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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Prove di accessibilità con gli antivirus bitdefender e kaspersky

Introduzione

Bitdefender

Kaspersky antivirus versione di base 18.0.2530.400

Caratteristiche dei processori Intel di settima generazione, compatibilità con scheda madre e uefi e fino a che punto si possono usare con windows 7

Scheda madre Gigabyte ga-270-hd3p a confronto con la ga-z170-hd3p

Quando windows 10 non assegna una lettera di unità alle partizioni

Qualche volta è possibile cambiare la priorità di boot del masterizzatore senza entrare nel bios e numerazione dei canali sata

Voci del menu con f8 all'avvio di windows 7 ed attivazione dei suoni in modalità provvisoria

Cancellare i dati di un database aruba

Generare una chiave api per usare akismet o qualsiasi plugin che la richiede

Spazi multipli nelle pagine web, internet explorer e jaws

Backup da dos con ssd

Approfondimento su come togliere la ventola di un processore Intel con socket lga1156 o simili

Prime prove con la pasta termica Artic mx-2 e mx-4 e dintorni

Aggiornare il bios/uefi da dos tramite chiavetta avviabile con accorgimenti per non vedenti

Mettere l'icona Questo pc nel desktop di windows 10

Conversione video da youtube: virus o falso messaggio?

Quando una chiavetta usb con mp3 non funziona al di fuori del computer


Prove di accessibilità con gli antivirus bitdefender e kaspersky

Introduzione

Per un utente comune come me, la valutazione di un antivirus è assai difficile perché per poterla fare in modo adeguato dovresti avere più di un programma antivirus da usare in presenza degli stessi virus. Naturalmente ogni produttore di antivirus dice che il suo è il migliore ma quella è solo pubblicità di cui personalmente non tengo conto. Forse un po' più veritieri ed accurati sono quei siti in cui si mettono a confronto diversi antivirus con la speranza che chi scrive non sia troppo di parte. Qualche tempo fa, secondo uno di questi siti, gli antivirus migliori erano bitdefender e kaspersky dei quali di seguito trovi la prova di accessibilità con gli screen reader per non vedenti. Infatti, sia che si tratti del produttore e sia che si tratti di persone che effettuano il confronto tra i vari antivirus, ciò di cui non si tiene minimamente conto è l'accessibilità ai programmi da parte di chi non vede come se in non vedenti fossero immuni dai virus o li potessero scacciare con la forza del pensiero. E' inoltre assai deludente constatare che molti antivirus siano inaccessibili o poco accessibili a chi non vede soprattutto se si pensa che un programma del genere non deve svolgere chissà quali funzioni di grafica come accade per esempio ad un elaboratore d'immagini ma solo dare i risultati di una scansione e permettere all'utente di regolare le impostazioni. Lungi dal pretendere un programma di solo testo e perfettamente consapevole che anche l'occhio vuole la sua parte, non sarebbe male se i produttori di antivirus inserissero nei loro programmi una grafica compatibile o per lo meno al 90% compatibile con chi usa la sintesi vocale e la barra braille. Ma se proprio la si vuol lasciare così com'è, almeno che s'inseriscano dei comandi da immettere agevolmente tramite combinazione di tasti! La cosa non sarebbe il massimo del confort ma piuttosto di niente... Per le ragioni che leggerai di seguito, la prova con bitdefender è incompleta mentre assai più approfondita e dettagliata è quella con kaspersky. siccome non posso mettermi a comprare tutti i programmi, per entrambe ho utilizzato la versione gratuita che danno all'utente in previsione dell'acquisto usando quanto si poteva scaricare nei mesi estivi del 2017. Se vai nel sito di bitdefender,
www.bitdefender.it
di primo achito potresti pensare che il programma sia compatibile solo da windows 7 in poi ma c'è una versione anche per xp che purtroppo bisogna pagare a parte. Il sito di kaspersky è il seguente:
www.kaspersky.it

Bitdefender

E' meglio che te lo dica subito: il programma mi si è installato ma, per motivi ignoti, non si è integrato con il sistema e quindi non ho potuto fare prove di scansione e d'impostazione ma solo l'installazione che per chi non vede è assai difficoltosa e quindi non so se ho sbagliato qualcosa o se il mancato funzionamento dipende dal fatto che si tratta della versione gratuita. Tuttavia ne dubito perché se uno non riesce a provare almeno le funzioni principali del programma, come fa a decidere se acquistarlo o meno? Magari provaci anche tu e se riesci a farlo funzionare fammi sapere come si fa per- ché io non ho più voglia di perderci del tempo. Attenzione che intendo "Farlo funzionare" senza l'aiuto di una persona vedente perché se te lo fai installare da uno che vede lo schermo standotene lì con la pancia all'aria allora sono capace anch'io! Le prove d'installazione le ho svolte in windows 7 e 10 e con l'assistente vocale di quest'ultimo non ci fai niente anche se forse avrei dovuto provarci un po' di più per dirlo con assoluta certezza. Nella prima schermata, o forse nelle prime schermate perché essendo inaccessibili non ho capito se rimaneva sempre la stessa o se passavo alla successiva, ho dato invii a caso fino a quando, grazie al cielo, sono riuscito a leggere qualcosa in cursore touch di jaws e con l'ocr. Può capitare che riavviando il computer apaia nuovamente la schermata inaccessibile e non ho capito perché. Comunque, quando dopo tante imprecazioni riesci ad arrivare alla schermata leggermente leggibile ti si presenta un altro ostacolo: ci sono i campi da compilare per creare un account, ma come fare visto che necessiterebbero del cursore virtuale che non si attiva? Consapevole di creare un errore, in cursore touch ho cliccato sul pulsante per creare l'account anche se non avevo compilato i campi necessari per farlo. Così facendo ovviamente mi ha dato un errore ma a quel punto si è attivato il cursore virtuale che tuttavia non lascia compilare i campi in maniera standard e ho dovuto fare così: con il cursore touch ho selezionato il campo da compilare e cliccato su Modifica per modificarlo; a quel punto è apparso il campo di editazione con il solito cursore virtuale dove s'inseriscono i dati che però non si leggono e quindi per controllarli son dovuto tornare in cursore touch e quand'erano giusti sono passato al campo successivo e così via fino ad immettere tutti idati per l'account... Che palle! a causa dell'inglese e dell'ocr, ho avuto problemi con la password e sembra essere andato bene il terzo tentativo quando penso d'aver capito che la vuole abbastanza lunga, con numeri e qualche lettera maiuscola. Per il resto non ci ho fatto niente come dicevo all'inizio e ti conviene leggere il paragrafo successivo che ha dato risultati più soddisfacenti anche se per ottenerli ho dovuto trafficare tanto.

Kaspersky antivirus versione di base 18.0.2530.400

Installazione versione gratuita valida 30 giorni

Durante i giorni di prova è possibile acquistare la licenza ed immagino lo lasci fare anche dopo i 30 giorni. Per chi non vede, le schermate d'installazione si leggono solo con l'ocr di jaws avviabile con insert+spazio seguito dalla lettera o e successivamente dalla w. In cursore touch si legge solo ciò che non serve. Per installare Kaspersky si preme sempre invio, per fortuna non c'è da cliccare sul pulsante per accettare la licenza o per lo meno lo prende di default, e basandomi sull'ocr di jaws le schermate sono le seguenti:
   1)  schermata di benvenuto;
   2)  tutto pronto per l'installazione;
   3)  dopo un po' comincia a scaricare il programma da internet e i dati che si leggono cambiano a seconda del momento in cui fai l'ocr. Prima del download dà il messaggio che si sta connettendo al server. Sempre con l'ocr, dice che l'aggiornamento del database è incompatibile ma quando l'aggiornerò dopo l'installazione andrà tutto bene. Il tempo del download varia a seconda della connessione internet e per sapere a che punto sei devi fare ripetutamente l'ocr;
   4)  accettare le impostazioni consigliate;
   5)  installazione completata. Si può condividere la felicità d'avere Kaspersky con i social, capirai che felicità! e dando invio vai su facebook e, con internet explorer di default, chiede di attivare il componente aggiuntivo kaspersky protection toolbar ma se non ricordo male in internet explorer mette due componenti aggiuntivi. D'installare uno o più componenti aggiuntivi per la protezione lo chiede anche la prima volta che carichi firefox o google chrome in cui con la sintesi puoi confondere il messaggio con quello che arriva in contemporanea dal firewall di windows. Tornando all'installazione, non riuscendo a cliccare su Fine bisogna chiuderla con alt+f4, naturalmente dopo aver chiuso la pagina di facebook che non sei costretto ad usare e che personalmente consiglio di non adoperare per queste cose che servono solo ad aumentare il profitto già alto di chi produce i programmi e di chi gestisce i social. Comunque in questo caso l'accesso alla pagina facebook ti fa capire che tutto è andato a buon fine.
  Nota 1: durante l'installazione, per la lettura del testo acquisito con l'ocr stranamente jaws usava la stessa voce adoperata per la lettura "Normale", cosa che non succede dopo l'installazione.
  Nota 2: durante l'installazione jaws diceva che erano attive le impostazioni di internet explorer 18 che ovviamente non esistono.
  Nota 3: per motivi ignoti, durante un'installazione in windows 7 non riuscivo a passare alla schermata in cui avviene il download del programma. L'ho rifatta dall'inizio ed è andata a buon fine come in precedenza.
  Nota 4: dopo aver rimosso l'antivirus in windows 10 tramite l'apposito programma di cui parlerò più avanti, non riuscivo più a reinstallare Kaspersky perché dopo qualche invio il computer usciva dall'installazione. Dipendeva da qualche rimasuglio lasciato dal disinstallatore o da altro?
  Nota 5: visto il problema della nota precedente, da dos ho riportato il computer com'era prima di fare tutte le prove con Kaspersky e pensavo che i problemi fossero finiti ma mi sbagliavo. Sempre nella schermata in cui comincia il download del programma, jaws si bloccava e non accettava più i comandi ma riprendeva a funzionare uscendo dall'installazione. rifacendola ancora una volta, che pallle, jaws si è bloccato di nuovo ma a quel punto ho attivato l'assistente vocale che mi ha confermato d'essere ancora nella finestra del programma anche se non dice cosa sta facendo nemmeno usando la modalità scansione che si attiva con maiusc+spazio. Tuttavia sentivo il computer che lavorava e ho pensato che stesse scaricando ed infatti ad un certo punto l'assistente vocale ha detto completata. Dando qualche invio mi sono ritrovato in facebook come spiegato in precedenza e sono uscito. Avendo riportato il computer nella stessa condizione in cui era prima delle prove con Kaspersky, non capisco perché adesso fa questo difetto e prima no e quindi, ancora una volta, dico: che palle!

Note generali sull'uso del programma e difetti riscontrati

Dopo l'installazione, entrare nel programma ed attivare la versione di prova che dovrebbe durare 30 giorni ma che in realtà erano già 28 dopo poche ore che l'avevo eseguita (non ho controllato all'inizio). Lo fa in background ma è possibile aggiornare il database dei virus manualmente e a volte chiede di farlo anche durante la scansione come del resto chiede d'aggiornare il programma stesso. Tuttavia capita d'aggiornare il tutto e che poi lo chieda nuovamente. L'accessibilità da parte di chi non vede non è buona ma qualcosa si può fare come spiegato di seguito e, al contrario di altre situazioni, si adopera meglio in windows 10 invece che windows 7. In linea generale certe cose si fanno meglio con una sintesi e certe con un'altra; ad esempio NVDA pronuncia il pulsante Impostazioni che jaws recita solo come pulsante eccetera. Dà problemi con outlook express e windows 7 32 bit, non ho provato ad usare questo programma di posta abbinato a Kaspersky con altri sistemi operativi. In particolare dà problemi solo con certi messaggi e se uno usa solo Kaspersky e non sta lì a toglierlo facendo varie prove può pensare che il mal funzionamento dipenda dal messaggio stesso e non dall'antivirus. In questa situazione, una volta mi ha rimosso il file principale di Outlook express, msimn.exe, mentre in altri casi non fa leggere il messaggio perché utf8 non risponde e si tratta di un errore che non ho mai incontrato in altri casi anche se uso la posta dal 2000. Nonostante il servizio dell'antivirus attivo, per motivi che non capisco la scansione da menu di contesto non avviene se nella sessione di lavoro corrente non sono entrato almeno una volta nella finestra principale del programma.

Con jaws in windows 7

Si legge e si gestisce parzialmente solo in cursore touch. In cursore jaws e pc non si legge niente perché la finestra non è ben focalizzata da jaws ed infatti a volte non riesce ad acchiapparne il titolo.

NVDA in windows 7

Nella modalità ad oggetti legge le diverse voci ma non tutte sono gestibili e di alcune dice solo pulsante e quindi bisogna scoprire di cosa si tratta. Non legge in modalità in linea.

Risultati scansione dal menu di contesto in windows 7

Con jaws si leggono solo in cursore touch, non si leggono con NVDA la quale però legge le voci di menu, ad esempio Rapporto dettagliato che appare per un numero di volte equivalente al numero di scansioni eseguite. All'interno del Rapporto dettagliato è possibile esportare il risultato della scansione in un file di testo che però non contiene i nomi dei file scansionati e non so se ci sia modo d'includerli. Avendo fatto più di una scansione e quindi avendo più di una voce in cui la sintesi dice Rapporto dettagliato, a volte può essere difficile scegliere il rapporto dettagliato che c'interessa ma forse è possibile eliminare la cronologia delle scansioni o comunque questa dovrebbe arrivare solo fino ad un certo numero per poi togliere quelle più vecchie perché in caso contrario dopo anni ne avresti una tal collezione... Durante la scansione NVDA fa i beep di avanzamento e anche quello può essere un aiuto.

Screen reader in windows 10

Oltre al fatto che in certi casi NVDA, jaws e l'assistente vocale dicono solo pulsante senza specificarne il nome, così come accade con altri programmi, come ad esempio quello per la gestione dei driver delle schede madri Gigabyte, la barra braille in jaws si comporta come se fosse settata in emulazione sintesi anche quando è in modalità in linea; ad esempio scrive:
fine pulsante selezionato
come se i vedenti trovassero la scritta pulsante sopra ad un pulsante... roba da matti)! Non ricordo se ciò avviene in tutti i punti del programma. Come accade per altri programmi, alcuni punti si leggono meglio con una sintesi e altri con un'altra, ad esempio NVDA legge correttamente il pulsante Impostazioni mentre jaws si limita a dire pulsante. Anche in windows 10 la gestione non è completa ma rispetto a windows 7 si legge qualcosa in più. Nei punti in cui funziona e quelli provati finora si comporta così: Si legge in cursore pc e in cursore touch di jaws ma non in cursore jaws. Con NVDA si legge nella modalità ad oggetti ma non in modalità in linea. si legge anche con l'assistente vocale la quale però ha il difetto che non ti lascia uscire dal programma (nemmeno dai risultati di una scansione).

Risultati scansione dal menu di contesto di windows 10

Oltre che in cursore touch di jaws, spostandoti con tab in cursore pc si riesce ad acchiappare la scritta dello stato del file scansionato quando raggiungi il pulsante Rapporto dettagliato; non legge in cursore jaws. NVDA non legge questa informazione ma solo le voci di menu. Lo stato del file scansionato lo puoi leggere anche con l'assistente vocale usando però la modalità scansione che si attiva con maiusc+spazio. Naturalmente si possono esportare i risultati della scansione in un file di testo come abbiamo fatto in windows 7. Facendo la scansione di un file o di una cartella piuttosto grossa, al termine sia jaws che NVDA ti dicono il risultato della scansione; non succede con piccoli file.
  Nota: in windows 7 e 10 non ho mai incontrato virus e quindi spero che in tal caso si possa gestire la situazione con le modalità descritte per quando le minacce non ci sono.

Kaspersky secure connection

viene installato assieme all'antivirus e nei servizi di windows oltre al servizio dell'antivirus si aggiunge anche quello di kaspersky secure connection. Serve per non essere localizzati in internet e forse anche per le reti wifi e altro ma non ci ho capito molto perché assai poco accessibile da chi non vede. Mi domando se è stato proprio il secure connection o l'antivirus stesso oppure una semplice coincidenza, cosa che mi pare strana, a crearmi dei problemi con gmail che mi vedeva l'accesso come se lo facessi dagli Stati Uniti tanto che per sicurezza ho cambiato la password; un pagamento con paypal sembrava essere eseguito sempre dagli Stati Uniti e ho avuto altri problemi con tin ed alice. Tutte coincidenze? Probabilmente però il fatto d'essere localizzati in modo errato rappresenta la protezione di Kaspersky,peccato che in certi casi questa faccenda dia problemi e peccato che non sempre funzioni visto che dopo una ricerca con google una volta sono stato localizzato a Roma, e quindi comunque in Italia, e un'altra con codice 36100, e quindi a Vicenza, cosa che a volte fa anche senza Kaspersky. Oltretutto google basa la localizzazione anche sulla cronologia delle ricerche che hai svolto; più spiati di così... Comunque il secure connection in windows 7 si adopera, per quel poco che si adopera, in cursore touch di jaws; NVDA legge poco e con l'assistente vocale di windows 10 fai grosso modo le stesse cose ma ci ho provato poco. Non ricordo se con jaws in windows 10 puoi leggerlo senza usare il cursore touch. C'è stato un periodo che con jaws e windows 7 riuscivo a selezionare le cose ma poi non me l'ha più fatto... che palle!

Disinstallazione

In windows 7 e 10 si riesce a rimuovere solo kaspersky secure connection ma non l'antivirus e quindi per disinstallarlo occorre usare l'apposito disinstallatore kaspersky lab products remover, un programma portable che trovi anche nel mio sito con versione 1.0.1266. Una volta accettata la licenza, trovi i prodotti che è possibile rimuovere: su una riga ci sono gli antivirus attuali, ossia dalla versione di base alla total, mentre la seconda riga contiene il secure connection. Seleziona la prima riga e poi vai in cursore jaws dove dovresti trovare otto caratteri in esadecimale che vanno digitati nell'apposito campo di editazione. Attenzione che non puoi selezionare ed incollare la stringa perché tra i caratteri ci sono degli spazi che non vanno inseriti. Ma perché ho detto "dovresti trovare"? Perché all'inizio i caratteri non sono mai otto ma cinque o sette e la cosa non mi dispiacerebbe se il programma non s'incazzasse proprio per quello e si arrabbia anche quando, avendone sette, provi ad inventarne uno per non star lì a generare una nuova stringa che si genera cliccando su Reflesh fino a quando il programma si decide a darti 8 caratteri. Questo avviene con la versione di prova, non so come si comporta in caso dell'acquisto di una licenza. Comunque quando hai questi stramaledetti caratteri e li hai digitati nell'apposito campo clicca su Remove e alla fine riavvia il pc. Lanciando l'applicazione senza che nel computer vi sia un prodotto Kaspersky, nell'elenco delle applicazioni da rimuovere ti dice che non ha trovato niente e te ne propone altre 66.

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Caratteristiche dei processori Intel di settima generazione, compatibilità con scheda madre e uefi e fino a che punto si possono usare con windows 7

Gli americani hanno sempre il vizio di dare un nome alle cose e per i processori Intel di settima generazione hanno scelto il nome di kaby lake. La sigla che ne contraddistingue il modello inizia invece con 7, settima generazione, e come per le generazioni precedenti troviamo vari modelli i3, i5 ed i7 (non so se hanno fatto dei semplici celeron e dei pentium di settima generazione, basta cercare in rete). In internet puoi trovare le sigle seguenti: i5-7500 oppure i5 7500 (senza il trattino) ad indicare che si tratta di un processore i5 con modello 7500. La parte esterna di un processore Intel di settima generazione è fisicamente ed elettricamente identica a quella di un processore della generazione precedente tanto che se non vedi le scritte e li metti entrambe sul tavolo è facilissimo poterli confondere e proprio per le caratteristiche appena dette un processore di settima generazione si monta sullo stesso socket lga1151 in cui si monta un processore di sesta generazione e lo si fa con le stesse modalità che abbiamo adottato per il 6400. Ma quali sono le caratteristiche tecniche di un processore di settima generazione? Una persona ha consigliato ad un amico d'acquistare un processore di settima generazione perché velocissimo ma in realtà questa persona un processore del genere non l'ha ancora adoperato e forse si è basata sul sentito dire o per aver letto qualche recensione di parte. Chi come me cerca di ragionare con la propria testa e di dare informazioni con un minimo di scientificità, Madonna che parolona, scientificità! Eh, non me ne veniva un'altra... Ma torniamo seri. Secondo me i processori di settima generazione servono soprattutto a scopo commerciale; forse, e sottolineo forse, potrebbero essere un pochino più performanti nel senso che magari i dati teorici si avvicinano maggiormente a quelli pratici ma questa è una cosa difficile da valutare perché per farlo dovresti avere due computer identici ma con processore diverso. Quello che so per certo è che i processori di settima generazione limitano ulteriormente la libertà dell'utente come vedremo in seguito. Per fare in modo che l'utente finale si perda un po' nei meandri tecnici, Intel fa ciò che fanno tante altre ditte ingarbugliando un po' i modelli e le caratteristiche all'interno di essi come spiegato di seguito. Nel confrontare un processore di settima generazione con uno di sesta, ad esempio verrebbe logico confrontare l'i5-7500 con l'i5- 6500 ma è sbagliato. Confronta invece l'i5-7500 con l'i5-6600 e vedrai che le caratteristiche dei due componenti non si discostano di molto. Ad esempio, il 7500 ha la frequenza di base di 3.40 ghz e quindi leggermente più alta del 6600 che si ferma a 3.30 ghz, capirai che differenza! Per converso, la frequenza turbo massima è più alta in quello di sesta generazione, 3.90 ghz, mentre in quello di settima si ferma a 3.80 ghz. Ma non è detto che per forza un i5 di sesta generazione abbia la frequenza di base più bassa di quello di settima! Ad esempio il 6600k ha la frequenza di base di 3.50 ghz contro i 3.40 ghz del solito 7500 utilizzato per l'esempio scritto sopra. Quando si acquista un processore, spesso si guarda soprattutto alla frequenza di base ma c'è anche chi sostiene che due o trecento megaherz in più o in meno non facciano nessuna differenza a livello pratico e siano rilevanti solo dal punto di vista strumentale e quasi quasi propendo per essere d'accordo. Importante è invece la cache del processore perché quando è ampia permette al componente di elaborare i dati con meno accessi all'hard disk velocizzando così le operazioni del computer; infatti per ciò che riguarda la velocità il punto debole di un pc è proprio l'hard disk. I dischi ssd possono essere scritti per un determinato numero di volte e quindi per chi li adopera ed ha risolto abbastanza il problema di velocità scritto sopra, il fatto d'accedervi per un numero minore di volte significa aumentarne la durata. Una cosa che finora ho notato è che con l'aumentare della frequenza del processore aumenta anche la rumorosità del computer perché, scaldando maggiormente, la ventola cpu è costretta a girare più velocemente aumentando di conseguenza il rumore del pc e lo fa in modo particolare quando la cpu lavora molto con la conseguenza che dal suono è possibile sentire quando il computer sta sfruttando il processore o quando invece si sta avvalendo soprattutto del disco rigido. Il processore i5-6400 avente i singoli core con frequenza di 2.7 ghz, frequenza piuttosto bassa per le odierne caratteristiche, faceva girare la ventola assai piano e visto che anche le altre ventole erano silenziose avevo un computer silenziosissimo ma con andamento "piatto", ossia non mi faceva sentire quando il processore veniva sfruttato maggiormente a meno di non regolarsi con il minor rumore in scrittura/lettura dell'hard disk, cosa che ovviamente non puoi fare con un ssd. Utilizzando lo stesso socket, ci sono schede madri che supportano processori di sesta e di settima generazione come ad esempio la Gigabyte ga-z270- hd3p. La precedente ga-z170-hd3p sempre di Gigabyte supporta il processore di settima generazione solo se è installata la versione di bios/uefi f20 come accennavo in passato e non so se vi siano altre schede madri compatibili con processori di settima generazione solo da una determinata versione di bios in poi. Anche se incompleta perché necessiterebbe di ulteriori approfondimenti che poi non ho potuto svolgere perché mi si è rovinata la scheda, a proposito- di compatibilità dei processori e del bios ho fatto una prova ma prima di dirti i risultati ti assicuro che non ho rovinato la scheda per la prova in se ma perché a volte capita che le cose si rompano e tra l'altro non succede solo a chi non vede: in rete ho incontrato i messaggi di uno che in pochi giorni e dopo aver tolto i processori ha rovinato due schede; una delle cose che ovviamente gli dicevano era se per caso non avesse storto qualche pin del socket e nel controllare lui rispondeva che erano tutti a posto ed era incavolatissimo perché non riusciva a capire il motivo per cui le schede non dovessero più funzionare. Poi non so come sia andata a finire, certo è che le cose a volte sono assai delicate anche quando ad usarle è uno con la vista o un tecnico specializzato. Tenendo presente che una scheda madre non funziona se prima non è stato montato il processore e la memoria, pensavo che in caso di incompatibilità del processore con la versione di bios/uefi la scheda funzionasse almeno quel tanto da permettere all'utente d'entrare nel bios per guardarne la versione e decidere se è il caso di aggiornarlo. Altrimenti come fai a sapere se la ga-z170-hd3p che hai tra le mani ha il bios/uefi aggiornato a f20 e quindi compatibile con il processore di settima generazione? Ed invece dalla prova svolta deduco che se monti un processore di settima generazione là dove non è compatibile con la versione di bios/uefi puoi solo immaginare l'incompatibilità perché la scheda non si avvia ma senza visualizzare la versione di bios. Infatti in quelle circostanze il sistema non si carica per niente, non hai il beep di ok e la ventola cpu gira molto velocemente non per l'alta temperatura ma perché il processore non comunica con la scheda, o comunica molto parzialmente, con la conseguenza che la temperatura del processore non viene rilevata e alla ventola non viene quindi comunicata la velocità di rotazione necessaria per il raffreddamento facendola girare al massimo o forse quasi al massimo. Quindi, per sapere se la scheda funziona e per visualizzare la versione di bios devi provarla con un processore di sesta generazione che ovviamente bisogna possedere e ciò comporta anche lo stare molto attenti a non rovinare i pin del socket a forza di togliere e mettere il componente. Certo che i signori del profitto ci vengono sempre incontro! Visti i mancati approfondimenti, se farai anche tu qualche esperienza sarò lieto di conoscerla. Come certamente saprai, i signori del profitto hanno decretato che con i processori Intel di settima generazione non puoi usare windows 7 e mettono in pratica la loro avidità di soldi e potere inibendone gli aggiornamenti compresi, e forse soprattutto, quelli per la sicurezza alla faccia della libertà che ormai da anni resta solo un bel sogno. Ma cosa succede a trasgredire le imposizioni dei signori del profitto? Beh, almeno per il momento, i viveri non ti vengono tagliati! Con la scheda madre Gigabyte ga-z270-hd3p ed il processore Intel di settima generazione i5-7500, windows 7 pro regolarmente acquistato s'installa regolarmente e, senza attivarlo, fino ad un certo punto si aggiorna regolarmente dal sito Microsoft fino a portare le versioni aggiornamento di internet explorer a 11.0.20. Tuttavia dopo aver scaricato e installato gli aggiornamenti, prima del primo riavvio mi ha dato l'errore con codice 66a che non ho controllato se davvero è legato ai processori di settima generazione e non ho nemmeno la voglia di farlo perché spesso le informazioni Microsoft sono bruttissime e non trovi ciò che cerchi. Passato un po' di tempo dal terzo riavvio, è apparsa una finestra ad informare che l'hardware non è compatibile. Pur chiudendola, di lì ad un po' si riapre e una volta mi ha anche incasinato il computer tanto da doverlo riavviare. Ciò nonostante jaws 18 s'installa regolarmente e se non vuoi più avere quella finestra che ogni tanto ti scoccia con il solito messaggio, basta disattivare la ricerca degli aggiornamenti tramite windows update che tanto una volta arrivato alla percentuale d'aggiornamento scritta sopra gli aggiornamenti non si scaricherebbero nemmeno a lasciarli attivati fino all'anno prossimo! D'accordo, avrai un computer forse non molto sicuro e poco aggiornato ma se ne hai uno solo e questo ha il processore di settima generazione, nessuno ti vieta d'avere due dischi: uno con windows 10 per andare in internet e l'altro con windows 7 per fare le tue cose al di fuori della rete.

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Scheda madre Gigabyte ga-z270-hd3p a confronto con la ga-z170-hd3p

Per certi aspetti le due schede sono molto simili e tra un modello e l'altro cambia solo un numero e cioè quello del chipset: z270 il più recente e z170 quello della scheda più vecchia che abbiamo visto per la prima volta in Fuori serie n.97 e nei post del blog. Pur essendo leggermente più larga del modello precedente, misura infatti 30,5 per 22,5, la ga-z270 si monta allo stesso modo della precedente e cioè con lo stesso numero e la stessa disposizione dei supporti avvitati al cabinet che abbiamo spostato rispetto alla configurazione standard del Cooler master centurion 5. Anche una persona non vedente che abbia montato il modello precedente è perfettamente in grado d'installare quello più recente senza l'aiuto di un vedente, che ha sempre tanto da fare e quindi non può aiutarti, perché le due schede sono molto simili; ad esempio cambia un pochino la posizione dei connettori fan ma in sostanza il montaggio è identico. Tra parentesi, e questo è valido per qualsiasi scheda, chi non vede le scritte potrebbe avere qualche dubbio sui connettori pwm posti sulla parte superiore di una scheda e mettere quello per la cpu in quello di una ventola supplementare e viceversa. Se capita non ti preoccupare perché non bruci niente e la scheda funziona ugualmente. Non potendo leggere il bios, una volta installato windows disconnetti le ventole supplementari lasciando solo quella per la pcu e con un programma di rilevamento della velocità delle ventole temperatura eccetera, guarda se la connessione è al posto giusto. Ovviamente, tanto per fare le cose didatticamente corrette, se la connessione non è corretta correggila scambiando i collegamenti. Ma torniamo al confronto delle schede in oggetto. Il g-connector del modello precedente visto in Fuori serie n.97 e nel post del blog è perfettamente compatibile con la più recente ga-z270-hd3p. In quest'ultima manca il connettore thunderbolt e ha un solo connettore sata express. Pur montando le memorie ddr4, la ga-z280-hd3p ha i gancetti di fissaggio su entrambe i lati dello slot mentre nel modello precedente abbiamo visto che ogni slot aveva un solo gancetto. Anche le usb 2.0 cominciano ad andare in pensione visto che nel pannello posteriore del modello più recente non ne troviamo nemmeno una ma solo usb 3.1 di prima e seconda generazione compatibili solo fino alle usb 2.0 e non 1.1. Il manuale della ga-z270-hd3p è un disastro: praticamente è stato fatto il copia ed incolla del modello precedente apportando malamente le modifiche là dove era necessario e lasciando tutte le carenze viste in passato relative alla mancata descrizione dei comandi da dare durante l'avvio e all'interno del bios. A causa del copia ed incolla, nel manuale si dice che il pannello posteriore ha una usb 3.1 gen 2 di tipo A colorata in rosso che praticamente non c'è: di rossa c'è solo una usb di tipo C che senz'altro è 3.1 di seconda generazione. Per le usb 2.0 compatibili fino a 1.1 ci sono due connettori interni e quindi con la possibilità di quattro porte. Sempre all'interno troviamo due connettori che inizialmente il manuale annuncia come 3.0 ma che poi descrive come 3.1 di prima generazione e quindi con la possibilità di altre quattro porte. Visto il casino che hanno fatto, non sarebbe male avere un programma che identifichi ma soprattutto faccia il test di tutte le usb in modo d'avere l'assoluta certezza di cosa si sta usando. Oltre ai pin in cui inserire un jumper per cancellare il bios che tra l'altro non è in dotazione come nel modello precedente, la ga-z270 ha altri pin in cui, almeno penso, si potrebbero inserire dei jumper ma che non sono documentati. Prima di provare la scheda con windows 10, ho provato il dvd della scheda stessa usando però la vecchia ga-p55a-ud3 ottenendo l'errore:
xpress install does not support this version of windows.
A quel punto però mi è suonato un campanello d'allarme e mi sono detto: possibile che il dvd di una scheda nata nel 2016 non sia ancora compatibile con windows 10? In realtà ho scoperto che si tratta di un errore fittizio di windows che con molta probabilità era tale anche con il dvd del modello precedente. Il dvd della scheda funziona perfettamente in windows 10 a patto d'usarlo col modello di scheda per cui è stato dato; se lo provi con la ga- p55a-ud3, non ti dice che lo stai usando col modello sbagliato ma che il programma del dvd non è compatibile con windows 10... bugiardo! Appparentemente l'installazione di windows 10 mette tutto quanto è necessario per far funzionare la ga-z270-hd3p ma non è proprio così ed è bene valutare il da farsi per ogni dispositivo come segue tenendo conto che con le opportune rettifiche l'esempio seguente può essere utile anche per altre schede e che i dati si riferiscono al dvd di windows 10 pro scaricato da Microsoft in mio possesso e con gli aggiornamenti fatti ad agosto 2017. Dopo aver installato windows 10 senza che il computer fosse collegato a internet e quindi con l'impossibilità di scaricare gli aggiornamenti, in Gestione dispositivi avevo la voce altri dispositivi in cui erano elencati quattro dispositivi non installati che dopo l'aggiornamento di windows sono diventati uno ma per me non era ancora abbastanza e ho risolto il problema come segue. In linea generale il programma presente nel dvd della scheda madre ti dice se un determinato elemento è già installato ma fa degli errori per i quali bisogna un po' aggiustarsi usando il buon senso e le cognizioni tecniche che si hanno. L'aggiornamento di windows e il .net framework presenti nel dvd della scheda e mostrati in windows 7 non ci sono più ed è ovvio che qui siano a posto. Purtroppo non mostra nemmeno le porte usb e quindi non puoi confrontare se la versione dei driver installata da windows 10 è uguale o superiore a quella del dvd della scheda. Facendo il confronto tra la marca e la versione dei driver proposta dal dvd e quelli installati da windows visibili nelle proprietà del driver in Gestione dispositivi ho notato che l'audio Realtek installato/aggiornato da windows era più recente di quello del dvd della scheda ma il programma mi proponeva d'installarlo ugualmente ma ovviamente non l'ho fatto. Là dove è possibile e tenendo conto che a volte le voci sono diverse, puoi usare la stessa procedura per confrontare i driver installati da windows con quelli proposti dal dvd della scheda. Inizialmente per la grafica c'era una scheda generica Microsoft che poi giustamente è diventata Intel dopo gli aggiornamenti e dal rapporto del programma della scheda a cui si accede dal pannello di controllo ho visto che si trattava della stessa versione proposta dal dvd che giustamente non te la fa più installare. Per la rete windows 10 ha messo un driver generico della Microsoft e quindi ho pensato d'installare quello specifico della scheda ma durante l'installazione mi ha detto che per un problema di windows 10 certe funzioni dei servizi avanzati non possono essere svolte ma ho proseguito ugualmente come del resto era previsto. Alla fine nelle proprietà della rete visibili in Gestione dispositivi vi erano più voci ma non so se i servizi menzionati funzionassero con il driver Microsoft. Ad eccezione dei programmi supplementari come Google chrome eccetera, per il resto è bene installare tutti gli altri moduli presenti nel dvd della scheda visto che per la maggioranza di essi windows 10 ha messo driver generici e addirittura in uno mi ha dato la data del driver risalente al 1970 quando non era ancora nato il dos... Eh sì, windows 10 è proprio bugiardo! In particolare la voce in Altri dispositivi ad indicarti che qualcosa non è stato installato viene tolta installando il modulo:
Intel(r) management engine software(200 series).
Con il processore di settima generazione e il modello attuale di scheda, la barra braille mb408l usata in dos presenta gli stessi problemi visti per il modello precedente e descritti nel numero 97 di Fuori serie e nel blog. Per tanto avrai capito che anche con la scheda recente è possibile caricare il dos a 16 bit e la cosa è confermata anche dallo scaricamento del bios dal sito di gigabyte che oltre al file con il bios contempla un autoexec e l'applicazione efiflash.exe per aggiornarlo da dos a 16 bit ma lo si può aggiornare anche dal bios stesso tramite q-flash e da windows tramite l'utility @bios la quale, come del resto accade per altre utility Gigabyte, non s'installa se prima non è stata installata l'utility app center, una sorta di desktop da cui scegliere le varie utility che per chi non vede è leggibile solo tramite cursore touch ma che per quanto ho provato finora non permette di fare la scelta desiderata e per tanto bisogna scegliere l'utility che si desidera selezionandola dalla cartella in cui è installata o più comodamente facendo un collegamento al desktop. Anche con la parallela del modello più recente non è possibile stampare il bios. Oggi il bios/uefi è a 64 bit con la possibilità d'interagire maggiormente con la scheda e d'avere programmi più avanzati e penso che non sarebbe difficile inserirci una sintesi vocale anche scarna, personalmente mi andrebbero bene anche dei beep differenziati a seconda delle funzioni come ad esempio un beep acuto quando la funzione è attiva, uno basso quando è disattivata, un altro tipo di beep per quando scorri le opzioni ed un altro tipo per quando sono finite eccetera e basterebbe che nel manuale le funzioni fossero scritte con lo stesso ordine con cui appaiono a schermo. Quando uscirà una scheda del genere? Dimenticavo: il manuale parla scarnamente di led che danno lo stato della cpu eccetera ma non li ho identificati ma anche se lo facessi, con tutto il da fare che hanno i vedenti, se li chiamo per vedere lo stato in caso di mal funzionamento del processore ora che arrivano faccio a tempo a comprarmi quello di ventesima generazione!

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Quando windows 10 non assegna una lettera di unità alle partizioni

Non so dirti se il problema illustrato di seguito si verifichi saltuariamente o abitualmente, tuttavia si tratta di un altro piccolo esempio di regressione rispetto a windows 7 ed xp (con windows 8 e 8.1 non ho esperienza). In un disco privo di partizioni e con un computer con scheda madre moderna ho installato windows 7 che, come già visto, non fa funzionare le usb se prima non sono stati installati i driver della scheda madre. Però Per installarli avevo bisogno di una sintesi vocale che non potevo inserire tramite disco esterno o chiavetta e che non avevo su cd e quindi l'unico modo era quello di collegare l'hard disk ad un altro computer ed inserire il file di cui avevo bisogno. Quindi ho avviato un secondo computer in cui avevo windows 10 e dopo aver fatto le opportune connessioni, ho collegato l'hard disk con windows 7 tramite un adattatore usb-sata. Windows 10 mi dava il segnale che era stato inserito qualcosa nella usb ma anche un secondo segnale che qualcosa non andava ed infatti andando su Questo computer non vedevo le unità del disco appena collegato. Tralascio tutte le varie prove con relative imprecazioni e supposizioni. Alla fine mi viene in mente di avviare Aomei partition assistant per vedere se nota il disco collegato. Il disco lo vede ma... le due partizioni, quella piccola di boot e quella più grande con il resto di windows, sono contrassegnate con un asterisco ad indicare che non è stata assegnata loro nessuna lettera di unità. A me interessava solo la partizione più grande e quindi ho selezionato quella e sono andato sul menu Partizione, nel sottomenu Avanzato da cui ho scelto Cambiare lettera di unità ed ho assegnato una lettera di unità valida. A quel punto la partizione mi veniva vista anche in Questo computer e ho potuto copiarvi ciò che desideravo. Ma non ero ancora soddisfatto perché io ricordavo che in passato leggevo un disco preparato nello stesso modo senza tante manovre ed allora sono tornato in Aomei partition assistant e facendo le stesse manovre scritte sopra o riportato la partizione com'era prima, ossia senza lettera di unità. Ho spento tutto e con lo stesso computer ho inserito il cassetto con il disco di windows 7 e, una volta avviato, ricollegato l'hard disk con l'adattatore usb-sata con l'altro windows 7. In Computer le due partizioni sono apparse istantaneamente e la morale è che xp e windows 7 assegnano automaticamente le lettere di unità alle partizioni mentre windows 10 in certi casi non lo fa e per farglielo fare devi usare un programma, come ad esempio Aomei partition assistant, sprecando tempo per fare un qualcosa che potrebbe essere svolta immediatamente, alla faccia dei computer veloci. Insomma, io windows 10 l'adopero poco, però più lo uso e meno mi piace. Posso dirlo o bisogna sempre dire che le cose attuali funzionano bene?

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Qualche volta è possibile cambiare la priorità di boot del masterizzatore senza entrare nel bios e numerazione dei canali sata

A causa della scarsa o nulla accessibilità, per chi non vede impostare uefi/bios è sempre un problema e quando se ne può fare a meno... In un vecchio articolo dicevo di come cambiare la sequenza di boot degli hard disk ma ho visto che qualche volta si può fare la stessa cosa anche per il masterizzatore ed il motivo o comunque uno dei motivi per cui non si può sempre fare lo trovi leggendo quanto segue. Il 5 agosto 2017 faceva un caldo bestia e siccome non sapevo come combatterlo, mi sono messo ad installare windows 7 in un computer con scheda madre Gigabyte ga-z270-hd3p e versione bios f3. Ma tu ci credi che combattevo il caldo in quel modo? Figurati! Dovevo installare windows e il caldo mi dava solo fastidio, ma starmene lì a far niente significava ascoltare ancor di più il fastidio che mi dava. Al termine dell'installazione mi sono accorto che il masterizzatore non era per primo nella sequenza di boot e forse la cosa è accaduta perché, non vedendo numeri e figure e basandomi sulla disposizione della scheda precedente che non si rivelerà più valida, avevo erroneamente collegato il masterizzatore sul canale 2 e l'hard disk sul canale 4 ma non sono sicuro che la priorità di boot non fosse più come prima proprio per questo. Visto che le case costruttrici si divertono a cambiare la disposizione dei connettori sata in relazione al numero di canale assegnato, per chi non vede le figure e non può leggere il bios/uefi l'unico modo per trovarne la numerazione in autonomia è quello d'avere windows installato e guardare le proprietà dei dispositivi (in questo caso in Gestione dispositivi di windows 7). Dopo aver messo il masterizzatore sul canale 0 e l'hard disk sul canale 1, mi scocciava chiamare un vedente solo per regolare la priorità di boot anche perché i vedenti hanno sempre tanto da fare... Soprattutto in agosto... Così mi è tornato alla mente il metodo utilizzato per gli hard disk e ho visto che funziona anche con il masterizzatore. Scollega l'hard disk dalla scheda madre in modo che vi sia collegato solo il masterizzatore e avvia il computer con quello tramite un cd con freedos (dovrebbe andare bene anche linux). Ovviamente il computer parte con il masterizzatore e non potrebbe fare altrimenti visto che non ha altre periferiche da cui avviarsi ma così facendo mette il masterizzatore come primo dispositivo nella priorità di boot e ciò avviene anche quando non è collegato al canale sata 0. ricollega l'hard disk ed il gioco è fatto... Sì, ma solo in certi casi perché c'è anche il seguito della storia. dopo aver aggiornato il bios da f3 ad f7, e naturalmente non l'ho fatto per giocare ma perché nella versione f4 hanno messo a posto un qualcosa che riguarda il voltaggio del processore e già che c'ero ho messo l'ultima versione che ad agosto era la f7, fatto sta che per motivi che non riuscivo a spiegarmi il masterizzatore non era più al primo posto nella priorità di boot e adottando la soluzione scritta sopra non riuscivo più a mettercelo ma se leggi il seguito ne scoprirai il motivo. Per ragioni che esulano da questo articolo, il 21 agosto ho incasinato il bios e invece di chiamare qualcuno per metterlo a posto, ripeto infatti che i vedenti hanno sempre tanto da fare, ho tolto la batteria della scheda per una decina di minuti portandola così al default e siccome non tutti i mali vengono per nuocere così facendo ho scoperto che basta ricollegarvi l'hard disk perché questo abbia la priorità di boot nella sequenza di boot e quindi questo è il default della versione f7 di bios/uefi della scheda Gigabyte ga-z270-hd3p. Ma visto che in passato ci hanno sempre scocciato col dire di mettere il masterizzatore al primo posto nella priorità di boot, mi domando se hanno volutamente cambiato il default o se si tratta di un errore perché, nel caso che non te ne sia ancora accorto, più modifiche si fanno ai programmi e più errori ci sono. Mi sto anche chiedendo se cambiando la priorità e mettendo quindi il masterizzatore al primo posto questa rimane tale o se per caso non vi sia un errore per cui non si possa salvare la configurazione; possibilmente ti farò sapere nei prossimi articoli. Quando non hai la priorità voluta come in questo caso, in queste schede è molto comodo l'avvio con f12 che, per la sessione di lavoro corrente, ti permette di scegliere con quale periferica avviare e, a differenza del modello precedente, questo menu sembra essere più stabile mantenendo sempre lo stesso ordine ed in modo particolare quando non si collegano periferiche esterne o se ne collega una alla volta. L'ordine è il seguente:
1=masterizzatore,
2=hard disk,
3=chiavetta avviabile,
4=floppy esterno.
Tuttavia ricordo che per installare un sistema operativo in un disco privo di partizioni non è necessario usare f12 perché, non avendo altre periferiche, il computer è costretto a partire dal dvd o dalla chiavetta che hai inserito.

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Voci del menu con f8 all'avvio di windows 7 ed attivazione dei suoni in modalità provvisoria

Lo so, parlare di certe cose nel 2017 è un po' anacronistico e tuttavia utile soprattutto per chi non vede che nel cercare in internet magari trova scritto di selezionare la tal opzione del menu tal dei tali senza sapere come fare a selezionarla. Infatti la maggioranza di chi scrive in rete giustamente non si preoccupa di dire se una determinata opzione appare per prima o per seconda sullo schermo perché per chi vede la cosa non ha alcun senso. Il guaio è che non tutti i menu e non tutti gli ambienti sono accessibili con gli strumenti per non vedenti e quando non lo sono l'unico modo per poter aggirare l'ostacolo è quello di sapere con esattezza l'ordine con cui le voci appaiono su schermo. Per far apparire il menu descritto di seguito, premi ripetutamente f8 all'avvio del computer con windows 7. Se nel bios è settato l'avvio lento, quello che praticamente ti fa perdere forse solo un secondo, la pressione di f8 comincia a fare effetto dopo il beep di ok e comunque prima che appaia il logo di windows. Il menu che appare è circolare ma appena entrati ci si trova sempre sulla prima opzione; ciò significa che se premi una volta freccia su andrai a selezionare l'ultima opzione, se invece premi una volta freccia giù sarai sulla seconda voce. Su schermo le opzioni non sono numerate e non hanno la virgola, queste sono cose che ho aggiunto io per rendere la consultazione più chiara e conoscere con più rapidità quante volte devi premere la freccia per selezionare la voce che ti serve. Ecco il menu:
   1: ripristina il computer,
   2: modalità provvisoria,
   3: modalità provvisoria con rete,
   4: modalità con prompt dei comandi,
   5: abilita registrazione avvio,
   6: attiva video a bassa risoluzione (640X480,
   7: ultima configurazione valida (nota avanzata),
   8: modalità ripristino servizio directory,
   9: modalità di debug,
   10: disabilita riavvio automatico in caso di errore di sistema,
   11: disabilita impostazione firma driver,
   12: avvia windows normalmente.
Nel leggere la guida della modalità provvisoria vedrai che una volta tanto, e certamente per caso, Microsoft ha agevolato chi non vede descrivendo le voci di menu nello stesso ordine con cui appaiono su schermo anche se quelle scritte sopra sono state controllate da persona vedente. Se sei non vedente, per andare in modalità provvisoria devi per forza attivare i suoni di windows in modo da poter usare NVDA oppure parzialmente jaws e per farlo è necessario modificare il registro di sistema e a tale proposito nella sezione programmi del mio sito trovi l'occorrente per farlo. E' una cosa che ho provato e funziona benissimo ma ti conviene fare un backup prima di apportare le modifiche perché, come al solito, io non rispondo di eventuali problemi.

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Cancellare i dati di un database aruba

In passato abbiamo visto che per usare un cms come wordpress bisogna adoperare un database perché è proprio lì che verranno scritti gli articoli del nostro blog. Immagina d'aver fatto una prova che non ti ha dato i risultati sperati e quindi il database usato è lì con i dati che non ti servono più. D'accordo, aruba ti fornisce cinque database e quindi ne hai altri quattro da utilizzare come ti pare, ma perché lasciare un database con dei dati che non ti serviranno mai? Ecco come cancellarli e come svolgere qualsiasi altra azione nel database con l'aggiunta di accorgimenti per chi non vede. La prova è stata eseguita su un sito basato su linux.
   1)   Vai all'indirizzo:
mysql.aruba.it
e negli appositi spazi inserisci username e password per la gestione dei database rilasciati da aruba;
   2)   nella nuova pagina ci sono cinque link relativi ai cinque database esistenti e quelli che contengono dati hanno un ulteriore numero tra parentesi al termine del nome equivalente al numero di elementi presenti al loro interno. Clicca sul nome del database che vuoi eliminare;
   3)   qui possiamo cancellare un singolo elemento del database oppure selezionare tutti gli elementi per cancellarli, esportarli eccetera e per default sono tutti disattivati. Se ci si accorge d'aver selezionato il database sbagliato non è strettamente necessario tornare indietro, basta selezionare quello desiderato tramite l'apposita casella combinata e confermarlo con il pulsante Seleziona che, per chi usa gli screenreader per non vedenti, si trova subito sotto.

Eliminare un solo elemento

per chi usa Jaws premere la t per andare sulla tabella ed attivare la casella sopra all'elemento che si desidera eliminare, cliccare sul link elimina relativo allo stesso elemento e confermare con ok che si fa un po' fatica a trovare. Per vedere il lavoro svolto cliccare sul link ricarica la frame di navigazione.

Eliminare tutti gli elementi

cliccare sul link seleziona tutti, tutti gli elementi saranno attivi. Nella casella combinata Se selezionati decidiamo cosa fare di questi elementi e per eliminarli ovviamente si sceglie elimina. successivamente con la lettera b si sceglie il secondo pulsante che la sintesi chiama Seleziona e si conferma con S. Attenzione che il primo Seleziona, tra l'altro subito sotto alla casella combinata e quindi più facile da raggiungere per chi non vede, seleziona altre cose che non ho capito mentre l'Esegui ti fa creare un'altra tabella.

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generare una chiave api per usare akismet o qualsiasi altro plugin che la richiede

Abbiamo già visto che anche con l'uso di wordpress esiste il problema spam ed infatti può capitare di ricevere dei commenti ad un determinato articolo ma che in realtà sono spam generati da qualcuno che si diverte a programmare un computer per rompere l'anima al prossimo e te ne acorgi dagli indirizzi improbabili e dalla lingua straniera (soprattutto in inglese ma non solo). Inoltre, soprattutto se hai appena aperto un blog, è assai poco probabile che questo sia diventato subito così famoso da ricevere un sacco di commenti addirittura dall'estero. Oltre a far perdere del tempo, lo spam declassifica il tuo blog agli occhi di google come se fosse colpa nostra se qualche imbecille programma un computer per rompere le scatole! Chi fa un blog ha tutta la voglia di ricevere commenti autentici e di certo non si adopera per ricevere spam ma un conto è il buon senso e un altro è la logica del profitto dei motori di ricerca. Per quanto detto fin qui è buona norma combattere lo spam anche in wordpress e uno strumento per farlo è il plugin akismet già installato di default ma non ancora attivato. L'attivazione necessita di una chiave api e qui di seguito trovi i passaggi per generarla utili per tutti ma in modo particolare per chi non ha tanta dimestichezza con l'inglese e usa la sintesi vocale. Quella che segue però non è tutta farina del mio sacco perché avevo letto una guida sbagliata e non riuscendo a portare atermine l'operazione ho chiesto aiuto ad un amico che, dopo aver avuto la pazienza di leggersi più guide, mi ha fornito i passaggi seguenti a cui aggiungo qualcosa. Attenzione: non è detto che le guide siano per forza sbagliate, succede assai spesso che nel web le cose cambino e che le guide non siano più valide al 100% soprattutto per chi compie quell'operazione per la prima volta. Per generare la chiave api fai così:
   1)   Per prima cosa bisogna usare il proprio account su wordpress.com da non confondere con wordpress.org; se ce ne hai già uno, passa direttamente al punto 8), oppure continua con questa procedura;
   2)   per creare un account Wordpress, apri l'apposita pagina di registrazione nel sito cliccando o aprendo il link seguente:
akismet.com/signup/
   3)   Nella schermata che si apre, sarai già posizionato nel campo dove digitare il nome della mail a cui vorrai siano inviate le comunicazioni relative a questo account;
   4)   vai poi giù con le freccie o premi il tasto tab e nel successivo campo digita un NomeUtente che può essere composto da lettere e/o numeri;
   5)   prosegui ancora con le frecce o il tab e inserisci la password dell'account che non potrà contenere caratteri speciali;
   6)   scendi ora solo con le frecce sino a trovare il pulsante "Sign Up" che dovrai cliccare. Per chi usa jaws, forse è anche possibile andare direttamente al pulsante scritto sopra premendo una o più volte la lettera b;
   7)   a breve arriverà una mail all'indirizzo in precedenza specificato con oggetto "Welcome to WordPress.com", contenente un link che dovrai solo cliccare per attivare l'account (nella finestra che si apre non devi fare nulla);
   8)   adesso clicca o apri questo link:
akismet.com/signup/
   9)   Dopo il login effettuato con Nomeutente e password specificati in precedenza, nella finestra che si aprirà troverai la riga:
Your WordPress.com username is "NomeUtente" and your API key is "ChiaveAPI"
dove "NomeUtente" è il tuo nome utente Wordpress e "ChiaveAPI" è la stringa che compone la chiave API da usare in Akismet e negli altri plugin dove questa è richiesta. Naturalmente va messa negli appunti e oltre ad incollarla nell'apposito spazio in cui akismet la richiede, è bene conservarla in un file per utilizzarla in seguito.

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Spazi multipli nelle pagine web, internet explorer e jaws

Più di una volta ho avuto l'impressione che, nonostante windows 10 e i computer superveloci, le ultime versioni di jaws vengano fornite ai non vedenti tanto perché leggano la posta e poco altro. Le mail sono una cosa importantissima, ma con il computer sarebbe bene fare anche qualcos'altro! In passato abbiamo già visto come le ultime versioni di jaws si comportino malissimo con la rilevazione del colore dei link visitati eccetera, di seguito vediamo un altro comportamento assurdo con gli spazi multipli nelle pagine web ed in modo particolare quando si adopera internet explorer 11. Chi conosce un pochino l'html sa bene che quando si scrive una pagina web i ritorni a capo e gli spazi multipli vengono convertiti in un'unico spazio. Per creare più spazi si adopera il comando
 
che significa no breacking space e dovrà essere inserito un numero di volte uguale al numero di spazi che desideriamo inserire. Ad esempio, per saltare cinque spazi bisogna mettere cinque volte
 
(compreso il punto e virgola) tenendo conto che viene inserito anche un eventuale spazio digitato con la barra spaziatrice. Con firefox e google chrome non ci sono problemi di visualizzazione degli spazi. Inserendo più volte l'etichetta ad inizio riga, internet explorer e il cursore virtuale delle ultime versioni di jaws mostrano un solo spazio. Il risultato delL'etichetta viene invece visualizzato correttamente se posta all'interno di una riga tenendo presente però che con internet explorer 11 e le ultime versioni di jaws il cursore virtuale mostra erroneamente anche tutti gli spazi eventualmente inseriti con la barra spaziatrice durante la fase di scrittura della pagina web. Per vedere bene gli spazi inseriti con
 
disattivare il cursore virtuale con insert+z e leggere in cursore jaws.
Con NVDA la visualizzazione degli spazi con
 
è corretta ma anche in questo caso con internet explorer 11 vengono erroneamente mostrati eventuali spazi multipli inseriti con la barra spaziatrice durante la scrittura della pagina web.
Jaws 11 e ie8 visualizzano correttamente gli spazi inseriti con
 .

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Backup da dos con ssd

Con la scheda madre Gigabyte ga-z170-hd3p, backup e ripristino del sistema su ssd tramite freedos avvengono regolarmente ed in modo particolare per il backup ho usato le versioni 2.90 e 3.8 di image for dos mentre per il ripristino ho adoperato solo la versione 2.90. Le prove sono state eseguite inviando il backup in un secondo hard disk e prelevando da quest'ultimo il materiale per ripristinare l'ssd. La barra braille ovviamente si comporta come spiegato nell'articolo "Fare il backup del sistema da dos con scheda madre moderna" pubblicato nel blog e in Fuori serie n.98. Anni fa incontravo problemi nell'eseguire il backup da ssd e, se non ricordo male, soprattutto nel ripristino e mi viene da pensare che ci fosse un problema con la scheda madre con cui facevo le prove.

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Approfondimento su come togliere la ventola di un processore Intel con socket lga1156 o simili

Ecco una cosa che a me non era mai capitata e che quando l'ho letta in rete mi sembrava un po' strana e supponevo accadesse solo con i processori Amd, ed invece... Può capitare che dopo aver alzato i quattro piloncini della ventola cpu come spiegato in passato questa non si muova e ciò dipende dal fatto che la pasta termica che in origine era sul fondo del dissipatore e che attualmente si è depositata sul processore sta facendo l'effetto colla. a questo punto non devi tirare con forza verso l'alto perché così facendo rischi di tirarti dietro anche il processore nonostante la zif agganciata. Oltre al fatto che poi dovresti disincollare il processore dal fondo del dissipatore, così facendo rischi di storcere i pin presenti sul socket della scheda che sono assai fragili. Per disincollare il dissipatore, giralo pian pianino prima in senso orario e poi in senso antiorario, o viceversa non importa, ripetendo l'operazione fino a quando si sblocca e poi alzala come al solito.

Prime prove con la pasta termica Artic mx-2 e mx-4 e dintorni

La pasta termica su un processore aiuta il dissipatore a dissiparne il calore e finora l'abbiamo incontrata posta su quest'ultimo in due versioni:
Ma la pasta termica si può anche acquistare a parte e i modelli della Artic mx-2 e mx-4 la vendono inserita in quella che praticamente è una vera e propria siringa senza l'ago. Se cerchi in rete vedrai che c'è chi questa pasta la spalma con le dita mentre altri usano una spatolina, che a volte è in dotazione alla pasta acquistata e che consiste in un pezzo di plastica fatta grosso modo come una carta di credito. C'è chi la pasta termica la mette sul dissipatore che una volta montato la rilascerà sul processore a causa del contatto con esso e c'è chi la posa direttamente sul processore e magari anche senza spalmarla mettendo un piccolo chicco di pasta al centro del componente che poi si spalmerà a causa della pressione che il dissipatore farà su di esso. Al di là delle scuole di pensiero su come mettere la pasta termica, chi non vede deve trovare un sistema per farlo e farlo anche bene anche magari se non è il modo didatticamente più corretto. E' per questo che per il momento non ho provato i due modelli di pasta su un processore ma solo su un pezzo di alluminio e ti consiglio di fare altrettanto; se non hai alluminio va bene anche del ferro, dell'acciaio o al limite della plastica dura ma comunque un qualcosa che non t'importa di sporcare. Una volta tolta la siringa dal cartone/plastica in cui ti è stata venduta, noti che la parte opposta all'ago, che come dicevo non c'è, è tutta tirata in fuori (non essendo medico non so come cavolo si chiamino le parti di una siringa). La parte appena vista rientrerà a mano a mano che la pasta verrà consumata ma guarda che ne basta davvero poca e quindi la dovrai premere spostandola di qualche millimetro. Togli e conserva la protezione inserita sulla punta, là dove andrebbe inserito l'ago, e premi leggermente la siringa in modo da mettere un po' di pasta nel pezzo di prova. Controlla quanta ne è venuta fuori, dovrà essere grosso modo nella stessa quantità che trovi sui dissipatori cpu. Se la quantità è giusta, metti al suo posto la protezione della siringa e con un dito spalma la pasta su una superficie ristretta grande grosso modo quanto il dissipatore cpu. Naturalmente non servirebbe spalmarla se desideri usare il metodo "chicco di riso" posto sul processore, ossia quello per cui la pasta verrà spalmata a causa della pressione sul componente da parte del dissipatore, ma per la nostra prova serve spalmarla come scritto sopra. Prima di lavarti le mani con acqua e sapone bagnale con l'alcol che toglie egregiamente la pasta sia dalle dita che dal materiale in cui è stata posta. Per simulare il calore del processore ho scaldato per un po' l'alluminio con un asciugacapelli ma il risultato che ho ottenuto non è stato proprio quello che vedo quando tolgo il dissipatore cpu da un computer. Il mio scopo infatti era quello di vedere come si presenta al tatto la pasta in prova quando verrà scaldata/usata da un processore ma quello che ho ottenuto è stato un risultato un po' diverso dalla situazione che noto sui processori usati per lungo tempo. La Artic mx-2 risulta più collosa sia prima che dopo il riscaldamento mentre la mx-4 è più fluida e meno attaccaticcia. Immagino che dopo aver fatto lavorare un processore per anni, se togli il dissipatore cpu sia anche il caso di pulire la vecchia pasta e di metterne di nuova. Tuttavia non so se c'è un modo per capire quando ciò è strettamente necessario o quando la pasta è ancora abbastanza buona. Ma visto che una confezione di pasta costa qualche euro, quando smonti un dissipatore che ha lavorato per anni ti conviene pulire il processore e metterci la pasta nuova. Oltre che con l'alcol, in rete c'è chi la pasta termica la toglie con altri detergenti che tuttavia non consiglio sia perché l'alcol l'abbiamo tutti e anche perché evapora presto e bene e non ti sporchi con sostanze tossiche. Comunque, a titolo d'informazione e per chi vuol provare, gli altri detergenti sono:
Qualsiasi sostanza tu decida d'usare, se l'adoperi sopra ad un processore installato sarà necessario bagnare leggermente un fazzoletto o qualcosa di simile senza innondare la scheda. Oltre che in una siringa, puoi trovare la pasta termica anche in bustina a volte con pasta diluita e in altri casi con pasta gommosa.

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Aggiornare il bios/uefi da dos tramite chiavetta avviabile con accorgimenti per non vedenti

Su come aggiornare il bios nelle schede Gigabyte ho parlato ampiamente nel numero 82 di Fuori serie che puoi consultare se ti servono ulteriori dettagli. Il bios/uefi non si aggiorna così tanto per giocare, la mia scheda aveva la versione f3 e l'ho aggiornato perché nella versione f4 avevano messo a posto un qualcosa che riguardava il voltaggio del processore e mi sembrava importante e già che c'ero ho messo l'ultima versione disponibile ad agosto 2016 e cioè la f7 ma me ne sono quasi pentito (vedi il problema con l'avvio da cd nell'articolo su come cambiare la sequenza di boot del masterizzatore senza entrare nel bios). Ero quasi tentato d'aggiornarlo da windows ma ci ho rinnunciato perché, come sa bene chi non vede, la sintesi vocale a volte interferisce e non era il caso che lo facesse in un'operazione così delicata. Ma, come abbiamo visto, la barra braille usata in dos rallenta tantissimo le operazioni nelle schede madri Gigabyte ga-z170-hd3p e ga-z270-hd3p. Naturalmente non era nemmeno il caso d'aggiornarlo tramite q-flash dall'interno del bios che oltretutto in queste schede non è nemmeno stampabile tramite parallela come invece si poteva fare con la ga-p55a-ud3. Per tanto, per aggiornare il bios della ga-z270-hd3p o schede simili di Gigabyte suggerisco di procedere come segue:
   1)   crea una chiavetta avviabile con freedos modificando successivamente il config.sys e l'autoexec.bat in base alle tue esigenze. Quest'ultimo file non dovrà caricare sintesi o barre braille per non interferire con l'operazione di aggiornamento del bios; come ultima riga mettici invece il programma warble.exe in modo d'avere un suono all'avvio;
   2)   una volta scompattato il file del bios scaricato dal sito di gigabyte, rinomina l'autoexec.bat che era al suo interno con un nome semplicissimo di una sola lettera, ad esempio a.bat, in modo che sia semplice richiamarlo "al buio". Questo file contiene il comando per far partire efiflash ed aggiornare il bios al quale però è bene aggiungere l'opzione /r per fare in modo che il computer si riavvii una volta che avrà terminato l'aggiornamento consentendoti di capire se l'operazione è andata a buon fine. In pratica, a parte il nome del bios che cambia da versione a versione e da scheda a scheda, la riga presente nel bat dovrà essere come questa:
efiflash z270hd3p /r
copia questo file, il file del bios e l'applicazione efiflash.exe nella chiavetta creata al punto 1;
   3)   se il computer da aggiornare ha già un sistema operativo, scollega l'hard disk in modo che, una volta inserita, parta solo da chiavetta senza intervenire nel bios per la sequenza di boot o agire con f12 per la sessione di lavoro corrente. Fai uno o due avvii in modo da testare che la chiavetta funzioni e ovviamente te ne accorgi dal suono;
   4)   adesso richiama il file a.bat e, per la ga-z270-hd3p, attendi circa tre minuti nei quali senti la cpu che lavora a causa delle variazioni di velocità della ventola. al termine il computer si spegne per qualche attimo e si riaccende automaticamente ed il gioco è fatto.
All'avvio questa scheda fa girare velocemente la ventola cpu che si stabilizza alla velocità più bassa dopo qualche attimo. Dopo aver aggiornato il bios, nei primi due riavvii il periodo in cui la ventola cpu girava velocemente erano più lunghi ma poi è tornata come in passato. Il motivo per cui ho fatto un file bat specifico per avviare il lavoro, è che nell'usare l'opzione /r per riavviare ed avere così un riscontro del lavoro terminato non sapevo se il programma efiflash è intelligente fino al punto d'accorgersi che il bios è già aggiornato o se, avendo messo l'opzione /r nellautoexec, continua a riavviare e ariaggiornare in un loop senza fine da cui uscendo crei solo dei pasticci. Come in passato, il manuale della scheda non scrive nulla sull'aggiornamento del bios tramite dos ma se mettono il programma per farlo è ovvio che si tratta di una cosa prevista e che a farlo non sono solo i non vedenti, anzi, e mi sento a disagio nel dirlo perché non mi piace darmi delle arie, forse in Italia l'unico cieco che ha già aggiornato due volte il bios sono io mentre personalmente sarei più contento se altri non vedenti facessero questa e altre cose senza ricorrere al tecnico se non altro per cercare di debellare quell'assurda mentalità ancora molto in voga nel 2017 per la quale si pensa ad un non vedente solo come a uno che suona, che massaggia o che risponde al telefono; sono lavori dignitosi e utili ma al mondo non ci sono solo quelli e le persone sono fatte anche di altro.

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Mettere l'icona Questo pc nel desktop di windows 10

Se non diversamente specificato, quando hai fatto l'aggiornamento da windows 7 a 10 oppure da windows 8.1 a 10 il sistema si è portato dietro tutta la configurazione precedente e quindi nel desktop hai subito trovato l'icona Questo computer che, a parte l'aggiunta di qualche voce, fa la stessa cosa dell'icona Computer di windows 7 e che tra l'altro puoi anche rinominare addirittura con risorse del computer come avevi in xp o 98. Al contrario, quando installi windows 10 da zero questa icona non c'è perché Microsoft per default toglie tutte le comodità. E' vero che puoi esplorare file e cartelle ugualmente ed è altrettanto vero che se non vuoi star lì a scocciarti per trovare un modo puoi semplicemente digitare questo pc nella casella di ricerca e cliccare sul primo risultato; ma perché non inserirlo nel desktop? Finora ho trovato tre modi per farlo e probabilmente ve ne saranno altri e naturalmente ho scelto quello più breve. Il concetto è che per aggiungere l'icona Questo pc nel desktop di windows 10 bisogna agire sui temi, ossia sull'aspetto di windows, e lo fai rapidamente in questo modo:
   1)   Dal desktop premi la combinazione di tasti Windows+i per aprire le impostazioni e premi tab fino a trovarne l'elenco facendo attenzione che se windows non è ancora stato attivato avrai anche il richiamo a questa funzione;
   2)   con le frecce scegli Personalizzazione e dai invio facendo atenzione che gli elementi potrebbero essere su più colonne; a parità di versione e di edizione di windows, in un computer jaws me li dà su colonna singola mentre in un altro no e devo ancora capirne il motivo;
   3)   anche in questo caso con tab raggiungi l'elenco delle opzioni segliendo Temi e dai invio;
   5)   nella finestra che ti appare clicca sul link
Impostazioni delle icone del desktop
e nella nuova finestra che appare attiva la casella Computer e poi clicca su Ok e l'icona Questo pc sarà nuovamente nel desktop.

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Conversione video da youtube: virus o falso messaggio?

Era dalla scorsa primavera che non avevo l’esigenza di convertire un video da youtube e questa mattina sono andato ad adoperare uno di quei convertitori di cui ho dato anche le istruzioni in “Fuori serie” e nel blog ed in particolare si tratta di questo:
www.onlinevideoconverter.com/it/video-converter Usando internet Explorer 11, una volta terminata la conversione e cliccato sul link per scaricare il file, ottengo un messaggio, che non si sa bene da dove arrivi, in cui si dice che nel computer ci sono dei virus e di non lasciare il sito senza procedere con la disinfezione perché in caso contrario vi saranno dei problemi. Possibile che ci siano dei siti così altruisti che si preoccupano di disinfettare il tuo computer gratuitamente senza essere esplicitamente adibiti a tale funzione? Non credo proprio! E secondo me si tratta di una trappola per acchiappare il credulone di turno e quindi il sito l’ho lasciato senza poter salvare il file. Ho fatto una scansione senza trovare alcun virus ma per sicurezza procederò a rimpiazzare tutta la partizione di windows facendolo addirittura da dos. Adesso ti ho messo in guardia e se farai delle prove vedi di prendere le precauzioni necessarie perché, come al solito, non rispondo di danni a cose o persone dovute all’uso di questa informazione, sei abbastanza grande per prenderti le tue responsabilità. Ma se farai qualche prova, sarei felice di conoscerne il risultato.

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Quando una chiavetta usb con mp3 non funziona al di fuori del computer

Per chi può leggere i display certe situazioni sono facimente comprensibili mentre per chi non lo può fare, quando c'è un problema e appare il relativo messaggio che non può leggere spesso pensa a tantissime cose tranne che a quella giusta come nei due casi seguenti.
Quanto segue l'ho sperimentato con la radiosveglia Auna connect 150 ma può capitare con qualsiasi altro dispositivo provvisto di usb che adopera gli stessi principi. Pur non potendo vedere il display e pur essendo priva di sintesi vocale, in passato avevo imparato benissimo a fargli leggere i brani posti su una chiavetta usb e siccome non ci si può ricordare tutto, avevo anche preso gli appunti su come eseguire tale funzione. Successivamente c'è stato un periodo che non ho più adoperato la riproduzione da chiavetta ma un bel giorno, anzi, un brutto giorno, sono andato a riutilizzarla e... Non funzionava più! rifaccio e rifaccio i passaggi, provo con chiavette diverse, mi guardo gli appunti ma... Niente. Possibile che si sia guastata proprio la riproduzione da chiavetta? Nei giorni seguenti avrei potuto avvalermi di una persona vedente per guardare cosa cavolo scriveva sul display ma me ne sono dimenticato ed allora... Un bel giorno ho preso una chiavetta diversa da quelle adoperate finora e ci ho messo degli mp3 scoprendo che funzionava. Ma allora perché le altre non funzionavano più? i problemi erano due e per scoprirli bene ci ho messo un bel po'.
   1)   L'auna connect 150 non legge una chiavetta quando in questa è stato inserito l'avvio per Linux e non lo fa nemmeno se è in fat32 e se sono stati cancellati tutti i file. Per fargliela rileggere bisogna azzerare completamente la chiavetta e riformattarla. Da notare che se la chiavetta ha i file e l'mbr per freedos viene letta ugualmente. Probabilmente su display darà qualche errore per ricordarti che quella chiavetta l'avevi usata con Linux ma se non lo vedi devi fare solo affidamento alla tua memoria e alle supposizioni e fare delle prove per vedere se ciò che pensi corrisponde alla realtà. E per fortuna che c'è chi aferma che i non vedenti non sanno mai cosa fare!
   2)   per l'ordinamento dei file, l'Auna connect 150 tiene conto delle maiuscole e delle minuscole e questo è poco male fino a quando nella chiavetta ci sono solo file mp3 o comunque gli altri formati audio che la radiosveglia legge perché, a causa della modalità di ordinamento scritta sopra, al massimo chi non vede il display parte con un primo brano che non si aspetta perché magari in un determinato file sono state usate maiuscole invece di minuscole o viceversa. Il problema invece che non ti aspetti è rappresentato da quel maiale di windows 10 che mette la cartella System Volume Information dappertutto, comprese le chiavette in fat32 e persino nei floppy. E' proprio un sistema operativo schifoso! La cartella System Volume Information ha la S maiuscola e se tutti gli altri file che hai nella chiavetta sono composti da nomi con lettere minuscole, quella stramaledetta ed inutile cartella viene a trovarsi come se fosse il primo brano che ovviamente non suona perché non contiene audio. Ma sapendo d'aver copiato nella chiavetta solo file mp3 e pensando al fatto che una delle chiavette funzionava come scritto sopra, a me quella schifosa di cartella System Volume Information non passava proprio per la testa anche perché windows 7, con cui avevo prodotto la chiavetta funzionante, almeno nelle chiavette in fat32 non l'a inserisce. Per fortuna ad un certo punto mi è passato per la testa di provare ad avviare l'ascolto con un brano diverso dal primo e da lì ho capito dov'era l'inghippo.

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