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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
Giochi fantasy land, furious racing e space storm
Proposti dalla rai, pur non essendo giochi testuali sono fruibili anche da chi
non vede perché provvisti di suoni e di una voce guida e scaricabili nella
versione per windows e mac. In questo articolo parlerò solo della versione per windows
perché non possedendo un mac quel poco che so lo conosco per sentito dire e quindi lascio
eventualmenhte il compito di chi lo usa di mettere un commento nel blog in modo da integrare e completare le informazioni.
Visto che non necessitano d'essere installati, apparentemente sembrano programmi portable ma non è così: infatti, oltre alla cartella in cui li scompatti, mettono i loro riferimenti nel percorso:
\utenti\nomeutente\AppData\LocalLow
e, cosa ancora peggiore, nel registro di windows.
Il gioco più accessibile e godibile per i non vedenti è Fantasy land anche se rispetto al famoso Gioco del castello di Enrico Colombini degli anni '80 questo lascia molto a desiderare in fatto di fantasia e interattività
con gli oggetti. Inizialmente l'avevo provato inpostando la difficoltà 1 ma mi sembrava troppo scontato e così ho inserito la
difficoltà 5 e finora sono arrivato al livello 6, non so fino a che livello si arriva, guardando i file sembrano essere una cinquantina ma mi sembrano troppi... forse saranno una decina? Vedremo!
Comunque molte delle azioni sono lasciate alla macchina e una volta che ne hai capito la logica, come quando il protagonista attacca l'avversario,
l'esito è scontato e se ti fai fregare significa che sei proprio sbadato!
La seconda carenza è la scarsa interattività con gli oggetti e i personaggi
dove anche qui molto viene lasciato fare alla macchina senza che l'utente sviluppi la fantasia per risolvere un problema.
Ad esempio, quando trovi un oggetto puoi solo premere ctrl per esaminarlo e la macchina ti dice com'è o cosa fa a seconda della
situazione in cui ti trovi ma non sei tu a decidere con quale verbo o con quale frase più o meno valida esaminarlo come avveniva nell'insuperabile
Gioco del castello. Il fatto poi di doversi muovere solo con la pressione di ctrl e non con le lettere della tastiera
per andare ad ovest, ad est eccetera personalmente mi fa orientare di meno ma forse questa è solo una mia carenza. Facendo sempre l'esempio del Gioco del castello,
ti confido un segreto: mi sono sempre immaginato la pianta di quel castello alla
rovescia! E sai perché? Perché la lettera o di ovest la si preme con la mano
destra e la e con la sinistra e nel premerle m'immaginavo d'andare dalla parte della mano che aveva premuto il tasto e quindi alla rovescia!
I giochi Furious racing con auto e moto e Space storm con la nave spaziale
secondo me sono abbastanza accessibili ma meno godibili da chi non vede
ed è anche ovvio che sia così visto che in quei casi non viene raccontata una
storia ma mostrato un circuito di moto o auto oppure una nave che va nello
spazio e quindi un qualcosa che è più da vedere che d'ascoltare. E' un po'
come quando ad un cieco viene descritto un quadro: sì, magari un po' se lo
immagina e in modo particolare lo fa chi non è nato non vedente
ma ha perso la vista in un'età da ricordare le immagini; però alla fine la
descrizione non te lo può far godere come se lo vedessi. Nel caso dei nostri
giochi, alla fine ciò che il non vedente sente sono solo dei rumori che in certi casi non
sono nemmeno ben azzeccati. Personalmente avrei messo più in primo piano il
rumore dell'auto o della moto che sto guidando e avrei messo qualche messaggio
in più che mi descrivesse un po' la gara e il percorso; d'accordo che le
radiocronache di Enrico Ameri erano insuperabili e non sono ripetibili,
però... Lo stesso discorso vale per la navicella spaziale: avrei messo in
primo piano il rumore dei motori della nave immaginandola un po' come quelle
dei libri/film di star trek con dei beep o messaggi che mi indicano gli ostacoli o il percorso mentre qui i suoni non sempre sono azzeccati: ti pare che un asteroide che si avvicina faccia quel suono?
L'oggetto è all'esterno della nave e in assenza d'aria non produce rumore e quindi ciò che dovresti sentire sono solo dei segnali acustici associati ai sensori della navicella.
Di questi due giochi però ci sono cose che non ho capito e
che non ho approfondito perché in realtà sono solo giochi e quindi non ci ho
dedicato tanto tempo e magari le mie impressioni sono un po' errate.
Se sei non vedente, con Furious racing e Space storm fai attenzione a non
attivare l'opzione per non udenti perché in quel caso la voce guida non c'è
più e, visto che gli screen reader non sono compatibili con il programma, poi
non c'è modo di riattivarla in maniera semplice. Riscompattare il gioco e
cancellare i riferimenti nel percorso
\utenti\nomeutente\AppData\LocalLow
non serve e quindi per ripristinare il tutto dovrai cancellare i riferimenti dal registro; ad esempio, Furious racing mette due chiavi col nome omonimo e forse basta cancellare quelle ma se cancelli anche
gli altri riferimenti al gioco non fai male.
Da notare inoltre che
quando giochi con furious racing è bene disattivare jaws perché in caso contrario l'accelerazione con le frecce viene inibita; la cosa non succede con
l'assistente vocale o con NVDA. Non ho capito se capita la stessa cosa con
Space storm perché in quel caso è difficile sentire se c'è l'accelerazione.
Oltre che dal sito rai, puoi scaricare i giochi citati anche nell'apposita sezione del mio sito andando
qui
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Alimentatore Asus rog strix 550g
Si tratta di un alimentatore modulare per computer desktop con potenza di 550
wat in cui, contrariamente agli alimentatori modulari della Cooler master
provati finora, sono staccabili proprio tutti i cavi, compresi quelli per
l'alimentazione della scheda madre anche se non ho capito l'utilità di questo
accorgimento. Infatti, se è vero che la modularità di un alimentatore permette
di collegare all'alimentatore stesso solo i cavi che servono per alimentare gli
hard disk, i masterizzatori in uso eccetera senza riempire inutilmente il
computer di fili che tra l'altro ostacolano il passaggio dell'aria rendendo il
raffreddamento più difficile, è altrettanto vero che se non colleghi i cavi
per alimentare la scheda madre non puoi usare il computer e quindi tanto
valeva lasciarli fissi come in effetti erano negli alimentatori Cooler master
da me provati.
Il cavo a piattina con spine molex, un po' più corto dei cavi sata ma sufficientemente lungo per
alimentare le periferiche, possiede tre spine zigrinate in modo tale da renderne più facile l'impugnatura in modo da poterle staccare più facilmente
dalle periferiche rispetto alle tradizionali spine molex; non c'è la spina
tipo floppy e quindi, se ti serve, dovrai usare un adattatore. La spina tipo
floppy non è utilizzata solo per i drive dei vecchi dischetti ma anche nelle
vecchie schede audio della Creative come la live drive, un'unità che s'inseriva nella parte anteriore del pc come si trattasse di un masterizzatore.
I due cavi sata, sempre a piattina, sono assai lunghi perché hanno quattro spine al posto delle
solite tre e quindi, in molti casi, ne puoi collegare uno solo. Da notare che
se hai dei vecchi cavi molex o sata di un alimentatore modulare Cooler master
non li puoi utilizzare nell'Asus perché la spina che s'inserisce nell'alimentatore è meccanicamente diversa.
Il cavo guainato con 24 pin per l'alimentazione della scheda madre, ha due spine che
vanno inserite sulla parte superiore dell'alimentatore mentre dal lato della
scheda madre ha un'unica spina a 24 pin e non due spine, una da 20 e l'altra
da 4 pin, come a volte accade in modo da garantire la compatibilità con le
vecchie schede alimentate solo con 20 pin. Comunque puoi alimentare ugualmente le vecchie schede lasciando liberi i quattro pin che non servono come visto in passato.
A questo punto chi assembla computer sa bene che per alimentare la scheda
madre occorre solo un altro cavo per i 12 volt con 4+4 pin e non ho capito
perché l'alimentatore Asus rog 550g ne prevede due: uno può essere collegato
accanto a quello con 24 pin mentre l'altro si potrebbe collegare alla presa
sottostante ma naturalmente ne ho utilizzato uno solo. Comunque anche questi cavi sono ricoperti da una guaina e ciò fa sì che i singoli fili non s'impiglino nelle periferiche o nel case.
L'elenco dei cavi posto
nelle istruzioni parla di un cavo con 4+4 pin e un altro con 4 pin per alimentare una periferica e non so se per quest'ultimo si riferiscono al secondo cavo
4+4 o al cavo molex; oltretutto non vedendo le figure... Mi sto anche chiedendo se per caso non vi siano schede grafiche alimentate con 4+4 pin oppure,
anche se la cosa mi sembra strana, schede madri che necessitano di due cavi
con 4+4 pin; se ne sai qualcosa, metti un commento nel blog.
Sempre con guaina, ci sono poi i soliti due cavi per l'alimentazione delle schede grafiche che la necessitano.
La serie rog strix degli alimentatori Asus adopera quella che pomposamente
viene chiamata "Tecnologia zero db" che in pratica consiste in questo: una buona parte del raffreddamento dell'apparecchio viene svolto tramite dissipatori passivi, ossia da
dissipatori metallici che non hanno alcun movimento meccanico e quindi che non
producono rumore, zero db appunto. Si scrive che questi dissipatori, chiamati
rog e utilizzati anche in altri prodotti Asus, hanno un volume due volte
superiore rispetto ad altri; quanto siano effettivamente grandi non lo so
perché, essendo in garanzia, non ho ancora aperto l'alimentatore.
Oltre al solito interruttore per accendere e spegnere l'apparecchio, sul
pannello posteriore dell'Asus rog strix troviamo un altro pulsante che accende
o spegne la ventola; naturalmente quando la ventola è spenta il raffreddamento
viene lasciato tutto ai dissipatori passivi rog ma da quanto ho letto in rete riferito però al modello con 650 wat, ciò è vero fino ad un certo punto.
Infatti, quando l'alimentatore deve emettere il 40% della sua potenza, la ventola dovrebbe
accendersi automaticamente anche se il pulsante è in posizione off ma a tale proposito le istruzioni non dicono niente.
Tuttavia, sarà perché non ho una scheda grafica eccezionale, durante l'uso del pc la ventola non è mai
entrata in funzione; in ogni caso, se l'accendi il rumore che produce è assai
contenuto anche se un po' superiore rispetto a quello prodotto dalla ventola
del silent pro di Cooler master. Inoltre, per quanto provato finora, i dissipatori rog funzionano egregiamente o comunque i componenti non emettono tanto calore visto che con la ventola spenta l'alimentatore non scalda per niente anche in estate e a tale proposito mi è venuto in
mente quando tanti anni fa un tecnico sembrava aver scoperto l'acqua calda nel
modificare un alimentatore economico mettendoci una ventola che girasse piano
in modo da produrre poco rumore; Certo, il rumore era bassissimo ma l'alimentatore scaldava proprio perché non era stato progettato ad avere una
ventola che girasse così piano e non aveva dissipatori passivi adatti a disperdere tutto il calore. Eravamo nel lontanissimo 2006 quando
certamente d'informatica ne sapevo un po' meno ma anche all'epoca avevo dei dubbi su tale modifica come puoi leggere
nell'articolo Ventole nexus e una modifica per rendere il computer davvero silenzioso ma... con qualche dubbio pubblicato in Fuori serie n.58.
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Aggiornamento di wsus offline update versione esr
In data odierna, 8 luglio 2020, l'ultima versione di wsus offline update,
il programma che scarica aggiornamenti per windows e office e poi li installa off line utile per quando
non riesci a compiere l'operazione con windows update, è aggiornata al 12 marzo 2020 ed è così anche per la versione esr, quella che contiene le versioni più vecchie di windows e office.
Tuttavia ho notato che l'ultima versione esr non contiene più xp e nemmeno le versioni di office molto vecchie. Incuriosito dalla faccenda, ieri sera ho provato a scaricare xp con la versione esr di novembre 2019 notando
che il download avviene ancora e per tanto nella sezione programmi del
mio sito
ho inserito la nuova versione lasciando però anche quella precedente e così ho fatto anche per la versione non esr.
Da notare che l'archivio delle vecchie versioni presente nel sito del
programma
non contempla le versioni esr ma solo, per così dire, quelle "normali".
Infatti, pur tenendo presente che la dicitura esr non si trova nel nome del file zip
e nemmeno quando, una volta scompattato, si lancia il programma, ho provato a cercare nell'archivio del sito
visto sopra la versione esr 9.2.6 dello scorso novembre senza trovarla.
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Consigli per l'uso di gmail, creazione account, app meno sicure e attivazione e disattivazione della verifica in due passaggi
In generale
Un account google non serve solo per ricevere e inviare la posta ma è solo questa
funzione che verrà esaminata in questo articolo e lo farò svolgendola con il
computer da web o dai programmi di posta tralasciando il telefonino di cui ne
so davvero poco. Metterò in luce alcuni problemi che possono capitare facendo
le mie considerazioni e dando dei consigli per risolverli. Non sono un esperto
di google, ma proprio perché ho avuto dei problemi ho cercato di capirci
qualcosa e qui trovi la mia esperienza con tutti i suoi limiti.
Siccome mi serviva per la sitemap del sito, in aprile del 2017 ho creato senza
problemi un account google con relativa casella gmail; in settembre dello
stesso anno un antivirus che stavo provando mi ha mandato in tilt la casella
ma mi è bastato cambiare password per metterla a posto. Fino a luglio 2020 non
ho mai provato la verifica in due passaggi che vedremo in seguito e per l'uso
della casella da web o per i programmi di posta ho sempre adoperato la password inserita in fase di creazione dell'account e successivamente quella
modificata nel settembre 2017 e quindi è errata la convinzione di chi afferma che con i programmi di posta si può usare solo la password generata da google; salvo cambiamenti futuri, ciò non è vero nemmeno per
un nuovo account che per fare tutte le prove ho creato in luglio 2020. Da
notare che a parte il problema con l'antivirus, dal 2017 al 2020 gmail non ha mai creato fastidi e quelli che ho avutoultimamente, naturalmente con il senno
di poi, sono facilmente risolvibili come vedremo in seguito. Quindi una casella gmail può essere una buona soluzione per chi usa la posta ed in modo particolare per non avere molti spam e per la sicurezza a cui google punta molto
come quella, ad esempio, costituita dalla verifica in due passaggi che vedremo
più avanti. La ritengo invece una casella un po' meno valida per fare delle
prove perché, proprio a causa della sicurezza, ogni cosa minimamente sospetta
che svolgi ti viene segnalata come problema nella pagina web e, se l'hai
inserita, nella mail di recupero, ossia una seconda casella di posta a cui
google invia un messaggio per quando non puoi accedere a gmail e queste continue
segnalazioni possono essere una scocciatura.
A chi usa lo screen reader jaws dico che per gestire la casella di posta da
web è bene utilizzare almeno la versione 18 che funziona meglio con google
chrome mentre con internet explorer dà dei problemi. Con jaws 2020 in windows
10 puoi utilizzare anche explorer senza problemi, non ho provato con le versioni 2018 e 2019. Per quanto scritto sopra smentisco ciò che viene scritto
nella guida di gmail secondo la quale jas va utilizzato in abbinamento a
firefox, un programma che magari funzionerà anche bene per la gestione della
casella da web ma che non sei costretto ad utilizzare. Forse a questo
punto qualcuno osserverà che nell'adoperare la casella di posta da web è possibile attivare la visualizazione in html di base invece di quella standard in
modo che gli screen reader più vecchi siano compatibili. Sì, si può fare ma
così facendo non puoi utilizzare tutte le funzioni di gmail.
Un altro errore della guida di gmail l'ho trovato là dove parla delle scorciatoie da tastiera che, tra l'altro, si possono personalizzare. Il cursore
virtuale di jaws viene erroneamente chiamato cursore visivo; giustamente si
dice che per disinserirlo bisogna premere insert+z ma poi sbaglia quando dice
che per riattivarlo si deve premere z; come molti sanno, il cursore virtuale
si toglie e s'inserisce sempre con lo stesso comando insert+z.
invece una bella funzione della guida è la possibilità di digitare una o più parole
nell'apposita casella in modo che vengano cercate all'interno di essa e quindi
trovare subito ciò che t'interessa tra i risultati della ricerca.
Se per conoscere certe funzioni di gmail leggere la guida può essere importante per tutti, lo è maggiormente per chi usa gli screen reader visto che in essa trovi il pulsante, il link o la scritta su cui cliccare e, conoscendo il
nome dell'elemento, sarà possibile cercarlo velocemente all'interno di certe
pagine un po' complesse.
Pur non avendo provato le scorciatoie da tastiera, ma tenendo conto che
quando il cursore virtuale di jaws è inserito diverse lettere della tastiera
servono per dare comandi, è da verificare che una determinata scorciatoia non
vada in conflitto con un comando di jaws ed è proprio per questo che la guida
di gmail dice di togliere il cursore virtuale; naturalmente la cosa va verificata anche con NVDA e l'assistente vocale, screen reader di cui la guida non
parla o per lo meno non ne ha parlato nei paragrafi che ho letto o semplicemente spulciato.
Creazione di un nuovo account
Se hai già un account google, puoi partire da quello per aggiungere il secondo ma visto che per fare tutte le prove ne ho fatto uno partendo da zero, supponiamo di non averne nemmeno uno. Per crearlo vai su:
www.gmail.com
Forse perché non è stato settato o per altri motivi che non ho approfondito,
google chrome portable mi parla in inglese e se ti succede basta selezionare
l'italiano tramite l'apposita casella della lingua. Nella maggioranza dei
casi, purtroppo il web non si comporta sempre allo stesso modo, la cosa va
fatta in due momenti della creazione dell'account. Ad ogni modo, per iniziare
clicca sul link Crea un account e poi prosegui compilando ed accettando tutto
ciò che serve tenendo a portata di mano un telefonino nel quale google ti
invierà un codice che dovrai inserire in modo da confermare la tua identità.
Del codice devi inserire solo i numeri e tralasciare la lettera g e il trattino. Siccome abbiamo una tecnologia che fa acqua da tutte le parti, contrariamente al 2017 quando era andato subito tutto bene, per fare un account ci ho
impiegato dei giorni perché in punti diversi della compilazione ricevevo sempre
questo messaggio:
spiacenti, si è verificato un problema.
Ma quale problema? La guida di gmail non contempla questo messaggio e pensavo
ci fosse un conflitto tra jaws e chrome che stavo utilizzando o da qualche
altra parte. In una delle prove mi ha addirittura saltato il codice da inviare
nel telefonino... roba da matti! Volendo sapere con certezza se i problemi
dipendevano dal mio computer o da google, dopo alcuni giorni ho riprovato con
lo stesso pc e la stessa configurazione e tutto è andato a buon fine; quindi
se ti capita non ti rimane che attendere qualche giorno e riprovare.
Una volta compilato l'account, per default la verifica in due passaggi è
disattivata ed è altrettanto disattivato l'accesso delle app meno sicure, cose
di cui parlerò in seguito. Questo succede in luglio 2020 perché nel 2017 ho
potuto utilizare immediatamente gmail nella modalità che adesso google ritiene
meno sicura senza fare le regolazioni che vedremo. Da notare che, a parte il
problema di cui parlerò più avanti, anche nel 2020 le app meno sicure erano
abilitate e quindi o lo erano già nel 2017 oppure in quell'anno google non
faceva tale distinzione e poi ha in qualche modo abilitato in automatico le
app meno sicure di cui trovi tutti i dettagli nel prossimo paragrafo.
Utilizzo delle app meno sicure
Il termine app non mi piace e preferisco il nome programmi; tuttavia, quali
sono le app che google ritiene meno sicure? Di primo achito si pensa a programmi molto vecchi o compilati nel modo antico ma non è proprio così visto
che la cosa accade anche con quelli assai aggiornati ed impegnati dal punto di
vista della sicurezza come mozilla thunderbird 78.0 aggiornato a luglio 2020.
Per poter usare i programmi meno sicuri, in google è possibile attivare l'accesso alle app meno sicure ma da più parti si dice che questa possibilità sarà
abbandonata e quindi la sua attivazione va considerata una soluzione temporanea anche se non so dirti per quanto tempo rimarrà valida. Per quanto dirò
poi, con molta probabilità per usare gmail saremo obbligati ad utilizzare la
verifica in due passaggi ed in modo particolare quando si usa il protocollo
pop3.
Abbiamo visto che in luglio 2020 l'accesso alle app meno sicure è disattivato
per default; una volta attivato, se non viene utilizzato per un po' di tempo,
ossia un mese o giù di lì, si disattiva automaticamente e bisogna riattivarlo
e ciò spiega, almeno in parte, il motivo del mio problema: sono stato un mese
e qualche giorno senza ritirare la posta da gmail. Quando sono andato a scaricarla con Oe Classic che ho nel computer più nuovo, ottenevo sempre l'errore
di password errata nonostante fosse giusta e fossero a posto tutti gli altri
dati dell'account che adoperavo con protocollo pop3; quindi sono andato nel
computer più vecchio con windows 7 ed outlook express ottenendo lo stesso
risultato; mettendo un disco con windows 10 sempre nel computer più vecchio e
scaricando la posta con outlook di office 2007 ottenevo lo stesso errore.
Tuttavia con il computer più vecchio riuscivo ad accedere alla mail da web e
quindi, tanto per cercare una soluzione, ho cambiato la password dell'account
senza risolvere nulla. Stranamente, e questo mi ha portato fuori strada nel
cercare una soluzione, con il computer più nuovo non potevo accedere da web e
c'è da chiedersi perché un pc fosse bloccato completamente e l'altro no. Per
farla breve, tutto è andato a posto quando con il vecchio computer ho riattivato l'accesso alle app meno sicure che si era disattivato e che si riattiva
così:
1) tramite web Accedi all'account di posta e poi clicca sul pulsante del tuo
account;
2) clicca sul link Gestisci il tuo account google e poi sul link Sicurezza;
3) vai all'intestazione Accesso app meno sicure e clicca sul link Attiva accesso (sconsigliato);
4) vai alla scritta Consenti app meno sicure off e attiva la casella di
controllo sottostante in modo da portarle ad on e poi chiudi tutto (in questo
caso non c'è da cliccare su salva).
Nota: tutte le opzioni scritte sopra non sono disponibili se è stata attivata
la verifica in due passaggi. Per rendertene conto, dopo averla attivata come
vedremo nel prossimo paragrafo, vai
qui
Da notare che per far rifunzionare l'account non ho usato una password generata da google ma quella inventata da me che è la stessa che adopero quando
accedo tramite web. Inoltre, quando compili l'account per la prima volta ti
viene chiesto d'inserire una password con un minimo di 8 caratteri (simboli e
lettere) mentre quando l'ho cambiata ha chiesto sedici caratteri.
Nota: questo mi è capitato con il vecchio account; stranamente oggi ho cambiato la password del nuovo account di prova e mi ha chiesto sempre otto caratteri forse perché sono entrato nella pagina dei cambiamenti in un altro modo o
qualcosa del genere, lascio a te il compito d'approfondire la faccenda perché google mi ha proprio scocciato.
Comunque quando l'accesso alle app meno sicure è attivo, non ha importanza che
la password sia di otto o sedici caratteri.
A questo punto pensavo che un programma aggiornato come thunderbird 78.0
accettasse la mia password anche con l'accesso alle app meno sicure disattivato ma in realtà la mia password viene accettata solo se adopero il protocollo
imap ma non il protocollo pop3. Da notare che con le app meno sicure disattivate Oe Classic non accetta la mia password nemmeno se adoperato col protocollo imap e nemmeno se questa è di sedici caratteri. Lascio a te il compito di
fare le prove con le ultime versioni di outlook presenti in office.
In pratica, soprattutto quando si usa il protocollo pop3, il concetto di
google è questo: per usare la password inventata da te devi attivare l'accesso
alle app meno sicure anche se l'applicazione è aggiornata e sicura; quando
l'accesso alle app meno sicure è disattivato, devi usare la password generata
da google che si può produrre solo quando è attiva la verifica in due passaggi
descritta nel paragrafo successivo e diventano sicure tutte le applicazioni
anche le più obsolete come outlook express. Un modo assai discutibile d'interpretare la sicurezza! Praticamente per google la sicurezza di un programma non
dipende da come è stato sviluppato ma dal modo con cui si è generata la password per accedere alla posta.
Attivare verifica in due passaggi
Con questa opzione attivata, quando accedi alla posta da web, oltre alla password dell'account dovrai inserire il codice che ti arriverà nel cellulare;
al posto del codice da digitare puoi ottenere un sms in cui toccare su sì per
confermare la tua identità. Durante l'accesso è attivo il pulsante Non chiedere più su questo computer ma se cancelli la cronologia del browser ovviamente
ti verrà nuovamente chiesto d'inserire il codice. Per il secondo passaggio,
quello appunto costituito dal codice, c'è la possibilità d'inserire un secondo
telefonino come backup e se non lo fai google te lo segnala come problema come se tutti fossero obbligati ad avere più di un cellulare; comunque se hai un solo telefonino puoi fregartene della segnalazione di google che tanto la verifica in due passaggi funziona ugualmente.
Siccome i programmi di posta non prevedono l'invio del codice, o per lo meno
non lo fanno quelli che conosco anche perché sarebbe scomodo, dopo aver attivato la verifica in due passaggi puoi generare una password tramite google che
incollerai nel programma di posta in sostituzione di quella utilizzata normalmente; tuttavia per accedere da web continuerai ad usare la vecchia password
inserita in fase di compilazione dell'account. Fermo restando che puoi generare più di una password, ho notato che la stessa password generata da google
può essere utilizzata su due computer e programmi diversi e quindi se fai
usare il pc da qualcuno, attento a non fartela fregare perché basta che la
persona la incolli nel suo programma di posta per poter scaricare la posta al
posto tuo.
Se durante l'attivazione della verifica in due passaggi ricevi il messaggio:
Spiacenti, si è verificato un problema
devi riprovare più volte come per la compilazione dell'account; a me è capitato una volta sola e ho rifatto subito l'attivazione con successo.
Tralasciando l'ovvietà di premere su Avanti quando necessario e inserendo solo
le istruzioni di base senza tutte le opzioni per il secondo passaggio che
potrai scegliere a piacere, per attivare la verifica in due passaggi fai così:
1) da web accedi al tuo account di posta, clicca sul nome dell'account,
quindi su Gestisci il tuo account google e poi su Sicurezza;
2) clicca sul link Verifica in due passaggi e poi sul link Inizia;
3) metti la password dell'account, ti verrà chiesto il numero di telefono in
cui ricevere il codice per il secondo passaggio e per default è attiva la
ricezione del codice tramite sms e potresti scegliere di riceverlo con una
telefonata ma non ne vale la pena;
4) arriva il codice e una volta inserito ti dice che ce l'hai fatta e clicchi su Attiva.
Se l'accesso alle app meno sicure era attivo, adesso si è
disattivato e la password che avevi nel programma di posta non funziona più e
al suo posto devi inserire quella generata da google nel modo seguente:
1) sempre dalla pagina Sicurezza clicca su Password per le app ed inserisci
la password dell'account;
2) appaiono le scritte Seleziona app e Seleziona dispositivo ma stranamente
ho notato che non si può fare la selezione su entrambe perché quando clicchi
sul pulsante Passa ai selettori per fare la seconda selezione si azzera il
lavoro svolto. Tuttavia secondo me queste selezioni sono a scopo descrittivo e
non tecnico. Come app ti propone Posta, Calendario eccetera mentre tra i
dispositivi trovi Computer windows. Per entrambe le selezioni c'è la possibilità di mettere un nome personalizzato e io ho sempre usato quello mettendoci
il nome del programma in uso; in una prova l'ho inserito nei dispositivi
mentre nella seconda, e più logicamente, tra le app ma ho visto che non cambia
nulla. Quindi scegli una app oppure un dispositivo e poi clicca su Genera;
3) appare una password con sedici caratteri da mettere negli appunti. Clicca
su Fine e vai ad incollare la password nel programma di posta e a metterla in
un file da conservare magari in un computer dos non collegato alla rete.
Disattivare verifica in due passaggi
Ancora dalla pagina Sicurezza clicca su Verifica in due passaggi e
poi metti la password dell'account. Quindi clicca sul pulsante Disattiva e
ancora su Disattiva per confermare.
Se prima di attivare la verifica in due passaggi era attivo l'accesso alle app
meno sicure, queste si riattivano ma capita di non notarlo immediatamente
perché, almeno per chi usa gli screen reader, nella pagina Sicurezza manca
l'intestazione delle app meno sicure vista in precedenza. Quindi sono uscito e
rientrato nella pagina che ho ricaricato con f5 e aggiornato lo schermo di
jaws con insert+esc ma forse bastavano solo le ultime due operazioni. In una
seconda prova l'intestazione è apparsa subito ma le app meno sicure erano
disattivate e non ricordo bene se lo fossero prima di attivare la verifica in
due passaggi perché avendo fatto tante prove...
Se in futuro verrà riattivata la verifica in due passaggi, questa partirà dalla
data in cui la riattiverai e dovrai rigenerare una o più password perché
ovviamente quella generata in precedenza non è più valida.
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Senza explorer non acquisto le ciabatte!
Il titolo è un po' scherzoso ma non più di tanto e questo articolo va al di là
della tecnica.
Visto che il termine ciabatta viene usato anche in elettronica e addirittura
come tipo di pane, specifico che in questo caso intendo proprio le ciabatte da
mettere ai piedi quando sei in casa; ma perché acquistarle in internet? Beh,
se ci sono normodotati che per comodità comprano una semplice maglietta con
l'iphone, secondo me è naturale che chi ha difficoltà negli spostamenti come
può essere per in non vedenti senta la necessità d'acquistare in rete anche le
cose più banali. Tuttavia non è solo una questione di comodità: contrariamente
a quanto sostengono altri non vedenti, nell'ambiente in cui vivo non è mai
stato facile trovare persone disposte a dare unamano e quindi quando ne trovo
una la chiamo solo se è strettamente necessario.
Apro una parentesi: nell'ambiente in cui vivo spesso si ha la presunzione di
dare una mano a chi non vede semplicemente perché lo si fa suonare in chiesa
senza pensare che in questo caso è l'orbo a dare una mano ai normodotati visto
che non basta essere ciechi per non aver voglia di dormire alla domenica
mattina.
Torniamo alle ciabatte e agli acquisti in generale. Qui al mio paese un negozio
di scarpe non c'è e quindi devo trovare qualcuno con la disponibilità di tempo
per andare da qualche altra parte oppure attendere il mercato del venerdì
sperando di trovare ciò che mi piace. L'ideale sarebbe quello di poter toccare
con mano ciò che stai per comprare ed in modo particolare quando non vedi le
immagini in internet e quando si tratta di qualcosa che sarebbe bene provare
ad indossare. Però è altrettanto vero che spesso quando chiedi ad un negoziante una determinata marca di prodotto che lui non tratta ti risponde: "Non la
fanno più!". Salvo poi trovare in rete un sacco di modelli proprio di quella
marca che forse, e sottolineo forse, avresti potuto trovare girando più negozi; ma davvero sei disposto a scocciare un accompagnatore per andare qua e là
con la vaga speranza di trovare qualcosa? E se una volta che hai consumato
tutto il tempo dell'accompagnatore per andare
inutilmente qua e là hai bisogno di qualcosa che veramente non puoi fare da
solo, cosa fai?
Per quelli scritti sopra e anche per il gusto di provare e per la gioia di
fare da soli, ho acuistato un paio di ciabatte su
www.mecshopping.it
Come sai, internet explorer sta progressivamente andando in disuso; in windows 7 non si aggiorna più mentre in windows 10 è più aggiornato ma non so fino a quando continueranno ad aggiornarlo.
Tuttavia in diversi siti non è più molto compatibile
e, nel caso di chi non vede, ad esempio lo noti quando il numero di link di
una pagina è inferiore a quello che visualizzi con google chrome e magari a
mancare sono proprio i link per la registrazione e il login come nel caso di
mecshopping. Per questo mi sono registrato con chrome e pensavo di fare lacquisto con quello ma Al momento di scegliere la taglia ho cominciato ad incavolarmi perché non riuscivo a selezionare il numero desiderato. Chrome e
microsoft edge, che ormai, di primo achito e conoscendolo assai poco, assomiglia molto a chrome, mostrano le taglie disponibili tutte in un'unica riga del cursore virtuale di jaws e cliccando sul
numero desiderato non fai niente. Ad esempio, se le taglie disponibili di una
calzatura da uomo sono dal 40 al 46, jaws ti mostra:
40414243444546
Così sono tornato ad explorer anche se non mi faceva fare il login con la
speranza che una volta messa la merce nel carrello me lo lasciasse fare
durante l'acquisto e così è stato. Con explorer, il cursore di jaws mostra le
taglie disponibili in righe diverse; dando invio sul numero desiderato, questo
cambia di colore rispetto ai numeri delle altre taglie ed il comando per
sentirtelo dire è insert+5. Da notare che se non viene selezionata una taglia
la merce non si aggiunge al carrello e che una volta messa nel carrello viene
scritta la taglia selezionata e quindi sei sicuro d'aver fatto la selezione
giusta. Ma quando explorer non sarà più utilizzabile, se le cose staranno
ancora così, come faremo a selezionare la taglia? Chiameremo un vedente che ha
sempre tanto da fare anche per questa faccenda? Così ho scritto a mecshopping
che ha ricevuto il messaggio e vedremo cosa e se mi risponderanno.
Nota: Ho fatto una prova anche con una vecchia versione di firefox con il quale il cursore virtuale mostra tutte le taglie disponibili in un'unica riga ma con gli spazi; non ho verificato se si poteva selezionare il numero desiderato. L'ideale però sarebbe quello di provare con una versione recente di firefox.
Per dare un'informazione completa e per far capire ai normodotati quanto tempo
è necessario a chi non vede per svolgere certe cose, aggiungo che la scelta del
colore della merce viene fatta attraverso dei link che suppongo siano colorati
in modo adeguato; non avendo fatto guardare lo schermo, ovviamente la mia è
solo una supposizione visto che da anni jaws e le ultime versioni dei browser
non vanno d'accordo con il colore dei link che si consultavano assai meglio quando si
usava explorer 8. Ed allora come ho fatto a scegliere il colore? Per fortuna il
sito scrive il colore selezionato al momento, forse lo fa perché con certi
schermi magari qualcuno si confonde un po' con il colore o per altri motivi,
fatto sta che per chi non vede questa scritta è assai provvidenziale! I colori
di un prodotto non sono infiniti e quindi se quello di default non ti piace o
vuoi comunque sapere quali altri colori sono disponibili, ti basterà cliccare
su un link alla volta per ottenere la scritta di ciò che hai selezionato. Lo
so, ci vuole un po' di tempo ma tanto secondo la mentalità di certe persone
dell'ambiente in cui vivo chi non vede di tempo ne ha da vendere.
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Guasto alle unità disco di un vecchio computer
Mi riferisco ad un pentium IV dei primi anni 2000 con scheda madre Asus p4p800-
x che possiede ancora i due controller per le unità ide e, forse, un solo
controller sata per le unità di questo tipo. Il dubbio deriva dal fatto che
essendovi solo due prese sata, immagino che. come avviene in computer più
recenti, siano entrambe gestite da un unico controller; le proprietà di xp non
mi chiariscono le idee e nemmeno il guasto che sto per raccontare.
Domenica di fine marzo 2020, piena emergenza coronavirus: nell'acquisire una pagina
con lo scanner, mi rendo conto che anche il vecchio computer citato sopra si è
ammalato; il disco maxtor va troppo piano con la conseguenza che lo scanner funziona a strappi come un'automobile ingolfata; a volte l'hard disk fa dei toc poco rassicuranti e pensavo
fosse proprio quello ad essere arrivato al fine vita. Con qualche imprecazione
continuo il lavoro in qualche modo e poi, tramite l'apposito cassetto, sostituisco il disco con un altro che, porcaccia miseria, addirittura non parte. Quando poi
risolverò parzialmente il guasto, scoprirò che il secondo hard disk ha una malattia
tutta sua che non c'entra nulla con questo racconto, ma, si sa, i
problemi non vengono mai da soli!
Passano mesi durante i quali in qualche modo utilizzo ugualmente quel computer che a volte va solamente piano mentre in altri casi fa quei maledetti toc... Fin
che un bel giorno mi decido a metterci le mani.
Il primo hard disk e i cassetti collegati ad un altro computer non hanno nulla. Disossido le varie parti
tra le quali le prese sata della scheda madre ma, contrariamente ad un guasto analogo visto in passato, non risolvo niente così come non ho risolto nulla
cambiando il cavo. Stranamente quel giorno ero paziente e non ho imprecato e,
tanto per dire d'averle provate tutte, collego l'hard disk alla seconda presa
ed il guasto sparisce ma pronto a tornare non appena riutilizzo la prima presa
sata e quindi diciamo che in quel computer posso sfruttare bene solo una presa sata.
Domande: se le due prese sono gestite da un unico controller, perché
una funziona e l'altra no anche dopo averla disossidata? Le due prese, sono gestite da un unico controller? L'unica cosa che non
ho provato è quella di disossidare i contatti dalla parte delle saldature
della scheda madre ma per farlo bisognava toglierla e mi scocciava ed inoltre
mi pare un po' strano che il guasto sia proprio lì ma naturalmente sono aperto
ad ogni soluzione.
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Microsoft edge in windows 7 e jaws 18
In generale
Introdotto con l'avvento di windows 10 e lo scopo di mandare in pensione
internet explorer, nei primi tempi il nuovo browser edge è stato ignorato da
molti perché, oltre ad explorer, si trovavano bene ad usare firefox o google
chrome e non sentivano l'esigenza di un nuovo programma per internet. Visto
l'insuccesso, Microsoft ha pensato di "chromizzare" il suo nuovo browser che,
come qualcuno avrà notato, in questi ultimi tempi assomiglia tantissimo a
google chrome e a dircelo sono anche le informazioni di versione
in cui si legge che il software nasce grazie al progetto chromium e altri.
Naturalmente queste somiglianze hanno lo scopo di far usare edge a coloro che
abitualmente adoperano gli altri browser.
Come ormai tutti sanno, lo scorso 14 gennaio è ufficialmente terminato il
supporto a windows 7; tuttavia, Oltre all'aggiornamento dell'antivirus già
segnalato in passato, lo scorso 19 giugno il mio windows 7 si è aggiornato con
l'installazione di Microsoft edge. Il desiderio di successo da parte di Microsoft è talmente palese che si preoccupa addirittura d'inserire il nuovo browser in un sistema per il quale ha ufficialmente terminato il supporto! Poi
naturalmente si scrive che anche usando il nuovo browser il sistema non è del
tutto sicuro invitando le persone a passare a windows 10; ma davvero le cose
stanno proprio così? Il fatto che una ditta vada ad inserire un nuovo browser
in un sistema per il quale il supporto è terminato da sei mesi dà molto ma
molto da pensare!
Jaws ed edge
In windows 7 non ho mai installato una versione di jaws superiore alla 18 e
non so quanto sia conveniente farlo visto che le ultime versioni dello screen
reader ovviamente si dedicano a windows 10. La versione 18 di jaws non ha gli
script per edge ma faccio notare che anche la 2020 ne è quasi priva. Infatti,
vista la somiglianza di edge con chrome, vi è solo un piccolo script che va a
richiamare quelli di chrome che vengono utilizzati anche per edge; lascio a te
il compito di verificare come stanno le cose con le versioni 2018 e 2019 di
jaws.
Aprendo Microsoft edge in windows 7 con jaws 18, vengono caricate le impostazioni di default dello screen reader anche quando si va in un sito qualsiasi; il
browser funziona ugualmente ma con qualche difetto e finora ne ho trovati due
ma potrebbero essercene degli altri. Il comando insert+a non dà la barra degli
indirizzi e ctrl+f non apre la ricerca di jaws ma quella di windows anche se
per quest'ultimo inconveniente basta usare f3 che funziona come al solito come
previsto per le pagine web. Tuttavia, sia per eliminare gli inconvenienti
visti sopra che per fare un po' di pratica con le regolazioni di jaws, possiamo inserire in jaws 18 lo script utilizzato da jaws 2020 come spiegato di
seguito.
Uno sguardo agli script
Innanzitutto do per scontato che, almeno parzialmente, tu abbia già regolato
microsoft edge, ossia che quando lo vai ad avviare ti chieda di digitare un
indirizzo web e non di fare le impostazioni.
Per un motivo che non ho capito, il browser edge ha un comportamento diverso
con jaws a seconda che venga usato in windows 10 o in windows 7 e per notarlo
procedi così:
1) con jaws 2020 e windows 10 apri microsoft edge;
2) premi insert+0 della tastiera alfanumerica per aprire l'editor di
script. Si aprirà il file msedge.jss perché è con quel nome che jaws va a
caricare gli script per quell'applicazione. Naturalmente quello aperto è il
file sorgente che, stringi stringi, non è altro che un file di testo opportunamente compilato che viene usato solo dall'editor di script ma non interagisce con jaws e l'applicazione in uso; al contrario, per interagire con l'applicazione in uso jaws utilizza il file compilato in forma
binaria con estensione jsb. Scorrendo le poche righe del file aperto noterai
che non occorre essere dei programmatori per capire quanto spiegato nel paragrafo precedente. Chiudi l'editor di script con alt+f4 e anche Microsoft edge;
3) con jaws 18 e windows 7 apri microsoft edge fermandoti nella finestra
principale;
4) apri l'editor di script con insert+0. Verrà aperto il file msedge.jss ma
sarà vuoto perché manca lo script che andremo ad inserire in seguito. Succede
la stessa cosa se apri l'editor di script dopo essere entrato nelle impostazioni di Microsoft edge e a tale proposito ricordo che dalla finestra principale
del programma queste si raggiungono aprendo il menu con alt+f e poi selezionandole con le frecce. Comunque, se ancora aperto, chiudi l'editor di script ma
rimani in Microsoft edge;
5) dalla pagina principale del programma digita un indirizzo di un sito
qualsiasi e poi apri l'editor di script con il solito insert+0. Anche in
questo caso il file sarà vuoto perché manca lo script che andremo ad inserire
in seguito ma non si chiama più msedge.jss come prima ma bensì edg.jss; ciò
accade solo in windows 7 mentre in windows 10 il programma continua ad usare
msedge anche quando si va nei siti. Quella che ho fatto notare non è solo una
curiosità tecnica ma sarà una cosa di cui dovremo tenere conto quando andremo
a spostare lo script come spiegato nel paragrafo seguente.
Portiamo lo script da jaws 2020 a jaws 18
1) dalla cartella script di jaws 2020 copia in una chiavetta i tre file
seguenti:
- chrome.jsm
- msedge.jss
- msedge.qs
2) dalla sottocartella ita della cartella script copia invece il file
msedge.jkm.
Nota: qualcuno avrà notato che manca il file jsd, la documentazione dello
script in cui si mette il sommario, la descrizione eccetera. Lo script ne è
privo e lo lasciamo senza.
3) vai nel computer con jaws 18 e windows 7 e e nelle impostazioni personali di jaws metti tutti i file che abbiamo copiato nella chiavetta;
4) entra in microsoft edge ed apri l'editor di script con insert+0. Il
file che appare non è più vuoto perché si è aperto il sorgente jss appena copiato.
Compila il tutto con ctrl+s ed esci dall'editor di script. Se vai nelle impostazioni di Microsoft edge vedrai che con insert+a verrà letta la barra degli
indirizzi; tuttavia se vai in un sito qualsiasi questa non funziona ancora
perché in quel caso non viene usato msedge ma il file edg. Inoltre, se vai
nuovamente nelle impostazioni personali di jaws vedrai che adesso c'è anche il
file msedge.jsb, il frutto della nostra compilazione. Infatti ctrl+s usato in
precedenza è il comando rapido per compilare i file sorgente facendo in modo
che vadano nelle impostazioni personali. Così facendo, se qualcosa va storto
puoi sempre cancellare i file dalle impostazioni personali lasciando inalterato il resto di jaws;
5) vai nella chiavetta e, lasciando inalterata l'estensione, rinomina i
file msedge.jkm, msedge.jss e msedge.qs in edg.jkm, edg.jss e edg.qs e poi copiali nelle impostazioni personali di jaws. Praticamente abbiamo
rinominato tutti i file msedge lasciando inalterata l'estensione e lasciando stare chrome.msg che è già al suo posto;
6) apri microsoft edge e vai in un sito qualsiasi. Con insert+0 apri l'editor di script che farà apparire il file edg.jss e compila con ctrl+s e poi
esci dall'editor di script. Vedrai che adesso il comando insert+a funziona
anche nei siti e funziona a dovere anche ctrl+f come in chrome.
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Pagare la bolletta con paypal, un servizio incompleto di tim
Chi non ha fatto la domiciliazione della bolletta tim, ossia il pagamento
automatico tramite il proprio conto corrente postale o bancario, oltre ad
effettuare il versamento andando alle poste, cosa scomoda per chi non vede e
in tempi di coronavirus assai scomoda per tutti, può fare il pagamento online
tramite telefonino o computer naturalmente dopo essersi registrato al sito di
tim/187 tramite la propria mail e una password. A tale proposito, da più parti
sono stato informato che la registrazione è inaccessibile a chi non vede
perché bisogna trascinare un grafico/simbolo nel punto desiderato che non
viene letto dagli screen reader ma per fortuna la mia vecchia registrazione
fatta quando questo inconveniente non c'era funziona ancora e quindi questa
volta mi è andata bene.
Una volta entrato nella sezione delle tue bollette, puoi pagare quella che sta
per scadere e tra le opzioni di pagamento, poste in una casella combinata che
con jaws 18 e chrome si legge maluccio ma pazienza, trovi il pagamento con
paypal. Bello no? Peccato che per quanto segue il servizio sia solo a metà.
Una volta effettuato il pagamento tramite il tuo conto paypal o comunque con i
soldi presenti nella tua carta di credito collegata a paypal, ti arriverà una
mail non con la solita ricevuta ma con la notifica che hai autorizzato un
pagamento automatico che ovviamente puoi anche vedere nel tuo profilo di
paypal. Tuttavia, contrariamente ad un altro pagamento mensile da me autorizzato, la mail che mi è arrivata non conteneva la data del prossimo pagamento
e quindi ho pensato: vuoi vedere che alla prossima scadenza della bolletta il
pagamento non viene fatto in automatico? Volutamente ho aspettato che la
bolletta successiva scadesse e non avendo ricevuto nessuna mail che mi notificasse il pagamento sono andato nel mio profilo tim ed ho avuto la conferma che
la bolletta era ancora da pagare; quindi l'ho pagata manualmente sempre con
paypal e mi è arrivata un'altra mail con l'autorizzazione del pagamento automatico. In realtà non è stata fatta una nuova autorizzazione, semplicemente
prosegue quella già esistente e te ne puoi rendere conto andando nel tuo profilo paypal e visualizzando i pagamenti automatici. In pratica tim permette di pagare con paypal ma lo puoi fare solo
manualmente e l'autorizzazione al pagamento automatico è inefficace perché non viene inserita la data per il prossimo pagamento.
Per quanto scritto sopra ho telefonato al 187 e la prima risposta che mi è
stata data è che non è possibile usare paypal; naturalmente ho risposto d'averlo usato il giorno prima e a quel punto l'operatore mi ha detto che sì,
posso usarlo ma che tim non ha fatto accordi con paypal per il pagamento
automatico. Praticamente le solite cose all'italiana fatte a metà.
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Memorizzare i preferiti di microsoft edge in una partizione diversa con mklink
Prima di compiere il lavoro
Microsoft edge è un browser che conosco assai poco e quindi non mi stupirei se
oltre alla soluzione proposta ve ne fossero delle altre che non ho notato e
che eventualmente potete segnalare commentando l'articolo.
Chi come me ha l'abitudine di ripristinare frequentemente il sistema riscrivendo completamente la partizione in cui è installato, cosa che consiglio di
fare piuttosto che adoperare i ripristini di windows, nell'usare microsoft
edge certamente avrà la necessità di memorizzare i preferiti, e magari anche
le altre impostazioni del programma, in una unità diversa da quella del sistema
operativo in modo da non perdere gli ultimi dati memorizzati quando si ripristina il
sistema magari allo stato di tre mesi prima della data odierna.
Per tanto mi sono messo a cercare dove microsoft edge memorizza i preferiti e
fin qui la cosa è stata abbastanza facile; più difficile invece è stato trovare
il modo di memorizzarli da un'altra parte e finora l'unica soluzione che ho
trovato è quella d'imbrogliare il computer; beh, piuttosto che ingannare il
prossimo...
Contrariamente ad internet explorer che memorizza i preferiti in singoli file,
microsoft edge li mette tutti all'interno del file bookmarks che si trova nel
percorso:
C:\Users\Nomeutente\AppData\Local\Microsoft\Edge\User Data\default\bookmarks
Da notare che in windows 10 la cartella Users è chiamata Utenti quando la si
seleziona con esplora risorse. Inoltre il percorso scritto sopra riguarda
microsoft edge presente attualmente in windows 7 e 10 mentre, a quanto si
dice, in passato memorizzava i preferiti in maniera diversa ma personalmente
non l'ho mai notato perché ho preso veramente in considerazione questo browser
solo da qualche settimana e quindi lascio a te il compito di verificare quest'ultima informazione.
Se dal sottomenu Preferiti di microsoft edge scegli Gestisci preferiti, noterai la presenza del pulsante Aggiungi cartella che sembrerebbe adatto al
nostro caso ma, per quanto visto finora, non è così. Quella che viene aggiunta
è, per così dire, una cartella virtuale posta sempre all'interno del file
bookmarks che rimane nel percorso scritto sopra. In microsoft edge è anche
possibile fare più profili ma, sempre per quanto ho potuto notare finora, non
è possibile memorizzarli su un'unità diversa da quella di sistema come invece
avviene con firefox quando è avviato con l'opzione -p. Infatti ho anche guardato se non fosse possibile avviare microsoft edge con qualche parametro che
non o trovato.
Poi ho anche trafficato un po' con il registro di windows senza trovare nulla di utile.
Per tanto l'unica soluzione che ho trovato è quella spiegata nei
paragrafi successivi.
Uso di mklink
E' presente da windows 7 in poi, funziona solo con unità ntfs e si adopera dal prompt dei comandi indifferentemente con queste due sintassi:
mklink /opzione collegamento destinazione
mklink collegamento destinazione /opzione
sarà perché provengo dal dos ma a me piace maggiormente quest'ultima e quindi
è in questo modo che ti spiego il comando.
Il collegamento è ovviamente un file/cartella che va a collegare un'altra cartella o, forse, anche un altro file con il quale però non ho provato. Mklink non funziona se il nome di file usato per il collegamento
esiste già. La destinazione ovviamente non è altro che la cartella
da collegare ed il tutto si fa con le opzioni seguenti:
/j effettua la giunzione tra due cartelle,
/d esegue un collegamento reale che non avviene tra dischi diversi e forse
nemmeno tra partizioni,
/h fa un collegamento simbolico ad una cartella.
se non viene inserita nessuna opzione, il collegamento sarà costituito da un
file piuttosto che una cartella.
Con uac a zero, mklink effettua la giunzione anche quando il prompt dei comandi non è aperto come amministratore; al contrario, il collegamento simbolico
viene fatto solo quando si esegue il prompt dei comandi come amministratore.
Siccome non ho provato ad alzare il livello di uac e quindi non so come si
comporta in tal caso, apriremo il prompt dei comandi come amministratore anche
per la giunzione così siamo sicuri che funziona anche se eventualmente qualcuno utilizza un livello più alto di uac. Infatti, Pur avendo provato tutte e
tre le opzioni, per spostare i preferiti useremo la giunzione che tra l'altro
è l'opzione che ho capito maggiormente.
Spostiamo i preferiti e le altre impostazioni con mklink
Nota del 2022: nel 2020 per spostare i preferiti di microsoft edge
erano sufficienti i passaggi scritti di seguito; attualmente per poter rinominare o cancellare la cartella Edge come proposto qui sotto bisogna prima
"Spegnere" i processi di Microsoft edge, cosa un po' lunga da spiegare in una nota. Se non sai come spegnerli ti consiglio di leggere Fuori serie n.117.
Visto che oltre a bookmarks in cui sono memorizzati i preferiti la cartella
default di microsoft edge contiene anche altri file e considerando il fatto
che magari è bene spostare anche le altre impostazioni ed anche per fare un
lavoro più pulito, ho pensato di spostare tutto ciò che riguarda le impostazioni utente di edge. In tal modo il programma rimane installato nella cartella
dei programmi mentre tutte le sue impostazioni andranno nella partizione o nel
disco che si desidera.
La giunzione con mklink consiste nel far passare da scemo il computer facendogli credere che la cartella edge è sempre al suo posto mentre noi la sposteremo nella partizione desiderata e al suo posto ci metteremo semplicemente un
collegamento che la richiama quando il programma la desidera.
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, mklink non esegue la sua funzione
se il file esiste già e quindi dovremo cancellare o rinominare la cartella
edge presente nella partizione di sistema, vedi tu quale delle due soluzioni
preferisci. Ecco come procedere:
1) dal percorso
C:\Users\Nomeutente\AppData\Local\Microsoft
copia la cartella edge e incollala nella radice della partizione desiderata
che facciamo finta sia l'unità E:; puoi anche incollarla in una cartella che
ovviamente dovrà essere inclusa nel percorso di destinazione quando daremo il
comando per la giunzione;
2) cancella o rinomina la cartella edge presente in
C:\Users\Nomeutente\AppData\Local\Microsoft
3) esegui il prompt dei comandi come amministratore e digita:
mklink c:\users\nomeutente\appdata\local\microsoft\edge e:\edge /j
Se non ci sono problemi mklink ti dirà che il collegamento è avvenuto e adesso
ogni volta che microsoft edge ha bisogno della cartella vista sopra andrà ad
aggiornare i dati in quella posta nell'unità E: mentre quella appena creata nell'unità c:
tramite il precedente comando sarà solo un collegamento che non verrà aggiornato dal programma microsoft edge.
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Note su chromium
Chromium è la versione totalmente open source del browser chrome, tant'è che
la versione 87.0.4267.0 di settembre 2020 da me scaricata si trova nel file
chrome-win.zip che puoi prelevare anche dal mio sito.
Quella che sto provando è a 32 bit e funziona in windows 7 e 10, non so se
esiste una versione a 64 bit.
Per chi adopera jaws, gli script utilizzati per questo programma ovviamente
sono quelli di google chrome.
Quella da me scaricata è, per così dire, una versione portable ma non troppo.
Infatti non necessita dell'installazione e quindi la puoi scompattare in una
partizione qualsiasi ma va a memorizzare i preferiti e le altre impostazioni
nelle cartelle utente di windows nel percorso:
C:\Users\Nomeutente\AppData\Local\Chromium
in cui, come per google chrome portable e microsoft edge, i preferiti sono nel
file Bookmarks nella sottocartella
user Data\Default.
Se non ti piace avere i preferiti e le altre impostazioni di chromium nella
partizione di sistema, puoi copiare la cartella chromium vista nel percorso
qui sopra in un'altra partizione e al suo posto fare la giunzione delle
cartelle con mklink come abbiamo fatto con microsoft edge nell'articolo
precedente.
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