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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Aomei partition assistant 5.5

Osservazioni pratiche sull'allineamento di una partizione, motivi per farla e come procedere con Partition assistant

Ssd sata III Corsair 120gb css-f120gbgt-bk

Trasferire il sistema operativo da hd a ssd con partition assistant e settare il registro di Windows 7 nella modalità ahci

Installazione di windows 7 e la modalità ahci

Adattatore usb 3.0 to sata/ide Startech.com e prima di buttare il vecchio adattatore

Tastiere usb e dos, approfondimento

Quando un programma è apparentemente incompatibile con Freedos

Preparare un disco Lacie usb 3.0 autoalimentato da un tera e dintorni

Disco Lacie da un tera e dos

Dischi esterni attuali e vecchie schede Asus

Disco esterno Freecom mobile drive classic III in generale e il problema del cavo

Altre note su Hd_speed


Aomei partition assistant 5.5

Come s'intuisce dal titolo, questo programma serve a manipolare le partizioni del disco e può essere una valida alternativa a PartitionMagic di Symantec anche perché contiene funzioni adatte ai nuovi sistemi operativi e ai nuovi dischi come il trasferimento da hdd a ssd, l'allineamento della partizione e la trasformazione da mbr a gpt. Oltre che con il vecchio e buon xp a 32 bit, gira in windows 7 64 bit e, da una funzione che ho visto ma non provato, dovrebbe andare anche con windows 8. Ma non è il caso di far attendere oltre il mio amico "Io voglio tutto" che freme per poterlo scaricare da qui:
http://www.aomeisoftware.com/download/pa/PAssist_Home.exe
Il programma è stato tradotto quasi interamente in italiano, peccato che non si sia fatto altrettanto per il manuale e l'help che sono in inglese stramaledetto. L'installazione non richiede spiegazioni particolari salvo che per chi usa Jaws le icone aggiuntive che si possono attivare sembrano essere tre mentre quando si va a leggere lo schermo sono due. Inoltre se sei in un computer non collegato ad internet, prima di cliccare su Fine disattiva le voci:
Run this program
e
view partition tutorials
perché in caso contrario al primo avvio va in cerca della rete e ovviamente dà un errore. Il concetto base del programma è lo stesso di PartitionMagic e cioè le funzioni disponibili dipendono da ciò che abbiamo selezionato, un disco o una partizione, e dalla fattibilità della funzione stessa (ad esempio non è possibile reinizializzare un disco se prima non è stata fatta la pulizia che equivale alla cancellazione e, dato che si parla di wiping, penso sia una cancellazione senza possibilità di recupero dei dati). Forse anche il test della superficie del disco cancella tutti i dati, non ne sono sicuro perché l'ho fatto dopo la cancellazione. Una volta entrati nel programma, per default è selezionato il primo disco e, per chi non vede, la scomodità di partition assistant è quella di dover selezionare dischi e partizioni tramite cursore jaws che sarà necessario utilizzare anche in altre occasioni. Naturalmente l'oggetto selezionato cambia di colore e, con Jaws, lo possiamo notare tramite i tasti Insert+5. Volendo, tramite la configurazione di Jaws sarebbe possibile far pronunciare alla sintesi il colore delle scritte a mano a mano che si leggono in cursore jaws ma personalmente ho adottato una soluzione più rapida: per essere certo d'aver selezionato il disco o la partizione desiderata ne visualizzo le proprietà e mi regolo con quelle. I pulsanti della finestra principale sono accessibili da cursore jaws ma per fortuna esiste anche la barra dei menu con la quale è possibile svolgere le stesse funzioni (almeno dovrebbero essere tutte). Fai attenzione che la barra dei menu contiene due voci con lo stesso nome: il menu Sistema di Aomei partition assistant con le voci di tale programma e il menu Sistema di windows con le voci del sistema operativo. Le proprietà di un oggetto vanno lette in cursore jaws e quelle di una partizione hanno tre schede: per default ovviamente sei su Generale e da cursore pc puoi selezionare la seconda e la terza tramite freccia destra oppure cliccando con i touch della barra braille o in cursore jaws. Se la modifica ad un disco o a una partizione richiede più passaggi, sarà necessario cliccare sul pulsante Successivo per fare il passaggio seguente. Al termine, dopo aver cliccato su Finito, ci si ritrova nella finestra principale ma le modifiche non sono ancora state scritte su disco. Per renderle effettive bisogna cliccare sul pulsante Applicare (raggiungibile in cursore jaws per chi non vede) o sulla stessa voce del menu Sistema o più semplicemente digitando Ctrl+Invio. Possiamo ancora tornare indietro visto che appare una finestra che ci mostra il tempo necessario alle modifiche con valori che a volte sono sbagliati non di qualche minuto ma di ore! (vedi la pulizia disco su un hd da un tera). Se vuoi svolgere il lavoro clicca su Proseguire ma... niente paura, se sei un tipo indeciso puoi ancora ripensarci. Se necessario, nella finestra che ti appare ti viene detto che il programma lavorerà in PreOs mode, ossia il computer si riavvierà senza caricare completamente windows (non potendo vedere lo schermo non ho capito se quel po' di sistema che carica appartiene a Microsoft o se è di Aomei ma forse vengono usati entrambe i programmi). Comunque una volta cliccato su Sì, le modifiche cominceranno ad essere scritte su disco e se necessitano del PreOs mode, un non vedente sentirà solo il computer che si riavvia e poi, non potendo leggere lo schermo, dovrà semplicemente aspettare l'avvio successivo in cui, se tutto è a posto come si spera, windows si caricherà completamente. In particolare il PreOs mode è necessario quando si devono fare modifiche alla partizione in cui risiede il sistema operativo e la cosa è ovvia visto che non potrebbe lavorare bene con i file in uso. In certi casi al riavvio di windows il disco viene visto come se fosse una nuova periferica e quindi ti chiede di riavviare (mi è capitato con il pentium IV ed xp home e xp pro. Nel creare una nuova partizione viene proposta la dimensione disponibile su disco che puoi cambiare tramite le frecce oppure digitandone il valore per esteso. Ad esempio, per una partizione di 500 giga scriverai:
500.00gb
Solo in xp, nel dare ctrl+invio per applicare le modifiche, una volta mi ha saltato le due finestre successive mettendole subito in atto mentre in un'altra sessione mi ha chiesto una sola conferma, Non mi è mai capitato con windows 7 e in altri casi funziona correttamente anche con xp e quindi si tratta di un errore saltuario difficile da riprodurre per capirne le cause. A differenza di PartitionMagic in questo programma non ho trovato la redistribuzione dello spazio libero. Per fare un cd di avvio occorre scaricare un'applicazione windows (probabilmente è quella che serve a creare un sistema windows su chiavetta ma non avendo provato non posso dirti di più). Quando usi Partition assistant in radice del disco viene creato il file amtag.bin ma non dà fastidio perché molto piccolo.

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Osservazioni pratiche sull'allineamento di una partizione, motivi per farla e come procedere con Partition assistant

Importante: per non incorrere nei problemi che vedremo, se stai usando xp e PartitionMagic 8.0 di Symantec leggi integralmente questo articolo prima di fare prove d'allineamento.
Oggi 18 luglio 2014 conosco l'allineamento di una partizione da circa un mese soprattutto per averla usata nel tentativo di risolvere un problema spiegato qui sotto e quindi è ovvio che sull'argomento ne sappia assai poco. Tuttavia, anche se non mi addentrerò nei dettagli tecnici, l'articolo contiene osservazioni pratiche a mio parere molto utili sia per risolvere problemi del pc e per cominciare a conoscere questo argomento. Sull'allineamento della partizione ho letto un solo articolo e ci ho capito poco anche perché secondo me non era spiegato molto bene, (spesso in internet trovi discorsi contorti che sembrano avere lo scopo di far credere che su un determinato argomento si conosce molto anche quando si sa poco. Comunque, sperando di non dire fesserie, dal punto di vista teorico mi sembra di capire che quando la partizione è disallineata, ossia quando il numero e la dislocazione dei settori sono messi in modo poco adeguato, la modifica di un cluster avviene su più settori fisici rispetto a quanti non sarebbero necessari se fosse allineata e di conseguenza vengono scritti e cancellati più settori. Ciò comporta un disco più lento, cosa che ho verificato come vedremo poi, e una minore durata di un disco solido (le celle di memoria possono essere riscritte solo per un determinato numero di volte e se per compiere un'operazione si scrivono più celle di quanto non sarebbe necessario, la durata del componente diminuisce). Passiamo alle osservazioni pratiche. Per ragioni che non mi dilungo a spiegare, un giorno ho ripristinato l'immagine di windows 7 su un disco bianco constatando che la velocità dell'hard disk era diminuita. Hd_speed mi dava valori assai variabili nel tempo raggiungendo comunque la solita velocità di lettura per poi scendere a livelli bassi e in certi momenti bassissimi. La copia del solito materiale che da un po' di tempo uso per fare le prove durava qualche minuto in più e l'avvio di windows era più lento. Tralascio tutte le prove e le imprecazioni che per fortuna sono avvenute in un periodo in cui qui al nord l'estate non era molto calda perché altrimenti... Dopo aver pensato al cavo, al disco e al controller guasto, per tentarle tutte ho fatto l'allineamento della partizione tramite Aomei partition assistant... e ho risolto il problema! La cosa si spiega come segue. In internet dicono che le partizioni create con sistemi windows da Vista in poi sono già allineate mentre con quelli inferiori l'allineamento non avviene. Con Vista non ho fatto prove ma per certo so che installando windows 7 su un disco bianco, quindi lasciando a lui il compito di creare la o le partizioni a seconda che venga eseguito o meno il passaggio 2 visto nel numero precedente, la o le partizioni sono già allineate e te ne puoi rendere conto usando Aomei partition assistant come segue:
1: dalla finestra principale seleziona la partizione da guardare.
2: dal menu Partizione scegli Avanzato e da questo Allineamento partizione. Il programma ti dirà che la partizione è già ottimizzata e potrai solo cliccare su Cancella. Al contrario, creando una partizione con diskpart di xp l'allineamento non ci dovrebbe essere, sto usando il condizionale perché non ho fatto prove. Sicuramente invece non è allineata quando la crei con PartitionMagic 8.0 di Symantec e te ne puoi rendere conto nel modo visto sopra. Ciò spiega la minor velocità dell'hard disk quando s'installa windows 7 su una partizione preparata con PartitionMagic come avevo intuito nel numero precedente. Trova anche conferma la seconda constatazione che avevo fatto nello stesso numero e cioè che l'hard disk è un po' più veloce quando s'installa windows 7 in un'unica partizione creandola manualmente con Diskpart al passaggio 2 e la spiegazione penso sia questa. Nel fare l'allineamento di una partizione viene cambiato anche l'offset della partizione ossia lo spazio esistente tra l'inizio del supporto e l'inizio della prima partizione. La prima partizione di un disco non comincia proprio all'inizio del supporto perché viene lasciato libero un po' di spazio per memorizzare le informazioni che servono al controllo del disco stesso. La seconda partizione inizia là dove termina la prima. Su un disco da un tera, e la cosa non dovrebbe cambiare con capacità diverse a causa di quanto dirò poi, installando windows 7 in un'unica partizione abbiamo l'offset a 1024 kb. Saltando il passaggio 2 e quindi facendogli fare le due partizioni, quella riservata per il sistema ha l'offset sempre a 1024 kb mentre la seconda partizione ha l'offset a 101 mb (praticamente comincia là dove termina la prima). Entrambe le partizioni risultano ottimizzate ma è ovvio che avendo un offset diverso qualcosa cambia e probabilmente è proprio lì la differenza che determina un piccolo cambiamento di velocità e penso che la cosa sia particolarmente evidente quando l''hard disk è abbastanza vuoto perché i dati vengono scritti sfruttando l'inizio del supporto in cui la velocità è maggiore. Per vedere l'offset di una o più partizioni fai così:
1: da Esegui scrivi:
diskpart
2: al prompt, volendo guardare il primo disco scrivi:
select disk 0
3: poi scrivi:
list part
l'ultimo valore riportato di ogni partizione corrisponde a l'offset. Naturalmente si esce con Exit. L'articolo che ho letto in internet non lo diceva ma ho notato che è possibile creare partizioni allineate anche con sistemi inferiori a Vista e dipende dal programma usato, dalla situazione in cui lo si adopera e da come lo si usa. Ecco alcune situazioni:
Situazione 1, Ghost 2003: indipendentemente dal fatto che il file immagine da ripristinare provenga da una partizione allineata o meno e indipendentemente dal sistema operativo che contiene, ripristinandola in un disco bianco la partizione non sarà allineata mentre lo sarà se sovrascriviamo una partizione allineata in precedenza.
Situazione 2, Image for dos 2.90, giugno 2014: con le opzioni di default si comporta esattamente come Ghost 2003. Per forzarlo ad allineare la partizione anche quando ripristiniamo l'immagine su un disco bianco bisogna attivare l'opzione
Align at 2KiB
presente in Global settings. Se per configurare Image for dos usi Makedisk o cerchi le spiegazioni nel manuale in inglese stramaledetto, questa funzione la trovi con la voce:
Align Partitions on 1Mib Boundaries.
Nota del 2015: il mancato allineamento avveniva in particolare con un ssd, non ricordo se succedeva anche con un hard disk. E tuttavia in seguito noterò che non è sempre così, vedi l'approfondimento nel numero 91.
Il motivo per cui dopo aver fatto il ripristino di windows 7 non avevo più la partizione allineata era per averlo eseguito su un disco bianco senza attivare l'opzione di Image for dos scritta sopra che ho scoperto solo oggi 4 agosto 2014.
Nota: con molta probabilità anche le ultime versioni di Ghost dovrebbero contenere un'opzione analoga a quella vista per Image for dos, in particolare la potresti trovare là dove si parla dei dischi ssd.
Situazione 3, Partition assistant e PartitionMagic: anche se da quanto ho letto in internet mi sembra di capire che l'allineamento in xp non ha senso, ma per dirlo con certezza dovrei svolgere delle prove, con Aomei partition assistant 5.5 puoi allineare una partizione o crearne una allineata indipendentemente dal sistema operativo usato. Tuttavia prima di fare l'allineamento tieni presente quanto segue:
1: se oltre ad Aomei partition assistant hai nel disco di xp anche PartitionMagic, sappi che quest'ultimo non sarà più utilizzabile quando la partizione è ottimizzata oppure quando hai inserito determinati valori per provare l'ottimizzazione. Darà l'errore 17, numero che in questo caso porta sfortuna per davvero, e non ti lascierà compiere nessuna operazione.
2: come abbiamo visto in precedenza, quando una partizione è ottimizzata Partition assistant non ti lascia allinearla nuovamente con altri valori e l'unico modo per tornare indietro è quello di cancellare la partizione.
3: tieni presente che i valori selezionati in Aomei partition assistant non corrispondono all'offset del disco.
Per provare l'allineamento con partition assistant fai così: come in precedenza, dalla finestra principale di Partition assistant seleziona la partizione e dal menu omonimo scegli Avanzato, Allineamento partizione. Appare una casella combinata con tredici possibilità e scegliendo Ottimizzato, come è logico che sia soprattutto quando non si sa che cavolo scegliere per il disco in uso e quando non si vogliono fare altre prove, una volta svolto il lavoro la partizione risulterà allineata e quindi non potrai tornare indietro a meno di non cancellarla come scritto sopra. La cosa che mi lascia un po' perplesso è che scegliendo questa casella per la prima partizione del disco, l'offset della partizione è sempre a 1024 kb indipendentemente dalla capacità del disco (provato con due dischi da 160 gb e tre da un tera). Come vedi, gli altri valori selezionabili corrispondono a numeri ognuno il doppio dell'altro come segue: 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024, 2048, 4096 settore. Come abbiamo visto nell'articolo dedicato a Partition assistant, dopo aver cliccato su Ok l'operazione non va ancora in esecuzione e dovrai premere ctrl+invio, cliccare su Proseguire e poi ancora su Sì. Se stai modificando la partizione in cui risiede il sistema operativo il programma lavorerà in PreOs mode. Il computer si riavvierà ma chi non vede non potrà leggere niente fino al prossimo riavvio quando partirà windows e in xp l'allineamento fa sì che il disco venga visto come una nuova periferica e quindi con la necessità di un nuovo riavvio (cosa che finora non ho notato in windows 7). Al contrario, lavorando in una partizione in cui non risiede il sistema operativo o su un disco esterno, il programma, almeno in questo caso, non lavora in PreOs mode e quindi anche chi non vede può controllare cosa sta succedendo. Dopo l'all'ineamento puoi controllare l'offset tramite diskpart come visto sopra ma è altrettanto importante controllare le proprietà della partizione tramite Partition assistant ed in modo particolare la scheda Info partizione dove noti i cambiamenti apportati. Per chi non vede, dopo aver aperto le proprietà della partizione la scheda Info partizione si raggiunge premendo la freccia due volte (la prima volta ti dà la scheda Generale in cui già ti trovi). Quando crei una nuova partizione con Aomei partition assistant 5.5, per default non viene allineata nemmeno se usi Windows 7. Per allinearla in fase di creazione clicca su avanzato e poi attiva la casella per l'all'ineamento per l'ssd anche se stai usando un hard disk. Apparirà la casella combinata con i 13 valori visti prima e ti comporterai come in precedenza.

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Ssd sata III Corsair 120 gb css-f120gbgt-bk

Spesso viene chiamato e rilevato solo con il nome generico di tutta la serie e cioè force gt. Essendo da 2,5 pollici, soprattutto per chi non vede le figure dico che si presenta più stretto degli hard disk da 3,5 pollici comunemente usati nei computer desktop ma anche più corto sottile e leggero. Non ci sono jumper e si collega tramite il classico connettore di alimentazione sata a 15 pin e il solito connettore sata per i dati da 7 pin. Il sito
corsair
che per fortuna è anche in italiano, dice che tutte le unità ssd sono provviste di adattatore nel caso vi sia la necessità d'installarle in un alloggiamento da 3,5 pollici. Per tanto, almeno nel caso di Corsair, quando in internet trovi la dicitura:
kit d'installazione no,
non significa l'assenza dell'adattatore ma solo che non viene fornito il programma per migrare il sistema operativo da hard disk a ssd. Sempre in internet capita che l'adattatore venga chiamato guide per il montaggio e chi non vede può farsi un'idea errata pensando a due barrette da affiancare al componente. In realtà quando lo si ha tra le mani si comprende immediatamente che tali barrette dovrebbero essere abbastanza spesse e che così facendo si toglierebbe la leggerezza al componente. L'adattatore non è altro che una staffa metallica su cui si appoggia ed avvita il disco tramite i quattro fori posti sul retro del disco stesso adoperando, in questo caso, le quattro viti più sottili che troviamo in dotazione. Millimetro più millimetro meno, la staffa è quadrata ma la distanza dei fori tra il bordo superiore e quello inferiore non è identica e quindi può capitare che nell'avvitare il disco ci si accorga che non è a filo con la staffa, basta capovolgere l'una o l'altro per fare un lavoro perfetto. I lati sinistro e destro della staffa sono ripiegati in modo da permetterne il fissaggio nell'alloggiamento da 3,5 pollici tramite le altre quattro viti più grosse che troviamo in dotazione. Avendo provato a montare il disco ssd solo su cabinet Cooler master, non ho mai usato le viti per il fissaggio ma penso che non ci siano problemi. Nei primi tre alloggiamenti a partire dal basso del cabinet Cooler master centurion 5 si adatta perfettamente mentre nel quarto usando il tipo di fissaggio Cooler master non si riesce a bloccarlo.
Con il gladiator 600 c'è invece questo problema: siccome la staffa è più corta dei dischi tradizionali, il secondo piloncino delle guide per il fissaggio degli hard disk non può essere infilato nel foro di fissaggio e ciò significa che una volta installato, la parte posteriore del disco scivolerà verso il basso. Purtroppo il cabinet non ha i fori per fissare i dischi con le viti ma a tale proposito basterebbe usare il trapano in modo adeguato anche se così facendo verrebbe meno una delle caratteristiche principali del cabinet e cioè quella di poter togliere i dischi senza usare il cacciavite. Se il montaggio è per te, quindi con la consapevolezza del punto debole del lavoro, puoi adottare anche un'altra soluzione che non è il massimo però... Montando l'ssd nell'alloggiamento più inferiore del cabinet, il disco non potrà cadere più di tanto verso il basso perché incontra il fondo del cabinet. Una volta inseriti i cavi e mettendoli in modo che un po' sostengano il disco, questo sarà abbastanza fermo e per quel che pesa può rimanere anche così. Volendo puoi anche incollare dei tapettini di gomma al fondo del cabinet in modo da riempire lo spazio che intercorre tra il disco e il fondo stesso ma dovranno essere molto spessi (ammesso che si trovino) oppure ne dovrai incollare più di uno sopra l'altro. Un'altra soluzione sarebbe quella d'avere un adattatore più lungo (e non so se ve ne siano) oppure di farlo fare con un pezzo d'alluminio.
Note del 2021:
    1: per la descrizione dei cabinet Cooler master centurion 5 e gladiator 600 vedi gli articoli precedenti. Siccome non mi piace fare il saputello, ti dirò che ho modificato più volte le frasi scritte sopra perché in un primo momento pensavo che l'adattatore/ssd si adattasse perfettamente in tutti gli alloggiamenti del centurion 5, poi ho notato che non si fissava e quindi ho pensato d'essermi sbagliato ma successivamente ho visto che si fissava in quelli inferiori ma non in quello superiore; Evidentemente le prime due volte ho adoperato uno dei tre alloggiamenti a partire dal basso ma non il quarto;
    2: parlare di guide per il montaggio non era sbagliato visto che dopo qualche anno ho avuto tra le mani l'adattatore Inline 39950b costituito proprio da due barrette metalliche.

Oltre che con sata III questo disco è compatibile con sata II e sata I, l'ho provato solo con le prime due, ed è compatibile con xp con il quale però non ho fatto prove e non so se la cosa sia conveniente visto che in tale sistema il comando Trim non dovrebbe essere disponibile nemmeno con gli ultimi aggiornamenti e per quanto dirò di seguito è anche difficile saperlo con certezza. In internet ho trovato una riga di comandi che serve a determinare se Trim è attivo e se l'unità lo supporta: secondo internet, quando si ottiene il valore 0 significa che Trim è attivo mentre il valore 1 indica che Trim non può essere attivato per quell'unità. La cosa strana è che ottengo il valore 0 non solo con xp ma con un disco fisso di quasi dieci anni fa e addirittura con il floppy! Comunque, se vuoi fare delle prove e magari fare altre ricerche la riga di comandi da immettere tramite Esegui o al prompt dei comandi è la seguente:
fsutil behavior query DisableDeleteNotify
non è necessario digitare le maiuscole, le ho messe per meglio identificare le parole che compongono l'ultima parte della riga. Ricordo che Trim è il contrario della deframmentazione disco e fa in modo che il supporto venga adoperato omogeneamente dall'inizio alla fine senza sovrascrivere le aree cancellate se prima non è stato adoperato tutto lo spazio disponibile. Tale operazione si fa perché le celle di memoria di un ssd possono essere scritte solo un determinato numero di volte e quindi è bene che si deteriorino omogeneamente in modo da non avere zone del disco in cui non si può più scrivere dopo poco tempo che lo si adopera. Per tanto è ovvio che su un ssd non è indicato fare la defframmentazione e a tale proposito leggendo in internet sembra che la si possa disattivare fino al punto di non avere nemmeno la voce nelle proprietà del disco ma non è così. Innanzitutto i comandi per fare questa cosa sono risultati fasulli perché non portavano da nessuna parte. In realtà quando s'installa un ssd la deframmentazione manuale resta disponibile ma è molto meglio non farla. Al contrario, se vai ad analizzare la deframmentazione pianificata, che ti consiglio comunque di disattivare, vedrai che l'unità ssd non appare nell'elenco dei dischi per cui è possibile pianificare la deframmentazione. per rendertene conto fai così:
1: dalle proprietà dell'unità ssd vai nella scheda Strumenti.
2: clicca su Esegui defrag...
3: per chi non vede, siccome in cursore pc le scritte sono ballerine, in cursore jaws o con i touch della barra braille clicca su Configura pianificazione...
4: quando vuoi disattivarla, premi spazio su Esegui in base a una pianificazione e poi clicca su Ok e successivamente su Chiudi e ancora su Ok per chiudere le proprietà ma per il momento lascia le cose come stanno.
5: per visualizzare le unità su cui è possibile fare la deframmentazione pianificata clicca sul pulsante Seleziona dischi. Appare una finestra in cui le unità si attivano o disattivano con spazio e per chi non vede la cosa è contrassegnata da grafici che devono essere visualizati con l'opzione Tutti i grafici di Jaws. Se nel computer hai solo l'ssd, avrai solamente la voce seleziona tutti i dischi, con la quale forse in questo caso non si fa niente, ma non l'unità specifica e questo penso indichi che Trim è attivo.
Nel guardare in internet le caratteristiche di questo ssd si hanno dati assai diversi ed in particolare quelli di monclick che dà una velocità di scrittura di soli 200 mb/s e una velocità di lettura di 240 mb/s ma sinceramente prendo sempre con beneficio d'inventario i dati tecnici di quel sito soprattutto da quando con il registratore Sony descritto nel numero 86 mi dava una durata di registrazione di sole due ore. Come fa una sd da due giga registrata in mp3 a contenere solo due ore di registrazione? Tornando all'ssd, yeppon ed eprice danno la velocità di scrittura a 515, che per quanto dirò poi non so da dove la ricavano, e quella in lettura a 555 mb/s. Andando nel sito Corsair, dove si spera che i dati siano corretti, i dati si riferiscono a tutta la serie force gt con una velocità in lettura di 555 mb/s e una velocità in scrittura assai elevata. Nel sito corsair e su yeppon c'è invece un dato interessante che non so ancora quantificare perché non conosco l'unità di misura ed è la velocità di scrittura casuale di 85000 iops a 4k. Passando alle prove pratiche ed un po' empiriche, rispetto agli hard disk la velocità di questo ssd la si nota non appena avvii Windows. E' invece molto più difficile quantificare questa maggiore velocità a causa delle variabili in gioco e forse anche degli strumenti con cui faccio le prove. In internet dicono che non ha molto senso misurare la velocità di un ssd con i programmi di benchmark e non ne ho capito chiaramente il motivo ma siccome spesso faccio il contrario di ciò che si dice ho fatto comunque delle prove con Hd_speed rilevando che con la mia scheda la velocità in lettura espressa in byte di questo disco è assai variabile e va da un minimo di 285 fino a 337 mb in modalità ide e da 260 a 398 mbyte nella modalità ahci. A volte resta molto stabile verso l'alto mentre in altri casi scende. In altre prove sembra andare più veloce verso la fine del disco... insomma una cosa assai difficile da valutare e comunque ben al di sotto di quanto dichiarato. Le Prestazioni di windows 7 valutano questo disco a 7.7, quindi quasi il massimo che si può avere. Facendo prove di copia da cartella a cartella mi risulta difficile quantificarne esattamente la differenza con un hard disk perché in quest'ultimo i valori variano anche di alcuni minuti a seconda che il materiale sia copiato all'inizio o al termine del disco, dalla frammentazione eccetera. Naturalmente per fare delle prove devi avere una certa quantità di dati e usare sempre gli stessi, almeno una quindicina di giga o anche più. Basta che per ogni giga la copia si allunghi di 6 o 7 secondi per trovarti alla fine con dei minuti in più. Tanto per dare un'idea, appena installato windows su hard disk a copiare una determinata cartella ci ha messo 5 minuti e 45 secondi mentre poi con lo stesso disco ne ha impiegati 8 e 37. Copiando lo stesso materiale da cartella a cartella su ssd non impiega mai più di 3 minuti, addirittura è arrivato a 2 minuti e 37 secondi in modalità ahci. Pur non essendo molto spiccata, anche nell'ssd noto una certa variabilità e, pur avendo la partizione allineata, sembra andare un po' più veloce quando il disco è stato preparato da windows 7 e diminuire leggermente quando il disco è stato preparato trasferendo il sistema con Aomei partition assistant come vedremo nell'articolo seguente. In media è leggermente più veloce quando il computer è settato in modalità ahci. La temperatura di questo ssd è bassa ma non molto bassa come forse qualcuno si aspetta. Per fare un paragone, oggi gli hard disk Western digital scaldano poco e certi modelli scaldano meno di altri (peccato che te ne accorgi solo dopo l'acquisto). Mi è capitato che l'ssd avesse una temperatura di qualche grado superiore all'hard disk Western digital montato sullo stesso computer. Certo, magari dipende anche dall'attività del disco e dalla posizione in cui è montato però... Diciamo che grosso modo questo ssd scalda come un buon hard disk Western digital e che a volte il Western digital ha una temperatura leggermente più bassa. Lo scorso inverno un ssd capiente, cioè da 500 giga o addirittura un tera, costava grosso modo come un computer e quindi non accessibile a tutti ma senz'altro l'ideale dal punto di vista dell'operatività. Infatti quando ne hai uno piccolo sei costretto ad usare anche un hard disk per i dati e qui casca l'asino: per quanto l'ssd sia veloce, quando andrai a salvare nell'hard disk un grosso file wav, un'imagine eccetera, la velocità di salvataggio ovviamente sarà quella dell'hard disk perdendo così una parte dei vantaggi dell'ssd.

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Trasferire il sistema operativo da hd a ssd con Partition assistant e settare il registro di windows 7 nella modalità ahci

La procedura illustrata di seguito va bene per xp e windows 7 ad eccezione del passaggio 11, quello in cui setteremo il registro per usare il computer nella modalità ahci, specifico per Windows 7 e facoltativo. Non so se esista una regolazione analoga per xp, certamente non va bene il percorso di registro di windows 7.
Dopo aver collegato un ssd al pc, ovviamente possiamo installare il sistema operativo con la stessa modalità che adopereremo se si trattasse di un hard disk. Tuttavia se hai inserito un ssd in un computer che usi da tempo e quindi hai tutti i tuoi programmi e le configurazioni, rifare tutto è assai scocciante. Forse qualcuno starà pensando d'inserire nell'ssd l'immagine del sistema fatta con Ghost o altro programma ma è una soluzione che va bene solo fino ad un certo punto come risulta dai motivi seguenti:
1: anche se stanno un po' diminuendo, i costi di un ssd sono ancora piuttosto alti e con molta probabilità la capacità dell'ssd che hai acquistato è minore dell'hard disk. Se l'immagine che desideri ripristinare proviene da una partizione più capiente dell'ssd, l'operazione non andrà a buon fine nemmeno se la partizione da ripristinare contiene una quantità di dati che entrerebbero comodamente nella capacità del nuovo disco e finora con image for dos non ho trovato una soluzione.
Nota del 2015: quanto scritto qui sopra succedeva con l'ssd Corssair ma non mi è capitato con un normale hard disk come puoi leggere nel numero 91.
2: ripristinando un'immagine su un disco bianco con Ghost 2003 la partizione non sarà allineata mentre per il buon funzionamento e la durata dell'ssd è necessario che lo sia e quindi dovrai fare l'allineamento in un secondo momento.
Nota: non ho guardato le opzioni di Ghost 2003, ma essendo un programma vecchio penso proprio che non preveda l'allineamento della partizione. Controlla le opzioni che riguardano gli ssd nelle versioni più recenti.
Alcuni ssd Kingston e Samsung, e probabilmente anche altri, vengono venduti con il kit d'installazione ossia un programma che permette il trasferimento del sistema da hard disk a ssd. Sono programmi che non ho mai provato e quindi non so se siano accessibili anche da chi non vede. Possiamo fare la stessa operazione del kit d'installazione dell'ssd usando Aomei partition assistant che consiglio di adoperare sia per l'accessibilità da parte di chi non vede ma anche per il poco tempo che l'operazione richiede. Procedi in questo modo:
1: lascia l'hard disk collegato alla solita presa sata e, se non lo fosse, installa Aomei partition assistant.
2: Collega l'ssd su un'altra porta sata in modo che sia visto dal sistema come secondo disco, va bene anche sata II.
3: avvia il computer ed Aomei partition assistant e seleziona il secondo disco ossia l'ssd.
4: dal menu Procedura guidata scegli Migrare os in ssd o hdd. La prima schermata è solo un benvenuto e quindi premi sul pulsante Successivo.
5: seleziona lo spazio non allocato del disco, che in questo caso corrisponde a tutto lo spazio dell'ssd perché bianco e per chi non vede lo si fa in cursore jaws o con i touch della barra braille, cliccando sulla scritta contrassegnata da un asterisco esattamente come avveniva con il programma di symantec, poi clicca su Successivo.
6: qui è possibile selezionare la lettera di unità, le dimensioni della partizione e lo spazio prima e dopo di essa ma lascia tutto per default. Nell'ipotesi remota che tu abbia un ssd molto capiente e quindi con la necessità di fare più partizioni, lo potrai fare in seguito ridimensionando la partizione esistente e successivamente creando quelle nuove. Come lettera di unità non è possibile selezionare la C perché occupata dall'hard disk e quindi tanto vale lasciare quella che c'è anche perché sarà il sistema ad inserire la C quando sarà il momento e quindi clicca su Successivo.
7: il programma ti spiega cosa fare con l'hard disk e l'ssd e forse la cosa può generare un po' di confusione ma non preoccuparti che tanto ti dico io come procedere. Clicca su Finito.
8: siamo tornati alla finestra principale, premi Ctrl+invio per Applicare, se vuoi leggi le informazioni a schermo (in cursore jaws per chi non vede), clicca su Procedere e poi su Sì. dovendo trasferire il sistema in uso, il programma lavorerà in PreOs mode come abbiamo visto negli articoli precedenti e alla fine si riavvierà windows usando sempre l'hard disk e per il momento l'ssd sarà solo un secondo disco.
9: spegni il pc e stacca i dischi e poi ricollega ad una porta sata III solo l'ssd (va bene anche sata II ma è più lento), poi riavvia il pc. L'ssd verrà assegnato alla lettera C e verrà installato il driver e quindi dovrai riavviare.
10: se vuoi usare l'hard disk come secondo disco, spegni tutto e collegalo ad una porta sata e poi riavvia. Una volta trasferito il sistema abbiamo collegato un disco alla volta per permettere a windows di assegnare la lettera C all'ssd e di non dare problemi con i driver e fare più riavvii o problemi vari soprattutto se per il trasferimento hai usato una porta sata II (in schede un po' datate le porte sata III sono poche).
11: facoltativo e solo per Windows 7: l'ssd che ho provato va leggermente più veloce quando il bios è settato in ahci piuttosto che ide. Se in precedenza stavi usando ide e vuoi usare ahci, prima di cambiare le impostazioni del bios bisogna modificare il registro.
Importante: non fare l'operazione inversa, ci ho provato ma windows non parte più.
Con Regedit apri il registro e raggiungi il percorso seguente:
hkey_local_machine\system\currentcontrolset\services\msahci
e poi spostati sulla colonna di destra, Tab per chi non vede, e con la freccia raggiungi la voce Start su cui darai invio e cambierai il valore da 3 a 0 cliccando poi su Ok (raggiungibile con Tab per chi non vede). Chiudi il registro, spegni il computer e riavvialo entrando nel bios dove modificherai l'impostazione del controller su cui è collegato il disco da ide ad ahci. anche se ci fosse la possibilità, non settare tutti i controller in ahci in modo da mantenere delle porte in ide a cui collegherai masterizzatore e vecchi hard disk. Salva e lascia che il computer si riavvii caricando windows.
Nota: ogni bios è un caso a parte e quindi, soprattutto per chi non vede, non posso dare i passaggi per la regolazione. Avendo la fortuna d'avere un bios stampabile e una parallela, dopo averli imparati riesco a fare tali passaggi senza consumare carta braille (oltretutto costosa) e per verificare se ho fatto il settaggio correttamente uso una caratteristica di Gdisk di Norton Ghost 2003: dopo aver caricato il computer in dos, guardo lo stato del disco con il comando:
gdisk 1 /status
in ide Gdisk rileva il modello mentre non lo fa quando il computer è settato in ahci (ovviamente non so se capita con tutte le schede madri, certamente succede con più dischi). Se non hai le possibilità scritte sopra, per cambiare il bios fatti dare una mano da chi vede e, possibilmente, prendi appunti in modo da poter fare la cosa "Al buio" quando ti serve nuovamente in modo da non scocciare sempre per la stessa cosa, guarda che i vedenti hanno sempre tanto da fare mentre chi non vede e ha più difficoltà a fare le cose ha un sacco di tempo da perdere! Se non l'hai capito, ho fatto un po' di sarcasmo! Quando s'installa windows da zero con il computer settato in ahci il valore di Start che abbiamo modificato è già a 0. Ci sono altri percorsi con la chiave msahci e la voce Start ma basta modificare quello indicato sopra perché Windows modifichi automaticamente anche gli altri al prossimo riavvio (per lo meno penso avvenga in tale fase, non credo che succeda quando chiudiamo il registro). Faccio anche notare che il registro di sistema settato per funzionare in ahci funziona anche con il bios settato in ide (non so però se nel tempo ci sono disguidi), al contrario il registro settato per funzionare in ide non fa funzionare il sistema se il bios viene settato in ahci. Se usi programmi dos per il backup e hai l'ssd su sata III e l'hard disk su sata II, indipendentemente dalla priorità di boot e da come windows vede i dischi capita che il dos veda sempre come primo disco quello collegato a sata II e siccome non so se succede in tutte le schede, prima di fare un backup ti conviene guardare con Gdisk o altro programma come vengono numerati i dischi basandoti sul modello e la capacità.

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Installazione di windows 7 e modalità ahci

Nello scorso numero abbiamo visto un caso in cui non è possibile uscire dal prompt dei comandi quando si usa Diskpart in fase d'installazione di windows 7 e qui ne riporto un altro anche se ovviamente non posso essere certo che accada con tutte le schede e tutte le configurazioni. Quando il controller su cui è collegato il disco è settato in ahci (advanced host controller interface), dopo aver usato Diskpart per creare la partizione su cui installare windows si riesce ad uscire da Diskpart ma il secondo exit non chiude il prompt dei comandi.
Nota: se sei non vedente e quindi in questa situazione non puoi sapere cosa appare su schermo, leggi gli accorgimenti scritti nello scorso numero per sapere se sei uscito o meno.
Come abbiamo visto nello scorso numero, in questa situazione la partizione è comunque creata anche se da dos Gdisk la vede come fat16 e, aggiungo questa volta, portando il disco su un computer con windows viene vista come raw. Penso si tratti di un abbozzo di partizione che poi windows mette a posto in fase d'installazione. Per continuare l'installazione mantenendo la partizione creata spegni il computer, riavvialo con il dvd di windows e fai l'installazione saltando il passaggio 2.

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Adattatore usb 3.0 to sata/ide Startech.com e prima di buttare il vecchio adattatore

L'adattatore in oggetto serve a collegare un disco sata o ide alla porta usb del computer ed è composto da un cavo che da un lato ha una spina usb 3.0 di tipo A maschio mentre all'altro estremo troviamo l'adattatore vero e proprio costituito da una scatolina con tre prese e tre led: una presa sata maschio a 7 pin, una presa femmina ide a 40 pin e una presa femmina ide a 44 pin per i dischi dei computer portatili. Un primo led segnala il collegamento usb mentre gli altri due segnalano rispettivamente l'attività del disco sata e l'attività del disco ide. Il cavo sata in dotazione è assai corto e non vi sono cavi ide. La particolarità dell'alimentatore è che a circa metà cavo che alimenta i dischi vi è una scatolina con due switch: uno accende o spegne l'alimentazione sata a 15 pin, ossia uno degli spinotti con cui termina il cavo, mentre l'altro accende o spegne l'alimentazione molex per i dischi ide e quella di un jack non menzionato nelle istruzioni e che presumo venga usato nei dischi dei portatili. Leggendo le istruzioni in inglese di questo adattatore ho scoperto che l'alimentazione sata possiede 15 contatti, non so a cosa possano servire tutti quei fili e con molta probabilità ve ne sono collegati solo quattro o al massimo cinque come abbiamo visto per ciò che riguarda gli alimentatori della Cooler master quando mi domandavo il motivo del quinto filo e non sapevo che lo spinotto ne prevede altri dieci. Non viene fornito nessun cd per l'installazione, in xp e windows 7 s'installa non appena lo colleghi. Se hai un vecchio adattatore usb-sata che non funziona, prima di buttarlo provalo con l'alimentatore di quello nuovo perché, come nel mio caso, potrebbe essersi danneggiato solo quello. Non importa se magari quello vecchio erogava 2,5 ampere mentre quello nuovo ne dà solo due, ci stai dentro ugualmente ed inoltre i dischi attuali dovrebbero consumare meno di quelli di un tempo. Oltre che per avere un adattatore di riserva, recuperare quello vecchio può essere vantaggioso quando in dotazione vi è il cd con i driver per windows 98 utili nel caso si debba fare un lavoro con quel sistema ma inesistenti negli adattatori attuali.

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Tastiere usb e dos, approfondimento

In passato abbiamo visto che nell'utilizzare una tastiera usb in dos con la scheda madre Gigabyte GA-P55A-UD3 venivano omessi e invertiti alcuni caratteri (vedi i dettagli nel numero 79). La cosa, oltre a non succedere con la più vecchia scheda Asus p4p800-x, la si può risolvere anche con la Gigabyte semplicemente usando Freedos al posto del dos 6.20 di Microsoft.

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Quando un programma è apparentemente incompatibile con Freedos

Nell'usare Freedos capita di trovare un programma apparentemente incompatibile ed in particolare mi è capitato con Image for dos 290 del giugno 2014 che considera Freedos un emulatore dos e di conseguenza non parte. A questo punto dobbiamo agire come molti dei nostri politici: far credere una cosa e farne un'altra. Al programma incompatibile dobbiamo far credere che stiamo usando una versione dos, un po' come quando si usa Setver anche se in questo caso non c'è la tabella da aggiornare. Per compiere l'operazione si usa il comando Callver presente in Freedos con la sintassi:
callver versione dos nome programma (preceduto da un eventuale percorso).
Ad esempio, per far credere ad Image for dos che stiamo usando il dos 6.20 e non Freedos e supponendo che il programma sia nella directory utility dell'unità C scriveremo:
callver 6.20 c:\utility\image
Se ti scoccia dare il comando ad ogni sessione di lavoro, metti la riga scritta sopra in un file bat a cui darai un nome apropriato. Freedos del 2006, ma penso anche il successivo che non ha avuto tante modifiche, supporta fino alla versione dos 6.22, non la 7.1.

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Preparare un disco Lacie usb 3.0 autoalimentato da un tera e dintorni

In passato abbiamo già visto che un disco Lacie appena acquistato non è subito pronto all'uso ma che bisogna prepararlo con il proprio software o con un altro programma. Succede anche oggi con un disco Lacie usb 3.0 autoalimentato da un tera per il quale sapere il modello esatto significa consultare un'enciclopedia intera! Il codice del prodotto riportato nel sito è:
9000293
modello rilevato da windows:
st1000lm024 hn-m101mbb
modello sulla scatola:
p'9223
quest'ultima sigla viene letta dalla sintesi vocale la prima volta che si collega il disco ad un pentium IV naturalmente fornito con xp ma non la si trova nelle proprietà del dispositivo. La troviamo invece cercando nel registro di xp ma non in quello di windows 7, roba da matti! Nel sito
www.lacie.com
la sigla è scritta senza l'apostrofo e comprende vari modelli con capacità diverse. Come accadeva per il Lacie Rikiki, il disco viene fornito con una piccola partizione in cui troviamo il software per partizionare il disco a nostro piacimento e altre utilità. Per i non vedenti che utilizano windows, non so se sia così anche per il mac, se il software del rikiki era quasi inaccessibile quello attuale è proprio schifoso! Usando Jaws "normalmente", oltre a non leggere niente a dare una serie d'invii come avevo fatto con il rikiki non ci ricavi nulla ed il motivo si spiega come segue. Dopo qualche vaffanculo che comunque dicevo anche prima che Grillo venisse ad insegnarcelo, mi è venuto in mente che potevo usare la funzione ocr di Jaws con la quale ho ricavato quanto segue: nella prima schermata si dà invio per confermare l'italiano, segue quella della licenza che si accetta con spazio ed invio e in quella successiva spazio tab ed invio per creare le partizioni. Poi c'è la registrazione del prodotto con una schermata con qualche campo letto normalmente da jaws ma non sono riuscito ad annullare la registrazione nemmeno facendo l'ocr e quindi ho chiuso tutto. Ammesso d'aver fatto veramente ciò che il programma prevede di default, cosa per cui nutro dei dubbi, mi sono ritrovato due partizioni: una grande in ntfs in cui vi erano i riferimenti per le icone del disco e una piccola in fat32 con il software lacie ingrandito ma inesorabilmente inaccessibile a chi non vede. Così con Aomei partition assistant ho cancellato tutto e partizionato il disco a mio piacimento e, se sei non vedente, è la cosa che ti consiglio vivamente di fare quando sei in queste situazioni. Per rendere il disco un po' più veloce, ottimizza la o le partizioni come abbiamo visto nell'apposito paragrafo di questo numero. A parte il software schifoso, ritengo che i dischi Lacie siano molto buoni: rispetto ad altre marche, quando li colleghi al pc partono immediatamente e mantengono una buona velocità addirittura anche con il dos e leporte usb 2.0 e al cavo in dotazione puoi aggiungere una piccola prolunga (vedi più dettagli nel paragrafo dedicato al disco Freecom). Sono inoltre più robusti perché rivestiti di alluminio che ne disperde il calore. Certamente costano un po' più degli altri e forse questo è il motivo per cui in questo periodo se ne trovano pochi e, a quanto pare, il modello citato sopra è di due anni fa. Oggi va di moda la parola risparmio con la quale si affascina la gente mentre a mio avviso risparmiare oggi significa spendere di più domani. Acquistare un oggetto da pochi soldi che poi non soddisfa significa spenderne degli altri per acquistare ciò che era meglio comprare in precedenza con il risultato di una spesa maggiore.

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Disco Lacie da un tera e dos

Quanto segue capita Con il modello visto nel paragrafo precedente collegato però alle usb 2.0 (in dos le 3.0 mi funzionano assai saltuariamente) ma penso che la cosa possa succedere anche con altri modelli e marche. Soprattutto per chi non vede e desidera fare esperimenti come il sottoscritto, è comodo avere la possibilità d'usare programmi dos per il backup del sistema in modo da poterne controllare maggiormente le funzioni ed è per questo motivo che ho trovato e risolto il problema seguente. Caricando il computer con il dos, quando la partizione in fat32 è ottimizzata e vuota il disco funziona correttamente. Non appena si riempie un po' cominciano ad esserci problemi con la copia dei dati e la creazione delle directory perché non viene trovato il settore in scrittura. Se la partizione non è ottimizzata il problema è più marcato e saltuariamente si verifica anche con la partizione vuota e comunque con un minor numero di dati rispetto a quando è ottimizzata. La directory sembra non essersi creata ma andando in windows 7 la leggi tranquillamente anche se usando
chkdsk
dal prompt dei comandi ti accorgi che la voce ha un collegamento non valido. Cancellando la cartella non togli l'errore al disco, devi usare
chkdsk /f
Dopo mille supposizioni e prove, alla fine ho scoperto che per quel disco bisogna usare Freedos al posto del dos ed in particolare ho sostituito il dos 6.20 con Freedos del 2006.

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Dischi esterni attuali e vecchie schede Asus

Mi riferisco a schede come la p4p800-x e p4p800-e che montano processori pentium 4 e quindi di circa dieci anni fa. Della p4p800-e ho solo letto qualcosa in internet mentre con la p4p800-x ho esperienza diretta ed è quindi a quella che mi riferisco in modo concreto. Capita che collegandovi un disco esterno autoalimentato usb 3.0, che in questo caso sarà ovviamente connesso ad una usb 2.0, il computer non si avvii bloccandosi fino al punto che per spegnerlo bisogna togliere la corrente tramite l'interruttore dell'alimentatore. Una volta scollegato il disco e riavviato il pc, devo premere f2 per far ripartire la macchina con le opzioni- di default perché nel frattempo il bios è stato disimpostato. Il fatto di non poter avviare la macchina con il disco esterno collegato è particolarmente scocciante quando stai lavorando in windows con quel disco e, per qualsiasi motivo, ti viene chiesto di riavviare. Se non ti ricordi di scollegarlo, oltre a non poter riavviare hai anche la scocciatura di reimpostare il bios (non sempre le impostazioni di default soddisfano le nostre esigenze e per chi non vede impostare il bios in queste macchine è particolarmente difficile dato che non può essere stampato con la stampante braille e quindi l'unico modo per farlo è quello d'essersi appuntati i passaggi o di chiamare qualche persona vedente che, ovviamente, è piena d'impegni come quello d'andare al bar, in discoteca, in piscina eccetera). Una mezza soluzione a quanto scritto sopra è quella di disattivare la funzione
legacy usb support
che a quanto pare dà fastidio a questi dischi e che trovi nelle opzioni avanzate del bios (secondo menu a partire da sinistra. A titolo indicativo dico che nella mia versione di bios, è la sesta voce del menu, il secondo sottomenu con le opzioni: disabilitato, abilitato, auto. Per default è su auto e quindi per disabilitarlo devi premere due volte la freccia su ed invio e poi salvare con f10 ed invio. Così facendo il computer si carica anche con il disco collegato che tuttavia potrai usare in windows ma non in dos. Potendo fare solo le regolazioni al buio che mi sono appuntato nel 2005 grazie ad una registrazione che sono riuscito ad ottenere da una persona, non so se in questa scheda è previsto il boot da disco esterno ma in caso lo sia, penso proprio che disattivando l'opzione scritta sopra non sarà più possibile farlo. Sempre con questa opzione disattivata non puoi più usare una tastiera usb in dos mentre, smentendo ciò che scrivono in internet, affermo che puoi continuare ad usarla per le impostazioni del bios. infatti, come abbiamo visto con la più recente scheda Gigabyte, disabilitando la funzione legacy delle usb si inibisce l'uso della tastiera solo per il dos ma non per il bios e windows. A differenza della Gigabyte in cui la funzione legacy disabilitava solo le tastiere ma non i dischi per i quali c'è una funzione apposita, in questa vecchia Asus disabilitando legacy usb support si disabilita qualsiasi periferica usb anche se non completamente come visto sopra.

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Disco esterno Freecom mobile drive classic III in generale e il problema del cavo

Questo disco usb 3.0 autoalimentato viene rilevato da Windows con una sigla lunghissima e cioè
hgst hts 541010a9e680
e, come altri modelli Freecom, forse tutti, viene fornito con la formattazione in fat 32. Dentro ci sono i manuali con le solite raccomandazioni stupide e vari programmi, come quello per formattare il disco come ti pare o quello per il backup, di cui non ho testato l'accessibilità da parte di chi non vede. Con Partition assistant ho notato che la partizione fornita dalla fabbrica è già allineata. I dischi autoalimentati sono nati per essere usati con i computer portatili e quindi per certi aspetti è ovvio che abbiano un cavo corto dato che se sei in treno non puoi portarti dietro una matassa di filo. Ma proprio perché manca l'ingombro dell'alimentatore e ci sono meno fili da collegare, sono assai comodi anche con i computer desktop anche se in certi casi il cavo in dotazione è troppo corto per poterli collegare comodamente (vedi quando hai il desktop in posizione scomoda o un tower sotto il tavolo). Purtroppo in questo disco non è solo un problema meccanico, per il quale basterebbe una prolunga, ma anche un problema elettrico. Il cavo in dotazione misura 45 cm con le spine (quindi sono un po' meno di 40 cm di cavo). Aggiungendoci una prolunga in dotazione agli adattatori wireless-usb che misura circa 150 cm e non 180 come certi cavi usb, il disco funziona assai saltuariamente. Dopo il suono che ne indica il collegamento, e l'avvertimento che la periferica può funzionare più velocemente nel caso che sia stato collegato alla usb 2.0, windows non riesce ad associare l'unità e se metti l'orecchio vicino al disco senti che fa un rumore come se mancasse un po' l'alimentazione o ci fosse un problema meccanico. Il Lacie visto nei paragrafi precedenti, che tra l'altro ha un cavo leggermente più lungo, funziona benissimo con la stessa prolunga come del resto accade con un altro Lacie e un Western digital e ciò sta ad indicare che da questo punto di vista non tutti i dischi sono uguali. Per fare una prova, al Lacie visto nei paragrafi precedenti ho aggiunto una prolunga di 5 metri: il disco viene visto correttamente da windows e si accede regolarmente all'unità ma quando ci si copia qualcosa windows 7 blocca tutto e bisogna spegnere il computer togliendo la corrente e ho anche fatto fatica a farlo ripartire (al di là di ciò che si dice ho notato che windows 7 è molto più vulnerabile e permaloso di xp il quale in questi casi magari si bloccava ma poi ripartiva subito mentre questo...). Tornando al Freecom, non pensare che a bordo vi sia un'elettronica così delicata da non sopportare un pezzo di cavo in più, il fatto è che oggi con i circuiti integrati e il firmware si può fare di tutto e basta che la ditta lo programmi in modo da non funzionare se i dati non arrivano entro tot millisecondi e sei fritto! Sì, sto parlando proprio di millisecondi, ed è proprio una bastardata dei signori del profitto.
Nota del 2015: stranamente mi sono dimenticato di dire una cosa molto importante del disco Freecom, una di quelle cose che nessun negoziante potrà mai dirti perché di certo non si mettono ad usare il dos! Rispetto al Lacie, il freecom in dos risulta assai lento e te ne accorgi in modo particolare quando lo adoperi per il backup con image for dos.

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Altre note su Hd_speed

Da qualche tempo questo programma viene fornito anche a 64 bit ma usando la versione a 32 e 64 bit in windows 7 a 64 bit non ho notato differenze tra le due versioni nemmeno facendo il test dei dischi. Le ultime versioni hanno quattro possibilità di visualizzazione del test, due per i byte e altre due per i bit. Oltre al fatto che queste voci sono precedute dalla k, quelle con nome uguale si differenziano dalle maiuscole e minuscole con cui sono scritte e dal fatto che la seconda voce con lo stesso nome dà sempre un valore leggermente più alto nella misurazione dei dischi. Non ho capito quale sia il rapporto matematico tra le due visualizzazioni in byte e le due visualizzazioni in bit e purtroppo il manuale è aggiornato al 2010 e quindi non lo dice. Adoperando Hd_speed in xp era possibile notare le variazioni di velocità durante il test posizionando la barra braille sopra il numero corrente senza andare in cursore jaws. In windows 7 tale valore resta statico anche quando lo schermo cambia e per seguirne i cambiamenti con la barra braille devi andare in cursore jaws oppure, restando in cursore pc, aggiornare la lettura muovendoti con Tab e Shift+tab.

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