voce sound blaster live! (la mia scheda). A
questo punto non è necessario disinstallare tutti i programmi, puoi togliere
singoli moduli e quindi ho selezionato Creative launcher. Come al solito le
disinstallazioni non sono mai complete e quindi poi ho anche fatto lo spazzino
per tirare via gli avanzi del programma.
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Con fatica ho avuto la nuova versione di Windots
Esiste una versione del programma windots aggiornata al maggio 2000 ma pochi
lo sanno e pochi riescono ad averla. Ho fatto solo qualche prova e sembra non
sia cambiato molto dalla versione precedente. Oltretutto, uno dei malfunzionamenti che avevo riscontrato l'anno scorso con windots, non dipendeva da tale
programma ma dal fatto che con molta probabilità mi si caricava il Creative
launcher (vedi paragrafo precedente) che non è gestibile nemmeno con jaws (per
lo meno la versione da me adoperata e comunque senza fare eventuali script).
Infatti ho provato a installare nuovamente la vecchia versione e adesso riesco
a leggere il desktop di windows 98 anche con quella. Le cause però potrebbero
essere state anche altre, non ho avuto tempo di fare molte prove. Passando
invece alla versione nuova, ma non è detto che la mia sia per forza l'ultima,
il problema principale rimangono le istruzioni in inglese e striminzite; per
tanto sarà sempre difficile valutare il funzionamento di windots. Questa è una
delle politiche sbagliate del tiflotecnico. Certi comandi non riesco a farli e
non ho ancora capito il perché. Quando installi il programma, non troverai le
barre braille mb408, tuttavia, una volta terminata l'installazione, avrai il
file mb408.ini. Probabilmente questo è stato aggiunto dal collegio di Bologna
e se l'installazione non prevede le barre mb408 puoi comunque aggiornare i
parametri scrivendone le stringhe sul file windots.ini. Le stringhe da inserire le ricavi dal file mb408.ini. Dal punto di vista tecnico per il momento non
posso dire altro; potrei invece dire altre cose parlando delle promesse da
marinaio fatte per le istruzioni in italiano, degli aggiornamenti, dell'averlo
abbinato (nel 99) all'acquisto di una barra braille, di non volerlo più commercializzare, della protezione da copia ma... Questa volta non
dico niente, eventuali considerazioni le lascio ad ognuno di voi ma in modo
particolare a quelle persone tremendamente attaccate alle associazioni per
ciechi, quelli che mettono al primo posto della loro vita le associazioni per
ciechi e vivono, mangiano, dormono e magari, chissà!... Fanno anche
l'amore pensando all...
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Attenzione ai cdr
Ormai i centri commerciali nascono come funghi. Dentro a questi mercati c'è un
po' di tutto e... niente. Io li definirei "lo sbandamento della cultura
oppure l'ignoranza colta". (La frase ignoranza colta non è mia ma di Adriano
Celentano, vedi una canzone che si riferisce alla televisione e alla guerra del
golfo). L'anno scorso, in un negozio non molto grande, avevo acquistato dei
cdr Logi che andavano bene e costavano meno di altre marche. In quel negozio
non li ho più trovati e quindi ho chiesto quei cdr in un centro commerciale
(famoso in Italia). Li avevano, ma quando il commesso li ha presi in mano mi
sono accorto che non erano confezionati e glie l'ho fatto notare. La sua
candida risposta è stata: "probabilmente sono quelli difettosi che la gente ha
riportato indietro". Praticamente una persona riporta indietro uno o più cdr
ma il centro commerciale cosa fa? Li rimette in vendita (ecco perché costavano
meno del negozietto). E magari tra qualche tempo quella marca di cdr non verrà
più commercializzata perché la gente non la compra più (che scoperta, se in
certi centri commerciali fanno girare sempre lo stesso materiale difettoso,
alla fine la gente si convince che tale marca non funziona). Da notare che io
non ne avevo trovato difettoso nemmeno uno. Ecco come si può distruggere
l'economia di una ditta o come vengono date per buone certe dicerie come: la
Nakamichi non funziona bene, la Roland è l'unica marca di tastiere che va bene
e così via. Il bello è che a dire queste cose sono spesso degli sbarbatelli
che non hanno un minimo di esperienza ma non diteglielo perché li fareste
arrabbiare moltissimo come bambini capricciosi ai quali si può regalare il
gioco della Sapientino (se hai un figlio lo dovresti conoscere).
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Audio dal lettore cd-rom e dal masterizzatore
Abbiamo già visto come certi lettori di cd-rom siano scadenti per quel che
riguarda la conversione analogica. Se nel tuo computer hai un lettore di cd-rom e un masterizzatore, puoi prelevare l'audio da entrambe e farlo uscire
sulle casse (o in cuffia) del tuo pc. Per fare questo devi collegarli entrambe
alla sound blaster. Uno verrà collegato alla scheda tramite il cavo di uscita
digitale mentre l'altro verrà collegato con il cavo dell'uscita analogica.
Sceglierai l'uscita analogica per il dispositivo che ha una conversione migliore. La presa di entrata digitale della sound blaster la puoi localizzare
facilmente anche se non vedi le scritte. Essa ha solo due pin saldati sulla
scheda. L'uscita digitale di un cd-rom o di un masterizzatore di solito si
trova all'estremo della fila delle presee ha due pin. Quella analogica è
costituita da quattro pin ma il cavetto potrebbe anche avere solo tre fili (la
massa in comune). Se hai un lettore di cd-rom con due pulsanti (il secondo
serve per il play e per lo stop) puoi suonare un cd anche da dos reale senza
l'ausilio di programmi e indipendentemente dal fatto che esso sia collegato in
modo analogico o digitale.
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Controller e processori
Nota del 2015: Titolo cambiato.
Abbiamo già visto, in un vecchio numero di "fuori serie", come un dispositivo
possa essere collegato ad un controller ide in modo slave o master. Non sempre
è possibile però. In un vecchio computer (un 386) avevo un disco fisso collegato al controller (ovviamente in modo master). Decido di collegare un altro
dispositivo in modo slave e, come prima cosa, cambio il cavo per ché era privo
della presa posta nel percorso del filo. Una volta fatti i collegamenti però,
non mi funzionava più niente. Quel controller non accettava un secondo dispositivo.
In genere i controller scsi sono costituiti da schede poste su uno slot del
pc. Più raramente li si trova integrati sulle schede madri (almeno così mi
hanno detto). Ciò nonostante, io ho trovato una scheda madre che ha un controller scsi integrato sulla scheda, il controller dei floppi, più un normale
controller ide (almeno credo, non l'ho provato). Puoi riconoscere queste tre
prese anche senza farti leggere le scritte. La presa scsi posta sulla scheda
ha 50 pin (mi è stato detto che ce ne sono anche con più contatti e sarebbero
quelle più moderne), il floppi ne possiede 34 mentre il controller ide ne ha
40. Puoi acquistare un cavo (flet) a 50 pin per la connessione scsi, quello in
mio possesso ha cinque spine; una va ovviamente collegata al pc mentre le
altre servono per collegare un massimo di quattro dispositivi.
Ci sono dei processori per computer facilissimi da togliere e da inserire
(ovviamente sulla scheda madre). Lo dico perché, all'epoca in cui io ho fatto
sostituire il processore del mio primo pentium per il difetto della virgola
mobile (vedi 1994) sembrava una cosa un po' difficile. In realtà basta alzare
verso l'alto una leva posta di lato al processore e questo si toglie facilmente. Oltretutto ci sono dei processori che entrano in un solo senso e quindi
non puoi sbagliare ad inserirli. Fatto ciò, abbassa nuovamente la leva per
bloccarlo. In altre occasioni la cosa è un po' più difficile perché non c'è la
leva (e forse il componente entra in più di un senso) ma di queste cose magari
ne riparlerò in seguito perché al momento non ne ho esperienza.
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Purtroppo ancora un articolo sull'unione italiana ciechi
Sono spiacente nel dover pubblicare, proprio nel primo numero dell'anno, un
articolo sull'unione. Si tratta di una lettera aperta da me inviata e che qui
riporto di seguito scusandomi con tutte le persone che, all'interno dell'unione, operano per il bene comune e non seminano zizzania. Il duemila è già
passato ma c'è ancora chi distingue "i buoni" dai "cattivi" attraverso una
tessera, come se le strade della bontà e della cattiveria fossero segnate da
un bollino. Negli anni scorsi, più di una volta ho detto che allo stato attuale non siamo ancora liberi di aderire o meno ad una associazione per ciechi,
adesso ve ne fornisco la prova. Purtroppo, per certe persone dell'unione
italiana ciechi, questo è un diritto che i ciechi non devono avere. Per te che
sei iscritto all'unione, spero di non urtare la tua sensibilità se ti invio un
piccolo consiglio: cioè quello di sbarazzarti di certe persone togliendo loro
qualsiasi incarico; vedrai che l'unione italiana ciechi ne guadagnerà. Quando
poi i ciechi saranno liberi di iscriversi o meno, quelli che lo fanno saranno
consapevoli di ciò che fanno e non saranno dei pesi morti per l'associazione.
Per quanto riguarda poi questa continua distinzione tra iscritti e non, è una
distinzione che certamente va fatta ma nei giusti limiti. Quando si esasperano
le diversità cercando solo ciò che divide al posto di quello che unisce, si
arriva alla mancanza di rispetto e all'odio. Ne abbiamo avuto un esempio
proprio in questi ultimi anni rappresentato dalla ex Jugoslavia. Forse dirai
che quella è un'altra cosa, che quelli sono interessi più grandi, che il mondo
dei ciechi è più piccolo. Tutto vero, ma la pace, quella vera, si costruisce
partendo dalle piccole cose, dal rispetto reciproco che non vuol dire necessariamente condividere le idee dell'altro. E del resto come è nata la guerra in
Serbia? Anche lì c'erano serbi, croati eccetera che convivevano assieme; erano
amici, vicini di casa e addirittura parenti. Poi un brutto giorno qualcuno
decide che ci sono i buoni e i cattivi e che bisogna fare la pulizia etnica.
Così gli amici diventano nemici, i vicini di casa diventano il simbolo del
nemico, i parenti non si conoscono più. Poi si comincia a sparare, cadono i
primi morti e, come è ovvio che accada, l'odio prende strada magari alimentato
anche da vecchi rancori. E del resto, quando ti hanno ucciso la madre, una
sorella, un amico eccetera l'unica cosa che riesci a fare è odiare. Odi e
magari non ti ricordi nemmeno perché sia incominciata la guerra. Intanto i
potenti sfruttano l'odio per i loro giochi di potere. Anche nel mondo dei
ciechi avviene questo (in scala più ridotta ma non tanto). Quello è iscritto
all'uic, l'altro no, quello è del mac, quello è del radio club eccetera. Se
portate all'esasperazione queste differenze non diventano un motivo di scambio
di esperienze ma di odio e sai chi ci guadagna? Ci guadagnano i caporioni
(magari non tutti) o comunque quelli che, per il potere, sono pronti a tutto.
Guardati bene intorno. Ecco la lettera.
Lettera aperta all'unione italiana ciechi di Padova e a tutti coloro a
cui ritengo opportuno farla conoscere
Oggetto: l'unione italiana ciechi è un'associazione razzista? L'unione
italiana ciechi crede ancora alla libertà?
Con molto rammarico mi accingo a scrivere queste righe; sono dispiaciuto in
modo particolare per quelle persone che, pur essendo all'interno dell'unione
italiana ciechi, lavorano seriamente e sono oggetto di stima da parte mia.
Purtroppo, e non è la prima volta, l'unione italiana ciechi a volte spara
delle accuse verso l'esterno alle quali, una volta tanto, è giusto rispondere
per le rime. Lo faccio pubblicamente come altrettanto pubblicamente lo fa
l'unione italiana ciechi. Sinceramente preferirei passare il mio tempo impegnandomi in cose più edificanti ma la vigliaccheria non è stata mai il mio
forte, a volte bisogna pur rispondere e difendersi. Mi riferisco in particolare all'articolo apparso su onde corte (giornale dell'unione di Padova) con la
firma del segretario di tale sezione. A scanso di equivoci dico che non conosco la persona in questione, non so quanti anni ha, se è celibe o sposato,
insomma, di lui non so proprio nulla tranne ciò che scrive. Meglio così,
almeno non mi si potrà accusare d'avere dei preconcetti nei confronti della
persona in questione. Non è lui che mi interessa, sono le sue affermazioni.
All'inizio il suo articolo sembra il classico biglietto di auguri di inizio
anno con qualche lamentela per quelle persone che fanno gli auguri solo in
modo formale. Poi passa a parlare dei non vedenti e di quelli iscritti e non
più iscritti all'unione e dice testualmente:
"In passato avrei definito ingrato chi non rinnovava la propria adesione dopo
aper usufruito di uno o più benefici, e con ciò non mi riferisco solo ai
centralinisti, agli studenti, ai pensionati; ora posso solo definirli approfittatori ed opportunisti, malati della stessa ignoranza individualistica,
così diffusa nella nostra società, capace di pensare di non dover niente a
nessuno; ma qualcuno, invece, ha lavorato e lavora anche per loro, si è impegnato e si impegna anche per loro; dissentire è lecito ma il proprio dissenso
deve essere espresso in modo chiaro e costruttivo partecipando con impegno e
costanza."
Certamente chi ha scritto queste parole sa fare bene il segretario, io non
sono capace di scrivere in modo così perfetto. Quello che invece a mio avviso
non sa fare il signor Manzan è una buona pubblicità all'unione italiana ciechi. Se bastasse la tessera dell'unione italiana ciechi per ripulire il mondo
dagli ingrati, dagli approfittatori ed opportunisti e dalle persone egoiste,
allora la soluzione dei problemi di questa società malata sarebbe fin troppo
facile. In realtà, gli approfittatori ed opportunisti esistono anche all'interno dell'unione italiana ciechi (e non potrebbe essere altrimenti visto che
un'associazione è fatta di persone); per esperienza diretta posso affermare
d'aver conosciuto persone che si iscrivono all'unione italiana ciechi solo per
approfittare di qualche beneficio e per paura di essere tagliati fuori dalla
cerchia di amici che invece sono favorevoli all'unione. Mi riferisco a quelle
persone che restano iscritte all'unione solo per avere l'opportunità di qualche gita, per fare qualche cena assieme agli altri, per ricevere qualche
beneficio economico eccetera. Ma non mi permetto di giudicare queste persone
senza prima conoscere fino in fondo la loro storia. Magari potrei trovarmi di
fronte ad una persona debole che, pur di sfuggire alla solitudine, si comporta
da opportunista anche se la sua indole non sarebbe proprio così. Infatti,
prima di giudicare bisognerebbe conoscere, mi domando come fa il signor segretario a tacciare di opportunisti ed approfittatori persone che magari nemmeno
conosce o conosce solo di vista o per sentito dire. Tornando all'articolo di
Manzan, in sostanza il signor segretario cerca di fare leva su eventuali sensi
di colpa che i non iscritti dovrebbero avere perché, questi sciagurati, ricevono benefici dai traguardi raggiunti dall'unione rispetto alla quale sono
ingrati. A tale proposito consiglio l'unione italiana ciechi di proporre una
legge con la quale si facciano avere determinati benefici solo ai loro iscritti; non è la prima volta che questa sezione si lamenta del fatto che i non
iscritti ricevono benefici derivanti dai traguardi dell'unione. Il secondo
consiglio che mi permetto di dare consiste nel promuovere una legge con la
quale si obblighi un cittadino non vedente ad essere iscritto all'unione
italiana ciechi; è inutile continuare a lamentarsi per il calo delle tessere
arrampicandosi sugli specchi del moralismo; si abbia il coraggio di dire
apertamente ciò che si pensa e cioè che tutti i ciechi devono essere iscritti
all'unione. Fino a quando il tesseramento all'unione non sarà imposto per
legge, è chiaro che ci potranno essere dei cali nelle iscrizioni, soprattutto
quando, come nel mio caso, il socio viene iscritto da bambino e magari poi,
quando comincia a farsi delle idee proprie, decide di non far parte di quella
associazione. Certamente l'unione italiana ciechi ha raggiunto dei traguardi e
non sarò io a portarglieli via o a disconoscerli; altrettanto certamente, per
raggiungere certi traguardi bisogna essere un gruppo ben nutrito di persone
(vedi il numero per proporre una legge, una manifestazione di piazza
eccetera). Ciò nonostante io affermo, e lo faccio per esperienza diretta, che
le vie del bene sono infinite e lo sono anche per fare del bene a chi non
vede. Credo che ogni persona abbia il diritto (e il dovere) di scegliere la
via più adatta alla sua indole e alle sue capacità. Non sempre per fare del
bene occorre fare tanto baccano e questo è vero anche per i non vedenti. Poi
non è detto che quando si lavora all'interno di un gruppo di persone questo
debba essere per forza all'interno dell'unione. C'è anche un altro aspetto
della medaglia che Manzan dimentica (o forse intende dimenticare). Per esperienza diretta posso dire che per certi tipi di lavori, quando li si svolge da
soli, lo si fa molto meglio che in gruppo. Infatti, se io decido di fare un
determinato lavoro e decido di metterlo a disposizione di altri non vedenti,
per fare ciò non devo aspettare le lungaggini burocratiche delle associazioni
le quali (e lei signor Manzan me lo dovrebbe confermare visto che è il segretario di un'associazione) sono sempre presenti quando si tratta di prendere
una decisione (per quanto piccola possa essere). Non sono iscritto all'unione
(e la cattiva pubblicità di Manzan non mi fa certo venire la voglia di farlo)
ma ogni giorno (un tempo anche di domenica) passo molte ore a fare cose delle
quali poi avranno i benefici anche le persone iscritte all'unione. A me non
piace molto darmi arie e così, invece di parlare di quello che faccio per i
non vedenti, porterò un esempio di come certe persone lavorino per essi pur
essendo fuori dall'unione. Infatti, oltre al sottoscritto, ci sono molte
persone che lavorano per il bene dei non vedenti, sono persone che non guardano l'etichetta di una tessera, vedenti e non vedenti. Un buon esempio, visibile a tutti, l'abbiamo visto con il servizio del libro parlato di Feltre che,
fino ai primi anni 90, era al di fuori dell'unione. Adesso si è in qualche
modo incollato ad essa, ma non sarà che a qualcuno dava fastidio il fatto che
fuori dell'unione si facesse così tanto con pochi mezzi? Nel 1993 ho partecipato ad un convegno organizzato dal libro parlato di Feltre, durante la cena,
parlando con i volontari vedenti che hanno fatto molte registrazioni per i
ciechi, ci si chiedeva il perché ci fosse così tanto bisogno di registrare
libri e la necessità di recuperare volontari visto che l'unione italiana
ciechi riceveva un sacco di soldi ogni anno. Questa è un'esperienza realmente
vissuta, una delle tante, ma certamente reale. Altrettanto reali sono le
esperienze da me vissute quando, proprio le associazioni per ciechi, hanno
cercato, e in parte ci sono riuscite, di mettermi i bastoni tra le ruote
quando io cercavo di fare del bene ai non vedenti. Come vede, i buoni e i
cattivi sono fuori e dentro le associazioni per ciechi e non basta di certo
una tessera per fare in modo che la gente abbia tanta bontà. Consiglio al
signor Manzan di guardarsi intorno, forse scoprirà che in questo mondo malato
ci sono anche tante persone che lavorano per il bene comune al di là di una
tessera, persone che non fanno rumore e che quasi si nascondono ma che lavorano duro. Magari non fanno ciò che lei vorrebbe, oppure lo fanno in modo diverso da come la pensa lei, e con questo? Fermarsi alle apparenze non è stata mai
una cosa conveniente, prima di sparare a zero su chi non rinnova una tessera
sarebbe opportuno conoscere quelle persone, conoscerle veramente e, se proprio
lo si vuol fare, giudicarle per ciò che producono in termini non solo materiali ma anche in senso umano. Per quanto riguarda poi la gratitudine, posso dire
che se al mondo ci sono degli ingrati questi sono rappresentati benissimo
dalle associazioni per ciechi; lo dico per esperienza diretta. Per le associazioni per ciechi un tempo ho lavorato e ho lavorato anche molto duramente e
fin troppo, fino ad arrivare all'annullamento delle mie esigenze. Questo
sbaglio l'ho pagato caro e non è stata la gratitudine di certe associazioni a
leccarmi le ferite. Ma per quanto mi riguarda, continuerò a lavorare per il
bene dei non vedenti, farò quel che posso infischiandomene altamente delle
etichette, fregandomene se questo lavoro lo faccio per una associazione o
meno, fregandomene delle tessere che, se usate male come propone Manzan,
invece di unire le persone le dividono, mettendo un cieco contro l'altro solo
per un bollino su una tessera. No, Manzan, la dignità umana, il rispetto
umano, il rispetto per le scelte altrui non possono essere soggette ad una
tessera. Caro signor Manzan, non spetta a lei giudicare quanto bene una persona fa nei confronti degli altri e nemmeno nei confronti dei non vedenti. Manzan si lamenta del fatto che la nostra società è malata e sono d'accordo.
Purtroppo però non saranno le sue tesi a guarirla. Se tutti pensassimo come
Manzan, oltre ai mali già presenti, avremo una società altamente razzista e
priva di libertà. Tu sei cieco? Ti devi iscrivere per forza all'unione italiana ciechi. Fai del bene per i ciechi? Il tuo non conta niente perché non fai
parte dell'associazione. Sei una donna brutta? Iscriviti al club delle casalinghe e resta in casa; se esci ricordati di portare i pantaloni perché non si
vedano le tue gambe schifose. Sei Nero? Non puoi parlare con i bianchi. Caro
signor Manzan, il rispetto umano e il rispetto per ciò che una persona fa
devono andare al di là di questi luoghi comuni. E non pensa che siano proprio
questi luoghi comuni a dare un contributo alla malattia di questa società?
Buona meditazione.
26-01-2001.
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