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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Controller ide, cd-rom e masterizzatore, schema dei cavi, software
Nota del 2015: titolo ampliato.
Ormai da tempo è possibile mettere sul nostro computer un masterizzatore
collegato al controller ide. Se si possiede un cd-rom di tipo atapi, avremo le
stesse possibilità d'inviare materiale digitale al masterizzatore previste
dallo scsi 2, cioè non avremo limitazioni per quanto riguarda le protezioni
come, ad esempio, l'impossibilità di estrarre dati audio in digitale).
Nota: questa informazione l'ho trovata in un libro e non l'ho verificata.
Nel computer puoi avere un controller ide secondario, il suo connettore si trova
generalmente vicino a quello del controller primario. Per localizzarlo, segui
il cavo dei dati del disco fisso che è collegato al controller primario. Se
sei particolarmente scrupoloso, puoi farti guardare le sigle dei controller da
una persona vedente. Le sigle più usate sono contenute nella tabella che
segue:
Controller primario Controller secondario
Pri sec
Ide-0 Ide-1
Ide-1 Ide-2
Hd Cd-rom
Pci-ide Isa-ide.
Fermo restando che anche se inserisci il cavo nel connettore del controller in
maniera errata non succede niente (ovviamente non funziona), in certi casi il
cavo non entra quando tenti di inserirlo capovolto. Comunque la banda colorata
del cavo, se presente, va posta verso il pin 1 il quale può essere segnato sul
controller dal numero 1, dalla sigla pin1 oppure da un triangolo rivolto verso
il pin 1. Ad ogni controller possiamo collegare due apparecchi, un master, per
il quale useremo il connettore posto all'estremità del cavo dei dati, e uno
slave che verrà collegato con il connettore posto sul percorso del cavo dei
dati. Un controller ide ha il suo indirizzo e il suo irq, questi possono
essere verificati, ad esempio, con un programma diagnostico allegato ad un
masterizzatore. Ecco un esempio di ciò che potresti trovare con la diagnosi:
Ide0 (controller primario) con fifo doppia, indirizzo=1f0 irq14 fifo ok,
driver=esdi_506.pdr;
Poi ti vengono elencati i dispositivi collegati al primo controller; avremo
inoltre le informazioni del controller secondario con i dispositivi ad esso
collegato e gli indirizzi liberi per i controller. Il driver sopra citato, in
windows 98 si trova nel percorso:
c:\windows\system\iosubsys
Quando colleghi un cd-rom o un masterizzatore, dovrai anche regolare il jumper
posto sul retro dell'apparecchio (di solito vicino al cavo dei dati). Un
jumper è rappresentato da un piccolo cappuccio posto sopra a due contatti (in
questo caso messi in verticale). Inserendo questo cappuccio, i due contatti
vengono messi in continuità. In un masterizzatore e in un cd-rom, i contatti
dedicati a questa funzione sono sei e quindi avremo tre possibili regolazioni.
Quardando l'apparecchio dal retro, da sinistra verso destra, avremo le seguenti sigle per le tre coppie di contatti: cable, slave, master.
Nota: non è
detto che queste sigle siano scritte per esteso o che non si usino altri modi
per indicarle, comunque, almeno fino ad ora, l'ordine delle funzioni svolte
dal jumper l'ho sempre trovato così.
Per quanto riguarda la posizione cable
non ho capito fino in fondo a che cosa serve e quindi dico solo ciò che ho
sentito dire ma che non ho provato. Dovrebbe servire nel caso in cui un cd-rom
abbia la possibilità di avviare il computer.
Nota del 2015: come al solito il "sentito dire" era errato.
Il jumper va posto sulla posizione di master o slave a seconda di come abbiamo collegato l'apparecchio.
Nota del 2015: in realtà sono proprio i contatti su cui è inserito il jumper a determinare il modo con cui l'apparecchio è collegato e non viceversa ma nel 2000 non lo sapevo.
Nota: nel caso di apparecchi collegati ad un controller posto su una sound blaster,
non so se tale controller lo si debba considerare primario o secondario e non
so come va posto il jumper che però ho sempre trovato su slave. Tuttavia, ho
fatto una prova con tale controller e ho notato che spostando il jumper non
cambia niente, nemmeno mettendolo su cable. Questo almeno apparentemente.
Il cavo audio per l'uscita analogica del cd-rom o del masterizzatore potrebbe
avere la sigla seguente: mpc-2. Se per qualsiasi ragione devi costruire un
cavo diverso da quello fornito, ti sarà utile conoscere la disposizione dei
contatti del connettore che, da sinistra a destra, è la seguente:
Pin1=canale sinistro,
pin2 e 3= massa,
pin4=canale destro.
Certamente meno interessante è la
disposizione dei vari pin del cavo dei dati dato che difficilmente farai
qualche modifica ad esso. Comunque riporto ugualmente la disposizione del
connettore di un cd-rom per curiosità e per completezza dell'informazione.
Nella tabella che segue, la sigla gnd vuol dire ground cioè massa, il simbolo
# indica che è attivo un segnale basso.
Numero di pinn segnale assegnato
1 resetb
2 gnd
3 hd7
4 hd8
5 hd6
6 hd9
7 hd5
8 hd10
9 hd4
10 hd11
11 hd3
12 hd12
13 hd2
14 hd13
15 hd1
16 hd14
17 hd0
18 hd15
19 gnd
20 non usato
21 hdrq
22 gnd
23 hwrb
24 gnd
25 hrdb
26 gnd
27 iordy
28 non usato
29 hdackb
30 gnd
31 hirq
32 iocs16#
33 ha1
34 hpdiag#
35 ha0
36 ha2
37 cs1fx#
38 cs3fx#
39 hdasp#
40 gnd.
Segnalo che con il software allegato ai masterizzatori Hp è possibile scrivere
direttamente su cd da qualsiasi applicazione windows (meglio se lo si fa con
un cd-rw che si può cancellare) ed è inoltre possibile effettuare un set di
ripristino del proprio sistema che sarà composto da floppy e da cd. Per quanto
riguarda i floppy, che possono essere più di uno a seconda del sistema, consiglio di memorizzarli anche su un altro supporto più affidabile (come lo zip
100) in modo da poter ricostruire i dischetti se questi si sono guastati; fare
attenzione ad eventuali file nascosti. Non ho provato queste funzioni e quindi
non so, anche se un po' le immagino, quali controindicazioni ci possono essere
per l'uso da parte di un non vedente. Quando si utilizza la funzione di scrittura diretta sul cd (come se fosse un floppy), il supporto potrà essere scritto nel formato udr e nel formato iso9660. Ricordarsi anche che i cdrw possono
essere letti solo da unità cd-rom multiread. Se hai dei cdr danneggiati che hai
usato con un masterizzatore hi fi, se questi contengono ancora abbastanza
spazio li puoi utilizzare per creare un disco directcd, cioè il formato che ti
permette di scrivere direttamente su cd.
Nota: per cd danneggiati intendo che
a volte con il masterizzatore hi fi capita di mettere un marcatore nel punto
sbagliato oppure che l'energia elettrica venga a mancare; in tal caso il cd,
anche se mezzo vuoto, è rovinato perché contiene del materiale con errori e
non può essere cancellato. Il programma di directcde ti segnalerà dei dati non
riconosciuti, fregatene! Continua l'operazione di preparazione di directcd e poi scrivici sopra, vedrai che la scrittura avviene normalmente ed inoltre le
tracce audio saranno ancora accessibili con il masterizzatore hi fi. Probabilmente, ma è solo un'ipotesi, i dati non riconosciuti da directcd rappresentano
la protezione che i masterizzatori hi fi inseriscono per evitare più di una
copia in digitale.
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Fare musica con il computer
Nota del 2015: cambiata una frase.
In attesa di provare qualche programma musicale per windows, riporto di seguito alcune considerazioni ricavate da un po' di prove con il vecchio programma
Sequencer plus gold della voyetra. Dovevo fare qualche prova per una persona
non vedente che me l'aveva chiesto ed allora ne ho approfittato per approfondire (non più di tanto) qualche concetto. Tra i non vedenti girano diverse
versioni del programma, io ne ho viste due. Una è molto vecchia e non l'ho
approfondita. Quella un po' meno antica che ho potuto provare ha i driver per
sound blaster del 1993. Non sperare di farla girare con una soundblaster live!
platinum, o per lo meno io non ci sono ancora riuscito. Già con una sound blaster awe32 ci sono dei problemi. Il problema della awe32 consiste nel fatto
che essa non possiede alcun driver per il sequencer midi da installare sotto
dos.
Nota: non confondere questo driver con gli altri che servono al funzionamento della sound blaster posti in config.sys.
Per tale ragione, come scritto
nelle istruzioni, un programma di sequencer per dos userà i propri driver. Il
fatto è che il programma sequencer plus gold (spg) da me provato arriva solo
alle sound blaster a 16 bit e quindi ci sono alcuni malfunzionamenti che vedremo. Quando installi spg, devi scegliere il driver per l'interfaccia midi ma
devi anche selezionare il driver per i suoni fm (quelli della soundblaster). I
driver installati hanno l'estensione .com. Contrariamente a quanto accade ad
un mio amico con una vecchia sound blaster a 16 bit ed inoltre usando la versione più vecchia del programma, la porta 2 è quella dedicata ai suoni fm e
quindi dovrai selezionare tale porta per far suonare la sound blaster. Tuttavia, i suoni saranno quelli di una 16 bit (direi abbastanza schifosi); un
problema è rappresentato dalle percussioni che non mi vengono suonate correttamente anche se assegnate al canale 10 (come prescritto dalla mia sound blaster). Infatti, se vuoi avere la multitimbricità devi assegnare un diverso
canale per ogni timbro. Usa invece la porta 1 se fai suonare una tastiera
esterna con la quale avrai certamente tutte le caratteristiche del suono di essa. Nella maggioranza dei casi, le percussioni sono affidate al
canale dieci anche sulle tastiere, fai attenzione al fatto che certe tastiere
hanno le percussioni divise in due tracce e quindi possono essere assegnate a
canali midi diversi. Se non installi il driver per il collegamento midi, il
programma funzionerà come demo, potrai visualizzare i vari menu ma non suonerai un accidente. Ho provato a fare anche la registrazione simultanea di più
tracce, questa ti può essere utile quando registri un arrangiamento della tua
tastiera. Non ho provato invece a fare le conversioni in midi file e qui
verranno fuori (probabilmente) i problemi. Il midi è uno standard, certo, ma
fino ad un certo punto. Se hai la possibilità, confronta i timbri di tastiere
diverse e vedrai che Korg e Roland sono più o meno uguali ma a volte la Gem si
discosta.
Nota: per confronto dei timbri non intendo la qualità del suono ma
lo strumento riprodotto. Inoltre la prova va fatta solo con i timbri assegnati
al midi e non quelli propri della tastiera. Ad esempio, i suoni midi della mia
tastiera sono solo quelli assegnati ai primi due banchi (128 suoni più le
percussioni). il banco c ha suoni della tastiera memorizzati su una memoria
non riscrivibile, il banco d ha suoni memorizzati su una memoria riscrivibile.
La riscrittura della memoria viene fatta dal disco floppy. Il guaio è che a
volte gli arrangiamenti di una tastiera usano suoni posti dopo i 128 descritti
prima con conseguenze spiacevoli per lo standard, ma anche nei primi 128 suoni
potrai avere delle sorprese con tastiere di marca diversa (forse anche da
modello a modello).
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Prova della sintesi audiologic per sound blaster versione dos
Ho provato la sintesi Audiologic con sound blaster tramite il programma Parla
(funziona anche con altri programmi). Ovviamente il programma parla ha tutte
le funzioni esistenti con l'audiologic tipo hardware e tutte le funzioni che
trovi con altre sintesi (ad esempio la difon2). A mio avviso il programma
parla è uno tra i migliori esistenti (e forse il migliore). Diversi problemi
invece ci sono usando l'audiologic; innanzitutto lo spazio di memoria occupato
è piuttosto ampio e questo è un problema quando si lavora in dos sia per lo
spazio in sè e sia per eventuali conflitti sempre difficili da risolvere.
Quando la provi per la prima volta, resterai favorevolmente impressionato per
la bellezza della voce. Il fatto è che per il buon funzionamento di una sintesi occorre anche altro. Alla voce, anche quando è brutta, ci si abitua; ho
provato a leggere qualche testo e sono rimasto deluso da come attacca i titoli
di un paragrafo al resto del documento; se metti poca prosodia la sintesi
diventa monotona ma se ne aggiungi molta diventa cantilenante. Sinceramente,
anche facendo varie prove di regolazione, ho trovato noioso leggere un testo
con tale sintesi, preferisco la barra braille. Fai anche molta attenzione al
file dedicato alle abbreviazioni perché in certe circostanze possono essere
dannose. Un esempio è rappresentato dalla pronuncia del modello della mia
barra braille che la sintesi audiologic dirà megabyte408l. Ci sono poi molte
parole con accenti sbagliati e questo è un problema tipico delle sintesi
vocali. La cosa più squallida è che ci sono dei ciechi che poi imparano a
parlare come la sintesi vocale. Proprio qualche giorno fa, un cieco che usa la
sintesi eloquence per windows, parlando dello schermo diceva monitòr facendo
cadere l'accento sull'ultima sillaba perché la sintesi lo pronuncia così.
Tornando all'audiologic, quando si lavora in dos e fai una semplice dir, è
snervante sentire tutte quelle pause tra un numero e l'altro del file e il
collegamento dell'ultima cifra al file scritto sulla riga successiva. E'
comunque possibile variare la durata delle pause per quanto riguarda la punteggiatura, tuttavia non sono sicuro che si possa migliorarla molto. A volte
poi non risponde immediatamente quando si effettuano determinate funzioni e
questo è un dramma per uno che voglia programmare. Funziona bene sia con una
sound blaster awe32 che con una live! platinum. In quest'ultimo caso, forse per
la velocità del computer (pentium III 500), quando chiami il parla la sintesi
dice solo pa e poi si blocca, basta premere il tasto esc per ripristinare la
situazione (forse anche con altri tasti). Con la sound blaster awe32 ho provato
a suonare dei file midi con il play dal prompt del dos e funzionano benissimo
senza il problema di un certo rallentamento e tempo sfalsato che si sente a
volte quando si usano certe righe braille o sintesi collegate alla porta
seriale. I file wav funzionano strappati perché nella awe32 non c'è il doppio
canale e quindi vanno ad interferire con quello della sintesi. Non ho potuto
fare queste prove con l'altra soundblaster perché, almeno per il momento, non
sono riuscito a farla suonare da dos; tuttavia, come dicevo prima, la sintesi
funziona benissimo.
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Registratori a cassette, descrizione di alcune parti e piccole riparazioni, terza parte
Nota del 2015: titolo cambiato.
Ormai capita di rado di dover fare un montaggio con i registratori a cassetta,
e tuttavia quando capita è bene sapere alcune cose fondamentali che oltretutto
saranno utili, anche se in parte, per operare con altri tipi di supporto
magnetico. Anche in questo caso è di primaria importanza conoscere il funzionamento della meccanica del registratore. Una mecanica rumorosa porterà dei
rumori nella registrazione se questa è fatta a microfono; ciò avviene non solo
durante la registrazione ma in modo particolare negli stacchi tra una pausa e
l'altra. Da notare che oggi i registratori con le prese microfoniche sono rari
o addirittura inesistenti (com'è stupido il mondo del duemila). Il microfono
incorporato di un registratore porterà nella registrazione il rumore della
meccanica; la quantità di rumore dipende dal tipo di meccanica, dalla quantità
di preamplificazione esistente sul microfono e dal fatto che il microfono sia
isolato o meno dal resto del registratore. Quando si usa un microfono esterno,
i rumori della meccanica li puoi sentire negli stacchi della registrazione.
Anche in questo caso però possiamo avere dei rumori propri del microfono che
dipendono dal fruscio d'ingresso del registratore, dal rumore prodotto dal
microfono stesso e dal suo isolamento (un microfono poco isolato farà un sacco
di rumore appena lo si tocca). Ma il discorso sui microfoni è lungo e ci porterebbe fuori dal seminato. Se registri tramite cavo, gli inconvenienti dovuti
alla meccanica sono rappresentati solo dagli stacchi della registrazione. In
certe meccaniche si sente tanto il passaggio tra una registrazione e l'altra,
inoltre bisogna calcolare bene i tempi che la meccanica impiega a riprendere
la registrazione sia dalla pausa che dallo stop; se i tempi sono mal calcolati, avremo una registrazione tagliata all'inizio. I tempi di una meccanica
dipendono dalla sua configurazione e dalle sue prestazioni. Vediamo i vari
tipi di pausa esistenti. Il tipo più brutto è rappresentato dal semplice
spegnimento del motorino del registratore mantenendo il preminastro accostato
al capstan. Si trova in registratori economici o piccoli ed è tipico il miagolio che si sente quando si mette in pausa il registratore durante l'esecuzione
di un brano. Poi c'è il tipo di pausa che blocca il perno di destra e discosta
dal capstan il preminastro mantenendo però inalterato il blocchetto delle
testine. Questo tipo di pausa era usato moltissimo un tempo quando i registratori avevano i comandi completamente meccanici. Adesso questo tipo di pausa
viene utilizzato in registratori economici da tavolo (vedi Grundig). Nelle
piastre di registrazione è stato abbandonato da tempo perché si diceva che
questo tipo di pausa non garantiva il corretto scorrimento del nastro nel
momento in cui veniva ripresa la registrazione. Questo è vero solo per un
registratore mal costruito o molto economico. A mio parere la ragione è un'altra, abbandonare questo tipo di pausa significa fare uno svincolo in meno
della meccanica e quindi spendere meno per la produzione di un apparecchio. In
realtà questo tipo di pausa era montato nel registratore Aiwa ad-3600e con tastiera elettrica, dava ottimi risultati sia come tempo di ripresa della registrazione (era quasi uguale alla pausa di un minidisc) che come scorrimento del
nastro. Da notare che non ho più trovato piastre di registrazione aventi una
pausa così perfetta, nemmeno le Nacamichi e nemmeno il registratore a nastro
b77 della Revox. Già il modello ad-3700 dell'aiwa non aveva più questo tipo di
pausa. Il terzo tipo di pausa è rappresentato dallo spostamento di tutto il
blocco testine ed il preminastro. Il blocco testine però si fermerà in un
punto intermedio tra la posizione di lavoro e la posizione di stop. I tempi di
questa pausa sono strettamente legati alla qualità della meccanica e dal punto
in cui si fermano le testine. Il quarto tipo di pausa è simile al precedente
perché fa gli stessi spostamenti mandando però il blocco testine alla posizione di stop. E' usato oggi nelle piastre di registrazione che tendono sempre
più a contenere i costi ed è bruttissimo, tanto vale premere lo stop, l'unico
vantaggio della pausa resta il fatto che se sei in registrazione questa rimane
inserita senza premere rec di nuovo. Parlando invece del suono di un registratore diciamo subito che sono da preferire quelle piastre di registrazione con
regolazione del bias. Questa regolazione è rappresentata da un potenziometro
con scatto centrale. La trovi nelle piastre a tre testine e, raramente, anche
in quelle a due (vedi una piastra Teac del 92). Se la piastra è a tre testine
puoi regolare il bias ascoltando direttamente la registrazione durante la sua
esecuzione; il bias si regola a seconda del tipo di nastro inserito, anche
cassette della stessa marca ma di modello diverso hanno una diversa regolazione. Facendo la commutazione tra il nastro e la sorgente puoi facilmente regolare il bias in modo che ci sia la stessa quantità di acuti tra le due fonti.
Un buon sistema è anche quello di registrare il rumore di un sintonizzatore fm
in un punto vuoto della banda (devi avere un sintonizzatore di quelli
manuali). Se lo possiedi, puoi usare il rumore rosa di un equalizzatore (non
tutti gli equalizzatori hanno questa funzione). puoi inoltre utilizzare il
rumore rosa di un cd prova; risultati un po' meno soddisfacenti si hanno
utilizzando il rumore bianco di un cd di prova. In casi particolari, se non
hai l'equalizzatore o un mixer per regolare i toni, puoi aumentare o diminuire
gli acuti della registrazione tramite il bias in modo da renderla più accettabile (il risultato finale non è però molto buono). Ci sono poi delle piastre
di registrazione che regolano il bias automaticamente tramite dei segnali che
inviano durante la prova di registrazione. Ho visto questo tipo di regolazione
in una piastra che, se non erro, era della Teac ma non dava buoni risultati.
Chissà se i risultati sono buoni nel modello della Nacamichi cr4 che monta
appunto questo dispositivo. Se sostituisci la testina di registrazione di una
piastra, probabilmente avrai anche un diverso comportamento della regolazione
del bias (naturalmente sempre con gli stessi tipi di cassette che usavi
prima). In tal caso bisogna regolare i trimmer del bias che si trovano all'interno della piastra. Questo succede quando non si sostituisce la testina di
registrazione con un pezzo originale o comunque con caratteristiche identiche.
La cosa capita anche quando si mette una testina della stessa marca ma di
modello diverso. La risposta in frequenza di un registratore varia a seconda
delle caratteristiche tecniche del registratore. Innanzitutto devi vedere a
quanti db è stata fatta la misura. Se la misura è stata fatta, ad esempio, a
-3 db, vuol dire che si riferisce a quella pressione sonora. Non è detto che a
0 db il registratore si comporti ancora bene per tutta la banda di frequenza.
Inoltre, bisogna anche vedere come un registratore arriva a certe frequenze.
Ecco come provarlo.
Nota importante: questa prova va fatta a volumi molto
bassi, quando si mandano alle casse dei segnali fissi e non dei picchi di
segnale, queste possono danneggiarsi facilmente. Se usi una cuffia, se hai i
volumi alti sarà il tuo udito a danneggiarsi e questo è un problema ancora più
serio.
Per fare una prova del genere, l'ideale sarebbe quello d'avere un
generatore di bassa frequenza da collegare all'ingresso del registratore. Con
tale strumento è possibile inviare al registratore le varie frequenze e anche
cambiare la forma d'onda della frequenza. Se poi si avesse anche un oscilloscopio da collegare all'uscita del registratore, potremo visualizzare la forma
d'onda che ne esce; purtroppo noi non la potremmo vedere anche se personalmente io e altre persone pensavamo all'oscilloscopio per ciechi fin dal 1989. Ma
come spesso accade, le cose non si fanno perché si perde un sacco di tempo a
correre dietro ad associazioni che pensano a tutto tranne che a realizzare ciò
che serve. In mancanza del generatore di bassa frequenza, prendi un disco o un
cd prova con le frequenze campione registrate su di esso e registra la traccia
su nastro. La maggioranza delle piastre di registrazione in commercio, quando
arrivano ai diecimila herz cominciano ad andare in crisi. Oltre al suono,
sentirai un fruscio e, nei casi più schifosi, delle frequenze spurie indesiderate che aumentano con l'innalzamento del volume di registrazione. La cosa non
migliora se usi cassette al cromo (che oggi non si trovano più) o al metal.
Personalmente ho trovato solo le piastre della Nacamichi con una risposta in
frequenza fedele e il registratore a nastri b77 della Revox. E a volte non
c'entra nemmeno il fatto che un registratore sia economico o meno. Un Denon
che costava quasi un milione di lire nel 1991, aveva una risposta in frequenza
bruttissima, peggio di una piastra aiwa da mezzo milione. Per converso però,
aveva una meccanica molto efficiente. Una nota particolare va fatta per la
regolazione per le cassette al cromo e metal sulle piastre Nacamichi. Per la
registrazione, oltre ad inserire il tasto corrispondente al tipo di cassetta
che vogliamo registrare, dobbiamo anche inserire un pulsante che, così mi
hanno detto, regola la premagnetizzazione. In ascolto, contrariamente a quanto
avviene nelle altre marche di piastre di registrazione, i pulsanti con la
scritta normal, cromo e metal non hanno alcun effetto. Ha effetto invece il
pulsante della premagnetizzazione che deve essere posizionato nello stesso
modo in cui era quando abbiamo registrato la cassetta. Tale tasto ha solo due
posizioni, una per le cassette normali e l'altra per quelle al cromo e metal.
In altri tipi di piastra, la commutazione tra i vari tipi di nastro viene
fatta tramite i microinterruttori posti all'interno del vano cassetta (sono
posti sulla parete superiore di quest'ultimo) e chiudono o meno i fori della
cassetta che abbiamo inserito.
Sulla stessa posizione troviamo anche gli interruttori per la duplicazione
veloce e l'azionamento della tastiera delle piastre di registrazione (la
Nacamichi, come già visto, ha quest'ultimo interruttore sul fondo del vano
cassetta). In certe vecchie piastre di registrazione, oltre ai classici dolbi
b e c, troviamo anche il dbx. Questo, soprattutto quando è mal regolato, rende
la musica piuttosto piatta. Si comporta un po' come un registratore con volume
di registrazione automatico che tende ad abbassare il segnale quando questo è
forte. Inoltre, se una cassetta è registrata con il dbx, sarà quasi impossibile ascoltarla con un registratore che ne è sprovvisto. Fermo restando che un
nastro va sempre ascoltato con il dolbi con il quale è stato registrato (non
fare come un negoziante di mia conoscenza), è comunque possibile ascoltare una
cassetta registrata con dolbi b o c in un registratore che ne è sprovvisto
magari diminuendo gli acuti dell'amplificatore per attenuare le frequenze alte
e il fruscio. Se si fa la stessa cosa con un nastro registrato con il dbx,
oltre al fruscio e agli acuti troppo marcati, avremo anche una netta diminuzione delle frequenze mediobasse che con i regolatori di tono è possibile
correggere solo in minima parte. In alcuni registratori, la regolazione del
dolbi e quella del tipo di nastro è quasi fittizia o comunque bruttissima. Non
sempre si ha un buon effetto. Esempi: un vecchio radioregistratore dell'Aiwa
aveva la regolazione tra nastri normal e cromo quasi inefficace. Una doppia
piastra della Teac economica aveva il dolbi c schifosissimo che funzionava
abbastanza quando si registrava o ascoltava cassette fatte con tale registratore ma era assai schifoso quando si ascoltava una cassetta registrata con
dolbi c fatta con altri registratori. Inoltre, la registrazione fatta con
dolbi c da questa Teac era bruttissima se ascoltata con lo stesso dolbi in
altre piastre. In certe piastre di registrazione troviamo anche il volume
d'uscita che generalmente, ma non sempre, viene lasciato al massimo. Se non
hai un mixer, ti può essere utile per sfumare un brano. In certi piccoli
registratori, possiamo trovare la funzione che, durante la registrazione
tramite microfono incorporato, attiva la pausa quando manca il segnale e
riaccende il registratore quando questo riprende. Può essere utile per registrare un intruso in casa tua soprattutto se il registratore ha la possibilità
di regolare la sensibilità del microfono incorporato (vedi Panasonic). Nei
piccoli registratori non sempre si riesce a collegare un alimentatore in modo
facile. Il voltaggio non è un problema, ci sono alimentatori a spina regolabili anche se scadenti dal punto di vista del filtraggio e della stabilità della
tensione erogata. Se acquisti un alimentatore a spina da un ampere e l'apparecchio assorbe molto meno, quasi sicuramente avrai un voltaggio più alto
rispetto a quello selezionato. In molti casi basta regolare l'alimentatore ad
un voltaggio inferiore. Ad esempio, se hai bisogno di 3 V, regolalo a 1,5. In
commercio ci sono alimentatori con il comando di regolazione a scatti e quindi
con voltaggi predefiniti; hanno poi un commutatore per cambiare la polarità ed
una serie di spine inserite sullo stesso filo in modo da adattarli alle varie
esigenze. E ciò nonostante, in certi casi il problema è la spina che a volte
non si trova proprio (vedi Panasonic). E a volte non trovi nemmeno l'alimentatore originale. In quei casi bisogna cambiare la presa da pannello che riceve
l'alimentazione. Attenzione alla polarità: a volte, come in un Toshiba, la
massa è in punta al jack e il positivo sulla base, come nei ricetrasmettitori
della standard.
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Altri appunti di windows 98 con riferimenti ai programmi per ciechi
Modem
Se installi un modem e fai rilevare l'hardware da windows, nella directory
windows avrai il file modemdet.txt; esso contiene l'elenco dei modem rilevati
e le informazioni del tuo modem che vengono prelevate tramite i comandi at (in
particolare dai comandi ati0...ati10).
Nota: i comandi i0....i10 preceduti dai caratteri at, nei modem servono per visualizzare le informazioni come
ad esempio la marca, la revisione del software eccetera.
Non è detto che tutti
i numeri siano occupati da una funzione, quindi se nel file modemdet.txt trovi
dei messaggi di errore, probabilmente hai un modem che non supporta quel numero.
Cd audio
Se visualizzi il contenuto di un cd audio tramite esplora risorse o dalla
finestra dos di windows, vedrai che i file sono solo di 44 byte; probabilmente
tali byte rappresentano solo l'informazione di base del file e cioè quello che
nei programmi di masterizzazione viene definito come scrittura dell'indice
tock. Infatti, se copi un file del genere in un altro supporto, quando lo vai
a suonare ti verrà richiesto d'inserire il cd audio. Fai anche attenzione al
fatto che tali file hanno l'attributo di sola lettura. Lo puoi notare, oltre
che da dos, dal menu proprietà. La cosa strana è che questi file hanno tutti
la data del primo gennaio 95, questo si verifica anche in cd audio che ho
comprato negli anni ottanta.
Opzioni cartella
Molto interessanti sono le regolazioni che si
possono fare dal menu opzioni cartella ed in particolare dal pulsante generale. Puoi decidere quali file visualizzare, quali estensioni visualizzare e
molte altre cose. Per default, windows 98 mostra solo le estensioni di file
poco note.
Jaws e dintorni
Se usi jaws per la lettura di windows, è molto comodo utilizzare la
sintesi e la barra contemporaneamente. Con mb408l, la sintesi smette automaticamente di parlare quando azioni i tasti per la lettura sulla barra braille.
In tal modo puoi selezionare le finestre con la sintesi e leggerti con calma
il contenuto addirittura senza usare il cursore jaws il quale viene utilizzato
per leggere il contenuto di varie zone senza spostare il cursore reale del pc.
Ti raccomando di togliere la dicitura tab dal tasto omonimo dato che questo
viene usato parecchio in windows 95/98, è snervante sentire pronunciare tab
ogni volta che lo premi.
Nota del 2015: la definizione di cursore jaws scritta qui sopra non è esatta, eravamo in aprile 2000 ed usavo tale screen reader solo da metà marzo.
Dicono che ci sia una nuova versione di Windots per
la lettura di windows che però non ho ancora provato. Tuttavia, anche jaws non
è privo di difetti; non si riesce a leggere la finestra del mixer audiohq e
nemmeno certe parti del programma di masterizzazione dell'hp. Quando usi il
programma di masterizzazione, a volte jaws si imballa. Lo fa in particolare
quando il programma di masterizzazione deve determinare le caratteristiche del
cd e tu magari sposti i tasti di lettura della barra braille. Se leggi un
file .pdf, avrai le righe tagliate. Chissà se ci saranno delle soluzioni a
questi problemi! La vigilia di pasqua mi si è cancellato il programma jaws e
non ho capito ancora il perché. Virus non ne avevo e non ho trovato nessun
riferimento a cancellazioni di jaws nel cestino di windows; la cosa ancora più
strana è che mi ha lasciato solo pochi file della directory jfw331 e, per
fortuna, anche la chiave contenente l'autorizzazione che, contrariamente a ciò
che si dice in giro, è rappresentata dalla directory e file:
c:\jfw.cps\jfw.cps
entrambi nascosti. Se togli l'autorizzazione di jaws, il
percorso scritto sopra ti viene mostrato durante la sua cancellazione. Togli
l'autorizzazione dalla finestra dos di windows tramite il programma su floppy
jhauth. Jaws continuerà a funzionare come demo. Quando poi disinstalli jaws,
non ho capito perché mi lascia alcuni file dentro la directory jfw331 (quella
che parte da c:\ non quella dentro alla directory di windows menuav~1). E
pensare che il programma dice che toglierà addirittura la directory! Chissà se
lo fa sempre! Jaws mette anche la directory ssce all'interno delle directory
progra~1. Puoi trovare anche dei file ini di jaws nella directory windows, si
formano quando modifichi la configurazione. Che programma sbrodegone!
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I frutti della falsità
A tutti noi capita di parlare male di una persona, a volte lo si fa perché
siamo sempre pronti a criticare, in altri casi perché siamo arrabbiati e ci
lasciamo prendere dall'emotività. Sbagliare è umano e quindi non è questo il
problema. Purtroppo però ci sono persone che decidono (o quasi) di fare delle
cattiverie e un po' si divertono a sparlare degli altri e a dire cose che non
sono vere e che non possono conoscere. Sarà capitato anche a te di sentirti
dire delle cose che proprio non hai mai pensato o non hai mai fatto e che
magari non ti è mai passato per la testa l'idea di fare. La cosa più squallida
è quando queste persone che sparlano di te sono credute dagli altri, in tal
modo certe dicerie vanno avanti per anni e resti impegolato sempre dalle
stesse stupidaggini. Ecco una mia esperienza; la racconto senza entrare,
volutamente, in cose troppo personali, la privacy è un diritto che anche i
ciechi sarebbe ora imparassero a rispettare. Nei primi anni ottanta ho fatto
delle scelte che per molte persone erano sbagliate. D'accordo, fin qui tutto
bene, ognuno la vede a suo modo. Per certe persone quella è stata l'occasione
di parlare male di me e di dire cose che non sono vere. Siccome certe persone
si aspettavano che io facessi certe cose al posto di altre, si sono messe a
dire in giro che io non facevo (e non faccio) niente. Quando si ha poco più di
vent'anni è difficile ragionare con la propria testa anche quando si pensa di
farlo. In realtà, proprio perché si è ancora alle prime esperienze di una vita
adulta, spesso ci si lascia condizionare dagli altri senza accorgersene. Anche
a me è capitato questo. Io sapevo benissimo che non passavo i giorni a far
nulla e ciò nonostante mi comportavo come se le persone che parlavano male di
me avessero ragione. Chi mi conosce, magari anche solo un poco, sa benissimo
che se c'è una cosa che mi disturba è proprio il far niente. A quei tempi
sapevo anche questo ma non lo mettevo in pratica. E così continuavo ad aumentare le mie attività per cercare disperatamente di placare la maldicenza di
certe persone. Ma la cattiveria a volte è grande e non si blocca facilmente.
Io aumentavo le attività, quelle persone continuavano a sparlare, era un
cerchio chiuso dal quale si esce solo dopo che uno ha toccato il fondo. E così
ero arrivato verso la fine degli anni ottanta a non avere più nemmeno un po'
di tempo libero. Compravo dei cd che poi rimanevano inascoltati perché fermarsi anche dieci minuti per un po' di relax mi sembrava un reato; Se mancavano
dieci minuti all'ora di pranzo, non li dedicavo certo a gustarmi l'aperitivo;
cominciavo qualche cosa, leggevo, facevo un pezzo di rivista o qualsiasi altra
cosa, l'importante era che non ci fosse mai un minuto di inattività perché i
"giudici" erano in agguato. La stessa cosa capitava anche prima di coricarmi,
anche se magari mi ero alzato alle sei del mattino o avevo dormito poco durante la notte precedente. Tutto questo stress mi comportava un nervosismo tremendo, quando manca la tranquillità le cose sono più difficili da fare e da
portare a termine, i rapporti con gli altri sono più difficili. Avevo paura di
ribellarmi a certe persone perché altrimenti dicevano che ero cattivo. Ma poi
arrivi ad un punto che non ce la fai più e mandi tutti a quel paese. Poi, a
poco a poco, ho cominciato a far lavorare la mente in modo razionale. Che
senso aveva continuare con quello stress se tanto le persone dicevano ugualmente che io non facevo niente? Tanto valeva far niente per davvero. E poi
perché preoccuparsi sempre dei giudizi degli altri? E questi altri, facevano
davvero molte cose? Ed inoltre, aveva un senso vivere ogni attività in modo
stressante a tal punto da non godere nemmeno l'attimo presente perché sempre
preoccupato del futuro e cioè delle cose che poi avrei dovuto fare? In realtà,
a poco a poco e fino ad arrivare ai giorni nostri, mi venivano alla mente
certi particolari che io avevo inconsciamente insabbiato. Ricordo l'anno in
cui insegnavo per un'attività integrativa, facevo lezioni private, mi stavo preparando all'esame di radioamatore e uno di musica, ero occupato con le associazioni per ciechi e, se avanzava tempo, leggevo qualcosa o ascoltavo un po'
di musica; qualche passeggiata ogni tanto, stando però attento che non mi
occupasse troppo tempo. Sempre in quel periodo frequentavo alcune di quelle
persone che sparlavano di me e sai come si passava la giornata quando le
incontravo? Passeggiando per un corridoio del collegio, giocando a carte,
inventando bestemmie e girovagando per la città con un autobus tanto perché
passasse il tempo. Me ne tornavo a casa annoiato e adesso dico che ero proprio
scemo a badare a queste persone. Una di queste, che era ed è vedente, una sera
aveva bevuto un po', non essendo abituata si addormenta guidando in autostrada
e se sono ancora vivo è proprio una grazia. Alla faccia della maturità! Un
giorno mi telefona l'ex fidanzata di un mio amico vedente; generalmente io non
parlo mai di ciò che faccio o non faccio, mi danno fastidio quelli che si
danno arie, ma quel giorno il discorso è andato in quel modo. Le elenco le mie
attività che, rispetto a quanto scritto sopra, nel frattempo erano un po'
cambiate. Lei mi dice: "cosa dice adesso tua madre che ti sei messo a fare un
sacco di cose mentre prima non facevi nulla?" Le rispondo che lavoravo anche
prima e le elenco ciò che facevo. In realtà lei aveva creduto a una di quelle
persone che passano il loro tempo a dir male degli altri e a non dire la verità. Passando ai giorni nostri, qualche settimana fa in corriera ho trovato una
persona che non vedevo da moltissimo tempo. Come si fa in questi casi, abbiamo
parlato della nostra vita e ad un certo punto mi sento dire una frase che
grosso modo voleva dire: "una volta non facevi nulla mentre adesso.....". In
realtà adesso faccio meno di un tempo, ma anche questo è vero fino ad un certo
punto. Infatti, quando si fa una vita stressante, alla fine si produce meno di
quando si prendono le cose con la calma necessaria per farle. Adesso quando ho
voglia mi fermo ad ascoltare un cd, se ho sonno perché non ho dormito la
notte, se ho la possibilità di farlo mi butto sul divano anche se magari
arriva una di quelle persone viste prima che si mette a suonare il campanello
di casa ed ad urlare come un pazzo. Era una domenica pomeriggio dello scorso
settembre, non avevo dormito la notte e alla mattina avevo fatto un giro in
tandem; Mi stavo riposando sul divano e così quando è arrivato quel pazzoide
per poco non facevo un infarto. Da notare che anche in quel caso quel pazzoide
ha avuto qualcosa da ridire; ha criticato il fatto che io, di domenica pomeriggio, non stavo facendo niente. Chissà poi perché lui aveva il diritto di
riposarsi andando a zonzo con la macchina e a fare il pazzo nelle case degli
altri! Adesso questo pazzo ha una moglie e due bambine, la moglie ha lasciato
il lavoro per dedicarsi alle figlie ed al padre infermo; e sai lui che cosa
dice? Che sua moglie non fa un cavolo dalla mattina alla sera! Il lupo perde
il pelo ma non il vizio! Tornando a parlare di me, adesso quando faccio qualcosa la vivo, nel senso che non sono sempre preoccupato per ciò che devo fare
dopo. Questa esperienza ci insegna quanto segue:
1: le persone spesso parlano
e criticano senza conoscere realmente gli altri, basta qualche telefonata o
qualche messaggio via internet per conoscere una persona?
2: a volte ci si
lascia condizionare anche se non lo vogliamo.
3: le dicerie della gente a
volte si protraggono nel tempo e le bugie diventano quasi una verità.
4: bisogna sempre vedere da dove arriva la critica, questo lo sappiamo ma inconsciamente lo dimentichiamo. Nel mio caso le critiche arrivavano da persone che
facevano meno di me, da persone che magari consideravano "il fare qualcosa"
solo quando questo qualcosa era svolto per scopi di lucro, che mentalità
ristretta! Le critiche arrivavano da una mia ex che pensava di conoscermi
tramite l'oroscopo! Chi ha orecchi per intendere...
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