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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Smontando il notex40: celle braille, tastiera e connettori

Note sulla lavabiancheria: acquisto, installazione, piccole riparazioni di un tempo e altro

Ancora sui masterizzatori dvd: hardware, software e dischi

Come installare windows millennium in un disco con partizione unica senza l'aiuto di un vedente e un altro modo d'installare la sound blaster

Aborto e cecità

Tutti belli sani e stronzi

Omosessualità

Amore per gli animali e odio per l'uomo


Smontando il notex40: celle braille, tastiera e connettori

Consiglio la lettura di questo articolo anche a chi non possiede o non ha mai visto la riga braille notex40, un apparecchio di vecchia concezione ma utile per fare alcune considerazioni. A parte le cellette braille, il modo di operare con questo tipo di tastiere e connettori è valido anche per apparecchi di uso comune che non sono stati progettati per i non vedenti. Per chi possiede il notex40 o magari un giorno se lo trovasse tra le mani, darò le indicazioni per smontare l'apparecchio. Per aprire la barra braille in oggetto basta togliere le quattro viti che si trovano ai lati della scatola che la contiene; due di esse sono all'interno degli occhielli per la custodia. Fatta questa operazione, le due metà della scatola sono ancora collegate tra loro tramite due cavi di cui uno è costituito da una piattina a 34 fili e da connettori uguali a quelli del controller di un floppy del pc; stacca questo connettore dalla scheda principale dell'apparecchio, cioè quella fissata alla parte inferiore della scatola. Anche se nessuno te lo vieta, non hai la necessità di segnare con del nastro adesivo il senso di inserimento del connettore perché, una volta tolto, si sente benissimo la tacca di riferimento come in quelli dei computer ed inoltre hai come riferimento il punto in cui la piattina si innesta nella spina. L'altro cavo ha invece dieci fili e i connettori sono diversi tra loro. Quello sulla scheda base della barra braille è saldato e non è il caso di toglierlo. Da notare che apparentemente sembra solo infilato ma in realtà, se smontassimo la scheda, dall'altra faccia di essa ne vedremo le saldature. L'altro capo del cavo termina con un connettore piatto e una sola fila di contatti infilato nella parte inferiore sinistra del blocco delle cellette braille. Quest'ultimo non occupa solo lo spazio della riga su cui leggi ma quasi tutta la superficie del notex. Puoi notare che la piattina del cavo va al connettore piatto visto prima tramite fili sciolti; in genere, per chi non vede i colori o non ha il colortest, bisogna segnare uno dei fili con il solito nastro adesivo in modo da poter reinserire il cavo nel senso giusto. Così ho fatto io prima di togliere il connettore dal blocco celle accorgendomi in seguito che non era necessario contrassegnarlo. Non avrei potuto accorgermene prima per quanto segue. Se hai il notex noterai che quando il connettore è inserito la superficie esposta al tatto è perfettamente liscia; l'altra faccia della spina è a ridosso del blocco celle e la sentirai solo quando togli il cavo. Così vedrai che ha una scanalatura che ti può servire da contrassegno. Inoltre adesso puoi toccare i pin posti sul blocco celle e renderti conto che ne manca qualcuno e quindi il connettore potrebbe entrare in un solo senso se opportunamente sagomato. Infatti è così. Se non ci vedi o hai una vista molto debole che non ti permette di vedere bene i fori del connettore che hai tolto, prendi un ago di quelli che si usano per cucire e passeggia sul bordo della spina là dove ci sono i fori per i pin; noterai che ne mancano e quindi il connettore va in un sol senso. prestando un po' di attenzione puoi notare la cosa anche con le dita ma con l'ago vai meglio. Metti da parte il pezzo inferiore della riga braille, adesso lavoreremo solo con la parte superiore. Per togliere il blocco delle cellette braille bisogna svitare tre viti poste su una barra metallica che sostiene e percorre la riga per tutto il lato della lettura. A metà del fianco destro e sinistro del notex trovi una vite che sostiene il blocco celle e la scheda sottostante. Una volta svitate anche queste viti, puoi alzare il blocco celle ed appoggiarlo sul tavolo come se dovessi leggere con la barra braille. Adesso nella metà superiore della scatola del notex sono rimasti i tasti e una scheda che vedremo poi. Nei fianchi del blocco celle puoi notare delle barrette filettate che percorrono la larghezza della riga e terminano con dei microdadi. Se fossero un po' allentati, come nel mio caso, avvitali solo con le mani; non è il caso di stringere molto questi dadi ed inoltre per farlo ti ci vorrebbe una chiavetta che non è contemplata nei kit di chiavi per dadi acquistabili comunemente in ferramenta; queste piccole chiavi, e ce ne sono anche di regolabili come una chiave inglese in miniatura, vengono vendute a parte e forse li trovi meglio nei negozi di elettronica o di hobbistica. Nel numero 13 di fuori serie, nell'articolo "notizie con il contagocce", abbiamo già visto com'è costituito un puntino braille del notex40. Ricordo che si tratta di un cilindretto la cui sommità risulta più sottile del resto del corpo. sarà questa parte più sottile a fuoriuscire dalle caselle della riga braille e quindi a costituire i puntini che tocchiamo. Perché il corpo del cilindro del puntino è più grosso della testa? Semplicemente perché se non fosse così, quando capovolgiamo la barra braille avremo tutti i puntini che si spargono sul tavolo o per terra e si sentirebbe un rosario blasfemo che echeggia per la stanza del cieco. invece, la parte più grossa del cilindro viene bloccata dalla casella che ha un foro troppo piccolo per lasciarlo passare. Quindi, una volta tolta una casella, non capovolgere la barra braille. Per togliere una casella, basta sfilarla dalla sua sede facendo leva con l'unghia del pollice; per il nostro esperimento togline solo una. Facendo un po' di leva con le dita puoi togliere uno o più puntini dalla celletta magari alzando un po' il blocco celle dal tavolo in modo che vengano verso l'esterno. Ovviamente, quando vai a far riparare una barra braille, il tecnico non procede così, ci vorrebbe troppo tempo. Lui toglie tutte le caselle e poi capovolge il blocco celle e tutti i puntini escono a pioggia. Sì, ma lui ci vede e non ha problemi a recuperarli anche se rotolano di qua e di là ed inoltre, se li deve sostituire, se ne perde qualcuno va bene lo stesso. Però anche per chi non vede c'è la soluzione. Per togliere i puntini come il signor tecnico, una volta rimosse tutte le caselle, capovolgi il blocco celle sopra ad una zuppiera o pirofila da forno; se non fosse abbastanza lunga, togli solo una parte di caselle e ripeti l'operazione per quelle rimanenti. Non sono un esperto di cucina, però allo scopo vanno bene quei recipienti in vetro che si usano per il microonde; a volte questi recipienti al loro interno non hanno angoli retti e ciò facilita il recupero dei puntini che altrimenti tenderebbero ad incastrarsi nei bordi. Torniamo alla nostra casella. Una volta tolti i puntini sono rimasto un po' perplesso dalle loro dimensioni; già nel 1999 avevo notato che i vecchi puntini del mio notex40 avevano dimensioni diverse; però, visto che non ero stato io a toglierli, pensavo che la cosa dipendesse da una diversa usura anche se mi sembrava strano che alcuni si consumassero così tanto rispetto agli altri. In realtà anche quelli nuovi hanno dimensioni differenti; tuttavia non posso affermare che sia così in tutte le barre braille. La parte di celletta che contiene i punti 1 e 2 ha un cilindretto molto corto mentre i punti 7 e 8 sono decisamente più lunghi. Ti faccio notare che da quando ho sostituito i punti del mio notex, questi avranno lavorato otto o nove mesi perché poi ho adoperato l'altra barra braille e quindi sono abbastanza nuovi e non certo consumati come i precedenti che avevano lavorato per molti anni. Negli anni '90 un tecnico, al quale avevo confidato l'idea di sostituire le celle braille da solo, mi aveva messo paura perché secondo lui la cosa era pericolosa a causa della tensione di 300 Volt con cui vengono alimentate. Vediamo di ragionare un po' con la nostra testa e di non lasciarci abindolare dai soliti discorsi. La tensione di 300 Volt ci sarà, io non l'ho misurata; tuttavia non credo che ci sia una grossa corrente che, come sai, si misura in Ampere. Ma tutto questo a noi non ci importa. Innanzitutto, quando metti l'interruttore del notex40 su off, alle celle non arriva più corrente; infatti esse sono a riposo e cioè in una posizione centrale rispetto a quando il puntino è alto o abbassato. Ti faccio notare che quando sulla barra braille hai degli spazi vuoti, alle celle arriva comunque della tensione perché il puntino deve rientrare. Ma se proprio non ti fidi dell'interruttore del notex40, una volta tolti i connettori come abbiamo fatto noi vorrei proprio sapere da dove arriva la corrente! Ma c'è di più. Io ho le dita molto sottili e ciò nonostante non passano nel foro dei singoli puntini che ho tolto e quindi la parte di cella su cui appoggiano che avrà la tensione incriminata, non la toccherai mai. in ogni caso con i connettori staccati la corrente non arriva di certo visto che la bateria dell'apparecchio si trova nel pezzo che abbiamo messo da parte. Nel rimontare i puntini ti accorgerai subito se, per le loro dimensioni, li metti nel foro sbagliato perché risulteranno troppo alti. Una volta a posto, rimetti la casella che va semplicemente infilata facendo attenzione che sia ben allineata alle altre. Purtroppo le cose si rovinano anche quando non le usi, anzi a volte si rovinano ancor di più. Il mio notex aveva i tasti che non rispondevano più ed è anche per questo che l'ho smontato. Metti da parte il blocco celle e passa alla metà superiore della scatola. Come vedi c'è una scheda che deve essere tolta per accedere ai tasti, quindi togli le viti che trovi sopra di essa tenendo a mente dove sono avvitate per non dover cercare i fori palmo a palmo o i supporti sottostanti quando le dovrai reinserire. Nella parte inferiore c'è un foglio isolatore che protegge i componenti della scheda e che viene via quando togli le viti. Ti faccio notare che gli integrati sotto a questo foglio non sono inseriti su zoccolo come quelli della scheda principale del notex ma direttamente saldati sullo stampato. Inoltre alcuni hanno un condensatore saldato proprio vicino alla tacca di riferimento tanto che, di primo achito, non sembrano integrati ma componenti strani. Alza la scheda dalla scatola ma non sollevare quest'ultima perché altrimenti i tasti si spargono sul tavolo. Adesso puoi toccare i tasti che, come vedi, sono di materiale gommoso con una membrana rigida al centro e una specie di guarnizione/ventosa ai lati; questa, decisamente elastica, costituisce il meccanismo del tasto. Quando lo premi si abbasserà quel tanto che basta affinché la parte centrale vada a toccare la scheda che hai tolto; quando lo rilasci, la membrana elastica ai lati lo spinge indietro. Ti sarà capitato più di una volta d'avere degli elastici che, con il tempo, si sono sciolti/incollati sporcando il posto in cui erano. Succede più o meno la stessa cosa con questi tasti. Un po' si consumano per la pressione che si fa su di essi ma si disfano anche lasciandoli fermi sempre nella stessa posizione come gli elastici, soprattutto se di materiale scadente. Tuttavia, a differenza di un elastico, un tasto è piuttosto spesso e difficilmente si disfa del tutto e quindi lo puoi pulire come segue. Come sai, la gomma non conduce elettricità e quindi, perché possa chiudere un contatto, la parte centrale del tasto è argentata in modo da essere conduttiva. Per tanto, nel pulire questo tipo di tasti, non usare alcool o altre sostanze abrasive che corroderebbero la parte argentata e toglierebbero la conduttività al tasto. Adopera acqua e togli lo sporco senza graffiare. Certamente ci sarà della colla di gomma sulla scheda. Questa la puoi pulire con alcol perché tanto non ci sono i problemi visti prima, ma se usi dell'acqua assicurati che non sia umida prima di dare corrente. I contatti sulla scheda non sono sporgenti, si sente appena un segnetto. Se la tastiera non era particolarmente consumata tornerà a funzionare come nel mio caso. Tuttavia non avere molte speranze che un tecnico faccia questo lavoro; se ha i tasti e la scheda fa molto prima a sostituire i componenti che a pulirli. Nel rimontare il tutto, per essere più comodo puoi inserire il connettore delle celle prima di mettere il blocco nella scatola; a tale scopo puoi allungare il cavo togliendo momentaneamente le clips che lo tengono piegato. Nel richiudere la scatola fai attenzione che il connettore della batteria impedisce un po' l'operazione. Metti prima le viti posteriori senza avvitarle completamente. Nell'inserire quelle anteriori, con una mano tieni schiacciata la parte superiore della scatola in modo che il filetto della vite vada nel foro previsto.

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Note sulla lavabiancheria: acquisto, installazione, piccole riparazioni di un tempo e altro

Tutti abbiamo in casa una lavabiancheria comunemente chiamata lavatrice; non sono esperto di elettrodomestici, dico quel poco che so. Se devi acquistare una lavatrice avrai l'imbarazzo della scelta perché ce ne sono di molte marche e prezzi. La prima cosa da fare quando entri in un negozio è quella di chiedere le differenze tecniche tra un apparecchio e l'altro perché sono quelle che contano; magari prima fai un giro in internet per non essere proprio a digiuno della faccenda. Una cosa su cui oggi il negoziante punta molto per venderti la lavatrice è la classe A che consuma di meno. sinceramente non la trovo poi così importante e questo per due ragioni. Se fai un giro in un centro commerciale con un amico, vedrai che le lavatrici hanno tutte (o forse quasi tutte)? un foglietto appiccicato sopra con la scritta classe A. Quindi non ha senso cercare di venderti qualcosa per quel pregio che ormai trovi ovunque. La seconda ragione per cui non guardo molto alla classe A, è che oggi si tende sempre più a fare prodotti poco duraturi. Risparmiare qualche euro nella bolletta elettrica e poi dover cambiare la lavatrice dopo qualche anno e spenderne un sacco non ha senso sia dal punto di vista economico che da quello dell'inquinamento; pensa a quanti rifiuti facciamo ogni anno per smaltire il ciarpame che compriamo. Contrariamente a quanto avveniva in passato, oggi nelle lavatrici c'è la centrifuga a velocità variabile dall'utente; non so se sia una cosa inclusa in tutti i modelli. Compatibilmente con i capi che ci metti dentro, maggiori sono i giri che può raggiungere la centrifuga tanto più asciutta sarà la biancheria che tiri fuori e questo è un vantaggio soprattutto in inverno. Un'altra cosa importante è la vasca in cui entra l'acqua. Negli anni '70 questa era di materiale smaltato che con il passare del tempo e il calcare si bucava. Non so dirti se fossero proprio tutti i modelli ad avere questo tipo di vasca, dovresti parlare con un riparatore dell'epoca. Negli anni successivi si può dire che è andata di moda la vasca in acciaio che è praticamente eterna. Consumerai gli altri pezzi della lavatrice ma non la vasca. Adesso, sempre più spesso e in modo particolare nei modelli economici ma con la tendenza ad andare anche verso quelli più pregiati, va di moda la vasca in materiale sintetico che non ho mai toccato con mano e non so quanto duri; certamente costa di meno. Il fatto che la carcassa della macchina e magari anche il cestello in cui metti la biancheria siano in acciaio non significa a priori che lo sia anche la vasca che non puoi toccare a meno di non aprire l'apparecchio. Ecco perché c'è chi ci casca e si lascia fregare da qualche negoziante stracancaro. Sostituire la vasca di una lavatrice è costoso non tanto per il componente in sé ma perché bisogna praticamente smontare quasi tutta la macchina per farlo e, come sai, la manodopera è cara. Avrai certamente notato che il cestello di una lavatrice è bucherellato. Infatti esso gira all'interno della vasca in cui c'è l'acqua la quale, attraverso i fori, raggiunge la biancheria. Contrariamente a quanto avveniva in passato, oggi le lavatrici hanno un motore a spazzole del quale però non ho esperienza e non ti so dire se ciò avvenga in tutti i modelli. Te ne puoi rendere conto dal rumore che fa; in aggiunta al solito, senti un leggero fruscio (da non confondere con quello dell'acqua), che puoi notare anche a lavatrice spenta girando il cestello con le mani. Inoltre, contrariamente a quanto avveniva un tempo, il cestello si fermerà quasi subito al cessare della spinta ricevuta dalle tue mani, non girerà per forza d'inerzia come avveniva in passato. I giri della centrifuga sono regolati elettronicamente tramite una scheda. Di primaria importanza per chi non vede è la conformazione delle manopole che spesso girano su sé stesse pur essendo a scatti. Se un giro della manopola completa le funzioni disponibili, un taglietto, una zigrinatura o qualsiasi altro segno su di essa ti indicherà la posizione in cui ti trovi. Certo è sempre possibile fare un segno sulla manopola ma non è bello rovinare qualcosa appena acquistato. L'acquisto di una lavatrice prevede, almeno nella maggioranza dei casi, anche l'installazione che ovviamente pagherai. Ma a parte i soldi, è bene saper fare anche questo se non altro per conoscere cosa fa il "tecnico specializzato" che ti mandano a casa come se per installare una cosa del genere ci volesse un genio. Chissà poi perché li chiamano tutti tecnici specializzati. Se con una macchina dal bagagliaio capiente o con un furgoncino di un amico sei andato a comprare la lavatrice, una volta sballata bisognerà sbloccare il cestello e la parte superiore dell'interno della macchina. Sono stati bloccati perché non si rovinino nel trasporto. Nel libretto ci sono le figure che ti indicano cosa togliere. In linea generale ci sono due viti da togliere sul retro della lavatrice che si trovano ai lati e all'altezza del cestello; poi c'è anche uno spessore/dado posto sulla parte superiore del retro della macchina a metà del lato che costituisce la larghezza. Anche se non è strettamente necessario, per chiudere i fori appena prodotti dalla rimozione delle viti potresti avere in dotazione dei coperchietti in plastica come nel caso della Indesit wi105 che ha due striscioline per il cestello che vanno incastrate e avvitate mentre per il foro superiore c'è un tappo in plastica da incastrare.
Nota: le viti delle striscioline in plastica ovviamente non si inseriscono nello stesso foro da cui abbiamo tolto le viti del cestello ma su uno accanto che non va a bloccare il meccanismo di esso. Inoltre faccio notare che le viti del cestello in realtà non erano avvitate proprio su di esso ma sul meccanismo retrostante.
Poi dovrai collegare la gomma che va dalla lavatrice al rubinetto dell'acqua che potrebbe essere in dotazione. Se quella che avevi in precedenza è ancora buona la puoi riutilizzare. Questa gomma è semplicemente avvitata sul retro della lavatrice dove fuoriesce la filettatura della pompa che di solito è verso la parte superiore; ricordati di mettere la guarnizione che dovresti aver trovato nella confezione. Se il pavimento non è perfettamente piano, dovrai regolare i piedi della lavatrice; potrebbero essere regolabili solo quelli anteriori che sviterai in modo che si allunghino quel tanto che basta a renderla perfettamente stabile; in caso contrario, con la centrifuga, la macchina farà una passeggiata per la casa. La lavatrice monta una spina tedesca cioè di quelle rotonde con due chiodi grossi e una linguetta non sporgente per la massa a terra. Quasi sicuramente in casa non hai questo tipo di presa e quindi dovrai adoperare un adattatore (soluzione che non mi piace) o tagliare la spina dal filo visto che non è di quelle apribili. Ovviamente metterai una spina adeguata al tipo di presa; se hai una presa che supporta spine grandi e piccole metterai quella che hai a portata di mano. Se non vedi i colori avrai il problema di riconoscere il filo giallo- verde della massa a terra che, come sai, va collegato al centro della spina. Se hai un tester oppure un cicalino provacontinuità metterai un puntale sopra ad una vite della lavatrice e l'altro lo appoggerai alternativamente sui fili della spina fino a trovare quello in cui suona; avrai continuità perché la massa a terra è collegata alla carcassa della macchina e la vite non è verniciata risultando così conduttiva. Parlando invece di piccole riparazioni, le uniche che ho fatto sono su un vecchio modello e consistono nella sostituzione della manopola del timer e il condensatore del motore. Quest'ultimo aveva quattro contatti ma ovviamente se ne usavano solo due. Un condensatore di quelle dimensioni si presenta come un cilindro abbastanza grosso ed è fissato in un supporto in plastica sul retro della lavatrice (naturalmente all'interno). I due fili erano collegati ad esso tramite faston e, pur essendo colorati, non aveva importanza se li invertivi perché un condensatore del genere non è certo polarizzato. I faston sono piccole spine/capocorda pinzate al filo e ne esistono di vari tipi e dimensioni, di isolati e non isolati, come del resto esistono diverse pinze per fissarli al filo. Tuttavia difficilmente staccherai il filo da un faston ed inoltre, se capita, puoi in qualche modo rimediare con una pinza qualsiasi. Il condensatore era fissato al supporto in plastica tramite un dado; una volta tolto, si andava in negozio per prenderne uno di capacità uguale che non era necessariamente delle stesse dimensioni fisiche e la cosa non costituiva un problema per il montaggio. Tenendo presente che i motori delle lavatrici di un tempo difficilmente si guastavano, una volta controllato che la cinghia di cui parlerò poi fosse a posto, se la lavatrice non aveva abbastanza forza nel riprendere a girare, si sostituiva il condensatore visto sopra. La sostituzione della pompa di caricamento dell'acqua dovrebbe essere abbastanza semplice perché ho visto che, una volta aperta la macchina, è accessibilissima ed è collegata elettricamente con due faston. Ho anche provato a montare la cinghia che va dal motore alla ruota che aziona il meccanismo del cestello. Per prima cosa la metterai nella puleggia del motore, poi appoggerai l'altra parte della cinghia alla ruota del cestello e girerai quest'ultima in modo che la cinghia si avvolga nella scanalatura della ruota stessa. Ci sono cinghie di diverse misure ma nell'acquistarne una non è necessario che sia identica al millimetro; non ho fatto questa esperienza ma l'ho vista fare da un tecnico che una volta, quand'ero piccolo, ha leggermente tirato la cinghia della lavatrice che era un po' allentata. Curioso come sempre, ho chiesto come facesse a fare una cosa del genere visto che, apparentemente, avrebbe dovuto accorciare la cinghia in modo che fosse più tesa nella sua sede. Non me l'ha voluto dire perché era un coglione! Così ho chiesto ad un amico che mi ha detto della possibilità di abbassare un po' il motore svitandolo e riavvitandolo un po' più in basso in modo che la cinghia si tenda quanto basta. Dopo tante ore di funzionamento, i cuscinetti del cestello della lavatrice potrebbero rovinarsi. Te ne accorgi perché il cestello ha un certo gioco soprattutto dalla parte anteriore. Se lo tiri un po' verso l'alto, sentirai che tende ad alzarsi. Se la metti in funzione, quando gira e soprattutto quando centrifuga, fa un baccano tremendo e sbatte di qua e di là. Sostituire i cuscinetti non sempre conviene perché bisogna smontare quasi tutta la macchina e, come dicevo sopra, la manodopera costa. Sarebbe bene saper fare anche questo. Per imparare bisogna farsi l'esperienza e questa la si ottiene quando hai qualcosa di tuo dove puoi smontare e rimontare a piacere senza dover rendere conto agli altri di eventuali rotture. Oltretutto, quando non devi rendere conto agli altri di ciò che fai, sei sicuramente più tranquillo nel compiere il lavoro. Se non vivi da solo/a farai un po' fatica ad avere esperienza visto che la lavatrice non è un oggetto personale.

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Ancora sui masterizzatori dvd: hardware, software e dischi

Nel numero precedente ho illustrato la posizione di tre jumper addizionali e riservati del masterizzatore dvd Sony dru-720a. Il masterizzatore dvd Asus drw-1608p ne ha invece due e sono posti nello stesso blocco in cui si trovano quelli per regolare l'apparecchio su master, slave e cable; guardandolo dal retro sono a sinistra di cable e presumo siano anche questi riservati; purtroppo la parte in italiano delle istruzioni è scarna e dice solo cazzate. Questo masterizzatore non ha la presa per l'uscita audio digitale e non ti so dire se il segnale esce dal cavo dei dati; possiede invece due prese per l'uscita audio in modalità analogica. Oltre a quella che trovi nella solita posizione e che può accogliere sia un cavo con la linguetta che ne determina il senso di inserimento in modo da non invertire i canali e sia un cavo che, pur avendo una piccola scanalatura di riferimento, entra in entrambi i sensi, ne trovi un'altra di tipo più vecchio posizionata all'estrema sinistra dell'apparecchio se lo si guarda dal retro.
Nota del 2015: certamente dal cavo dei dati di questo masterizzatore esce l'audio e me ne accorgerò quando comincerò ad usare xp e certamente ne parlerò in seguito.
Il cavo ide fornito con questo masterizzatore ha sì 80 fili ma non la spina centrale per collegare un secondo dispositivo allo stesso controller. Insomma, gira e rigira, i cavi forniti con i masterizzatori hanno spesso dei limiti, (vedi anche il numero precedente). Anche il cavo audio in dotazione è povero visto che entra in entrambi i sensi. Nel scegliere un masterizzatore dvd, se prevedi di scrivere anche dei cd, guarda la velocità a cui è possibile masterizzarli; questa è indipendente e variabile rispetto a quella dei dvd. A proposito di velocità, nello scorso numero dicevo che i dvd riscrivibili sono assai lenti; mi devo un po' ricredere dato che l'1x di un dvd non è l'1x di un cd. Ecco perché, per quanto riguarda la scrittura di un dvd, il masterizzatore va a 16x, numero basso rispetto alla velocità dei cd. Sarebbe opportuno avere la tabella completa, per il momento ti posso dare solo alcuni riferimenti tratti dal programma di masterizzazione che ho ricavato trafficando con dei dischi riscrivibili.
Cd:
4x=600 kb/s,
10x=1500 kb/s.
Dvd:
1x=1350 kb/s,
2.4x=3240 kb/s,
4x=5400 kb/s.
Ciò nonostante, la formattazione di un cd tramite il masterizzatore dvd descritto in questo articolo e drag-to-disc, cioè il programma per la scrittura a pacchetti accluso ad Easy cd 6, è un po' più lenta di quanto non avvenga con un masterizzatore di cd Lg. Con un cd riscrivibile a 10x, nel masterizzatore per cd il tempo stimato va da 10 a 15 minuti e in pratica ne utilizza poco più di 11. Lo stesso disco nel masterizzatore dvd ha un tempo stimato che va da 10 a 18 minuti e ne impiega 25. Non ho abbastanza elementi per poter affermare una cosa del genere ma questa discrepanza potrebbe dipendere anche dalla velocità di lettura dei due apparecchi; probabilmente il disco viene anche letto oltre che scritto, però magari vedremo in seguito se capirò qualcosa in più e se avrò voglia di capirci qualcosa. Ho già parlato delle capacità dei dvd-r (o rw) e dei dvd+r rilevate dai programmi di masterizzazione. Ecco i valori esatti che si ottengono invece con drag-to-disc.
dvd-rw:
capacità=4.700.438.528 byte (4.7 gb),
Spazio utilizzato=425.984 byte (425 kb);
dvd+rw: capacità=4.694.736.896 byte (4.69 gb),
spazio utilizzato=423.936 byte (423 kb).
Easy cd 6, come del resto altri programmi di masterizzazione, fornisce il tempo stimato del disco, cioè i mega che rimangono affinchè il supporto sia pieno. Naturalmente se il disco è vuoto il tempo stimato sarà pari a quello del disco. Non è così con i dvd-rw per i quali fornisce il tempo stimato come se si trattasse di un dvd+rw anche se la capacità dal menu disco la dà esatta. A meno di non acquistare una licenza completa, il programma nero burning rom se, (cioè Sony edition), funziona solo con i masterizzatori di tale marca. Un masterizzatore dvd lo puoi usare come lettore in dos reale. tuttavia, per quanto riguarda i file lunghi, oltre a quanto già segnalato per i dischi masterizzati con Nero, anche con recordnow ci sono dei problemi nel senso che la numerazione con la tilde e forse altri segni vengono alterati; dovrei approfondire la cosa e se avrò voglia di farlo te ne parlerò. Easy cd 6 non ha questo problema.
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Come installare windows millennium in un disco con partizione unica senza l'aiuto di un vedente e un altro modo d'installare la sound blaster

Nota importante: se non sei pratico di installazioni senza l'ausilio di sintesi o barra braille, ti consiglio di leggere anche i vecchi numeri dove si parla dell'installazione di windows 98, di jaws e altri componenti "al buio".
Windows millennium è un sistema operativo poco usato e un po' snobbato perché si dice che non funziona bene. Sarà proprio vero? Per rendertene conto di persona lo devi installare ed è meglio se lo fai da solo. Una volta che ti sei fatto dettare la chiave di installazione, non avrai più bisogno degli altri.
Note importanti: è davvero deludente apprendere come in certi ambienti i non vedenti prendano in giro altri non vedenti. Quando in certe sedi trovi scritto che per installare il sistema operativo basta formattare il disco e seguire i menu che appaiono sul video, rimango davvero schifato. Mi piacerebbe portare certe persone a casa mia e, soprattutto se non hanno alcun residuo visivo, vedere come fanno a leggere lo schermo. Il bello della favola è che queste persone vengono considerate le glorie dell'informatica per ciechi. Scusate ma quando ci vuole ci vuole. Lasciamo a queste persone la gloria e passiamo alla seconda nota. L'autonomia di un non vedente è una cosa importante e la si raggiunge attraverso piccole cose. C'è chi chiede sempre l'aiuto di un vedente per le chiavi dei programmi e addirittura per cercare il cd da installare. Purtroppo non ci si rende conto che così si scocciano le persone per cose che potremmo benissimo fare da soli. La chiave dei programmi te la puoi far dettare una sola volta e, una volta appurato che è giusta, la metterai in un file nel tuo computer o la scriverai in braille. Lo stesso vale per i cd; basta averli in ordine e, soprattutto se ne hai diversi, metterci l'etichetta in braille. Lo so che richiede tempo. Per tanto, tieni solo ciò che serve e il ciarpame lascialo perdere. Che nota prolissa! Si vede che oggi un po' mi girano!
Come nelle installazioni proposte nei numeri precedenti partiamo da un disco vuoto o comunque da un disco in cui sia stato tolto il sistema operativo. Come già riportato, non è strettamente necessario formattare il disco, lo puoi formattare per far prima a svuotarlo o se ha degli errori. Se non hai erori e vuoi formattarlo davvero in fretta, scrivi:
format c: /q /u
La prima volta che ho installato windows millennium ho lasciato jaws e qualche altra utility nel disco; era ormai notte e, arrivato al punto in cui presumevo che ci andasse la chiave, mi sono dovuto arrendere perché una volta digitata non funzionava un fico secco! Come abbiamo visto per il 98, se spegni il computer dopo aver sbagliato a digitare la chiave, quando lo riaccendi parte dalla digitazione del nome e cognome. Questo avviene anche con il millennium. La sera successiva, con gli occhi di Andrea ho notato quello che presumevo: la chiave non veniva accettata perché errata. Dopo aver messo la chiave corretta, tanto valeva continuare l'installazione con un vedente. Ad un certo punto andrea dice: "resettalo perché sullo schermo non si vede più niente". Però il disco si muoveva e la cosa mi sembrava strana. Oggi, facendo altre prove da solo, ho scoperto il perché anche di questo. Il monitor Hp con cui ho fatto la prova, che non è lcd, va in standby durante l'installazione; me ne sono accorto dalla mancanza di ronzio che senti benissimo se accosti l'orecchio alla parte superiore del monitor. Se c'è del rumore in casa e hai a portata di mano un registratore, basta accendere quest'ultimo e metterlo sopra il monitor; nell'altoparlante avrai un ronzio formidabile! Non so se ciò avvenga anche con i monitor lcd. Probabilmente il monitor va in standby perché non lo installa come del resto non inserisce i driver della scheda grafica nonostante io abbia fatto la prova con una matrox del '99. Se ti capita una cosa del genere, per far riprendere il monitor, spegnilo e riaccendilo dopo due secondi. Le altre prove di installazione le ho fatte partendo da un disco bianco. I primi menu sono stampabili con una stampante braille; se non la possiedi non importa perché l'ho già fatto io. La prima è una schermata a tempo che contiene le informazioni seguenti:
menu di avvio del cd-rom di microsoft windows me
1. avvio dal disco rigido
2. avvio dal cd-rom
immettere scelta: time remaining: 09

Come hai visto, al momento di stampa rimanevano ancora 9 secondi per scegliere 1 o 2; l'1 è il default e quindi per installare windows premerai 2 senza invio non appena il cd comincia a girare. Quando si ferma, e probabilmente anche prima, avrai la schermata seguente:
menu esecuzione automatica di microsoft windows millennium
1. avvio installazione di windows da cd-rom.
2. avvio computer con supporto cd-rom.
3. avvio computer senza supporto cd-rom.
selezionare la modalità desiderata: 2
f5=mod. provvisoria maiusc+f5=prompt dei comandi maiusc+f8=passo-passo [n]

Come vedi in questo caso il default è il 2 che a noi non serve.
Nota: nel riportare queste schermate sono stati omessi spazi, maiuscole e segni grafici.
Dopo l'illustrazione di queste schermate ripartiamo da zero ed installiamo windows millennium con i passaggi seguenti:
Nota: aspettare sempre che le unità del computer smettano di girare prima di proseguire al passaggio successivo.
1: fai partire il computer con il cd-rom del sistema operativo; dopo uno o due secondi da quando il cd gira velocemente premi 2 senza invio.
2: premi 1 seguito da invio; (il cd si muove).
3: invio; (il cd si muove).
4: invio; (il cd si muove, il disco fisso scrive e dopo un po' si muove il floppy).
5: invio; (si muove leggermente il disco fisso).
6: invio; (si muove il disco fisso e dopo un po' anche il cd).
7: invio; (si muove poco il disco fisso).
8: invio; (scrive poco sul disco fisso).
9: invio.
10: invio.
11: invio; (muove cd e disco fisso).
12: invio; (muove cd e disco fisso con delle interruzioni dell'uno o dell'altro fino al riavvio del computer; siccome ci vuole diverso tempo, se hai a portata di mano una stecca di cioccolata fondente mangiane metà. Al riavvio del computer puoi mangiare l'altro pezzo un po' più velocemente di prima perché il computer muove alternativamente cd e disco fisso, poi sembra a posto ma dopo un po' gira ancora).
13: quando sei sicuro che non si muove nulla scrivi il nome e cognome seguiti da invio.
14: contratto di licenza, tab e invio.
15: chiave e invio; (si muove un poco).
16: invio; (gira fino al riavvio. Dopo il riavvio lavora per parecchio tempo quindi fai qualche esercizio fisico per smaltire le calorie assunte prima. Al termine il computer si riavvia nuovamente e, a parte quanto dirò di seguito, windows millennium è a posto.
Questo sistema non prevede il caricamento in dos reale; modificando la solita opzione bootgui del file msdos.sys si disattiva solo la grafica (così dicono in internet). Esiste qualche artificio per farlo funzionare in dos reale che non ho ancora provato. Per il momento, per caricare il computer in dos reale puoi usare un floppy di avvio; basta anche quello del 98. Appena installato, il registro di sistema è poco più grande di un mega, cioè meno del 98. Premendo ctrl all'avvio del sistema si accede ad una schermata a tempo, stampabile con la stampante braille, che riporto di seguito.
Menu esecuzione automatica di microsoft windows millennium
1. normale
2. con file registro (\bootlog.txt)
3. modalità provvisoria
4. conferma passo-passo
selezionare la modalità desiderata: 1 tempo residuo 23
f5=modalità provvisoria maiusc+f8=conferma passo passo [n]

Come puoi notare il default è 1, cioè normale ed è stata tolta la possibilità di accedere al prompt dei comandi. Windows millennium non mi ha installato la scheda audio e, come dicevo più sopra, nemmeno quella video nonostante fossero entrambe del '99. Se ti trovi in queste condizioni e se sei partito da un disco bianco, dovrai reinstallare Jaws "al buio" selezionando una barra braille o una sintesi esterna come spiegato in un vecchio numero. Per versioni di jaws differenti rispetto a quella spiegata puoi ricavarti i passaggi di installazione installando la versione apropriata in una macchina con la scheda audio funzionante. Se invece hai lasciato jaws nel disco fisso, lo dovrai chiamare dal menu Esegui perché mancano i collegamenti e la configurazione che lo fa partire all'avvio. Ovviamente, se la scheda audio non funziona, dovrai farlo comunque partire con una barra braille o sintesi esterna. Se vuoi mettere una chiave software di jaws dal prompt dei comandi, questo si trova negli Accessori come in xp. Se non ti si è installata la scheda grafica, il sistema lavora a 16 colori ed è un po' instabile. quindi, anche per questo, è opportuno modificare subito alcune cose in opzioni cartella che, come in xp, si trovano nel Pannello di controllo o nel menu Strumenti di risorse del computer. Fai attenzione, ad esempio, che siano selezionate le opzioni:
Usa desktop di windows
Usa cartelle di windows
Se stai usando una barra braille, come già abbiamo visto in altra occasione, a volte è un po' macchinoso seguire i menu dei programmi di installazione come quello della sound blaster live. Ecco un modo non ancora scritto in fuori serie per installare la scheda audio. Andando in gestione periferiche ho notato che c'era la voce Altre periferiche con all'interno due stringhe che riguardavano la scheda audio dal nome:
Pci input controller
Pci multimedia audio device
Dopo aver inserito il cd della sound blaster live tenendo premuto shift per qualche secondo in modo da non farlo partire perché non avevo disattivato l'autorun, sono andato in Proprietà della seconda voce scritta sopra e ho cliccato su Reinstalla driver. Ho cercato il miglior driver. automaticamente il sistema lo cerca nel cd-rom inserito pur avendo mosso il floppy; probabilmente lo cerca anche nel disco fisso. Ne ha trovati due e ho selezionato quello in italiano che ho installato regolarmente dopo aver risposto alle domande di sostituzione di alcuni file per i quali ho mantenuto gli originali. Così facendo la sound blaster ha cominciato a far parlare jaws. Mi è rimasta comunque la prima voce in Altre periferiche ossia Pci input controller. Nell'elenco delle periferiche erano regolarmente riportate due voci che riguardavano la scheda audio. Ho ripetuto le operazioni viste sopra per Pci input controller e questa volta mi ha trovato tre driver; ho installato quello nella cartella inf di windows e tutto è andato a posto. Così facendo, in Installa/rimuovi non avrai alcuna voce relativa alla scheda audio; eventuali programmi come audiohq li dovrai installare a parte e, se il cd di installazione lo permette, partirai dai singoli moduli in modo da rendere più facile l'installazione. La scheda grafica l'ho dovuta installare partendo dal cd-rom perché in gestione periferiche non c'erano voci aperte per quel componente.

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Aborto e cecità

Ti è mai capitato di sentire un cieco che, tra le varie ragioni, dica di essere favorevole all'aborto nel caso in cui il bambino nasca cieco? A me sì e lì per lì non ci ho dato molto peso. Ero contrario a quell'idea come lo sono per tante altre. Oggi però ti chiedo: ma un non vedente che la pensa in quel modo, ha accettato la condizione di cecità o la odia fino al punto di decidere la morte del nascituro pur di non fargliela vivere? Io penso che un non vedente del genere non abbia per nulla accettato l'handicap e non abbia accettato la vita. Sta portando avanti la cultura della morte che va di moda oggi e sta decidendo per gli altri, cosa che non si dovrebbe mai fare. Oltre al fatto che il nascituro potrebbe avere una mentalità più aperta ed accettare la cecità e la vita, ma chi siamo noi per poter decidere della vita degli altri? Molti anni fa una coppia di non vedenti era nel dubbio se abortire o no. Lui era più favorevole, lei più titubante. Tra le varie ragioni c'era anche la paura che il bambino nascesse cieco. Lei alla fine ha rinnunciato all'aborto ed il figlio è nato. Io non l'ho mai conosciuto e se lo conoscessi non glielo direi mai; ma cosa penserebbe questo figlio se sapesse che il padre lo voleva buttare nella spazzatura?

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Tutti belli, sani e stronzi

Immagina di prendere il tuo bastone bianco e d'andare al bar per bere un caffè. Una volta entrato il commesso ti dice: "scusi, guardi che questo bar non è per lei, non offre servizi per i ciechi". Penso che ti incazzeresti tantissimo e avresti tutte le ragioni per farlo visto che certe discriminazioni sono inaccettabili. E non ti è mai passato per la testa che certe leggi che pian piano si insinuano nei nostri parlamenti servano proprio per accentuare queste discriminazioni? Mi riferisco alla fecondazione assistita. Pian piano si porta avanti questo concetto: ho dieci embrioni, tre sono difettosi e li butto via, tre sono bruttini e... Massì, non li voglio; altri tre... Beh, massì che cazzo me ne faccio; mi rimane l'ultimo; questo sì che lo voglio, guarda, è perfetto! Hai visto come ho scelto bene? Voglio un figlio di razza pura, perfetto, esattamente come diceva Hitler. Così avremo una società fatta di persone sane e belle. Conclusione: che senso ha battersi per i nostri diritti se poi neghiamo quello fondamentale e cioè quello alla vita? E che senso ha battersi per certe piccolezze se poi neghiamo il diritto alla diversità? In una società di questo tipo, il radicale Coscioni non avrebbe nessun diritto di sparare cazzate parlando con una sintesi vocale a causa dei suoi impedimenti fisici; ed il bello è che non se ne rende conto. Non sto facendo politica, il male non è di sinistra e nemmeno di destra; la prova l'hai avuta nei giorni scorsi con il voltagabbana di Fini che adesso, ignorando tutti i bei discorsi di un tempo, va a votare sì per tre referendum. Fini non mi è mai piaciuto e mi piace sempre meno chi fa politica. Non ascoltare i politici, ascolta la tua coscienza.

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Omosessualità

Mi è capitato di conoscere omosessuali maschi che ho trovato un po' affeminati ma... Li rispetto. Non ho mai conosciuto donne lesbiche, o per lo meno non ho mai saputo che lo fossero. Comunque rispetto anche quelle. Non rispetto invece le ultime scelte della Spagna. Dare un figlio in adozione ad una coppia omosessuale è una stronzata. Oltre al fatto che lo si priva della figura maschile o femminile a seconda dei casi con tutte le conseguenze del caso, ancora una volta si impone qualcosa a chi in quel momento non ha scelta. Cosa risponderemo a quella persona quando, una volta adulta, ci chiederà il motivo per cui lui, proprio lui, non ha avuto la possibilità d'avere come educatori sia la figura maschile che femminile?
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Amore per gli animali e odio per l'uomo

Come già scritto, sono contrario alla caccia perché oggi si spara per sport e non per fame. Quando nelle domeniche di autunno per andare a suonare percorro in tandem la strada che va da Villa Estense a Vighizzolo e sento tutti quegli spari, mi viene l'angoscia. Mi dà tristezza questa voglia di sangue di prima mattina, la voglia di uccidere animali un po' assonnati e intorpiditi dai primi cali di temperatura. Questa voglia di macchiare l'inizio di una bella giornata con il colore del sangue. Poi capita che un telegiornale racconti di una bambina aggredita da un cane. Al termine del racconto la cronista si affretta a rassicurare dicendo che ora il cane è in un canile e tra le righe sembra dire: "state tranquilli, non l'hanno ucciso". Io invece dico: "porca puttana, ma non l'hanno ucciso"? Poi nei giorni successivi ci si prodigherà a dire che la colpa non era del cane ma del padrone e bla bla bla. Sì, ma quel cancaro di cane perché non l'hanno ucciso? Qualcuno dirà che sono contraddittorio e forse anche pazzo; lo dica pure, non me ne frega niente. Io affermo che la vita degli esseri umani è più importante di quella di un cane e di qualsiasi altra bestia; se vedessi una persona in pericolo a causa di un cane, se fossi capace, sparerei alla bestia senza pensarci troppo. Se quel cane è agressivo e pericoloso, perché lo dobbiamo tenere tra noi? Certo, nel caso sia fattibile, lo si può mettere in un ambiente naturale dove non nuocia all'uomo. Ma perché mantenerlo a tutti i costi in un canile spendendo soldi ed energie? Uccidiamo di tutto, galline, maiali, mucche, conigli eccetera; perché non si possono uccidere i cani? D'accordo, noi non li mangiamo; lo fanno in altre parti del mondo e solo Dio sa come facciano a mangiare una cosa del genere. Però un cane non è sacro, è una bestia e rimane tale anche quando gli si comprano i biscottini, gli si fa il lettino con i lenzuolini e lo si chiama amore come un mambino. Si dice: "chi non ama gli animali non ama gli esseri umani". Per certi aspetti può essere vero ma oggi ho imparato che spesso chi ama in un certo modo gli animali è cattivo ed egoista con gli esseri umani. Ma è vero amore quello che provano certe persone? Caso mai è un attaccamento morboso per un qualcosa che serve a soddisfare il loro egoismo. Non è un caso che si spendano un sacco di euro per un cane e magari la stessa persona non ne tira fuori nemmeno uno per chi muore di fame o per qualsiasi altra cosa utile al sociale; d'altra parte oggi ci vogliono far credere che l'uomo e le bestie sono la stessa cosa e ci propinano un comportamento da animali. La fecondazione assistita non è forse nata dalla veterinaria? pensaci.

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