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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Cabinet Cooler master cmrc600kkn1 gladiator 600

Prolunghe fan e fan-pwm

Jumper nei dischi sata3

Tastiera e mouse cordless Logitech mk300, tastiere usb, il bios ed il dos

Impostazione guidata accesso facilitato, la cartella dllcache e file di risposta per l'installazione automatica di xp

Riassunto su come installare xp automaticamente

Risolto un problema con Ghost 2003 e un secondo problema risolto solo in apparenza

Risolto il problema di Image for dos lento nel computer i5 e diverso comportamento di Verify a seconda dei dischi

Non usare Format del Dos su dischi recenti

Chiudere il contratto con Infostrada, subentro e guasti Telecom


Cabinet Cooler master cmrc600kkn1 gladiator 600

Si tratta di un mid-tower apparso sul mercato nei primi mesi del 2009 ancora in vendita ed ancora molto attuale. Nel titolo ho riportato la sigla completa con cui la Cooler Master lo cataloga ma per ragioni di semplicità durante questo articolo lo chiamerò con il solo nome commerciale Gladiator 600. Di questo cabinet ho già detto qualcosa nello scorso numero ma non l'avevo e quindi non potevo parlare per esperienza diretta come invece posso fare ora. Come il centurion 5 della stessa marca, anche il gladiator 600 merita l'attenzione di Fuori serie per certi particolari che non si trovano in tutti i cabinet e che magari un non vedente ha qualche difficoltà in più a conoscere per l'impossibilità di guardare le immagini in internet. Quanto poi ai negozi... Beh, spesso certe cose non ci sono e quando le ordini te le devi tenere anche se magari non ti piacciono. Secondo una recensione un po' di parte che ho letto in internet, il rapporto qualità prezzo di questo cabinet è molto elevato tanto da poterlo considerare un case di fascia "Alta" e non di fascia media o media-alta come invece è. Quando leggo queste cose resto sempre dubbioso e leggermente scocciato perché mi dico: figurati se la Cooler Master si mette a fare della beneficenza! Per poter continuare ad esistere, le ditte devono guadagnare e non regalare. E siccome mi piace dire le cose come stanno, metterò in evidenza anche qualche pecca che probabilmente contribuisce a mantenere il prezzo simile ad un centurion 5 II o di un centurion 5, dei quali ho parlato nei numeri scorsi, pur inserendoci caratteristiche più elevate. Siccome il centurion 5 II non l'ho mai avuto, confronterò il gladiator 600 solo con il centurion 5 rispetto al quale si nota subito una minore robustezza specialmente per quel che riguarda la cornice delle mascherine anteriori che è tutta in plastica mentre quella del centurion 5 aveva i lati lunghi in alluminio che oltre a dare un tocco di estetica davano anche un po' di solidità in più. Il pannello anteriore del Gladiator 600 è costituito da cinque alloggiamenti per unità esterne da cinque pollici e un quarto, manca quello da 3 pollici presente invece nel centurion 5 ed è proprio per questo che assieme al cabinet viene fornito un frame in plastica per installare un'unità da 3 pollici su una da cinque. Sotto agli alloggiamenti, circa a metà cabinet, troviamo i comandi e le prese: un tasto grandissimo per il power, uno più piccolo che accende e spegne l'inutile led blu della ventola anteriore.
Nota: il led di una ventola serve solo all'estetica ed il pulsante per accenderlo e spegnerlo fa aumentare inutilmente il prezzo del cabinet. Sarebbe stato meglio avere una ventola senza led e senza interruttore per accenderlo e spegnerlo ma che ci fosse il sesto alloggiamento per le unità esterne da tre pollici.
Troviamo poi il reset assai piccolo. E' talmente minuscolo che anche la recensione un po' di parte che ho letto l'ha quasi ammesso. Chi ha potuto incontrarmi di persona sa che ho le dita assai sottili e tuttavia faccio fatica ad usarlo con il mignolo e per chi ha le dita grosse... Lasciate ogni speranza voi che le avete ed utilizzate una penna o qualche altro oggetto appuntito. E pensare che per mettere un tasto un po' più grosso c'era un sacco di spazio! Ci sono poi due prese usb 2.0, una presa esata di cui nella recensione si dice che è possibile staccare il cavo quando non viene utilizzata. Il cavo naturalmente si trova all'interno del cabinet e probabilmente tirandolo si staccherà, certo è che si trova in una posizione che se per caso lo vuoi infilare nuovamente devi trafficare un bel po' e quindi tanto vale lasciarlo lì anche se per il momento non adoperi la presa esata. Tra l'altro, le schede madri attuali hanno un sacco di prese sata che per un uso domestico del computer difficilmente vengono tutte utilizzate e quindi tanto vale collegare ad una di esse il cavo della presa esata anche se per il momento non hai un dispositivo esterno da metterci. Ci sono poi le solite prese jack per il microfono e l'uiscita audio. Sotto ai comandi e le prese troviamo la gabbia degli hard disk con cinque alloggiamenti da 3 pollici accessibili ovviamente dall'interno del cabinet. A proposito di questi alloggiamenti, in internet puoi trovare la seguente descrizione che può ingannare chi non vede le figure: cinque alloggiamenti da 3 pollici visibili e uno nascosto. Il fatto che siano visibili non significa che comunichino all'esterno del cabinet. L'alloggiamento nascosto non è altro che lo spazio esistente tra il primo alloggiamento per gli hard disk e l'ultimo per le unità esterne. In questo spazio non ci si può infilare un hard disk e non so come possa essere utilizzato anche perché il montaggio di un componente sarebbe ostacolato dal passaggio dei cavi che vanno al pannello frontale. Prima di togliere il pannello anteriore, che come nel centurion 5 è tutto forellato e ricoperto di spugna al suo interno per impedire per quanto possibile il passaggio della polvere, togliamo il pannello sinistro e destro del cabinet entrambe avvitati con viti a mano; nel centurion 5 c'erano viti a mano solo sul pannello sinistro perché, contrariamente a quanto serve fare nel gladiator 600, non c'era la necessità di togliere il pannello destro. Dentro al cabinet troviamo una scatola di cartone con il frame per un'unità da 3 pollici, le viti ed i supporti per il montaggio della scheda madre, le fascette per tenere a posto i cavi, le guide per gli hard disk, l'altoparlante del pc e un filtro che sembra una minizanzariera! Le fascette per stringere i cavi sono di quelle che una volta strette l'unico modo per toglierle è quello di tagliarle e per essere più veloce a togliere i cavi in caso di necessità io non le uso mai. L'altoparlante del pc è costituito da una capsulina con due fili assai corti ed il solito connettore. Si tratta di una soluzione economica che risparmia il costo di un vero altoparlante ed il filo per collegarlo alla scheda madre con la conseguenza di un suono assai flebile difficile da sentire quando hai le finestre aperte e dei beep molto corti; l'altoparlante del centurion 5 è tutta un'altra musica! Delle guide per gli hard disk e del filtro parlerò poi. Contrariamente al centurion 5, la scanalatura posta anteriormente sotto il cabinet che serviva a togliere il pannello frontale qui non sembra dare alcun effetto. Nella recensione che ho letto si dice di toglierlo premendo i piloncini del pannello frontale che sporgono sul bordo all'interno del cabinet. Fai questa operazione partendo dall'alto e contemporaneamente disincastrando il pannello. Ad differenza del centurion 5, puoi notare che le mascherine del pannello appena tolto non sono fissate con viti che in realtà erano inutili ed è stato bene risparmiare. Ad eccezione di quella superiore che ne ha due, ogni mascherina ha una linguetta per lato e per toglierla basta spingere la linguetta verso l'esterno e contemporaneamente spingere la mascherina verso l'interno della cornice. Peccato che l'incastro sia un po' più fragile rispetto a quello del centurion 5. Quattro alloggiamenti per unità esterne non sono ancora accessibili perché coperti dalle solite mascherine a strappo che abbiamo visto in passato di cui non conoscevo l'utilità. Ho letto che servono a trattenere la polvere però secondo me sono assai poco utili visto che hanno fori assai larghi mentre per la polvere ne basta uno minuscolo e quindi le ho tolte tutte come al solito. Come avveniva per il centurion 5, per il fissaggio delle unità esterne come i masterizzatori non servono viti ma basta tirare l'apposita leva verso la parte anteriore del cabinet anche se di primo achito nel gladiator 600 sembra non esserci la possibilità di bloccarla a causa della mancanza dell'apposito pulsante. In realtà, una volta tirata la leva, basta abbassarla avvalendosi dell'apposita zigrinatura posta su di essa. Contrariamente a quanto avviene per i cabinet tradizionali, gli hard disk vanno montati con il lato corto rivolto al pannello destro e sinistro del cabinet come segue. Per montare un disco occorrono due delle guide in plastica che abbiamo trovato dentro la scatola. Analizzandole possiamo vedere che hanno un estremo leggermente ricurvo verso l'esterno e quello sarà il lato che dovrà essere rivolto verso il pannello sinistro del cabinet. Hanno anche due piloncini che andranno infilati là dove di solito mettiamo le viti sul disco e quindi sul lato lungo del componente. Tenendo ferme le guide, infiliamo l'hard disk dal lato sinistro del cabinet spingendolo fino a quando sarà bloccato da un apposito fermo che risiede sul lato opposto e da uno scatto. Pur non essendo strettamente necessario, è bene che l'hard disk sia montato in modo che i contatti per i cavi siano rivolti verso il pannello destro del cabinet in modo da non esserne intralciati quando apriremo il computer togliendo solo il pannello sinistro. Per togliere il disco basta premere leggermente verso l'interno e tirare l'estremità ricurva delle guide che sono rimaste verso il pannello sinistro e che sporgono leggermente dalla gabbia degli hard disk. Con i dischi girati in questo modo si guadagna spazion nel cabinet e, in caso di rimozione, si evita il pericolo di mandarli a sbattere contro le schede montate sugli slot della scheda madre. In corrispondenza dell'all'oggiamento per l'alimentatore che, come scritto nello scorso numero si trova in basso, il fondo del cabinet è forellato in modo da poterci montare un alimentatore con ventola in pancia senza doverlo capovolgere. Sopra a questo alloggiamento, la parete posteriore del cabinet prosegue con i classici sette lamierini che coprono gli alloggiamenti per schede e prese aggiuntive che si montano allo stesso modo del centurion 5 (e quindi senza viti) e che continuano ad avere gli stessi problemi segnalati nello scorso numero. Il cabinet può ospitare una scheda madre di tipo atx o micro-atx ed il fondo in cui la si appoggia ha molti punti di fissaggio in modo da potersi adattare a schede con disposizione dei fori di fissaggio diversi. Il fondo in cui si appoggia la scheda madre ha cinque fori abbastanza larghi di cui due sono descritti nella recensione che ho letto mentre altri due sono solo accennati come commento ad una delle foto che l'accompagnano. Il quinto non viene menzionato e non so se sia visibile nella foto che ritrae il fondo del cabinet. Due di questi fori saranno parzialmente coperti dall'alimentatore il quale, pur coprendo tutta la superficie dei due fori, rimane leggermente scostato dal bordo di essi a causa del punto in cui va avvitato. Ne consegue che sul fondo del cabinet, cioè sulla paratia che si trova tra il pannello destro e la scheda madre, avremo due incavi dove è possibile inserire cavi in eccesso. Ci sono due modi per far andare i cavi in quel luogo: il primo è quello di farli passare per il terzo foro presente sul fondo del cabinet che si trova al termine dell'alimentatore andando verso la parte anteriore del case. Il secondo è quello di farli passare nello spazio esistente tra la gabbia dei dischi ed il fondo in cui va avvitata la scheda madre. La recensione dice che è possibile far passare i cavi nel foro accanto all'alimentatore e mandarli quindi sul retro tra il pannello destro ed il fondo in cui è avvitata la scheda madre dove possono essere fissati con delle fascette inserite in apposite asole a forma di "D" e poi farli rientrare a qualsiasi altezza. Non è vero. Non si possono far rientrare a qualsiasi altezza visto che sopra la gabbia dei dischi non c'è lo spazio per poterlo fare a meno di non farlo attraverso il foro che si trova all'estremo superiore del pannello, quello non menzionato nella recensione. La cosa sarebbe assai scomoda come vedremo dagli esempi che seguono. Fin che si tratta di alimentare solo degli hard disk tutto va bene. Il cavo esce dall'alimentatore, entra nel foro accanto ad esso andando tra il pannello destro e la paratia della scheda madre senza scocciare e rovinare l'estetica. Poi lo faccio rientrare usando lo spazio tra la gabbia dei dischi ed il fondo e lo collego a uno o più hard disk. Ma se con un unico cavo desidero alimentare l'hard disk e il masterizzatore che si trova nell'alloggiamento superiore del cabinet, probabilmente capiterà quello che è successo a me e cioè che sia troppo corto per aver sprecato centimetri preziosi nel farlo andare nel retro. Analogamente, il foro non menzionato nella recensione che si trova all'estremo superiore del pannello, potrebbe andar bene per far rientrare un cavo con il quale alimentare il masterizzatore posto nell'alloggiamento superiore del cabinet ma i centimetri rimanenti dello stesso cavo non mi permetterebbero di alimentare un hard disk a causa del percorso tortuoso che gli ho fatto fare (prima mandandolo in alto e poi facendolo ritornare verso il basso). Per tanto non ho usato il foro accanto all'alimentatore limitandomi ad usare lo spazio tra la gabbia dei dischi ed il fondo in cui è avvitata la scheda madre. Sempre sulla paratia in cui è avvitata la scheda madre troviamo invece un foro assai interessante attraverso il quale è possibile smontare quei dissipatori del processore che in mancanza di tale foro richiederebbero la rimozione della scheda madre per poterlo fare. Insomma: invece di smontare quasi tutto il computer per cambiare la ventola del processore, lo puoi fare in cinque minuti! In dotazione al gladiator 600 ci sono due ventole ma ne può ospitare addirittura cinque. In internet ho trovato una descrizione che su questo aspetto lasciava un po' a desiderare e anche la recensione di cui ho fatto cenno in questo articolo non descrive tutti i dettagli come invece trovi qui sotto. Sul pannello sinistro del case possono essere montate due ventole da 12 o 14 cm. I fori di areazione di questo pannello hanno le stesse dimensioni di quelli del pannello sinistro del centurion 5 e quindi un po' stretti ma non tanto come quelli di certi cabinet (mi riferisco in particolare ha due vecchi case che ho). Ma in questo caso i fori un po' stretti non costituiscono un problema visto che in quegli alloggiamenti non si possono montare ventole da 8 cm le quali, come abbiamo visto in passato, al di là della rumorosità dichiarata producono un bel rumore quando l'aria passa attraverso fori stretti con una certa forza a causa della velocità della ventola. Montando una ventola da 12 cm sul pannello sinistro, possiamo adoperare il filtro visto sopra fatto come una minizanzariera con quattro fori per le viti in modo da interporlo tra la ventola ed il pannello sinistro per far sì che la polvere non venga aspirata dall'esterno del cabinet. Non ho provato questo montaggio e mi viene il dubbio che nel farlo si aumenti il rumore della ventola a causa dei piccoli fori del filtro. L'alloggiamento del pannello posteriore può ospitare una ventola da 8, 9 e 12 cm (peccato che non se ne possa mettere una da 14) ed ha fori di areazione un po' più larghi rispetto al pannello sinistro e tuttavia più stretti del pannello posteriore del centurion 5. Proprio per questo, se si monta una ventola da 8 cm e la si fa girare a 2800 rpm, nel gladiator 600 si avverte un rumore leggermente più forte rispetto a quello che si sente nel centurion 5 con la stessa ventola e alla stessa velocità. Non ho capito la logica di fare i fori più stretti rispetto al centurion 5! A proposito dei fori di areazione, la scorsa primavera ho inviato una richiesta d'aiuto in un forum per sapere se un determinato modello di cabinet Cooler master (modello che ora non ricordo) aveva i fori larghi come quelli del centurion 5 spiegando apertamente che non potevo vedere le immagini. Dall'immagine sembrava che i fori di areazione fossero uguali. Siccome quel modello si faceva un po' fatica a trovare, per non scocciare il forum sullo stesso argomento ho scritto direttamente alla Cooler master che, rispondendomi in italiano nonostante avessi scritto all'estero, per il mio problema mi ha consigliato alcuni modelli e tra questi c'era anche il gladiator 600 ma nella pratica i fori del pannello posteriore sono risultati più stretti di quelli del centurion 5.
Nota importante: certamente avrai capito che non mi vergogno a dire che sono non vedente e nemmeno a chiedere informazioni quando è necessario. Tuttavia credo sia giusto non aprofittarne e chiedere solamente quando si ha veramente bisogno senza essere invadenti o, peggio, facendoci commiserare perché siamo ciechi come purtroppo a volte fanno certi non vedenti di cui non condivido il modo d'agire.
Il pannello superiore del gladiator 600 può ospitare una ventola da 12 o 14 cm, in dotazione c'è quella da 14 cm, 1200 rpm e 17 dba. Infine abbiamo la ventola anteriore da 12 cm, 1200 rpm e 21 dba con led blu di cui ho già un po' parlato. L'alloggiamento però può ospitare anche una ventola da 14 cm. Dalla ventola anteriore escono due cavi: uno per la ventola stessa e l'altro per il led che si collega ad un cavo proveniente dal cabinet. In caso di guasto non sei obbligato ad acquistarne una con il led, semplicemente lasci staccato il cavo che proviene dal cabinet. I fori della ventola anteriore sono larghi come quelli del pannello posteriore del centurion 5 ma l'aria deve fare i conti anche con i forellini del pannello frontale del cabinet. Questa ventola spruzza l'aria all'interno del case mentre quella superiore lavora in estrazione. Non sono pwm e quindi hanno tre fili e la regolazione della velocità avviene per il cambiamento di tensione. Sono provviste di adattatore molex-fan che consiglio di non usare e di collegarle invece direttamente alla scheda madre in modo che la loro velocità sia variabile in relazione alla temperatura del pc evitando così del rumore inutile quando non c'è bisogno di molta aria. A tale proposito faccio notare che a fine luglio/inizi agosto di questa estate e a computer appena acceso, una di queste ventole raggiungeva la velocità di 1626 rpm mentre l'altra solo 526 rpm ben al di sotto di quella massima. Chi non vede, nel fissare la scheda madre a questo cabinet potrebbe incontrare una difficoltà facilmente superabile. Vista la sua disposizione, il bordo superiore della scheda madre si trova vicino alla parte superiore del cabinet dove c'è la ventola. Mi è capitato che una delle viti per fissare la scheda fosse tra il gancetto per la chiusura della memoria e la ventola superiore del case. Con la mano sinistra andavo a toccare dov'era il foro della vite e con la destra tentavo di mettercela tramite il cacciavite ma ero ostacolato dal poco spazio. Così ho tolto momentaneamente la ventola superiore che mi ostacolava e tutto è andato a posto in un attimo. A dire il vero ci sarebbe anche stata un'altra soluzione che però non la ritengo molto idonea perché si rischia di rovinare la scheda madre. Il cacciavite che uso sempre è provvisto di calamita e quindi la vite resta attaccata ad esso e avrei potuto accostarla al foro di fissaggio solo con la mano destra strisciandola sopra la scheda madre per metterla nel posto giusto senza toccare con la mano sinistra. Visto che i punti di fissaggio di una scheda madre avvengono in punti di massa e che questi dovrebbero essere abbastanza ampi, probabilmente non avrei rovinato niente ma per quel che ci vuole a togliere una ventola ho preferito fare così. Le usb e l'audio di tipo hd o ac'97 del pannello frontale vengono collegati alla scheda madre tramite connettori che entrano in un sol senso come nel centurion 5 e la cosa facilita chi non vede anche se, come abbiamo visto in passato, con opportuni accorgimenti è possibile collegare usb e audio con singoli fili senza vedere colori e scritte. Certo, ci si mette un po' di più rispetto al tecnico vedente ma la soddisfazione di fare da soli è enorme!

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Prolunghe fan e fan-pwm

Servono ad allungare i fili di una ventola e sono nate per essere usate nei cabinet da pavimento ed in modo particolare quando desideri collegare una ventola anteriore che si trova in basso ad un connettore fan posto sulla parte superiore della scheda madre. E tuttavia secondo me ci sono almeno altri due casi in cui possono essere utilizzate: quando pur non avendo un cabinet da pavimento si deve collegare la ventola anteriore ad un connettore fan posto sulla parte superiore della scheda madre ed il filo risulta un po' tirato. Ciò è particolarmente vero per quei cabinet di oggi che hanno l'alimentatore in basso e quindi il bordo superiore della scheda madre si trova proprio a ridosso del bordo superiore del cabinet e se il connettore che vuoi usare è ai margini della scheda con molta probabilità il filo della ventola anteriore farà fatica ad arrivarci. Inoltre, i cabinet odierni possono ospitare ventole anche sul pannello sinistro, cioè quello che viene rimosso più frequentemente per lavorarci dentro. Una volta tolto il pannello, questo rimarrà collegato al pc tramite i fili delle ventole e non lo potrai spostare più di tanto dal computer a meno di non staccare i connettori dalla scheda madre. Usando una prolunga fan, oltre a poter spostare il pannello più ampiamente a causa del filo più lungo, potrai scollegare la ventola nel punto di giunzione tra essa e la prolunga senza andare a trafficare tutte le volte sulla scheda madre con il rischio di rovinarne il connettore che poi sarebbe difficile riparare. Le prolunghe che ho trovato sono di marca Akasa, quella a tre pin è lunga 60 centimetri e costituita da tre fili singoli collegati ai connettori di cui uno a vaschetta. Vista la sua lunghezza, sembrerebbe molto adatta ad essere impiegata per il terzo caso illustrato sopra ma lo è un po' meno per il connettore a vaschetta che una volta congiunto con una ventola per toglierlo ho dovuto usare le pinze, cosa che non si dovrebbe mai fare. Chissà, magari con il tempo i contatti della ventola si allargano. Dico quelli della ventola perché il connettore della prolunga, pur essendo a vaschetta è un maschio con i tre pin di metallo al suo interno che di certo non si assottiglia mentre è più facile che si allarghino i fori del connettore in plastica della ventola. Se sei in queste condizioni, nell'usare la pinza vedi di non premere troppo perché i connettori sono appunto in plastica e li puoi rompere. In passato avevo già usato lo stesso connettore a vaschetta negli adattatori molex-fan ma non ho mai avuto il problema esposto qui sopra. La prolunga fan-pwm è lunga 30 centimetri ovviamente con quattro pin. Pur avendo il connettore a vaschetta, è comunque compatibile con le ventole a tre pin e i quattro fili che la compongono sono ricoperti da una guaina e quindi non c'è pericolo che si impiglino tra i componenti come invece accade per i fili singoli di quella precedente.

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Jumper nei dischi sata3

Appoggiando il disco sul tavolo con il lato corto ed i contatti verso di te, la numerazione dei contatti per i jumper è balorda come quella del connettore per le usb visto in un numero precedente. Infatti partirà da destra con l'1 in alto, il 2 in basso a destra, il 3 in alto accanto all'1, il 4 in basso accanto al 2 e così via. Per avere la numerazione contigua come se la stessimo leggendo in un foglio, appoggia l'hard disk sul tavolo con il lato corto privo di contatti mettendo il lato lungo davanti a te e la scheda a destra. Così, nel disco Western Digital caviar wd5000aakx-001ca0, abbiamo le righe seguenti:
1-2,
3-4,
5-6,
7-8.
Il significato dei jumper di questo disco è scritto in inglese sopra al componente, quindi sul lato opposto alla scheda. Dopo aver fatto guardare le scritte chiedendo anche dove si trovavano, ho pensato che forse potevano essere lette con lo scanner ed infatti è proprio così. Nel compiere questa operazione, appoggia delicatamente il disco sullo scanner facendo attenzione a non strisciare il vetro. Con questo sistema leggo anche su un disco sata2 della Samsung ma non trovo le istruzioni sui jumper e non ho ancora avuto modo di far controllare se davvero non ci sono o se mi vengono saltate dall'ocr. Tornando al Western Digital, i contatti da usare per i jumper sono solo 4 e svolgono quanto segue.
3-4 attiva il puis,
5-6 limita il phy a 3gb/s.
In internet ho trovato che puis significa power up in standby e quindi, presumo, significa alimentazione attiva in standby ma per il momento non so quando va attivato. Attivando questa funzione nel computer i5, il disco si blocca e ovviamente windows non si carica più ma, cosa strana, si carica a metà anche il dos su floppy. Non ho fatto guardare cosa scrive su schermo e non sono stato lì a provare a stampare la schermata con la mietitrebbia, pardon, con la stampante braille. Limitare il phy a 3gb/s significa far funzionare il disco come se fosse un sata2. Per quanto ho provato finora, se lo colleghi ad un controller sata2 non è necessario mettere il jumper sul disco il quale si adatta senza problemi al tipo di controller. Sei costretto invece ad usare il jumper per limitare il phy quando colleghi il disco ad un controller sata3 ma lo vuoi far funzionare come se fosse un sata2.

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Tastiera e mouse cordless Logitech mk300, tastiere usb, il bios ed il dos

Circa un anno fa sono andato in negozio per vedere delle tastiere per pc ed erano tutte compatte e quindi prive, ad esempio, dello spazio tra la parte alfanumerica e le frecce e per questo scomode per chi non vede come abbiamo visto nel numero 75. Come al solito il negoziante diceva che c'erano solo quelle ad eccezione di una tastiera per computer mac da cento euro che non aveva. Ormai da tempo ho imparato a prendere con molto beneficio d'inventario ciò che i negozianti dicono e così dopo qualche giorno sono andato in un centro commerciale dove le tastiere usb erano tutte fatte nel modo classico, cioè con lo spazio tra la parte alfanumerica e le frecce eccetera come spiegato nel numero 75. Purtroppo erano tutte sigillate e per aprirle bisognava tagliare la confezione e quindi non le ho potute toccare visto che nel frattempo mi era venuta l'idea di acquistare una cordless e non potevo farmi aprire un sacco di confezioni; sei fortunato se te ne aprono qualcuna! E' l'eterno problema di noi orbi: in internet non puoi vedere le figure e nei negozi spesso non hanno ciò che cerchi e quando magari ce l'hanno lo trovi sigillato. Ho visto due cordless, una Philips e la Logitech scritta nel titolo di questo articolo. Probabilmente sbagliando, non ho acquistato la Philips perché aveva un appoggiapolso piuttosto ampio che risulta scomodo quando la si posiziona sopra la barra braille mb408l. Per il resto, almeno per quel che ho potuto notare nel poco tempo a disposizione, sembrava avere la disposizione classica dei tasti con tutti gli spazi che la rendeva molto fruibile da chi non vede. Al contrario, la Logitech aveva un appoggiapolso ridotto ma una disposizione dei tasti un po' balorda alla quale pensavo di abituarmi ma in realtà non è stato così. Per l'informatica un anno è un tempo assai grande e quindi la tastiera in oggetto potrebbe non essere più disponibile e potrebbero essere cambiate anche le altre cose scritte sopra ma, soprattutto per chi mi legge per la prima volta, ricordo che Fuori serie non è un elenco di novità informatiche per le quali basta collegarsi ad internet, è invece una raccolta di esperienze adatte a chi ripara computer e può trovarsi quindi in presenza del modello descritto, a chi possiede un modello diverso ma con caratteristiche analoghe e a chi desidera comprendere e approfondire quali possono essere i problemi e gli accorgimenti adottati per risolverli di chi non vede. Nella confezione del desktop mk300 della Logitech trovi una tastiera e un mouse cordless con l'adattatore wireless-usb per farli funzionare senza fili, due batterie ministilo per la tastiera e due stilo per il mouse, un cd e le istruzioni cartacee assai scarne. Per inserire le pile nel mouse bisogna togliere la parte superiore premendo leggermente e tirando verso l'esterno mentre la tastiera si apre ovviamente sul retro. Una volta collegato l'adattatore wireless-usb ad una porta usb 2.0 o 3.0 integrata sulla scheda madre del pc, così come accade per altre tastiere usb anche questa comincerà subito a funzionare permettendoti di entrare nel bios, d'installare un sistema operativo, d'andare in windows xp dove funzionano anche i tasti multimediali ed il mouse a patto che lo switch posto nella parte inferiore di quest'ultimo sia su on, e, se nel bios della scheda madre è attivata l'opzione usb legacy function, di operare anche in dos reale a 16 bit. In certi bios l'opzione usb legacy function viene chiamata usb legacy support e, per entrambe i nomi, per default l'ho sempre trovata attiva oppure su auto. Con l'ausilio della mietitrebbia, pardon, stampante braille, l'estate scorsa ho fatto prove con il bios Award Software del 2010 presente nella scheda madre ga-p55a-ud3 della Gigabyte dove l'opzione usb legacy function può essere attiva o disattiva ma non su auto. Disattivandola, le tastiere usb non solo continuano a funzionare in windows (cosa che davo per scontata) ma si può continuare ad adoperarle per regolare il bios o per installare un sistema operativo diverso dal dos e quindi quell'opzione serve solo per il dos. Mi sono chiesto a che scopo abbiano inserito la possibilità di disattivare la tastiera in dos. Infatti, anche se per tale sistema operativo occorre un'opzione in più nel bios, perché mettere la possibilità di disabilitarla? L'unica ipotesi che ho fatto, da prendere quindi con beneficio d'inventario, è che sia una sorta di protezione dei dati. Infatti, anche se proteggi il computer mettendo la password per entrare nel bios e una per windows, (la password di windows è banale ma lasciamo perdere), ciò non toglie che il computer si possa avviare da dos tramite un floppy o, ancora meglio, tramite una pen drive. Da dos a 16 bit è possibile copiare dei dati su un disco esterno in fat32 o su una seconda pen drive semplicemente usando i normali comandi di copia del dos con il programma Ntfspro. anche se malamente, puoi leggere un documento word semplicemente con il comando list di Ndos senza che venga alterata la data dell'ultimo accesso al file. I nomi dei file saranno corti ma con un po' di pazienza le lettere della tua ragazza non saranno più un segreto! Se davvero fosse così, cioè che la disattivazione della funzione legacy function sia stata fatta per proteggere il computer, chi l'ha pensata non ha tenuto conto di Linux con il quale però non ho fatto prove in tal senso. Sul retro della tastiera e sull'adattatore wireless-usb c'è un pulsante che, a quanto ho capito, serve a richiamare il dispositivo in modo che si connetta ma finora non è stato mai necessario fare questa operazione. Oltre allo switch per accenderlo, il mouse ha ovviamente i pulsanti per il clic sinistro e destro e una rotellina a scatti che si può anche premere ed Il passo di ogni scatto di quest'ultima si può regolare tramite le opzioni del mouse di windows. Pur avendo dimensioni contenute ed essendo assai leggera, la tastiera ha tutti gli spazi necessari ad essere usata agevolmente da chi non vede (vedi il numero 75 per i dettagli). Lo spazio tra la tastiera alfanumerica e i tasti funzione è ridotto ma sufficiente anche perché questi ultimi sono di dimensione ridotta e non si possono confondere con i tasti sottostanti. Sopra ai tasti funzione, preceduti da uno spazio notevole, abbiamo i multimediali di cui due non ho capito che funzione svolgano visto che hanno simboli incomprensibili anche da parte di due persone vedenti a cui ho fatto controllare. Bisognerebbe verificare i simboli nel manuale ma non ho avuto l'opportunità di farlo. I tasti multimediali hanno forma diversa e sono più lucidi dei tasti funzione tranne quelli per la calcolatrice e lo standby che sono come i tasti funzione ma si trovano dopo i tre tasti che seguono f12 e non si confondono con gli altri perché prima di essi e tra loro c'è uno spazio. Oltre al tasto per lo standby che nei due computer in cui ho provato non funziona nemmeno con il programma in dotazione, i problemi più seri di questa tastiera cominciano quando si analizzano i tasti a destra della barra spaziatrice dove abbiamo:
Alt di destra, Func e Control di destra.
Quindi ci sono tre tasti al posto dei classici quattro e manca Windows di destra, per il quale non è il caso di preoccuparsi, ma purtroppo manca anche il tasto Applicazioni la cui funzione verrà svolta con Func e Stampa come vedremo poi. Come al solito, dopo il Control di destra abbiamo un po' di spazio seguito dalle solite quattro frecce sopra le quali però non troviamo il classico blocchetto di sei tasti in orizontale ma bensì quasi lo stesso blocco in verticale. Ho detto quasi perché il tasto Canc occupa lo spazio di due tasti ed è per questo che il blocco è costituito da cinque tasti invece di sei come segue.
Riga a sinistra dall'alto al basso:
Inizio, Cancella (occupa lo spazio di due tasti).
Riga a destra dall'alto al basso:
Fine, Pagina su, Pagina giù.
Manca il tasto di inserimento/sostituzione che troviamo subito dopo f12. Sembra in una posizione assai scomoda ma in realtà si trova subito sopra al tasto Inizio preceduto da un leggero spazio. Inoltre abbiamo a disposizione l'altro tasto di Inserimento/Sostituzione del tastierino numerico posizionato come al solito. Dopo f12 abbiamo i seguenti tasti:
Inserimento/Sostituzione (visto qui sopra), Stampa, Pausa.
Sembra mancare Scroll Lock che invece troviamo nelle combinazioni seguenti con il tasto Func:
Func+Stampa=Applicazioni,
Func+Pausa=Scroll Lock.
Come in questo caso, di solito il tasto Func è blu e le funzioni che svolge sono scritte nello stesso colore. Al blocchetto di tasti in verticale sopra le frecce non mi sono mai abituato come del resto trovo scomodo dover premere due tasti, che spesso non ricordo, solo per dare il comando Applicazioni. Installando il programma in dotazione, la conbinazione di Func con altri tasti può svolgere diverse funzioni come aprire un programma o una cartella. Ad esempio, Func+f1 apre Word oppure Wordpad se Office non è installato. Con il programma in dotazione alla tastiera è anche possibile personalizzare le combinazioni di tasti. In pratica si tratta di scegliere un modello di tastiera, (e qui non c'è problema perché se ne hai collegata una sola appare solo quello), la combinazione di tasti da configurare e l'azione da fargli svolgere. Tutto chiaro e sembra facile però... L'acessibilità di Jaws a questo programma non è totale come non lo è il manuale che oltre a comprendere vari modelli, dopo la spiegazione ti dice di premere il tasto... quello raffigurato nell'immagine che non vedo! Così, avendo esperimenti più interessanti da fare, ho lasciato perdere la configurazione della tastiera e, sarà anche per il poco tempo che ci ho dedicato, non sono riuscito a creare una mia combinazione di tasti. Il programma della tastiera è un po' invadente visto che si inserisce con due voci sia in Msconfig che in Esecuzione automatica e quindi quando avvii il computer ce l'hai sempre tra i piedi ma ovviamente lo puoi domare cancellando le voci in Esecuzione automatica e disabilitando quelle in Msconfig. Oltre ad essere richiamato dal desktop o dal menu di avvio, il programma di settaggio appare anche nelle impostazioni della tastiera e in quelle del mouse del Pannello di controllo. In pratica a queste impostazioni viene aggiunta una scheda, l'ultima a destra, che, per la scarsa compatibilità con Jaws, potrebbe crearti qualche problema se stai operando in un computer che non è tuo dove non sai quali programmi sono stati installati. Per varie ragioni ho reinstallato il programma facendogli anche cercare eventuali aggiornamenti in internet come previsto dall'installazione. Il risultato è stato disastroso: Scroll Lock non andava più e fin qui nessun problema visto che non lo si usa mai. Però non funzionava più il tasto applicazioni e questo è davvero un guaio. Premendo Func+Stampa, eseguivo il clic destro del mouse che come dovresti sapere non svolge proprio tutte le stesse funzioni che fa il tasto Applicazioni e te ne puoi accertare posizionandoti su un file e premendo alternativamente il tasto Applicazioni e poi, uscito dal menu, il tasto destro del mouse (l'asterisco del tastierino numerico per chi usa Jaws). Dopo aver disinstallato il programma le cose sono tornate a posto e così ho pensato di non dedicarci più del tempo, tanto i tasti multimediali funzionano lo stesso. L'adattatore wireless- usb è stato fatto per essere collegato ad una porta usb 2.0 ma, come scritto sopra, lo puoi inserire anche su una 3.0 a causa della compatibilità verso il basso di quest'ultima. E siccome sono tanto peggio di san Tommaso, ho provato ad inserirlo su una usb 1.1 del pentium III: funziona, ma il segnale si perde già nella stanza in cui mi trovo mentre con le usb 2.0 riesco addirittura a comandare il computer che si trova al pian terreno dal piano superiore di casa. Ovviamente ci sono dei punti in cui perdo il segnale e li perdo anche in certi punti del piano terra però per un dispositivo del genere è comunque un buon segnale. Così come avviene per le tastiere a filo, anche le cordless non vengono viste durante l'avvio del sistema se collegate ad una porta usb su slot. Forse qualcuno starà pensando che è possibile usare ugualmente una tastiera collegata ad una porta usb su slot a patto di utilizzarla solo con windows xp o simili che vedono le periferiche collegate. Questo è vero solo per alcune schede madri come la ga-p55a-ud3 della Gigabyte che effettua l'avvio del pc anche quando la tastiera è scollegata o, in questo caso, non visibile durante l'avvio. Ma non si può fare la stessa cosa in quelle schede come certi modelli Asus che non terminano l'avvio del pc se la tastiera non è collegata alla ps2 o ad una usb integrata. Con la scheda madre Gigabyte ga- p55a-ud3 ho rilevato un problema con le tastiere usb, cordless comprese, quando vengono utilizzate in ambiente dos. Siccome capita sia con le usb 2.0 con controller Intel che con le usb 3.0 controllate da un Nec, sto ipotizzando che l'errore sia nel bios Award Software del 2010; in caso affermativo, allora la cosa succede senz'altro anche in altre schede madri con la stessa versione di bios. Se usata senza keyb, e quindi come se fosse una tastiera americana, non c'è nessun problema. Con il keyb italiano o con quello francese e forse anche con gli altri, vengono sbagliati o invertiti dei segni. In particolare con quello italiano il tasto barra del tastierino numerico sbaglia il codice ascii e anche quello di scansione generando il meno e il sottolineato se premuto con lo Shift. Il tasto in cui ci sono realmente questi segni rimane inalterato e la barra la si può fare solo con Shift+7 della tastiera alfanumerica. Il tasto della controbarra genera il minore mentre con shift genera il maggiore. Il tasto del minore genera invece la controbarra mentre se premuto assieme a shift genera il maggiore come è giusto che sia. così, oltre ad avere la disposizione sbagliata dei tasti, viene a mancare il segno che si genera con shift+controbarra chiamato verticale o paip con codice ascii 124. Il problema di assegnazione dei tasti non si risolve installando il keybrd2.sys e nemmeno inserendo il numero identificativo di tastiera che specifica il tipo di tastiera quando nello stesso Paese vi è più di un formato. Per l'Italia, dopo il keyb mettere
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oppure
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Le prove sono state fatte con il dos di windows 98 caricato in modalità reale e non dal prompt dei comandi di windows con il quale, almeno su xp che ho provato, non c'è problema ma il prompt dei comandi è solo un'emulazione del dos. I problemi esposti sopra non ci sono se utilizzo il collegamento ps2 della stessa scheda madre. Collegando contemporaneamente una tastiera ps2 e una usb, oltre a poter comandare il computer con entrambe, spariscono anche i problemi della tastiera usb. Vai a capire!
Nota del 2015: in un prossimo numero ci saranno gli sviluppi di questa situazione.

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Impostazione guidata accesso facilitato, la cartella dllcache e file di risposta per l'installazione automatica di xp

In un computer in cui avevo fatto l'installazione automatica di xp con il file di risposta winnt.sif pubblicato nella versione originale del numero 70, desideravo associare dei suoni ai tasti blocco maiuscole, num lock e scroll lock in modo che l'altoparlante del pc emettesse un beep acuto quando la funzione di questi è attivata e un beep basso quando è disattivata. Sapevo che si faceva con l'Accesso facilitato ma non ricordavo esattamente con quale parte del programma perché certe cose si fanno una volta e poi passano anni prima d'usarle di nuovo. Non trovando niente che facesse al caso mio, ho acceso un altro computer per controllare e ho subito trovato ciò che mi serviva: l'Impostazione guidata accesso facilitato che si trova appunto in Accesso facilitato e che tra le varie cose svolge anche le regolazioni scritte sopra. A volte i non vedenti sono facilitati rispetto ai normodotati visto che mi è bastato digitare il comando di Jaws Insert+q per scoprire che l'applicazione era contenuta nell'eseguibile accwiz.exe presente in
\windows\system32.
Cercando lo stesso file nel computer in cui l'Impostazione guidata accesso facilitato non c'era, l'ho trovato nel posto sbagliato e cioè in
\windows\system32\dllcache.
Cliccando sul file l'applicazione funzionava regolarmente anche da quella cartella e quindi se ti trovi in queste condizioni sappi che non occorre reinstallare il sistema e nemmeno utilizzare il cd di xp. Basta fare un collegamento al file in modo da poterlo richiamare da un posto più comodo e, se proprio vuoi un sistema ordinato, prima di farlo copia accwiz.exe in system32. A metterlo nella cartella dllcache era stata l'opzione
accessopt=off
del file di risposta winnt.sif che avevo utilizato per installare il sistema. Quando invece si installa xp in modo interattivo, il file accwiz.exe viene messo solo in system32 anche se ho qualche dubbio perché il confronto tra le due installazioni è stato fatto tra xp professional ed xp home. Con qualche ricerca in internet ed esplorando la cartella dllcache ho potuto notare che si tratta di un deposito in cui xp copia determinati file che lui ritiene importanti come la calcolatrice e... i giochi! Capirai l'importanza di un giochino! Questa cartella può essere aggiornata e gestita tramite il programma sfc, un'utility di windows 2000 che si usa dal prompt dei comandi o da Esegui. Digita
sfx /?
per le opzioni. Ho provato ad usare sfc ma non ho ancora tutto chiaro e quindi per non dire fesserie non approfondisco questo argomento e mi limito a dire che Jaws perde la finestra che riacchiapperai con alt+tab anche perché mi sembra che quando chiede il cd ne apra due. Invece, per capire che davvero la cartella dllcache è solo un deposito di alcuni file, puoi fare questo esperimento.
1) Con Trova, cerca l'eseguibile della calcolatrice calc.exe. Se tutto è regolare ne troverai due: uno in system32 e l'altro in dllcache.
2) Con Shift+Canc cancella in modo permanente l'eseguibile calc.exe in system32.
3) Vai a chiamare la calcolatrice col solito collegamento e vedrai che... Funziona ancora!
4) Adesso se cerchi nuovamente l'eseguibile calc.exe, vedrai che ne trovi ancora due come se non l'avessi cancellato. Ciò avviene perché nel momento in cui calc.exe non viene richiamato dal collegamento perché non più esistente in system32, xp lo recupera dalla cartella dllcache mettendolo al suo posto e lo carica.
Per quanto detto fin qui, se hai problemi di spazio su disco puoi tranquillamente rimuovere la cartella dllcache visto che i file in essa servono solo quando un programma è stato cancellato e forse anche quando è danneggiato. Il suo contenuto si rimuove facilmente mentre per la cartella c'è il solito problema che xp la considera in uso e non la rimuove. In giro si dice che quando al sistema serve un file che era presente nella cartella dllcache, viene chiesto il cd di xp per rimpiazzarlo ma, almeno per quel che riguarda la calcolatrice, non è così. Ho copiato calc.exe nella radice della partizione D in cui non ho windows e successivamente cancellato il file in system32 mentre la cartella dllcache era vuota. Una volta chiamata la calcolatrice tramite il solito collegamento, windows cerca l'elemento più vicino e trova calc.exe nell'unità D. Per non modificare il collegamento ho annullato il tutto e ho rinominato calc.exe in scemo.exe. Poi ho richiamato ancora la calcolatrice dal solito collegamento e l'elemento più vicino che riesce a trovare sai qual'è? Scemo.exe posto nella partizione D e questo la dice lunga su quanto poco protetti siano i dati personali quando andiamo in internet. Se un programma così banale e fatto da cani come windows riesce a trovare la calcolatrice con il file rinominato e posto in una partizione diversa da cui risiede, prova a pensare cosa non riesce a fare chi passa la sua vita a carpire dati altrui! Rinominando scemo.exe in scemo.txt, finalmente non l'ha più preso in considerazione e l'elemento più vicino era un file posto in system32 che non c'entrava un fico secco. Per quanto detto, non escludo che il sistema chieda il cd di xp quando gli serve un file che era presente in dllcache, ma se ciò avviene lo fa quando il file non è richiamato da un collegamento ma solo da funzioni interne al sistema e la cosa è più difficile da sperimentare. Anche se non l'ho trovato scritto da nessuna parte, da ciò che abbiamo visto per l'Impostazione guidata accesso facilitato si deduce che alcuni programmi messi ad off nel file di risposta per l'installazione di windows vengono inseriti nella cartella dllcache. Per quelli che non verrebbero copiati in dllcache se lasciati ad on come accwiz.exe visto sopra, tanto vale lasciarli attivi visto che occuperebbero spazio su disco anche se posti ad off.
Nota del 2015: non ho ancora capito il criterio, ammesso che ve ne sia uno, per cui certi programmi messi ad off nel file di risposta vengono inseriti comunque nella cartella dllcache e altri no. Ad esempio, con i giochi posti ad off, viene inserito freecell ma non dialer, un altro gioco.

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Riassunto su come installare xp automaticamente

Siccome ho notato che per più di una persona l'installazione automatica di xp è molto macchinosa e ciò credo dipenda in parte dal fatto che l'articolo pubblicato nel numero 70 contiene tanti dettagli e tanti argomenti che alla fine possono scoraggiare, la riassumo e ripubblico il file di esempio con l'Impostazione guidata accesso facilitato ad on, opzione accessopt, che in internet viene chiamata "Assistente di accesso" ed io, erroneamente e forse sbagliandomi con windows 98, pensavo fossero le Opzioni avanzate di Accesso facilitato. Ecco i punti su come installare xp con il file di risposta.
1) Prendi il cd di xp ed estrai il boot tramite Isobuster o programmi simili che svolgono questa funzione.
2) Con il programma di masterizzazione che usi abitualmente, crea un cd di avvio prendendo il contenuto dal file di boot estratto al punto 1 ed usando l'opzione "Nessuna emulazione" e, nelle opzione avanzate di questa, su Carica segmento digita 07c0 (spesso il default), mentre su Numero settori digita 4. Masterizza il cd senza chiuderlo in modo da poterci aggiungere i dati specificati qui sotto.
3) dal cd di xp più aggiornato che possiedi, copia la cartella i386 mettendola temporaneamente nel disco fisso in modo da poterci aggiungere il file per l'installazione automatica winnt.sif. Puoi generare questo file con setupmgr di xp, usare l'esempio che trovi qui sotto o i tanti esempi che trovi in internet. Masterizza la cartella i386 nel cd in cui hai messo il boot.
4) Per installare windows su un disco vuoto, basta far partire il cd appena masterizzato ed aspettare un tempo più o meno lungo a seconda del computer in uso. Se nel computer c'è il floppy, puoi ignorare il file di risposta winnt.sif presente nel cd mettendone uno diverso nel dischetto che avrà la priorità rispetto a quello del cd e che verrà letto dopo qualche secondo dalla partenza del cd. Se l'unità in cui si trova il cd non è la prima nella sequenza di boot del bios, inserisci il floppy dopo circa un secondo dalla partenza del cd in modo da non bloccare il caricamento del pc. Se dovessi tardare troppo ad inserire il floppy, il sistema si installerà con le opzioni presenti nel file winnt.sif del cd. Dopo che il floppy è stato letto, e la cosa avviene abbastanza presto, togli il dischetto in modo che il computer possa riavviarsi nei passaggi successivi anche se l'unità cd non è la prima nella sequenza di boot.
File di risposta winnt.sif:
;SetupMgrTag
[Data]
AutoPartition=1
MsDosInitiated="0"
UnattendedInstall="Yes"
AutomaticUpdates=no
[Components]
accessopt=on
Chat=off
deskpaper=off
dialer=off
freecell=off
hearts=off
Hypertrm=off
minesweeper=off
mousepoint=off
Mplay=on
msmsgs=off
msnexplr=off
pinball=off
solitaire=off
spider=off
templates=off
zonegames=off
[Unattended]
Repartition=yes
WaitForReboot=no
AutoActivate=no
DisableDynamicUpdate=yes
UnattendMode=FullUnattended
OemSkipEula=Yes
OemPreinstall=no
TargetPath=\WINDOWS
UnattendSwitch="yes"
[GuiUnattended]
AdminPassword=*
EncryptedAdminPassword=NO
OEMSkipRegional=1
TimeZone=110
OemSkipWelcome=1
[Display]
BitsPerPel=32
Xresolution=1024
YResolution=768
Vrefresh=60
[UserData]
ProductID=xxxxx-xxxxx-xxxxx-xxxxx-xxxxx
FullName="Mario Rossi"
OrgName="osteria birra alla spina"
ComputerName=orsobruno
[Identification]
JoinWorkgroup=WORKGROUP
[Networking]
InstallDefaultComponents=Yes
[shell]
DefaultStartPanelOff=Yes
DefaultThemesOff=yes

Per una lista più ampia delle voci che possono essere inserite nel file winnt.sif e per il loro significato, leggi il numero 70 dove puoi anche trovare come aggiornare il cd di xp da un service pack ad un altro e molti altri dettagli.

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Risolto un problema con Ghost 2003 e un secondo problema risolto solo in apparenza

Lo scorso giugno al mio amico "Io voglio tutto" mancava qualcosa: una configurazione efficace di Ghost per dos che gli permettesse non solo di inviare il backup ad un disco esterno ma anche d'avere un riscontro sonoro del lavoro svolto.
Nota: purtroppo nel 2011 i non vedenti non possono ancora leggere la semplice grafica del dos come quella costituita dall'output di Ghost 2003 e si devono arrangiare in qualche modo.
In questi ultimi anni il mio amico era stato lì a trafficare con il pacchetto Unighost progettato specificamente per i non vedenti, un programma che promette tanto ma che mantiene assai poco come i nostri politici! Ed infatti il mio amico non è mai riuscito a farlo funzionare al meglio e alla fine è dovuto tornare al mio buon file batch e al mio modo di lavorare snobbato da tanti ma molto più efficace delle promesse a vuoto. Visto che oggi i dischi fissi sono assai silenziosi e quindi si fa fatica a capire quando stanno lavorando o quando invece il computer è imballato, oltre che per dare una mano al mio amico mi sono dato da fare pensando che se anch'io avessi avuto un riscontro sonoro del lavoro svolto da Ghost magari sarei riuscito a capire il motivo per cui non mi funzionava nel computer i5 come scritto nello scorso numero. Per essere sincero fino in fondo, devo anche dire che il mio amico "Io voglio tutto" faceva un po' di confusione con i driver dos per porte usb e non riuscivo a mettergli in testa che per il suo pc non erano necessari ma alla fine si è dovuto arrendere all'evidenza dei fatti. Anni fa, Giuseppe di Grande ha fatto un piccolo programma tsr per dos chiamato fsb che emette dei segnali sonori nell'altoparlante del pc quando si scrive, legge o chiude un file. Assieme ad altri programmi del genere, lo si trova nel pacchetto Unighost ma lo si può anche scaricare dal sito:
www.digrande.it
nella sezione dedicata ai programmi dos. Una volta inserito nel floppy di avvio, lo possiamo far partire tramite l'autoexec o manualmente scrivendo semplicemente fsb. Per disinstallarlo dalla memoria scrivere:
fsb x
In alternativa puoi anche aggiungere una riga con il comando fsb per farlo partire tramite il batch pubblicato in passato con cui viene avviato ghost, l'importante è che la riga si trovi prima di quella che avvia Ghost. Adesso sentiremo dei beep non solo durante il caricamento di Ghost ma anche durante il backup tenendo presente che dal caricamento all'inizio del backup vero e proprio c'è una pausa nei beep e che questi non sono contigui. Questo sistema può essere utile anche per chi non ha il floppy e deve caricare il computer da dos tramite una pen drive (cosa che non ho ancora provato a fare). Sconsiglio invece il caricamento da cd visto che per ogni lieve modifica al disco bisogna star lì a rimasterizzarlo. Avendo un riscontro acustico, ho potuto capire che Ghost non cominciava mai a lavorare nel mio computer i5 o forse qualche volta iniziava?... Adesso non ricordo esattamente perché nel frattempo ho fatto altre cose. Quando non si può leggere ciò che appare sul monitor, spesso si pensano a mille errori tranne a quello più banale come in questo caso. A forza di provare, finalmente ho capito che prima di iniziare il backup, ghost desiderava rileggere il command.com che non trovava perché non era presente nel secondo floppy da cui lo facevo partire. E' bastato inserire nuovamente il primo floppy e dare invio per risolvere la cosa, ma a saperlo prima e a poter leggere lo schermo... Il motivo per cui ho sempre usato due floppy per il Ghost è che l'eseguibile di questo è abbastanza grosso per i dischetti e a me piace avere diverse utility dos quando carico il computer in quel modo. Per non star lì a cambiare floppy tante volte e a dare invio per fargli rileggere il command, ho messo quest'ultimo anche nel secondo dischetto in modo che se lo rilegga quando gli fa comodo. Da notare che da tanti anni usavo Ghost con il secondo floppy senza command ed è sempre andato bene e non capisco perché nel computer i5 abbia bisogno di rileggerselo prima di cominciare a fare il backup.
Nota del 2015: in un primo tempo quanto scritto sopra sembrava aver risolto il problema, poi è riapparso saltuariamente e se già è difficile risolvere un problema saltuario, lo diventa ancor di piùquando non puoi leggere lo schermo e alla fine ho lasciato perdere e per il computer i5 ho adoperato Image for dos.

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Risolto il problema di Image for dos lento nel computer i5 e diverso comportamento di Verify a seconda dei dischi

Nello scorso numero abbiamo visto che Image for dos mi funzionava assai lentamente nel computer i5. Facendo prove ho scoperto che la colpa non era del programma e nemmeno del computer ma bensì del comando
verify on
che ho l'abitudine di adottare nelle configurazioni dos in modo da essere certo che i dati non vengano scritti in settori danneggiati ed inoltre, soprattutto quando faccio il backup, non uso smartdrv in modo da risparmiare memoria. E' Ovvio che in queste condizioni l'hard disk sia lento ed è altrettanto ovvio che il verify, proprio perché deve verificare i dati scritti, lo rallenti. E tuttavia non avrei mai pensato che la sua influenza fosse così enorme con certi dischi e addirittura irrilevante con altri, tanto che mi viene da pensare che con certi hard disk non entri in funzione. L'ho constatato non solo usando Image for dos ma anche cronometrando e copiando un determinato numero di file da una cartella all'altra con e senza verify, con dischi diversi collegati anche a computer differenti. Siccome raccontare tutte le prove sarebbe assai lungo, riassumo la faccenda dicendoti che indipendentemente dalla marca e dal fatto che si tratti di un disco sata 1 o sata 3, la copia di un determinato numero di dati fatta senza smartdrv e con verify ad on, in certi dischi fa aumentare il tempo necessario alla copia più di quattro volte rispetto a quando la si fa con verify ad off. Al contrario, in un vecchio Maxtor sata 1, che verify sia acceso o spento è praticamente irrilevante per i tempi di lettura e scrittura su disco e questo spiega il motivo per cui erroneamente pensavo che Image for dos fosse lento nel computer i5. In pratica succedeva questo: facevo il backup con Image for dos nel computer i5 in cui c'è il disco Western digital notevolmente rallentato dal comando verify. Con la stessa configurazione andavo a fare la stessa cosa nel pentium IV in cui c'è il Maxtor che di verify se ne frega e quindi Image for dos andava più veloce rispetto al computer i5. Con verify ad off i due computer hanno grosso modo la stessa velocità, alla faccia del disco sata 3! Un altro disco Maxtor sata 1 è invece notevolmente influenzato da verify. Non ho fatto prove con dischi sata 2. Se vuoi verificare quanto appena scritto, fallo copiando almeno 4 giga di dati con e senza verify tenendo conto che piccole variazioni di tempo dipendono anche dalla zona del disco in cui avviene la lettura e la scrittura. I dischi infatti non hanno una velocità identica in tutte le zone di scrittura/lettura.

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Non usare Format del Dos su dischi recenti

Non so se la causa del fenomeno di seguito raccontato dipende dalla capacità o dal tipo di disco in uso, certo è che mi succede con un hard disk di nuova generazione come il Western Digital wdc wd5000aakx-001ca0 ossia un sata3 da 500 gb. Dopo l'acquisto ho installato windows nel modo classico facendo un'unica partizione e la formattazione veloce in ntfs di xp professional service pack 2. Successivamente, con PartitionMagic ho fatto una partizione estesa con all'interno una sola logica in fat32 dividendo così il disco in due parti non perfettamente uguali perché PartitionMagic non permette di fare una partizione in fat32 oltre un determinato numero di giga. Visto che la formattazione in fat32 era stata eseguita da PartitionMagic, avevo ipotizzato che il problema con image for dos scritto nel paragrafo precedente potesse dipendere da quella per qualche incompatibilità ma abbiamo visto che non era così. Per verificare se lìipotesi che stavo facendo era giusta, ho deciso di formattare la partizione in fat32 da dos reale: non l'avessi mai fatto! Naturalmente la partizione primaria in ntfs in cui risiedeva xp non era visibile da dos a 16 bit e quindi non è possibile che io abbia formattato un'unità per errore dato che l'unica visibile era quella in fat32 che conteneva dei dati. All'inizio della formattazione il conteggio dei mega era sbagliato ma al termine i conti erano giusti. Prima di riavviare il computer tutto sembrava a posto visto che avevo la partizione in fat32 con l'etichetta di volume assegnata e ovviamente vuota. Al riavvio ho scoperto che windows non partiva più. Riavviando ancora una volta in dos reale, mi sono ritrovato la vecchia partizione in fat32 con i vecchi dati e la vecchia etichetta: praticamente non si era formattata la partizione in fat32 ma bensì quella in ntfs dove c'era windows che ovviamente era stato cancellato. Esaminando il disco con Gdisk, la partizione in ntfs sembrava esserci ancora ed aveva però l'etichetta che avevo assegnato nella formattazione appena svolta. Come facesse Gdisk a dire che c'era ancora una partizione ntfs non lo so, il dos di windows 98 che avevo usato non formatta in quel formato. Per curiosità, con ntfspro ho provato a leggere la partizione che Gdisk dava come ntfs ma ovviamente non ci sono riuscito. Ricordo che Ntfspro legge e scrive su partizioni ntfs da dos reale. Tramite un adattatore usb-sata ho collegato il disco ad un computer con xp il quale mi vedeva due partizioni in fat32: quella con i vecchi dati perfettamente funzionante e l'ex partizione primaria in ntfs formattata per errore dal dos in fat32. Apparentemente sembrava perfetta anche quella ma guardandola con PartitionMagic mi dava l'errore 110 e cioè la lunghezza sbagliata nella tabella delle partizioni e la lunghezza errata della chs e della lba.
Nota: chs è l'acronimo di cylinder head sector. Lba è l'acronimo di logical block addressing.
PartitionMagic mi ha chiesto se volevo riparare la partizione e una volta dato il consenso me l'ha fatto fare per tre volte. Alla fine la partizione non era Nè fat32 e nemmeno ntfs, PartitionMagic la riconosceva come 07 che non so proprio che significato abbia. Un modo per rimettere a posto le cose è quello di fare il ripristino della partizione con Ghost ma dovrai insistere più volte perché venga svolto. Nel file di log di Ghost non vengono segnalati errori e quindi non è chiaro il motivo per cui non lo esegue al primo tentativo. Per un lavoro più corretto, ti conviene azzerare tutto il disco con Gdisk in modo da ripristinare il tutto come se l'hard disk fosse stato appena acquistato. Dopo aver ripristinato la partizione ntfs con Ghost ed essermi accertato che funzionava bene, ho ripetuto la formattazione della partizione in fat32 come spiegato sopra ottenendo lo stesso errore e quindi non era un problema saltuario. Non ancora contento, ho fatto la stessa prova con un vecchio disco eide da 40 giga configurato come il disco precedente e ho avuto la conferma che nei vecchi dischi il provlema scritto sopra non accade.

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Chiudere il contratto con Infostrada, subentro e guasti Telecom

L'articolo che segue l'avevo pensato l'anno scorso ma poi ho fatto altre cose e me ne sono dimenticato. Lo scrivo ugualmente perché immagino che in gran parte le informazioni che darò siano purtroppo ancora valide. Dico purtroppo perché, come capirai leggendolo, quando i servizi vengono disumanizzati affidandoli completamente alle macchine e a persone inesperte, i servizi si degradano e ti fanno perdere un sacco di tempo per fare un qualcosa che potresti svolgere in pochi minuti. A parte gli androidi che si trovano nei libri di fantascienza, il computer è sì più veloce dell'uomo ma è completamente scemo e privo di umanità e sarebbe giusto tenerne conto mentre invece... Alcuni anni fa ho attivato la rete Infostrada con il contratto happy nolimit che, come altri contratti del genere, permette di chiamare tutti i telefoni fissi senza limiti di tempo e numero delle telefonate pagando una cifra mensile. All'epoca però in questa zona non era possibile staccarsi completamente da Telecom e per tanto avevo sì l'Infostrada con la preselezione automatica ma la linea continuava ad essere Telecom alla quale pagavo il canone ed il contratto internet. Probabilmente qualche taccagno starà già facendo i conti se la cosa mi conveniva oppure no: boh?! Probabilmente se avessi fatto tutto con Telecom come spesa, (centesimo più, centesimo meno), saremmo stati lì, ma chi se ne frega! Innanzitutto non so se all'epoca in cui ho attivato Infostrada era possibile fare un contratto analogo ad happy nolimit con Telecom. Poi avevo il vantaggio di continuare ad usare i servizi Telecom, come l'avviso di chiamata o l'ascolto dell'ultimo numero delle chiamate senza risposta, ed in più il vantaggio di sentire bene le telefonate al di fuori del Veneto cioè senza quel fastidioso campionamento fatto ad una frequenza bassissima usata da Telecom che quando un centralinista ti mette in attesa ti fa sentire una musica granulosa come se provenisse da un cellulare. Peccato che negli ultimi tempi in cui l'avevo anche Infostrada si sia adeguata al campionamento schifoso fatto per risparmiare spazio e peggiorare il servizio telefonico. Nel 2009 finalmente è arrivata l'adsl anche in questo paese non dimenticato da Dio ma da molti uomini senz'altro. Visto che all'adsl ovviamente mi sono intestato io e che a volte arrivavano telefonate pubblicitarie in cui si insisteva per parlare con mia madre che era l'intestataria della linea e visto che avevo l'intenzione di chiudere il contratto con Infostrada al quale ero intestato io ma la linea era di mia madre ed era tutto un casino, nel 2010 ho fatto un subentro Telecom da non confondere con un rientro che tra l'altro non mi serviva visto che avevo già la linea Telecom. Subentro significa cambiare l'intestatario del numero telefonico ed è gratuito quando il passaggio avviene nell'ambito familiare e a pagamento quando lo si fa tra persone di famiglie diverse. Tieni anche presente che durante un subentro il servizio adsl viene momentaneamente sospeso. Il 15 marzo 2010 ho chiesto il subentro tramite l'apposita pagina del sito
www.187.it
a cui, dopo aver chiesto il suo consenso, ero registrato ovviamente con le credenziali di mia madre perché all'epoca per farlo occorreva il numero di una delle ultime fatture ovviamente intestate a lei. Adesso non so se la registrazione sia ancora così, non ho voglia di controllare. In risposta alla mia richiesta ho ricevuto un'email in cui si diceva che sarei stato contattato la sera successiva ma non sarà così. La mattina del 16 mi è arrivato un altro messaggio dove si diceva che per problemi sarei stato contattato solo il giorno 25 ma non sarà così. Nel primo pomeriggio del 17 marzo mi ha telefonato Telecom dicendo che l'intestazione della linea era stata cambiata e che mancava solo la conferma vocale per poter riattivare l'adsl per la quale mi avrebbe chiamato una collega di lì a 10 minuti. Invece di 10 minuti sono passate ore e la chiamata è arrivata quando ero ad accorciarmi il pelo della testa. A mia madre hanno detto che avrebbero chiamato la mattina successiva ma per Telecom mattina significa dopo le 13. La sera del 17 marzo mi sono detto: vuoi vedere che facendo clic clic con quel cancaro di mouse a causa del subentro mi hanno tolto la preselezione automatica con Infostrada? Ed infatti, verificando con l'800 25 42 32, era proprio così anche se non ne ero stato informato. Supponendo che il contratto happyu nolimit con Infostrada continuasse a funzionare, ho pensato di continuare a fare le telefonate con quella ditta fino a quando non avrei attivato un contratto analogo con Telecom anteponendo al numero da chiamare il 1055 per attivare Infostrada. In realtà Infostrada era sì ancora attivata ma non più con happy nolimit ma con pronto minuto zero come scoprirò nei giorni successivi quando mi è passato per la testa di chiamare il 155 e anche tramite l'ultima bolletta di Infostrada più cara del solito. Del cambiamento sopracitato non mi ha avvertito nessuno e quindi fin che non me ne sono accorto ho continuato ad usare il telefono come se fossi in piazza a chiaccherare. Ti raccomando di non fare il mio stesso errore, controlla subito quando fai delle variazioni sulla linea. Non so darti i particolari di questo "Pronto minuto zero" visto che guardando nel sito di Infostrada non lo trovo più. Ma torniamo a Telecom. Come accennavo, dopo le 13 del 18 marzo ho fatto la conferma vocale per l'adsl e già che c'ero anche la richiesta del servizio tutto senza limiti. Secondo l'operatrice, internet mi sarebbe stato riattivato entro dieci giorni ma la mattina seguente era già funzionante e forse lo era già nella serata del 18. Visto che internet funzionava, la sera del 19 marzo ho chiamato il 187 per vedere se tutto era a posto ma secondo loro, o meglio secondo i computer, il subentro non era ancora completato ed il servizio tutto senza limiti non era ancora attivo. Ed infatti secondo un messaggio che mi arriverà nel telefonino, internet è stato riattivato il giorno 22 e ciò significa che dal 19 al 22 marzo io ho usato l'adsl per opera dello Spirito Santo! sempre il giorno 19 mi è stata data una nuova casella di posta che mi ha dato qualche problema e che poi ho lasciato perdere e le altre sono rimaste funzionanti compresa la precedente di alice. Il 23 marzo ho richiamato il 187 ma secondo i loro computer la domanda del servizio tutto senza limiti non era mai stata fatta e quindi l'ho richiesto nuovamente. Nei giorni successivi farò diverse telefonate al 187 e siccome io uso la macchina del tempo meglio del capitano Picard dell'astronave Enterprise, dai loro computer risulta che la domanda per il tutto senza limiti l'ho fatta il giorno 25 marzo. Quindi la richiesta del 18 e del 23 me la sono solo sognata e ho detto all'extraterrestre Q che può muoversi nel tempo come gli pare di posizionarla il giorno 25. Da venerdì 26 in poi, nella mia linea sono cominciate delle interferenze che sono andate via via aumentando fino al punto da sentire due segnali telefonici ma sfalsati. Una volta alzato il telefono, Facendo un numero un segnale ovviamente scompariva mentre l'altro continuava ad esistere fino a dare il segnale di occupato come quando si alza la cornetta e la si mantiene alzata senza fare il numero per un po' di tempo. Facendo il 1055, la mia linea andava ad attivare Infostrada come era giusto che fosse visto che non l'avevano ancora staccato, la seconda linea che sentivo diceva che non era attivo. Così ho capito che chi mi disturbava non aveva di certo Infostrada e che io andavo a comandare due linee. Ed infatti la domenica pomeriggio ero lì sul divano dopo essere andato a votare quando sento: Tic tic tic, tic tic tic, tic tic tic. Era il campanello Sip attaccato al muro che ho disdetto da tanti anni ma che ovviamente nessuno è mai venuto a togliere perché mandare fuori un operaio per una puttanata del genere costa soldi. Lo tengo chiuso tramite l'apposito pippiolino che si gira e blocca il campanello e così non suona ma fa solo dei tic quando lavorano nella linea o, come in questo caso, qualcuno fa dei numeri di telefono disturbando anche il mio numero. Ho alzato il telefono e oltre al mio segnale sentivo una vecchia che parlava con un'altra che si sentiva assai più debolmente. Parlando ho scoperto che loro sentivano me ed ho chiesto di darmi il loro numero in modo da facilitare la ricerca del guasto ma non me l'hanno voluto dare e le imprecazioni che sono arrivate a queste vecchie erano esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe fare in preparazione alla settimana santa che iniziava il giorno dopo. Le telefonate per segnalare il guasto sono state molte e tra queste ho anche incontrato persone imbranate ed in modo particolare uno che continuava a dire: attenda signore.... attenda signore..... attenda signore... sì, attendo, ma se per visualizzare i dati di un utente ci metti mezzo pomeriggio.... Il 30 marzo mi è arrivato il contratto cartaceo dell'adsl ma lì ,non c'è da fare niente. Il 31 sono arrivati due tecnici che hanno controllato la scatolina sopra il palo telefonico e la centralina in piazza dove secondo loro non era rimasto nessun posto libero per provare a collegarvi la mia linea in modo da vedere se il problema era lì. D'accordo. E se nella mia zona si aggiunge una famiglia, mettono una centralina nuova? Ma non ne potevano mettere una più capiente fin da prima? Alla fine uno ha detto: "bisogna ca manda qua i tusi par cambiare el fio, i vien venare!" Ed invece sono venuti il giorno dopo che era giovedì e dopo la sostituzione del cavo che forma una parte di linea telefonica tutto è andato a posto. Lo stesso giorno è stato attivato il tutto senza limiti e mi è arrivato il contratto cartaceo della linea telefonica con due documenti da compilare: il contratto vero e proprio e un foglio per il consenso o meno ad essere inserito nell'elenco telefonico. Siccome in quest'ultimo c'era qualcosa che non mi era chiaro, ho chiamato l'800 12 54 12 dove è possibile chiedere informazioni sugli elenchi telefonici. Secondo i loro computer, il 17 marzo io non avevo dato il consenso ad essere inserito nell'elenco tramite la registrazione vocale che mi sarebbe proprio piaciuto ascoltare visto che la registrazione vocale non solo l'ho fatta il giorno 18 ma era per l'adsl e non per gli elenchi telefonici per i quali non mi è stato chiesto niente. Non era certo mia intenzione star fuori dall'elenco visto che se uno ha bisogno di me è giusto che sappia dove trovare il numero per contattarmi senza doverlo chiedere a questo o a quello ed è altrettanto giusto che quando io chiamo qualcuno sappia che sono io a chiamare e decida di conseguenza. C'è chi rimane fuori dall'elenco telefonico per evitare la pubblicità ma ci sono altri due modi per togliersela di torno: il primo è quello di togliere il consenso ad essere chiamati per scopi pubblicitari e lo si può fare anche tramite il sito del 187. Se qualche chiamata pubblicitaria arriva ugualmente, se non se ne vanno con le buone puoi sempre ricorrere alla canzone di Marco Masini del 1991, funziona! L'importante è non dare corda alle telefonate pubblicitarie perché probabilmente chi le fa annota i numeri che possono diventare potenziali clienti e poi ci riprova in un secondo momento. Torniamo alla telefonata fatta al servizio degli elenchi telefonici. Visto che tra pochi giorni gli elenchi sarebbero andati in stampa, mi hanno chiesto di inviare il foglio per il consenso tramite fax in modo da fare prima e mi hanno anche detto che mi avrebbero richiamato il martedì 6 aprile forse per una conferma o o qualcosa del genere. Ma forse durante la Pasqua e pasquetta hanno bevuto troppo ed il martedì non ho ricevuto nessuna chiamata. Il 7 aprile ho chiamato ancora lo stesso numero ma ho trovato un imbranato che non sapeva dirmi nemmeno se era arrivato il fax e che non ha capito niente di ciò che gli stavo dicendo ed allora ho lasciato perdere e così gli elenchi sono andati in stampa senza il mio nome presente comunque negli archivi elettronici e apparso su carta quest'anno. Contrariamente a quanto affermava qualcuno del 187, in quei giorni non potevo seguire la pratica via internet visto che le credenziali di mia madre ovviamente non erano più valide perché la sua linea era ormai inesistente e la mia registrazione risultava incompleta perché non potevo dargli il numero di una mia fattura che ovviamente non avevo ancora. Nel frattempo ho inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno per disattivare Infostrada. Dal giorno in cui la ricevono, aspettano 30 giorni per fare qualche clic per disattivarti ed infatti si è proprio staccata dopo 30 giorni. Temevo che mi capitasse quello che è successo ad un mio amico con Fastweb che si comporta come una setta satanica: una volta che ti ci sei messo dentro, per lasciarla devi fare i salti mortali.
Conclusione. Nella storia raccontata qui sopra risaltano alcune cose: i computer usati e programmati da cani, l'incompetenza di alcuni ed il pressapochismo. Non ho mai lavorato per Telecom e nemmeno per altre compagnie telefoniche e quindi ciò che segue è solo un'impressione. Secondo me, certi disguidi sono dovuti principalmente al risparmio. Oggi non si fa ciò che sembra essere valido dal punto di vista umano ma solo ciò che conviene economicamente. Inoltre, non sempre ciò che è fattibile tecnicamente risulta essere il meglio dal punto di vista umano e della praticità. E con questo non voglio dire che si dovrebbe lavorare come un tempo senza computer. Certo è che se un utente potesse aprire una pratica ed essere seguito come si faceva un tempo da una o al massimo due o tre persone appartenenti alla zona da cui sta chiamando, con i mezzi che oggi abbiamo a disposizione con i quali basta qualche clic per cambiare la configurazione di una linea, per evadere la pratica basterebbero pochi minuti. Ed invece, come certamente sai, se chiami il 187 o qualsiasi altra compagnia telefonica per cinquanta volte in un giorno, ti risponderanno sempre persone diverse in luoghi diversi e spesso incompetenti forse perché pagare una persona qualsiasi costa di meno rispetto a pagare qualcuno con una qualifica superiore. Negli anni '80 mi capitava di chiamare il servizio guasti e di trovarmi l'operaio a casa dopo cinque minuti perché trovandosi in zona veniva a dare un'occhiata e questo oggi non può succedere. Infatti a me viene da pensare che le date sbagliate di certe richieste e altri disguidi dipendano dal fatto che i computer sono programmati per accettare la richiesta o per compiere una determinata operazione solo in determinate date o dopo un certo tempo da cui l'hai fatta. Probabilmente certe richieste come il cambiamento dello stato della linea sono in relazione anche alla scadenza o all'emanazione della bolletta e sempre probabilmente l'intervento di un tecnico avviene solo dopo un certo tempo rispetto alla chiamata e quindi potresti averlo sottocasa ma, per l'effetto del computer, verrà da te di lì a tre giorni e quello che verrà apparterrà ad una ditta esterna che della tua zona non ne sa quasi niente.

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