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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Alcune basi per utilizzare Goldwave 567 e due parole sugli equalizzatori hi fi

Introduzione

Prima parte: regolazione dei volumi ed estrazione tracce da cd

Seconda parte: comandi e concetti essenziali per elaborare e registrare un file

Terza parte: due parole sull'equalizzazione, come usare filtri ed effetti e come aggiungere e modificare i presets

Convertitore audio da digitale ottico a digitale coassiale

Nota sui cabinet Cooler master

Roxio Easy cd 6 vince ancora


Alcune basi per utilizzare Goldwave 567 e due parole sugli equalizzatori hi fi

Introduzione

Nota del 2015: l'avevo notato anch'io ma me l'ha fatto notare anche una persona senza che le dicessi nulla. Dopo la pubblicazione di questo articolo, l'unione italiana ciechi si è messa a farne una serie sullo stesso argomento. Lascio a voi ogni deduzione.
Questo lungo articolo che ho diviso in tre parti per agevolarne la consultazione, non sostituisce il manuale e non descrive tutte le possibilità del programma in oggetto. Trovi però le basi per fare i primi lavori e la cosa potrebbe essere superflua per chi si sente un esperto di Goldwave anche se personalmente sono dell'opinione che nel leggere le cose che già si conoscono si possa sempre trovare qualcosa che non si sa o comunque un modo diverso per farla. L'articolo che segue scaturisce anche da alcune domande ed osservazioni che ho ricevuto da alcune persone.

Prima parte: regolazione dei volumi ed estrazione tracce da cd

Nota del 2015: successivamente a questo articolo scoprirò che in windows 7 la regolazione del volume è un po' diversa ma sostanzialmente questo testo può essere una buona base anche per chi usa tale sistema o versioni successive.
Un modo empirico ma efficace per regolare il volume delle nostre registrazioni è quello di utilizzare la sintesi vocale come punto di riferimento. Questa infatti usa lo stesso controllo volume dei file wav ed mp3 e, per xp, te ne puoi rendere conto andando in:
Accessori, svago, controllo volume.
Se nella finestra che appare disattivi la casella wav/mp3, questi tipi di file audio non suoneranno più e con essi la sintesi starà finalmente zitta! Prendi un cd musicale possibilmente originale in modo da essere sicuro che non sia stato alterato e possibilmente di musica leggera in modo d'avere una dinamica più statica. In linea generale i primi cd degli anni '80 hanno un volume più basso rispetto a quelli più recenti e quindi se puoi scegli un disco con un volume elevato. Inserisci il cd nel lettore e dalla finestra principale di Goldwave 567 seleziona la barra dei menu e successivamente il menu Tool nel quale sceglierai Cd reader. Soprattutto se hai un solo lettore/masterizzatore, questo dovrebbe già essere selezionato nella casella combinata che la sintesi ti fa ascoltare appena entri nell'utility. Se non lo fosse, ovviamente lo andrai a selezionare ricordandoti però di dare un invio dopo la regolazione in modo da uscire da essa e proseguire con gli altri settaggi.
Note importanti: nel computer in cui ho fatto le prove ho un lettore cd e un masterizzatore dvd. Il primo mi rimane selezionato anche nelle sessioni di lavoro successive mentre il masterizzatore devo selezionarlo ad ogni sessione e non ne conosco la ragione. L'ordine dei controlli descritti qui sotto cambia a seconda di ciò che si sta facendo e quindi raccomando di non imparare a memoria il numero di volte in cui premere Tab ma d'imparare il concetto per cui si preme quel determinato pulsante. Quand'ero alle medie c'era una ragazza che imparava la storia e la geografia a memoria senza capire il motivo per cui il Veneto confina con la Lombardia piuttosto che con il Piemonte e naturalmente la professoressa le diceva chiaro e tondo che era andata male anche se aveva recitato la lezione come un pappagallo... Pooortobello! Tornando seri, in certi casi in cursore jaws è possibile vedere i pulsanti disponibili e non disponibili mentre in altri, non so perché, sempre in cursore jaws non si riesce a leggere l'etichetta di un determinato pulsante che invece magari trovi con Tab dal cursore pc (prova svolta con Jaws 11).
Per estrarre velocemente una o più tracce di un cd non sono necessari tutti i settaggi descritti di seguito, puoi semplicemente selezionare le tracce che ti interessano e cliccare su Save, ma almeno una volta ti consiglio di leggere anche a cosa servono gli altri controlli. Dopo la casella combinata per la selezione del lettore vista sopra, premendo Tab sei sul nome della scheda che stiamo regolando e cioè Read tracks. Con la freccia a destra ne trovi altre due che non prendo in considerazione perché contengono opzioni che non ho capito e sperimentato e altre che ho compreso solo in minima parte. Comunque sono: Read time range e Options. Restando su Read tracks, (leggi tracce), spostandoti con Tab trovi alcuni controlli che, se necessario, useremo dopo e sono: Album, Year (che significa anno), Genre, Eject (per espellere il disco). Proseguendo ancora con Tab trovi l'elenco delle tracce del cd che hai inserito. La sintesi dice che non è selezionato nulla ma se ti sposti con la freccia in basso passando così alla traccia due, tutte le tracce del cd verranno selezionate e se le lasci così ovviamente verrà estratto tutto il cd quando cliccherai su Save. Come al solito puoi deselezionare o riselezionare una traccia tramite lo spazio e, come vedremo poi, anche con un pulsante apposito. Nel muovere le frecce sopra l'elenco delle tracce abbiamo fatto sì che nella scheda sia disponibile il pulsante Preview, (anteprima), che in precedenza non abbiamo incontrato. Premendolo ascolterai la traccia del cd su cui sei posizionato mentre lo Stop che si trova subito dopo di esso ovviamente la spegne ma Più semplicemente puoi premere f4 per il play ed f8 per lo stop. Dopo l'elenco delle tracce, premendo Tab trovi il pulsante Rename per rinominare una traccia. Al contrario, se avessimo già rinominato una traccia oppure se avessimo scritto qualcosa negli altri campi, ad esempio nel campo Album, prima di Rename incontreremo Save titles, (salva titoli), che serve ad aggiornare il database di Goldwave con le informazioni immesse. Dando invio su Rename a volte la sintesi t'inganna e sembra che tu stia rinominando il genere dell'album ma in realtà sei sulla traccia selezionata in precedenza dove con Backspace cancelli il titolo esistente e ci scrivi quello nuovo seguito da invio. Puoi anche cancellare solo una parte del vecchio titolo premendo la freccia sinistra fino al punto necessario e il tasto Canc per togliere ciò che non serve e digitare la parte di titolo che desideri inserire facendolo seguire da Invio come prima. Perché le modifiche siano presenti anche in una nuova sessione di lavoro bisogna cliccare su Save titles in modo d'aggiornare il database oppure rispondere Yes alla richiesta di salvataggio quando cliccherai su Close per chiudere Cd reader. Puoi rinominare altre tracce ripetendo le operazioni scritte qui sopra. Cambiare il nome a una traccia serve solo quando questa è priva del titolo del brano che non riesci a trovare in rete tramite l'operazione spiegata qui sotto. Ovviamente l'estrazione dell'audio di una traccia avviene anche se questa non ha il titolo e mettercelo serve solo ad avere il file con quel nome, nome che puoi aggiungere anche in un secondo momento rinominando il file estratto. Se non lo fosse, collega il computer ad internet e, spostandoti con Tab, dopo Rename incontrerai Get titles (ottenere i titoli) che serve appunto a prelevare i titoli del cd da un database in rete. L'operazione dura qualche secondo e al termine non è necessario cliccare su Save titles per inserirli nel database presente nel tuo pc. Capita però che qualche dato non venga trovato, ad esempio l'anno del cd, che puoi inserire manualmente nell'apposito campo senza dare invio come invece si fa quando rinomini una traccia. Così facendo dovrai cliccare però su Save titles affinché le modifiche vengano salvate nel database memorizzato nel percorso:
\documents and settings\all users\dati applicazioni\goldwavecddb
dove trovi un numero di file equivalente al numero di cd che hai inserito. Come scritto sopra, al posto di Save titles puoi rispondere Yes alla richiesta di salvataggio quando cliccherai su Close per abbandonare il programma. Riprendendo la passeggiata con Tab, dopo Get titles incontriamo Unselect all, (deseleziona tutto), per deselezionare tutte le tracce. Una volta premuto, questo pulsante diventa Select all, (seleziona tutto), per fare l'operazione inversa. Con un altro Tab finalmente incontriamo Save per estrarre una o più tracce del cd. Come al solito viene chiesta la cartella di destinazione ed il pulsante Browse equivale all'italiano Sfoglia. Trovi una casella combinata con la quale decidi che carattere inserire quando nel nome di un file vi sono caratteri non validi (per default vi è un trattino che Goldwave chiama come un detersivo: dash!). Spostandoti con Tab, trovi un'altra casella combinata dove scegli il formato in cui salvare la traccia, ad esempio mp3. Attenzione che se scegli file di testo verrà fatto un txt grandissimo che all'apertura con blocco note manderà in crisi Jaws bloccandoti il pc. Se proprio vuoi fare un file di testo con il quale comunque vedi solo una sequenza di numeri, scegli una traccia assai piccola preparata da te con un cd riscrivibile. Proseguendo con Tab trovi la scritta Attributes riferita alla casella combinata successiva dove scegli appunto gli attributi del file che ovviamente cambiano a seconda del formato che hai scelto nella casella precedente. Per un mp3 standard scegli layer-3 44100 hz 128 kbps stereo. Proseguendo con Tab trovi il pulsante con il quale decidi se sovrascrivere o meno un eventuale file esistente con lo stesso nome e, finalmente, l'Ok per salvare una o più tracce. Al termine appare una finestra che t'informa del buon esito o di eventuali errori e cliccherai su Ok.
Nota: la prima volta in cui ho fatto la conversione in mp3, Goldwave cercava la libreria lame_enc.dll e nel computer ne avevo ben quattro ma forse erano troppo vecchie oppure non ha cercato nei percorsi giusti e così gliel'ho lasciata scaricare da internet e si è scelto quella che gli piace ficcandosela dove gli pare, ossia in ... \dati applicazioni\goldwave. Tuttavia non ricordo in quale momento della sessione di lavoro fa questa operazione, forse quando si dà l'ok per la conversione che tra l'altro risulta assai più lenta rispetto a Creative wave studio.
Esci da Goldwave e visualizza le proprietà di una traccia appena convertita. Attivando il pulsante Avanzate nella scheda Riepilogo, vedrai che le proprietà corrispondono a quelle immesse in Goldwave. Suonando questa traccia, con molta probabilità il volume di essa sarà leggermente inferiore a quello della sintesi nei punti in cui ci sono pochi strumenti e si canta piano mentre sarà un po' superiore ad essa quando l'arrangiamento ha molte parti e si canta forte. La traccia che abbiamo estratto digitalmente non è stata influenzata dal volume del nostro pc e quindi dovremo ottenere circa lo stesso risultato anche quando registreremo dal'ingresso linea, dal microfono o da un ingresso digitale ottico o coassiale per i quali è necessario regolare il volume. Tuttavia se ti capita d'avere un volume un po' più alto della sintesi non disperare: contrariamente a quanto accadeva in passato quando si lavorava con nastri e cassette che andavano facilmente in saturazione, con i nuovi supporti possiamo un po' eccedere con l'intensità del suono. Naturalmente, così come accadeva con i registratori a cassetta, la persona vedente vede il voomiter che appare su schermo il quale cambia un po' a seconda del programma di registrazione che si sta usando. Con i nuovi supporti, cd, pen drive, hard disc, minidisc e, entro una certa misura, le cassette dat, non ci sono problemi nemmeno per la dinamica del suono ossia quando i bassi o gli acuti sono un po' spinti come accadeva, e forse accade tutt'ora, con le tastiere musicali ed in modo particolare in quelle con gli altoparlanti incorporati. Proprio per far suonare bene gli altoparlanti incorporati, la tastiera veniva equalizzata spingendo molto sugli acuti e sui bassi e quando l'andavi a registrare su cassetta bisognava togliere un po' di queste frequenze per non mandare il nastro in saturazione anche a volumi piuttosto bassi. Un esempio di quanto sto dicendo lo trovi nella vecchia tastiera Korg i4s che possiede anche un ingresso audio al quale è possibile collegare l'uscita di un mixer. Così facendo noti come gli altoparlanti in dotazione siano in realtà assai scadenti e come vengano fatti suonare abbastanza bene tramite l'equalizzazione della tastiera stessa che, se amplificata in un impianto hi fi, dà dei bassi e degli acuti notevoli con i quali rischi di danneggiare le casse di un impianto progettato per l'ascolto della musica proveniente da cd e altri supporti ma non da tastiere musicali e quindi è buona norma diminuire le frequenze estreme. Torna in Goldwave e tramite f11 vai in Control properties (controllo delle proprietà). Ti trovi sulla scheda play di cui potresti regolare le opzioni ma lasciamo stare. Con freccia destra o con Ctrl+tab vai su Record (registrazione). Premendo Tab più volte, raggiungi l'opzione Record mode dove trovi un pulsante radio che regolerai su Unbounded (illimitato). Questa opzione fa in modo che la durata di un nuovo file non abbia una durata predefinita ma duri quanto serve alla registrazione (spazio su disco permettendo). Vai sulla scheda Volume che trovi più a destra. Qui, oltre a decidere la scheda audio su cui agire, regoli il volume di registrazione che non ha nulla a che fare con quello di riproduzione. Tanto per fare un esempio, potresti avere il volume del microfono all'80% in registrazione e solo al 40% in riproduzione in modo che il suono in tempo reale sia basso così da evitare l'effetto Larsen (il classico fischio del microfono) che si sente soprattutto nelle vecchie schede audio. I controlli della scheda Volume agiscono come quelli del mixer di windows di cui ho già parlato e quindi puoi rendere attiva solo una sorgente per volta. Non esiste una percentuale di volume standard da impostare e ciò per due fattori: se ad esempio usi l'ingresso linea per prelevare il suono da un registratore a cassetta, il volume di input sarà determinato dall'uscita del registratore e dalla sensibilità in ingresso della scheda audio che varia a seconda del modello, della marca e dall'epoca in cui è stata costruita e quindi l'unica è fare delle prove di registrazione e riascoltare ciò che si è registrato senza buttarsi a capofitto nella registrazione definitiva. Imposta i volumi e attiva una sorgente e poi vai su Ok per salvare il tutto. Se vai nel mixer di windows noterai che il volume di registrazione è impostato come l'hai settato in Goldwave. Come accade per Winamp, anche Goldwave ha il proprio volume di riproduzione la cui regolazione non va a spostare il volume di riproduzione impostato nel mixer di Windows. Ne consegue che quando fai il play con goldwave, il volume dipende dalle impostazioni di output del mixer di windows ma anche dall'impostazione di output di Goldwave. Consiglio di lasciare il volume di Goldwave al 100% come dovrebbe essere per default, dico dovrebbe perché avendo smanettato parecchio posso non ricordare bene com'era all'inizio. Per controllare, dalla finestra principale del programma premi Alt+f6 per passare alla finestra Goldwave control e spostati con Tab fino ad incontrare Volume. La freccia giù lo abbassa mentre quella su lo alza ma la sintesi non dice niente e per vedere i numeri che cambiano devi andare in cursore jaws oppure spostarti con la riga braille con la quale vai meglio soprattutto se la sganci dal cursore pc (per la mb408l si fa con la pressione di f5 del pannello frontale). Nella stessa finestra e con la stessa tecnica puoi agire su Balance (bilanciamento) e su speed (velocità di riproduzione).

Seconda parte: comandi e concetti essenziali per elaborare e registrare un file

f2=play1 (suona dall'inizio alla fine);
f3 oppure shift+spazio=play2 (suona la porzione di file selezionata);
f4 oppure spazio=suona dal cursore fino a fine file, premendo ancora spazio il play si ferma);
f5=indietro (facendo sentire il suono, oppure freccia sinistra ma in modo diverso);
f6=avanti (facendoti sentire il suono, oppure freccia destra in maniera diversa);
f7=pausa/ripresa del play;
f8=stop riproduzione;
f9=nuova registrazione;
ctrl+f7=pausa/ripresa registrazione;
ctrl+f8=stop registrazione;
ctrl+f9=registra dal punto selezionato;
alt+f6=passa alternativamente dalla finestra principale a Goldwave control;
frecce alto e basso=regolano volume, effetti, filtri eccetera;
inizio/fine=va ad inizio o fine file;
apostrofo (')=inizio marker;
ì accentata (ì)=fine marker;
shift+e=set (apre la finestra per regolare i marcatori);
shift+\=previous (riporta i marcatori alla posizione precedente).
Importante: per posizione dei marcatori qui s'intende lo spostamento di un singolo marcatore in modo che la coppia di marcatori torni ad avere le posizioni precedenti all'ultima regolazione immessa.
copia, incolla, taglia, annulla e cancella=ctrl+c, ctrl+v, ctrl+x, ctrl+z e canc come al solito.

Gli altri tasti li trovi passeggiando sui menu della barra dei menu, visualizzando l'elenco che si trova nel menu Options, Keyboard ed ancora leggendo il manuale in inglese schifoso! Dal menu File scegli Open per aprire la traccia che abbiamo convertito nella prima parte. Ci vuole un po' di tempo perché il file mp3 viene decompresso per essere elaborato. Dopo aver fatto un po' di prove con il play, la pausa e gli spostamenti nel file, vediamo il concetto di base per elaborarlo.
Nota: per default lo spostamento con le frecce è troppo ampio, lo puoi diminuire premendo Shift+2 (che equivale ad un secondo) o Shift+2 eccetera. questi comandi si trovano nel menu View (visualizza) della barra dei menu. Lo spostamento con le frecce diminuisce ma non lo fa con i tempi indicati e questa è una cosa che dovrei approfondire. Fermo restando che probabilmente ci sarà un modo per selezionare un pezzo di file anche con il mouse con il quale (attraverso i tasti dello screen reader) ho provato un po' e poi mi sono scocciato, qui torna il metodo dei blocchi di testo che si usava in dos (e che personalmente non mi vergogno d'usare tutt'ora nonostante adoperi anche i programmi più moderni). Chi ha gli anni per ricordare come si facevano i blocchi di testo con Wordstar, sa che si metteva un segno d'inizio blocco e uno di fine blocco e che poi di quella porzione di file potevi farci ciò che volevi senza paura di deselezionarla per errore come invece può capitare con i programmi windows. Qui è la stessa cosa anche se il blocco fatto con Goldwave è più evoluto perché, come vedremo, non pretende che ci sia per forza un inizio e fine blocco come invece accadeva in Wordstar. Indipendentemente da come ci arrivi, vai un po' avanti nel file e quando senti l'inizio della parte che vuoi elaborare premi l'apostrofo senza invio. Abbiamo inserito quello che Goldwave chiama Start marker (marcatore d'inizio) equivalente all'inizio blocco di Wordstar. Senza preoccuparti di deselezionare qualcosa, vai al termine della parte che intendi elaborare e digita la ì accentata senza invio. Abbiamo inserito quello che Goldwave chiama Finish marker (marcatore di fine) che equivale al fine blocco di Wordstar. Con f3 o con Shift+spazio puoi ascoltare la parte selezionata e se ti accorgi che il punto d'inizio o il punto di fine non sono perfetti, premi Shift+e per andare in Set marker (regola i marcatori) per modificare l'impostazione. Con Tab raggiungi Start che equivale al punto d'inizio espresso in ore:minuti:secondi.millisecondi. Digita il nuovo numero mettendo il segno dei due punti tra le ore i minuti e i secondi, il punto tra i secondi e i millisecondi così come ho scritto in un fuori serie di dieci anni fa. Se non ti servono puoi tralasciare i millisecondi, Goldwave inserirà quattro zeri. Se vuoi, prima di cliccare su Ok puoi anche cambiare Finish marker (marcatore di fine). Naturalmente puoi ripetere l'operazione se ascoltando con f3 senti che non va ancora bene. Adesso il blocco che hai fatto lo puoi copiare in un altro file, cancellare, copiare, metterci effetti o filtri, insomma tutto ciò che prevede il programma. Puoi fare tutte le prove che ti pare perché al termine, quando premerai alt+f4 per uscire, basterà dire di no alle modifiche per annullare tutto.
Nota: probabilmente c'è anche un altro modo per cambiare il punto dei marcatori ma per il momento conosco solo quello scritto sopra.
Tagliamo l'inizio e la coda di un file. Dieci anni fa ho già scritto come fare in un articolo in cui Goldwave l'ho solo sfiorato ma ne sapevo assai poco ed il modo proposto era assai macchinoso. Non è che adesso ne sappia molto di più però... Per ovvie e varie ragioni capita spesso di dover tagliare l'inizio e la fine di un file e qui mettiamo in pratica l'evoluzione dei blocchi di cui parlavo prima. Quando carichi un brano, il marcatore d'inizio è a zero mentre quello di fine ha il valore corrispondente alla durata del brano stesso. Vai fino al punto in cui desideri che la registrazione abbia inizio e lì inseriscici il marcatore di fine tramite la ì accentata. Pur non avendo inserito l'inizio blocco, esso comincia da inizio brano e termina là dove hai messo il marcatore di fine e quindi tagliando con Ctrl+x toglierai la parte iniziale che non volevi. Con Shift+\ attiva il comando Previous che porta i marcatori alla posizione precedente e cioè ad inizio e fine brano. Ma nel frattempo, per l'effetto del taglio, la durata del brano è cambiata e quindi il marcatore di fine non avrà più il valore precedente ma quello del brano tagliato. Vai a fine file e torna indietro fino al punto in cui desideri che abbia termine la registrazione e lì mettici il marcatore d'inizio tramite l'apostrofo. Adesso il blocco comincia da quel punto e va fino alla fine del file e quindi con Ctrl+x toglierai l'ultima parte della registrazione che non volevi. Per registrare un file nuovo entra in Goldwave e con Ctrl+n attiva il menu New (nuovo) dove imposterai il formato che desideri. Il programma ricorda le impostazioni e quindi se nella prossima sessione di lavoro non hai l'esigenza di cambiarle, per registrare un nuovo file ti basterà premere f9. Gli altri comandi per la registrazione sono scritti all'inizio di questa parte.

terza parte: due parole sull'equalizzazione, come usare filtri ed effetti e come aggiungere o modificare i presets

Salvo casi particolari di cui poi porterò qualche esempio, personalmente amo usare filtri ed effetti con molta parsimonia e preferisco mettere nei nuovi supporti le vecchie registrazioni così com'erano all'epoca in modo da non alterarne il ricordo e, se necessario, filtrarle ed equalizzarle in un secondo momento. A togliere una determinata parte di frequenze o del rumore fai sempre a tempo mentre è assai più difficile, ed in certi casi impossibile, rimpiazzare ciò che hai tolto. Il suono più naturale di un impianto hi fi è quello senza filtri ed infatti certi amplificatori permettono l'esclusione dei comandi per la regolazione dei toni. Non si tratta solo d'inibire due potenziometri ma soprattutto di bypassare i circuiti atti al filtraggio del suono in modo che questo faccia un percorso meno tortuoso riducendo così disturbi e distorsioni. Chi non ha mai visto un equalizzatore lo può immaginare come un apparecchio hi fi da mettere in rack piuttosto spesso in modo che i cursori posti sul pannello frontale abbiano la possibilità di muoversi verso l'alto e verso il basso partendo da una posizione centrale. Ogni cursore aumenta o diminuisce una determinata banda (o fetta) di frequenze udibili e quindi un equalizzatore a sette bande avrà sette cursori per il canale sinistro e sette per il destro ma si arriva addirittura ad equalizzatori con trentadue bande. Tieni presente che se ad esempio alzi o abbassi il cursore che controlla la banda dei 150 hz, non solo aumenterai o diminuirai quella frequenza ma anche quelle attorno ad essa. Inoltre, alterando una determinata parte di frequenze, vai anche ad alterare le loro armoniche con la conseguenza di un'alterazione del timbro. Per tanto, quando si interviene su una determinata banda di frequenza spesso si dovrà intervenire anche su quelle adiacenti per avere un timbro piacevole. Più elevato è il numero di bande dell'equalizzatore e più precisa (e macchinosa) sarà la regolazione perché le frequenze udibili vengono tagliate in fette più strette. Negli anni '80 avevo un equalizzatore a otto bande dotato di un microfono e di rumore rosa per l'analisi e la regolazione in base all'ambiente e quindi direi abbastanza professionale. Il timbro del "rumore rosa" è simile a quello di un sintonizzatore fm analogico sintonizzato là dove non ci sono radio e comprende tutte le frequenze udibili con l'enfatizzazione di quelle più basse e la diminuzione di quelle acute in modo da seguire l'andamento con cui il nostro orecchio le percepisce. Con l'equalizzatore Sansui che avevo negli anni '80, (da non confondere con Sansumg), mandavo alle casse il rumore rosa ad un determinato volume e ponevo il microfono nel punto d'ascolto in modo che l'ambiente venisse analizzato. Dopo un po', i cursori cominciavano a muoversi automaticamente tramite l'ausilio di un motorino passo-passo di cui l'apparecchio era dotato e si posizionavano in modo da regolare il suono in base alle informazioni captate dal microfono. La stanza in cui all'epoca avevo l'hi fi era piccolina e quindi era ovvio che venissero tolte parecchie frequenze basse che in quel caso tendono sempre ad essere eccessive ed era abbastanza ovvio che venissero diminuite quelle medie che a volte tendono a risuonare in maniera eccessiva in un ambiente domestico. Probabilmente se all'epoca avessi avuto le casse che adopero oggi, gli acuti non sarebbero stati aumentati o comunque non così tanto come invece avveniva con quelle che avevo all'epoca. Alla fine l'ascolto però non mi piaceva e lo trovavo innaturale e la cosa era ovvia almeno per tre motivi:
1) equalizzare significa far sentire al nostro orecchio tutte le frequenze in maniera equa. E tuttavia se in quella stanza avessi suonato un pianoforte, di certo al mio orecchio non sarebbero arrivate tutte le frequenze in modo uguale e, proprio per le caratteristiche della stanza, sarebbero state più evidenti quelle basse. Difficilmente trovi stanze o addirittura sale da concerto che abbiano una sonorità equa per tutte le frequenze, sonorità che tra l'altro cambia anche a seconda della posizione in cui ti trovi o dal fatto che la stanza sia piena di gente eccetera. Per tanto il nostro orecchio non è abituato a sentire suoni equalizzati provenienti da uno strumento acustico ed è per questo che trovavo il suono innaturale.
Nota del 2015: lo scorso inverno sono andato ad un concerto da camera. Non ho mai sentito una sala che, nonostante gli strumenti dal vivo, enfatizzasse i bassi in quel modo tanto che, non vedendo, all'inizio mi era venuta l'idea che fossero amplificati.
2) Il suono mi sembrava innaturale proprio a causa dell'inevitabile alterazione che i filtri aggiungono al suono stesso.
3) L'equalizzazione faceva in modo che la parte medio-bassa delle casse lavorasse a basso regime emettendo così un suono "privo di corpo" mentre i tweeter, altoparlanti per gli acuti, venivano forzati a lavorare quasi al di là delle possibilità per cui erano stati progettati. Quelle casse infatti avevano tweeter con suono assai morbido tanto amato da noi orbi colleggiali all'epoca in cui le avevo comprate (in collegio se un orbo andava in canale tutti gli altri ci correvano dietro e, purtroppo, in certi ambienti dei non vedenti le cose sono rimaste così nonostante siano passati trent'anni). La conseguenza era che le casse stesse lavoravano male, la parte medio-bassa era soffocata come una Ferrari nel traffico cittadino mentre la parte acuta veniva spinta come una cinquecento in autostrada con l'acceleratore sempre al massimo ed è ovvio che in quelle condizioni il suono non potesse essere dei migliori.
Alla fine l'equalizzatore l'ho adoperato solo per correggere registrazioni che ne avevano davvero bisogno. Naturalmente questa è la mia opinione sull'equalizzazione ed ognuno ha i propri gusti. Ho fatto tutto questo lungo discorso soprattutto per chi non ha mai adoperato questo tipo di strumento in modo che abbia alcune basi per partire quando andrà ad usarlo anche se magari lo farà in modo virtuale tramite il computer. Mi è capitato infatti di conoscere chi fa confusione tra equalizzatore e mixer ma ovviamente non mi scandalizzo della cosa, ognuno conosce le cose su cui può fare esperienza! Entra in Goldwave e carica un file audio. Dalla barra dei menu scegli Effect (effetti), vai nel sottomenu Filter (filtri) e da questo scegli Equalizer (equalizzatore). Sulla parte superiore della finestra trovi le sette bande in cui opera l'equalizzatore: 60 Hz, 150 Hz, 400 Hz eccetera (sette bande di equalizzazione vengono adoperate anche da certi equalizzatori che si possono collegare all'esterno del computer). Le bande dell'equalizzatore di Goldwave verranno raggiunte con Tab quando ci muoveremo e per default hanno tutte il valore di 0.0 che potrai aumentare con la freccia su e ovviamente diminuire con la freccia giù. Il cursore si trova in un campo di editazione ma per il momento non scrivere niente e spostati con Tab fino a quando la sintesi ti dice 60 Hz. Sulla riga corrente troverai la sigla db (decibel) e una successione di 0.0 separati da uno spazio. Soprattutto se hai una barra braille fai presto a capire che è evidenziato il primo gruppo di numeri là dove tra l'altro si trova il cursore pc. Premendo la freccia su vedrai che il numero diventa 1.0 e così via mentre con quella in basso lo porti a valori negativi preceduti dal segno meno. Si tratta però anche di un campo di editazione e quindi se preferisci puoi digitare i numeri ricordandoti di separarli con il punto e d'inserire il meno per quelli negativi. Se sposti il tuo amico Tab sui 150 Hz, vedrai che viene evidenziato il secondo gruppo di numeri della riga corrente e così via fino all'ultimo valore che non riguarda più le bande dell'equalizzatore ma il volume. Infatti aumentando o diminuendo determinate bande di frequenza è ovvio che si vada ad aumentare o diminuire anche il volume soprattutto se la regolazione è stata drastica. Prima di proseguire con le altre prove bisogna conoscere cosa s'intende per preset. E' un'insieme di regolazioni preselezionate che, nel nostro caso, costituiscono un'equalizzazione ma che possono essere riferite a qualsiasi filtro ed effetto o addirittura alle proprietà di un file. Immagina di elaborare una registrazione piuttosto lunga e d'aver trovato un'equalizzazione che ti piace. Se a questa equalizzazione dai un nome e la memorizzi in un preset, potrai riprendere il lavoro anche da qui ad un mese semplicemente selezionando il preset in cui l'hai inserita senza ripetere le regolazioni. Per memorizzare le impostazioni in un preset non devi per forza partire da zero ma puoi prendere un preset esistente come base al quale puoi anche cambiare nome e apportare tutte le modifiche che desideri e ciò è valido anche per i presets già esistenti in Goldwave. Con Tab torna sul campo di editazione in cui ti trovavi appena entrato nell'equalizzatore e scrivi un nome, ad esempio prova, ma senza premere invio. Spostandoti una volta con Tab la sintesi ti dirà: Presets Add Preset. Questa voce, come del resto la successiva che è Presets Remove Preset, la trovi solo se nel campo di editazione hai scritto qualcosa oppure se in tale campo hai selezionato un preset esistente tramite le frecce su e giù. Questi pulsanti, che rispettivamente significano aggiungi e rimuovi, non si trovano con il cursore jaws ed il motivo mi è ignoto. Una volta fatta l'equalizzazione, se la vuoi memorizzare in modo da poterla richiamare in una sessione di lavoro successiva premi lo spazio su Presets Add Preset. La configurazione è stata salvata ma le sue impostazioni non sono state scritte sul file audio che stai elaborando e per farlo devi dare invio su Ok. Tuttavia non sei obbligato a memorizzare le impostazioni in un preset per poterle applicare al file audio. Se pensi che la configurazione svolta ti serva solo per quella sessione premi invio su Ok ed il gioco è fatto. Attenzione a non dare invio su Presets Add Preset oppure su Presets Remove Preset perché in tal caso attiveresti il pulsante predefinito che è Ok scrivendo le modifiche nel file audio. Se per errore hai dato invio ma non vuoi scrivere la regolazione nel file audio, premi Alt+f4 per uscire da Goldwave e rispondi no alla richiesta di conferma delle modifiche. Tornando alla finestra dell'equalizzatore, naturalmente il pulsante Preview (anteprima) serve a sentire il suono delle regolazioni svolte e lo Stop per fermare l'esecuzione del brano durante la quale puoi apportare le modifiche all'equalizzazione sentendo in tempo reale ciò che stai facendo. Tuttavia non è sempre così o per lo meno non lo è con tutti i parametri dei vari filtri ed effetti come ho notato con il filtro noise reduction. In certi casi la pressione di Preview ti fa sentire la regolazione presente nel momento in cui l'hai premuto ma non quella che fai durante l'ascolto e per sentirla dovrai premere Stop e nuovamente Preview. Se hai memorizzato un preset tanto per provare ma non ti piace, selezionalo con le frecce e rimuovilo premendo lo spazio su Presets Remove Preset ed y per confermare. Selezionando un preset esistente, ad esempio only bass, con Backspace puoi cancellarne il nome e al suo posto scriverci quello in italiano, solo bassi, e, senza fare alcuna modifica, premere spazio su Presets Add Preset per aggiungerlo a quelli esistenti. Il vecchio only bass rimane ancora disponibile ma ovviamente lo puoi rimuovere come scritto sopra. Facendo la stessa operazione con gli altri preset, alla fine saranno tutti in italiano! Una cosa che forse hanno notato in pochi è che Goldwave 567 ha l'anteprima con il volume un po' più alto o forse solo un po' più distorto. E' una cosa che con la musica si fa fatica a notare ma che si evidenzia bene se apri un file con un unico suono composto da un'onda sinusoidale (mi è capitato con dei file che avevo prodotto con audacity che ho fatto passare per l'anteprima di Goldwave per delle prove). Avrete notato che i preset dell'equalizzatore proposti da Goldwave sono molto enfatizzati e forse ve ne chiederete il motivo. Equalizzazioni così spinte servono per effetti speciali ma anche a cose pratiche come segue. Immagina d'essere andato in periferia di una grande città e d'aver registrato un usignolo. Noi siamo abituati a sentire sempre rumori di vario tipo e quando hai fatto la registrazione ti sembrava che il sottofondo del traffico che si sentiva in lontananza non fosse poi così scocciante. Ma una volta messa la registrazione sullo stereo di casa... Con il preset no bass, (senza bassi), puoi tagliare tutte le frequenze basse emesse dal traffico cittadino senza compromettere il canto dell'usignolo che non le adopera. Purtroppo il traffico cittadino non emette solo frequenze basse e quindi non toglierai del tutto il rumore e l'effetto ambiente della registrazione sarà un po' artificiale. Ma se lo scopo è quello di evidenziare il canto dell'usignolo, allora è una soluzione che vale la pena di provare. Con le opportune rettifiche, gli altri filtri ed effetti e gli altri preset di Goldwave si adoperano come quelli dell'equalizzatore. Il filtro pop/click che va utilizzato solo per togliere le scariche di una registrazione proveniente da un vinile inpolverato o rovinato, non va invece adoperato per eliminare il fruscio ed è composto da un solo parametro, tolerance (tolleranza), che per default ha il valore di 1000 mentre selezionando l'unico preset esistente il valore si abbassa a 600. L'intervallo di valori che si possono usare va da 200 a 5000 ma non tutti i numeri sono selezionabili con le frecce e quindi è meglio digitarli con la tastiera. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, minore è il valore e maggiore sarà l'intervento del filtro che consiglio invece d'usare con molta parsimonia perché provoca distorsione e sfasamento nel tempo. In passato ho letto che per eliminare le scariche questo tipo di filtro toglie dei frammenti al file audio ed è per questo che si ha uno sfasamento di tempo e, aggiungo io, forse la distorsione è provocata proprio dai bit mancanti. Il filtro noise reduction (riduzione del rumore) serve a togliere il fruscio delle registrazioni provenienti da nastro e vinile ma anche in questo caso va usato con parsimonia in modo da non avere un suono compresso che quasi quasi abbaia! Oltre al default, qui ci sono diversi preset e diversi parametri che comunque non ho studiato molto. Il parametro fft è legato a scale. Attivando la casella Output noise only (solo il rumore in uscita) puoi appunto sentire solo il rumore escludendo il resto della registrazione. E Qui mi fermo anche se potrei aggiungere ancora qualcosina ma lo farei però rischiando di dire cavolate perché si tratta di cose che so davvero poco. E tuttavia penso che quanto scritto fin qui basti ed avanzi per chi ha un minimo di buona volontà ad imparare. Saranno la tua intelligenza e creatività ad aggiungere ciò che manca in quello che forse è il più lungo articolo che sia mai apparso in fuori serie.

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Convertitore audio da digitale ottico a digitale coassiale

Può capitare d'avere la necessità di trasferire dell'audio digitale ma d'avere in casa un apparecchio con uscita ottica e l'altro con ingresso coassiale e quindi incompatibili. Ci viene in aiuto il convertitore digitale ottico coassiale costituito da una scatolina con l'ingresso ottico, a cui collegheremo l'uscita digitale del primo apparecchio, e l'uscita digitale coassiale a cui collegheremo l'ingresso del secondo dispositivo. C'è poi un ingresso per l'alimentazione a spina di cui il convertitore è dotato che lo rende un po' scomodo ma d'altra parte l'alimentazione è necessaria visto che la conversione eseguita non è solo un fatto meccanico per il quale sarebbe bastato un cavo con spine adeguate. Il suono che risulta da questa conversione non presenta difetti, peccato che non sia compatibile con tutti gli apparecchi. Per motivi a me ignoti, il convertitore non risulta compatibile con il lettore dvd Sony dvp-ns52p ed il masterizzatore Pioneer pdr-555rw. Inserendo un cd originale nel lettore oppure un file mp3 senza alcuna protezione, al masterizzatore arriva solo un frammento di segnale dalla durata di meno di un secondo ogni qualvolta si passa da un brano all'altro e nulla più. Da notare che con lo stesso masterizzatore Pioneer e un registratore di minidisc sempre della Sony il fenomeno non avviene. Siccome il dvd ed il masterizzatore citati sopra non avrebbero bisogno del convertitore perché provvisti delle prese necessarie ad inviare il segnale digitale da uno all'altro sia nel modo ottico che coassiale, ho potuto constatare che non si tratta di un'incompatibilità tra i due apparecchi e che il difetto viene aggiunto proprio dal convertitore che ho trovato a poco prezzo su:
www.calpedel.it

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Nota sui cabinet Cooler master

In passato ho descritto dettagliatamente il centurion 5 e il gladiator 600 di questa marca e anche accennato al centurion 5 II e quindi chi avesse bisogno di ulteriori informazioni le può trovare nei vecchi numeri. Può capitare che il metodo di fissaggio senza viti delle periferiche inserite negli alloggiamenti esterni non sia adeguato. Ci sono infatti dei cassetti per hard disk sata che hanno la cornice per il fissaggio priva del lato anteriore (quello che si troverà sulla parte anteriore del computer). Con le viti la cornice resta ferma ugualmente ma senza di esse i due lati lunghi, che tra l'altro sono in plastica, tendono a restringersi un pochino perché privi della traversa anteriore e ciò fa sì che il fissaggio con l'apposito dispositivo della Cooler master sia meccanicamente assai instabile. Per fortuna sul lato destro dei cabinet di questa marca è anche possibile usare il metodo di fissaggio tradizionale con le viti e per tanto, con le viti sulla destra ed il supporto di fissaggio Cooler master sulla sinistra, diventa meccanicamente stabile anche questo tipo di cassetto sata.

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Roxio Easy cd 6 vince ancora

Nel guardare i miei appunti ho visto d'aver registrato questo programma nel 2004 e per la sua longevità non speravo molto che potesse funzionare anche con i masterizzatori sata ed invece... Pare che funzioni! Uso il condizionale perché finora ho solo cancellato e riscritto un cd riscrivibile e quindi potrei incontrare problemi in seguito ma spero di no. Dopo l'installazione chiede di aggiornare il driver per il masterizzatore ma non gliel'ho lasciato fare perché tanto non troverebbe niente come del resto avveniva in passato fin da quando è uscita la versione 7. Per scopi commerciali è ovvio che non vengano aggiornate le vecchie versioni dei programmi perché altrimenti nessuno comprerebbe quelle nuove. E tuttavia, come del resto ho già scritto, il mancato aggiornamento del driver provoca solo l'impossibilità di espellere automaticamente il disco, praticamente una bagianata! La prova l'ho svolta con il masterizzatore dvd sata2 Lg gh22ns50 e la scheda madre Gigabyte ga-p55a- ud3 con sistema operativo xp.
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