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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Acquistare e adoperare uno spazio web hosting Linux su Aruba e dintorni, ftp di Windows e Filezilla

Acquisto e informazioni varie

Comunicare con il sito tramite ftp di Windows

Comunicare con il sito tramite Filezilla

Usare lo spazio web come disco remoto

Creare un blog con Wordpress (esperienza incompleta)

Il comando header del linguaggio html, Jaws e Firefox

Burnaware 7.9, semplice ma efficace software per la masterizzazione

Linux a fianco di Windows 7 e partizioni di dati, convivenza difficile per il backup

Jaws 15 32 bit e display braille mb408l

Sd, sdhc e sdxc

Panda antivirus, Jaws, Windows 7 e 8, filo da torcere per i programmatori

Drive interno per floppy e card reader Nilox, prove e difetti quasi nascosti

Abbonamento automatico di Panda antivirus, problemi di accessibilità, installazione e attivazione

Sbloccare la pompa per l'impianto di riscaldamento e dintorni


Acquistare e adoperare uno spazio web hosting Linux su Aruba e dintorni, ftp di Windows e Filezilla

Acquisto e informazioni varie

Che si possa avere uno spazio web non è certo una novità! E tuttavia chi mi legge da anni sa che Fuori serie non segue le mode e non rincorre le novità, esso serve invece a condividere un'esperienza (per quanto piccola e allo stato embrionale essa sia come in questo caso). Oggi siamo al 16 maggio 2015 e non è ancora passato un mese da quando ho uno spazio web e quindi porta pazienza se le informazioni che ti potrò dare non saranno molto complete. Ecco alcuni punti fondamentali per avere ed usare uno spazio web.
1: chi ha attivato l'adsl con Telecom, e probabilmente succede lo stesso con altri gestori, nel contratto è incluso un piccolo spazio web che non sono mai riuscito ad attivare anche se non ci ho perso la testa per farlo. Tuttavia per un esperimento, o forse per un blog, magari può bastare quello. Se farò prove e capirò qualcosa con lo spazio web di Telecom, ossia alice, tin e, anche se cugini, virgilio, ti farò sapere.
2: Oltre a quanto scritto sopra, in rete vi sono spazi web gratuiti o a pagamento e per conoscerli basta fare una ricerca con Google. Non so dirti se quelli gratuiti offrono buone prestazioni visto che per la cifra che mi ci è voluta ad acquistarne uno su Aruba non sono stato lì a perdere tempo a cercarli e tra l'altro dicono che Aruba non sia nemmeno un gestore dei più economici. Sono andato al link:
http://hosting.aruba.it
E' un sito un po'... "appiccicoso" per quanto riguarda la sintesi vocale ma in qualche modo si gira anche da non vedenti. Con una promozione che scadeva il 30 aprile ho avuto lo spazio web illimitato per un anno al prezzo di 39 euro e 3 centesimi, sì, anche i 3 centesimi! L'anno parte dal momento in cui hai fatto l'abbonamento e quello successivo, senza promozione, mi costerà poco più di 50 euro, una cifra molto accessibile. In fase di acquisto puoi decidere se fare l'abbonamento per uno o più anni ma se sei alla prima esperienza ti consiglio di pagare per uno solo così se non ti piace... tanto stai tranquillo che un po' prima della scadenza dell'abbonamento ti verrà chiesto di rinnovarlo!
3: Così come gli hard disk, le pentole, i vestiti eccetera non sono tutti uguali, ogni pacchetto proposto da Aruba ha il suo prezzo in base ai servizi che offre e per il primo acquisto sono andato un po' a naso visto che molte cose non le ho capite. Tuttavia se non hai un'azienda o esigenze particolari puoi restare tranquillamente su un pacchetto economico come Hosting easy linux o easy windows che, oltre al servizio principale che è il dominio, ne offre tanti di aggiuntivi di cui alcuni sono inclusi nel pacchetto gratuitamente mentre per altri bisogna aggiungere una piccola cifra al prezzo base. Alcuni dei servizi aggiuntivi sono il backup giornaliero e settimanale del sito, l'antivirus e antispam, l'email, le statistiche, i database (ossia il servizio mysql), eccetera. Insomma un sacco di cose anche con un pacchetto economico più che sufficienti per un privato e per la prima esperienza.
4: nell'acquistare o prendere uno spazio web devi decidere se lo vuoi basato su Linux, Windows o entrambe. Avere uno spazio web basato si Linux, cioè con hosting Linux, non significa doverci lavorare per forza con tale sistema operativo, puoi usare Windows o Linux come ti pare e, penso, anche il mac. Non ho ancora abbastanza esperienza per sapere fino in fondo che cosa cambia tra un hosting linux e un hosting windows anche perché per saperlo con certezza dovrei averli entrambe e farci le prove; quello che mi hanno detto finora è che l'hosting Linux accetta determinate applicazioni e non altre, applicazioni che comunque si adoperano tranquillamente in windows ma su questo ne parlerò quando e se ne saprò di più. Nel correggere questo numero di Fuori serie dopo molti mesi da quando l'avevo iniziato tanto che siamo arrivati ad ottobre, aggiungo una cosa che ho notato nel frattempo. Contrariamente al dos e windows, in linux non è indifferente digitare comandi con o senza maiuscole e fin qui ci siamo. Nel fare un link che punta ad un file da scaricare, ho notato che devo rispettare la sequenza di lettere maiuscole e minuscole del file stesso perché altrimenti il link non sarà valido e non so se ciò accade solo per l'hosting linux o se si tratta di una prerogativa del web e quindi applicabile anche all'hosting windows.
5: scelto il pacchetto che fa per te, sceglii il nome del dominio, ossia il nome con cui si accederà al tuo sito. Naturalmente, così come accade per le caselle di posta, bisogna che il nome scelto sia disponibile e a tale proposito a volte basta cambiarne l'estensione come proposto dal sito, .it, .info, .eu, .org eccetera, per rendere il nome disponibile e hai anche il pulsante per effettuare la verifica del nome. In ottobre aggiungo anche una cosa che ho sentito ma non verificato e cioè che i motori di ricerca danno la priorità a certe estensioni (pare che la .com sia buona se non addirittura la prima nella scala delle priorità). Per il resto l'acquisto si fa come per un oggetto qualsiasi con l'eccezione di leggere e accettare il contratto in più punti e a tale proposito un non vedente dovrà fare molta attenzione perché ovviamente basta che una delle parti non sia stata accettata per non farti proseguire. Non so cosa succeda con un computer senza Jaws, comunque se sei non vedente e paghi con paypal fai attenzione che il vecchio internet explorer 8 non te lo lascia fare dandoti un errore assai fittizio con il quale sembra ci sia un problema con paypal stesso ma sono i soliti errori svianti di Windows. Per pagare non è necessario usare windows 7 o 8, basta Firefox. Ovviamente non ho provato a pagare anche con Internet explorer 11 di Windows 7, pur non essendo attaccato ai soldi mi basta pagare una volta sola!
6: oltre alla conferma dell'ordine, a mano a mano che i servizi del pacchetto scelto vengono attivati o comunque sono in procinto d'essere attivati, ti verrà inviata un'email di conferma con le modalità e i dati per poterli adoperare. Siccome Aruba invia anche pubblicità e tra l'attivazione del servizio principale, ossia il dominio, e di tutti i servizi aggiuntivi passano giorni, (personalmente dal 22 aprile l'ultima mail di attivazione, e speriamo sia l'ultima, mi è arrivata il 14 maggio), fai attenzione a non cancellare inavvertitamente un messaggio di Aruba che magari pensi contenga solo pubblicità. Nel caso di Aruba e del pacchetto Hosting easy Linux ti viene dato un nome utente e una password per entrare nel dominio, le modalità per usare il pannello di controllo del dominio, un'ulteriore nome utente e password per i database, come attivare le caselle di posta, le statistiche eccetera e quindi conserva i messaggi o comunque i dati in un posto sicuro.

Comunicare con il sito tramite ftp di Windows


Per cominciare a sperimentare lo spazio web non serve attendere l'attivazione di tutti i servizi. Nel mio caso lo spazio è illimitato (ma lo sarà davvero?). Se ad esempio caricassi tutto il materiale che ha scaricato il mio amico "Io voglio tutto", oltre a metterci degli anni per caricarlo, siamo sicuri che non si lamenterebbero? Comunque lo spazio web puoi considerarlo come un disco esterno o una stanza vuota, e magari infinita, in cui metterci qualcosa. Lo spazio web di Aruba che ho acquistato supporta l'ftp, file protocol transfert, e quindi per entrarci come proprietario non servono per forza programmi particolari, basta l'ftp di windows che spero sia presente anche nelle versioni 8.1 e 10. Da Computer o Risorse del computer per xp e sulla barra degli indirizzi Scrivi:
ftp.nomesito.it
(o altra estensione a seconda di quella adoperata dal tuo sito). Da notare che non abbiamo messo il www che invece scriverai quando vi entri come un fruitore qualsiasi. Per fare una metafora, il sito è come un negozio: l'ftp ti permette d'aprire la porta sul retro riservata ai gestori, il www apre solo la porta riservata ai clienti. C'è anche la possibilità d'usare l'ftp in modo anonimo ma non ne so molto. Dopo aver digitato il nome del sito, dopo un po' ti verrà chiesto il nome utente e la password e naturalmente metterai le credenziali che ti sono state date da Aruba o altro gestore tramite email. Personalmente non attivo mai la memorizzazione della password, l'ftp mantiene invece il nome utente fino a quando non cancelli la Cronologia e quindi, se non l'hai cancellata, la prossima volta non dovrai digitarlo. Dopo aver cliccato su Accedi aspetta solo un pochino e, se sei non vedente, premi Tab per avere l'elenco delle cartelle dello spazio web che nel caso di Hosting Linux e in condizioni di default saranno tre: il backup giornaliero, quello settimanale e la cartella principale con il nome:
www.nomesito.it
non disperare se quelle del backup non ci sono o se esiste solo quella del backup giornaliero, significa che il servizio non è ancora entrato in funzione ma lo sarà presto. Dai invio sulla cartella
www.nomesito.it
nel caso di Hosting linux avrai una sottocartella per gli script che non dovrai cancellare e i file ver.php e index.php. Se un po' conosci il linguaggio del web, sai che è proprio il file index a far visualizzare il sito quando ne digiti l'indirizzo come semplice fruitore. Per il file index l'hosting Linux accetta le estensioni php, html, htm e altre. Se fossimo entrati nel sito come fruitori, cioè con il classico www e senza password, avremo avuto il messaggio che il sito è in costruzione scritto proprio nel file index.php già presente al momento dell'acquisto e quindi quando vai in un sito con questo messaggio e non ci trovi nient'altro significa che uno l'ha acquistato e non ci ha fatto ancora un fico secco. Naturalmente questo file index lo puoi cancellare, modificare o rinominare a piacere mettendoci l'index che serve al tuo lavoro e penso che anche per il file ver.php sia la stessa cosa e che magari lavorino assieme ma non conosco la programmazione dei file php. Attenzione: nel caso di Hosting windows le cose stanno un po' diversamente ma siccome lo so solo per aver seguito un amico al telefono, non posso dirti molto e non posso essere sicuro di quanto segue: la cartella principale dell'hosting windows contiene più file e a quanto pare sembra che non sia il file index a dare il sito in costruzione. Inoltre non siamo stati in grado di copiare i file con ftp (il mio amico li trasferirà in seguito con Filezilla che vedremo un po' più avanti). Torniamo all'hosting Linux. All'interno dello spazio web, con ftp di windows i file si copiano, cancellano eccetera nello stesso modo con cui fai queste operazioni nel tuo computer tranne che i tempi sono ovviamente più lunghi soprattutto quando devi copiare un file di grandi dimensioni perché in pratica, copiando dal tuo disco fisso allo spazio web, fai un upload che tra l'altro è sempre più lento dello scaricamento. Naturalmente puoi fare anche il contrario e cioè scaricare dei dati dal sito incollandoli nel tuo hard disk. Per chi usa lo screen reader Jaws c'è un problema quando si tratta di sovrascrivere uno o più file presenti nel sito: la sintesi a volte riesce a dire se vuoi sostituire il file mentre in altri casi non lo dice ma in ogni modo il non vedente si trova a non poter dare conferma e nemmeno annullare l'operazione anche se può leggere che la copia è in corso (in realtà il sistema è in attesa di sapere se sovrascrivere o meno il materiale che stai incollando). A questo punto il trucco sta nel premere alt e dal menu sistema cliccare su riduci a icona e poi cliccare su Sì o No alla sostituzione a seconda delle proprie necessità. Non so se questo problema esiste con tutte le versioni di Jaws e con le varie versioni di windows, di ftp e internet explorer ma comunque in certi casi c'è e adesso sai come superare l'ostacolo. Adesso che ormai siamo ad ottobre mi sono fatto un po' d'esperienza, noto che per ovviare al problema sopra esposto faccio prima a cancellare il file o i file e poi ad incollare quelli nuovi. Un'altra cosa un po' macchinosa per chi usa lo screen reader è quella di passare dalla finestra del sito a quella del tuo hard disk. Per risolvere la situazione lascia aperto il collegamento al sito e premi windows+m per andare al desktop dal quale poi andrai nella posizione desiderata del tuo disco e, una volta fatte le operazioni che ti servono, premerai alt+tab per passare alla finestra del sito. Nonostante questi problemi, adesso che ormai siamo ad ottobre e quindi sto usando il sito da qualche mese, uso corentemente ftp per comnicare con esso perché mi piace usare il minor numero di programmi possibile e utilizzare gli stessi comandi in più situazioni.

Comunicare con il sito tramite Filezilla

Oltre che con ftp di Windows, per trasferire i dati dal computer al sito e viceversa puoi usare Filezilla che supporta più protocolli e di cui scrivo solo le indicazioni per iniziare. Nella sezione programmi del mio sito ne trovi due versioni: la vecchia 2.2.7b utile per chi usa xp, la 3.10.3 portable che non è l'ultima versione ma che ho inserito appunto perché portable anche se purtroppo, come del resto le ultime versioni installer esistenti per i 32 e 64 bit, funziona solo da Windows vista in poi. Per installare la versione 2.2.7b puoi fare l'installazione standard e lasciare tutto per default. Tuttavia se ci tieni alla sicurezza e non vuoi lasciare password in giro per il computer, ad un certo punto dell'installazione scegli:
Utilizza modalità sicura
(c'è un errore di battitura da parte del traduttore del programma). Filezilla permette di memorizzare il nomeutente e la password in modo da non doverli digitare ogni volta ma scegliendo questa modalità la password non verrà memorizzata mentre potranno essere memorizzati gli altri dati come il nome del sito, il nomeutente eccetera. Nella stessa finestra ti chiede dove vuoi memorizzare i dati e dovrai scegliere il registro se Filezilla viene adoperato da più utenti ognuno con il proprio account per accedere al computer. Terminata l'installazione ed avviato il programma sei subito sul campo Indirizzo e, ammesso che il tuo sito supporti il classico ftp, la sintassi è:
ftp.nomesito.it
poi spostandoti con Tab inserisci il nome utente, la password, la porta 21 e clicca su Connessione veloce. Per chi l'adopera, la sintesi è dispettosa e si sa che parla quando vorresti stesse zitta e viceversa ed infatti in questo caso non ti avverte che la connessione è avvenuta ma basta attendere qualche attimo e poi provare a spostarsi con Tab come scritto di seguito. Proseguendo appunto con questo tasto incontri il sito locale, ossia il computer in uso, ed infatti premendo ancora Tab hai le unità e le cartelle che aprirai ed esplorerai come in Esplora risorse. Proseguendo sempre con Tab incontrerai il sito remoto, ossia il sito a cui ti sei collegato, e proseguendo ancora avrai le sue cartelle. La visualizzazione è un po' diversa ma in sostanza si tratta sempre di aprire e selezionare file e cartelle. Per fare un upload dal tuo computer al sito, nel sito remoto scegli la cartella in cui vuoi che il materiale sia copiato, torna nel sito locale e scegli il file o la cartella da inviare e dal menu di contesto clicca su Upload. Puoi fare l'operazione inversa e in quel caso nel menu di contesto avrai la voce Download. tieni anche presente che puoi mettere dei file in coda eccetera ma qui mi fermo perché questa non è la sede per spiegare tutto Filezilla (programma assai semplice che s'impara in un attimo). Per quanto dirò qui sotto, forse conviene inserire la versione portable con il router scollegato. Lanciando il file della versione portable che hai scaricato, ti chiede se ne hai un'altra e poi dove scompattare il programma e la prima volta che esegui quest'ultimo ti dice qualcosa che riguarda la guida e devi cliccare su Ok per proseguire. A questo punto la prima volta che l'ho provato mi diceva che c'era la nuova versione 3.11 e dicendo sì all'installazione mi sono accorto che non era portable e quindi l'ho interrotta. Poi tutte le volte che lanciavo il programma mi chiedeva d'installare la versione 3.11 o di cliccare su Chiudi per proseguire e non ho trovato un pulsante per non far apparire quella finestra. alla fine ho tolto il programma dalla cartella in cui l'avevo posto e rifatta la scompattazione con il router scollegato e in questo caso non mi ha più proposto l'installazione della 3.11 ma non sono sicuro che la cosa sia dovuta proprio alla mancanza del router visto che poi, per poter usare Filezilla, alla fine l'ho dovuto collegare! A parte certi cambiamenti banali, il concetto per usare il programma è lo stesso della versione 2.2.7b. Ad esempio, qui invece di Indirizzo c'è il campo Host, al posto di Download c'è Scarica e al posto di Connessione veloce c'è Connessione rapida... capirai che grandi cambiamenti! Quando ti connetti ti chiede se vuoi memorizzare la password ma è consigliabile non farlo. Nel mio caso mi ha detto che il certificato era conosciuto e quindi ho cliccato su Considera sempre sicuro il certificato nelle sessioni future. Ho visto però che il certificato ha una scadenza e non so se una volta scaduto ripropone la stessa cosa. Abbiamo visto che per connettersi viene usata la porta 21 ma non so darti spiegazioni in merito, so dirti solo che ne parlano anche nel pannello di controllo del mio sito al quale purtroppo si accede tramite codice captcha e in certi casi anche per certe operazioni dopo l'accesso.

Usare lo spazio web come disco remoto

Oltre che per costruire un sito, lo spazio web può essere adoperato come spazio remoto per mettere i propri archivi. Ad esempio, invece di portarti la chiavetta in ufficio, puoi caricare ciò che ti serve nello spazio web e poi, dall'ufficio ovviamente con la connessione internet, scaricare o consultare ciò che ti serve. Gli utenti che entreranno normalmente nel tuo sito, cioè
www.nomesito.it
non vedranno i file personali che hai caricato perché, come visto in precedenza, in quel caso ad essere visualizzato è il contenuto del file index da cui partono tutti i link per visualizzare le altre cose che vuoi condividere. Inoltre, senza dare la password a terzi, puoi dare del materiale caricato in forma privata ad uno o più amici in modo semplicissimo: nello spazio web crea una cartella con nome a piacere, ad esempio download, e mettici dentro ciò che vuoi dare all'amico, ad esempio il programma audacity nel formato zip. L'esempio non è casuale perché audacity è un programma di pubblico dominio e quindi non stai violando nessuna legge. Successivamente basterà dare o inviare via mail il percorso all'amico, ossia il link come segue:
http://www.nomesito.it/download/audacity.zip
puoi anche omettere http:// e naturalmente se il programma l'hai compresso in rar metterai tale estensione. L'amico scaricherà il file come qualsiasi altro archivio scaricato da internet.

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Creare un blog con Wordpress (esperienza incompleta)

Girando in internet certamente più di una volta ti sarà capitato d'imbatterti in un blog, contrazione di weblog, un sito un po' particolare basato sulla pubblicazione cronologica dei messaggi (post) con il più nuovo all'inizio e gestito di norma da un sistema di content management (cms) che ne semplifica la scrittura e la pubblicazione. Un amico mi diceva che con Wordpress è possibile costruire un sito senza conoscere il linguaggio html e pensavo che fosse un programma simile a Frontpage, cioè un qualcosa che ti aiuta nella costruzione delle pagine web senza per forza conoscere tutto l'html e senza dover scrivere tutto riga per riga. Una volta provato Wordpress ho subito capito che non si costruiva un sito ma un blog che ho tolto dopo poche ore perché impersonale. A me interessava costruirmi un sito, magari sgangherato e con errori, ma che fosse una cosa mia. Per fare un paragone, è come quando vai in rosticceria a prendere un pollo arrosto: una volta portato a casa potrai riscaldarlo, metterci un contorno eccetera ma il pollo è stato cucinato in quel modo e non potrai cambiarlo. Al contrario, se il pollo te lo arrostisci tu, magari per certi aspetti non sarà perfetto e magari le prime volte non sei tanto capace a farlo però... è il tuo pollo arrosto e non c'è niente che appaghi come la soddisfazione di fare qualcosa con quel poco che sai e partendo da zero. E se per certi aspetti non sarà perfetto come quello della rosticceria, per altri, a forza di provare, sarà migliore e proprio come lo volevi tu. Tornando al blog, puoi pubblicare dei messaggi ed avere il commento di chi li legge ma, per quanto ne so, non puoi creare un'ulteriore pagina web personalizzata, puoi solo, ed entro certi limiti, personalizzare quanto è già stato fatto da Wordpress. Sono convinto che vi siano più modi per creare un blog, qui ti spiego come farlo con Wordpress e il modo che ho adottato io su consiglio di un amico. Anche se gira sotto windows, per quel che ne so Wordpress desidera un hosting Linux, non penso che funzioni su hosting windows ma siccome non ho esperienza in merito potrei sbagliare e quindi ti conviene chiedere ma soprattutto provare perché tanto alle brutte cancelli il contenuto dallo spazio web e sei a posto. Fai però attenzione che per il blog, Wordpress utilizza uno dei database che ti sono stati dati nel pacchetto web e nel caso di Aruba e per il pacchetto da me acquistato corrispondono al servizio mysql; siccome per il momento non so riportare un database allo stato di default, nell'ipotesi remota che tu ne abbia uno solo ti conviene pensarci un po' prima d'usarlo a meno che tu non lo sappia riportare allo stato iniziale! Tuttavia il fatto d'avere un solo database e che questo sia occupato non preclude l'uso dello spazio web con il normale linguaggio html e come disco remoto; se poi, come nel mio caso, ne hai altri quattro, all'occorrenza puoi usare quelli. Praticamente fai così:
1: scarica il programma wordpress da:
www.wordpress.org
facendo attenzione che vi è anche wordpress.com a pagamento mentre noi restiamo in quello gratuito così se la cosa non ti piace la puoi cancellare senza il rimpianto d'aver speso inutilmente.
2: Scompatta lo zip scaricato in una cartella vuota. Volendo seguire le istruzioni contenute nel file readme.html, a questo punto dovremmo aprire il file wp-config-samples.php, inserirvi i parametri manualmente e salvare il tutto nel nuovo file wp-config.php. procediamo invece in modo più automatico come suggerito da un amico e faccio notare che tale procedura deve essere stata prevista perché altrimenti non funzionerebbe correttamente. Inoltre non useremo il link per l'installazione proposto nel file readme.html.
3: metti tutti i file che hai scompattato nella cartella principale dello spazio web tramite ftp o Filezilla come abbiamo visto nell'articolo precedente facendo attenzione che, se non l'hai tolto o rinominato, dovrai sovrascrivere il file index.php presente di default nell'hosting Linux e in particolare quello acquistato su Aruba.
4: entra nuovamente nel sito con il normale www e senza password. La configurazione di Wordpress e del blog partiranno automaticamente e basta seguire le istruzioni a video ma siccome quando non mi arrabbio sono tanto buono, ti do anche qualche ragguaglio. Per compilare i campi necessari alla configurazione hai bisogno dei dati che ti sono stati forniti in fase d'acquisto dello spazio web: il nome del database, il nome utente e la password del database (diversi da quelli che adoperi per entrare nel sito), l'host, (che nel caso di Aruba e per il pacchetto da me acquistato non va bene il tradizionale localhost ma il numero presente nell'email di attivazione del servizio mysql). Per il blog che faremo lascia stare la faccenda tabelle. Successivamente, pur non ricordando tutti i dettagli perché non ho annotato tutti i passaggi, dovrai dare il titolo del sito, il nome utente per il quale dovrai fare un po' di attenzione perché sarà quello con cui verranno pubblicati i tuoi scritti, la password per accedere al tuo blog come proprietario e un'email con cui ad esempio ti verrà comunicato l'aggiornamento del sito. Una volta terminato potrai subito cominciare a pubblicare i tuoi post che potrai scrivere in linea ma anche con il programma che usi di solito copiando poi tutto il testo negli appunti per poi incollarlo nello spazio del blog dedicato alla scrittura e cliccando successivamente sul pulsante per la pubblicazione. La personalizzazione del blog che hai creato si fa nella bacheca.

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Il comando header del linguaggio html, Jaws e Firefox

Per quanto riguarda il linguaggio html sono come un bambino di prima elementare. Sì, ma un bambino curioso che a volte osserva particolari e si domanda certi perché che gli adulti non si chiedono! Ecco un esempio di come la lettura con Jaws possa venir compromessa anche da pagine web molto semplici. Come dice il termine, header viene usato per mettere degli elementi in un'intestazione. In questo caso si tratta dell'intestazione del body, corpo della pagina, da non confondere con head che invece serve a mettere comandi nell'intestazione della pagina web. Non sono sicuro d'usare al meglio il comando header ed infatti l'ho tolto dal mio sito, di certo so che la funzione di controllo delle pagine web di Pspad, editor di testo che contempla anche l'html, non dà nessun errore e quindi non ce ne dovrebbero essere o per lo meno non dovrebbero essercene di gravi. A tale proposito ricordo che Pspad controlla la sintassi del comando ma non ti dice se un determinato comando è adoperato più o meno impropriamente. Praticamente fa la stessa funzione di un correttore ortografico, controlla che le parole siano giuste senza guardare se quanto hai scritto ha un senso oppure no. In ogni caso capita questo: con le versioni 37, 39 e 40 di Firefox adoperate con Jaws 10 e 11 32 bit, gli elementi all'interno di header vengono ignorati. Con le stesse versioni di Firefox ma con Jaws 15 a 32 bit vengono considerati un banner così come fa Jaws 13 32 bit con cui però ho provato solo con la vecchia versione 28 di Firefox. Incredibile a dirlo, la versione 9 di Jaws non dà nessun problema nemmeno con le versioni recenti di Firefox (questo non significa che non possa avere problemi su altre cose). Quanto scritto qui sopra non succede con internet explorer e Jaws, e non capita nemeno adoperando NVDA o Talks col telefonino Nokia e55.

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Burnaware 7.9, un semplice ma efficace software per la masterizzazione

Nota: quando ho scritto questo articolo non sapevo che il software in oggetto era uno tra quelli menzionati nelle liste per non vedenti a cui non sono iscritto ma delle quali mi arriva qualche eco. Fuori serie però non è rivolto solo a chi non vede ed inoltre con esso desidero condividere la mia esperienza per quanto piccola possa essere.
Al momento in cui scrivo, 15 aprile 2015, il programma è arrivato alla versione 7.9 rilasciata lo scorso febbraio di cui esistono tre tipi: free, premium e professional. Funziona da xp a windows 8.1 32 e 64 e supporta cd, dvd e bluray. Si scarica da:
www.burnaware.com
il sito è quasi totalmente in inglese ma se decidi di acquistare la versione premium o la professional, che hanno un costo contenuto, le pagine per immettere i dati e per pagare diventano in italiano anche se il pagamento è gestito da una ditta della Germania (qui in Italia non facciamo un fico secco!). Tutte le versioni di questo programma hanno la lingua italiana ad eccezione del manuale rimasto in inglese stramaledetto ma che non costituisce un problema grave perché Burnaware è semplicissimo da usare e la guida è quasi superflua. La versione Free, gratuita, è priva del menu Extra che invece è presente nella premium e la professional. Nella premium il menu Extra ha le voci seguenti:
Copia del disco,
Recupero dati,
Audio grabber.
A queste la versione professional aggiunge la voce per la scrittura multipla. Purtroppo le istruzioni hanno saltato l'audio grabber, proprio l'argomento di cui volevo saperne di più. Pur non avendo fatto ancora una prova concreta, la logica mi dice che anche se la versione free non ha la copia del disco è possibile copiarlo comunque facendone l'immagine e poi scrivendo il disco bianco prelevando i dati dall'immagine fatta in precedenza. Ci vuole un po' più di tempo ma se non sei proprio un pirata che fa copie di cd, dvd e blu-ray a tutto gas, per qualche volta puoi anche sopportare di dover attendere un attimo. L'installazione del programma non richiede accorgimenti particolari e al termine, se collegato ad internet, ti porterà nella pagina:
www.burnaware.com/after-install.html
dove, oltre ai ringraziamenti, trovi altri programmi. Le versioni premium e professional funzionano in demo per 10 giorni entro i quali puoi inserire la licenza se ne hai acquistata una. Fuori serie non sostituisce il manuale del programma e quindi mi limito a spiegare il concetto di base per poterlo usare. Dalla finestra principale premi Alt+f per attivare e scorrere i menu. Quando scegli un'attività, ad esempio Disco dati, ti si apre un'ulteriore finestra ma dalle Opzioni puoi far sì che la finestra principale si chiuda quando un'attività è in atto. Se è in esecuzione un'attività, prendiamo sempre come esempio il Disco dati, la pressione di Alt+f visualizza i menu relativi a quel lavoro. Scorrendo i menu avrai notato che vi sono diversi tasti e combinazioni di tasti per richiamare rapidamente determinate voci senza scorrerle tutte, ad esempio Ctrl+d per aggiungere i file ad una compilation. Una volta scelto il tipo di disco, ad esempio disco dati, appare la solita zona in cui trascinare i file da mettere nel disco, la possibilità d'inserire l'etichetta al disco eccetera. Per chi non vede, oltre che con tab raccomando di esplorare la finestra in cursore jaws o con la barra braille. Se abbiamo uno o più file negli appunti di windows, possiamo incollarli con il solito ctrl+v là dove è detto di trascinarli, per chi non vede è il punto in cui con tab la sintesi dice casella elenco. Un altro metodo è quello di cliccare su Aggiungi file dal menu modifica sostituibile con il comando rapido Ctrl+d. Appare la solita visualizzazione ad albero: con le frecce scegli l'unità e la cartella da cui prelevare i file, e, per chi non usa il mouse, basta premere una volta Tab per averli tutti sottomano e selezionare quelli che desideri masterizzare e successivamente cliccare sul pulsante aggiungi raggiungibile con Tab. Ripeti la stessa operazione se hai altri file da masterizzare, altrimenti clicca su Chiudi raggiungibile sempre con Tab e poi dal menu File scegli scrittura oppure dai il comando rapido Ctrl+b per masterizzare il disco. Come al solito è possibile cancellare i riscrivibili in modo rapido (non consigliabile se hai dati riservati e il disco va a terzi) oppure formattare il disco aumentando però il tempo d'esecuzione. La sintesi vocale non dice quale delle due opzioni è attiva ma forse è possibile farglielo dire etichettando i grafici e comunque per default è attiva la cancellazione rapida e quindi ti puoi regolare di conseguenza anche con il numero di grafico.

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Linux a fianco di Windos 7 e partizioni di dati, convivenza difficile per il backup

Oggi abbiamo hard disk enormi ma nella pratica non è sempre possibile fare ciò che si pensa di poter svolgere teoricamente. E' il caso di quando nel disco abbiamo Windows 7, linux e partizioni di dati. In pratica succede questo: fin che nel disco c'è solo la partizione con windows e le altre due partizioni di Linux va tutto bene o comunque finora non ho notato problemi. Se prima d'installare Linux a fianco di windows 7 abbiamo creato una o più partizioni per i dati e poi installiamo Linux, quando con Image for dos, e probabilmente anche con programmi simili, si avrà l'esigenza di ripristinare la partizione windows, i dati dovranno provenire da un'immagine fatta dopo l'installazione di linux; in caso contrario i due sistemi operativi non si avvieranno anche se il log di Image for dos non dà nessun errore. Il problema sembra essere nell'mbr e per questo ho provato ad agire nelle opzioni di Image for dos per dirgli di non aggiornarlo ma non ho ottenuto niente. Inoltre, quando i due sistemi operativi funzionavano correttamente, con fdisk di freedos ho salvato l'mbr che ho provato a rimpiazzare quando non funzionavano più ma senza successo. Non vorrei sbagliare ma a me sembra che una volta il ripristino sia avvenuto correttamente anche se il disco aveva partizioni di dati e l'immagine di windows era precedente all'installazione di Linux e se così fosse, allora il problema sarebbe saltuario e ancora più difficile da individuare. Certo è che finora guardando il disco con Gdisk o Fdisk dopo il ripristino sembra tutto a posto anche se alla fine i due sistemi non partono e per il momento nel capirci qualcosa sono proprio in alto mare!

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Jaws 15 32 bit e display braille mb408l

Dal numero 80 in poi di fuori serie abbiamo visto come inserire questa barra braille in Jaws 12 e versioni successive e quindi, se necessario, fai riferimento agli articoli precedenti su questo argomento. Se usi il driver mb408sl.jlb, nel prelevare il materiale per il file default.jkm da mettere nelle impostazioni personali di Jaws 15 32 bit fai attenzione che contenga solo le impostazioni per questa o eventuali altre barre braille ma non le impostazioni generiche per i tasti di jaws 11, l'ultima versione in cui era presente la mb408l. In alternativa preleva il default.jkm dalle impostazioni condivise di Jaws 15 e aggiungici le impostazioni per la barra braille in oggetto. Se adoperi il default.jkm di jaws 11, la versione 15, e forse anche altre, non ti permette di accedere alle impostazioni di Jaws per l'applicazione corrente che si esegue premendo Insert+6 e per questa funzione sarà anche disabilitato l'aiuto tastiera.

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Sd, sdhc e sdxc

A parità di dimensioni fisiche, in linea generale questi tre tipi di schedine per la memorizzazione dei dati che ormai utiliziamo da anni su registratori, fotocamere eccetera possono essere descritte così'. All'inizio vi erano le sd, secure digital. Poi sono apparse le sdhc, secure digital high capacity (ossia secure digital ad alta capacità) con capacità superiore ai 2 gb e una velocità minima di lettura/scrittura di 2,2 mb/s, chiamate anche sd 2.0. A seconda della velocità di lettura/scrittura, sono divise in classi ma non so se tali classi vi fossero anche prima dell'avvento delle sdhc. Teoricamente, tanto più alto è il numero di classe tanto più veloce dovrebbe essere la schedina nel leggere o scrivere e la ragione per cui sto usando il condizionale la trovi più avanti. A quanto scritto fin qui fanno eccezione delle sd che pur avendo la capacità di 4 gb non sono sdhc. Successivamente sono apparse le sdxc, secure digital extended capacity (ossia secure digital con capacità estesa), con capacità superiore ai 32 gb chiamate anche sd 3.0. Hanno una velocità di bus di 104 mb/s ma, guardando nei siti, mi viene un dubbio che questa sia realmente la velocità di lettura/scrittura. Se ne sai qualcosa... Le sdxc usano il filesystem exfat, extended file allocation table, (ossia tabella di allocazione file estesa, conosciuta anche come fat64), incluso dal service pack 1 di windows vista e in xp tramite un aggiornamento, presente nel mac ed inserito in linux nel gennaio 2013. Fin qui le informazioni generali e reperibili in internet, veniamo invece alla mia piccola esperienza. Uno dei fattori che determina il prezzo di questi supporti è la classe di appartenenza che spesso non ti viene detta quando vai in negozio (a me non è mai stata riferita) e che la trovi nella descrizione dettagliata di certi siti internet. In linea generale a parità di capacità, minore è la classe e minore sarà il prezzo con meno prestazioni. E tuttavia ho notato che a parità di classe a volte vi è una notevole differenza nella velocità di lettura/scrittura tra un modello e l'altro (ora non ricordo se la cosa si verifica solo con marche differenti o anche con la stessa marca). Quindi, prima di fare i salti di gioia per aver trovato un supporto che costa assai poco, guarda bene tutti i dettagli. E anche quando li hai guardati bene non è detto che quanto scritto su carta corrisponda alla realtà come abbiamo visto in passato con una pen drive della Sony. Sai, su carta si possono scrivere tante balle, e non c'era bisogno dello squallido esempio che ha dato la germania con le sue automobili perché io lo sapessi! Con molta probabilità la velocità di una schedina di memoria è anche in relazione all'epoca in cui è stata costruita. Naturalmente la velocità di una schedina non la noti quando fai una registrazione, la vedi quando trasferisci i dati dalla schedina al pc o viceversa o li copi all'interno di essa. Fai attenzione che nel leggere la descrizione di un apparecchio recente o abbastanza recente, potrebbe sembrare che non supporti le sdhc anche quando funzionano benissimo. E' il caso del registratore vocale Sony icd-lx30 della Sony visto in passato che dalla descrizione sembra supportare solo sd fino a 2 gb mentre funziona benissimo anche con una sdhc da 8 giga (non ho provato con una sdxc). D'altra parte le sdhc venivano supportate anche dall'ormai vecchio registratore Edirol r-09 a patto che avesse o fosse inserito dall'utente il firmware 1.10 che risale al novembre 2006. Forse nel manuale di questo registratore si parla solo di sd, ma oltre ad averlo provato con la sdhc da 8 giga scritta sopra, l'informazione viene riportata nel txt che accompagna il firmware.

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Panda antivirus, Jaws, windows 7 e 8, filo da torcere per i programmatori

Avendo avuto l'opportunità di farsi guardare lo schermo, l'arcano del problema seguente e la prova con windows 8 sono di un amico; il resto è farina del mio sacco.
Quanto spiegato di seguito non capita con xp dove Panda e Jaws, a parte qualche incomprensione esistente in tutte le coppie, convivono benissimo. Panda e Jaws non si capiscono invece se vanno ad abitare in Windows 7 e 8 e la cosa capita con più versioni di Jaws, sicuramente con la 11 e la 15, e con più versioni di Panda antivirus, forse con tutte, sicuramente con la pro 2015, la pro 2016 e la global 2016 (con molta probabilità e da quel poco che ho notato, la base del programma è la stessa per tutte le versioni). L'installazione rimane accessibile anche con Windows 7 e 8, il problema si verifica quando si andrà a leggere il risultato di una scansione dei virus oppure quando si accede alle impostazioni dell'antivirus stesso. Fatta la scansione, apparentemente il risultato che si ottiene è una sequenza di caratteri senza senso ma una volta che ci si è fatti guardare lo schermo e che si scopre che sul monitor i messaggi sono scritti correttamente, si può intuire che il numero di simboli esistenti tra uno spazio e l'altro è lo stesso numero di lettere che compongono le varie parole scritte su schermo. Ragionando ulteriormente si nota che, a parte lo spazio rimasto invariato, ogni lettera scritta da Jaws è stata diminuita di un numero di codice. Ad esempio, la A maiuscola della parola Analisi, codice 65, diventa la chiocciola, codice 64; la n, seconda lettera della parola Analisi, diventa la m sempre a causa della diminuzione di un numero di codice e così via. Da notare che tutto questo non succede con lo screen reader NVDA e che la cosa è legata all'uso di Jaws con windows 7 e 8. Infatti, visto che in xp e con Jaws 11 il fenomeno scritto sopra non si verificava, ho installato la stessa versione di Jaws 11 in windos 7 32 bit ottenendo la diminuzione di codice scritta sopra, roba da matti! Per chi ha programmato anche solo con qualche riga di basic, dico che jaws sembra utilizzare sempre la condizione:
if numerocodice -1
oppure una variabile in cui qualsiasi carattere venga scritto verrà anche diminuito di 1 il numero di codice.
Purtroppo le cose mi vengono in mente sempre dopo e quando parlavo con il mio amico non mi è passato per la testa che era possibile verificare quanto appariva su schermo adottando l'accorgimento della stampa su file come abbiamo visto Nel numero 80. Non so se con Windows 8 funziona ancora perché, non avendolo, non posso provare; oltre che con xp con cui abbiamo provato nel numero 80, funziona sicuramente in Windows 7 e quindi, se dopo aver fatto la scansione con Panda vuoi sincerarti che su schermo le scritte appaiono correttamente nonostante ciò che Jaws ti legge, fai così:
1) Dopo aver fatto la scansione con Panda e Jaws, premi Insert+3 della tastiera alfanumerica in modo da dire a Jaws che il prossimo comando non gli appartiene;
2) premi il tasto Stamp, non avrai nessun messaggio ma l'immagine della schermata è andata negli appunti;
3) entra in Paint e premi Ctrl+v in modo da incollare l'immagine;
4) premi Alt+f per accedere al menu file con il quale salverai l'immagine su disco. Puoi scegliere più di un formato, ti consiglio jpeg perché piccolo e quindi più trasportabile in caso di necessità;
5) acquisisci l'immagine con il programma ocr che usi di solito, con Omnipage e Finereader lo puoi fare anche dal menu di contesto, scegliendo il formato di file che più ti aggrada, va bene anche un semplice txt. Oltre alle scritte di Panda, nel file di testo vi saranno anche tutte quelle che erano presenti su schermo quando hai premuto Stamp ma pazienza, l'importante è poter leggere ciò che serve.
Ho segnalato il difetto al supporto tecnico di Panda ma sostanzialmente non mi hanno dato nessuna spiegazione. Il mio amico, oltre che al supporto tecnico di Panda con il quale sostanzialmente ha ottenuto lo stesso risultato, Ha telefonato e scritto anche al distributore italiano di Jaws ma non gli hanno saputo spiegare il fenomeno. Insomma, gira che ti rigira amore bello, cantava Baglioni, pardon, gira che ti rigira, anche quando il software lo paghi, spesso se hai un problema te lo devi tenere o, se ci riesci, risolvertelo da solo.

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Drive interno per floppy e card reader Nilox, prove e difetti quasi nascosti

Ovviamente non è un componente nuovo, lo scorso aprile si trovava ancora su:
www.e-frog.it
e anche su un altro sito che, se non ricordo male, era
www.eprice.it
dove però il prezzo era notevolmente più alto. Si presenta come un normale drive per floppy da inserire nei pc ormai datati con la differenza che sul frontale anteriore oltre al vano per il dischetto ne trovi altri quattro per le schedine di memoria e una ppresa usb non documentata nei siti. Oltre che con i floppy, ho provato questo componente solo con le sd, le sdhc e le micro sd (ovviamente tramite l'adattatore). Contrariamente agli altri apparecchi che ho, le sd vanno inserite con la linguetta per la protezione da scrittura verso destra e quindi con i contatti verso l'alto. Sul frontale posteriore del drive trovi il classico connettore di alimentazione tipo floppy, quello per i dati e un ulteriore cavo a piattina con otto fili che una volta uscito dal componente termina con una spina femmina adatta ad essere inserita in una delle prese per usb 2.0 supplementari della scheda madre. Ricordo che la presa usb 2.0 sulla scheda madre non ha otto pin ma bensì 10-1, ossia da un lato ne manca uno per permettere alle spine che verranno collegate di entrare in un sol senso come nel caso del componente in prova. La presa usb e i vani che costituiscono il card reader prendono l'alimentazione dalla scheda madre e quindi se non vuoi usare il floppy oppure la scheda madre in uso non lo prevede puoi utiilizzare il card reader e la porta usb senza collegare il cavo di alimentazione tipo floppy e naturalmente senza collegare il cavo dei dati del floppy. Montando il drive con un frame in plastica ho notato che le quattro viti in dotazione sono troppo corte per avvitarlo al frame stesso, vanno bene invece per fissare al cabinet il componente o il frame. I quattro fori sul drive sono un po' stretti e quindi, soprattutto se sei non vedente e hai la necessità d'usare un frame, prima di avvitare il componente a quest'ultimo magari avvita un po' le viti nei fori in modo da allargarli un pochino ed essere così più sicuro quando andrai a metterle attraverso il frame (a volte la difficoltà di chi non vede è quella di avvitare un qualcosa in punti in cui le dita non ci passano o ci passano male non potendo in tal modo avere una buona percezione per sapere se la vite è puntata proprio al posto giusto). Non vi sono istruzioni e sulla scatola c'è scritto che è compatibile da windows 95/98 fino a windows 7 e con il mac dalla versione 8.6 in poi. Non escludo che il componente funzioni in windows 8 e 10, certamente funziona anche in dos a 16 bit e con freedos. Se la cosa è logica per la sezione floppy, non lo è altrettanto per il card reader per il quale però entra in gioco anche la scheda madre in uso. Infatti in passato dicevo che un lettore di schede collegato alla usb non mi funzionava in dos a 16 bit con la scheda madre Asus P4p800-x mentre con tale scheda le pen drive venivano viste correttamente senza driver aspi. Con la solita scheda madre GA-P55A-UD3 della Gigabyte, non solo viene vista da dos a 16 bit la sezione card reader del componente in prova (e ovviamente funziona anche il floppy) ma mi funziona anche quel lettore di schede che non andava con l'Asus. Il dos di windows 98 riesce a vedere una sdhc da 8 giga ma poi non la legge; legge invece correttamente una sd di soli 60 mega. In ogni caso, per non avere problemi consiglio d'usare freedos con cui leggo correttamente anche la sdhc da 8 gb. L'installazione in windows 7 avviene automaticamente e oltre all'unità floppy ne vengono aggiunte altre quattro che corrispondono ai quattro alloggiamenti per le schedine di memoria. Essendo già attivi, quando inserirai una schedina nell'alloggiamento non sentirai nessun suono. Se non si adoperano, tutte queste unità possono dare fastidio e visto che a me interessava solo il vano in cui inserire sd, sdhc e micro sd tramite l'adattatore, ho disattivato gli altri senza tuttavia disinstallarli, (cosa che al limite potresti anche fare visto che all'occorrenza penso si installino in un attimo come la prima volta). Fai così:
1: da Computer seleziona un'unità qualsiasi e accedi alle proprietà;
2: andando nella scheda Hardware puoi notare tutte le unità presenti nel pc e quelle relative al card reader sono le seguenti:
generic- compact flash usb device unità disco,
generic- ms/ms-pro usb device unità disco,
generic- sd-mmc usb device unità disco (è l'alloggiamento per le sd),
generic- sm-xd-picture usb device unità disco;
3: sempre dalla scheda Hardware clicca su Proprietà del dispositivo che intendi disattivare o disinstallare;
4: vai sulla scheda Driver e clicca su Disattiva. Chiede conferma, aspetta un attimo che le impostazioni vadano a posto, clicca su Ok ed ancora su Ok.
Naturalmente puoi fare la stessa cosa anche per gli altri dispositivi e per riattivarli andrai nuovamente sulla scheda Driver e cliccherai su Attiva. Non so se dipenda anche dal modo di visualizzazione scelto, però ho notato che i dispositivi disattivati vengono messi in coda. La porta usb 2.0 presente sul drive si comporta come qualsiasi altra porta di questo tipo. Infine veniamo ai difetti quasi nascosti della sezione floppy che trova solo uno come me a cui piace fare tutte le prove visto che se leggi e scrivi normalmente i dischetti tali difetti non si notano. Non faccio tutte le prove così tanto perché venga sera, sapere i pregi e i limiti di un componente ti permette di agire di conseguenza anche nelle situazioni meno frequenti come quella che vedremo più avanti. Su tre esemplari due hanno presentato difetti: uno accetta di fare il boot da floppy solo quando il dischetto è stato preparato con drive Nilox e con qualche altro tipo di drive ma non con tutti. I difetti del secondo esemplare sono ancora più nascosti visto che con i floppy da 1.44 funziona bene. Con quelli da 720 kb accetta di fare il boot solo quando il dischetto è stato preparato con determinati drive e non con altri ma fin qui è poco male visto che assai difficilmente dovrai per forza fare un floppy di avvio da 720 kb. La cosa più importante è che formatta questo tipo di floppy assai raramente mentre la cosa potrebbe tornare utile a chi non vede quando opera con strumenti musicali datati con floppy da 720 kb e c'è l'esigenza di formattare un disco con il computer invece d'addentrarsi nei menu dello strumento senza sintesi vocale. Inoltre quando avvio il computer i5 da disco fisso questo esemplare non fa nessun rumore, cosa che invece succede con il terzo esemplare senza difetti perché, a causa della priorità di boot per la quale il bios va a guardare il floppy prima dell'hard disk, il drive si muove un po'. Da quanto detto fin qui è facile notare l'imprecisione elettromeccanica di questi componenti che costano poco ma sono altrettanto scarsi in qualità.

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abbonamento automatico di Panda antivirus, problemi di accessibilità, installazione e attivazione

Una parte di quanto scriverò di seguito avrei dovuto scriverla l'anno scorso quando ho fatto l'abbonamento per il Panda antivirus 2015. Visto che i primi cinque punti della bolla di consegna sono identici a quella dell'anno precedente, evidentemente ne avrò letto un po' e dopo ho lasciato perdere tralasciando così il punto F che riguarda l'abbonamento automatico, ossia la cosa che invece sarebbe stato importante leggere. Quando acquisti Panda antivirus, per default è attivo l'abbonamento automatico come riportato nel paragrafo F della bolla di consegna. Questo significa che circa un mese prima della scadenza dell'antivirus, l'abbonamento verrà fatto in automatico prelevando la somma dalla carta di credito con cui hai pagato in passato. Naturalmente è possibile disattivare questa opzione in qualsiasi momento tramite l'apposito link che trovi nella bolla di consegna e se usi paypal è anche possibile verificarne e cambiarne l'impostazione tramite l'apposita voce dei pagamenti automatici/autorizzati. A più di un mese prima che avvenga il pagamento automatico e quindi a più di due mesi rispetto alla scadenza, Panda antivirus invia assai spesso il messaggio per il rinnovo che non è solo una scocciatura ma anche un problema di accessibilità per chi non vede visto che non si riesce a chiuderlo e che quando stai correggendo un testo sembra ne manchi un pezzo anche leggendolo parola per parola perché la finestra è invasa dal messaggio panda. A quel punto l'unica soluzione è di riavviare il computer e, se non adoperi internet e la posta, staccare il router in modo che il messaggio non appaia. Infatti il messaggio arriva dalla rete, se il router è staccato puoi usare il computer all'infinito senza tale scocciatura. Ho scritto al supporto tecnico di Panda per chiedere se era possibile che non mi inviassero tale messaggio e giustamente mi hanno dato le istruzioni per inibirne la visualizazione che sono assai semplici per chi vede ma, per ciò che ho provato, inaccessibili da chi non vede. In pratica dalla finestra principale bisogna cliccare sull'icona Impostazioni, quella con tre linee orizzontali in alto a destra; sì, ma dov'è? Dalla finestra principale non riesco a notare la voce Impostazioni nemmeno facendone l'ocr. Riesco invece a cliccare su Impostazioni dopo che dalla finestra principale scelgo la voce Antivirus ma per quanto ho provato non ho trovato ciò che mi serve ad inibire il messaggio perché evidentemente non sono le Impostazioni giuste su cui cliccare. Una volta che il pagamento automatico è avvenuto, il messaggio non appare più anche se non installi la nuova versione; i soldi ormai ce li hanno e non hanno più motivo di scocciarti. Le versioni di panda antivirus 2016 continuano a funzionare dal service pack 2 di xp in poi. Nella pubblicità dicono che Panda funziona dal service pack 2 di xp o più veloce, hai mai visto un computer che vada più velocemente con il service pack successivo o una versione più recente del sistema operativo? Io sinceramente no, caso mai andrà più lento! Questo e altri messaggi pubblicitari dei nostri tempi sembrano proprio adatti a rimbambire le persone. La versione pro 2015 non ha più il menu di disinstallazione come la 2014 e quindi l'ho tolta dal pannello di controllo. Come altri programmi, non vengono tolte tutte le cartelle e i riferimenti del registro e quindi, anche se non è strettamente necessario, ho tolto i rimasugli della vecchia versione prima d'installare la nuova e a tale proposito ti puoi aiutare con il Trova di xp o il Cerca di Windows 7. Non mi è ancora chiaro se l'attivazione del prodotto si può fare nel corso dell'installazione in cui viene menzionata ma non ho trovato come fare a metterla in pratica. L'installazione come demo dura quattro giorni ma per attivare la versione pro 2016 dopo l'installazione è semplicissimo: metti il codice di attivazione negli appunti e poi apri l'antivirus: sei sul punto esatto in cui incollarlo. Fatto questo vai in cursore jaws e clicca su Attiva ora, la cosa avviene in un attimo e sarà confermata dal ringraziamento.

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Sbloccare la pompa per l'impianto di riscaldamento e dintorni

Intendo quella pompa che serve ad inviare l'acqua ai termosifoni in un impianto tradizionale. Se l'impianto è suddiviso in reparti, ad esempio piano inferiore, piano superiore, bagni, hai una pompa per ogni reparto. Riscaldando alternativamente l'uno o l'altro ti sarà facile comprendere qual è la pompa adibita ad esso sia per il rumore, molto inferiore a quello della caldaia, che per il riscaldamento di essa e del tubo in uscita ossia quello che manda l'acqua ai termosifoni. Dopo l'estate può capitare d'accendere il riscaldamento e constatare che ai termosifoni non arriva acqua calda. Non è necessario aspettare che il termosifone si scaldi per sapere se la pompa funziona o meno; chiudendone uno quasi completamente, ossia lasciando aperto solo un minimo spiraglio, quando la pompa funziona senti un leggero sibilo mentre non sentirai niente se la pompa non gira. Se non sei ancora convinto vai in caldaia dove dopo un po' l'acqua comincia a scaldare scaldando di conseguenza la pompa a cui arriva ma non il tubo che la porta ai termosifoni se la pompa non funziona anche se un minimo riscaldamento ce l'hai per l'effetto della conduzion e termica attraverso il metallo. A questo punto non insistere perché altrimenti la pompa si brucia a causa del surriscaldamento dovuto al motorino bloccato ed aiutato abbondantemente dall'acqua calda che riceve. Per sbloccarla fai così:
1: Spegni tutto e, anche se non so se sia strettamente necessario, chiudi il rubinetto in entrata della pompa e anche quello in uscita. Li trovi sui tubi e possono essere una manopola, forse si usavano solo tanti anni fa, oppure a leva. Durante l'operazione uscirà comunque un po' d'acqua ma non tanta. Se in casa hai qualcuno fissato per l'ordine che ha paura di annegare per un goccio d'acqua mettici qualcosa sotto, basta un piatto, una ciotola qualsiasi;
2: prendi un cacciavite a taglio piuttosto grosso adatto a svitare la vite/tappo che trovi su un lato della pompa. E' l'unica vite fatta in quel modo che trovi nei dintorni, gli altri sono bulloni e quindi non ti puoi sbagliare. Non ti dico il numero di cacciavite perché la numerazione cambia a seconda della marca e forse anche dell'epoca in cui è stato fatto;
3: Una volta svitato il tappo, appare un foro in cui vi è un'altra vite, o per meglio dire una fessura per vite, collegata al motorino della pompa e adatta allo stesso cacciavite usato per il tappo. La vite è interna e quindi se sei non vedente non affannarti a cercarla con le dita visto che con molta probabilità non ci passi o non ci arrivi. Comunque essendo grossa, infilando il cacciavite nel foro ti sarà facile metterlo in posizione e girarlo per un po' affinché la pompa si sblocchi;
4: quando sei sicuro che il motorino gira bene, metti il tappo al suo posto avendo cura d'inserirlo correttamente e di stringerlo bene affinché non esca l'acqua e poi apri i rubinetti che abbiamo chiuso in precedenza ed accendi il tutto e... buona fortuna!
La pompa che ho sbloccato ha una scatolina con una piccola manopola/levetta con tre scatti: non sapevo a che cavolo potesse servire perché gli idraulici a volte non ti dicono un fico secco. Provando ho notato che ne varia la velocità , lo senti dal rumore, ma non so quando si adopera una velocità più alta o più bassa. Vi è un altro tipo di pompa che si usava più di trent'anni fa ma che potrebbe essere ancora funzionante come nel mio caso. E' vero che è una pompa che nei primi anni è stata doperata poco ma è altrettanto vero che un tempo facevano cose più solide. Comunque questo tipo di pompa non ha il tappo visto in precedenza ma una manopolina. Non mi si è mai bloccata e per tanto ciò che dico è supposizione/intuito ma non lavoro svolto. Con la pompa spenta e girando la manopolina in senso orario, ad un certo punto senti che si aggancia al motorino della pompa diventando un po' più dura da girare. Be', se la pompa fosse bloccata, facendo questa operazione fai la stessa cosa che prima abbiamo fatto con il cacciavite. Poi gira la manopolina in senso antiorario come se la dovessi togliere ma non preoccuparti perché ad un certo punto si ferma e non si toglie ed è questo il punto in cui la devi lasciare quando la pompa funziona. Anni fa ho visto un idraulico che per sapere se la pompa girava o meno faceva l'operazione scritta sopra con la pompa accesa e quando sentiva grattare sulla manopolina si convinceva che la pompa girava. Ma cavoli, non puoi mettere un'orecchio sulla pompa o toccare il tubo che manda l'acqua calda all'impianto? Dimenticavo: quando la pompa è bloccata fa un rumore diverso da quando gira regolarmente.

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