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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

Porte usb con windows 95

Alimentatore per pentium IV

Data del 2000 e dbIV

Biadesivo

Cdr e cdrw da 80 minuti

Office e windows 98

Lettori cd

Porte seriali e parallele pci e dispositivi per non vedenti

Note sul registratore dat e dintorni, quello che i giornali non dicono


Porte usb con windows 95

Purtroppo nei vecchi numeri di "fuori serie" ho dato un'informazione sbagliata. Non è stata però tutta colpa mia. Da più parti, e anche in internet, spesso si dice che windows 95 non può usare le porte usb; questa è una delle tante fesserie che si trovano in rete. C'è una versione di windows 95 (e tra l'altro in italiano) che contiene l'apposita cartella con il software per le usb; il file leggimi di tale cartella è aggiornato all'ottobre 96 mentre la data di tutti i file di quella versione di windows è del maggio 97. Per installare il software adatto a gestire le usb in windows 95 la versione che devi avere è: 4.00.950B.

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Alimentatore per pentium IV

oltre ai connettori visti in precedenza, un alimentatore adatto ad alimentare una scheda madre per pentium IV ne ha altri due; uno con quattro e l'altro con sei fili. Ne trovi anche con l'interruttore.
Nota del 2015: il connettore con sei fili serve ad alimentare la scheda grafica.
Nota: non so se sia una regola ma tutti gli alimentatori con l'interruttore che ho visto finora sono più rumorosi di quelli che non ce l'hanno; ovviamente non è lìinterruttore a provocare il rumore, si tratta del fatto che non tutte le ventole sono uguali. Per quanto riguarda i nuovi connettori, entrano in un solo senso; non ho provato direttamente perché non ho una scheda madre per pentium IV ma lo deduco dal fatto che hanno una linguetta come quello a venti pin già visto in altri numeri. L'alimentatore adatto al pentium IV è compatibile con i vecchi pentiumII e III, basta non utilizzare i connettori visti sopra; per la scheda madre userai solo quello a venti pin. Costano un po' di più degli altri (o almeno costavano un po' di più). se devi riparare un vecchio pentium e in negozio trovi solo l'alimentatore per il pentium IV ti conviene acquistarlo ugualmente perché dovendo ritornare al negozio rischi di spendere più di quanto intendi risparmiare.
Nota del 2015: certamente vi saranno stati anche all'epoca alimentatori con l'interruttore poco rumorosi, ossia con una ventola decente. Il fatto è che quando non si acquistava in internet si prendeva ciò che proponeva il negoziante che ti dava ciò che aveva e trattava. Inoltre per chi non vede l'acquistare un qualcosa senza andare da altre parti era anche una questione di non doversi far accompagnare nuovamente in negozio con tutto ciò che questo comportava.

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Data del 2000 e dbIV

Ti ricordi quanto baccano è stato fatto verso la fine del 1999 per la data dei computer e il 2000? Come vedi non è successo nessun disastro, alla faccia dei giornalisti "urloni". Non ritorno a spiegare il problema perché ne ho già parlato e anche perché ormai è ben conosciuto e poco interessante. Ti dico solo che se hai il vecchio dbIV (e quasi sicuramente, per deduzione, anche il dbIII) puoi vedere un errore dovuto al problema tanto sbraitato. Se scrivi una data uguale o superiore al primo gennaio duemila in un campo data, il db4 la scrive correttamente e quindi sembra non avere problemi. Tuttavia, se hai un file aggiornato al duemila o a una data superiore e visualizzi la struttura del database, vedrai che il file sembra essere stato aggiornato al 1900. I comandi sono:
use nomefile
display structure


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Biadesivo

Ti è mai capitato di dover incollare qualcosa e, da non vedente, di mettere troppa o poca colla? Se la tocchi con le dita è un disastro e quindi, se non la usi tutti i giorni in modo da farci la mano, sbagliare la dose è molto probabile. Sì, è vero, c'è quella che non sporca ma questo è vero fino ad un certo punto ed inoltre non sempre va bene; in certe superfici lisce e con certi materiali non attacca, ne ho provato due marche. Poi c'è l'atac che attacca ovunque però rischi di attaccarti le dita! Una soluzione parziale a questo problema è l'uso del biadesivo. Viene venduto in rotoli come quelli del normale nastro adesivo e lo trovi in ferramenta. Come dice il termine, il biadesivo attacca da entrambe i lati. Inoltre, essendo leggermente spugnoso, attacca bene anche su superfici lisce. Immagina di dover mettere dei tappi di gomma sotto a qualche apparecchio in metallo o in plastica; non è il caso di forarlo per metterci le vitine dei tappi, soprattutto se è in garanzia. Taglia un po' di biadesivo e incollalo al tappo in gomma; rifila la parte eccedente e stacca la cartina dell'altra faccia del biadesivo; metti il tutto sul punto da incollare premendo bene; ecco fatto! Per staccarlo basta tirare con un po' di forza.
Nota del 2015: l'unico inconveniente di questo materiale è che quando a causa del trascorrere del tempo e degli sbalzi di temperatura si stacca o tende a staccarsi, lascia un sacco di residui sulla superficie dove era posto.

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Cdr e cdrw da 80 minuti

Non li ho mai cronometrati ma, secondo il programma nero, non durano 80 minuti. 79,57 i cdr e 79,34 i cdrw per audio, quelli che vanno bene anche sul cd recorder. Questo tipo di cdrw ha, come i cdr, la scritta for audio; in certi negozi non sanno nemmeno che esistono; rispetto a quando sono usciti che costavano quasi cinquanta mila lire il loro prezzo è notevolmente calato anche se rimane più alto rispetto ai cdr e ai cdrw per pc. Costano quasi otto euro.

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Office e windows 98

Con windows 98 (straverme) succede di tutto. Già era capitato ad un mio amico anche se non ricordo in quale frangente; ieri sera è successo a me. Dopo aver tolto office 97 a causa di un malfunzionamento di word che non sono riuscito a mettere a posto, la sintesi vocale non mi leggeva più in modo diretto il menu avvio di windows; lo faceva solo con la barra braille oppure leggendo la riga con insert+freccia su. Inoltre, e questo è successo solo a me e non al mio amico, non pronunciava e non faceva apparire sulla barra braille le voci della barra dei menu di risorse del computer; leggeva solo le voci contenute nei menu, ad esempio Apri, Salva con nome eccetera del menu file ma senza pronunciare file quando premevo alt; tuttavia la barra dei menu era ben visibile sulla parte superiore della finestra, o per lo meno la barra braille me la faceva leggere. Ho riparato il registro con le norton ma non ho concluso niente; ho ripristinato il registro prelevando un backup precedente alla disinstallazione di word ma non ho risolto il problema.
Nota: non sarebbe corretto ripristinare un registro avente i riferimenti di un programma che è stato tolto, fallo solo in casi estremamente necessari e comunque vai poi a togliere i riferimenti non validi.
Poi ho guardato diversi file ma non ho concluso niente. Sono andato a letto imbestialito con l'uomo più ricco del mondo che avrà anche tanti soldi ma i programmi li fa proprio male! (Ma tanto non è lui che li fa, lui dà gli ordini). Questa mattina ho reistallato office e tutto è tornato a posto. Considerazioni: a volte la rimozione di programmi provoca un bel pasticcio. Il ripristino del registro a volte non risolve i problemi. Come far risolvere a un vedente un problema del genere visto che sullo schermo le scritte appaiono ugualmente?

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Lettori cd

Ormai nei negozi trovi lettori cd non solo compatibili con i cdrw ma anche con i file mp3. Quelli che ho visto, ma non provato, erano incorporati su radio della Philips e su radioregistratore Sony (con una sola cassetta). La sintonia di queste radio è digitale e quindi, a mio avviso, un po' scomoda; personalmente a me piace la sintonia manuale che consente di passeggiare rapidamente per le frequenze e di regolare il tutto come mi pare.

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Porte seriali e parallele pci e dispositivi per non vedenti

Ormai gli slot di tipo isa sono usati pochissimo. Nelle schede madri adatte ai pentium II ne trovavi due e a volte anche uno solo. Di conseguenza, se devi aggiungere delle schede al tuo pc, queste dovranno essere quasi sicuramente di tipo pci. Stranamente però, nei negozi si trovano più facilmente le porte seriali e parallele di tipo isa che non quelle pci, ma se sei un po' testardo alla fine raggiungi la mèta. Forse ti domanderai a che cosa serve oggi aggiungere delle porte seriali o parallele visto che ormai ogni pc ha due porte usb, due seriali e una parallela e che ci sono diverse periferiche collegabili alle usb. Ecco qualche esempio. Innanzitutto le porte usb vanno con windows 98 e non con il 95 (salvo installare la versione di windows 95 vista nel primo articolo). Ovviamente non funzionano certo in dos.
Nota del 2015: evidentemente non avevo ancora provato i driver aspi per far funzionare le usb in dos e nemmeno le schede madri che non ne necessitano, vedi i numeri successivi.
Se, ad esempio, usi tre dispositivi seriali, è comodo avere la terza porta. Sì, lo so, c'è il problema degli interrupt, soprattutto in dos. Tuttavia, difficilmente userai tre dispositivi seriali contemporaneamente e una terza porta ti può evitare la scatola di commutazione più scomoda ed ingombrante. Inoltre, se hai un pc con windows 98 ma vuoi utilizzare, sempre con lo stesso pc, anche il dos, non è detto che tu debba per forza mettere nella configurazione di windows anche la terza porta. Questo è vero soprattutto per le porte di tipo isa, non ho provato con le altre. Nel mio computer ho quattro seriali ma spesso, come oggi, nella configurazione di windows lascio solo quelle della scheda madre. Quando windows cerca i dispositivi non plug and play, disattiva la funzione ed il gioco è fatto. Così la terza porta se ne rimane lì buona e, oltretutto, ti funzionerà anche in finestra dos di windows stramaledetto senza appesantirne la configurazione. Inoltre, anche se non l'ho mai fatto per questa periferica, penso che la si possa disattivare dal profilo hardware come si fa per le altre; l'opzione per disattivare una delle porte incorporate sulla scheda madre c'è sicuramente e la trovi però visualizzando le periferiche per connessione. Un altro esempio in cui è utile inserire una porta nel tuo pc è quando una di quelle incorporate sulla scheda madre si guasta; oltre al fatto che non è il caso di gettare un'intera scheda madre per una porta, bisogna anche dire che a volte è difficile trovare schede madri che si adattano al processore in uso, soprattutto se è passato qualche anno dall'acquisto. Probabilmente, prima di inserire la porta nuova, bisogna disattivare quella guasta presente sulla scheda madre e ciò lo si ottiene tramite jumper o switch e in certi casi con il setup, ma di queste cose non ho fatto esperienza diretta. Comunque, è sempre bene avere il manuale della scheda madre del proprio pc, non comprare mai computer senza i manuali dei vari componenti. Tornando invece alle porte pci, le ho provate solo in dos e in un pentium 66; questo perché non avevo voglia di impigliarmi con windows stracancaro che scrive da tutte le parti.
nota: sai che impressione mi dà windows in certi casi? Quella di un elefante in mezzo al traffico cittadino, bisogna stare attenti a come lo muovi perché può fare un disastro. Guarda però che non sono proprio tanto scemo, forse solo un poco! Un giorno di gennaio di qualche anno fa, in centro a Padova stavano trasportando in un tir un elefante del circo; batteva la proboscide sulle sponde e, lo confesso, un po' di paura mi è venuta.
Il tipo di porta seriale pci che ho provato è costituita da una piccola scheda che, oltre al connettore del cavo seriale, ne ha un altro e anche sei jumper. Questi ultimi non servono a regolare l'interrupt e l'indirizzo come avveniva in quelle isa, svolgono una funzione che ho capito solo in parte sia perché non ho esperienza in merito e anche perché, quando ti fai guardare le cose da una persona vedente, spesso questa persona ha sempre fretta, salvo poi perdere tempo in stupidaggini! La cartina che accompagna la scheda è in inglese e con figure (quindi poco acessibile da chi non vede). Il tipo di seriale pci che ho provato ha dei jumper molto lunghi che potrebbero dare fastidio se vicino allo slot in cui verrà inserita la scheda ne hai un'altra abbastanza spessa, tuttavia in casi normali questo non succede; ho provato ad inserire un'altra schedina vicino alla seriale e non si toccano (per poco). Se ciò dovesse accadere, sostituisci i jumper con quelli normalmente usati in tutte le schede, cd-rom eccetera. Da notare anche che, in questo ma anche in altri casi, il jumper, pur chiudendo solo due contatti alla volta, ha la possibilità di essere posizionato in più contatti sia in verticale che in orizontale, quindi fai molta attenzione. Se hai dei componenti guasti, prima di gettarli ti conviene togliere i jumper che possono essere utili anche quando, lavorando, te ne cade uno e non lo trovi più! I jumper della seriale in questione sono divisi in due gruppi, uno di quattro e l'altro di due. Ogni jumper del primo gruppo corrisponde ad un pin del cavo seriale ed esattamente ai pin 1 4 6 8. Con il relativo jumper si decide di non inviare oppure di inviare al pin assegnato la tensione di +5 o +12 V. Per default non viene inviata alcuna tensione ed è bene sia così. Non so per quali scopi sia necessario inviare una tensione a uno o più pin di una seriale; se acquisti una porta fai guardare la cartina che l'accompagna e accertati che dai pin non esca tensione per evitare di bruciare le periferiche collegate. Ma se le hanno fatte così, in certi casi servirà mandare questa benedetta tensione, io però non ne so niente. Il gruppo di due jumper dovrebbe attivare la tensione e decidere se prelevarla dallo slot pci o dal secondo connettore della schedina. Questo connettore ha quattro pin e può ricevere un'alimentazione esterna alla scheda. L'anno scorso assieme a queste porte davano dei floppy, quest'anno c'è un cd-rom che contiene il software anche per altre schede cioè parallele, usb eccetera. I programmi sono in inglese e per i diversi sistemi operativi, dos compreso. Nel cd-rom la parte dos la trovi nella cartella dedicata a windows 98 perché si presume che ormai il dos reale non lo utilizzi nessuno ma solo la finestra dos. Nei floppy c'è invece la directory dos. Il software dos non richiede insallazione, per comodità puoi copiarlo nel disco fisso. Lo puoi utilizzare anche se non hai una porta pci installata ma in questo caso ti servirà solo a determinare il tipo di porte installate nel pc. Se hai inserito la schedina puoi utilizzare il programma con l'opzione /a per aggiungere la porta alla configurazione del pc, /d la rimuove. Come puoi notare il dos, per quanto vecchio, rimane molto flessibile; se vuoi puoi mettere i comandi per aggiungere la porta in autoexec.bat, puoi toglierla in qualsiasi momento dalla configurazione se ti dovesse dare problemi. Ma non sono tutte rose e fiori! purtroppo se la schedina viene usata come com3 si carica, almeno nel pentium che ho provato, all'irq 11 e allindirizzo fcf8 (in esadecimale). Se ad essa colleghi la barra braille mb408l non c'è problema, basta specificare l'indirizzo e l'irq giusti nella stringa che avvia mb408l.exe (per la sintassi digita mb408l /?). Anche se la riga braille in questione funziona correttamente, il suo test non vede la porta quando questa è all'indirizzo sopra citato. Il software della porta ha anche l'opzione per rimappare gli indirizzi (e forse anche gli irq che però non sono riuscito a rimappare). Con l'opzione /a /r sono riuscito invece a portare la porta all'indirizzo 3e8 che è quello standard di una com3 (almeno in dos). La riga continua a funzionare e funziona anche il test che la vedrà come chip 16550A (quello delle porte moderne). Il software della schedina prevede anche l'opzione /u che forse potrebbe venire in aiuto per quel che riguarda gli irq ma non sono riuscito a farlo funzionare, l'inglese non è il mio forte. Proprio a causa dell'irq che rimane ostinatamente a 11, non è possibile collegare i vecchi dispositivi come la difon2, il notex40 e il ttrbox (scheda televideo). Con il notex40 ho provato anche il software del 1999 ma nulla da fare. Non ho fatto la prova a mettere la schedina come com1 o com2 perché, come dicevo prima, bisognerebbe disabilitare una delle porte incorporate sulla scheda madre. Ci sono varie versioni del software per questo tipo di scheda ma ho visto che una vale l'altra ed inoltre puoi utilizzare la schedina che veniva venduta l'anno scorso con il programma di quella di quest'anno. La parallela pci che ho provato non ha jumper o connettori aggiuntivi. Il software è sostanzialmente uguale a quello usato per la seriale (almeno quello per dos) quindi non è necessario copiarlo nel pc se hai già quello per la seriale. Come lpt2 per default si è caricata all'indirizzo fcc0, se si usa l'opzione /a /r oppure se si ha anche la seriale pci installata l'indirizzo è fcc40. L'irq è l'11 come per la seriale. Con l'indirizzo di default funzionano correttamente sia la stampante in nero che quella in braille (la vecchia mietitrebbia versapoint). Mi sono dimenticato di fare la prova con l'indirizzo modificato e con la seriale inserita; forse potrebbero esserci dei problemi visto che utilizzano lo stesso irq; magari provaci tu, purtroppo quando si hanno tante cose per la testa va a finire che qualcuna te la dimentichi perché fai i lavori in più riprese.

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Note sul registratore dat e dintorni, quello che i giornali non dicono

Inserisco queste note che possono essere lette almeno per quattro motivi.
1: sono utili per meglio comprendere l'articolo del prossimo numero dedicato a goldwave.
2: servono a far conoscere il dat a chi non l'ha mai usato.
3: trovi informazioni che nei giornali non diranno.
4: Il dat sta andando in disuso e sul mercato trovi pochissimi modelli; se ne acquisti uno usato è bene sapere certe cose per non rimanere fregati.
Nota: questo articolo l'ho scritto in molte riprese inserendo informazioni che non avevo a disposizione all'inizio dell'elaborazione. Inoltre a volte l'ho interrotto per altri motivi. Probabilmente ne risulterà una cosa un po' discontinua e disordinata ma te la tieni così; se non ti piace scrivine uno tu e fammelo leggere!
Ho acquistato il registratore dat nel 1991, non so se era proprio il primo anno in cui veniva venduto in Italia, in Giappone c'era ormai da qualche anno. Non ha avuto una grande diffusione, è quasi sempre stato utilizzato in ambito professionale, oggi ormai quasi solo in quello. Adesso la Sony ha in catalogo solo quello portatile; nel gennaio scorso la Teac tascam aveva diversi modelli e, tra questi, il da-20 da tavolo che costava quasi due milioni (quello più economico). Ora che siamo in aprile quel modello non lo trovi più (o forse in qualche fondo di magazzino); trovi il da-40 che costa quasi tre milioni di lire; della stessa marca trovi anche un portatile, poi si passa a quelli altamente professionali che costano tantissimo. In un prossimo futuro avrò modo di provare il da-40 e se lo riterrò opportuno ti farò sapere le mie impressioni visto che si tratta di una macchina professionale o comunque semiprofessionale. Di seguito parlerò di quelli economici (si fa per dire) cioè di quei registratori dat dal prezzo di un milione e mezzo circa (più o meno). Tuttavia, come hai visto, quei modelli non si trovano più (a parte i portatili di cui non conosco il prezzo). A mio avviso però, il dat portatile non ha molto senso e sinceramente non condivido la scelta Sony. Migliore è in questo campo il minidisc che, come vedremo, spesso può sostituire egregiamente anche il dat da tavolo (naturalmente con un minidisc sempre da tavolo, tipo piastra). Più o meno verso la fine del 1992 (non so con precisione), la Sony ha fatto uscire il minidisc ma, a detta dei giornali, questo aveva ed ha un suono inferiore al dat. Ma nei giornali del 93 c'era la disputa tra Sony e Philips la quale aveva messo sul mercato i dcc che non ha avuto successo e credo proprio che ormai non si trovi più. Questo apparecchio aveva la particolarità di poter registrare digitalmente su cassette standard. Se si analizzano le caratteristiche tecniche di un dat e di un minidisc si può notare che quest'ultimo non si discosta molto dal dat (naturalmente facendo il confronto con apparecchi della stessa classe, cioè più o meno della stessa qualità). Si discostano di molto invece i prezzi; parlando in lire (con gli euro non sono poi così abituato), se spendi ottocento mila lire per un registratore minidisc ne hai uno con caratteristiche più che buone. Ne trovi anche da trecento mila ma sono un po' leggerini e con meno opzioni; ciò nonostante, la precisione meccanica ed elettrica rimane molto alta. I prezzi dei registratori dat li abbiamo visti più sopra. La precisione meccanica dei registratori dat, come vedremo, non è delle migliori, almeno nei modelli "economici". Si spera che un Nakamichi da diciotto milioni di lire sia più preciso, chissà se lo fanno ancora, forse no. Un conto sono le caratteristiche tecniche e un altro è il punto di vista di chi usa gli apparecchi; il mio si discosta molto da quello dei giornali e anche da quello di certi audiofili i quali sostengono che il dat è superiore al minidisc. Forse lo è per la dinamicità del suono e magari soprattutto nei modelli altamente professionali ma lo noti solo in casi particolari e confrontando i due apparecchi in modo veramente accurato; ma di questo non ne sono poi così sicuro perché dovrei fare la prova con l'ultimo modello di minidisc che ho acquistato che, come caratteristiche tecniche, è leggermente superiore a quello acquistato in precedenza. Un esempio in cui potresti sentirne la differenza è registrando il cd di Mariah Carey music box; il suono di questo cd è estremamente "pompato". Ma per sentire certe differenze bisogna avere un amplificatore e casse adeguate. Ma anche se il dat avesse un suono leggermente migliore di un minidisc, rispetto a questo lascia molto a desiderare, (e non solo per la versatilità). Dei registratori minidisc ho già parlato nei vecchi numeri e forse ricorderai la versatilità di tali apparecchi soprattutto per quel che riguarda il montaggio delle registrazioni; queste possono essere inserite, spostate eccetera come se si trattasse di file in un pc. Peccato che la Sony non abbia fatto dei registratori di minidisc da inserire nel computer; avrebbero sostituito benissimo non solo il floppy ma anche il cdrom; oltretutto questo tipo di dischi non è soggetto a graffi perché protetto dal guscio come un floppy. Nel dat la registrazione viene fatta su nastro al metal e la cassetta non va girata per il lato b, si lavora come in un videoregistratore. Questo significa che la registrazione, la riproduzione e la ricerca dei brani può avvenire solo in modo sequenziale. Così facendo, non solo si allungano i tempi di ricerca ma si impedisce anche l'inserimento di un brano in mezzo ad altri. Per cercare l'inizio di un brano il dat utilizza il codice di inizio brano che, oltre ad essere inciso su nastro durante la registrazione, può essere aggiunto o rimosso in un secondo momento senza compromettere la registrazione audio. Infatti, questo codice, come del resto gli altri che vedremo, viene scritto su piste diverse da quelle dedicate all'audio. Nello stesso punto in cui viene scritto il codice d'inizio brano, viene anche inserito il codice numerico che servirà ad effettuare la ricerca tramite i numeri, come in un lettore cd. Puoi decidere se la registrazione metterà automaticamente i codici d'inizio e numerici o se lo farai tu manualmente. L'inserimento manuale può essere fatto durante la registrazione oppure in un secondo momento riascoltando la cassetta nei vari punti. L'inserimento automatico dei codici d'inizio e numerico si basa sul segnale in entrata; se per un determinato tempo il dat rimane senza segnale in ingresso oppure questo è molto basso, non appena il segnale si alza si inserisce il codice d'inizio brano; ne consegue che i codici d'inizio e quelli numerici sono scritti, anche se leggermente, un po' oltre l'inizio del brano; per tale ragione spesso è necessario mettere a posto la cassetta riscrivendo e spostando i codici (con una notevole perdita di tempo). Inoltre il dat potrebbe aver messo dei codici indesiderati come ad esempio nei pianissimi di un brano di musica classica o in pause particolarmente lunghe. Per tale ragione sarà necessario cancellare i codici d'inizio indesiderati e, tramite l'apposito comando, rinumerare tutta la cassetta. La rinumerazione va fatta anche in un'altra situazione. Immagina di registrare cinque brani. Adesso metti via la cassetta senza riavvolgerla e utilizzi il dat per altre cose. Poi riprendi a registrare la cassetta che avevi messo da parte. Se non la riavvolgi e la riporti al punto giusto per la registrazione, il dat non sentirà i codici numerici già inseriti in quella cassetta e così, con la nuova registrazione, ripartirà a numerarla da 1 anzi- chè da 6. Avrai un nastro che parte da 1 fino a 5 e ancora da 1 fino a qualche altro numero. Dovrai fare la rinumerazione. Da notare inoltre che, contrariamente a quanto avviene con il minidisc o il cd-recorder, il dat non registra codici d'inizio e numerici provenienti da un dispositivo esterno se questi codici sono all'interno di un brano, cioè in presenza di segnale forte. Ciò avviene anche utilizzando l'ingresso digitale. Il dat (digital audio tape) fa uso anche del codice di salto che serve per saltare una parte di nastro in riproduzione; per saltare il brano desiderato occorre un certo tempo perché la lettura, come già visto, è sequenziale e quindi bisogna che il nastro scorra fino al punto desiderato; per tale ragione questa funzione non è adatta al montaggio delle registrazioni; può essere utile quando in una radio non si vuole trasmettere quel determinato brano; oggi però le radio private usano sistemi molto più efficaci e meno costosi. Si utilizza un computer opportunamente programmato con file mp3. Il dat ha inoltre il codice di fine; se hai un nastro registrato, mettendo il codice di fine a metà nastro il registratore non supererà quel punto sia in riproduzione che in avanzamento veloce. Un esempio di come questo codice possa essere impiegato lo vedremo nell'articolo dedicato a goldwave. Lo spostamento da una parte all'altra del nastro tramite l'avanzamento o il riavvolgimento avviene abbastanza velocemente e la velocità varia a seconda che la cassetta si trovi quasi all'inizio, a metà o quasi alla fine. Ma la velocità di spostamento non è sempre un pregio, quando si fa un montaggio ed è necessario fare piccoli spostamenti del nastro questa rappresenta un ostacolo. La precisione meccanica del modello che ho provato e delle altre marche di cui ho sentito parlare non è certo delle migliori (almeno in quelli economici). Se vai ad inizio brano dieci volte, difficilmente il dat si posiziona sempre nello stesso punto; spesso inizia un po' di millisecondi dopo o prima. Qualcuno dirà che sono sciocchezze; mica tanto! Quando si deve fare un montaggio anche 500 millisecondi sono estremamente importanti. La precisione del minidisc, da questo punto di vista, è invidiabile. L'imprecisione può anche essere dovuta alla sporcizia delle testine oppure da cassette più o meno dure. Le testine rotanti del dat si puliscono con l'apposita cassetta; non è bene utilizzarla spesso perché è abrasiva e quindi, a lungo andare, rischi di rovinare le testine. La pausa del modello che ho provato è davvero scadente nel senso che è lunga. Anche da questo punto di vista il minidisc è invidiabile, soprattutto i modelli Sony; i Pioneer hanno la pausa leggermente più lunga (ma di poco). Avere una buona pausa è estremamente importante quando si fanno dei montaggi. Un difetto tipico del dat che ho riscontrato sia nel mio e anche in altre marche di amici, è che a volte, non si sa perché, la registrazione passa da un suono perfetto a un suono pieno di disturbi difficili da spiegare con parole. Questo succede poche volte quando è nuovo, poi, con l'andare del tempo, la cosa diventa sempre più frequente; magari lo fa solo con le nuove registrazioni. Alla fine lo devi portare a riparare. Quando i difetti sopracitati sono molto evidenti e continui, oltre ad un problema di allineamento della testina, questa potrebbe anche essere consumata. Se la testina è consumata (anche di poco) falla sostituire (ammesso che convenga). Riallineare solo il percorso del nastro serve a poco e potresti spendere dei soldi inutili avendo un registratore riparato solo in parte e con il difetto ancora presente (anche se in maniera meno evidente). Se devi acquistare un registratore dat usato, la prima cosa da fare è quella di accertarti che la testina non sia consumata. Oltre a provarlo con registrazioni già fatte, dovrai provare a registrare una cassetta e, se il registratore lo prevede, utilizzare soprattutto la frequenza di campionamento a 32 kiloherz; la registrazione a 32 kiloherz (che poi vedremo), è la prima a presentare dei difetti in caso di testina consumata o di malfunzionamenti meccanici. Magari prendi un cd di prova e registra un segnale ad un kiloherz; questo dovrà essere esente da disturbi e tichettii. Registra e ascolta con volumi bassi per non rovinare le casse del tuo impianto. Le cassette dat si proteggono dalla cancellazione accidentale tramite l'apposita linguetta (come un floppy). Ci sono dei dat che possono registrare anche altri codici oltre a quelli visti ma non ne ho esperienza. Ne trovi con quattro motori e quattro testine (non so dirti a cosa servono ma certamente sono altamente professionali). Il dat registra i suoni su nastro in maniera digitale, cioè registra dei numeri su nastro. Le frequenze di campionamento usate sono i 48 k, i 44.1 (quella del cd) e i 32k. Quest'ultima non è presente in tutti i modelli; la trovi sicuramente nei registratori Sony e Teac tascam (non so se anche in altre marche). Ho conosciuto tre non vedenti che, pur avendo un registratore dat con la frequenza di campionamento a 32, non l'hanno mai provata perché il negoziante gli ha detto che non va bene. Scusate se lo dico: ma possibile che i ciechi si lascino influenzare dagli altri a tal punto fino a non provare nemmeno una cosa del genere? In fondo, una volta acquistato l'apparecchio, provare una funzione non costa niente, se poi veramente non ti piace vorrà dire che non la usi. In realtà la frequenza di campionamento a 32 è più che sufficiente per registrare gli lp. Oltretutto, questa mia tesi è avvalorata non solo dal mio orecchio ma anche da una regola fisica che puoi trovare in internet. Questa regola dice che la frequenza di campionamento di un segnale deve essere almeno al doppio della massima frequenza da campionare. Nel nostro caso 32 è il doppio di 16 k; molte testine per giradischi non superano i 16 k come risposta in frequenza. Qualche anno fa però avevo una testina audiotechnica a bobina mobile che arrivava addirittura a 50 k, ma quanti hanno una testina del genere? Poi mi si è rotta e la rimpiango molto anche perché modelli della stessa marca non valgono come quella. Purtroppo a rompersi sono sempre quelle cose che poi non trovi più.
Nota del 2015 basata su una correzione: per facilitare la ricerca in internet, segnalo che audiotechnica a volte viene scritta con lo spazio, audio technica, oppure con il trattino, audio-technica.
Bisogna anche ricordare che anche quando un apparecchio arriva ai 20 k, non è detto che le tue casse li riproducano o che lo facciano correttamente. Per non parlare poi dell'udito umano che invecchia prestissimo tagliando proprio le alte frequenze. E le incisioni dei dischi? Meglio lasciar perdere. Inoltre, la frequenza di campionamento a 32 viene utilizzata dalle trasmissioni radio via satellite. Conclusione: il registratore dat a mio parere è uno strumento abbastanza valido anche se ormai superato (almeno a livello domestico) e nei modelli "economici") La ricerca sequenziale, la poca precisione meccanica (per lo meno in quelli più economici), il suo alto costo rispetto ad altri apparecchi lo rendono poco appetibile rispetto ad altri supporti. Resta valido per lunghe registrazioni soprattutto non sorvegliate. Una cassetta dat da due ore dura quattro ore se registrata a 32 k. Ci sono anche cassette più lunghe (non ricordo bene, forse tre ore) le quali però sono abbastanza fragile e dure. Ne ho provata una parecchio tempo fa ed era della Tdk. In internet puoi trovare tante informazioni e, tra queste, anche quelle sbagliate sui registratori dat. Contrariamente a quanto si dice, la Sony non ha più in catalogo il dat da tavolo ma solo quelli portatili (come già scritto all'inizio dell'articolo). Probabilmente tra uno o due anni esisteranno solo quelli altamente professionali cioè quelli che costano più o meno una ventina di milioni (parlando in lire). Per questo, se hai registrazioni importanti da recuperare, ti conviene pensarci subito.

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