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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

La scomparsa di Franco Botti, un lettore silenzioso

cavi sata

Masterizzatore dvd ide Lg gh22np20 e prese audio

Registratori minidisc e minidisc difettosi

Firefox, le varie versioni di Internet explorer e windows xp

Vari modi per convertire da Wordstar a Office word 2000 e conversione in altri formati

Introduzione

Da Wordstar a Word passando per il txt e i codici ascii trasparenti o di controllo

Da Wordstar a Word e viceversa tramite apposite utility e conversione in rtf e html

Rivista settimanale "Difesa del popolo" in braille, soldi ed energie buttate al vento

Finereader 9 professional e Omnipage 15: acquisizione di tabelle ed abbreviazioni

Freedos 1.0: schermate dei cd di installazione, problemi di installazione e considerazioni varie

Mettere i preferiti di Internet explorer in una partizione diversa da quella in cui risiede xp


La scomparsa di Franco Botti, un lettore silenzioso

Lo scorso ottobre ci ha lasciato Franco Botti. Ho appreso la triste notizia tramite la lista mbx dopo quella che per me era stata una brutta giornata. Ma si sa, le cose brutte non arrivano mai da sole ed allora... Non ho mai avuto modo di parlare di persona con Franco Botti, l'ho conosciuto negli anni '90 tramite la radio trasmittente quando trasmettevo con una misera antenna non perché non avessi soldi per comprarne una migliore ma perché a casa mia mettere antenne sul tetto è come pisciare nel piatto di chi mangia accanto a te. Ma Franco botti di antenne ne aveva più di una e tra queste anche una direttiva con la quale riuscivamo a sentirci anche senza ponte radio dalla provincia di Padova a Castel Nuovo Rangone in provincia di Modena con i miei miseri 5 wat. Poi ci siamo persi un po' di vista e ora non ricordo da quando ho cominciato ad inviargli Fuori serie. Una cosa però la ricordo bene: lui i fuori serie li leggeva. Qualche volta ci siamo sentiti telefonicamente, ricordo un sabato sera che ero appena tornato da suonare e in Chiesa c'era il Vangelo in cui siamo invitati ad amare i nostri nemici. Ricordo a sprazzi altre telefonate, ricordo che aveva trovato interessante il libro Obbiettivo iraq che gli avevo inviato, ricordo quella volta che i ciechi facevano tanto casino per un virus e ci siamo sentiti anche se non ricordo bene com'era tutta la faccenda. D'accordo, la smetto perché questi miei ricordi non interessano a nessuno. Mi sono lasciato un po' andare, in realtà non avevo l'intenzione di fare questo elenco, mi è venuto spontaneo e lo lascio così. Franco Botti era una persona molto pacata e per quel che ne so parlava poco. Ma sarebbe meglio dire che parlava quando c'era la necessità di farlo e non tanto per dare aria alla bocca come invece fanno molti. Quando ho appreso della sua scomparsa pensavo che nel computer mi fosse rimasto solo un suo messaggio ed invece ne avevo diversi che sono rimasti lì non so nemmeno io per quale motivo. Tra questi ce n'era uno con gli auguri di buona Pasqua in cui diceva anche che non mi dava mai riscontro della ricezione dei Fuori serie che trovava interessantissimi. Franco Botti era così, sembrava quasi non esserci e tuttavia c'era soprattutto nei momenti in cui era necessario essere presenti come vedremo poi. Anche se di rado, già in passato avevo capito che Franco Botti leggeva fuori serie e la cosa mi ha fatto piacere perché a volte è anche bello avere un qualche riscontro del lavoro che si fa. E' frustrante quando certi non vedenti snobbano Fuori serie e poi chiedono in giro, o addirittura al sottoscritto, proprio quello che non hanno letto per la mania di snobbare chi lo scrive. Ovviamente non pretendo che ciò che scrivo sia interessante per tutti e che tutti abbiano il tempo e la voglia di leggerlo. Ma quando vedi che poi ti vengono a chiedere le stesse cose che hai scritto... Ma si sa, il mondo dei ciechi è quello che è! Ho sentito l'ultima volta Franco Botti via E-mail il il 19 dicembre del 2008 quando, riferendosi alla triste e strumentale vicenda di Eluana Englaro e ad un messaggio che avevo inviato a chi riceve Fuori serie, diceva d'essere completamente in linea col mio pensiero e sperava che le mie riflessioni passassero anche su altre liste in modo che le persone potessero riflettere. Franco Botti si faceva sentire poco, ma nei momenti in cui era necessario farlo come nel caso di Eluana Englaro lui c'era. E del resto la vicinanza e la bontà delle persone la noti proprio nei momenti difficili e tristi come quello dell'assassinio strumentale di Eluana. Grazie Franco. Stranamente non l'ho sentito negli ultimi giorni di vita di Eluana quando ho inviato altri messaggi e la cosa, a pensarci, è un po' strana e mi rimane un dubbio: non si sarà fatto sentire perché quello che aveva da dire l'aveva già detto o perché aveva problemi di salute? Ciao Franco e ancora grazie per esserci stato nei momenti in cui era necessario esserci, grazie per l'implicito sostegno morale che mi hai dato per Fuori serie, grazie per le chiaccherate via radio. Questo è ciò che mi sono sentito in animo di dedicarti, non è venuto fuori un bel discorso ma non me ne frega, quello lo lasciamo a chi parla solo perché le circostanze lo richiedono.

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Cavi sata

Quando nel 2003 li ho adoperati per la prima volta sono rimasto perplesso dal fatto che per dispositivi così veloci si adoperasse un cavo dal contatto meccanico così instabile. A volte bastano le sole vibrazioni che il computer riceve durante il normale funzionamento per farli sfilare. Per fortuna ad accorgersene è stato anche qualcun altro e quindi da un po' di tempo ne esistono di migliori rispetto a quelli descritti in un vecchio numero. La spina dei nuovi cavi sata termina con una clips che si apre premendo un piccolo pulsantino posto sulla spina stessa. Puoi anche infilarli senza premere il pulsantino e a fine corsa il cavo sarà bloccato. Per toglierlo bisogna premere e tenere premuto il pulsantino mentre si sfila come al solito.

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Masterizzatore dvd ide Lg gh22np20 e prese audio

I masterizzatori ide sono ormai al tramonto e quindi, se te ne serve uno, affrettati ad acquistarlo. Prenderne uno usato non conviene visto che, a differenza delle schede, un masterizzatore ha parti meccaniche e ottiche che, vista anche la scarsa qualità di questi tempi, si usurano facilmente. Il pannello posteriore dell'apparecchio in oggetto sembra quello di un vecchio lettore o masterizzatore cd- rom. Il jumper ha solo le classiche tre posizioni, cable, slave e master, senza le due posizioni riservate per i test eseguiti in fabbrica come succede nei masterizzatori dvd Pioneer. Ci sono inoltre le classiche prese di uscita audio analogico e digitale, e dato che in windows xp l'audio viene prelevato dal flet dei dati sia che dalle proprietà del dispositivo sia stato selezionato audio digitale o audio analogico, mi sono chiesto se tali prese vengano messe solo per una compatibilità verso il basso o se non ci sia un modo per sfruttarle in xp. Ho fatto la domanda ad un tecnico ma non mi ha saputo rispondere, mi ha detto solamente che i cavetti per l'audio digitale e analogico non li collega da tanto tempo. Finora, l'unico modo che ho trovato per poter sfruttare le prese audio in oggetto con xp è quello d'avere un lettore con il tasto play sul pannello frontale. Premendolo, il lettore funzionerà a 1x, non sarà controllato dal player di windows e, visto che l'audio esce dalla presa analogica e digitale, sarà possibile regolarne il volume dalle apposite voci tramite il mixer di windows. Quando invece l'audio viene prelevato dal flet dei dati ad esempio tramite mediaplayer, il lettore funzionerà ad una velocità superiore a 1x ed il volume sarà controllato dalla voce wav del mixer.

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Registratori minidisc e minidisc difettosi

Questo paragrafo lo dedico in modo particolare a chi ama le cose economiche che in questi ultimi tempi mi stanno particolarmente sulle scatole! Un giorno ho trovato un errore di indicizzazione in un minidisc e mi ero messo a correggerlo tramite il registratore Sony mds-je520 quando ho scoperto che il disco contenente l'errore si leggeva a tratti e faceva un rumore anomalo. Visto che ho altri due registratori minidisc, l'ho provato nel Sony mds-jb930 dove non ho riscontrato problemi. Il rumore della meccanica era leggermente superiore alla norma ma nulla di allarmante. sono passato poi al portatile Sony mz-r3 che lo leggeva malamente. Visto che i minidisc vengono scritti in maniera ottica e che la loro superficie è protetta da un guscio come un floppy ed inoltre quel particolare minidisc l'ho adoperato pochissimo, immagino d'averlo registrato con il registratore in cui abbiamo visto che funzionava e che il supporto fosse difettoso in origine. Certo è che se non avessi avuto quel registratore non avrei mai potuto recuperare i dati da quel minidisc. La seconda piastra in cui il minidisc funzionava ha un prezzo decisamente maggiore rispetto alla prima ed è ovvio che sia anche più precisa. Certamente il supporto era difettoso ma altrettanto certamente tale piastra riesce in qualche modo a superare il problema. Morale: quando acquisti qualcosa, non innamorarti di ciò che costa poco. D'accordo, ci sono anche delle eccezioni, ma in linea generale...

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Firefox, le varie versioni di Internet explorer e windows xp

Nel numero 69 affermavo che digitando un indirizzo nella barra degli indirizzi e da risorse del computer la pagina continuava ad essere aperta da internet explorer anche quando Firefox è impostato come browser predefinito. La cosa è valida per internet explorer 6 con cui avevo provato ma non succede con le versioni 7 ed 8 dello stesso programma. Se Firefox è impostato come browser predefinito, continuerà ad esserlo anche digitando un indirizzo da risorse del computer. Un'altra considerazione da fare su questi programmi è la seguente: desideravo scaricare l'immagine iso del dvd di linux ubuntu 9.04. L'immagine dei cd di questo sistema operativo si possono scaricare dal sito ufficiale che è abbastanza veloce mentre per il dvd vieni indirizzato ad un sito che, soprattutto in certi momenti, è assai lento. La velocità di download scende anche fino a 78 kbps e quindi è ovvio che per scaricare un dvd ci vanno un sacco di ore. In questi casi, il fatto che tu abbia una connessione a 7 mega o a 20 le cose non cambiano. Se andando per strada trovi un sacco di traffico, rimani incolonnato e vai a passo d'uomo indipendentemente dalla cilindrata della tua auto. Con Firefox la velocità di download era molto fluttuante e arrivato quasi al termine del download mi si fermava per spazio insufficiente su disco. In realtà la partizione su cui andavo a memorizzare il file aveva lo spazio per memorizzarne più o meno 4 di ugual misura ma... Non c'era verso di scaricarlo e di continuare il download visto che Firefox, dopo avermi dato solo la possibilità di premere il pulsante Ok, si bloccava tanto che quando andavo a chiudere il sistema avevo la classica risposta dell'applicazione ancora in esecuzione. Esecuzione che non terminava mai e dovevo spegnerlo in malo modo. Quando un download con firefox termina in questo malo modo, nella cartella in cui hai deciso di scaricare il file ne avrai due con lo stesso nome. Uno con la normale estensione, che in questo caso era iso, di 0 k. L'altro invece avrà l'estensione iso seguita dall'estensione .part e conterrà i giga scaricati, circa 3.9 nel mio casovisto che il dvd non era completato. Con internet explorer 6, la velocità di download ovviamente rimaneva lenta ma meno fluttuante. Peccato però che per tale programma il file da scaricare era solo di 242 mega. Fai attenzione a non confondere la dimensione del file scritta nel sito con quella effettivamente rilevata in fase di download. Terminati questi 242 mega, internet explorer 6 terminava il download ma naturalmente il file era solo da cancellare. Incuriosito da questi eventi, provo ad installare Internet explorer 7 constatando che in questo caso funziona ancora peggio della versione 6. Cliccando sul file da scaricare si otteneva il classico errore di pagina non trovata con i soliti ed inutili consigli per risolvere il problema. Di questa cosa sono sicuro visto che ho fatto fare la prova anche ad un amico che aveva la stessa versione di Internet explorer. Così ho installato la versione 8 di internet explorer che però non ho potuto usare perché nel sistema avevo Jaws 8 che, come ormai è noto, non è adatto a tale versione. Da notare che con la versione 8 di Jaws e internet explorer 8 puoi collegarti ad un sito ma non puoi leggere un fico secco. Inoltre, dalla finestra principale di Internet explorer 8, Jaws 8 non ti lascia usare correttamente nemmeno la barra dei menu, roba da matti! A questo punto entra in scena il mio amico "Io voglio tutto" che ovviamente, proprio a causa del nome, non poteva essere senza l'occorrente per scaricare quel file. File che stranamente gli mancava e che non poteva certo continuare ad esserne privo. Visto il tempo che ci vuole a scaricarlo, mi ha gentilmente inviato il materiale per posta normale e con il file iso che ho ricevuto dal mio amico "Io voglio tutto" ho scoperto che a dare l'errore di spazio insufficiente su disco non era Firefox ma quel cancaro di windows. Infatti, copiandolo nella stessa partizione in cui provavo a scaricarlo da internet mi dava l'errore sopra esposto. D'accordo, forse windows durante la copia di un file farà anche dei file temporanei per velocizzare l'operazione ma in definitiva si comporta come uno che nel riempire una bottiglia arriva fino a tre quarti e poi si ferma perché è quasi piena. Ho riscontrato questo problema in una partizione con fat32 e non so dirti quanti giga di spazio libero windows desideri per copiarne 4.2 e se lo fa solo con file iso. Per quanto riguarda Internet explorer, il fatto che si debba per forza usare la versione 8 per scaricare quel file mi lascia davvero perplesso e sgomento. In questo caso non c'è un filmato da visualizzare per il quale magari sarebbe giustificato l'uso di Internet explorer 8, bisogna solo scaricare un file un po' grosso! Mi sa tanto che più che un limite tecnico si tratta di un limite commerciale. Se scoprirò qualcos'altro te lo farò sapere. Per ultimo aggiungo un problema che mi è capitato con Firefox 3.5.3, (nel momento in cui scrivo, 17 dicembre 2009, siamo già arrivati alla versione 3.5.6 e non so se quanto scritto di seguito può ancora capitare). Essendo iscritto ad mbx, un giorno ho scaricato il file txt contenente il catalogo degli ultimi libri messi in lista. Il giorno successivo in lista viene comunicato che il catalogo è stato aggiornato e visto che il file scaricato il giorno prima non conteneva ciò che stavo cercando, mi precipito a scaricarlo. Non sto lì a leggerlo e guardo subito se era stato inserito un libro che avevo messo a disposizione ma non lo trovo. Pensando ad una svista di compilazione, scrivo a chi si occupa del catalogo ma la sua risposta è stata che guardando il catalogo in linea il libro che cerco appare regolarmente. Resto interdetto e comincio a fare varie prove delle quali qui riassumo solo il risultato finale. Il nome del file era lo stesso del giorno precedente ma con la data aggiornata. Cosa faceva Firefox? Apparentemente lo zip che scaricava era corretto visto che aveva la data di creazione e dell'ultima modifica del giorno corrente. Il txt in esso contenuto risaliva invece a più di un mese ed era il contenuto del file che avevo scaricato il giorno prima. La cosa succedeva anche dando un nome diverso al file da scaricare. Nella pagina di download di firefox, che si attiva con ctrl+j, vengono memorizzati i nomi dei file scaricati. Ho provato a toglierli senza tuttavia risolvere il problema. Così mi sono deciso a cancellare tutta la cronologia, che contiene varie voci, e a quel punto il problema si è risolto. In pratica sembrerebbe che Firefox oltre a memorizzare i nomi dei file scaricati ne memorizzi anche il contenuto che andrà ad utilizzare nel caso si salvi nuovamente lo stesso file dallo stesso link fregandosene se nel frattempo il sito ha cambiato il contenuto di quel file. Oltre ad essere una cosa assurda, se nella cronologia venissero memorizzati file molto grossi, in poco tempo si avrebbe il disco pieno! Ho usato il condizionale perché, sempre con la stessa versione di Firefox, ho avuto l'opportunità di fare le stesse prove con un altro sito senza riscontrare i problemi appena esposti. Infatti un non vedente aveva messo a disposizione un file che ho scaricato ma, accortosi di un errore, l'ha riproposto. Quindi ho scaricato lo stesso file dallo stesso link come avevo fatto con mbx senza però riscontrare l'errore. Dicono che il mondo è bello perché vario ma quello dei programmi windows è anche un po' schizzofrenico! Termino con una constatazione che ho fatto qualche tempo fa. A volte sembra proprio che l'innaccessibilità ad un sito con un determinato browser sia fatta di proposito per farti aggiornare il sistema anche se non serve. Infatti, negli anni e forse anche nei mesi scorsi internet explorer 6 non mi permetteva di scaricare il cd di linux ubuntu dal sito ufficiale perché non mi faceva accedere ai link che precedono il download. E del resto era scritto chiaramente che la visualizzazione del sito era per internet explorer 7 e firefox. Ieri sera le caratteristiche di visualizzazione del sito non erano cambiate e tuttavia ho scaricato senza problemi il cd con la versione 9.10 di linux ubuntu tramite internet explorer 6. Sì, in effetti la pagina di download è un po' cambiata ma ho potuto accedere facilmente anche ai link che la precedono con lo stesso internet explorer 6 che negli anni e nei mesi passati non funzionava.

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Vari modi per convertire da Wordstar a Office word 2000 e conversione in altri formati

Introduzione

Sono perfettamente consapevole che parlare di certe cose alle soglie del 2010 può risultare anacronistico, ma sono anche perfettamente cosciente che quando si hanno dei vecchi file da convertire è necessario poterlo fare nel migliore dei modi. Pur non essendo contrario al nuovo, in fin dei conti il mio primo pentium l'ho avuto sabato 2 luglio 1994 quando i 486 andavano ancora di moda, sono anche convinto che non sempre ciò che va di moda si adatta a tutte le esigenze e a tutte le situazioni. Insomma, cerco di essere libero e di valutare il nuovo a mano a mano che mi si presenta senza farmelo piacere a tutti i costi come invece le leggi squallide del mercato vorrebbero imporci. Se sei davvero libero da pregiudizi, sai vedere pregi e difetti di ciò che ti viene proposto e spesso imposto. Per esempio io non tornerei mai al vinile che, al di là del suono, è molto scomodo da usare per chi non vede. La comodità di poter selezionare un brano in un cd è impagabile! Ma allo stesso tempo ritengo che l'uso di certi programmi sia scomodo per chi non vede. Questo non significa che in caso di necessità non li si debba usare o che si debba ignorarli completamente. Significa solo che quando si può, è meglio utilizzare ciò che a noi è più congeniale fregandosene se in certi casi quello che lo è risulta fuori moda da più di quindici anni. E' per queste ragioni che Office Word lo utilizzo molto poco. Me ne servo per aprire documenti che mi vengono dati o per scrivere e stampare piccoli testi in cui non ho la necessità di apportare molte correzioni o la necessità di lavorare con i blocchi. Un po' per la conformazione di Windows e un po' perché Jaws non è il massimo, queste operazioni risultano scomode per chi volesse utilizzare solo la barra braille per elaborare un testo, cosa che io invece faccio spesso perché un'ora di lavoro con la sintesi equivale come stress a due o più ore con la sola barra braille, e se devi fare un qualcosa di lungo come correggere o leggere un libro... Ma ovviamente ognuno ha i propri gusti. Per quanto scritto fin qui, non mi vergogno affatto di utilizzare, quanhdo posso, ancora il vecchio Wordstar per dos ed è per questo che ho fatto diversi esperimenti di conversione in Office word 2000, ossia la versione 9.0, come illustrato di seguito. La versione di Office Word in oggetto non è più usata da diversi non vedenti ma per certi aspetti sarebbe ancora bene poterla utilizzare. Mi dimenticavo di dire che questo argomento è stato già trattato dall'unione italiana ciechi ma lo voglio esporre a modo mio basandomi sulla mia esperienza con l'intento di far capire anche certi concetti e non solo insegnare a dare "Colpi di tab" senza conoscere il motivo per cui li si spara! Sì, nel gergo dell'unione italiana ciechi si parla proprio così: un colpo di tab e ci spostiamo su... Un'altro colpo di tab e ci troviamo su... eccetera. Sempre secondo l'uic, le nuove versioni di Office Word non permettono la conversione da wordstar. Non ho provato Office 2003 e 2007 ma da quanto dirò in seguito forse le cose non stanno proprio così.
Nota del 2015: in effetti le cose non stavano come diceva l'unione italiana ciechi, leggi i prossimi numeri per averne conferma.

Da Wordstar a Word passando per il txt e i codici ascii trasparenti o di controllo

Un primo modo per effettuare la conversione da Wordstar per dos a Office Word per windows è quello di stampare su disco il documento scritto con Wordstar producendo così un file txt come spiegato in un vecchio numero di Fuori serie. Oltre ai comandi punto descritti in quel numero, consiglio anche di aggiungere oj off per inibire la giustificazione del testo in modo da non avere spazi multipli. Contrariamente a quanto pensavo, il file txt stampato su disco con Wordstar, e anche altri file txt del genere come ad esempio quelli prodotti da Tse editor che va a capo automaticamente in base al margine destro impostato, contiene rispettivamente i codici ascii 13 e 10 ad ogni cambio riga indipendentemente dal fatto che si tratti di un a capo forzato dovuto alla pressione di invio durante la digitazione del testo o un a capo dovuto al raggiungimento del margine destro impostato. Erroneamente pensavo che per quest'ultimo tipo di a capo venisse usato solo il codice 10 e la cosa mi ha fregato quando sono andato a fare gli esperimenti in Word. I codici ascii 13 e 10 rappresentano rispettivamente il ritorno carrello e l'acapo e, come gli altri codici ascii con valore numerico da 0 a 31, vengono chiamati codici trasparenti o di controllo. Sono trasparenti perché non vengono visualizzati con i normali programmi di trattamento del testo, di controllo perché non sono adibiti a lettere o altri segni ma a delle funzioni di controllo. Per renderti conto di quanto detto fin qui devi aprire il txt che abbiamo prodotto, o qualsiasi altro file che contenga codici di controllo, con programmi come Diskedit o Pctools che visualizzano tutti i codici mostrando anche il corrispondente valore in esadecimale che nel nostro caso è 0D e 0A. Come molti sanno, è possibile scrivere un codice ascii tenendo premuto il tasto alt e digitandone il numero con il tastierino numerico. Non è necessario utilizzare per forza il tasto alt di destra come spiegato nelle istruzioni di un programma inserito nel sito dell'unione italiana ciechi, io ho sempre usato quello di sinistra e li ho scritti ugualmente. Ai codici di controllo è anche assegnata una combinazione di tasti, per il 13 ed il 10 si tratta di ctrl+m e ctrl+j. In certi ambiti, come nel caso della ricerca con word, non si preme il tasto ctrl ma si digita l'accento circonflesso seguito dalla lettera appartenente a quel codice, ^m e ^j per i nostri codici 13 e 10. Probabilmente per molti le cose scritte fin qui sono scontate ma è sempre bene ripassarle ed inoltre ci potrebbe essere qualcuno che, non provenendo dall'ambiente dos e avendo imparato ad usare il computer sparando colpi di tab come si insegna oggi, potrebbe anche non conoscerle. Se non ricordo male, durante l'installazione di office 2000 è possibile istallare o meno i moduli per la conversione. Dando per scontato che siano installati, apri un documento vuoto in Word, vai al menu Inserisci e scegli la voce File. Come file da aprire inserisci quello contenente il testo stampato su disco con Wordstar, come tipo di file seleziona Solo testo e clicca su Inserisci. Apparirà la finestra di conversione in cui selezionerai Testo ms-dos ed il pulsante Ok. Come puoi notare tramite il comando jaws insert+f, il tipo di carattere usato non è il default di Word ma il courier new a 10 punti. Se non lo fosse, dal menu Visualizza attiva il layuout di stampa in modo d'avere su schermo la stessa visualizazione del testo su carta. Come puoi notare, le righe sono corte e ognuna contiene grosso modo lo stesso numero di caratteri. Saranno al massimo di 65 colonne se in Wordstar era installata la stampante di bozza e al massimo di 80 se in Wordstar era installata una stampante come la Epson fx850. Per una lettura con la sintesi vanno bene anche così, ma se devi stampare il documento è bene che il testo sia formattato in maniera adeguata. In un vecchio numero abbiamo già analizato il motivo per cui con il tipo di carattere di default di word 2000 il numero di colonna per ogni riga è variabile e spesso supera gli 80 caratteri. E tuttavia, se dal menu Formato cambi tipo di carattere inserendo quello di default che in Word 2000 è il times new roman a 12 punti, la lunghezza delle righe in questo caso rimane errata, eccone il motivo. Il 31 ottobre scorso ero reduce da un'incazzatura e la mia pazienza era assai limitata. Dopo aver importato un txt in word come quello scritto sopra, cercavo il codice di fine riga con l'intento di toglierlo e di sostituirlo con uno spazio in modo d'avere una formattazione migliore. Mi aspettavo di trovare il codice 10 che non riuscivo a visualizzare. Alla fine mi sono scocciato ed ho scritto ad uno che si è nutrito spesso di pane e Word al quale ho anche detto, erroneamente, che la formattazione automatica non mi risolveva il problema delle righe corte. Giustamente mi ha suggerito di cercare il fine paragrafo come vedremo poi, ma se quel giorno avessi avuto un po' più di pazienza avrei provato tutti i vari codici fino a trovare quello giusto e se dopo aver fatto la formattazione automatica non mi fossi limitato a leggere solo qualche riga del documento, avrei anche scoperto che in realtà funziona con qualche errore come vedremo dopo e come aveva fatto nelle prime righe che mi ero limitato a leggere. Questo ci insegna che quando non si ha pazienza è meglio non mettersi a studiare cose nuove! Le righe del txt che abbiamo importato sono corte perché ognuna contiene il segno di fine paragrafo. Là dove prima c'erano i codici 13 e 10 adesso c'è il segno di fine paragrafo di word indipendentemente dal fatto che il testo sia andato a capo tramite la pressione dell'invio o per il raggiungimento del margine destro impostato. Per rendertene conto clicca sul menu Modifica, scegli la voce Trova e come testo da cercare digita
^p
cioè il segno di fine paragrafo. Rimanendo all'interno del menu Trova, clicca più volte sul pulsante Trova successivo, sarà trovato il fine paragrafo ad ogni cambio riga. Ovviamente in word è possibile cercare anche altri caratteri di controllo ma non sei obbligato a ricordarli tutti. Sempre dal menu Trova, attiva il pulsante Altro e vai al menu Speciale che aprirai con freccia giù. Con le frecce o con quel cancaro di tab puoi scorrere l'elenco delle voci a cui è stato assegnato un carattere di controllo. Basta dare invio sulla voce desiderata per far apparire nel campo editazione il carattere corrispondente da cercare. Ma le cose erano più semplici di come le immaginavo. Una volta importato un txt come quello visto sopra, non serve cambiare il tipo di carattere e nemmeno sostituire i segni di fine paragrafo con spazi per avere la formattazione adeguata. Senza selezionare il testo, dal menu Formato scegli Formattazione automatica e come tipo di formattazione seleziona documento standard. Il testo adesso sarà visualizzato con il carattere di default di word 2000 e la maggior parte delle righe sarà a posto come se le avessi scritte direttamente in Word. Salvo eccezioni, vengono tolti automaticamente i fine paragrafo superflui e lasciati quelli desiderati, ossia quelli che corrispondono all'acapo dovuto alla pressione di invio nel testo originale. Non so esattamente come ciò possa avvenire, ossia come faccia word a discernere i fine paragrafi "Buoni" da quelli indesiderati. Forse si basa anche sulla lunghezza delle righe ma di word non ne ho molta esperienza ed allora... Ho riscontrato errori di formattazione nel caso di un indirizzo e-mail e in un punto in cui non mi spiego il motivo per cui il testo sia andato a capo. Devi anche verificare che il documento non contenga trattini indesiderati in mezzo alle parole. Capita che una parola spezzata con il trattino sia ora posizionata totalmente sulla stessa riga con il segno del trattino che la divideva. Se per qualsiasi ragione hai convertito il txt prodotto con la stampa su disco di Wordstar da testo dos a testo windows, tutto quanto scritto fin qui rimane invariato ad eccezione del fatto che nella finestra di conversione ovviamente non sceglierai testo ms-dos ma Solo testo. Se, come dice l'unhione italiana ciechi, nelle nuove versioni di Word non c'è più la possibilità di convertire file da wordstar, spero abbiano lasciato comunque la conversione da Solo testo con il quale possiamo convertire file di Wordstar come spiegato fin qui.
Nota del 2015: in realtà, in seguito convertirò da Wordstar per dos a Office Word 2007 senza passare per il txt.
Scorrendo le voci nella finestra di conversione di word, noterai anche la dicitura Testo con layout, (che serve per il testo windows), e testo ms-dos con layout. In particolare ho provato quest'ultima che non mi piace. Una volta importato il testo, le righe sono più corte di quelle viste in precedenza e la formattazione automatica fa diversi errori. In un punto dello stesso documento importato in precedenza mi fa un'impaginazione stretta ma non ne ho compreso il motivo. Inoltre mi unisce i titoli con il contenuto del paragrafo. L'utility ws2ascii permette di convertire file wordstar in ascii e viceversa e quindi potremmo creare il file txt da convertire successivamente in Word senza eseguire la stampa su disco con Wordstar. Siccome risale al gennaio del 1988 quando c'era Wordstar 4, la conversione di un file Wordstar prodotto con la versione 6 presenta dei problemi che penso esistano anche con la 5 e a maggior ragione con la 7. L'utility ws2ascii è costituita da un unico file che trovi anche nel sito dell'unione italiana ciechi con data e dimensioni errate anche se funziona ugualmente. Se convertiamo un file prodotto con wordstar 6 tramite ws2ascii, il txt conterrà i riferimenti della stampante installata, i comandi punto e i segni per le righe centrate e quindi sarà un file da ripulire. Avrà inoltre righe molto lunghe e quindi, convertendolo in Word, non avremo tanti segni di fine paragrafo come visto in precedenza.

Da wordstar a Word e viceversa tramite apposite utility e conversione in rtf e htm

In word 2000 è possibile installare un'utility fatta per word 97 che permette di convertire direttamente un file wordstar senza passare per il txt. L'ho scaricata da un sito che menzionerò più avanti per altri motivi ma per un accesso diretto puoi fare il download dal seguente link:
http://www.filewatcher.com/m/wdsupcnv.exe.425696.0.0.html
il file wdsupcnv.exe appena scaricato è autoestraente e va scompattato nel percorso:
\programmi\file comuni\microsoft shared\textconv
Siccome in questo percorso ci sono anche altri file per la conversione di Office word e siccome il file autoestraente non contiene solo il necessario per convertire file dal formato Wordstar, ti verrà chiesto di sovrascrivere o meno dei file, (se non ricordo male era uno solo). Scegli di lasciare nel computer quello con data più recente. Per convertire un file Wordstar in Word adesso fai così: vai al solito menu inserisci e scegli File, come tipo di file questa volta seleziona Tutti i file e clicca su Inserisci come al solito. Nella finestra di conversione seleziona la voce wordstar 3.3 - 7.0 e clicca su Ok. Infatti, per quel che riguarda il dos, è possibile convertire file Wordstar fatti con versioni dalla 3.3 alla 7.0. La finestra di conversione adesso possiede anche la possibilità di convertire file da Wordstar per windows, programma che non ho mai avuto modo di vedere. Il file di Wordstar appena importato viene visualizzato con il carattere courier e la formattazione è buona ma non ottima, quindi esegui la formattazione automatica come visto sopra. Finora non ho riscontrato errori tranne il fatto che se nel testo Wordstar avevi utilizzato il codice ascii 12 in modo da far cominciare un determinato testo ad inizio della schermata dos, questo viene convertito con il sottolineato che puoi togliere facilmente con Trova e sostituisci di Word. Per il resto tutto è perfettamente a posto, compresi i trattini di sillabazione. Per l'effetto del file che abbiamo scompattato in precedenza, le possibilità di esportazione di un documento word in altri formati sono aumentate come puoi vedere scorrendo i tipi di file presenti nel menu Salva con nome dove, per quel che riguarda Wordstar, trovi la versione 4 e la versione 7. Quest'ultima versione l'ho provata pochissimo tanti anni fa, per wordstar 6 che invece uso correntemente è indifferente esportare un documento Word in Wordstar 4 o 7. Tra i due formati cambiano i comandi punto inseriti all'inizio del testo che per la versione 7 vengono inseriti con una sintassi che non conosco e quindi non so dirti se siano validi o meno. Tuttavia, con tali comandi e per entrambe le versioni di file, i margini in ambiente Wordstar sono inadeguati. Quindi per leggere bene un documento Word esportato in Wordstar, cancella tutti i comandi punto all'inizio del testo e se lo desideri mettici quelli apropriati che io ho provveduto ad inserire in una macro. In internet puoi anche trovare il file wrdstr32.exe che contiene solo l'utility appena provata ma non altri file per la conversione come ad esempio quello per windows write. L'installazione di quest'ultimo file che puoi scaricare da:
jack.tiscali.it/download/scheda.php?id=220433
è praticamente automatica, basta accettare la licenza ed andare sempre avanti fino al pulsante Ok per finire. I file vengono comunque inseriti nella cartella vista sopra. L'utility più completa di cui abbiamo parlato sopra io l'ho scaricata dal sito:
www.wordstar.org
dove ci sono vari programmi di conversione da Wordstar e Word e si parla anche di office 2003. Peccato sia tutto in inglese e che per capirci qualcosa, almeno per il sottoscritto, bisogna perderci un sacco di tempo. Ecco un link più interno dello stesso sito dove, almeno mi pare, si è più vicini al problema della conversione e ai file:
http://www.wordstar.org/wordstar/pages/convert_faq.htm#Q3
Sempre da questo sito ho scaricato un'utility che converte file Wordstar in rtf, formato che presumo possa essere letto anche dalle versioni recenti di Word, Peccato che abbia dei limiti. Si chiama appunto wsrtf e si usa dal prompt dei comandi o da Esegui con la sintassi:
wsrtf nomefile.ws
se il file si chiama pippo.ws ne verrà creato uno nuovo con doppia estensione, cioè pippo.ws.rtf. Purtroppo non converte gli accenti e con certi file crea un documento che mi viene aperto correttamente con Wordpad di xp sp2 ma che Word 2000 non legge o per lo meno non lo fa con i normali comandi che si usano di solito. Visto che non converte gli accenti e quindi non mi piace, non ho perso molto tempo a cercare le cause del secondo difetto. Nello stesso sito scritto sopra c'è anche un convertitore di file wordstar ad htm che, nonostante sia del 2007, funziona anche in dos reale. Il pacchetto è privo del file ws2html.ini che il programma invece cerca quando si esegue la conversione. Probabilmente non si tratta di un errore ma di una cosa voluta per fare in modo che ognuno compili il file ini in base alle proprie esigenze anche se un file di esempio non ci stava male. Peccato che le istruzioni siano tutte in inglese ed allora... Tanto per fare una prova, ho creato un file ini nel quale, tanto per non lasciarlo vuoto, ho messo una riga di commento. Ricordo che le righe di commento all'interno di un file ini devono cominciare con il punto e virgola. La prima riga del file che ho convertito mi avverte che si tratta di una conversione. I titoli non vengono centrati e, cosa più grave, gli accenti sono errati. Ma questa era una prova molto empirica, per vedere se il programma funziona al meglio bisogna compilare un file ini in modo adeguato. Se vuoi leggere le istruzioni in modo da poter compilare correttamente il file ini e fare delle prove, la sintassi per usare il programma è:
ws2html fileorigine.ws filedestinazione.htm /opzione
Ringrazio fin d'ora chi mi farà avere un file ini compilato decentemente.

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Rivista settimanale "Difesa del popolo" in braille, soldi ed energie buttate al vento

Avrei dovuto scrivere queste note l'anno scorso o al massimo all'inizio di quest'anno ma... La "Difesa del popolo" è una rivista settimanale della diocesi di Padova con argomenti religiosi e attualità varia. per quel poco che la conosco ho avuto l'impressione che in giro ci sia di meglio. Sì, a volte c'è qualcosa di interessante ma... E tuttavia il problema che desidero affrontare in queste brevi note non è questo ma lo spreco di soldi ed energie per stamparla in braille. A qualcuno sembrerà strano che proprio io, amante del braille fino al punto di adoperare ancora il dos per usarlo meglio, dica una cosa del genere ma eccone i motivi. Più o meno all'inizio dell'autunno 2008 ho cominciato a ricevere la rivista in oggetto senza che l'avessi chiesta. Nel nylon con cui mi arrivava c'erano poche pagine in braille e la rivista in nero stampata con il formato di un quotidiano. Oltre all'indice della rivista in nero, nelle 24 pagine in braille che poi per i dati della stamperia e altro diventano anche 22, c'era qualche articolo o qualche stralcio di articolo, insomma quel poco che ci può stare in uno spazio così ristretto. Da notare che il formato della rivista in nero è incompatibile con gli scanner e che per acquisirla con tale apparecchio dovresti far ritagliare gli articoli da una persona vedente e sorbirti gli errori dell'ocr che penso siano abbastanza numerosi in presenza di titoli con caratteri grandi eccetera. Sotto a questo progetto c'è la nota ditta veneta che, contrariamente a quanto afferma, non desidera l'emancipazione del non vedente ma bensì la sudditanza del cieco. Più un cieco rimane ignorante o bisognoso di qualcosa, tanto più facile risulta avere un pollo da spennare, e questa è una regola valida per qualsiasi ditta o ente che si occupa dei portatori di handicap. Le poche pagine braille della "Difesa del popolo" vengono stampate dal Centro braille San Giacomo di Granarolo Emilia in provincia di Bologna. Ovviamente la torta viene divisa tra le ditte per orbi, mangio io e mangi anche tu, pappa buona! Ammm! Ammm! La famosa ditta veneta afferma che le poche pagine braille della rivista hanno lo scopo d'informare il cieco dei contenuti del giornale. Poi, tramite l'indice che il cieco ha letto, potrà farsi registrare l'articolo che gli interessa tramite la rivista in nero allegata a quella braille, entrambe gratuite. Io dico che non è facile trovare qualcuno che si metta lì a registrare articoli gratuitamente ogni settimana e se lo paghi... Tanto vale che la rivista venga registrata da un ente per non vedenti a cui pagare l'abbonamento. Per esperienza diretta posso dire che già alla fine degli anni '80 e agli inizi degli anni '90 non era facile trovare qualcuno disposto a registrarti qualcosa, e quando lo faceva spesso dovevi sottostare a ciò che piaceva a lui. Ricordo perfettamente i salti mortali che dovevo fare per registrare quei pochi articoli per la rivista "Il pentagramma" che ho fatto fino al 1993. Figuriamoci adesso che viviamo in un tempo in cui quasi tutte le persone pensano a se stesse, un tempo in cui si preferisce portare a spasso un cane piuttosto che dare una mano ad un non vedente o a qualsiasi altra persona. Ma poi che senso ha avere l'indice in braille della rivista? Se trovo una persona che mi registra qualcosa, per leggere l'indice e scegliere l'articolo che mi interessa occorrono pochi minuti! Sono perfettamente cosciente che stampare ogni settimana tutta la rivista in braille diventerebbe uno spreco enorme di carta con effetti disastrosi per l'ingombro e per l'ambiente, ma sono altrettanto consapevole che si potrebbe inviare la rivista su un floppy o, meglio ancora, la si potrebbe far scaricare da internet dando agli abbonati una password in modo che a prelevarla siano solo gli utenti abilitati. Si badi bene che ho detto abbonati, non ritengo giusto che uno debba avere tutto gratuito solo perché non vede. Poi, se evitando il costo della carta si possono abbassare i prezzi, tanto di guadagnato! Per i pochi non vedenti che non usano ancora internet la si potrebbe far registrare da qualche ente preposto a tale servizio. Lo scorso inverno ho fatto cessare l'invio della rivista perché non mi va d'essere complice di queste mangerie e questi gesti gratuiti che, come vedremo, sono solo di facciata. Il piccolo svantaggio che ho nel non accettare un servizio non è nulla rispetto al vantaggio d'avere la coscienza a posto. Se ti ritieni cristiano oppure se ti ritieni una persona sensibile al sociale, non puoi far finta di niente di fronte a queste squallide manovre con le quali si fa finta di dare una mano ai non vedenti mentre con l'altra glielo si mette in quel posto. Queste iniziative servono a sviare la gente dalla realtà che i non vedenti vivono, ad esempio un parroco pensava che ci venisse data tutta la rivista, e d'altra parte spesso chi vede non ha la minima cognizione di quanti pochi caratteri ci possano stare in una pagina braille. Fermarmi a disdire l'invio della rivista era per me troppo poco e così, oltre a scrivere al centro braille San Giacomo che ovviamente non mi ha risposto, ho scritto il mio dissenso in un blog in cui si parlava di questa iniziativa ma anche di tante altre problematiche relative a vari handicap. E' bene che il nostro dissenso non rimanga confinato nel piccolo orticello del pianeta cecagna! Non ancora contento, ho scritto alla redazione della "Difesa del popolo" che mi ha risposto diplomaticamente dicendo che vedranno se sarà possibile far ricevere la rivista via internet. Non sono così ignorante da non sapere che tecnicamente è possibile, non lo è invece quando per farlo si va contro agli interessi di certe ditte e quando si deve ammettere che certi contributi dati a favore dei non vedenti erano inutili o comunque che sono stati spesi malissimo. Infatti quelle poche pagine della rivista vengono stampate anche con il contributo finanziario del Ministro per i beni e le attività culturali. Porca puttana, non mi è passata per la testa di scrivere anche lì, se qualcuno lo vuol fare... Magari si potrebbe dire a qualche ministro che anche chi non vede può usare internet ed in questo caso il sito della rivista in oggetto che tra l'altro è perfettamente accessibile con jaws. E sempre a qualche ministro si potrebbe ricordare che oggi le riviste vengono scritte con il computer, strumento utilizzato anche dai ciechi e che per tanto non è necessaria alcuna conversione per accedere alle pagine di un giornale. Sarà poi il cieco a decidere se leggerlo con la sintesi, con la barra braile o se stamparlo su carta.

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Finereader 9 professional e Omnipage 15: acquisizione di tabelle ed abbreviazioni

Probabilmente quanto scritto di seguito per Omnipage 15 è valido anche per la versione 16 che ho adoperato poco e tolto perché ad ogni nuova pagina da acquisire con lo scanner mi toccava riacchiappare la finestra di scansione con alt+tab. Al di là della versione, Finereader è l'ocr più usato dai non vedenti. E' davvero il migliore come affermano molti? Per la gestione con Jaws probabilmente sì, dico probabilmente perché l'ho usato talmente poco che il condizionale è d'obbligo. Per quanto riguarda l'ocr, ecco due limitazioni esistenti nella versione 9. Fin che si acquisisce un romanzo senza figure, senza note a piè di pagina i cui riferimenti sono posti con numeri sopra le parole, senza tabelle e con un testo stampato di recente, quasi tutti gli ocr vanno bene e diventa acettabile anche il vecchio recognita per dos che si usava nel 1993. La prova del nove di un ocr la si fa con testi complessi come illustrato nell'esempio seguente. A pagina 139 e seguenti del libro Indagine su Gesù di Antonio Socci c'è una tabella su tre colonne che ovviamente non vanno lette singolarmente come se fossero quelle di un quotidiano ma da sinistra a destra come quando si legge un libro normalmente. La colonna di sinistra di questa tabella è composta da testo che a volte prosegue anche nelle righe sottostanti. Le colonne di centro e di destra contengono sigle e numeri e, salvo eccezioni, occupano una sola riga. Avevo già fatto qualche prova l'estate scorsa ma siccome, per quanto possibile, mi piace essere certo di quanto scrivo, ieri ho fatto un'altra prova anche per rinfrescarmi la memoria. In particolare ho acquisito pagina 141 del libro citato sopra. Contrariamente a Omnipage, finereader 9 non ha una voce specifica per l'acquisizione delle tabelle che fa in modo automatico. Salvando la pagina citata in modo testo si ha un risultato pessimo visto che nel file viene inserita prima tutta la colonna di sinistra della tabella e poi le altre. Omnipage 15 invece salva la tabella correttamente salvo qualche errore di impaginazione che ci potrebbe sempre essere (non sono stato lì a leggere tutta la pagina). Da notare che Omnipage 15 e 16 contengono più opzioni di salvataggio in modo testo ed in questi casi è bene scegliere il testo con interruzioni di riga oppure il testo formattato. Per quanto riguarda il salvataggio della stessa pagina in Word 2000, si comporta meglio Finereader. Il testo è formattato in modo tabella anche se il numero di spazi tra le colonne non è omogeneo. Tuttavia la tabella non viene considerata tale da Word che la identifica come un semplice testo con spazi multipli. Il salvataggio in Word con Omnipage va bene per certi versi e male per altri. La tabella viene riconosciuta come tale anche da Word ma viene composta solo dalle colonne di centro e di destra mentre il testo della colonna di sinistra viene posto nel file dopo la tabella stessa. Forse se la colonna di sinistra fosse stata composta di sigle e numeri come le altre due magari l'avrebbe salvata correttamente. Quindi abbiamo visto che l'impaginazione di una pagina acquisita con lo scanner non solo cambia da programma a programma ma anche dal formato con cui viene salvata. Ma non è finita. Non sempre Finereader 9 salva male le tabelle in formato testo. Con word 2000 ho scritto un breve testo composto da parole separate ognuna dal punto e virgola. dal menu Tabella ho scelto il sottomenu Converti e da questo la voce per convertire il testo in tabelle. Ci sono vari modi per fare questa operazione ma, visto il testo che avevo preparato, da questo menu ho scelto il punto e virgola come separatore delle colonne e lasciato tutto il resto per default. Così facendo, i punti e virgola che avevo inserito nel testo ovviamente sono spariti e si è formata la tabella. Attenzione: ci sono comandi specifici di Jaws per leggere meglio le tabelle in word che puoi scoprire tramite insert+f1. Poi ho stampato il documento e una volta acquisita la pagina con Finereader 9 ho notato che la tabella veniva salvata correttamente in modalità testo, (non ho provato con word). Per mettere veramente a confronto Omnipage e Finereader per l'acquisizione delle tabelle certamente andrebbero fatte prove più approfondite. Bisognerebbe provare vari tipi di tabelle, ad esempio con diversa spaziatura tra le colonne, con diversi tipi di carattere, con testo e sfondo della pagina di colore diversi, con risoluzione e modalità dello scanner diverse per ciascun programma. Io ho sempre adoperato la risoluzione di 300 dpi in scala di grigi. Con queste poche prove ho voluto però far notare che ogni programma ha i propri limiti e che spesso quando qualcuno vanta la superiorità di questo o di quell'altro programma lo fa parlando a vamvera. Il discorso è diverso per quel che riguarda invece le abbreviazioni dove Omnipage 15 è certamente superiore a Finereader 9. La precisione di quest'ultimo infatti non dipende molto dalla bontà dell'ocr ma dai dizionari che utilizza come dimostrato di seguito. La tabella del libro citato sopra contiene l'abbreviazione Lc. che sta ad indicare il Vangelo di Luca. Finereader traduce questa abbreviazione con l'articolo plurale femminile le, cosa che non succede con Omnipage. Finereader sbaglia perché in un testo è certamente più facile trovare l'articolo le rispetto all'abbreviazione Lc che con i dizionari viene considerata un errore e corretta in le.

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Freedos 1.0: schermate dei cd di installazione, problemi di installazione e considerazioni varie

Anche se in maniera superficiale, abbiamo già incontrato Freedos quando ho parlato dei cd di installazione delle schede madri Asus. Quando nel giugno del 1994 Microsoft ha deciso di abbandonare il dos, Jim Hall e altri si sono messi a sviluppare il progetto Freedos, un dos di pubblico dominio, inizialmente fatto per i vecchi computer ma che col tempo ha saputo anche adattarsi alle nuove tecnologie tanto che in internet, ad esempio sul sito
www.chl.it
oppure su
www.mediashopping.it
puoi trovare dei notebook equipaggiati con questo sistema. Anche se probabilmente ci sono in giro degli aggiornamenti, la versione finale 1.0 risale al 2006 ed è scaricabile da:
www.freedos.org
dove trovi l'immagine iso del cd completo e quella con solo il sistema di base. Ci sono poi altre immagini con estensione img che permettono di installare Freedos da floppy ma su questo punto ne so poco a causa dell'inglese. Il brutto di questo sistema è proprio tale lingua. Sì, qua e là ho visto qualche riga di italiano ma... Naturalmente l'immagine iso va masterizzata su un cd le cui schermate di avvio sono stampabili in braille tramite il tasto stampa ed una stampante parallela. Per chi non ha questa possibilità riporto le schermate in oggetto.
cd completo
prima schermata:
se non si preme alcun tasto, dopo due minuti si carica il sistema operativo eventualmente presente sul disco fisso.
1=continua il boot da cd, (è il default e quindi basta dare invio per attivarlo, se si digita 1 seguito da invio le cose non cambiano;
h=carica il sistema eventualmente presente nel disco fisso;
a=carica il sistema eventualmente presente nel floppy;
q=salta il boot da cd e prova ad installare il sistema presente nel dispositivo successivo nella sequenza di boot. Funziona nel pentium 4 dove carica il disco fisso, nel pentium III mi dice di premere un tasto per resettare (cosa che avviene). Forse è un errore specifico di quella macchina oppure avviene perché in essa il dispositivo successivo nella sequenza di boot è il floppy.
seconda schermata:
se nella schermata precedente abbiamo premuto 1 ed invio o solo invio, ci troviamo nella seguente schermata in cui è possibile fare le scelte con le frecce seguite da invio oppure premere i numeri senza il tasto invio. Il menu non è circolare e per default è selezionata l'opzione 1 per la quale basta dare invio.
1=installa il sistema nel disco fisso;
2=carica il dos da cd senza driver, (ad esempio senza himem);
3=carica il dos da cd con himem ed emm386;
4=carica il dos solo con himem;
5=carica il dos per essere usato da cd, con meno memoria disponibile rispetto a quando si usa il dos con solo himem. Evidentemente carica qualcos'altro anche se, una volta caricato, le opzioni 4 e 5 del cd sembrano identiche.
Cd di base:
Prima schermata:
uguale a quella del cd completo;
seconda schermata:
contiene solo le prime due opzioni identiche a quelle del cd completo.
Per le considerazioni che seguono prenderò sempre in esame il cd completo. Quando utilizzando la seconda schermata del cd illustrata sopra scegliamo le opzioni 2, 3, 4 e 5, verrà emulato il caricamento da floppy e per tanto il cd assumerà l'unità A mentre il floppy sarà associato alla lettera B.
Nota: nel cd di base non sono presenti le opzioni 3, 4 e 5.
Per avere un riscontro di ciò che stai facendo ovviamente bisogna caricare un programma per sintesi o barra braille dos dal floppy B tenendo presente che la tastiera è settata nel modo americano e quindi per fare il segno dei due punti sarà necessario scrivere la c con cediglia, cioè premere il tasto shift ed il tasto della ò accentata. Con le opzioni 3, 4 e 5 del cd è possibile digitare il comando Menu per avere una lista di programmi ed utility da usare tramite cd. Con questa modalità sono riuscito ad ascoltare dei file wma ed mp3 presenti nella partizione fat32 del pentium IV tramite la sound blaster Creative Audigy 2. Ovviamente l'uso di un sistema operativo da cd ha dei forti limiti quali, ad esempio, la lentezza nello svolgere le operazioni e l'impossibilità di scrivere file temporanei nell'unità da cui è stato avviato. Per tanto, l'uso da cd è indicato solo per fare qualche prova o per piccoli lavori. L'installazione di Freedos purtroppo presenta dei problemi per chi non vede come illustrato di seguito. Chi conosce bene il dos sa benissimo che non è strettamente necessario utilizzare il programma di installazione per inserirlo in un disco fisso. Basta partizionare quest'ultimo con Fdisk, formattarlo trasferendoci i file di sistema, copiarci il dos ed editare i file config.sys e autoexec.bat in base alle proprie esigenze. E tuttavia, tenendo presente che Freedos contiene comandi tradizionali con nuove opzioni, comandi nuovi e nuovi driver, sarebbe opportuno poterlo installare con il suo programma di installazione in modo da poter vedere le opzioni utilizzate in base alle scelte fatte durante l'installazione stessa e in base all'hardware in uso. Questo si rende ancor più necessario per quelle persone come il sottoscritto che non conoscono molto l'inglese e quindi hanno una certa difficoltà a consultare l'help. A meno di non fare la solita installazione "al buio" con i passaggi descritti in precedenza da un vedente, cosa che non ho avuto l'opportunità di fare, l'opzione di installazione del cd è inaccessibile perché non permette di installare una sintesi o barra braille. Così ho cercato un'altra strada con i risultati che seguono. La directory radice del cd contiene il file setup.bat, un batch di otto schermate e quindi un po' complesso anche perché contiene comandi che non conosco. Caricando il computer da floppy con un dos diverso da Freedos e il driver per la gestione del cd-rom, una volta lanciato setup.bat dal cd di freedos si ottiene un errore perché desidera che la macchina sia stata avviata con Freedos mentre per il cd-rom puoi utilizzare qualsiasi driver. Puoi creare un floppy di avvio di freedos tramite l'apposita utility raggiungibile dal comando Menu del cd visto in precedenza. Nel floppy però verrà trasferito solo il command e il kernel. Quando avvi il computer con un floppy del genere, cioè privo di config ed autoexec, prima di arrivare al prompt devi confermare la data e l'ora premendo due volte Invio. Un altro modo per creare un floppy di avvio di Freedos è quello d'andare nel percorso:
\freedos\setup\odin
Qui ci sono i file del dos e puoi trasferire quelli di sistema nel floppy tramite il comando sys di cui ti invito a visualizzare le varie opzioni con sys /?, oppure formattare il floppy con il classico format a: /s. Ovviamente potrai aggiungere al floppy anche altri file dos per avere a disposizione più comandi. Il cd-rom viene gestito da Freedos tramite il driver xcdrom.sys che trovi nel percorso:
\fdos\bin
non so invece qual'è il file che sostituisce mscdex.exe di Microsoft che ho continuato ad utilizzare per il floppy di avvio. In precedenza avevo già preparato un disco fisso formattato in fat32 tramite il dos di windows 98, Freedos ovviamente non si installa in unità ntfs. E tuttavia penso che il programma di installazione faccia anche la partizione del disco che invece ho preferito fare avvalendomi del dos in italiano. Una volta caricato il computer tramite il floppy di avvio con Freedos e lanciato setup.bat dall'unità cd, l'installazione prosegue per qualche schermata e poi si blocca in un punto diverso a seconda che sia stata scelta la tastiera italiana o di qualsiasi altro Paese o che sia stata mantenuta la tastiera di default cioè quella americana. Visto che i comandi della barra braille continuano a funzionare, il computer non è bloccato, sembra essere entrato in un loop senza fine. Dando invio il cd gira un po' e poi ti presenta sempre la solita schermata indipendentemente dall'opzione scelta. Siccome non mi do per vinto facilmente, dopo aver analizzato un po' il file batch, sempre caricando il computer tramite il floppy Freedos ho provato ad installare il sistema lanciando l'eseguibile textinst.exe che si trova nel percorso:
\freedos\setup\install
che va lanciato con la sintassi:
textinst /src d:\freedos\packages /dst c:\dos
presumendo che l'unità cd-rom sia associata alla lettera D e che si intenda porre i file di freedos nel percorso c:\dos. Praticamente /src dice al programma dove prelevare i file compressi mentre /dst dice dove scompattarli. Infatti la directory \freedos\packages oltre a contenere dei files che servono al programma textinst, contiene altre directory che rappresentano le categorie dei programmi che potranno essere installati. Se ad esempio vai nel percorso:
\freedos\packages\base
troverai tanti file zip e file lsm. Come puoi notare i file hanno il nome dei vari comandi dos seguiti da una x. Il file zip ovviamente contiene il programma dos compresso mentre nell'omonimo file con estensione lsm ci sono le informazioni del programma. Una volta lanciato textinst con la sintassi scritta sopra, le schermate risultano gestibilissime con la barra braille mb408l ed è possibile decidere quali categorie di programmi scompattare nella directory indicata e quali programmi inserire delle singole categorie. Per default i programmi sono tutti attivati, per disattivarne uno basta spostarsi sopra al nome del programma che si intende disattivare e premere la barra spaziatrice. Verso la fine textinst cerca dei programmi con file sorgente di Freedos che però non trova, altri file sorgenti invece vengono installati correttamente. Infatti Freedos contiene anche i sorgenti dei programmi e a saperli modificare... Purtroppo textinst non esegue la configurazione e al termine avrai i file scompattati nella directory indicata senza la configurazione del sistema operativo. Se non ricordo male, textinst non inserisce i file di sistema nella radice del disco fisso, prova a verificarlo perché ho fatto diverse prove e potrei anche fare confusione. Dopo le prove descritte fin qui, la voglia e la necessità di fare un'installazione con il programma di installazione non mi era ancora passata del tutto. Una volta caricato il sistema operativo da cd tramite l'opzione 5 della seconda schermata di boot vista sopra, ho notato che nel percorso:
\freedos
del floppy virtuale c'erano dei batch che potevano essere adatti all'installazione. Uno non mi dà alcun effetto mentre fdauto.bat si comporta così. Innanzitutto la prova l'ho fatta sempre con il disco fisso partizionato e formattato in fat32 con il dos di windows 98. Una volta lanciato fdauto.bat, la barra braille mb408l fa emettere dei beep all'altoparlante del computer esattamente come quando si utilizza ntfspro e non c'è verso di leggere lo schermo. La sintesi vocale difon2 legge le informazioni che appaiono non appena si lancia fdauto ma i tasti di controllo si bloccano e quindi non è possibile zittirla e, una volta terminata la chiaccherata, non è possibile rileggere lo schermo. Con il notex40 non si legge niente sia con la versione del programma del 1993 che con quella del 1999. Inoltre, i tre dispositivi con cui ho fatto la prova e che tra l'altro vengono tutti collegati alla porta seriale, bloccano l'esecuzione del programma. Dopo la prima schermata, premendo invio o qualsiasi altro tasto il cd rimane immobile e l'unica cosa che è possibile fare rimane quella di spegnere il computer. Se qualcuno ha una sintesi o una barra braille da collegare alla parallela e desidera fare delle prove... Lanciando Fdauto senza sintesi o barra installata è possibile installare freedos dando sempre invio. Naturalmente è un'installazione che lascia il tempo che trova perché bisognerebbe poter leggere e selezionare le varie opzioni ma... Arrivati al penultimo invio, avremo un beep nell'altoparlante del pc, Basterà aspettare qualche attimo per dare l'ultimo invio. A questo punto premendo qualsiasi tasto si ottiene un beep e l'unico modo per uscire è quello di resettare. Freedos adesso si caricherà dal disco c dove c'è anche un autoexec.bat un po' complesso. Non c'è invece il config ma fdconfi.sys con istruzioni precedute dal punto esclamativo. I comandi dos sono nella directory \fdos\bin
servita dal path. La tastiera è ancora americana ma basterà digitare keyb it
per quella italiana. Per concludere, non ho trovato un modo ortodosso per installare questo sistema ed in sostanza le vie possibili sono:
1) Copiare o scompattare i file di freedos nel disco fisso dopo averlo partizionato e formattato con il trasferimento dei file di sistema e fare un config ed autoexec;
2) usare textinst dopo aver partizionato, formattato e trasferito i file di sistema nel disco fisso nel quale poi andrà fatto un config e un autoexec;
3) utilizzare fdauto e modificare l'autoexec e creare un config in base alle proprie esigenze;
4) Farsi guardare i passaggi da un vedente e fare l'installazione "al buio" usando l'opzione di installazione del cd;
5) vivere fino all'anno 3000 quando forse, e sottolineo forse, i ciechi cambieranno mentalità e invece di pensare solo a mangiare e bere penseranno anche ad avere un qualcosa per leggere tutte le schermate di un pc. Ma forse nel 3000 non esisteranno più i ciechi con il conseguente calo di vendite di cibo, vino e altre bevande alcoliche!

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Mettere i preferiti di Internet explorer in una partizione diversa da quella in cui risiede xp

Se sei una persona che installa e disinstalla spesso dei programmi per fare delle prove, avrai certamente la necessità di ripristinare frequentemente la partizione di Windows con Ghost e quasi sicuramente sarà capitato anche a te d'aver sovrascritto la partizione senza esserti ricordato di salvare i nuovi preferiti che avevi memorizzato nell'ultimo periodo. Si fanno tante cose e ricordarsi tutto... Se hai diviso il tuo disco almeno in due partizioni, un modo per evitare la cancellazione accidentale dei preferiti è quello di porli in una partizione diversa da quella in cui risiede xp, ad esempio nella partizione associata alla lettera D. Innanzitutto crea la cartella preferiti nell'unità D, puoi darle anche un altro nome ma non ne vale la pena. Perché xp vada a leggere e memorizzare i preferiti di Internet explorer nella cartella appena creata bisogna modificare le seguenti chiavi di registro:
HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\Shell Folders

HKEY_CURRENT_USER\SOFTWARE\MICROSOFT\WINDOWS\CURRENTVERSION\EXPLORER\USER SHELL FOLDERS

HKEY_USER\.DEFAULT\SOFTWARE\MICROSOFT\WINDOWS\CURRENTVERSION\EXPLORER\SHELL FOLDERS

HKEY_USERS\.DEFAULT\SOFTWARE\MICROSOFT\WINDOWS\CURRENTVERSION\EXPLORER\USER SHELL FOLDERS


La modifica va fatta in questo modo. Per non sbagliare è meglio se copi le chiavi di registro scritte sopra in un notex o in un computer diverso da quello da modificare in modo d'averle sottomano durante la modifica stessa. Da Esegui apri il registro scrivendo Regedit. Siccome la visualizzazione di Regedit inizia dal punto in cui è stata lasciata l'ultima volta che è stato adoperato, per non fare confusione è meglio se chiudi tutti i percorsi eventualmente aperti con la freccia sinistra. Con il tasto Inizio si va all'inizio del registro ma non si chiudono i percorsi delle chiavi sottostanti. Adesso, con la freccia destra e la freccia giù là dove serve, apri il primo percorso scritto sopra fino a raggiungere la chiave shell folders. Nel compiere questa operazione, invece di scorrere tutti i nomi puoi abbreviare il lavoro digitando la prima lettera della chiave che stai cercando. Naturalmente il sistema si posizionerà sulla prima chiave che inizia con quella lettera che non è detto sia quella che ti serve. Inoltre, il numero e la quantità di chiavi esistenti intorno ai percorsi scritti sopra varia a seconda dei programmi e dell'hardware installato. Arrivato a shell folders, premi tab per spostarti sui valori della chiave stessa. Con la freccia in basso spostati fino alla voce Favorites che contiene il valore predefinito per i preferiti di Internet explorer. Dal menu di contesto scegli Modifica. Nel campo Dati valore scrivi:
d:\preferiti
togliendo il valore predefinito di xp. Naturalmente scriverai un percorso o nome diverso se hai deciso di memorizzare i preferiti in un luogo differente. Poi premi il pulsante Ok. La stessa modifica va fatta anche negli altri tre percorsi tenendo presente che la chiave user shell folders dei percorsi 2 e 4 è allo stesso livello di shell folders e quindi non vale la pena di chiudere tutto il percorso per modificarla. In pratica, dopo aver modificato shell folders del primo percorso, è possibile premere tab una volta per ritornare alla visualizzazione delle chiavi e la freccia giù per andare fino a user shell folders. Naturalmente per il percorso 3 dovremmo partire dall'inizio mentre per il 4 basterà comportarsi come il 2. Perché le modifiche abbiano effetto devi riavviare il computer. Adesso vai in un sito qualsiasi e memorizzane l'indirizzo nei preferiti. Se tutto è andato a posto, nei preferiti avrai solo il sito appena memorizzato. Se ti ritrovi invece i vecchi preferiti significa che non hai modificato tutte le chiavi o che ne hai modificato una sbagliata. In questo caso dovrai ripetere tutte le modifiche perché xp, testardamente, ripristina i vecchi valori. Quando tutto è a posto copia nella nuova cartella dei preferiti quelli che avevi in precedenza prelevandoli dal percorso:
\documents and settings\nomeutente\preferiti
La modifica al registro che abiamo fatto non preclude la possibilità di importare i preferiti di Internet explorer in Firefox tramite l'apposita opzione, evidentemente quest'ultimo programma guarda il percorso scritto nel registro di sistema.

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