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Piccolo contributo all'autenticità; con il desiderio che siano sempre più le persone capaci di dire ciò che pensano. Il Centro elettronica e musica sperimentale non si assume alcuna responsabilità di danni a cose o persone derivanti dall'uso di questa pagina; "Fuori serie" non è una rivista, sono esperienze e considerazioni di chi desidera l'emancipazione delle persone. Se troverai degli errori non lamentarti più di tanto, cerca semplicemente di non farli.

Indice

file di windows 98

Autorun

Rettifica su righe braille e scanner gratuiti

Format del dos 7.1

Componenti pc vecchi e nuovi

Come installare un drive zip Iomega interno da 250 mega per controller ide e altre informazioni


File di windows 98

Mi sono sempre dimenticato di scrivere che, contrariamente a quanto detto nel numero 15, il file con estensione swp nella cartella windows non va cancellato perché, a differenza di windows 3.1, esso si produce anche quando si esce regolarmente da windows e rappresenta la memoria virtuale su disco. Si tratta di un file dinamico (le sue dimensioni cambiano a seconda della circostanza) che si riproduce non appena carichi windows. Per quanto riguarda poi i file con estensione txt da cancellare in radice, tieni presente però che setuplog.txt serve per una eventuale reinstallazione di windows (permette di installare il programma con le impostazioni precedenti), detlog.txt contiene l'hardware rilevato e si ricrea quando inserisci un nuovo hardware o esegui il rilevamento dell'hardware tramite la finestra del Pannello di controllo Nuovo hardware. Bootlog.txt tiene traccia del software a 32 bit che viene caricato da windows. Non ho detto invece che il software a 16 bit viene catalogato nel file ios.log posto nella cartella Windows. Io attualmente non ce l'ho e questa informazione l'ho trovata in un libro.

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Autorun

Nel numero 16 dicevo che in windows 98, contrariamente al 95, non era possibile togliere l'autorun (avvio automatico) di un cd. L'havevo letto nel manuale del mio masterizzatore, anche le grandi ditte come l'Hp a volte sbagliano. Pur restando valida la possibilità di premere il tasto maiusc (o shift che dir si voglia) quando si mette un cd nel lettore, è anche possibile disattivare permanentemente l'autorun tramite le opzioni di Gestione periferiche, vai a vedere e se incontri problemi chiamami.

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Rettifica su righe braille e scanner gratuiti

Nota del 2015: titolo cambiato.
Nel numero 16 dicevo che adesso le righe braille sono date del tutto gratuitamente dall'usl. La notizia l'avevo presa dal giornale onde corte dell'unione italiana ciechi di Padova. Anche le grandi associazioni a volte dicono cose errate! In realtà, da ciò che mi si dice, l'usl continua a dare cinque milioni per la barra braille e quindi non è detto (anzi veramente poco probabile) che tu la possa avere gratuitamente. Dovrai aggiungere dei soldi soprattutto se poi vuoi acquistare un determinato modello. Insomma, cambiano le leggi, si fa un gran baccano e......... in sostanza rimane tutto come prima!
Povera Italia! Nota del 2015: all'epoca un display braille con notex costava circa 10 milioni di lire.
Per esperienza diretta invece dico quanto segue: l'anno scorso ero andato per fare le pratiche atte ad acquistare uno scanner. Se prima di certe cose ne sapevano poco, adesso ne sanno ancora meno. Uno ti dice che devi fare così, l'altro ti manda dall'altra parte. Mi sono stufato subito e ho rinunciato all'acquisto (almeno tramite l'usl). Infatti oggi uno scanner costa poco e tanto vale acquistarlo senza rompersi le scatole. Per vedere vari modelli puoi andare sul sito:
www.chl.it
Non è necessario acquistare il materiale per guardare i prezzi. Ma non ti preoccupare, ci sono non vedenti che sanno come ottenere le cose subito e bene dall'usl, in particolare ne conosco uno che tra lui e l'usl c'è un rapporto direi quasi fraterno! Chi ha orecchie per intendere intenda.

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Format del dos 7.1

Il dos 7.1 è quello presente nella seconda edizione di windows 98. Se scrivi format /? vedrai che l'opzione /u non c'è. In realtà, anche se non doccumentata, essa continua ad esistere e funziona correttamente. Lo noti perché con tale opzione la formattazione è più lenta e ti dà un messaggio un po' diverso. Funziona altrettanto correttamente anche l'opzione /select che non è documentata nemmeno nei vecchi dos. Per ulteriori informazioni su /select vedi il numero 16.

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Componenti pc vecchi e nuovi

Nota del 2015: a parte il titolo leggermente cambiato, in questo articolo vengono esaminati diversi componenti hardware vecchi e nuovi per il 2001 e sarebbe logico indicizzarli con dei sottoparagrafi ma purtroppo non mi è possibile farlo a causa della struttura dell'articolo stesso. Consiglio comunque di leggerlo perché in esso si possono trovare anche delle curiosità dell'archeologia informatica.
Uno dei componenti hardware al quale spesso si fa poca attenzione quando si acquista un computer è la cassa che contiene i vari componenti. Ciò nonostante essa è molto importante e non solo per un fattore estetico, fattore che in questi ultimi mesi viene preso in considerazione. I primi personal computer avevano la cassa fatta come una scatola rettangolare più o meno grande che si appoggiava sulla scrivania. In certi casi era prevista l'installazione del computer anche in modo verticale appoggiando la cassa su delle staffe che venivano poste sul pavimento; la cassa del computer vi era appoggiata su di un lato (tramite la parte che ne costituiva lo spessore e il lato lungo). Un esempio di tale installazione lo puoi trovare nel vecchio computer 386 Epson ax3/20. Successivamente sono usciti i tipi di casse per computer chiamate tower (torre). Infatti queste casse sono lunghe e strette e i componenti sono montati al loro interno in modo verticale. Esse si dividono in tre categorie fondamentali che ne determinano la dimensione e sono: mini-tower, midi-tower e tower. Il tipo tower è quello più grande e generalmente viene posto sotto la scrivania (soprattutto per ragioni estetiche). Oggi questo tipo di cassa è usato poco e a me dispiace perché erano comode per farci stare dentro molti componenti. Tuttavia, per sapere quanti componenti puoi installare in una cassa per computer non basta guardare le sue dimensioni complessive, bisogna guardare il numero di alloggiamenti; ecco come fare. Innanzitutto devi contare le mascherine in plastica poste sul davanti della cassa. Il loro numero determina la possibilità di installazione di drive o qualsiasi altro dispositivo che debba essere caricato dall'esterno (cd-rom, masterizzatore, zip iomega o altra marca, strimmer a nastro, dischi removibili, dvd). Questi alloggiamenti sono adatti a contenere dispositivi da 5,25 pollici (vedi i vecchi drive con dischetti flessibili, cd-rom, masterizzatori eccetera).
Nota: quando si parla di dispositivi da 5,25 o 3,5 pollici, lo si fa indipendentemente dal fatto che si stia parlando del supporto magnetico o dell'hardware che lo contiene; non ho mai misurato un dispositivo ma è chiaro che se un dischetto è da 5,25 pollici, il drive che lo contiene sarà leggermente più grande.
Da notare che vi sono due tipi di drive per dischetti flessibili da 5,25 pollici, quelli più vecchi possono leggere e scrivere solo dischetti da 360 kb mentre quelli più moderni leggono e scrivono dischetti flessibili da un mega e 200 k (leggono e scrivono anche i vecchi dischetti da 360 k). Oggi i dischetti flessibili non vengono più utilizzati. Per dispositivi da 3,5 pollici (come il drive per dischetti attualmente presente in tutti i computer) a volte c'è un apposito alloggiamento nella cassa del computer mentre in molti altri casi bisogna usare un frame. Frame vuol dire struttura, cornice. Infatti, il frame per i drive non è altro che una lamiera opportunamente sagomata con una mascherina in plastica sul davanti. In sostanza si tratta di una specie di cassetto dentro il quale si infila il drive da 3,5 pollici e lo si avvita. Siccome il frame è più grande del drive, i dispositivi così uniti avranno la dimensione di quelli per supporti da 5,25 pollici adatta quindi ad essere posta negli alloggiamenti visti prima. Da notare che anche per i drive da 3,5 pollici per dischetti ci sono due tipi: quelli più vecchi leggevano e scrivevano solo dischetti da 720 kb (quelli senza il foro sulla destra), quelli più moderni leggono e scrivono entrambe i formati. Le mascherine in plastica della cassa del computer viste prima a volte si tolgono con le mani, in altri casi basta fare leva (leggermente) con un cacciavite sottile. In certi casi, una volta tolta la mascherina in plastica, sotto troviamo una lamiera. Se la analiziamo, vedremo che è segnata per tutto il suo perimetro. Forzandola leggermente e ripetutamente, essa si taglierà perfettamente nei punti segnati e ci lascerà libero l'alloggiamento per il dispositivo che vogliamo inserire. Questa lamiera non ci servirà più, è bene tenere invece la mascherina in plastica perché se decidiamo di togliere il dispositivo installato, potremo chiudere il foro. Per aprire una cassa a torretta, ovviamente bisogna svitare le viti poste sul retro. Per gli altri tipi di casse, quelle vecchie, a volte le viti sono poste, oltre che sul retro, anche lungo i lati lunghi della cassa. Nei computer più moderni puoi usare sia un cacciavite a croce (di solito il 2) oppure una chiave, perché le viti hanno sia il dado che il foro per il cacciavite. A volte queste viti sono coperte da una mascherina in plastica che ricopre tutto il retro della cassa. Basta sfilarla tirandola leggermente. Non sempre il coperchio della cassa a torretta viene via in un unico pezzo, in certi casi esso si divide in tre: i due fianchi più il cappuccio. In questi casi fai attenzione ad incastrare correttamente i tre pezzi quando lo richiudi. I vecchi computer Olivetti spesso si smontano in modo particolare; per esempio, ad un vecchio m24 è possibile togliere il coperchio superiore della cassa e, così facendo, potrai accedere agli slot della scheda e ai drive ma non potrai accedere alla scheda principale del computer per cambiare, per esempio, la pila. Per fare ciò, devi togliere il fondo del computer tramite due viti poste sul retro. Sul retro della cassa abbiamo dei lamierini abbastanza lunghi e leggermente movibili (in certi casi). Questi verranno tolti quando dovrai inserire una scheda sulla scheda madre del pc ed in modo particolare quando la scheda inserita deve comunicare all'esterno del pc con delle prese (vedi ad esempio la scheda grafica dove è collegato lo schermo del computer). Questi lamierini si tolgono svitando una vite che dovrai poi utilizzare per avvitare il lamierino della scheda che hai inserito. Non buttare via il lamierino che hai tolto, può servire per chiudere il foro quando decidi di non tenere montata sul pc una determinata scheda. Il numero di questi lamierini è variabile e sarà uguale al numero di slot presenti sulla scheda madre del pc (salvo eccezioni nelle quali una scheda madre può avere degli slot non utilizzabili per schede che devono comunicare con l'esterno del pc). Uno slot non è altro che un alloggiamento in cui va inserita una scheda (ad esempio quella grafica o la scheda musicale). Ci sono diversi tipi di slot i quali dipendono dalla scheda madre del computer. All'epoca dei primi personal, vi erano degli slot dedicati solo a un tipo di scheda; in particolare quella grafica dei computer olivetti che, oltre alle normali funzioni, conteneva anche l'alimentazione per lo schermo. Tale alimentazione era posta sullo stesso cavo dei dati dell'immagine (vedi m20 ed m24). Sempre nei vecchi computer potevi trovare uno slot posto in modo da non accedere all'esterno del pc. In esso potevi inserire una scheda per le memorie. Questa scheda aveva degli alloggiamenti (banchi) per memorie sim, componenti stretti e lunghi con capacità di 256, 512 o 1024 k. Nell'inserire questi tipi di memoria bisognava rispettare alcune regole variabili a seconda del tipo e della marca del pc, quindi quando devi intervenire su questi tipi di computer devi far riferimento ai manuali (soprattutto quelli tecnici nei quali, oltre alle memorie, erano elencati anche i difetti provocati da un malfunzionamento di un certo integrato della scheda. Nei vecchi computer c'erano dei test su dischetto adatti solo per il computer in questione. In certi casi questi test davano un determinato numero associato a un determinato errore; con quel numero era possibile verificare quale componente era difettoso tramite il manuale tecnico. Un esempio lo trovi nell'Epson ax3/20. Poi le schede madri sono calate di prezzo e così nessuno sostituisce più il singolo componente ma la scheda intera la quale adesso comprende anche il controller ide, le porte seriali, parallele e usb; le memorie sono montate direttamente sulla scheda madre. Prima si è cominciato con memorie da quattro mega, poi sempre più su fino ad arrivare a oggi che puoi trovare una scheda con integrati per la memoria da sessantaquattro mega e anche centoventotto. Tornando invece al nostro slot antico per le memorie e la relativa scheda li puoi trovare sempre nel computer Epson ax3/20. Comunque, già in questo computer gli slot per inserire schede che poi dovevano accedere all'esterno del pc erano tutti uguali e quindi potevi inserire una scheda su questo o quell'altro slot a tuo piacimento salvo il fatto che alcuni slot erano più corti e quindi non potevi metterci una scheda lunga. Fai attenzione al fatto che in questi vecchi computer, quando sei in presenza di slot di diversa misura, questa cambia sempre dalla parte interna della scheda madre, resta invece invariata la distanza che separa lo slot dal bordo della scheda madre. Questa non è una cosa banale, e lo vedrai leggendo qui di seguito. Poi le schede madri dei computer si sono evolute e così, oltre ai vecchi slot di tipo isa visti prima, sono stati inseriti gli slot pci ormai diffusi ampiamente. Non so se si trovano ancora in commercio, c'erano sicuramente fino a novembre 99. Sono schede madri per computer aventi sia slot isa che pci. Quest'ultimi sono più corti e si riconoscono perché sono più rientranti rispetto al bordo della scheda madre. Ovviamente, per questi slot occorrono schede pci. Tornando invece alla nostra cassa per computer, oltre ai lamierini visti prima, ne possiamo trovare degli altri sulla parte superiore e sempre sul retro. Questi però non sono avvitati e si staccano come i pezzi di lamiera che abbiamo trovato in precedenza sotto le mascherine in plastica poste sul davanti della cassa. Una volta tolto un lamierino di questo tipo non lo potrai più mettere al suo posto anche se mi è stato detto che in commercio esistono delle mascherine per tale scopo (io non le ho mai viste). Il foro prodotto dalla rimozione di questi lamierini serve in genere per le porte seriali o porte usb e parallele. L'analisi della nostra cassa non è ancora finita. Torna sul davanti e guarda al suo interno per determinare quanto spazio c'è sotto agli alloggiamenti per i drive visti in precedenza. Dovresti avere un certo spazio nel quale va avvitato il disco fisso, meglio se questo spazio prevede anche un secondo disco, non si sa mai. Ovviamente, un disco fisso lo potresti avvitare anche in un alloggiamento per drive ma non ha senso occupare quel tipo di alloggiamento visto che un disco fisso non deve essere rimosso (a meno che non si tratti di dischi rimovibili). Generalmente, la cassa del pc viene fornita con l'alimentatore. Una particolare attenzione dovrà essere posta per i connettori da inserire per l'alimentazione della scheda madre che, come abbiamo visto in un vecchio numero, hanno un diverso numero di fili a seconda del tipo di scheda. Inoltre, i vecchi alimentatori non supportano lo standard di risparmio energetico presente in windows 98 e non permettono a windows di arrestare il sistema completamente, dovrai spegnere il pc manualmente dopo che windows ha chiuso tutte le applicazioni. Generalmente, nei computer moderni sul pannello frontale hai l'interruttore del reset e quello di spegnimento che funziona da dos reale. Oltre a questi, sul retro c'è un secondo interruttore di spegnimento (funzionante in tutti i casi ma che non ti conviene utilizzare da windows perché ti rimangono dei file aperti con la conseguenza che al prossimo avvio windows dovrà eseguire scandisc). Da dos reale lo puoi utilizzare al posto di quello del pannello frontale. In ogni caso, quando il computer è spento, se non lo utilizzi per un lungo periodo ti conviene mettere su off anche l'interruttore posto sul retro perché toglie completamente l'alimentazione dai componenti del pc. Questo non avviene con il pulsante posto sul pannello frontale, infatti, se fai guardare, vedrai che la tastiera ha un piccolo led acceso. Ciò nonostante, a mio parere è sempre bene staccare la spina dalla corrente quando non si utilizza il pc per un lungo periodo perché l'interruttore posto sul retro del pc non è bipolare e ciò significa che un polo rimane comunque collegato alla linea elettrica; questo è pericoloso in caso di forti temporali. Siccome noi non vedenti abbiamo diversi dispositivi in più rispetto a una persona che vede, come ad esempio la sintesi e la barra braille, per evitare di scollegare molte spine ti conviene metterle tutte in una "ciabatta" o in un quadro elettrico. In questi dispositivi è bene ci sia un interruttore. Una curiosità: i vecchi drive del computer Olivetti m20, che ovviamente portavano dischi flessibili, avevano un motorino ed un meccanismo a cinghia piatta come i registratori a cassetta (vedi i vecchi numeri di "fuori serie"). Oggi un drive non ha la cinghia, il suo spostamento viene fatto da un motorino a presa diretta. Sempre i drive dell'm20, avevano uno sportellino per chiuderci dentro il dischetto e non una leva da abbassare come nei successivi drive per dischi flessibili. Questo sportellino era attaccato sulla parte superiore del drive e veniva tirato verso il basso; e del resto vi ricordate quando nelle istruzioni dei vecchi programmi si diceva "chiudere la porta del drive"? Poi ho anche visto dei dischi flessibili più grandi di quelli da 5,25 pollici (non so quanti pollici siano); non ho mai trovato un drive per cacciarceli dentro. Nell'm20 Olivetti C'era la tastiera incorporata nella cassa; la tastiera si staccava una volta aperto il computer e dopo aver scollegato un connettore. Fin dagli anni ottanta, tra i "magnati dell'informatica per non vedenti" si diceva che le tastiere erano tutte uguali. Tutte sciocchezze. Certamente le tastiere si dividono in due grandi categorie, quelle a 83 e quelle a 101/102 tasti. Le prime venivano usate nei computer xt e cioè nei computer con processore 8086 e 8088. Le altre vengono usate nei computer at e cioè quelli con microprocessore 80286 in poi. La disposizione dei tasti di entrambe queste categorie cambia a seconda che la tastiera sia stata progettata per essere usata in America, in Italia o in qualsiasi altra nazione. Quelle americane, ad esempio, non hanno gli accenti (almeno su quelle da 83 tasti, le altre non le ho mai viste). Un esempio di tastiera americana lo trovi nell'olivetti m24 che, nonostante fosse prodotto da una ditta italiana, veniva venduto con tale tastiera anche in italia; mi pare si potesse acquistarne una italiana a parte, chi ha orecchi per intendere intenda! Ma le cose non sono così semplici; in entrambe le categorie di tastiere ci sono molte eccezioni. Una volta ho trovato una tastiera da 83 tasti con il tasto esc all'estrema destra. Su una tastiera a 101/102 tasti la ù grave era posta in posizione diversa dalla solita. Comunque, le vecchie tastiere a 83 tasti le riconosci perché hanno i tasti funzione posti a due a due in verticale sulla sinistra e solo fino a f10. Puoi anche trovare tastiere a 101 tasti che funzionano sia con computer at che con xt semplicemente spostando un commutatore. Un caso a parte sono le tastiere incorporate nei computer portatili. Oltre alle eccezioni sulla disposizione dei tasti, fai anche attenzione che certe funzioni sono fatte con una combinazione di tasti o dopo aver premuto il tasto func. Se usi jaws, controlla in modo particolare il tasto insert che come sai è utilizzato per le funzioni del programma. Il connettore che collega la tastiera al pc può essere di forma diversa e diverso è anche il numero di fili presenti nella spina; tali diversità dipendono dalla marca, dal modello e dall'epoca in cui la tastiera è stata costruita. Non è detto che se hai una spina con cinque pin ci siano per forza cinque fili. Trovi tastiere collegate al pc con una spina da 9 pin rettangolare fatta come quelle delle porte seriali anche se maschio. Nella vecchia tastiera dell'm24 c'era questo tipo di spina alla quale però era stata tolta una fila di pin (solo sul maschio della tastiera e non sulla femmina del pc). Sempre tale tastiera aveva una presa chiusa da uno sportellino alla quale potevi collegare una seconda tastiera. Se ti capita di dover riparare questo tipo di tastiera o un tipo simile, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta solo di pulirla e lo puoi fare senza aprirla. Togli il tasto che non funziona semplicemente sfilandolo, sotto troverai un pezzo in plastica. Togli anche questo facendo attenzione che sotto c'è una molletta e una membrana da non perdere. Pulisci bene l'alloggiamento dei componenti appena tolti e anche i pezzi che avrai messo da parte. Se la membrana è particolarmente sporca la puoi lavare sotto acqua fredda. Non usare alcol o spray. Con tali agenti chimici fai solo danno, non ascoltare certe persone. Metti i pezzi al loro posto e vedrai che il tasto funziona, a meno che non si tratti di un problema di saldatura del modulo stesso o di un guasto sullo stampato della tastiera. In questo caso dovrai aprirla. Quella di un m24 è incastrata e non avvitata. I moduli dei tasti, se non ricordo male, dovrebbero avere quattro punti di saldatura, controllali; solo nei casi in cui il modulo è danneggiato va cambiato anche se ormai non trovi più i pezzi; lo dovrai recuperare da una tastiera in disuso o da un tasto che si adopera poco. Sulle tastiere moderne, la procedura appena vista non è valida; l'unica cosa che puoi fare quando un tasto non funziona, è spruzzarci dentro un po' di aria compressa tramite le apposite bombolette in vendita nei negozi di elettronica. Tornando ai connettori della tastiera, ci sono quelle con spina rotonda a cinque pin, come quelle dei vecchi registratori o delle prese midi. Questo tipo di spina è usato in tastiere vecchie e anche in quelle abbastanza moderne. Adesso si usa la spina ps2, è sempre rotonda ma più piccola. Questo tipo di spina un tempo era utilizzata soprattutto nei computer portatili ma adesso lo è in molti pc. Comunque esistono adattatori da spina rotonda a cinque pin a ps2 e viceversa; alcuni tipi di adattatori hanno un po' di filo, altri no. In questi ultimi anni le tastiere hanno acquistato dei nuovi tasti per Windows e anche, in certi casi, dei tasti per la navigazione in internet stramaledetto. Se ti trovi a dover lavorare in un vecchio computer che per default ha il drive A per dischi da 5,25 pollici e magari non hai tali dischi o il drive è guasto, puoi utilizzare al suo posto un drive per dischi da tre pollici anche ad alta densità, cioè un drive moderno che formatta i dischetti a 1.44 mb e non solo fino a 720 kb. Va collegato allo stesso modo del drive da 5,25 pollici salvo il fatto che nell'alimentazione dovrai metterci una spina piccola al posto di quella grande presente nel drive da 5,25 pollici. Se l'alimentatore del pc che stai riparando non ha tale spina, devi acquistare un adattatore che si trova facilmente nei negozi di computer. Se il computer che stai riparando è ancora di quelli che non hanno la possibilità di cambiare il formato del drive tramite il setup e anche di quelli che in origine avevano solo drive da 5,25 pollici indipendentemente dal fatto che fossere A o B, per farlo partire con un drive da 720 kb o da 1.44 mb dovrai mettere l'istruzione drivparm nel config.sys presente nel disco di avvio che, ovviamente, verrà fatto con un altro computer. Per ulteriori informazioni su tale istruzione, vedi l'help del dos 6.x. Io e un mio amico abbiamo cominciato ad usare tale istruzione quando l'help del dos non c'era ed i libri per ciechi su tale argomento erano rari (adesso le cose non sono poi così diverse). Per tale ragione abbiamo chiesto informazioni ad un "grande dell'informatica per non vedenti". Lui ovviamente si è fatto leggere il manuale del dos e ci ha detto che si può fare ma bisogna stare attenti a fare certe cose nei computer perché altrimenti si bruciano. In realtà il dos non contiene comandi che distruggano il computer, quelli li trovi nei film di fantascienza! Inoltre, se inverti il cavo dei dati, vuol dire che il drive non funziona, tutto qua! L'alimentazione non è possibile inserirla in senso opposto. Comunque, almeno in certi casi, se fai un corto nel pc, esso va in protezione e spegne la ventola; spegni subito il pc e togli il corto, ripartirà come nuovo, anzi, lavato con perlana! Ma questi sono veramente casi rari. Se hai usato un drive per dischetti da 3,5 pollici ad alta densità per un pc che non la contempla (un xt), dovrai comunque utilizzare dischetti da 720 kb, quelli senza foro sulla destra. Ormai credo che non si trovino più o molto raramente. Per tale motivo, chiudi il foro di un dischetto da 1.44 mb con un po' di nastro isolante. Puoi utilizzare anche nastro adesivo ma essendo questo trasparente, la cosa potrebbe non funzionare nel caso ci sia un drive che al posto di un sensore meccanico per la determinazione della capacità di un disco, utilizzi un sensore ottico. Forse questo tipo di sensore montato su un drive non c'è ma è meglio andare sul sicuro. Devi chiudere il foro perché, quasi sicuramente, il disco di avvio lo farai in un computer at con drive ad alta densità. Dopo aver chiuso il foro del dischetto, formattalo come se fosse uno da 720 kb come segue:
format a: /u /f:720 /s
/u fa in modo che il computer non ti dica che il formato del dischetto è diverso, non guarda la precedente formattazione. /s trasferisce il sistema (solo command e file nascosti). Se metti un dischetto da 1.44 mb in un vecchio drive da 720 kb, esso verrà formattato a 720 kb anche se ha il foro sulla destra. Questo succede ad esempio con il drive della tastiera musicale Korg i4s; in pratica il drive non ha il sensore visto in precedenza. Da notare che il drive di tale tastiera è collegato ad essa con un unico cavo che comprende dati ed alimentazione.

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Come installare un drive zip Iomega interno da 250 mega per controller ide e altre informazioni

Con la diffusione dei masterizzatori, dei cd riscrivibili e del sistema direct cd che permette di scrivere direttamente su un cd o cdrw, parlare degli zip Iomega è un po' fuori luogo; tuttavia, anche se capita di rado di doverlo installare, quando capita è meglio sapere come comportarsi. I dischi per i drive zip Iomega non sono calati di prezzo e costano ancora molto, cioè intorno alle trenta mila lire quelli da cento e quarantacinque mila quelli da 250 mega (almeno qualche mese fa). Ma allora perché installare un supporto del genere? Innanzitutto perché lo puoi far funzionare da dos reale e questo è un bel vantaggio quando devi recuperare dei dati se windows non ti permette di farlo. Poi perché un drive zip da 250 mega permette di leggere e scrivere anche i vecchi dischi da 100 i quali li puoi portare anche su un vecchio computer in cui funziona solo il dos (direct cd funziona senza il masterizzatore tramite un dischetto di avviamento che puoi mettere in un computer nel quale farai girare come minimo windows 3.1 ma non il dos). E poi perché un'esperienza è sempre bello farla. Non ti sarà facile trovare un drive zip interno da 250 per controller ide, certi negozianti ti diranno che non è mai esistito, che c'era solo quello interno ed esterno da 100, mentre quello da 250 l'hanno fatto solo esterno. Tutte stupidaggini! Per installarlo dovrai utilizzare il frame perché è grande come un drive da 3,5 pollici (vedi l'articolo precedente per ulteriori informazioni sul frame e gli alloggiamenti del pc). Lo trovi in una versione senza software che, tranne i casi specificati più avanti, non serve. Sul retro dell'apparecchio trovi il classico connettore dell'alimentazione, il connettore dei dati a 40 pin per il collegamento al controller ide (come un cd-rom) ed infine trovi sei contatti sopra i quali è possibile inserire un jumper (per ulteriori informazioni sui jumper vedi i vecchi numeri di "fuori serie"). Essendoci sei contatti per il jumper avremo tre possibilità di inserimento. L'apparecchio viene fornito senza jumper; lasciandolo senza, esso funzionerà in modo slave (vedi sempre i vecchi numeri di "fuori serie" per ulteriori informazioni). Chiudendo i contatti con un jumper abbiamo le seguenti modalità di funzionamento: a sinistra cable, al centro floppy e a destra master (vicino l'alimentazione). Cable e master sono già presenti nei cd-rom e masterizzatori (vedi sempre i vecchi numeri). La funzione floppy non so a che cosa serva dato che già per default (modalità slave) per certi aspetti l'apparecchio si comporta proprio come un floppy. Forse, ma sottolineo forse, serve per fare il boot dai dischi zip, se ne saprò qualche cosa lo dirò nei prossimi numeri. Da quanto ho letto, ma non ne ho mai fatto un'esperienza diretta, un tempo per fare il boot dai dischi zip occorreva un'utility (diversa a seconda che si trattasse di un drive interno o esterno), mentre adesso si può rendere un disco avviabile tramite il software fornito dalla Iomega. Una volta installato in modalità slave, esso acquisterà la lettera del drive B se lo guardi da dos reale e la lettera superiore a tutte le unità presenti nel computer se sei in windows 98 o in finestra dos di windows. Non ho provato ad inserirlo in un computer nel quale sia già presente un drive B. Contrariamente a quanto avveniva con i vecchi zip da cento, non serve alcun driver software per far riconoscere al computer l'apparecchio installato, quindi in dos reale non serve il guest e in windows, se vai in gestione periferiche e guardi le proprietà dell'unità zip, vedrai che non utilizza nessun drive. Windows 98 vede queste unità come unità rimovibile. Gestione periferiche di windows 98 permette di assegnare una diversa lettera a queste unità ma io non ho provato.
Nota del 2015: qui pensavo al drive da 100 mega parallelo, probabilmente anche quello interno da 100 mega non richiedeva driver ma non l'ho mai avuto per poter provare.
Se nel computer in cui hai installato il drive zip da 250 colleghi anche un drive zip da 100 tramite la parallela, quello interno resterà assegnato al drive B sia in dos reale che in windows 98. Quello esterno, che dovrà per forza di cose essere caricato tramite il guest (da dos reale perché dalla finestra dos si blocca, almeno la mia versione di guest) sarà posto al di sopra di tutte le unità installate sia in dos reale che in windows. Windows 98, in questo caso, vedrà entrambe le unità zip come se fossero dischi floppy e non unità rimovibili. Ciò nonostante, la capacità dei dischi resta inalterata. Quando acquisti i dischi zip, essi sono già formattati e quidni, salvo il caso in cui ci siano errori particolari, non avrai la necessità di formattarli. La formattazione è meglio farla con programmi Iomega, anzi, come vedremo, a volte è addirittura doveroso. Già negli anni 90 la Iomega forniva dei programmi tra i quali c'era quello per formattare i propri dischi e quindi, già all'epoca, era meglio formattarli con i suoi programmi. Comunque, io ho provato a formattare con il format del dos un disco zip da 100 con un drive da cento e non mi ha dato problemi. Non ho provato a fare la stessa cosa con windows 3.1 o con il 98. Non devi invece utilizzare per nessun motivo la formattazione da dos su un disco da 250 mega. Se lo farai, perderai 150 mega del disco il quale verrà formattato a 100 mega anche se l'hai posto dentro ad un drive da 250. Inoltre, un dischetto così formattato, potrà essere letto e scritto solo dal drive zip da 250 ma non potrà essere letto su un drive da 100 mega. Appena lo inserisci verrà espulso perché il drive da 100 riconosce il disco da 250 (che non può essere letto nemmeno in casi normali). Se esegui una formattazione con windows 98, un disco da 250 mega verrà formattato regolarmente anche se windows ti imbroglia. Infatti, anche se selezioni la formattazione completa, verrà eseguita quella rapida. Nel sito della iomega,
www.iomega.com, puoi trovare del software per la gestione dei dischi zip tramite windows 95/98. Tra le varie opzioni, come ad esempio quella per proteggere da scrittura i dischi che lo si fa tramite software, troverai anche lo strumento di formattazione il quale, forse, può correggere un eventuale disastro fatto con il format del dos in un disco da 250 mega. Non sono ancora riuscito a provare il software in questione. Con i dischi zip non puoi utilizzare il programma safe format (sformat) delle norton utility 8.0 sia che si tratti di dischi da 100 o da 250; se provi a formattare un disco con quel programma, ti verrà detto che non è possibile eseguire il lavoro. Almeno la Symantec non combina disastri come la Microsoft, che brutte cose fanno fare i troppi soldi! Nel libro i segreti di windows 98 si scrive che un disco zip non può fare il boot; lì si parlava di dischi da 100 mega, quelli da 250 sono usciti dopo. Per fare il boot c'erano delle utility (io non le ho mai provate). Nelle istruzioni del software iomega dei giorni nostri si dice che è possibile abilitare un disco zip per il boot ma non ho mai provato nemmeno questo.

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