torna agli archivi del 2001
vai all'archivio generale
Home
Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone.
Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.
Indice
wordpad, stampa su file e Word
In un fuori serie dell'anno scorso ho detto che salvando un file in modalità
testo ms-dos scritto con wordpad di windows 98 seconda edizione, questo risulterà con le righe lunghe (superiori a 80 colonne). Questo è vero solo se
scrivi direttamente con wordpad (come avevo fatto io) senza mettere ritorni a
capo forzati (tasto invio). Tuttavia, se hai un testo ascii e lo apri con
wordpad e successivamente lo salvi in modalità ms-dos, questo manterrà i
ritorni a capo presenti nel file originale e quindi la lunghezza di riga
uguale all'originale. Da notare che se il file di testo ascii è piccolo, per
default windows te lo apre con blocco note, se è grande ti avvisa che non può
aprirlo con blocco note e ti chiede di aprirlo con wordpad. Tuttavia, puoi
decidere di aprire piccoli file sempre con wordpad cambiando i parametri in
Opzioni cartella. Più semplicemente, puoi aprire un file con un'applicazione
diversa da quella di default, attivando la barra dei menu premendo Shift+tasto
destro del mouse (quello vicino a Windows di destra, jaws dice menu di contesto). Una volta selezionata la barra dei menu in quel modo, se scorri le varie
voci troverai anche Apri con, tramite la quale decidi con quale programma
aprire il file. Ovviamente, è sempre possibile rinominare i file per fare in
modo che una determinata applicazione li riconosca come file "commestibili"
per lei. Nonostante che per default windows 98 non visualizzi le estensioni
dei file più comuni, le tre lettere poste dopo il punto di ogni file restano
estremamente importanti. Se, ad esempio, rinomini un file da .txt a .doc, esso
verrà aperto da word (se installato). Desidero anche far notare che se si
stampa su file un testo scritto con wordpad, esso avrà la formattazione presente sulla carta che dipende dal formato scelto (a4, a3 eccetera). Anche con
word presente in office 97 è possibile salvare il testo in dos (con due modalità). L'ho provato molto poco, quindi magari ne parlerò un'altra volta se lo
riterrò opportuno. Segnalo solamente una maggiore possibilità di salvataggio
in vari formati rispetto a Wordpad e più opzioni nel programma (altrimenti non
l'avrebbe comprato nessuno). Office duemila non l'ho mai provato e non ho
nemmeno la voglia di farlo, fallo tu e fammi sapere.
torna all'indice
Internet: l'importanza ed il pericolo dei motori, conversione dei file e compatiblità dei siti
Chi scrive non ritiene d'avere molta esperienza di internet, la rete è vasta e
complessa e l'esperienza non la si acquisisce in un solo anno e, oltretutto,
collegandosi poco. Mi permetto di scrivere quanto segue senza avere la pretesa
di esaurire l'argomento. Da qualche tempo sto utilizzando un motore di ricerca
per trovare qualche cosa di interessante su internet; uso www.google.it che è
facile da utilizzare.
Nota: per i patiti dell'unione italiana ciechi, questo
motore di ricerca viene consigliato anche da tale associazione.
Oltretutto,
quando ci si collega, a volte hai un messaggio in cui si dice google.com;
tuttavia, a volte, digitando l'indirizzo con com, non trova la pagina. Forse
stanno facendo dei lavori sul sito, infatti, prima la pagina iniziale aveva
sette link, ora sono sei. Probabilmente ci saranno anche altri motori acessibili e, magari, anche più efficienti; ma non è dell'efficienza dei motori che
intendo parlare. Per noi che non vediamo, il motore di ricerca rappresenta un
elemento importante che va al di là dell'uso che un vedente può farne. Infatti, facendo la ricerca con un motore, potrai arrivare a determinati link senza
dover esplorare siti complessi con centinaia di link con una notevole perdita
di tempo dovuta alla lettura con sintesi. Inoltre, è possibile salvare delle
pagine web per poi farne un libro da leggere con comodo. Ad esempio, cercando
la stringa catechismo della chiesa cattolica, avrai dei link in cui è presente
tale documento oppure dei link in cui si parla di esso. Pur non avendo trovato
un file contenente tale catechismo (ma in giro potrebbe anche esserci) ho
salvato le varie pagine web che ne costituivano le parti. Fuori linea le
potrai leggere con comodo e anche, se desideri, salvarle in testo windows
tramite le opzioni di salvataggio del programma che apre il file html e, se
proprio vuoi, da questo file di testo puoi fare una ulteriore conversione in
formato dos tramite wordpad o office. Nel fare queste operazioni controlla
anche la casella Codifica di Internet Explorer. Quando salvi un file da html a
testo, essa dovrà essere su Europa occidentale e Windows. Non è detto che per
default sia in questa condizione; lo stato della casella cambia a seconda del
file che gli viene dato da codificare, anche se per le pagine di internet,
almeno quelle che ho guardato, lo è; non lo è invece con i file htm del manuale dello zip iomega. Non sempre il motore ti porta nel punto esatto che ti
serve, comunque sei in zona e questo ti facilita molto. C'è però un pericolo,
valido sia per chi vede che per chi non vede. Anche cercando cose del tutto
legali, a volte ti puoi imbattere in siti davvero squallidi. Qui non faccio
degli esempi perché, purtroppo, la categoria dei ciechi è particolarmente
dotata nel seguire i cattivi maestri, quindi meglio evitare che qualcuno
faccia lo scemo! Dico questo a ragion veduta dato che so per certo di un non
vedente che passa il suo tempo a cercare cose squallide su internet; non
faccio il nome anche perché non ho mai posizionato una telecamera a casa sua
per avere le prove di ciò che fa. Internet non è certo adatto ai bambini o
adolescenti, è comunque pericoloso anche per gli adulti. Per arginare questo
pericolo, c'è un sito che ti propone l'installazione di un filtro nel tuo
computer per evitare siti pericolosi. Si tratta di
www.davide.it
(non c'entra
cervellin). Il sito è gestito da persone religiose; non so se tale filtro
funzioni bene, la mia paura è che tolga troppo; non vorrei che non ti facesse
andare su un sito solo perché magari c'è una parolaccia, cosa molto comune al
giorno d'oggi. Il sito ha anche la modalità testuale ma si gestisce abbastanza
bene anche in html (l'ho provato poco). La modalità testuale è stata fatta per
gli orbi, purtroppo però non si è tenuto conto di una cosa molto semplice: lo
scorrimento dei link è circolare, quando arrivi all'ultimo, lo scorrimento non
finisce ma passa al primo link. Per il momento questo non dà fastidio perché i
link sono pochi ma in seguito...... Finisco con una nota. Ci sono non vedenti
che dicono per radio, e forse anche in altri luoghi, che per noi ci vogliono
dei siti in modalità testo. Questo è vero quando ci si ostina ad usare programmi obsoleti (nettamer e company). Certamente è giusto che nel costruire i
siti si tenga conto dei problemi dei portatori di handicap, ma è altrettanto
giusto che noi, quando è possibile, andiamo incontro ai costruttori senza
forzarli a non dover utilizzare nessun tipo di grafica, in fondo, siamo comunque una minoranza. Non si può pretendere che la maggioranza vada in modalità
testo solo perché una minoranza di persone desidera utilizzare il programma Links o nettamer. Credo che le cose da chiedere siano altre; come spesso accade, i non
vedenti chiedono male. A mio parere quello che si deve chiedere è di utilizzare dei simboli grafici il più standard possibile in modo da non dover cambiare
la modalità di lettura per ogni sito. Ci sono dei siti in cui cliccando su una
parte di un'immagine al posto di un'altra zona della stessa immagine, si va in
un determinato link. Sarebbe utile che, oltre a questa modalità, ci fossero
anche dei pulsanti standard che richiamino le funzioni svolte cliccando in una
determinata zona dell'immagine. Insomma, piccole modifiche e piccoli accorgimenti senza stravolgere tutto il sistema. Personalmente uso moltissimo il dos
e sono intenzionato a continuare ad utilizzarlo; tuttavia, non posso pretendere che gli altri lo facciano. Un conto è utilizzare una determinata modalità
per scopi personali, un conto è voler imporre certe cose agli altri. Il bello
è che poi ci sono non vedenti che vogliono usare windows a tutti i costi,
anche quando potrebbero farne a meno (vedi gli archivi personali, la scrittura
di documenti eccetera). Tornando invece ad Internet, finora ho trovato solo
qualche sito che non si gestisce anche se non ho approfondito la faccenda.
D'altra parte, sarà necessario che i programmi di lettura di windows per non
vedenti si adattino, di certo la telematica e l'informatica non tornano indietro.
torna all'indice
Drive zip Iomega 250, approfondimento
Ecco soddisfatta la curiosità esposta nel numero
24. Se si installa un drive zip Iomega interno da 250 in un computer che ha
già il drive B, in dos reale allo zip non verrà assegnata nessuna unità a meno
di non utilizzare guest.exe. Ci sono varie versioni di guest e con lo zip da
250 funziona anche la vecchia 4.11 adottando però l'accorgimento di metterci
il driver .sys giusto. Infatti, i vecchi pacchetti non hanno il file
aspiatap.sys che rappresenta il driver per il modello da me provato. Questo
driver è presente sicuramente nella versione di guest 6.0. Puoi modificare
guest.ini mettendo l'istruzione rem per i drive che non servono al tuo modello
di zip iomega; con tale operazione accorci il tempo di caricamento. Inoltre,
ti potresti trovare nella situazione in cui lo zip non funziona se collegato
allo stesso controller in cui è installato il disco fisso. Collegalo sul
secondo controller anche se c'è già un CD-Rom. Per ulteriori informazioni
leggi il numero 24. Adesso l'apparecchio interno viene fornito con tre Cd
contenenti software vario. Comunque il software lo puoi scaricare anche dal
sito della Iomega
www.iomega-europe.com
che però è abbastanza complesso. C'è
anche un altro sito che contiene tale software del quale però non ricordo il
nome; lo puoi comunque raggiungere utilizzando un motore di ricerca e cercando
iomegaware.exe. Mi è rimasta una curiosità. La causa che in dos reale non
venga assegnata nessuna unità allo zip senza il guest dipende dal fatto che
c'è il drive B o dal vecchio bios del computer in cui ho fatto la prova?
Peccato non poter mettere le mani nel setup del computer per verificarlo!
Basterebbe disattivare il drive B.
torna all'indice
Frame
Oltre al tipo di frame spiegato nel numero 24, ne esiste un
altro tutto in plastica. Fai attenzione quando devi toglierlo e metterlo
parecchie volte per fare delle prove, non avvitarlo perché dopo un po' i fori
delle viti potrebbero allargarsi troppo.
torna all'indice
Quanto dura un floppy disc?
Fin da piccolo mi sono sempre piaciuti gli
esperimenti. Parecchi anni fa (non ricordo quanti) un amico (si fa per dire)
mi ha inviato dei programmi. Un giorno scopro che un floppy era danneggiato e
così decido di utilizzarlo per piccoli appunti momentanei. Così, quel floppy
si trova sempre mezzo inserito nel drive A di uno dei miei computer e, quasi
ogni giorno, ci scrivo sopra (blocchi di testo, qualche file da portare su un
altro computer e così via). Insomma, tutte quelle cose che desideri scrivere
senza sbrodegare il disco fisso. Adesso non ha più i settori danneggiati, con
qualche formattazione si è messo a posto ormai da qualche anno. A forza di
maneggiarlo (e qualche volta di cadere per terra) si è invece danneggiato il
guscio del dischetto che non sta più chiuso bene; un pezzettino di nastro
adesivo ha messo a posto le cose e mi permette anche di riconoscerlo in mezzo
ad altri floppy e di poter utilizzare sicuramente sempre lui. Certo, ma quanto
dura un floppy? Sembrano così fragili e vulnerabili, a volte si rovinano
semplicemente restando lì ad aspettare che una testina li legga, anche quando
sono ben conservati e lontani da campi magnetici, si scassano anche quelli che
le ditte pubblicizzano come "buoni" e... Poi, quando vuoi che si danneggi
definitivamente non si danneggia mai. Vai a capire l'informatica!
torna all'indice
Mb408l, approfondimento
Nei mesi scorsi c'è stato qualcuno che mi ha fatto notare che
la barra braille mb408l spesso ha qualche punto che si blocca. Questo infatti
è vero ma è abbastanza semplice risolvere la situazione senza andare, come
faceva questa persona, sempre a Bologna. Oltre ai problemi già segnalati nei
vecchi "fuori serie", dico questo: a bloccarsi è spesso uno dei punti tre, non
sempre della stessa casella. Per sbloccarlo in modo rapido, attivare la funzione che serve a provare i punti braille. Poi attivare i punti tre; portarsi
con l'indice della mano sulla casella bloccata e schiacciare leggermente con
l'unghia all'altezza del punto due ed uno. Il punto tre farà capolino. Nel
caso in cui a bloccarsi sia uno dei punti superiori la cosa è più difficile da
risolvere. Capita che il puntino bloccato si riprenda dopo qualche giorno.
Magari provare a spruzzare un po' di aria compressa tramite le apposite bombolette che vengono vendute per pulire le tastiere e altri componenti elettronici. Non ho più segnalato i problemi a Bologna perché tanto il sottoscritto non
lo ascoltano. Cosa vuoi farci, il mio carattere non mi permette di fare il
lecca culo ed allora...
Nota del 2015: fare attenzione però che le bombolette spray con aria compressa hanno una certa pressione che forse potrebbe danneggiare la parte sottostante ai puntini della celletta.
torna all'indice
Barzellette informatiche ed elettroniche
Il sottoscritto commette molti errori nel campo informatico ed elettronico, (e
purtroppo anche in altri campi), quindi non si stupisce di quelli degli altri.
Ci sono però delle situazioni in cui la fantasia di certi errori mi ha lasciato di stucco, errori che poi favoriscono luoghi comuni e "l'ignoranza colta".
Si legga quanto segue con un po' di umorismo e anche con la voglia, perché no?
Di apprendere qualche cosa giocando. Ogni "barzelletta" si riferisce a fatti realmente accaduti.
Qualche colpo di forbici per installare un drive
La corrente elettrica
è costituita da elettroni. Questi scorrono più facilmente in materiali detti
conduttori che, in maggioranza, sono metallici. Si ha una certa resistenza
elettrica (cioè un certo ostacolo al passaggio degli elettroni) quando questi
scorrono in un materiale poco conduttivo. In elettronica si usano questi tipi
di materiali per fare in modo che da un punto X di un circuito fino al punto
Y, arrivi meno elettricità. In commercio ci sono vari tipi di resistenze, cioè
di componenti che offrono un determinato ostacolo al passaggio della corrente,
ben definito e con una tolleranza del 5% o dell'1% nei componenti più professionali e più costosi. L'unità di misura di una resistenza è l'Ohm, quindi
dire che tra il punto X e il punto Y di un circuito abbiamo messo una resistenza da 100 Ohm significa che tra i due punti abbiamo inserito un ostacolo
al passaggio della corrente quantificabile in 100 Ohm. Tutto chiaro? Bene! Agli
inizi degli anni 90 vado in un negozio per ciechi per vedere del materiale
per... orbi. Così parlando con un tecnico (si fa per dire) gli dico che devo
mettere un secondo drive al mio computer e che lo installerò esternamente
perché non c'è spazio all'interno del pc (era l'm24 della Olivetti che quando montava il disco fisso aveva spazio solo per un drive). . Sai cosa mi ha detto? Che si può fare ma
che bisogna tagliare delle resistenze al nuovo drive perché altrimenti i dati
non arrivano a causa della lunghezza del cavo. Comincia una discussione molto
accesa, lui intanto chiacchera ed è pagato dal negozio! Però io ho il treno e
l'orario si avvicina ed allora... Finisce lì anche se mi è stata molto
impressa. Morale: Se vuoi distruggere un drive taglia le resistenze presenti
sulla sua schedina. In fondo oggi perderesti pochi soldi ma a quei tempi un
drive costava duecento e cinquanta mila lire circa e, con il box esterno,
mezzo milione. Ho installato il drive esterno senza, ovviamente, tagliare
niente; oltretutto, il cavo era in dotazione e quindi, ammesso che la si
voglia pensare in quel modo, non vedo perché non dovrebbe essere stato calcolato per funzionare. Ma leggi la barzelletta successiva per ulteriori approfondimenti. Se hai tagliato le resistenze, certamente il drive non funzionerà
più perché, così facendo, hai interrotto la continuità del circuito. E poi,
visto che dei drive non trovi lo schema elettrico, quali resistenze tagli? Le
togli tutte? E al suo posto cosa ci metti? Del filo di rame? Certo, la continuità ritornerebbe ma sarebbero sfalsati tutti i valori della corrente nei
vari punti del circuito con tutte le conseguenze del caso. E pensare che a
volte, al contrario, si va a guardare il pelo nell'uovo.
Il pelo nell'uovo
Forse sarà capitato anche a te di sentirti dire che
se allunghi anche di poco un cavo collegato ad una periferica del computer
questa non funzionerà più. Tutte balle! I Cavi elettrici, generalmente, sono
costituiti da conduttori in rame e un rivestimento in gomma. Il rame è un
ottimo conduttore di corrente (vedi la barzelletta precedente per ulteriori
informazioni). Tuttavia, anche il rame ha una certa resistenza elettrica,
anche se minima. Ogni tipo di materiale ha una resistenza specifica al passaggio della corrente. Inoltre, la resistenza elettrica di un materiale è direttamente proporzionale alla lunghezza e alla sezione del conduttore. Tutto
chiaro? Bravo! Verso la metà degli anni 90 un amico cerca un cavo più lungo da
collegare al suo scanner. Gli viene detto che non ce ne sono e che non ne
fanno perché, anche allungandolo di poco, lo scanner non funzionerebbe più.
Spinto dalla curiosità e incredulo come sempre, ecco cosa ho fatto. Il cavo
dello scanner in questione, l'Hp IIc, non arriva ai due metri di lunghezza. In
commercio, almeno a quel tempo c'erano, esistono delle prolunghe che consistono in cavi aventi tutti i 25 fili di una porta (ovviamente porta da 25). Poi
sarà il cavo dell'apparecchio ad utilizzare magari solo 3 o 10 fili e a provvedere ad eventuali ponticelli che possono essere sul cavo stesso o sulla
presa che lo riceve e, perché no? anche nel circuito. Bene, di queste prolunghe ne ho collegato in serie due da cinque metri più il cavo dello scanner per
un totale di quasi dodici metri di filo. Prima però ho acquisito una pagina
con lo scanner senza le prolunghe. Poi ho acquisito la stessa pagina con lo
stesso programma, lo stesso computer e le stesse regolazioni con le prolunghe
inserite e... Lo scanner funzionava benissimo e anche il tasso di errori
della pagina era identico. Morale: se aggiungi uno o due metri di filo a
qualsiasi cavo di una determinata periferica, non la farai certo morire di
fame per mancanza di elettroni! Ovviamente c'è un limite a tutto, se aggiungi
diverse decine di metri di filo è chiaro che la resistenza aumenta; sì, ma di
quanto? Vedi la barzelletta successiva per ulteriori informazioni. E del
resto, per misurare la resistenza di qualche metro di cavo di rame, ci vuole
un ohmmetro molto ma molto preciso e sofisticato. Se prendi un tester comune,
quasi sicuramente ti darà uno, o due tre Ohm, che non corrispondono alla realtà. In altri casi non te lo segna nemmeno. Nel fare questo esperimento, fai
attenzione che se nel puntale del tester c'è un fusibile, questo influisce
nella misura quando è rimasto lì per lungo tempo. Possibilmente metti un
puntale senza fusibile o inserisci un fusibile nuovo. Meglio ancora, fai la
misura senza i puntali, attaccando il cavo direttamente alle boccole del
tester ed avvitandolo stretto con la ghiera attaccata ad esse (ammesso che il
tester che stai usando abbia le boccole). Poi prova a misurare dieci metri di
filo e... fammi sapere.
Nota del 2015: con le periferiche usb le cose cambiano per ciò che riguarda la lunghezza dei cavi: le usb 3.0 ne risentono a causa dell'alta velocità dei dati. In altri casi si adotta la bastardata di far contare al sistema i millisecondi che i dati, o forse un determinato dato di controllo, impiega ad arrivare da quando si è dato il via al trasferimento. Se il dato non arriva dopo un tot di millisecondi il sistema dà l'errore e sei fregato..
Pignoli come una porta!
Sempre nei primi anni 90, c'erano dei negozi
che vendevano delle porte per computer a prezzi strepitosi. Il massimo che ho
sentito era di settecento mila lire. Roba da matti! Poi magari cambiavi negozio e trovavi una porta seriale o parallela a meno di venti mila lire. Se
installavi quelle da venti mila (quelle costose non le ho mai provate) funzionavano egregiamente. Ti ricordi la faccenda della tolleranza dei componenti
accennata nella prima barzelletta? No? Che smemorato, stavi pensando alla tua
bella? Hai ragione, meglio pensare a quella brutta schifosa che al fuori
serie! Comunque, in realtà la tolleranza di cui parlavo nella prima barzelletta generalmente in elettronica viene chiamata precisione dei componenti. Dire
che un componente è preciso al 5% significa che il suo valore può discostarsi
del 5% da quello dichiarato sul componente stesso. Una resistenza con precisione all'1% da 100 Ohm in realtà avrà un valore che potrebbe discostarsi in
più o in meno dell'1% da 100. Nell'elettronica di consumo, generalmente, si
usano resistenze con precisione del 5%. Tutto chiaro? Sei un genio! Morale: E
tu pensi che una porta per computer da venti mila lire possa avere componenti
molto precisi? Se a te costa venti mila lire, vuol dire che in origine ne
costava dieci o anche meno, pensa ai vari passaggi che un componente fa prima
di arrivare al negozio che vende al dettaglio. Questo ti conferma che non
erano certo i due metri di filo di rame in più o in meno collegati ad una
periferica del pc a determinarne il funzionamento; le porte non sono, e non
possono essere così precise. Se così fosse, i componenti di un computer costerebbero molto di più. Oltretutto, costruire un computer così perfetto vorrebbe
anche dire renderlo molto permaloso. I valori di un componente possono cambiare leggermente anche per l'usura, l'ossido, la temperatura e la tensione
elettrica che ci fornisce l'enel che non è certo molto stabile. Se un computer
fosse così esigente basterebbe qualche stupidaggine per far bloccare tutto, sai
quante parolacce? Inoltre i costi sarebbero decisamente superiori. Prova a
comprare un normale potenziometro lineare e un potenziometro lineare di precisione. Quest'ultimo avrà la precisione dell'1% e costerà decisamente di più.
In parole povere, un potenziometro non è altro che una resistenza variabile
entro due valori prestabiliti. Tale variazione avviene girando la manopola o
spostando il cursore a slitta del potenziometro stesso. Un potenziometro
lineare lo trovi, ad esempio, in certi alimentatori regolabili; quello del
volume di una radio è invece un potenziometro logarittimico. La sua regolazione segue un andamento logarittimico per adattarsi alla percezione acustica
dell'orecchio umano. Se giri un potenziometro di precisione, vedrai che per
arrivare al massimo delle sue possibilità lo dovrai girare molte ma molte
volte. Un potenziometro del genere ti può essere utile se devi calcolare con
precisione una resistenza da inserire in qualche circuito. Tra i due punti del
circuito in cui dovrai mettere la resistenza, per il momento ci inserisci un
capo ed il centrale del potenziometro, poi fai alcune prove regolando il
potenziometro e, quando hai nel circuito la tenzione voluta, vai a misurare la
resistenza tra il capo collegato del potenziometro ed il suo centrale; quella
sarà la resistenza che ti occorre acquistare.
Donne con i tacchi a spillo... Ovvero "la donna trapano"
La donna
cannone l'ha inventata De Gregori, la donna trapano l'ho inventata io basandomi sulle opinioni di certi tecnici di computer. Nel lontanissimo 1988, se
acquistavi un cavo per stampante Olivetti, ti sembrava di acquistare una corda
da traino. Era molto grosso e rigido e pesava anche tanto. Pesavano molto di
meno invece le tue tasche perché, una schifezza del genere, costava cento mila
lire. In un primo tempo certi tecnici giustificavano la fattezza del cavo (e
il suo prezzo) dicendo che con cavi grossi i dati viaggiano meglio mentre, con
i cavi sottili ed economici, ci sono dei problemi. Tutte balle! In realtà, in
quei cavi, di grosso c'è solo il rivestimento, i fili devono essere per forza
di cose sottili perché altrimenti non potrebbero essere saldati ai pin così
sottili. Oltretutto, se fossero molto grossi, non sarebbe nemmeno possibile
metterli uno accanto all'altro in così poco spazio visto che la distanza tra
un pin e l'altro di una spina non è poi così grande. Inoltre, il flusso dei
dati non comporta il passaggio di alte tensioni (si misurano in Volt, V) e
nemmeno di alte correnti (misurabili in Ampere, A). Senza approfondire molto
la questione di Volt ed Ampere, di solito si fa questo esempio per capire, un
po' parzialmente, cosa si intende. Prendi due vasche e mettine una sulla
terrazza e l'altra al piano terra e collegale con un tubo. Poi riempi di acqua
la vasca posta sul terrazzo. Il primo risultato che otterrai sarà un commento
da parte dei vicini di casa che diranno: "oltre ad essere orbo, è anche tutto
scemo"! Il secondo risultato sarà lo scorrere dell'acqua dalla vasca superiore
a quella inferiore; la quantità di acqua e la forza con cui scorrerà attraverso il tubo dipendono dal dislivello tra le due vasche e dalla sezione del
tubo. Tutto chiaro? Sei un candidato alla Nasa. In elettronica, il dislivello
rappresenta la tensione (tra un negativo ed il positivo) che si misura in
Volt; la quantità di acqua che scorre nel tubo rappresenta invece la quantità
di corrente (Ampere). Detto questo torniamo al nostro cavo per trattori,
pardon, stampante. Certamente non sarò stato l'unico a fare i ragionamenti
scritti sopra e così i negozianti hanno cambiato strategia prendendo come
capro espiatorio le donne (nemmeno tanto originale come balla). I cavi così
grossi e costosi servono perché le donne quando vanno in ufficio con i tacchi
a spillo li pestano e li rompono. Quante sono le donne che vanno in ufficio
con i tacchi a spillo? E quante stanno lì a passeggiare sopra un cavo? E non
sarebbe meglio, quando si può, mettere i cavi in modo che la signorina "trapano" non li schiacci mentre passeggia mangiando un gelato o fumando come una
ciminiera? In realtà, tranne che per un breve periodo, quel cavo grosso non
l'ho mai usato anche perché, a lungo andare, essendo pesante rischia di incurvarti la scheda della porta del pc o della stampante. Devo dire che di quelli
sottili non ne ho mai rotto uno ma forse sarà perché ho avuto poche donne con
i tacchi a spillo che, comunque, invito. Tanto, chi se ne frega, per una bella
donna qualche cavo rotto ne vale la pena. Oltretutto, quelli sottili al massimo costano venti mila lire (ce ne sono anche da sette, otto mila lire).
Nota: e che dire di quel negozio per orbi molto famoso che vendeva i cavi che io
trovavo a meno di dieci mila lire ad un prezzo di sessantacinque mila lire?
Chissà se lo fa ancora, nel 91 certamente sì.
torna all'indice
Sintesi vocale al posto giusto
A Bolzano gli autobus sono provvisti di sintesi vocale. Più che di una sintesi, credo si tratti di un messaggio campionato con il quale vieni informato
della linea che stai prendendo. La sintesi è posizionata subito a sinistra
delle porte dell'autobus e ciò facilita la localizzazione di esse visto che il
messaggio viene ripetuto più volte quando le porte sono aperte. Forse c'è una
fotocellula che fa attivare il messaggio quando qualcuno ci passa davanti, ma
non sono sicuro, per saperlo con precisione bisognerebbe verificarlo quando
c'è poca gente che sale. Non so se tutti gli autobus sono muniti di sintesi,
la linea tre lo è sicuramente.
torna all'indice
torna agli archivi del 2001
vai all'archivio generale
Home